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In Finlandia musicoterapia in carcere

Miro Mantere durante una sessione di musicoterapia nel carcere di Kerava (Photo: Christian Westerback)

di Silvia Turrin In questa rubrica, abbiamo gi avuto modo di parlare di un tema delicato e importante: quello dell'applicazione della musicoterapia nei penitenziari. In particolare avevamo raccontato in un articolo l'interessante iniziativa sviluppata dall'amministrazione carceraria di Tihar nei pressi di New Delhi, in India. Questa volta lo sguardo si rivolge in terra finlandese, dove la Finnish National Opera ha realizzato un workshop di musicoterapia nella prigione di Kerava coinvolgendo alcuni detenuti. Le persone prescelte nel progetto sono state stimolate a creare musica sperimentale in modo improvvisato, utilizzando chitarre, ma anche materiale usa e getta, come le confezioni di cartone per alimenti. Grazie al lavoro condotto dal musicoterapista e percussionista Miro Mantere i reclusi hanno composto cinque brani, risultato di una sorta di jam session collettiva. Il lavoro che abbiamo realizzato stato molto diverso da quello che invece immaginavo, ha raccontato Joni alla stampa finlandese. Si trattato di un workshop che ha aperto simbolicamente le sbarre fisiche e mentali. Joni, arrestato per omicidio, ha sperimentato un modo completamente diverso di approcciarsi agli altri e alla vita. La musicoterapia pu creare una realt differente e un'immagine del mondo altrettanto differente. Porta a galla emozioni, traumi, chiusure, e anche alterazioni soggettive che creano un mondo basato solo sul male. La musica affiancata a un processo di terapia specifico mostra che la societ racchiude spazi in cui si pu percepire armonia, solidariet, amicizia e non solitudine o individualismo, n tanto meno odio. L'applicazione di questa modalit espressiva di arteterapia nelle carceri produce numerosi risultanti rilevanti. In Finlandia come in altre nazioni occidentali, i progetti di musicoterapia vengono raramente implementati: si tratta pi che altro di effimere iniziative, che non si inseriscono in programmi penitenziari di recupero di medio-lungo periodo. Una spinta importante proviene dalle associazioni e dalle istituzioni culturali. In questo caso stata la Finnish National Opera di Helsinki (direttore artistico Mikko Franck) a voler attivare un workshop nel penitenziario di Kerava. Sembra che alcune organizzazioni si stiano gradualmente rendendo conto dell'importanza di avviare programmi culturali nelle carceri, ha sottolineato Usko Mtt, direttore dell'informazione dell'agenzia finlandese per le sanzioni criminali. La musicoterapia fornisce molti strumenti sul piano emotivo, psicologico e fisico ai detenuti per credere in una vita diversa, e per non sentirsi alienati rispetto al resto del mondo. Joni per esempio era elettrizzato nel suonare la chitarra per la prima volta. Era qualcosa che desideravo da tanto tempo, ha sottolineato. I gesti e le espressioni positive, anche quelle apparentemente pi semplici, nelle carceri possono essere un lusso, una cosa rara e preziosa: persino un sorriso. Miro Mantere che ha seguito il progetto in carcere ricorda con piacere il viso sorridente di un detenuto: Era il primo sorriso che vedevo sul suo volto dopo due mesi di interazione. Musica Terapia inserita il 30-05-2011.

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