Bruciare i grassi
Nella parte 1 sono stati spiegati alcuni meccanismi alla base della perdita
del grasso corporeo. Nella parte 2 stato presentato il concetto di
bilancio dei grassi. In questa parte inserisco una nota a tutto il discorso.
Questa
nota,
per
quanto
tangenziale,
dovutissima.
Argomento: dimagrimento localizzato. Non voglio neppure immaginare i
soldi che nutrizionisti, preparatori sportivi e personal trainer, negozi di
integratori e/o farmaci hanno guadagnato con questa geniale trovata di
marketing.
Tutto parte da uno studio. Ben fatto, per carit. Lo studio mostra come
lattivit muscolare in un muscolo aumenti la lipolisi nel tessuto adiposo
adiacente a quel muscolo. Fin qui, tutto chiaro. Il problema quando i
suddetti signori hanno utilizzato questo studio per fare soldi, tanti soldi.
Bisogna fare una considerazione. Nel confronto del cliente/paziente col
relativo professionista, il primo si affida pi o meno completamente a
quello che il professionista dice. un po quello che dovrebbe essere il
concetto di professionista: una persona che fa il suo lavoro e di cui gli
altri si possono fidare in merito a quel particolare lavoro (magari altrove
non raccomandabile, ma come professionista perfetto).
Mi limito allambito nutrizionale, su altri non avrei certamente
competenze, su questo un po ne cavo le gambe. La situazione a volte suona
grosso modo come segue. Utilizzo come esempio un metodo di vendita
degli integratori. Il professionista consiglia lintegratore. Affiancato ad
esso consiglia una dieta. La persona prende lintegratore e segue la dieta.
Molto spesso la persona segue la dieta non tanto perch vuole, ma
perch prende lintegratore. Il ragionamento Che prendo a fare
lintegratore, se poi non faccio bene il resto?.
La persona, dopo un certo periodo di tempo in cui ha perso peso ed
soddisfatta, torna dal professionista che rinforza la sua ipotetica
credenza che sia stato lintegratore a fargli perdere peso. Non altro
che un condizionamento in senso classico. Come il cane di Pavlov salivava
sentendo il campanello, cos la persona creder che sia stato lintegratore
e non la dieta a fargli perdere peso.
Leffetto sar molto superiore se i tentativi precedenti di perdere peso
hanno dato scarsi risultati: un po come nel gioco dazzardo ed in quello a
premi. Il condizionamento intermittente pi restio ad estinguersi: la
Ma il fatto che la lipolisi aumenti non ci dice nulla sul bilancio dei lipidi;
quello che interesserebbe la lipolisi netta, ovvero se effettivamente
lipolisi totale meno lipogenesi totale d un numero maggiore di
zero. Inoltrela quantit di acidi grassi messi in circolo, nello studio
ammontava a pochi milligrammi.
Se pure il dimagrimento localizzato fosse vero (ma non lo ), si pu
costringere il corpo quanto si vuole ad attingere dai punti critici, ma
quello che conta quanto grasso sintetizzer dopo. Come detto, i punti
critici sono i primi che vengono rimpinzati. Secondo la teoria del
dimagrimento localizzato, un uomo pu ridurre la sua pancetta facendo
esercizi che coinvolgano muscoli adiacenti ad essa (basso addome).
Prendiamo per ipotesi un ragazzo non in carne ma non magrissimo, con un
inestetismo di, per dire, 200 grammi di grasso localizzato nel basso
addome. Comincia un programma di dimagrimento localizzato per
eliminarlo.
In caso il ragazzo segua una normodieta aggiustata in base al nuovo
dispendio (dopo laggiunta degli esercizi), semplicemente quella pancetta
farebbe su e gi dalla mattina alla sera.
Forse ora starete dicendo: Magari con la normodieta il dimagrimento
localizzato non funziona, ma cosa accadrebbe con una dieta ipocalorica?
Diamo al ragazzo una dieta ipocalorica in modo che il suo turnover lipidico
sia shiftato verso la lipolisi di 10 grammi. In 20 giorni il ragazzo
dovrebbe perdere tutta la pancetta.
Ebbene, questo non accade nel mondo reale. Durante quegli esercizi
specifici, magari vengono davvero rilasciati 10 grammi di acidi grassi
dalla pancetta. Il fatto che, poich questo un punto critico molto
recettivo alla liposintesi: la pancetta risintetizza quei 10 grammi. Questi
proverranno dagli altri accumuli adiposi, piuttosto che dalla pancetta.
Sar soltanto dopo che tutti gli altri accumuli adiposi avranno perso molto
grasso (nel caso del bacino idrico, stato raggiunto il punto critico) che
anche la pancetta inizier a calare. Ma questo sar stato la conseguenza
di un dimagrimento generalizzato e non di quello localizzato.
Il bacino idrico che rappresenta il grasso difficile da togliere ha dunque
un punto critico molto pi in alto: solo quando tutti gli altri bacini idrici
del corpo saranno arrivati ai loro punti critici, allora si smuover qualcosa.
Si potrebbe pensare ad una situazione di siccit: lacqua non arriva dal
corso dacqua a monte, ma il paese non pu stare senzacqua. Il portellone
permette un piccolo passaggio di acqua, sbilanciando il rapporto
entrate/uscite.
Alternativamente, si pu pensare ai vasi comunicanti: se un bacino gi al
punto critico, saranno gli altri a fornire acqua fintanto che non arrivano
anchessi al punto critico. Una volta normalizzati tutti a 5 metri,
allora anche (anche!) il bacino relativo al grasso ostinato comincer a far
defluire acqua.
Nota: rispetto a tutti gli altri articoli del blog meno recenti, sono
presenti i riferimenti. Essi sono comunque quelli essenziali ai fini
dellarticolo; come sempre, per chi vuole approfondire determinati punti,
massima disponibiilt per fornire i titoli del materiale di riferimento.
Pensavate che dopo 4 parti fosse tutto finito. Be, non cos: ci sarebbe
infatti da scrivere un intero libro, e qualcuno lo ha fatto ( Why We Get
Fat, Gary Taubes ), per cui ci sta che di tanto in tanto spunti fuori qualche
riflessione, considerazione o aggiornamento. Questa, in particolare, una
puntualizzazione.
Il discorso ruota sempre attorno alla de novo lipogenesi (DNL), ovvero la
sintesi di trigliceridi a partire dai carboidrati alimentari, che dovrebbe
Gli autori hanno calcolato che sono stati prodotti tra 3 ed 8 grammi/die
di grassi tramite de novo lipogenesi, con una ingestione di 360-390
grammi di carboidrati ingeriti al giorno ed una deposizione di 60-75
grammi di grassi al giorno.
Faccio qui notare che laterogenicit propria dei grassi accumulati e non
di quelli forniti dallesterno: nessun grasso davvero aterogenico, se si
sta perdendo peso. Di nuovo, ribadisco limportanza del bilancio
energetico: se applicata una restrizione calorica, poco probabile che
tutta la dieta, in generale, in qualsiasi cosa consista, sia aterogenica.
Concludo dicendo che, come sempre, lequilibrio e la comprensione di ci
che meglio per noi, costituiscono la via migliore: low carb, low fat, high
protein seguite ci che funziona meglio per voi e non ci che ora va di
moda o che credete sia necessariamente giusto fare.
Poich largomento come accumuliamo grasso e non come manteniamo
grasso, vogliamo sapere in che modo aumentano i depositi adiposi
organici. Il tutto facendo semplici calcoli.
Perch i depositi adiposi aumentino necessario che il tasso di liposintesi
sia maggiore di quello di lipolisi. Poniamo un aumento del grasso corporeo
di 1 chilogrammo in 20 giorni, dunque di 50 grammi al giorno. Questo
significa che la differenza liposintesi meno lipolisi dovr dare come
risultato 50 grammi.
In che modo possibile arrivare a questo risultato? Semplice: o
aumentando il tasso di liposintesi di 50 grammi; o diminuendo il tasso di
lipolisi di 50 grammi. Ovviamente, allinterno dellorganismo le cose non
avvengono mai con una distinzione netta, ma sempre lungo un continuum.
Come viene aumentata la liposintesi o diminuita la lipolisi? Qui bisogna
fare un discorso relativo ai macronutrienti. Infatti, bisogna considerare
questo: ad essere depositati sono i grassi, non le proteine n i carboidrati.
Perch proteine e carboidrati siano trasformati (convertiti) in grassi
occorre che si verifichino determinati processi. Questi processi costano
energia allorganismo. Dal momento che il corpo cerca sempre di
massimizzare lefficienza dei suoi processi metabolici, per ottenere
energia non metterebbe in atto un processo che lenergia,
sostanzialmente, la richiede (a meno che questo investimento non gliene
faccia guadagnare di pi dopo e non questo il caso).
Per quanto riguarda le proteine, queste dovrebbero prima essere
convertite in glucosio. Il glucosio pu dunque poi essere convertito in
trigliceridi, tramite un processo noto con il nome di de novo
cosiddetta fase di off-season o di "massa" (bulk - 22). La fase di offseason consiste in un apporto di calorie superiore ai livelli di
mantenimento per consentire la massima crescita muscolare (22, 23).
Alcune review scientifiche dedicate all'alimentazione per il bodybuilding
parlano di surplus calorici del 15%, e un apporto di carboidrati del 5560% sul totale o 5-6 g/kg di carboidrati giornalieri (22). Altri Ricercatori
suggeriscono nella fase off-season apporti ipercalorici di ben 44-50
kcal/kg (23). Questi valori potrebbero tradursi in surplus calorici tra le
400 e pi di 1000 kcal/die, oltre che in quantit di carboidrati ben
superiori al 65% del fabbisogno, cio ai limiti teorici che preverrebbero la
DNL.
Nella letteratura scientifica esistono poche evidenze comparative tra
diete ipercaloriche ma dalle diverse proporzioni di grassi e carboidrati
nella dieta. Questi studi documentano, a pari calorie, guadagni di grasso
simili con un differente rapporto grassi/carboidrati (24, 25), ma una
possibile tendenza ad un maggior accumulo di grasso con l'eccesso di
grassi (25). In alcuni si rilevato un incremento della massa magra quando
il surplus era dato dai carboidrati (24), in altri l'incremento di questa
componente era simile (25): questo effetto tuttavia potrebbe essere
dovuto almeno in parte agli aumenti di glicogeno e acqua o a componenti
non-muscolari. Ogni analisi presenta le sue limitazioni (durata e numero di
soggetti limitati, sesso, composizione della massa magra, variabilit
individuale etc), tuttavia sembra che si tendano a favorire i carboidrati ai
grassi. Anche su gruppi di bodybuilder, stato osservato che una dieta
ipercalorica (~1000 kcal/die in eccesso) con molti carboidrati e pochi
grassi avesse permesso in due settimane maggiori guadagni di massa
magra e inferiori guadagni di grasso, rispetto ad una dieta poco meno
glucidica ma pi lipidica, circa a parit di calorie (26).
Pur essendo che la DNL incrementi molto in condizioni di surplus caloricoglucidico, l'evidenza sembra confermare che gli accumuli di grasso netto
possano essere inferiori con un eccesso di carboidrati che con i grassi (a
parit di calorie), senza ignorare i maggiori aumenti di massa magra
favoriti dai primi. In conclusione, questo pu significare che anche se
l'eccesso di calorie e carboidrati attiva significativamente la DNL, gli
accumuli complessivi di grasso sarebbero simili o potenzialmente inferiori
rispetto ad una dieta di circa pari calorie ma il cui eccesso
rappresentato maggiormente dai grassi. In questo senso predire gli
aumenti del grasso prendendo in considerazione la sola influenza della
DNL sarebbe fuorviante.