CATANIA
ANNO ACCADEMICO 2021/202
Metodologia della ricerca storica e musicale
[CODM/04 – 36 ore, 6 CFA]
Prof. Antonino Marcellino
SCHEDA DI VERIFICA
Martina Scuto
L’opera lirica in spagna: la zarzuela.
Bibliografia scelta
LOUISE K. STEIN, ROGER ALIER, Zarzuela, in The new Grove Dictionary of Opera,
London, The Macmillan Press Limited, 1992, rist. 1994, pp. 1211-1215;
MARIA ENCINA CORTIZO RODRIGUEZ, La restauración de la zarzuela en el Madrid
del XIX: 1832–1856, «Revista de musicologia», 17(1-2), gennaio-dicembre, 1994,
pp.419-420;
Abstract 1
La zarzuela rappresenta la forma originaria e più tipica del teatro musicale spagnolo.
Può essere paragonata strutturalmente all’opéra-comique francese e al Singspiel
tedesco. Il termine zarzuela designa sia il libretto sia la musica e la rappresentazione
comprende sia parti cantate che parlate. Le sue origini risalgono al XVII secolo e,
nonostante nel corso degli anni abbia subito un’evoluzione, non ha mai visto il
successo al di fuori della nazione spagnola e delle sue colonie. Al giorno d’oggi molti
sono i cantanti, di origine spagnola e non, che cercano di riportare alla luce la
grandezza dell’opera spagnola. Per questo motivo, contrariamente alle mie
aspettative, ho trovato moltissime fonti dalle quali prendere informazioni. Tra queste
fonti troviamo il Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti, il
The new Grove Dictionary of Opera, il Die Musik in Geschichte und Gegenwart e
l’Enciclopedia italiana Treccani, dalle quali ho appreso la storia dell’opera spagnola
e la sua evoluzione nel corso degli anni. Ho trovato, inoltre, numerosi articoli
pubblicati su periodici spagnoli, tra i quali quelli da me presi in esame sono stati: La
restauración de la zarzuela en el Madrid del XIX: 1832–1856 , L'asociaciónismo en
los orígenes de la zarzuela moderna scritti entrambi da Maria Encina Cortizo
Rodriguez, rispettivamente nel 1994 e nel 2001 e l’articolo scritto da Albert Recasens
Barberà, pubblicato nel 2002 sul periodico spagnolo «Revista de musicologia»,
intitolato Las zarzuelas de Antonio Rodríguez de Hita (1722–1787): Contribución al
estudio de la zarzuela madrileña hacia 1760–1770. Infine, ho trovato molto
interessante il libro Historia cómica de la zarzuela, scritto da Enrique Gallud Jardiel
e pubblicato nel 2020, in cui si fa un excursus panoramico del genere lirico spagnolo,
dai suoi inizi nel XVII secolo al XX secolo, trattando le caratteristiche e le peculiarità
di questa forma drammatica e musicale sotto un tono satirico e burlesque.
Abstract 2
JOSÉ LÓPEZ- CALO, Zarzuela, in Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e
dei Musicisti, Il Lessico, Torino, UTET, 1984, rist 1992.
Abstract 3
MARIA ENCINA CORTIZO RODRIGUEZ, La restauración de la zarzuela en el Madrid
del XIX: 1832–1856, «Revista de musicologia», 17(1-2), gennaio-dicembre, 1994,
pp.419-420;
La tesi della musicologa Maria Encina Cortizo Rodriguez tratta lo studio della
restaurazione del teatro lirico di Madrid tra il 1830 e il 1856, anno nel quale si
inaugura il Teatro della Zarzuela, cercando di integrare due punti di vista: quello
storiografico e quello analitico-musicale. La storiografia si è fatta carico dello studio
del fenomeno della zarzuela quasi sempre sotto un punto di vista estetico-letterario,
ma non ha mai trattato il fenomeno da un punto di vista tecnico. In questa tesi si
parla, dunque, non solo del divenire storico del genere durante questo periodo di
restaurazione lirica, ma anche e soprattutto del genere in sé, dello sviluppo del suo
discorso musicale, commentando in ogni capitolo delle opere fondamentali per
comprendere l’evoluzione strutturale del repertorio della seconda metà del XIX
secolo. La tesi è formata da sette volumi: tre che includono delle appendici
documentali e musicali e quattro che espongono il corpus teorico propriamente detto.
Ciascun capitolo include, inoltre, uno studio diacronico della storia del genere,
un’analisi musicale delle opere più significative e un catalogo delle opere di debutto
di quel periodo storico.
Abstract 4
LEZIONE DI STORIA DELL’OPERA IN UN CONSERVATORIO.
«La zarzuela no es comedia, sino sòlo una fàbula pequeña, en que a imitaciòn de
Italia, se canta y se representa», con questa frase lo scrittore Pedro Calderòn de la
Barca introdusse, verso la seconda metà del XVII secolo, un genere teatrale
tipicamente spagnolo, anche se molto vicino all’opera all’italiana. L’origine del nome
Zarzuela, letteralmente “il roveto” in italiano, deriva dal luogo in cui queste opere
vennero fin da subito rappresentate: il Palacete de la Zarzuela luogo in cui la corte,
insieme all’infante Fernando, si ritirava di ritorno alle battute di caccia. Questo
palazzo si trovava all’interno del Real Sitio madrileño in un luogo pieno di rovi,
appunto le zarzas.
La zarzuela può essere definita, dunque, come un’operetta spagnola, seria o giocosa,
che racchiude musica, prosa e danza in un unico spettacolo. Possiamo paragonare le
zarzuelas all’opéra comique francese, all’operetta italiana, al Singspiel tedesco e,
perfino, al musical play inglese, la sola differenza è che questa ha conservato, salvo
occasionali influssi stranieri, la propria impronta e le caratteristiche tipicamente
spagnole.
Il testo della prima opera spagnola si deve all’illustre autore Lope de Vega, intitolata
La selva sin amor, essa venne presumibilmente rappresentata per la prima volta nel
1627, ma ad oggi sono a noi ignoti sia il compositore che qualsiasi parte musicale.
Il passo successivo per la zarzuela fu quello di distaccarsi dall’ambiente nobiliare e di
diffondersi nei teatri pubblici.
Lo stile della zarzuela interessò diversi compositori di fama europea, come Luigi
Boccherini, che nel 1776 scrisse La Clementina. Come avvenne nell’opera italiana,
anche la zarzuela si sviluppò sotto la forma del sainete, che equivale al nostro
intermezzo, e della tonadilla che aveva la caratteristica di essere composta da un
unico atto ma con la presenza di molti più personaggi.
Bisognerà attendere la seconda metà del XIX secolo per assistere al recupero di ritmi
popolari e per ritrovare i caratteri della vera zarzuela che riflette soprattutto nei testi
iberici. A partire da allora, la zarzuela ha conosciuto un periodo intenso che l’ha vista
affermarsi sul territorio nazionale spagnolo e ad essere riconosciuta anche in territorio
latino americano. Possiamo suddividere questo periodo in tre fasi. La prima fase in
cui troviamo autori come Rafael Hernando e Cristobal Oudrid e dove la zarzuela è
caratterizzata da un allontanamento dall’opera all’italiana. La seconda fase, che
idealmente si pone tra la seconda metà del XIX e il XX secolo, è quella più feconda:
in questa fase nacquero le più grandi opere del periodo sia di Zarzuela Grande
(formata da più atti) che del genere chico (piccolo, per la sua durata breve). L’ultima
fase ebbe inizio negli anni Venti del secolo scorso e fu caratterizzata da un
rinnovamento sia della parte musicale sia nei testi. Quest’ultima fase purtroppo non
durò molto a causa della guerra civile (1936-1939) e della conseguente dittatura di
Franco. Tutto ciò non fu per nulla d’aiuto per la sopravvivenza di questo genere, che
finì per decadere.