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Mitologia Greca

Acheronte: Fiume dell’Epiro che scompare sotto terra e sfocia nel mar Ionio; anticamente si
riteneva che il suo corso nascosto scorresse nell’aldilà, dove era uno dei fiumi infernali. Era
custodito da Caronte, che traghettava i defunti sulla riva opposta del fiume, ricevendone in cambio
una moneta.

Acquario: Costellazione; rappresenta Ganimede, il coppiere degli dei, mentre riempie i loro calici.

Ade: Dio, figlio di Crono e di Rea, fratello di Zeus e Poseidone, con cui si spartì i regni, ricevendo
il mondo ultraterreno, mentre a Zeus spettarono la terra e il cielo e a Poseidone il mare. Ade,
dunque, regna insieme alla moglie Persefone sui morti; in senso traslato il suo nome indica il
mondo dei morti.

Afrodite: Figlia di Zeus e di Dione, dea dell’amore e della bellezza, sposa di Efesto, amante di Ares
e Adone. Unendosi ad Anchise, uomo mortale, generò Enea, che protegge nell’Iliade e che guida,
nell’Eneide, alla conquista di una nuova terra nel Lazio.

Andromeda: Figlia di Cefeo e Cassiopea, re e regina di Etiopia. E’ sempre rappresentata


incatenata: questo perché la regina, sua madre, si dichiarò piu’ bella delle Nereidi, ninfe del mare
scatenando l’ira di Poseidone, dio del mare. Per questo fu mandato contro loro il mostro marino
Cetus (la Balena, ma immaginiamolo piu’ come mostro che non come le balene che conosciamo
oggi). Allora il padre decise di sacrificare la figlia incatenandola su una scogliera per placare le ire
del mostro. Andromeda però si salverà grazie a Perseo, che stava ritornando in groppa a Pegaso
dopo aver ucciso Medusa.

Apollo: Figlio di Zeus e di Latona e fratello di Artemide, nato nell’isola di Delo. Divinità solare,
che dissecca la terra e può essere malefico, è anche dio guaritore, bello e giovane, che può dare
forza e armonia; è anche signore delle Muse e della poesia.

Ares: Figlio di Zeus ed Era, nato in Tracia, ai limiti estremi della grecia, luogo abitato da genti
barbare e bellicose. Viene molto spesso identificato, tra i dodici Olimpici, come il dio della guerra
in senso generale, ma si tratta di un’imprecisione: in realtà Ares è il dio solo degli aspetti più
selvaggi e feroci della guerra, e della lotta intesa come sete di sangue.

Ariete: Costellazione; rappresenta l’ariete dotato di ali e dal pelo dorato che Hermes inviò per
salvare Elle e Frisso, i giovani figli del re di Boezia, che la loro matrigna voleva far sacrificare in
cambio di fertilità. Solo Frisso, però, riuscì a salvarsi e quando giunse sulla terra ferma sacrificò
l'ariete in onore di Giove. Il suo vello d’oro venne poi conquistato dall’eroe Giasone.

Artemide: Figlia di Zeus e di Latona, sorella di Apollo, dea cacciatrice, cui sono devote le ninfe dei
boschi che la accompagnano nella caccia; fu identificata anche con Ecate, dea lunare. Con la ferita
di una delle sue frecce erano spiegate le morti improvvise delle donne.

Atena: Figlia di Zeus, nata armata dal suo cranio ferito da una martellata di Efesto. E’ dea della
vittoria, della giustizia, della saggezza, della prudenza e delle arti nobili della guerra. Veniva
rappresentata con l’èlgida, uno scudo circondato da serpenti con al centro la testa di Medusa.

Bilancia: Costellazione; anticamente non era ritenuta una costellazione indipendente, ma una sorta
di “prolungamento” dello Scorpione, precisamente, le sue chele. La Bilancia nacque per volontà
degli antichi Romani che amarono da subito questa costellazione in quanto si riteneva che Roma
fosse stata fondata quando la Luna era in Bilancia.

Campi Elisi: Splendida distesa di campi, posta all’estremo occidente, sede dei beati, gli uomini
buoni governati da Radamanto che godevano, dopo la morte, di un’eterna serenità.

Cancro: Costellazione; rappresenta il granchio che, mentre cercava di mordere Ercole che stava
lottando contro Idra, il mostro dalle molte teste, venne schiacciato senza pietà dall'eroe. Giunone,
però, che in Ercole vedeva il frutto dell'adulterio di suo marito Giove, volle comunque premiare il
crostaceo immortalandolo nel cielo.

Capricorno: Costellazione; rappresenta la capra Amaltea, che allattò Zeus infante sull’isola di
Creta, quando sua madre Rea lo nascose dall’ira del padre Crono.

Cariddi: Figlia mostruosa di Poseidone e della Terra, fu precipitata nel mare da Zeus per aver
rapito i buoi a Eracle; viveva in una rupe di fronte a Scilla; Lì inghiottiva le acque del mare e le
rigettava tre volte al giorno.

Caronte: Traghettatore che trasportava i morti oltre i fiumi infernali, probabilmente analogo al
Charun etrusco; per pagarlo, i morti venivano seppelliti con una moneta in bocca.

Castore: Vedi Dioscuri.

Cerbero: Cane a tre teste, figlio di Tifone e di Echidna, stava a guardia dell’Erebo, cioè l’inferno,
latrando in modo terribile; impediva il ritorno a quanti volessero uscire dell’Ade.

Chirone: Centauro benefico, che si contrappone per questa caratteristica ai fratelli; conosce l’arte di
guarire uomini e animali ed è maestro di Ascelpio, amico di Peleo, educatore di Achille. Fu ferito
per errore da Eracle, suo amico, con una freccia avvelenata e scelse di morire, rifiutando la sua
immortalità; per questo Zeus ne fece una costellazione.

Cigno: Costellazione; le leggende riguardo questa costellazione sono diverse, ecco le due
principali: una racconta che Zeus si sia travestito da cigno per poter amare, ingannandola, la ninfa
Nemesi. Un altro racconto riporta che il cigno è l'amico del defunto Fetonte, figlio del Dio del Sole,
ucciso da Zeus per aver bruciato campi e foreste. Il suo miglior amico si tuffò ripetutamente nelle
acque del fiume dove il corpo del giovane era caduto, cercando disperatamente di ritrovarlo ma
senza riuscirci. Zeus rimase talmente colpito da così tanta devozione da trasformarlo in un cigno e
poter continuare la ricerca con più facilità.

Cocito: Fiume dell’averno, emissario dello Stige, che sbocca nell’Acheronte.

Crisaore: Nato da un'avventura amorosa di Poseidone con la gorgone Medusa sotto gli occhi della
casta Atena che inorridita dallo spettacolo trasformò i bei capelli di Medusa in serpenti. Si tratta di
un gigante armato di spada d'oro, da cui il nome Crisaore, nato assieme al cavallo alato Pegaso dal
sangue di Medusa la Gorgone quand'essa fu decapitata dall'eroe Perseo. Dalla unione con Calliroe,
figlia di Poseidone, nacque Gerione.

Crono: Figlio di Urano (il Cielo) e di Gea (la Terra), è il più giovane dei Titani e, cacciato il padre,
diventò signore del mondo; Sposò Rea, da cui ebbe i figli Hestia, Demetra, Era, Ares, Poseidone e
Zeus. Divorò tutti i suoi figli eccetto Zeus, che era stato nascosto dalla madre. Fu sconfitto da Zeus
stesso che lo obbligò a ridare alla luce i figli che aveva divorato; in seguito venne relegato, insieme
agli altri Titani, nel Tartaro.

Dafne: Ninfa amata da Apollo; datasi alla fuga per sottrarsi al dio, fu tramutata in alloro.

Dedalo: Mitico artigiano cui era attribuita l’invenzione di numerosissimi strumenti e la costruzione
del labirinto cretese, ordinatogli dal re di Creta Minosse, per rinchiudervi il Minotauro.

Demetra: Divinità, personificazione della fertilità della terra. Figlia di Crono e di Rea, ebbe da
Iasone Persefone e Pluto, dio della ricchezza.

Dioscuri: Gemelli, figli di Zeus e Leda; avevano il nome di Castore, domatore di cavalli, e Polluce,
abile pugilatore. Ingaggiarono una lotta con i loro cugini, gli Afaridi, ai quali rapirono le fidanzate;
nel corso di questa lotta Castore fu ucciso, ma Polluce convinse Zeus a concedere la sua immortalità
anche al fratello, così essi vivevano un giorno nell’Ade e uno sull’Olimpo.

Drago: Costellazione; La dea Era avendo ricevuto in dono di nozze l'albero dalle mele d'oro,
simboli della conoscenza, decise di porre a guardia del prezioso regalo un dragone, figlio del mostro
Tefeo e di Echidna, la creatura metà donna e metà serpente. Questo doveva impedire a Ercole di
portare a termine la sua undicesima fatica che consisteva proprio nel recuperare i pomi d'oro, cosa
che invece riuscì comunque ad ottenere. Per il suo fallimento il Drago fu messo eternamente in
cielo a guardia del Polo Celeste.

Eaco: Conosciuto anche col nome di Aiaco; figlio di Zeus e di Egina, amato dagli dei per il suo
carattere mite. Dopo la sua morte fu posto quale giudice dele anime nell’oltretomba, insieme a
Minosse e Radamanto.

Ebe: Dea greca della giovinezza, figlia di Zeus e di Era, mesceva il vino nei banchetti degli dei,
fino a che fu sostituita da Zeus con Ganimede, cosa che scatenò il risentimento di Era.

Ecate: Divinità femminile, di origine probabilmente asiatica; Figlia di Zeus e di Demetra, era
raffigurata con tre teste e talvolta anche con tre corpi, e identificata con Artemide, con Persefone e
con Demetra stessa: perciò era sentita come una divinità del cielo, dell’oltretomba e della terra.

Efesto: Figlio di Zeus e di Era, dio del fuoco, lavora i metalli con particolare abilità e costruisce
palazzi di bronzo per gli dei. Fu scaraventato dall’Olimpo dal padre e in seguito a questa caduta
divenne zoppo; successivamente sposò Afrodite.

Eolo: Figlio di Ippote, re dei venti,viveva nelle isole presso la Sicilia, dette Eolie dal suo nome,
insieme alla moglie e a sei figli maschi e sei figlie femmine.

Eos: Figlia di Iperione e di Teia; dea che annuncia il nuovo giorno, alzandosi ogni mattina dal suo
letto e precedendo il fratello Helios. Da essa e da Atreo nacquero i venti Argeste, Zefiro, Borea e
Noto e le stelle.

Epimeteo: Figlio di Giapeto e di Climene, fratello di Prometeo e sposo di Pandora.

Era: Figlia di Crono e di Rea, cresciuta nella casa di Oceano e di Teti; sorella e moglie di Zeus,
quindi regina degli dei, protettrice dei matrimoni e dei parti.
Eracle: Figlio di Zeus e di Alcmena, è l’eroe greco per eccellenza. Era, per gelosia, inviò sulla culla
di Eracle due serpenti che avrebbero dovuto ucciderlo, ma il bimbo li strangolò. Divenne celebre
per le dodici fatiche. Sposo di Deianira, è talvolta visto, erroneamente secondo alcuni critici, come
dio della forza bruta.

Eridano: Nome antico del Po’. Secondo un’altra leggenda, fiume, figlio di Oceano e di Teti, che
sfociava nel mare settentrionale, da dove proveniva l’ambra, che si credeva fosse composta dalle
lacrime delle sorelle di Fatente cadute nel fiume.

Erinni: Aletto, Tisifone e Megera, divinità del mondo sotterraneo che personificavano la vendetta,
soprattutto contro i delitti di sangue.

Eris: Dea della discordia, compagna di Ares nel fomentare le battaglie; donò a Paride una mela
d’oro da regalare alla dea più bella, scegliendo tra Afrodite, Atena ed Era.

Eros: Dio greco dell’amore, figlio di Afrodite e Ares (oppure di Afrodite e Hermes), rappresenta la
passione amorosa che tormenta gli uomini e gli dei; le sue frecce hanno il potere di far innamorare
chiunque colpiscano.

Euridice: Ninfa, amata da Orfeo; morì a causa del morso di un serpente velenoso.

Europa: Figlia del fenicio Agenore e di Perimede, amata da Zeus che la rapì, la portò a Creta e da
lei ebbe Minasse, Radamanto e Sarpendonte.

Fatente: Figlio di Helios e di Climene, ottenne dal padre il permesso di guidare il carro del sole, ma
inesperto, non riuscì a tenere i cavalli sul giusto percorso, bruciando così la terra disseccando i
fiumi e il cielo, lasciando come bruciatura la Via Lattea. Zeus allora lo fece precipitare nel fiume
Eridano; le sue sorelle, che lo piansero, venero trasformate in pioppi.

Ganimede: Figlio di Troo, il più bello dei mortali, fu rapito dagli dei e divenne il loro coppiere al
posto di Ebe.

Gea: La Terra, personificata e divinizzata, considerata la madre di tutti gli esseri. Nacque da Caos e
generò Urano e i Titani.

Gemelli: Costellazione; rappresenta i Di oscuri.

Giapeto: Titano, figlio di Urano e di Gea, ebbe da Asia Prometeo, Epimeteo, Atlante e Menezio; fu
gettato da Zeus nel Tartaro perché aveva preso parte alla rivolta dei Titani.

Gorgoni: Figlie di Forco e di Ceto, mostri alati, con serpenti al posto dei capelli, avevano il potere
di pietrificare chiunque le guardasse negli occhi; secondo la leggenda sono tre sorelle: Medusa,
Curiale e Steno.

Helios: Il sole, figlio di Iperione e di Teia, fratello di Selena (la Luna e di Eos (l’Aurora). Sorgeva
ogni giorno dall’Oceano su un cocchio tirato da cavalli alati, spiranti fuoco dalle narici.

Hermes: Figlio di Zeus e di Maia, nato sul monte Cillene in Arcadia da cui deriva l’epiteto
“Cilleno”. Zeus ne fece il messaggero degli deie lo incaricò di accompagnare le anime all’Ade. Dio
del commercio, dei mercanti, dei ladri e degli inganni; inventò la lira, la siringa pastorale e
l’alfabeto.
Hypnos: Il sonno, personificato e in Grecia e venerato come un dio, figlio di Notte e fratello di
Thanatos, la morte.

Icaro: Figlio di Dedalo, fuggi col padre dal labirinto di Creta grazie alle ali di cera che quest’ultimo
aveva fabbricato, ma, avvicinandosi troppo al sole, le ali si sciolsero e cadde in mare, che prese da
lui il nome di Icario.

Idra: Figlio di Tifone e di Echidna, era un mostro con nove teste e dal corpo di serpente; se una
testa veniva tagliata ne ricrescevano due. Fu ucciso da Eracle.

Iperone: uno dei sei Titani, figlio di Urano e di Gea. Nella titanomachia, la lotta fra i titani
favorevoli a Zeus e quelli favorevoli a Crono, Iperione prese le parti di Zeus.

Kraken: mostro marino leggendario dalle dimensioni abnormi; il suo mito ha origini molto antiche,
ma si è sviluppato soprattutto fra il Settecento e l'Ottocento, forse anche sulla base dei resoconti di
reali avvistamenti di calamari giganti. Viene generalmente rappresentato come una gigantesca
piovra, con tentacoli abbastanza grandi da avvolgere un'intera nave.

Leone: Costellazione; rappresenta il famigerato Leone di Nemea che terrorizzò gli abitanti e che
però fu ucciso da Ercole, nella prima delle sue 12 fatiche. L’animale considerato invincibile fu
strangolato, e della sua pelle l’eroe ne fece un mantello.

Lete: Fiume infernale, ove bevevano o si immergevano le anime dei morti per perdere la memoria
della loro vita passata.

Medusa: Una delle tre Gorgoni, l’unica mortale; volle sfidare in bellezza Atena che, irata,
trasformò i suiu capelli in serpenti e fece in mondo che i suoi occhi trasformassero in pietra
chiunque la guardava; fu uccisa da Perseo.

Minosse: Re di Creta, figlio di Zeus e di Europa, fu scelto come sovrano, preferito ai fratelli
Radamanto e Sarpedonte, per volere di Poseidone. Dopo la sua morte fu posto quale giudice delle
delle anime nell’oltretomba, insieme a Eaco e Radamanto.

Nike: Personificazione della Vittoria, rappresentata con piccole ali, in volo sul campo di battaglia.

Oceano: personificazione dei mari che circondano il mondo, come un grande fiume circolare. E’
figlio di Urano e di Gea ed è uno dei Titani maggiori; insieme a Teti ha generato i fiumi e le dee
Oceanine, che, a loro volta, impersonificano sorgenti e corsi d’acqua.

Orfeo: Figlio di Eagro e di Callide, abile suonatore di lira, la cui abilità incantava tutti gli esseri
viventi e non; sposo della ninfa Euridice, quando questa morì, morsa da un serpente velenoso,
decise di scendere negli inferi per chiedere ad Ade di farla tornare in vita. Ade, commosso dalla
triste musica di Orfeo, acconsentì, ma a patto che durante il tragitto egli non si sarebbe mai dovuto
voltare a guardare la sua amata finché non fossero giunti all’uscita. Orfeo però, convinto di aver
raggiunto la sua meta, si voltò, ed Euridice scomparve per sempre.

Orione: Splendido cacciatore, figlio di Poseidone; cercò di sedurre Artemide che, per punirlo, lo
uccise facendolo pungere da uno scorpione.
Pandora: La prima donna, forgiata da Efesto e da Atena e mandata agli uomini da Zeus per punirli,
dopo che Prometeo aveva donato loro il fuoco. Essa sposò Epimeteo, fratello di Prometeo, e
nonostante le raccomandazioni di Zeus aprì il vaso che quest’ultimo le aveva donato, dal quale
uscirono tutti i mali del mondo che si dispersero sulla Terra. Tra essi vi era però la speranza, unico
conforto che Zeus concesse agli uomini.

Pegaso: Famoso cavallo alato, figlio di Medusa e di Poseidone, che venne alla luce uscendo dal
collo della madre troncato da Perseo. Bellerofonte, grazie al morso dorato donatogli dalla dea
Atena, riuscì ad impadronirsi di Pegaso. I due personaggi rappresentano la pace ed i nemici del
male.

Perseo: Eroe, con l'aiuto del dio Ermes, arriva nel paese delle Graie. Toglie loro l'unico dente e
l'unico occhio che avevano in comune, e così agendo le obbliga ad insegnargli la strada che
conduceva alle Ninfe. Perseo raggiunge le Ninfe che gli donano i sandali alati e l'elmo di Ermes.
L'elmo aveva la caratteristica di rendere invisibile chi lo portava. Atena gli fornisce uno specchio
magico. Così armato Perseo si reca alla dimora delle Gorgoni, e mentre guarda Medusa nello
specchio di Atena, Perseo le taglia la testa. Dal tronco di Medusa fuoriescono il cavallo Pegaso e
Crisaore. Perseo fugge inseguito dalle due altre Gorgoni. Giunge in Etiopia ove salva la figlia del re
di questo paese, Andromeda, destinata ad un mostro. Quindi sposa Andromeda.

Pesci: Costellazione; osservandola si notano due pesci come diretti in opposte direzioni e legati per
le code da una corda, della quale, ancora, rimane sconosciuto il significato. Secondo il mito sono i
due pesci che trassero in salvo Afrodite e suo figlio Eros dalle cento fauci del mostro Teseo.

Prometeo: Titano, figlio di Giapeto; rubò il fuoco agli dei per donarlo agli uomini. Zeus per punirlo
lo fece incatenare su una rupe e mandò un’aquila che ogni giorno gli mangiava il fegato, che
durante la notte ricresceva, in modo da rendere il suo dolore eterno; fu liberato da Eracle.

Proserpina: Figlia di Demetra e di Zeus; rapita da Ade, innamoratosi di lei, divenne sua sposa e
regina degli Inferi.

Radamanto: Figlio di Zeus e di Europa e fratello di Minosse e Sarpedonte, insieme ai quali redasse
le leggi cretesi; restò un modello di saggezza e giustizia, per questo motivo venne considerato,
insieme a Eaco e Minasse uno dei giudici dell’aldilà.

Sagittario: Costellazione; rappresenta il saggio Chitone, un eccellente arciere, al quale la leggenda


attribuisce l'invenzione delle costellazioni per permettere agli Argonauti di utilizzare le stelle come
riferimento durante il loro viaggio in mare.

Sarpedonte: Figlio di Zeus e di Europa, fratello di Minosse e Radamanto, con i quali scrisse le
leggi cretesi; in contesa con Minosse, figgì dalla patria e fondò la città di Mileto in Asia.

Scilla: Mostro amrino della costa calabra, che aveva l’aspetto di donna nella parte superiore, ma
presentava sei cani giganteschi e voraci nella parte inferiore.

Scorpione: Costellazione; rappresenta lo scorpione che Artemide inviò per uccidere Orione.

Selene: Figlia di Iperone e di Teia, sorella di Helios e di Eos, impersonifica la Luna; percorreva il
cielo su un carro tirato da quattro buoi bianchi, portando agli uomini la sua luce. Fu confusa con
Artemide ed Ecate.
Serpente – Ofiuco: Costellazione; Come si può ben vedere questa è una “doppia”costellazione,
infatti Serpente attraversa Asclepio, (Ofiuco). In molte immagini mitologiche Asclepio, che è il dio
della medicina, tiene un serpente stringendone la testa con la mano sinistra e la coda con la mano
destra. Alcuni ritengono invece che il serpente sia legato al mondo della farmacologia, essendo stato
il suo veleno, anche se in minime dosi, l’unico rimedio a molte malattie.

Sfinge: Mostro alato dalla testa di donna e dal corpo di leone; divorava gli uomini che non
sapevano rispondere ai suoi enigmi. Si trovava nei pressi di Tebe.

Sirene: Esseri metà donna e metà pesce, figlie di Acheloo, dio fluviale e di una Musa. Cantavano in
moda tanto straordinario da incantare i marinai che passavano vicino a loro e da indurli a gettarsi in
mare o a schiantarsi sulle coste.

Stige: Fiume infernale le cui acque erano velenose e corrosive e circondavano con nove cerchi
concentrici l’inferno. In suo nome gli dei pronunciavano giuramenti e, in caso di spergiuro, erano
obbligati a restare un anno senza respirare.

Tartaro: Il luogo più basso dell’universo, destinato a essere il carcere dei nemici di Zeus; è
contrapposto ai Campi Elisi, luogo ove dimorano i beati.

Temi: Figlia di Urano e di Gea, rimase sull’Olimpo come seconda moglie di Zeus e come dea della
giustizia; istituì i riti dovuti agli dei e agli oracoli.

Teti: Una delle Nereidi, allevata da Era; sia Zeus che Poseidone volevano sposarla, ma vi
rinunciarono quando seppero che essa, se unita a un dio, avrebbe generato un figlio che avrebbe
spodestato il padre. Sposò Peleo, dal quale ebbe come figlio Achille.

Thanatos: Nome greco della morte, rappresentata in forma di genio alato; è, insieme a Hypnos, il
sonno, figlio della Notte.

Tifone: Mostro gigantesco, figlio della Terra e del Tartaro, lotto contro gli dei olimpi che, per
paura, si ritirarono in gran numero in Egitto e presero sembianze animali.

Titani: I sei figli di Urano e di Gea; Crono, Oceano, Iperione, Giapeto, Crio, Ceo; si impadronirono
del cielo cacciando il padre, ma furono a loro volta cacciati dagli dei olimpici.

Toro: Costellazione; rappresenta il toro bianco in cui si trasformò Zeus per sedurre Europa.

Urano: Antichissima divinità celeste, sposo di Gea, la Terra, con cui generò i Titani. Su richiesta di
Gea, fu evirato da Crono, che lo spodestò.

Vergine: Costellazione; rappresenta Demetra, dea della fertilità, che stringe in mano una spiga di
grano.

Zeus: Figlio di Crono, che spodestò, e di Rea, fratello di Poseidone, Ade, Hestia, Demetra ed Era,
che sposò. Aveva il potere di scagliare terribili folgori e scatenava le tempeste agitando il suo
scudo: ciò ne fa una divinità dagli attributi celesti; dio del cielo e della terra, è considerato il padre e
re degli dei.
Mitologia Nordica

Ametista: Pietra di colore violaceo; nella mitologia nordica si pensava che al suo interno
dimorassero le anime dei morti.

Arpa: Strumento musicale; oggetto tipico della mitologia nordica.

Asgard: La residenza degli Æsir, separato dal mondo dei mortali, Miðgarðr. Originariamente il
mondo che chiamiamo Ásaheimr era chiamato Godheimr (casa degli dei), ma come avvenne con
Miðgarðr i primi ricercatori confusero la parola per "dèi" con quella della sua casta principale e
Godheimr divenne Ásgarðr nella maggior parte delle fonti.

Fafnir: Drago che ruba e custodisce il tesoro dei Nibelunghi e viene ucciso da Sigfried. Nella saga
dei Volsunghi Sigfried uccide il drago Fafnir. Un vecchio uomo (sotto le cui spoglie si celava
Odino) che lo consiglia nell'impresa, gli suggerisce inoltre di scavare molte buche per far defluire il
sangue del mostro e bagnarcisi. Bagnarsi nel sangue di Fafnir conferisce l'invulnerabilità. Sigfried
inoltre, dopo aver assaggiato il sangue del drago ucciso acquista il potere di comprendere il
linguaggio degli uccelli.

Fenrir: E’ un gigantesco lupo della mitologia nordica, nato dall'unione tra il dio Loki e la
gigantessa Angrboða, assieme alla regina degli inferi Hel e al Miðgarðsormr. Fenrir viene generato
nella Járnviðr ("foresta di ferro"), luogo da cui provengono anche i due lupi Sköll e Hati. Il nome di
Fenrir, che significa probabilmente "Lupo della brughiera", o "Lupo della palude", è anche usato, in
modo metaforico, per indicare i giganti, in diversi testi paragonati ai lupi.

Loki: Dio della grande astuzia, ingegnoso inventore di tecniche e diabolico ingannatore. Era una
figura ambivalente nel Pantheon norreno, in taluni miti è compagno di Odino e Thor (e spesso gli
dei si cavano d'impaccio grazie alla sua grande astuzia), in altri è colui che attenta all'ordine
cosmico, ingannatore maligno e temibile. Dalla sua unione con la gigantessa Angrboða nascono:
Hel, guardiana del regno dei morti; Fenrir, il grande lupo e il serpente Miðgarðsormr che giace in
fondo all'oceano, le cui spire avvolgono la terra.

Midgardsormr: E’ un enorme e mostruoso serpente che compare nella mitologia norrena.


Miðgarðsormr non è tanto un nome quanto un epiteto, che significa: "Serpe di Miðgarðr". È altresì
chiamato Jörmungandr: "demone cosmicamente potente". Sarà eterno rivale di Thor, con cui si
scontrerà durante Ragnarok, quando moriranno entranbi.

Mjollnir: Martello di Thor, il dio del lampo e del tuono, che lo usa come arma da lancio. È un
oggetto magico. La sua proprietà è quella di ritornare sempre al suo padrone dopo aver colpito e
quella di sprizzare scintille quando saetta nell'aria. Questo martello da guerra, forgiato da Brok e
Eitri, aveva un'enorme potenzialità distruttiva ed era simbolicamente associato al lampo. Se lanciato
ritornava nelle mani del possessore dopo aver colpito la preda. Soltanto Thor e suo figlio, Magni,
erano in grado di sollevarlo.

Nibelunghi: Nome dato dalla tradizione germanica ad una stirpe mitologica di nani che viveva
sotto terra e conosceva i segreti della fusione del ferro.

Odino: Dio della guerra, della magia, della sapienza e della poesia. Dimora ad Ásgarðr, nel palazzo
di Válaskjálf innalzato da lui stesso, dove, seduto sul trono Hliðskjálf, osserva ciò che accade in
ciascuno dei Nove Mondi. In battaglia brandisce Gungnir, la sua lancia e cavalca Sleipnir, il suo
destriero a otto zampe, nato da una portentosa unione tra il dio Loki (momentaneamente trasformato
in giumenta) e il cavallo Svaðilfœri. Figlio di Borr e della gigantessa Bestla, fratello di Víli e Vé,
marito di Frigg e padre di molti degli dèi, tra cui Thor, Baldr, Víðarr e Váli. Spesso viene inoltre
definito "padre di tutti gli dèi", o addirittura Allföðr ("padre del tutto").

Ragnarok: Nella mitologia nordica, la battaglia finale tra le potenze della luce e dell'ordine e quelle
della tenebra e del caos, in seguito alla quale l'intero mondo verrà distrutto e quindi rigenerato.

Rune: L'alfabeto runico, detto anche "futhark", dalla sequenza delle prime 6 lettere che lo
compongono (Fehu, Ur, Thurs, Ansuz, Raido, Ken), era l'alfabeto usato dalle antiche popolazioni
germaniche (come ad esempio Angli e Juti). L'alfabeto runico futhark era inizialmente formato da
24 singoli caratteri chiamati rune.

Sleipnir: Cavallo di Odino, donatogli da Loki; di color grigio, dotato di otto zampe, è il migliore
cavallo che esista, il più veloce, in grado di cavalcare il cielo e le acque, e anche lungo gli altri
mondi. Il suo nome significa "colui che scivola rapidamente". Secondo alcune fonti Sleipnir porta
delle rune incise sui denti.

Thor: Figlio di Odino, re degli dèi, e di Jörð, dea della terra, era il più forte degli Æsir e dunque la
sua dimora era ad Ásgarðr, nel Trudheimr, un castello nelle terre di Bilskirnir. Mentre Odino era
considerato re degli dei, Thor era un po' più il dio degli uomini, infatti era molto amato dagli
scandinavi, probabilmente più di Odino, tanto che i Vichinghi si definivano Popolo di Thor. Sua
moglie si chiamava Sif, ma poco si conosce di lei a parte che avesse i capelli d'oro, fabbricati per lei
dai nani dopo che Loki le aveva tagliato i suoi.

Valhalla: Uno dei palazzi dell'Ásgarðr e residenza dei morti gloriosamente in battaglia, gli
einherjar. Secondo la tradizione chi muore da eroe viene scortato dalle Valchirie nel Valhalla dove
viene accolto da Bragi. Il Valhalla è descritto come un'enorme sala con 540 porte, muri fatti di
lance, tetto fatto di scudi e panche ricoperte di armature. Si dice che vi sia posto per chiunque venga
scelto e sia più semplice trovare un posto che entrarvi. I guerrieri del Valhalla assisteranno Odino
nel Ragnarök, lo scontro finale contro i Giganti. Per prepararsi alla lotta ogni giorno combattono
nelle pianure di Ásgarðr ed ogni sera le ferite si rimarginano, le membra si ricompongono ed i
guerrieri ritornano nel Valhalla per banchettare con carne di cinghiale e bere idromele.

Altro
Fenice: Uccello sacro favoloso, aveva l'aspetto di un'aquila reale e il piumaggio dal colore
splendido, il collo color d'oro, rosse le piume del corpo e azzurra la coda con penne rosee, ali in
parte d'oro e in parte di porpora, un lungo becco affusolato, lunghe zampe e due lunghe piume, una
rosa e una azzurra. Ogni 500 anni creava un rogo che accendeva con le fiamme da lei generate, nel
quale si gettava per morire e rinascere poi dalle sue ceneri.

Garuda: L'aquila, è una divinità hindu minore, il monte (vahanam) di Vishnu, e una delle forme
della divinità nell'induismo; è rappresentata con piume d'oro, faccia bianca, ali rosse, becco e ali
d'aquila, ma un corpo spesso umano. Indossa una corona sulla testa come il suo padrone, Vishnu; è
antica ed enorme, al punto da oscurare il sole.

Grifone: Creatura leggendaria con il corpo di leone e la testa d'aquila. Spesso sono rappresentati
con lunghe orecchie equine. La femmina dell'animale ha inoltre ali simili a quelle delle aquile. Il
grifone è quindi spesso rappresentato con quattro zampe, ali, becco, artigli d'aquila e orecchi equini.
Stando ad alcuni autori, la coda sarebbe costituita da un serpente. Probabilmente deriva da un
animale mitologico romano, il Grifo, anche lui con testa d'aquila, e corpo di leone. Viveva nei
monti Rifei, dove custodiva l'oro del Nord.

Viverna: La Viverna è un lontano parente del drago e dell’idra: assomiglia ad una enorme lucertola
con le ali e un pungiglione velenoso sulla coda. Si tratta di un animale difficile da trovare sia nelle
leggende che nei bestiari, e di solito viene identificata con Satana. Il suo corpo è lungo fino a 9
metri, di un colore che va dal marrone scuro al grigio-verde, metà del quale costituito dalla coda, al
cui termine è impiantato un pungiglione velenoso simile a quello di uno scorpione, ma con le
dovute proporzioni. Le sue ali possono arrivare ad avere una apertura di circa 15 metri da
un'estremità all'altra e sono simili a quelle di un pipistrello. Il muso è caratterizzato da fauci enormi,
costellate da denti affilati e lunghi, e da occhi rossastri. A differenza del drago, non ha le zampe
anteriori e quelle posteriori le utilizza per afferrare le sue prede come gli uccelli.

FINE
Quest’opera non è stata concepita a scopo di lucro, ma è nata dal sogno di
un appassionato di Mitologia e Saint Seiya.

Il Copyright è esclusivo di Orfeo, a favore di www.cavalierizod.com .

A cura di Orfeo.

Orfeo.

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