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1.

CI si usa insieme al verbo essere alla 3 persona singolare (C’È) e plurale (CI SONO) con
significato di “esistere“, “essere presente“.
Esempio:
– C’è del pane?
– No! Ma ci sono quattro panini!

2. CI sostituisce A + qualcosa
Esempio:
– Hai pensato a cosa fare questa sera?
– Sì! Ci ho pensato! Mangiamo sushi! (→ Sì! Ho pensato a cosa fare questa sera! Mangiamo
sushi!)

3. CI sostituisce CON + qualcuno / qualcosa


Esempio:
– Sei uscita con Roberta?
– Sì, ci sono uscita per un caffè! (→ Sì, sono uscita con Roberta per un caffè!)

4. CI sostituisce SU + qualcuno / qualcosa


Esempio:
– Ho bisogno di una mano per finire questo progetto! Posso contare su di te?
– Certo che ci puoi contare! (→ Certo che puoi contare su di me!)

5. CI sostituisce IN + qualcuno / qualcosa


Esempio:
– Ma gli atei credono in Dio?
– No, non ci credono! (→ No, non credono in Dio)

6. CI può anche indicare “qui / in questo luogo” oppure “lì / in quel luogo”
Esempio:
– Hai visto la nuova casa di Davide?
– No! Ci vado questa sera! (→ Vado questa sera lì, in quel luogo)

– Ai nostri studenti piace molto Bari, sai?


– Sì! Lo so! Infatti molti di loro ci vengono ogni anno! (→ Vengono spesso qui, in questo luogo)

7. CI con il verbo “volere” (→ VOLERCI) indica ciò di cui abbiamo bisogno per fare qualcosa
Esempio:
– Ci vogliono diversi anni per imparare bene l’italiano.

8. CI con il verbo “mettere” (→ METTERCI) indica una durata temporale


Esempio:
– Con LearnAmo, però, ci metterete solo alcuni mesi!
Dubbi sull’uso di “volerci” e “metterci” quando esprimono una durata temporale? La nostra

lezione ti toglierà ogni dubbio!

9. CI è pronome riflessivo di 1 persona plurale


Esempio:
– Ci laviamo sempre le mani prima di mangiare (→ Laviamo sempre le mani a noi stessi prima di
mangiare)

10. CI sostituisce il pronome complemento oggetto NOI


Esempio:
Se ci chiamano, rispondiamo. (→ Se chiamano noi, rispondiamo.)

11. CI sostituisce “A NOI”


Esempio:
– Non ci hanno detto niente della festa! (→ Non hanno detto niente a noi della festa)
1) NE sostituisce:
DI / DA + una cosa o una persona (menzionata in precedenza)
Come facciamo a sapere quando è possibile usare NE e quando invece non è possibile?
Possiamo verificarlo con 4 domande. Infatti, è possibile usare NE quando si può rispondere a una
delle seguenti domande:
DI CHI? DI CHE COSA?
DA CHI? DA CHE COSA?
Per esempio:
– Hai conosciuto il nuovo fidanzato di Sara? Che ne pensi? → Che pensi (di chi?) del nuovo
fidanzato di Sara / di lui
– Sì, l’ho conosciuto e ne sono rimasta affascinata. → Sono rimasta affascinata (da chi?) dal
nuovo fidanzato di Sara / da lui

– Hai paura dei ragni? – Sì, ne ho paura. → Ho paura (di che cosa?) dei ragni / di loro

– Sono andata in banca alle 8 e ne sono uscita solo alle 11! → Sono uscita (da che cosa?) dalla
banca
Come si può notare, se la frase è esplicita (cioè se usiamo il complemento → di/da + cosa o
persona), il complemento va messo dopo il verbo. Se, invece, usiamo NE, esso va sempre prima
del verbo!

2) NE è usato anche per indicare parte di una quantità:


Per esempio:
– Quanti caffè hai bevuto? – Ne ho bevuti solo due. → Ho bevuto solo due (di che cosa?) di caffè.
– Ho comprato sette riviste ma ne ho lette solo tre. → Ho letto solo tre (di che cosa?) di riviste.
ATTENZIONE!
In questo caso, e cioè quando NE indica parte di una quantità, dobbiamo accordare il participio
passato al genere e al numero del nome che sostituisce.
– Quanti caffè hai bevuto? Ne ho bevuti solo due. → -i (maschile plurale, come “caffè”)
– Ho comprato sette riviste ma ne ho lette solo tre. → -e (femminile plurale, come “riviste”)

3) NE sostituisce anche una “quantità zero“. Però in questo caso accordiamo il participio passato
soltanto al genere (e non al numero!) del nome che sostituisce (in fondo, la quantità è 0, no?)
Per esempio:
– Quanti caffè hai bevuto? – Non ne ho bevuto nessuno.
– Quante riviste hai letto? – Non ne ho letta nessuna.

4) NE è usato anche per sostituire un’intera frase detta prima.


Per esempio:
– Oggi è una bella giornata! Potremmo andare al mare! Che ne pensi? → Che pensi (di che
cosa?) del fatto che potremmo andare al mare
Ancora una volta, usiamo NE quando si può rispondere a una delle 4 domande che abbiamo visto
all’inizio.

ATTENZIONE! A volte gli italiani usano frasi come “Che ne dici di andare al mare?” che
presentano sia la forma esplicita, sia il “ne”. In questi casi, il ne è pleonastico (cioè inutile,
superfluo, non necessario) ed è usato solo per dare maggiore enfasi a quanto viene dopo.

5) Infine, devi sapere che esistono dei verbi e delle espressioni che si formano con il NE:
ANDARSENE (andare via, partire dal posto in cui ci si trova)
– Basta! Me ne vado! → Vado via (da che cosa?) dal posto in cui mi trovo.
NON POTERNE PIÙ (essere stanchi di qualcosa)
– Sei di nuovo in ritardo! Non ne posso più! → Sono stanca (di che cosa?) del tuo ritardo.
VALERNE LA PENA (qualcosa è degna degli sforzi e dell’impegno, li merita)
– Visitare Firenze in un giorno è stato faticoso ma ne è valsa la pena! Che città
meravigliosa! → Firenze è stata degna (di che cosa?) della fatica che abbiamo fatto per vederla in
un giorno

In alcune espressioni, tuttavia, l’uso di NE non segue nessuna delle regole


summenzionate; queste espressioni vanno imparate a memoria:
VOLERNE a qualcuno (essere arrabbiati con qualcuno)
– Non me ne volere ma penso che tu stia sbagliando. → Non essere arrabbiato con me ma
penso che tu stia sbagliando.
FARNE DI TUTTI I COLORI (combinare pasticci, guai)
– I figli di Mario sono delle pesti! Ne fanno sempre di tutti i colori! → I figli di Mario sono delle
pesti! Combinano sempre dei pasticci!
DIRNE DI TUTTI I COLORI (dire molte cose spiacevoli su qualcuno)
– Dopo aver litigato col fidanzato, Roberta ne ha dette di tutti i colori su di lui! → Dopo aver
litigato col fidanzato, Roberta ha detto molte cose spiacevoli su di lui!

NE + un altro pronome
Con il verbo “andarsene”, quando NE si usa con un altro pronome, il NE va al secondo posto. Gli
altri pronomi che si mettono prima del NE, invece, trasformano la -i in -e.
Ciò accade con i pronomi riflessivi (come nel caso di “andarsene”):
Mi + ne = me ne (Me ne vado)
Ti + ne = te ne (Te ne vai)
Si + ne = se ne (Se ne va)
Ci + ne = ce ne (Ce ne andiamo)
Vi + ne = ve ne (Ve ne andate)
Si + ne = se ne (Se ne vanno)
E la stessa cosa vale anche per i pronomi indiretti (a me = mi, a te = ti…)
Mi + ne = me ne (Me ne dai)
Ti + ne = te ne (Te ne do)
Gli / le + ne = gliene (Gliene do) !!! (diventano una parola sola, uguale sia per il maschile che per
il femminile)
Ci + ne = ce ne (Ce ne dà)
Vi + ne = ve ne (Ve ne diamo)
Loro + ne = ne … loro (Ne do loro) !!! (“loro” rimane dopo il verbo)

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