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Danila Luzi, Lucia Epifani, Francesca Tesei, Simona Tripaldi, Marika Ferri

INTRODUZIONE
Numerose ricerche hanno osservato che il comportamento prosociale nei bambini tende a migliorare in senso qualitativo e quantitativo, sia la maturazione delle capacit cognitive, sia il progressivo abbandono dellorientamento autocentrico a favore di una maggiore capacit empatica (Shields & Cicchetti, 2001). Inoltre, le capacit attentive e di controllo del comportamento inibitorio sono coinvolte nella manifestazione di un comportamento adattivo in funzione delle richieste esterne, soprattutto nellambiente classe (Davies et al, 2006; Barkley, 2007). Diverse ricerche evidenziano che le capacit empatiche e lautoregolazione emotiva risultano rilevanti per instaurare adeguate relazioni interpersonali (Miles & Stipek, 2006). Lobiettivo del presente studio valutare gli effetti di un intervento di educazione relazionale-affettiva in un gruppo di alunni con comportamenti problematici che presentano una compromissione di queste competenze sociali.

METODO
CAMPIONE Un gruppo sperimentale di 20 studenti (9 F; 11 M) di scuola media inferiore a cui stato rivolto lintervento e un gruppo di controllo di 20 studenti (10 F; 10 M). Tutti gli alunni hanno unet media di 13 anni e frequentano il terzo anno della scuola media inferiore. PROCEDURA Tutti i soggetti sono stati sottoposti ad una valutazione testistica composta dai seguenti strumenti: Interpersonal reactivity index (Albiero et al, 2006); Test di valutazione autostima (Bracken,2003); Test dellAnsia e della Depressione (Bryant, Newcomer, Barenbaum,1995); Test delle situazioni sociali (Blair & Cipolotti; 1995); test di distinzione morale/convenzionale (Blair & Cipolotti,1995). Lintervento si svolto in 4 incontri teorico-pratici nel gruppo-classe (Fig. 1). 1) Identificazione e riconoscimento delle emozioni 2) Gestione delle emozioni negative 3) Potenziamento delle capacit di decentramento 4) Miglioramento dei comportamenti prosociali (Fig. 5)
Fig. 1
80 70 60 50 40 30

VALUTAZIONE PRE INTERVENTO

VALUTAZIONE POST INTERVENTO


80 70 60 50 40 30 20 10 0

20 10 0

Fig. 2

controllo

sperimentale

Fig. 3

controllo

sperimentale

RISULTATI
stata fatta unanalisi della varianza. Alla valutazione di ingresso (Fig. 2) i due gruppi differivano significativamente nel test delle situazioni sociali: comportamenti normativi (F= 51,221; p< .01), violazioni (F= 3,80; p<.05), gravit violazioni (F= 17,681; p< .01); nellIRI presa di prospettiva (F= 6,950; p<.01); nel test morale/convenzionale gravit delle regole morali (F=4,520; p<.05). Nella valutazione post (Fig.3) i due gruppi differivano significativamente nel test situazioni sociali gravit delle violazioni (F= 6,448; p<.01); nel test morale/convenzionale gravit delle regole morali (F=3,639; p<.05).
Fig. 5. Poster creati durante i lavori di gruppo

CONCLUSIONI
A fine intervento il gruppo classe sperimentale ha potenziato le capacit di decentramento e di conseguenza ha incrementato la comprensione delle modalit di condotta adeguata al contesto sociale. Nello specifico si rilevato un miglioramento della capacit di distinguere i comportamenti normativi, cio riconosciuti generalmente come adeguati, dalle violazioni, cio da quelle azioni che violano le comuni norme sociali e che generano rabbia e disapprovazione nellosservatore. Tuttavia, presenta ancora difficolt nellattribuire un livello di gravit del comportamento in una scala di valore (Fig. 4).

Gruppo sperimentale pre e post intervento

Fig. 4

Gr.Sp T0

Gr.Sp T1

TADansia

TADdepres

TMA inter

TMA compet

TMA emoz

TMA scolas

IRI fant

IRI emp

IRI decent

IRI dis pers

SS comp norm

SS violaz

SS grav viol

MOR grav

CONV grav

DISCUSSIONI
Il gruppo favorisce lapprendimento dal vivo delle abilit relazionali interpersonali e delle competenze sociali (Lambruschi 2004; Van Manen 2001). Questi dati seppur preliminari possono contribuire ad una migliore identificazione e potenziamento di quegli aspetti intra- e inter-individuali che possono fungere da fattori di protezione per lo sviluppo di una psicopatologia. Tale progetto ha favorito un incremento del benessere percepito allintervento del gruppo classe sia da parte degli allievi sia da parte degli insegnanti. Inoltre, grazie allincontro di restituzione rivolto al corpo docente sono state fornite strategie e strumenti di intervento per fronteggiare in modo efficace i comportamenti inadeguati. Le conclusioni cui sono giunte molte ricerche sulle problematiche psicosociali dellinfanzia e delladolescenza fanno riflettere sullimportanza di unadeguata educazione alle abilit sociali. Infatti, si osservato (Lambruschi 2004; Miles & Stipek, 2006) che la carenza di abilit sociali nellinfanzia e nella prima adolescenza un potente predittore di future problematiche di ordine psicopatologico e di devianza. Leducazione alla prosocialit diviene, in questo senso, un fattore non solo preventivo rispetto allo sviluppo di comportamenti devianti o aggressivi, ma un fattore protettivo della salute mentale sia nellinfanzia, sia nella vita adulta.
Bibliografia Miles SB., Stipek, D, 2006. Contemporaneous and longitudinal associations between social behavior and literacy achievement in a sample of low-income elementary school children. Child Dev. 77(1):103-17. Shields, A., & Cicchetti, D. (2001). Parental maltreatment and emotion dysregulation as risk factors for bullying and victimization in middle childhood. Journal of Clinical Child Psychology, 30, 349363. Lambruschi , F. e Fabbri, D. I distrubi dansia, in Lambruschi, F. (2004) Psicoterapia cognitiva dellet evolutiva. Torino. Bollati Boringhieri Davies, P. T., Winter, M. A., & Cicchetti, D. (2006). The implications of emotional security theory for understanding and treating childhood psychopathology. Development and Psychopathology, 18, 707735.

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