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CARLO CANTALUPPI

CHARLES SANDERS PEIRCE:


LA SEMIOTICA A SESSANTASEI CLASSI DI SEGNI
CARLO CANTALUPPI

Affermare semplicemente che la semiotica contemporanea sia


figlia dellopera del filosofo statunitense Charles Sanders Peirce,
bench esatto, rappresenta un modo fastidiosamente incompleto di
presentare questa scienza. Se abbandonata alla sua puntuale
perentoriet, infatti, tale affermazione manca di cogliere il correlato
essenziale della coerenza del sistema filosofico peirceano: ovvero la
continua evoluzione interna frutto di una costante, quando non
addirittura ossessiva, attenzione alla riformulazione ed al
rimaneggiamento dei suoi punti chiave. Questa caratteristica ricorda la
medesima attitudine del tanto famoso quanto sottovalutato filosofo
francese autore degli Essais1, il quale in unepoca storica ormai
lontana scrisse che:
Nascono molti errori nel mondo o, per dirla pi chiaramente, tutti gli errori
del mondo nascono dal fatto che ci insegnano a temere di far professione
della nostra ignoranza, e che siamo tenuti ad accettare tutto quello che non
possiamo refutare. [] E se avessi dovuto educare dei fanciulli, avrei messo
loro in bocca questa maniera di rispondere interrogativa, non affermativa:
Come sarebbe a dire?. Non lo capisco. Potrebbe darsi. vero?, in
modo che conservassero latteggiamento di novizi a sessantanni, piuttosto
che imitare i dottori a dieci, come fanno. Chi vuol guarire dallignoranza
bisogna che la confessi. Iride figlia di Taumante. Lo stupore alla base di
ogni filosofia, la ricerca ne il procedimento, lignoranza la fine2.

Questo abito filosofico interamente orientato ad una ricerca umile


della verit ci che ha permesso a Peirce, unitamente al suo genio
generoso ed alla sua inesausta operosit, di costruire la propria
fortuna. Lanalisi che verr ivi condotta prende in esame proprio tale
continuo rimaneggiamento degli assunti fondamentali alla base della
1

Michel Eyquem de Montaigne, Saggi, tr. it. di Fausta Garavini, Adelphi, Milano
1992 (ed. orig.: prima edizione, 1580; seconda edizione, 1588; terza edizione,
postuma, a cura di Marie de Gournay, 1595).
2
Ivi, libro III, cap. XI, pp. 1375-1376.

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teoria semiotica peirceana: nella fattispecie, si cercher di isolare tre


fasi nel pensiero semiotico di Peirce, nonch di farne emergere le
rispettive peculiarit, da un lato, e dallaltro lato la profonda continuit
concettuale. Queste fasi sono le seguenti: la prima, risalente al 1867 e
costruita attorno ad una singola tricotomia; la seconda, formulata tra il
1885 ed il 1903 e fondata su tre tricotomie costitutive; ed infine una
terza fase, realizzata nel 1908 portando a dieci il numero di tali
tricotomie. Ovviamente una tale suddivisione frutto della nostra
attuale necessit di chiarificazione del sistema semiotico peirceano:
appare quindi per certi versi superfluo, sebbene per altri necessario,
precisare che Peirce considerasse i risultati delle proprie ricerche
anzitutto come contigui e che, nonostante il presente lavoro ambisca a
parlare della sua proposta filosofica, molte delle conclusioni alle quali
si giunger saranno inevitabilmente pi nostre che sue.

LA PRIMA SEMIOTICA
La prima teoria dei segni di Peirce pu essere fatta risalire al
saggio intitolato On a New List of Categories 3 del 1867, terzo della
serie di cinque articoli presentata alla American Academy of Arts and
Sciences. In questo contributo Peirce delinea tre categorie intermedie,
ovvero qualit, relazione e rappresentazione, le quali rendono
possibile il passaggio dalla categoria della sostanza, od It, che la pi
vicina alla molteplicit della sensazione, alla categoria dellessere, o
Being. Secondo lautore La sostanza e lessere sono linizio e la fine
di tutti i concetti. La sostanza non si pu pensare come predicato e
lessere non si pu usare come soggetto4, pertanto i tre livelli di
mediazione vengono definiti come accidenti e costituiscono i
processi di pensiero che conducono dal molteplice della sostanza
allunit dellessere. Ognuno di questi tre gradi intermedi pu poi
essere considerato indipendentemente da quelli pi immediati: la
sostanza, come immediatezza par excellence, non pu prescindere da
3

Charles Sanders Peirce, Scritti scelti, a cura di G. Maddalena, UTET, Torino 2008,
pp. 71-82.
4
Ivi, p. 72.

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nessuno degli altri gradi in quanto non pu essere astratta, o per


lappunto pre-scissa, n dalla rappresentazione n tanto meno
dallessere; viceversa lessere pu essere astratto da tutti gli altri gradi.
Dovremmo dire dunque che il predicato dellessere non
indeterminato, ma che possiede una determinabilit infinita5, e
perci:
In realt lessere primo: non partiamo dalla sostanza ma partiamo dall
della copula, perch noi ci rendiamo conto della confusione, del molteplice
delle impressioni sensibili (del fatto che quella macchia l in fondo che io
vedo come una cosa pi o meno nera sia una stufa) quando formuliamo un
riconoscimento, e dunque esprimiamo un giudizio. Tra queste due categorie
si danno tre concetti (categorie) intermedi che attraverso un processo di
astrazione o prescissione decrescente uniscono linfinita determinabilit del
predicato e la confusa indeterminazione della sostanza 6.

Partendo da quanto sopra quindi possibile asserire che bench la


sostanza sia pi immediata, la nostra esperienza inizia dalla
determinabilit infinita dellessere: infatti solo dopo aver formulato un
giudizio siamo in grado di ri-conoscere qualcosa come il molteplice
delle impressioni sensibili. In tal senso il concetto della sostanza in
realt lultimo7, sebbene la sostanza sia niente meno che la
categoria pi immediata. A riprova di ci Peirce stesso afferma che
troviamo proposizioni in cui i soggetti sono del tutto indefiniti []
ma non troviamo proposizioni nelle quali il predicato sia
completamente indeterminato8: in altre parole, possibile avere un
soggetto potenziale ma impossibile avere un predicato
potenziale. Considerando esatti gli assunti sommariamente
presentati, ne consegue una prima feconda conclusione, la quale
consiste nellaffermare che non possibile pensare senza segni,
ovvero che impossibile prescindere dalla triadicit costitutiva della
nostra esperienza: lunica conoscenza possibile quella che procede
per inferenza da una conoscenza precedente, ed entrambe si
riferiscono ai propri oggetti sempre tramite mediazioni di tipo
5

Carlo Sini, Il pragmatismo americano, Laterza, Bari 1972, p. 131.


Rossella Fabbrichesi, Ermeneutica e pragmatismo, CUEM, Milano 2009, p. 39.
7
Ibidem.
8
C. S. Peirce, Scritti scelti, cit., p. 72.
6

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simbolico. Peirce, nellarticolo Questions Concerning Certain


Faculties Claimed for Man9 pubblicato lanno seguente sul Journal of
Speculative Philosophy, scrive difatti che: Dalla proposizione che
ogni pensiero un segno segue che ogni pensiero deve essere rivolto
a qualche altro segno, deve determinarne un altro, visto che questa
lessenza di un segno10. Il secondo risultato degli assunti iniziali
consiste invece nellavvio della semiotica stessa. Il fatto che nessuna
delle categorie pu essere prescissa da quelle superiori11 implica
infatti che nelle categorie inferiori, o pi immediate, rispetto alle
superiori o pi mediate sia possibile distinguere i casi in cui il
riferimento ad un concetto possibile a prescindere da altri
riferimenti, e il caso in cui non possibile12. Ne consegue che
sussistono: sia delle rappresentazioni chiamate somiglianze le quali
sono in relazione coi propri oggetti prescindendo tanto dal correlato
quanto dallinterpretante; sia delle rappresentazioni chiamate indici le
quali prescindono dal solo interpretante, e non dal correlato; sia infine
delle rappresentazioni chiamate simboli le quali sono incapaci di
prescindere da alcunch, e quindi nemmeno dallinterpretante.
Mediante il medesimo meccanismo i simboli si suddividono poi in
termini, proposizioni ed argomenti, ed infine gli argomenti in ipotesi,
induzione e deduzione13. Questa schematizzazione pu essere
efficacemente sintetizzata dalla tabella seguente, a sua volta
ulteriormente puntualizzata dalla fig. 3 inserita nella penultima pagina
del presente lavoro:

Ivi, pp. 83-106.


Ivi, p. 101.
11
Ivi, p. 78.
12
C. Sini, Il pragmatismo americano, cit., p. 134.
13
Riguardo al problematico rapporto tra deduzione ed induzione in Peirce si veda il
mio articolo Lapproccio cosmologico di J. Royce alla faneroscopia di C. S. Peirce,
Nema, n. 4-2 (2013), ed in particolar modo il quarto capitolo, intitolato: La
Insurance Theory of Induction e lorizzonte cosmologico.
10

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Rappresentazione
Simboli
Argomentazione

Qualit
(riferimento
ad
un Ground)
Somiglianze
Termine
Ipotesi

Relazione
(riferimento
ad
un Correlato)
Indici
Proposizione
Induzione

Rappresentazione
(riferimento ad
un Interpretante)
Simboli
Argomentazione
Deduzione

Nel 1868 Peirce, nellarticolo Some Consequences of Four


Incapacities14, present un ulteriore corollario derivante
dallimpossibilit di pensare senza segni, secondo il quale luomo
stesso non altro che un segno: Quando pensiamo, noi stessi, cos
come siamo, appariamo come un segno15. Inoltre egli approda ad una
ben pi chiara e sintetica formulazione di cosa un segno sia, ovvero:
Ora un segno, in quanto tale, ha tre riferimenti: 1) un segno per (to) qualche
pensiero che lo interpreta; 2) un segno di (for) qualche oggetto di cui il
segno lequivalente; 3) un segno, secondo (in) qualche aspetto o qualit
che lo mette in connessione con il suo oggetto16.

Asserendo ci Peirce riconferma che questa sua prima teoria dei


segni si basa anzitutto sulla tricotomia dei tre accidenti intermedi:
qualit, relazione e rappresentazione. Egli inoltre, pur giungendo
negli anni a conclusioni mai assolutamente identiche, e certamente
sempre pi ampie e ricche rispetto alle precedenti, mantiene
sempre il medesimo modus operandi, cos come non smette mai di
considerare fondamentali le tre categorie appena citate.

14

C. S. Peirce, Scritti scelti, cit., pp. 107-144.


Ivi, p. 121.
16
Ibidem.
15

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LA SECONDA SEMIOTICA
La formulazione della seconda semiotica, basata su tre tricotomie
invece che su una sola, attraversa quasi due decenni: inizia nel 1885
con lo scritto One, Two, Three17, poi rifiutato nel mai completato A
Guess at the Riddle, e si conclude allincirca nel 1903 con la stampa
del Syllabus of Certain Topics of Logic, originariamente composto da
sei sezioni pensate come supplemento alle Lowell Lectures tenutesi
quello stesso anno. Risale infatti alla fine degli anni Ottanta la messa a
punto delle categorie faneroscopiche, la quale produce il seguente
risultato:
Sembra dunque che le autentiche categorie dellesperienza siano: 1) feeling, o
coscienza che pu essere inclusa in un istante temporale, coscienza passiva di
una qualit, senza riconoscimento o analisi; 2) coscienza di uninterruzione
nel campo della coscienza, senso di resistenza, di un fatto esterno, di un altro
qualcosa; 3) coscienza sintetica che collega il tempo, senso di apprendimento,
pensiero18.

Queste categorie corrispondono dunque alla tripartizione di primit, o


Firstness, secondit, o Secondness, e terzit, o Thirdness. La
faneroscopia quindi estremamente feconda proprio perch essa fu
indubbiamente lo strumento con il quale Peirce si sforz di penetrare
contemporaneamente nei due campi della semiotica e della
cosmologia, cercando di unificarli pur nella loro radicale
differenza19. Posto ci, appare evidente come nel Syllabus of Certain
Topics of Logic Peirce adotta le categorie faneroscopiche come
criterio di classificazione delle relazione triadiche: al fondo di questa
scelta opera dunque la convinzione che logica e semiotica siano
sostanzialmente assimilabili. Col procedere della sua ricerca Peirce
approda per alla convinzione che il pensiero diagrammatico sia il pi
17

Id., Categorie, a cura di R. Fabbrichesi, Laterza, Roma-Bari 1992, pp. 29-37.


Ivi, pp. 35-36.
19
C. Sini, Eracle al bivio. Semiotica e filosofia, Bollati Boringhieri, Torino 2007, p.
44.
18

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adatto a rappresentare larchitettura formale della semiotica stessa, e


nel 1903 Peirce afferma che:
A diagram is a representamen which is predominantly an icon of relations
and is aided to be so by conventions. Indices are also more or less used. It
should be carried out upon a perfectly consistent system of representation,
one founded upon a simple and easily intelligible basic idea20.

Uno degli esempi pi significativi, nonch pi datati, di questo


pensiero diagrammatico contenuto nel testo conferenza tenutasi ad
Harvard nel 1903 intitolata The Categories Defended21, la quale fa
parte del ciclo Pragmatism as a Principle and Method of Right
Thinking. Il diagramma presentato allinizio di tale lavoro costituisce
una chiara riproposizione del principio del 1867, secondo il quale
nessuna delle categorie pu essere prescissa da quelle superiori22:
in altre parole, ancora una volta, la primit pu essere astratta da
secondit e terzit, la secondit pu essere astratta dalla terzit, ed
infine la terzit non pu essere astratta da alcunch. Inoltre occorre
notare che, gi a partire dal 1885, e sicuramente in questo contributo
di quasi ventanni successivo, non ci sia pi alcuna traccia n della
categoria della sostanza n di quella dellessere. Il diagramma in
questione il seguente:

23

20

C. S. Peirce, Collected Papers of Charles Sanders Peirce, voll. I-VI a cura di C.


Hartshorne e P. Weiss, The Belknap Press of Harvard University Press, Cambridge
1931-35; voll. VII-VIII a cura di A. Burks, Cambridge 1958; 4.418.
21
C. S. Peirce, Scritti scelti, cit., pp. 467-494.
22
Ivi, p. 78.
23
Ivi, p. 470.

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Ci permette di comprendere non solo la fig. 1 inserita nella penultima


pagina del presente lavoro, bens anche la seguente tabella, la quale
presenta le tre tricotomie fondamentali formulate nel Syllabus of
Certain Topics of Logic:

Primit
I
Segno
Qualisegno
II Oggetto
Icona
III Interpretante Rema

Secondit
Sinsegno
Indice
Dicisegno

Terzit
Legisegno
Simbolo
Argomento

In sostanza Peirce, in questa seconda semiotica, costruisce la sua


prima tricotomia attorno al polo segnico del representamen,
articolandola nelle tre categorie faneroscopiche di qualisegno,
sinsegno e legisegno; poi egli edifica la seconda tricotomia attorno al
polo oggettuale, suddividendola in icona, indice e simbolo; infine
erige la terza ed ultima tricotomia, articolandola in rema, dicisegno ed
argomento24. Come si pu ora facilmente intuire, le combinazioni di
queste tre tricotomie determinano dieci classi di segni, le quali non
sono nientaltro che lesito dellapplicazione del modus operandi
illustrato nel diagramma precedente: il problema dellordine
generativo di tali dieci classi risulta dunque pressoch risolto
dalliconicit del diagramma, anche se la stessa cosa non pu essere
detta riguardo allultima teoria dei segni peirceana, estremamente pi
complessa in quanto composta da ben sessantasei classi di segni.

LA TERZA SEMIOTICA
La cosiddetta terza semiotica, basata su dieci tricotomie
differenti, venne compiutamente formulata attorno al 1908: durante la
sua gestazione, ossia gi a partire dal 1904, le tricotomie
24

Cfr. C. Sini, Eracle al bivio. Semiotica e filosofia, cit., pp. 45-59.

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precedentemente individuate oscillarono tra sei e dodici. Nel 1908 il


punto di svolta non fu per solo questa sorta di stabilizzazione del
numero di tricotomie, fissato appunto a dieci, bens ci fu anche la
formulazione di alcuni dubbi sul pragmatismo i quali condussero
Peirce a delle fondamentali scoperte sia in ambito metafisico sia in
ambito semiotico e cosmologico25. Le pagine pi significative sono
contenute nelle lettere indirizzate a Lady Welby26 nel mese di
Dicembre del 1908. Le tricotomie sono ivi basate sulle tre categorie
faneroscopiche fondamentali, tenendo per in debito conto anche gli
assunti della prima e della seconda semiotica. Le dieci tricotomie
risultanti, ordinate attenendosi fedelmente al testo peirceano, sono le
seguenti:
I

Segno
in s stesso

II

Oggetto
immediato
in s stesso

III

Oggetto
dinamico
in s stesso
Rapporto
segnooggetto
dinamico
Interpretante
immediato
in s stesso

IV

VI

Interpretante
dinamico
in s stesso

Presence to
the Mind of
the Sign
Presence to
the Mind of
the
Immediate
Object
Nature of
the Dynamic
Object
[Manner of
Appeal to
the Dynamic
Object]*
Nature of
the
Immediate
Interpretant
Nature of
the Dynamic
Interpretant

Primit
Mark

Secondit
Token

Terzit
Type

Descriptive

Denominative

Distributive

Abstractives

Concretives

Collectives

Icon

Index

Symbol

Hypothetic

Categorical

Relative

Congruentive

Percussive

Usual

25

Cfr. la sesta parte dellintroduzione di G. Maddalena per la gi citata opera di C. S.


Peirce, Scritti scelti, cit., pp. 38-44.
26
C. S. Peirce, The Essential Peirce, voll. 1-2, a cura del Peirce Edition Project,
Indiana University Press, Indianapolis and Bloomington, 1991-1998, vol. 2, pp. 477491.

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VII

VIII

IX

Rapporto
segnointerpretante
dinamico
Interpretante
finale
in s stesso
Rapporto
segnointerpretante
finale

Rapporto
triadico
segnooggetto
dinamicointerpretante
finale

Manner of
Appeal to
the Dynamic
Interpretant
Purpose of
the Eventual
Interpretant
Nature of
the Influence
of
the Sign [on
the
Eventual
Interpretant]*
Nature of
the Assurance
of
the Utterance

Suggestive

Imperative

Indicative

Gratific

To produce
action

To produce
self-control

Seme

Pheme

Delome

Assurance of
Instinct

Assurance of
Experience

Assurance
of
Form

La prima cosa che possibile notare, a seguito di unattenta analisi


della tabella ivi ricostruita, che ci sono tre tipi di presenze, o
meglio di riferimenti: ad un segno, in I; ad un oggetto, in II, III e IV;
ad un interpretante, in V, VI, VII, VIII, IX e X. La seconda cosa che
sussistono tre distinti modi di darsi di queste presenze: il modo
immediato, in I, II e V; il modo dinamico, in III, IV, VI e VII; ed il
modo finale, in VIII, IX e X. La terza ed ultima cosa osservabile che
sono presenti tre tipi di relazioni, ovvero di interazioni, nei modi di
darsi delle suddette presenze: monadiche, ovvero per s stesse, in
I, II, III, V, VI e VIII; diadiche, ossia rapporti, in IV, VII e IX; e
triadiche, ovverossia rapporti triadici, solo in X. A questo punto
evidente lanalogia tra queste dieci tricotomie e le dieci classi di segni
della seconda semiotica peirceana: la fig. 2 della penultima pagina del
presente lavoro la illustra graficamente. In altre parole possibile
operare il seguente accostamento:

10

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Dieci tricotomie del 1908


I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X

Dieci classi di segni del 1903


Qualisegno iconico rematico
Sinsegno iconico rematico
Sinsegno indexicale rematico
Sinsegno indexicale dicente
Legisegno iconico rematico
Legisegno indexicale rematico
Legisegno indexicale dicente
Legisegno simbolico rematico
Legisegno simbolico dicente
Legisegno simboligo argomentante

Nonostante risulta cos risolto il problema combinatorio, resta per


ancora irrisolto il problema generativo, ossia la comprensione dei
contenuti di queste dieci tricotomie al fine di ottenere le sessantasei
classi di segni. In altre parole rimane da comprendere lesatto ordine
di determinazione il quale solo permette di intendere lordine di
prescissione, o di astrazione, delle dieci tricotomie. Al riguardo
esistono due tesi classiche avanzate ormai da pi di mezzo secolo: la
prima propone lapplicazione pedissequa della serie primit segnicasecondit oggettuale-terzit interpretativa, stando alla quale quindi
fondamentale iniziare la cascata generativa dal riferimento al segno,
passando poi alloggetto ed allinterpretante; la seconda tesi propone
invece di attenersi alle esplicite indicazioni di Peirce formulate in
quegli anni, sebbene a volte in modo parziale. La prima proposta pu
essere indicata come ipotesi di Leib, mentre la seconda pu essere
chiamata ipotesi di Weiss-Burk27: entrambe sono riportate nella fig.
4 ed inserite rispettivamente nella terzultima e nella penultima
colonna sul lato destro del grafico. Prima di discuterle e confrontarle
con una terza proposta, occorre per presentare alcuni passaggi della
lettera28 scritta da Peirce per Lady Welby, risalente il 24 Dicembre
27

Cfr. lintroduzione scritta da M. A. Bonfantini al capitolo dedicato ai problemi della


classificazione dei segni, contenuta nellopera C. S. Peirce, Opere, Bompiani, Milano
2003, pp. 179-183.
28
C. S. Peirce, The Essential Peirce, cit., vol. 2, pp. 481-491.

11

CARLO CANTALUPPI

1908. In questa lettera Peirce presenta anzitutto la prima tricotomia, la


quale riguarda il segno in s stesso: la tripartizione viene articolata in
Potisigns, poi chiamati Tone, Actisigns, successivamente chiamati
Token, e Famisigns, poi chiamati Type. Fatto ci egli definisce anche
la seconda tripartizione, la quale riguarda loggetto immediato in s
stesso, strutturandola in mere idee, ossia Descriptive, poi brute
costrizioni, ovvero Denominative o Designative, ed infine abitudini a
cui si gi riconciliati, ovverossia Copulative o Distributive. Il
passaggio di maggiore interesse per quello ove Peirce specifica le
uniche sei combinazioni possibili derivanti da queste due sole
tricotomie:

Copulative Potisigns
Denominative Potisigns Copulative Actisigns
Descriptive Potisigns Denominative Actisigns Copulative Famisigns29

Il fatto che solo una delle sei classi appartenga ai Famisigns, mentre
ben tre classi appartengano alla categoria dei Copulative, implica
senza dubbio che la tricotomia pi immediata, ossia quella meno prescissa e meno astratta, sia quella delloggetto immediato in s stesso:
osservazione che trova unulteriore conferma nel gi citato assunto del
1867, secondo il quale nessuna delle categorie pu essere prescissa
da quelle superiori30. Questa implicazione viene poi supportata
anche da ci che Peirce scrive a proposito della terza tricotomia,
relativa alloggetto dinamico in s stesso e divisa in segni di
possibilit od Abstractives, segni di avvenimenti o Concretives,
segni di collezioni o Collectives:
I was of the opinion that if the Dynamical Object be a mere Possible the
Immediate Object could only be of the same nature, while if the Immediate
Object were a Tendency or Habit then the Dynamical Object must be of the
same nature. Consequently an Abstractive must be a Mark, while a Type

29
30

Ivi, vol. 2, p. 488.


Id., Scritti scelti, cit., p. 78.

12

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must be a Collective, which shows how I conceived Abstractives and


Collectives31.

In breve, un segno di possibilit od Abstractive pu generare solo


Potisigns, ossia dei Mark, mentre un Type, ovvero un Famisign, pu
essere stato generato solo da un segno di collezioni o Collective.
Considerando ci, risulta ulteriormente rafforzata lidea che la
tricotomia pi astratta, prescissa e mediata di queste tre resta quella
del segno in s stesso: la terza tricotomia delloggetto dinamico in
s stesso sopravanza, per immediatezza, la seconda tricotomia
delloggetto immediato in s stesso, ma lascia significativamente
invariata la prima tricotomia. In altre parole viene delineandosi il
medesimo ordinamento diagrammatico gi analizzato e presentato
nella fig. 1 della penultima pagina del presente lavoro, con la sola
differenza che la prima riga popolata da questa nuova terza
tricotomia, la seconda riga dalla seconda tricotomia, ed infine la terza
riga dalla prima tricotomia. Questo ordinamento generativo, seppur
parziale siccome coinvolge esclusivamente le prime tre tricotomie,
tende a falsificare lipotesi di Weiss-Burk, presentata nella seconda
colonna della fig. 2, in quanto essa lo rappresenta invertito: la
proposta di Weiss e Burk non dunque accettabile perch contraria
sia allassunto fondamentale del 1867, sia agli ultimi due passaggi
peirceani appena citati. Restano dunque valide lipotesi di Leib e la
terza ipotesi alternativa: entrambe difatti adottano queste prime tre
tricotomie nellordine generativo III II I, e rispettivamente nelle
prime tre righe e nelle ultime tre righe del grafico rappresentato nella
fig. 4. La differenza tra lipotesi di Leib e lipotesi alternativa
dunque una questione di principi guida. La prima ipotesi fa capo
allaffermazione di Peirce, datata 23 Dicembre 1908, secondo cui:
It is evident that a Possible can determine nothing but a Possible; it is equally
so that a Necessitant can be determined by nothing but a Necessitant. Hence
it follows fraom the Definition of a Sign that since the Dynamoid Object
determines the Immediate Object,
which determines the Sign itself,
which determines the Destinate Interpretant,
31

Id., The Essential Peirce, cit., vol. 2, p. 489.

13

CARLO CANTALUPPI

which determines the Effective Interpretant,


which determines the Explicit Interpretant32.

Questo passaggio espone senza incertezze la serie generativa III II


I V VI VIII, la quale rappresenta altres tutto ci che nella
seconda semiotica di Peirce aveva a che fare con i rema, ossia:
sinsegno indexicale rematico, sinsegno iconico rematico, qualisegno
iconico rematico, legisegno iconico rematico, legisegno indexicale
rematico, legisegno simbolico rematico. Ne consegue che lipotesi di
Leib introduce, dopo i rema, prima ci che collegato con i
dicisegni, nella serie IV VII IX ovvero sinsegno indexicale
dicente, legisegno indexicale dicente, legisegno simbolico dicente, ed
infine introduce ci che collegato con gli argomenti, nel X
ovverossia il legisegno simbolico argomentante. Lipotesi alternativa
invece orientata pi alla distinzione tra qualisegno, sinsegno e
legisegno e meno a quella tra rema, dicisegno ed argomento. Ed
inoltre essa opta per una maggior fiducia nellordine della serie di
dieci tricotomie formulato da Peirce nella lettera del 24 Dicembre
1908, e non viceversa in quello proposto nella lettera del giorno
precedente. La differenza pi macroscopica tra queste due
impostazioni generative consiste nel diverso rapporto tra primit e
terzit nella composizione finale delle sessantasei classi di segni:
adottando lipotesi di Leib si ottiene, com possibile desumere dal
grafico della fig. 4, una sola classe di segni la quale pertiene alla
Assurance of Form; adottando invece lipotesi alternativa si
ottengono ben cinquantacinque classi di segni le quali pertengono alla
Assurance of Form. Confrontando quindi i rispettivi estremi superiore
ed inferiore delle due ipotesi si osserva quanto segue: nellipotesi di
Leib si trovano, p. e., una sola Assurance of Form, dieci Assurance of
Experience e cinquantacinque Assurance of Instinct; viceversa
nellipotesi
alternativa
se
ne
trovano, rispettivamente,
cinquantacinque, dieci ed una, ovvero lesatto contrario. Inoltre
nellipotesi di Leib si trovano, p. e., trentasei classi di segni che
siano Type, ventiquattro che siano Token e sei che siano Mark;
diversamente, nellipotesi alternativa se ne trovano, rispettivamente,
uno, dieci e cinquantacinque. Queste osservazioni mostrano come
32

Ivi, vol.2, p. 481.

14

CARLO CANTALUPPI

nellipotesi di Leib, rispetto allipotesi alternativa, ci siano molte


pi classi le quali includano delle Assurance of Instinct e molte meno
la quali includano dei Mark: in altri termini, nei rapporti triadici sono
presenti molte pi espressioni distinto che non di forma, ma altres
molti meno segni in s stessi in quanto Mark. Una valutazione pi
approfondita di tali equilibri per, oltre che esulare dal fine specifico
del presente lavoro, sarebbe oltremodo eccessiva relativamente agli
spazi ivi disponibili: risulta quindi opportuno sottolineare la
problematicit di queste due differenti ipotesi generative, limitandosi a
demandare a future ricerche un adeguato approfondimento. In
conclusione, sia lidea di un continuo rimaneggiamento degli assunti
fondamentali alla base della teoria semiotica peirceana, sia la sua la
continuit
concettuale
e
diagrammatica,
possono
dirsi
sufficientemente illustrate.

Figura 1

Figura 2

Figura 3

15

CARLO CANTALUPPI

Figura 4

16

CARLO CANTALUPPI

17

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