Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Manuel Garcia – figlio – (1805-1906), a differenza del padre e delle sorelle Maria
Malibran e Pauline Viardot, aveva mezzi vocali limitati e dopo quattro anni abbandonò
definitivamente il palcoscenico, dedicandosi a varie attività ed infine, a quella che lo renderà
famoso, l'insegnamento del canto e l'osservazione analitica del fenomeno vocale. Nel 1835 fu
nominato "Professore di canto" al Conservatorio di Parigi, nel 1840 pubblicò il suo primo studio di
filologia vocale, Mémoire sur la voix humaine, e dal 1848 si trasferì a Londra, dove divenne
"Professor of voice" presso la Royal Academy of Music, incarico che egli mantenne fino al 1895, pur
non interrompendo mai, fino alla morte, l'insegnamento in privato.
ARTE E SCIENZA DEL CANTO: Manuel García figlio viene ricordato come il più illustre docente di
canto dell'800, e ciò sia in forza della pubblicazione del Traité complet de l'Art du Chant, sia per
l'invenzione del laringoscopio, sia per la qualità e il numero dei suoi allievi. In riconoscimento della
sua attività scientifica, nel 1862 l'Università di Königsberggli conferì la laurea honoris
causa in medicina.
García ebbe il grande merito di cercare di superare il precedente carattere empirico della didattica
del canto, sostanziandola con approfondite nozioni di fisiologia. Egli codificò e sistematizzò i
precetti e i princìpi appresi dal padre che coincidevano con quelli derivanti dalla tradizione
settecentesca dell'arte del canto e che erano particolarmente adatti a rendere gli allievi capaci di
affrontare il repertorio belcantista che su tale tradizione era germogliato.
Le regole enunciate da García, per quanto riguarda il passaggio di registro, lo studio della
vocalizzazione, la respirazione diaframmatico-costale, sono state molto discusse nel corso dei
decenni, ma mantengono ad oggi inalterata la loro validità. Anzi sarebbe stato proprio il mancato
rispetto delle stesse a determinare probabilmente la decadenza delle voci femminili nella prima
metà del XX secolo, e di quelle maschili, dagli anni '50 fino alle nuove leve degli anni '80 e
susseguenti.
I REGISTRI VOCALI: fino al XIX secolo risultava assai difficile lo studio della fisiologia vocale, in
quanto non esistevano molte delle tecnologie di cui disponiamo oggi. Essenzialmente le
conoscenze di fisiologia fonatoria si basavano sullo studio della laringe tramite specchietti laringei.
Uno dei primi studiosi ad analizzare con sguardo scientifico i registri vocali fu il celebre Manuel
Garcia, il quale definì il registro vocale come segue: “attraverso la parola registro noi intendiamo
una serie di toni consecutivi e omogenei che vanno dal più grave al più acuto, prodotti attraverso lo
stesso principio meccanico, e la cui natura differisce essenzialmente da un'altra serie di toni
ugualmente consecutivi e omogenei prodotti da un altro principio meccanico. Tutti i toni che
appartengono allo stesso registro sono di conseguenza della stessa natura, a prescindere dalle
variazioni di timbro e forza alle quali uno li sottoponga”[iii].
Garcia aveva descritto tre fondamentali registri: voce di petto, falsetto e voce di testa. Per ognuno
di essi aveva identificato – per la voce maschile e per la voce femminile – un range frequenziale
ben definito.