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Reazioni dei genitori in situazioni problematiche e attribuzioni di causa: le aspettative dei bambini maltrattati //
Parental reactions in difficult situations and attributional styles: Expectations by maltreated children.
Maltrattamento e Abuso allinfanzia, 18(1), 89-118. DOI: 10.3280/MAL2016-001005
http://www.francoangeli.it/riviste/Scheda_Rivista.aspx?IDArticolo=56272&Tipo=Articolo%20PDF&idRivista=76
Questo lavoro analizza le aspettative dei minori maltrattati su: reazioni dei genitori in
eventi problematici, il proprio comportamento, le attribuzioni di causa e di colpa, e le
emozioni. A 60 bambini abusati e trascurati (38 maschi, et media = 10.96 anni) e a 100
appartenenti a un gruppo di controllo (44 maschi, et media = 8.7 anni) sono state
mostrate le tavole di Franchini e Maiolo (2005) rappresentanti situazioni difficili e
chiesto di rispondere a domande sulle aspettative del comportamento dei genitori e del
protagonista. I risultati mostrano nei maltrattati una aspettativa significativa di
indisponibilit dei genitori a rassicurare nelle difficolt e unattribuzione di
comportamenti di rimprovero, punizione e disconferma. Al protagonista viene attribuita
unincapacit di chiedere aiuto e utilizzare strategie per ottenere i propri scopi. Gli
eventi problematici vengono ricondotti a cause interne con aspettative di punizioni
sproporzionate al comportamento e attribuzioni di colpa, che danno luogo a dolore,
vergogna e rabbia. Si argomenta che queste aspettative, pi delle esperienze reali,
potrebbero essere i mediatori dei disturbi riscontrati nei bambini maltrattati.
Parole chiave: maltrattamento, aspettative, reazioni genitoriali, emozioni, attribuzioni di
causa e di colpa.
Parental reactions in difficult situations and attributional styles: Expectations by maltreated children. This study aims to analyze maltreated childrens expectations concerning parents and their own reactions in difficult situations plus their emotions, causes
and blame attributions in these contexts. Drawings by Franchini e Maiolo (2005) depicting difficult situations have been shown to 60 abused children (38 males, mean age =
10.96) and 100 controls (44 males, mean age = 8.7) and they were asked to hypothesize
parents and characters reactions. Results show in maltreated children anticipations of
negative behaviors and punishments by parents and no help requests by the character.
Professore Ordinario di Psicologia Sociale, Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche, Sapienza Universit di Roma.
Full Professor di Psicologia Cognitiva, Dipartimento di Psicologia,Universit Federale di Pernambuco, Recife, Brasile.
Indirizzare le richieste a Grazia Attili (Grazia.Attili@uniroma1.it).
Internal causes with expectations of punishments, self and parents blame, sorrow, anger
and shame have been also found. It is argumented that these anticipations, more than
real experiences, could mediate the disorders found in maltreated children.
Key words: maltreatment, expectations, parental relationships, emotions, cause and
blame attributions.
1. Introduzione
Negli studi condotti finora sul maltrattamento in et infantile una
grande attenzione stata data agli esiti del subire abusi fisici, sessuali e
trascuratezza: per esempio, tra i tanti, i comportamenti esternalizzanti,
quali le condotte aggressive o di isolamento (Lyons-Ruth & Jacobvitz,
1999) e il comportamento oppositivo, i disordini della condotta e la
delinquenza (ad esempio, Dodge, Petitt, & Bates, 1997; Mannarino &
Cohen, 1996a), e quelli dellattenzione (Hubbs-Tait et al., 1996),
nonch i comportamenti internalizzanti, quali le fobie (Beumariu &
Kerns, 2010) o internalizzanti e esternalizzanti nei conflitti coniugali
(Camisasca, Miragoli, & Di Blasio, 2013), lansiet, i sintomi depressivi
e dissociativi, i disturbi post-traumatici da stress (Camisasca, Miragoli,
& Di Blasio, 2014; Carlson, 1998; Feiring, Taska, & Lewis, 1998;
Wolfe, Sas, & Wekerle, 1994), il disturbo borderline (Fonagy, 2000).
Dalle ricerche in questo ambito emerge, inoltre, che esperienze di
maltrattamento portano a un basso livello di autostima (Bolger,
Patterson, & Kupersmidt, 1998), a deficit nella competenza sociale e a
relazioni interpersonali problematiche (Bolger et al., 1998; Mannarino
& Cohen, 1996a). Poco investigato , invece, limpatto dellessere
maltrattato sui processi cognitivi, come la capacit di individuare in
maniera non pregiudiziale le cause degli eventi e/o le previsioni sui
propri e altrui comportamenti allinterno delle relazioni interpersonali.
Eppure, dai pochi studi su questo tema emerge che una variabile critica
nel determinare leffetto a lungo termine, pi o meno patologico,
dellessere abusati o trascurati lincapacit del soggetto di rintracciare
un significato per la sua esperienza (van der Kolk, 1994).
Dai lavori presenti in letteratura sulle associazioni tra maltrattamento
e stili attributivi emerge, infatti, che i bambini esposti ad abusi e
trascuratezza presentano delle alterazioni nei processi attribuzionali
quale conseguenza del vedersi in balia di contesti che non possono
controllare. Il rifiuto, il controllo ostile, la mancanza di calore,
limprevedibilit che caratterizza gli stili di accudimento dei genitori
maltrattanti portano i bambini ad avere un locus of control esterno,
1.1 Obiettivi
Partendo da quanto detto finora, nel presente lavoro ci siamo
prefissati di studiare: (1) le aspettative che i bambini maltrattati
sviluppano nei confronti sia della madre sia del padre quando si trovano
in situazioni di difficolt; (2) le modalit con le quali pensano di poter
affrontare eventi in cui potrebbero aver bisogno di aiuto; (3) le cause
che vengono rintracciate per spiegare tali situazioni e le attribuzioni di
colpa; (4) le associazioni tra le aspettative relative allaiuto da parte dei
genitori e il modo in cui essi pensano di affrontare le difficolt nonch
2. Metodo
2.1 Partecipanti
I partecipanti allo studio sono stati 60 bambini (38 maschi, 63%) di
et compresa tra 5 e 14 anni (M = 10.96, DS = 2.9), vittime di abusi
accertati fisici (n = 16), sessuali (n = 14) e trascuratezza (n = 30) da
parte dei genitori, reperiti in diverse case-famiglia o afferenti alle Unit
Operative di Neuropsichiatria Infantile di varie ASL del Centro Italia.
Per quel che riguarda la collocazione dei minori al momento della
rilevazione dei dati, 26 bambini vivevano nelle famiglie dorigine e 34
presso strutture esterne, quali case-famiglia, da un massimo di due mesi.
I bambini rimasti nelle famiglie d'origine erano coloro che erano stati
segnalati ai Servizi Sociali a causa di condizioni di trascuratezza e
usufruivano di un costante monitoraggio da parte degli operatori dei
Servizi Sociali, i quali avevano ritenuto pi opportuno non allontanare il
minore, ma lavorare sull'intero nucleo familiare.
Tutte le famiglie erano ad alto rischio socio-economico; per ci che
concerne la scolarit dei genitori, il 24% non aveva alcun titolo di
studio, il 27% aveva conseguito la licenza elementare, il 28% aveva il
diploma di scuola media inferiore, il 21% quello di media superiore. Il
65.3% dei genitori aveva unoccupazione lavorativa, mentre il 34.7%
risultava disoccupato. Sono stati riscontrati, infine, i seguenti fattori di
rischio associati al maltrattamento e/o abuso: detenzione (9.5%),
analfabetismo (7%), tossicodipendenza (5%), patologia psichiatrica
(5%) e alcolismo (2.5%).
Il gruppo dei bambini maltrattati stato confrontato con un gruppo
di controllo di 100 bambini (44 maschi) di et compresa tra 7 e 10 anni
(M = 8.7, DS = 1.2), appartenenti a classi sociali medio-basse, reperiti
attraverso diverse scuole primarie di Roma. I genitori avevano una
laurea nel 38% dei casi, nel 36% un diploma superiore, nel 26% la
licenza media. Abbiamo scelto un gruppo di controllo di et compresa
tra 7 e 10 anni perch nel gruppo dei minori maltrattati let della
maggior parte dei soggetti si collocava tra 9 e 10 anni (n = 32; 53%). Se
avessimo raccolto i dati in scuole secondarie let media dei soggetti
sarebbe risultata troppo elevata. Peraltro anche nel gruppo di controllo i
soggetti di 9-10 anni costituiscono il 53% del totale.
3. Risultati
3.1 Le aspettative riguardo le ipotetiche reazioni dei genitori in
situazioni di difficolt
Dallanalisi delle correlazioni punto-biseriale effettuate tra la
variabile dicotomica gruppo (controllo vs maltrattati) e i vari tipi di
comportamenti genitoriali, ricavati dalle risposte alle domande 6, 7, 9 e
10, emerge che i minori maltrattati, rispetto al gruppo di controllo, si
aspettano, in maniera significativa, nelle situazioni problematiche
rappresentate nelle vignette, meno comportamenti positivi, pi
comportamenti negativi, meno insegnamenti e pi disconferme. Inoltre,
i bambini maltrattati attribuiscono alla madre (ma non al padre) un
maggior utilizzo di comportamenti di controllo (si veda tabella 1).
Questi risultati, peraltro, trovano conferma nelle analisi effettuate
con le analisi SSA, dalle quali appare un collocazione spaziale che d
conto di queste differenze: il gruppo di controllo si colloca in uno spazio
delimitato dalla presenza di comportamenti positivi e di insegnamento
da parte sia del padre sia della madre, mentre il gruppo dei maltrattati si
colloca vicino ai comportamenti negativi, le disconferme di entrambi i
genitori e il comportamento di controllo da parte della madre (si vedano
figure 1 e 2).
Figura 1 - SSA dei 6 tipi di comportamenti genitoriali del padre ipotizzati dai
bambini avendo come variabili esterne i due gruppi (maltrattamento versus
controllo; Mappa bidimensionale, Coefficiente di Alienazione = .060)
Gruppo
(Maltrat. = 1 / Controllo = 0)
-.595**
-.101
.134
.071
.446**
-.153
-.378**
.540**
Positivo
Richiedere aiuto
Negoziare
Autogest. pos.
Autogest. neg.
Non Richiedere
aiuto
Chiedere puniz.
Manipolativo
Aggressivo
.316**
.049
.388**
-.287**
-.117
-.392**
.006
-.055
Gruppo di controllo
Negativo InseDiscongnam.
ferma
-.259**
.146
-.116
-.192
.294**
-.104
-.229*
-.061
-.283**
.342**
-.213*
-.085
.189
-.221*
-.046
.308**
.108
.175
.026
-.189
-.164
-.044
.023
.098
Controllo Disaccordo
-.246*
-.107
-.100
-.060
.175
-.268**
-.126
-.049
.265**
-.076
.101
.022
-.039
Gruppo Maltrattamento
Richiedere aiuto
.190
-.076
a
-.080
-.186
Negoziare
-.099
-.149
a
-.249
.142
Autogest. pos.
.241
.230
a
.149
-.205
Autogest. neg.
-.443**
.390**
a
-.143
.198
Non Richiedere
-.103
.082
a
-.046
.147
aiuto
Chiedere puniz.
a
a
a
a
a
Manipolativo
.014
-.234
a
.312*
.125
Aggressivo
-.338**
.212
a
.129
.031
Nota: *p < .05, **p < .01; a = calcolo non effettuato per variabile costante.
-.025
.065
-.041
a
a
a
a
a
a
a
a
Positivo
Richiedere aiuto
Negoziare
Autogest. pos.
Autogest. neg.
Non Richiedere
aiuto
Chiedere puniz.
Manipolativo
Aggressivo
.309**
.105
.327**
-.316**
-.196*
-.201*
-.019
-.086
Gruppo di controllo
Negativo
InseDiscongnam.
ferma
-.234*
.075
-.091
-.211*
.301**
-.080
-.078
.046
-.384**
.277**
.187
-.163
.209*
-.129
.007
.174
-.104
.125
-.280**
.231*
-.141
Gruppo Maltrattamento
-.329**
.016
-.168
-.098
-.388**
.000
.184
.069
.050
.102
.088
-.009
-.114
Controllo
-.195*
-.094
-.008
-.187
.238*
Disaccordo
-.066
-.085
.154
-.069
-.109
.088
.158
.015
.088
.202*
-.058
Richiedere aiuto
.185
.073
.068
Negoziare
-.074
.273*
.145
Autogest. pos.
.279*
.026
-.294*
Autogest. neg.
-.296*
-.163
-.040
Non Richiedere
-.165
.040
.211
aiuto
Chiedere puniz.
a
a
a
a
a
Manipolativo
.109
.033
-.068
-.062
-.139
Aggressivo
.027
-.012
-.102
.074
.015
Nota: *p < .05, **p < .01; a = calcolo non effettuato per variabile costante.
a
a
a
a
a
a
a
a
Per quel che riguarda i minori maltrattati dai risultati appare, invece,
una sostanziale non associazione tra i comportamenti attribuiti ai protagonisti e le aspettative riguardanti le reazioni dei genitori. Laffrontare
da soli le situazioni problematiche appare legato in maniera positiva al
comportamento positivo e in modo negativo ai comportamenti negativi
del padre, se al protagonista viene attribuita la capacit di gestire la situazione in modo autonomo; l dove, invece, si ipotizza che il protagonista deve risolvere da solo la situazione perch i genitori non saranno
disponibili i coefficienti di correlazione sono negativi con il comportamento positivo di entrambi i genitori e positivi con il comportamento
negativo della sola madre. Il comportamento aggressivo appare correlato solo alle reazioni della madre, negativamente al suo comportamento
positivo e positivamente a quello negativo.
Tabella 5 - Correlazioni di Pearson tra il comportamento dei genitori e le cause degli eventi ipotizzate dai bambini
Gruppo di controllo
Madre
Padre
Senza Punizione
Punizione
Senza Punizione
Punizione
Positivo
.504**
-.474**
.572**
-.531**
**
Negativo
-.616**
.642**
-.582
.583**
**
Insegnamento
.307**
-.387**
.281
-.320**
Disconferma
.046
-.014
-.206*
.193
Controllo
-.274**
.258**
-.201*
.174
Disaccordo
.177
-.146
.123
-.134
Gruppo Maltrattamento
Positivo
.567**
-.532**
.211
-.230
Negativo
-.741**
.670**
-.614**
.626**
Insegnamento
a
a
.184
-.125
Disconferma
.127
-.108
.180
-.140
Controllo
.367**
-.307*
.379**
-.421**
Disaccordo
a
a
a
a
Nota: *p < .05, **p < .01; a = calcolo non effettuato per variabile costante.
Dolore
Vergogna
Paura
Ansia
Rabbia
Nessuna Emozione
Nota: *p < .05, **p < .01
Colpa
Bambino
.383**
-.389**
-.040
.034
-.353**
-.165
Colpa
Padre & Madre
-.380**
.412**
.024
-.033
.346**
.176
4. Conclusioni e discussione
Dai nostri risultati emerge nei bambini maltrattati, nel confronto con
i soggetti del gruppo di controllo, una chiara aspettativa che i genitori
nelle situazioni problematiche non siano disponibili a mettere in atto
comportamenti di rassicurazione e cura, cos che vengono attribuiti sia
al padre sia alla madre comportamenti centrati sul rimprovero, la
punizione e la disconferma, e per ci che concerne le aspettative legate
alle risposte delle madri, comportamenti di controllo in termini di divieti
e comandi. In maniera speculare viene attribuita al protagonista (e,
quindi, proiettivamente a se stessi) unincapacit di far ricorso a
richieste di aiuto, in quanto ci si aspetta di essere sgridato o comunque
di non trovare nel genitore alcuna disponibilit, tant che ne esce
tarpata la capacit di utilizzare strategie specifiche (per esempio,
piangere per ottenere i propri scopi). Queste aspettative, per ci che
concerne le reazioni genitoriali, sono in linea con la letteratura (Brown
et al., 1998; Trickett & Susman, 1988; Trickett & Kudczynski, 1986)
rispetto agli effettivi comportamenti parentali dei minori maltrattati.
Tuttavia, i nostri risultati richiamano lattenzione, per la prima volta, su
dinamiche cognitive basate su aspettative e previsioni, che potrebbero
fare ipotizzare che siano queste, piuttosto che le reali esperienze, ad
avere un impatto sui disturbi collegati al maltrattamento. In altri termini,
potremmo affermare che i nostri bambini maltrattati si aspettano
reazioni genitoriali delle quali hanno presumibilmente fatto e fanno
esperienza nella loro vita di ogni giorno e che queste aspettative
compromettono la capacit di chiedere loro aiuto nei contesti
problematici. Potremmo argomentare, inoltre, che siano le aspettative
pi che lessere maltrattati a minare la fiducia negli altri (in questo caso
i genitori stessi) e a far generalizzare questo atteggiamento a tutte le
Bolger & Patterson, 2001; Bolstad & Zinbarg, 1997; Waller, 1998), cos
che hanno poca fiducia nella possibilit che siano loro ad avere un
impatto sulle proprie esperienze, anche vero che nelle situazioni
difficili e, in particolare, in quelle in cui vengono ipotizzate delle
punizioni, il locus of control pu diventare interno con attribuzioni a se
stessi della colpa di quanto accade. Questo non esclude del tutto che
siano i genitori abusanti a essere visti come colpevoli con esiti
fortemente problematici sullorganizzazione di quelle emozioni, come la
rabbia, la vergogna e il dolore, che insieme a queste dinamiche
cognitive potrebbero dar conto sia dei disturbi internalizzanti sia di
quelli esternalizzanti, che, come abbiamo riportato nellintroduzione,
vengono riscontrati nei minori maltrattati.
dei minori maltrattati su quei disturbi che finora sono stati considerati
solo lesito di esperienze effettive.
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APPENDICE A
Schema di codifica del comportamento genitoriale ipotizzato dai bambini
Categorie
Definizioni operazionali
Comportamento
positivo
Comportamento
negativo
Insegna
Disconferma
Comportamento
di controllo
Disaccordo
Liberamente tratto dallo Schema di Codifica per la Misura delle Relazioni (Attili,
1996/2000, pp. 309-320)
APPENDICE B
Schema di codifica del comportamento del/della protagonista ipotizzato dai bambini
Categorie
Definizioni operazionali
Richiede aiuto
Mancanza richiesta
daiuto
Affronta la situazione in
modo autonomo perch
pensa di poterla gestire da
solo
Affronta la situazione in
modo autonomo perch
prevede che i genitori non
saranno
accessibili/disponibili
Negozia
Comportamento
aggressivo/provocatorio
Comportamento
manipolativo
Richiede di punire
APPENDICE C
Schema di codifica delle cause dellevento ipotizzate dai bambini
Categorie
Definizioni operazionali
Attribuzione a s
della causa
dellevento senza
aspettativa di
punizione
Attribuzione a s
della causa
dellevento con
aspettativa di
punizione
Attribuzione a fattori
esterni della causa
dellevento