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Olio doliva
Analisi di laboratorio
- le sostanze che non subiscono alcuna alterazione se sottoposte all'azione di alcali concentrati,
definite INSAPONIFICABILI, come gli alcoli, gli idrocarburi, gli steroli, i tocoferoli.
L'insaponificabile riveste un ruolo importante sia dal punto di vista nutrizionale che da quello
merceologico, contribuendo alla identificazione di eventuali frodi.
La composizione della frazione insaponificabile degli oli di oliva risulta assai diversa da quella
degli altri grassi alimentari e degli altri oli vegetali.
I TRIGLICERIDI
Come stato visto i trigliceridi
costituiscono circa il 95-98% dell'olio di
oliva e si trovano quasi esclusivamente
nella polpa.
Sono esteri della glicerina con
acidi grassi a lunga catena, sia saturi che
mono- e poli-insaturi. Tra gli acidi grassi
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L'INSAPONIFICABILE
Come stato detto in precedenza esso rappresenta solo una piccola parte dell'olio, dal 2 al 5%.
Sotto questa classificazione rientrano composti assai diversi, quali IDROCARBURI, ALCOLI
ALIFATICI E TRITERPENICI, POLIFENOLI, TOCOFEROLI, STEROLI. Molti di questi composti
rivestono un ruolo prevalentemente merceologico, per la identificazione della qualit e genuinit del
prodotto, altri invece hanno importanza anche da un punto di vista medico, nutrizionale ed edonistico.
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ALCOLI TRITERPENICI
Gli alcoli triterpenici, tra cui si ricordano i principali cicloartenolo e metilen-cicloartenolo,
insieme al b-sitosterolo, che si trova come componente caratteristico e predominante nella frazione
sterolica, ostacolano l'assorbimento del colesterolo nell'intestino. Essi sono precursori biogenetici degli
steroli.
STEROLI
Costituiscono ancora oggi una importante
classe di riferimento negli studi e nelle analisi
sull'olio di oliva, non essendo stati, fin ad ora,
coinvolti in alcuna manipolazione genetica,
come
capitato,
ad
esempio,
per
la
Figura 2 - Sterolo
POLIFENOLI E TOCOFEROLI
Queste due classi di composti sono
probabilmente le pi importanti tra quelle
costituenti i componenti minori polari, e tra
di esse un ruolo principale svolto dai
polifenoli.
Le ragioni di tale importanza sono
riconducibili in modo sintetico alle seguenti
-
acidi grassi e quindi contribuiscono alla stabilit dell'olio nel tempo, ritardandone l'irrancidimento;
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formazione di molecole anomale che possono alterare il regolare funzionamento delle membrane
cellulari.
I tocoferoli, o vitamina E, sono presenti nell'olio nell'ordine dei 150-300 mg/kg, ma la loro
concentrazione diminuisce all'aumentare del tempo di conservazione, specialmente se l'olio viene
conservato in recipiente aperto non protetto dalla luce. La vitamina E definita vitamina antisterile e le
sono riconosciute propriet antiabortive, ma non sull'uomo.
I polifenoli sono soggetti, al pari dei tocoferoli, a degradazione durante la conservazione, ma la
loro concentrazione assoluta dipende, non solo dal tempo di conservazione, ma soprattutto dalla
cultivar e dal periodo di raccolta, essi infatti si trovano in concentrazione maggiore nelle olive verdi, ed
il loro tenore cala con la maturazione.
Nell'olio essi svolgono oltre al gi citato ruolo di tutela dall'ossidazione, anche un importante
ruolo edonistico. Essi infatti influiscono sul giusto, contribuendo alla nota amara e piccante degli oli
freschi. La loro degradazione porta a consistenti cambiamenti nel gusto, che nel tempo perde le
caratteristiche di fruttato ed amaro per evidenziare la nota di dolce.
Tra i pi importanti composti fenolici si ricorda l'oleoeuropeina, dalla spiccata nota amara; i
suoi prodotti di degradazione, quali l'idrossitirosolo, non possiedono sapore amaro, ci spiega il
cambiamento di sapore nel tempo.
I polifenoli hanno interesse farmacologico e cosmetico e vengono impiegati in preparati
medicinali capillaro-protettivi ed in prodotti antiet. Le propriet farmacologiche principali della
oleoeuropeina sono l'azione coronaro-dilatatrice, quella ipoglicemica e quella anticolesterolemica.
CAROTENI E CLOROFILLE
I caroteni e le clorofille sono pigmenti colorati che contribuiscono alla definizione del colore
dell'olio. I caroteni sono circa ottanta ed hanno colore arancione-rosso. Il pi importante di essi il bcarotene, la cui molecola il doppio di una molecola di vitamina A.
La vitamina A tal quale nell'olio non esiste, ma l'enzima carotenasi, presente nel fegato causa la
scissione del b-carotene in esso presente, producendo due molecole di vitamina A, il b-carotene per
questo definito Provitamina A.
La clorofilla una miscela di due sostanze: la clorofilla A di colore verde-blu e la clorofilla B di
colore verde-giallo. Questi due pigmenti contribuiscono al colore verde dell'olio fresco. Durante la
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Frazione insaponificabile
T rigliceridi
98%
Componenti minori
Alcoli 20-35%
Idrocarburi 50-60%
T ocoferoli 2-3 %
S t e r o l i e c o mp o n e n t i c o l o r a t i
Polifenoli 18-37%
<1 %
P ol i f e no l i 1 8-37 %
Alcoli 20-35%
Idr o c a r bur i 5 0 -6 0 %
conservazione la clorofilla si degrada e la riduzione del colore verde causa il viraggio del colore
dell'olio verso il giallo.
COMPONENTI VOLATILI
A questo gruppo appartengono classi di composti che sono gi state prese in considerazione
precedentemente, molto diverse le une dalle altre, come ALCOLI, ALDEIDI, CHETONI, ACIDI,
IDROCARBURI. All'interno di ogni classe per sono considerati composti volatili quelli che
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presentano la caratteristica comune di passare facilmente allo stato di vapore alla temperatura ambiente.
Essi quindi sono quei composti di piccole dimensioni e di bassa tensione di vapore, che pi facilmente
entrano in contatto con le cellule olfattive, sollecitando una sensazione odorosa. Sono quelli che
contribuiscono al profumo dell'olio, ma sono anche quelli che ci avvertono della presenza di un
eventuale difetto dell'olio durante l'analisi del Panel Test.
LA CHIMICA DELL'OLIO
L' olio di oliva un grasso alimentare vegetale, liquido a temperatura ambiente, ottenuto dalla
frantumazione e spremitura delle olive dopo separazione dalla sansa e dalle acque di vegetazione.
Alla temperatura di 15C , l' olio di oliva ha una densit di 0,916 g/cm3. Chimicamente
costituito per il 98-99% da una miscela di trigliceridi detta frazione saponificabile e per il rimanente 12% da un insieme di componenti minori che rappresentano l' insaponificabile.
Numerosi sono i fattori che influenzano la composizione chimica di un olio: in sintesi
possibile riassumere quanto affermato con il seguente schema:
Variet
(tipo di cultivar)
Condizioni
pedoclimatiche
Composizione chimica
Tecniche
agronomiche
Trasformazione frutto:
- raccolta
- conservazione
Condizionamento
olio
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I TRIGLICERIDI
Ogni trigliceride costituito da tre acidi grassi che esterificano le funzioni alcoliche (-OH) di
una molecola di glicerolo.
GLI ACIDI GRASSI
Nell' olio di oliva gli acidi grassi possono essere presenti in varie forme, secondo lo schema di
seguito riportato.
Acidi grassi
Esteri misti
Liberi
Monogliceridi
Digliceridi
Trigliceridi
Gli acidi grassi si trovano soprattutto nella forma di trigliceridi; tra i trigliceridi le molecole
OOO, POO, OLO, LOO; PLO; SOO; POP* rappresentano circa il 90% del totale. Fra i gliceridi
parziali i 1,2-digliceridi sono circa il 2-3% e i monogliceridi circa 0.1-0.2 %.
SOO=glicerolo esterificato con due molecole di acido oleico in posizione 2 e 3 e una di acido stearico in posizione 1.
POP= glicerolo esterificato con una molecola di acido oleico in posizione 2 e due di acido palmitico in posizione 1 e 3.
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La acidi inferiori
acidi laurico e miristico
acido Palmitico
acido stearico
acido arachico
acido behenico
acido palmitoleico
acido oleico
acido gadoleico
acido linoleico
acido linolenico
assenti
< 0,1 %
< 17 %
< 3,5 %
< 0,7 %
< 0,2 %
0,3-3%
> 65 %
< 0,2 %
< 13,5 %
< 1,5 %
Come evidenziato nella tabella, gli acidi grassi presenti nell' olio di oliva possono appartenere
alla classe delle molecole sature (s), monoinsature (m) e poliinsature (p).
Dalle percentuali relative ad ogni acido grasso riportate si comprende che l' acido grasso pi
abbondante nell' olio di oliva l' acido oleico, molecola monoinsatura: ci differenzia l' olio di oliva da
tutti gli altri oli vegetali di semi , dove si ha prevalenza di acidi grassi poliinsaturi. Gli acidi grassi
poliinsaturi nel lungo periodo possono essere dannosi in quanto favoriscono la produzione di radicali
liberi, causando effetti collaterali pericolosi per l' organismo umano come invecchiamento cellulare,
rischio oncogeno e coronarico, esposizione all' arteriosclerosi e alle malattie infiammatorie. D' altronde
la presenza nell' olio di oliva di acidi poliinsaturi come l' acido linoleico e l'acido linolenico preziosa
essendo nutrienti essenziali (AGE), che non possono essere sintetizzati dall' organismo umano (l'
organismo umano, infatti, non pu introdurre doppi legami in posizione 6 e 3 della catena
carboniosa) e pertanto devono essere necessariamente assunti nella dieta.
Dalla presenza di acidi grassi insaturi dipende lo stato fisico a temperatura ambiente (liquido)
dell' olio di oliva.
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D= gli acidi grassi insaturi occupano di preferenza la posizione 2 della molecola di glicerolo
Un breve commento alle caratteristiche degli acidi grassi sopra riportate.
A= il numero di atomi di carbonio presenti in ciascun acido grasso deve essere pari.
L' esistenza nella composizione acidica di acidi grassi con un numero dispari di atomi di
carbonio indice di sofisticazione.
B= gli acidi grassi poliinsaturi (cio con un numero di insaturazioni superiori a uno) presentano
solo doppi legami non coniugati: in pratica, tra un doppio legame e il successivo, ci deve essere almeno
un atomo di carbonio "saturo".
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Categoria
Acidit
%
Valore
perossidi
mcq/O2/kg
Solventi
alogenati
mg/kg ()
M 1,0
M 2,0
M 3,3
> 3,3
M 0,5
M 1,5
m 2,0
M 0,5
M 1,5
M 20
M 20
M 20
> 20
M 10
M 15
M 10
M 15
M 0,20
M 0,20
M 0,20
> 0,20
M 0,20
M 0,20
M 0,20
M 0,20
Categoria
Acidi saturi in
Eritrodiolo
posizione
Alcoli alifatici
+ uvaolo
2 del
mg/kg
%
trigliceride
%
M 300
M 1,3
M 4,5
M 300
M 1,3
M 4,5
M 300
M 1,3
M 4,5
M 400
M 1,3
M 4,5
M 350
M 1,5
M 4,5
M 350
M 1,5
M 4,5
M 1,8
m 12
M 2,0
m 12
M 2,0
> 4,5
Trilinoleina
%
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
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Composizione acidica
Categoria
M 0,1
M 0,1
M 0,1
M 0,1
M 0,1
M 0,1
M 0,1
M 0,1
M 0,1
M 0,9
M 0,9
M 0,9
M 0,9
M 0,9
M 0,9
M 0,9
M 0,9
M 0,9
M 0,7
M 0,7
M 0,7
M 0,7
M 0,7
M 0,7
M 0,7
M 0,7
M 0,7
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,3
M 0,3
M 0,3
M 0,3
M 0,3
M 0,3
M 0,3
M 0,3
M 0,3
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,5
M 0,01 >6,5
M 0,01 >5,5
M 0,01 >3,5
< 3.5
M 0,16 M 0,13 M 0,25 M 0,20 -
Nota: Ai fini della constatazione della purezza, qualora il K270 superi il limite della categoria corrispondente, si deve procedere alla
determinazione del K270 dopo il passaggio su allumina.
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Figura 1
grassi superiori.
Gli acidi grassi possono essere saturi quando presentano legami semplici:
acido laurico : CH3 - (CH2)10 - COOH,
acido palmitico : CH3 - (CH2)14 - COOH
acido stearico : CH3 - (CH2)16 - COOH,
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Reattivi:
Campione: Olio extravergine d'oliva
Idrossido di potassio sol. 0.1 M
Etere etilico
Alcool etilico assoluto
Fenolftaleina sol. 0.1 %
Apparecchiatura:
Buretta da 25 mL
Vetreria.
Procedimento:
Si pesano accuratamente su bilancia analitica, in una beuta da 250 mL, una quantit in grammi
di olio in esame che dipende dal grado di acidit presunto, e che pu essere estrapolato dalla tabella 1.
In un cilindro graduato si prepara una miscela 1:3 di alcool etilico ed etere etilico e la si travasa in una
seconda beuta da 250 mL.
Si prepara la buretta sul suo sostegno versando in essa la soluzione di idrossido di potassio 0.1
M, e si azzera.
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Si prende la beuta contenente 10-20 ml della miscela alcool - etere e ad essa si aggiungono 1-2
mL di fenolftaleina sol. 1 %; poich la miscela risulta debolmente acida necessaria neutralizzarla con
alcune gocce di soluzione di KOH, fatte defluire dalla buretta, fino a evidente colorazione violetta.
Si riazzera la buretta, si travasa la miscela prima preparata nella beuta contenente l'olio d'oliva, si agita
per alcuni secondi al fine di rendere omogeneo il tutto, che, per la presenza degli acidi grassi, ritorna
incolore. Si d inizio alla titolazione.
numero di acidit =
V M 56,1
P
V M 28,2
% Acido Oleico =
P
dove:
La reazione di neutralizzazione che avviene, riferita all'acido oleico pu essere cos schematizzata:
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STANDARDIZZAZIONE DI KOH
tassio all'incirca uguale a quella calcolata
esattamente
primario
nota
dello
standard
acqua deionizzata.
-
Apparecchiatura:
sfondo bianco.
buretta da 50 ml
becker da100 ml
Reattivi:
-
KOH
indicatore fenolftaleina
Procedimento
-
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estrazione di un atomo di idrogeno legato a un atomo di carbonio adiacente a quelli impegnati nel
doppio legame. es.
2)
radicale perossidico. Questo radicale pu reagire con un altra molecola di acido grasso insaturo
formando un idroperossido, ma generando contemporaneamente un altro radicale libero che pu reagire
con ossigeno, innescando una reazione radicalica a catena che pu essere cosi rappresentata:
R-CH2-CH=CH-CH-R + O2 R-CH2-CH=CH-CH-R
*
|
O-O
Radicale perossidico
R-CH2-CH=CH-CH-R + R-CH2-CH=CH-CH2-R R-CH2-CH=CH-CH-R + R-CH2- CH=CH-CH-R
|
|
*
O-O*
O-OH
acido grasso
idroperossido
3)
La reazione a catena ha termine quando si incontrano due radicali. Nel caso di acidi
grassi polinsaturi, l'autossidazione avverr con pi facilit perch pi numerosi sono i C in posizione
allilica per esempio nel caso dell'acido linoleico i siti reattivi sono 4 e sono indicati con asterisco:
CH3-(CH2)3 -CH2-CH=CH-CH2-CH=CH-CH2-(CH2)5-CH2-C-OOH
*
*
*
*
Gli antiossidanti (AH) inibiscono l'ossidazione reagendo con i radicali liberi (trappole per
radicali). Antiossidanti naturali sono i tocoferoli e i fenoli. I tocoferoli agiscono anche a livello dei
radicali liberi nella fase di propagazione dell'autossidazione primaria, bloccandola loro azione di
produzione a catena di ulteriori radicali. I perossidi sono i prodotti primari dell'autossidazione dei
lipidi, infatti, quando la loro concentrazione sufficientemente elevata, essi reagiscono tra di loro
dando origine a una serie di composti carbonilici, quali aldeidi chetoni, spesso volatili che forniscono
lo sgradevole aroma di rancido. Attraverso la reazione di Kreiss si possono individuare questi ultimi
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prodotti di ossidazione detti anche prodotti secondari, mentre la determinazione del numero di perossidi
evidenzia la presenza dei prodotti primari. Per un buon olio di oliva la reazione di Kreiss deve essere
negativa e il numero di perossidi deve essere inferiore a 20.
Apparecchiatura:
- ditale di vetro da 3 ml
- beute a tappo smerigliato aventi capacita di 250 ml
- buretta da 50 ml graduata in 0,05 ml
Reattivi:
- cloroformio
- acido acetico glaciale
- ioduro di potassio, soluzione acquosa satura, di recente preparazione, esente da iodio e da iodati
- tiosolfato di sodio, 0,01 o 0,02, soluzione acquosa accuratamente standardizzata nello stesso giorno
dell' uso
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- salda damido (oppure: soluzione di amido, dispersione acquosa di 10 g/l, di recente preparazione da
amido naturale solubile)
Procedimento
Pesare in un ditale di vetro una massa di campione
conformemente alla seguente tabella e al numero di
Numero di perossidi
previsto (meq)
0-12
5,0-2,0
12-20
2,0-1,2
20-30
1,2-0,8
30-50
0,8-0,5
50-90
0,5-0,3
perossidi previsto:
Stappare un pallone ed introdurre il ditale di vetro contenente la sostanza da analizzare.
Aggiungere 10 ml di cloroformio. Sciogliere la sostanza da analizzare rapidamente, agitando.
Aggiungere 15 ml di acido acetico, quindi 1 ml di
ioduro di potassio. Ritappare rapidamente, agitare
per 1 minuto e lasciare a riposare per 5 minuti esatti
al riparo dalla luce ad una temperatura compresa tra
Tipo di olio
Numero di perossidi
Inferiore a 5
inferiore a 10
da10 a 15
Superiore a 20
P.V . =
VxNx1000
m
1000 ml
l
eq
g
Kg
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Viene effettuata contestualmente una analisi in cui al monocloruro di iodio si aggiunge anche la
sostanza grassa: una parte di iodio viene fissato dallanalita, leccesso viene retrotitolato con Na2S2O3.
Dalla differenza di volumi tra la prova in bianco e lanalisi si ricava la quantit di iodio fissato dalla sostanza grassa
Reattivi:
- Ioduro di potassio, soluzione di 100 g/l, non contenente iodato o iodio libero
- Soluzione di amido (salda damido: indicatore)
- Tiosolfato di sodio soluzione volumetrica standard (Na2S2O3* 5H2O) = 0,1N, standardizzato non oltre
7 giorni prima delluso.
- Solvente preparato miscelando volumi uguali di cicloesano e di acido acetico
- Reagente di Wijs, contenente monocloruro di iodio in acido acetico.
Apparecchiatura:
- beute avente capacit di 500 ml, provviste di tappi in vetro
smerigliato e completamente asciutte
NI presunto
<5
Massa da pesare
3,00 g
da 5 a 20
1,00 g
da 21 a 50
0,40 g
da 51 a 100
1,20 g
Da 101 a 150
0,13 g
da 151 a 200
0,10 g
Procedimento:
Pesare una quantit di sostanza da analizzare che varia a secondo del numero di iodio presunto,
come indicato nella tabella a lato. Versare la sostanza da analizzare nella beuta da 500 ml . Aggiungere
20 ml della miscela cicloesano/acido acetico in modo da sciogliere il grasso. Aggiungere esattamente
25 ml del reattivo di Wijs, inserire il tappo, agitare il contenuto e riporre la beuta al buio per un tempo
che varia, secondo il campione, da un ora a due ore.
Analogamente preparare un bianco col solvente ad il reattivo di Wijs, ma tralasciando la sostanza da analizzare. Trascorso il periodo necessario, aggiungere 20ml della soluzione di ioduro di potassio
e 150 ml di acqua a ciascuna delle beute. Titolare con la soluzione standard di tiosolfato di sodio fino a
colorazione giallo paglierino della soluzione. Aggiungere qualche goccia di salda damido e titolare fino alla scomparsa della colorazione blu. Effettuare almeno due determinazioni sullo stesso campione.
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Osservazioni:
Per la miscela si usa acido acetico perch miscibile col cicloesano e perch fornisce un pH
leggermente acido. Il tempo necessario alla reazione determinato dalle insaturazioni presenti nellolio
doliva. La reazione deve avvenire al buio perch in presenza di luce lo ioduro, in soluzione acida, tende a ridurre lossigeno atmosferico secondo la reazione:
4 I- + O2 + 4H+ 2 I2 + 2 H2O
In soluzione basica invece:
I2 + 2 OH- IO- +I- + H2O
In questo intervallo di tempo il monocloruro si addiziona ai doppi legami degli acidi grassi presenti nellolio. Lindicatore (salda damido) si aggiunge verso la fine della titolazione, altrimenti, in
presenza di grandi quantit di iodio, verrebbe da esso adsorbito, sottraendolo alla reazione e causando
un errore in eccesso.
N .I . =
N (VB VT ) MEI 2
1 g
N (V1 V0 ) 12,96 eq
l
=
ml
100
10 m
1000 ml g eq
m
l
dove:
N = la normalit della soluzione di tiosolfato di sodio
VT= ml di tiosolfato di sodio usato per la titolazione del campione
VB= ml di tiosolfato di sodio usato per la prova in bianco
m = massa di olio pesato
129,6 = massa equivalente di I2 (MM/2)
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Numero di saponificazione (o "indice di saponificazione") la quantit di idrossido di potassio espressa in milligrammi necessaria per saponificare un grammo di campione di grasso.
usato come indice del peso molecolare medio degli esteri degli acidi grassi che costituiscono il campione.
I metodi standardizzati per la sua misurazione sono, da esempio, ASTM D 94 e DIN 51559.
La sua misura basata su una retro-titolazione: il campione viene trattato con una quantit nota di soluzione di idrossido di potassio in etanolo certamente in eccesso e scaldandolo a ricadere per almeno u-
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n'ora. Al termine dell'ora, dopo raffreddamento, l'eccesso di idrossido di potassio che non ha reagito
viene misurato per titolazione con una soluzione di acido cloridrico in presenza di fenolftaleina.
Apparecchiatura
-
Beute di vetro resistente agli alcali, da 250 mL, munite di refrigerante a ricadere con giunti a smeri-
glio.
-
Reagenti
-
Potassio idrossido, soluzione 0,5 N in alcool etilico 95. Si prepara sciogliendo in poca acqua 32g
di KOH e portando a 1 litro con etanolo a 95. Si conserva in bottiglie di vetro scuro, se necessario si
filtra prima delluso.
-
Procedimento
-
adatta alla beuta il refrigerante e si riscalda a blanda ebollizione su bagnomaria per 60 agitando di tanto in tanto.
-
Si toglie la beuta dal bagnomaria, si aggiungono 2-3 gocce di indicatore fenoftaleina e si titola la
Si esegue parallelamente una prova in bianco, impiegando un uguale volume di soluzione di idros-
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(V ' V ) N 56,1
m
in cui:
V = volume in ml di soluzione di HCl impiegato nella prova in bianco
V = volume in ml di HCl impiegato nella prova reale
N = normalit della soluzione di HCl
m = massa in grammi del campione
S.V.
196-200
88-96
210-230
175-183
253-262
187-193
194-196
193-203
188-195
195-196
185-196
186-194
168-179
188-193
120-137
82-130
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Numero
Primo
Atomi di
di doppi
doppio
Carbonio
degami
degame
Linoleico
18
C18:2
-linolenico
18
C18:3
-linolenico (GLA)
18
C18:3
Acidi Grassi
Codice
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Arachidonico(AA)
20
C20:4
Eicoisapentenoico (EPA)
20
C20:5
Docosatetrenoico
22
C22:4
Docosapentenoico
22
C22:5
Docosapentenoico
22
C22:5
Docosaesaenoico (DHA)
22
C22:6
Il simbolo seguito dal numero indica la famiglia di appartenenza dell'acido grasso. Ad esempio, l'acido linoleico compreso nella famiglia omega-6.
Reattivi:
Iso-ottano (2,2,4-trimetilpentano) puro per analisi
Strumentazione e apparecchiature:
1.
2.
3.
Matracci da 50 ml
4.
Pipette Pasteur.
Procedimento
Si prepara una soluzione di olio all1% (peso/volume), usando come solvente liso-ottano puro
(si suggerisce di pesare circa 0,5 g dei vari campioni, e poi portarli a 50 ml con iso-ottano puro);
La soluzione cos ottenuta viene portata allo spettrofotometro, e viene letta lassorbanza alle lunghezze
donda = 232 nm, = 266 nm, = 270 nm e = 274 nm. Spesso capita che lassorbimento a 232 nm
sia molto elevato, per cui opportuno preparare anche una soluzione a concentrazione 0,20 ~0,25%.
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K = A/cl
K270
<= 2,50
<= 0,22
<= 0,01
<= 2,60
<= 0,25
<= 0,01
<= 1,10
<= 0,16
<= 0,90
<= 0,15
<= 2,00
<= 0,20
<=1,70
<= 0,18
Categoria
Con il ricorso alla tecnica spettofotometrica possibile accertare rapidamente se l'olio vergine o
miscelato con oli raffinati: la sensibilit del metodo tale che anche la sola addizione del 5% di rettificati viene accertata immediatamente.
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Risultato Analisi
Campioni:
1) ______________________________ 2) ______________________________
3) ______________________________ 4) ______________________________
Valori di K
Campione 1
Campione 2
Campione 3
Campione 4
K232
K266
K270
K274
Valori di K
Campione 1 Campione 2 Campione 3 Campione 4
K
Firma_________________________________
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Apparecchiatura
di giunto PTFE
Procedimento
diventa trasparente.
Reagenti
100 ml di metanolo.
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Reagenti
Gas vettore - Gas inerte (azoto, elio, argo, idrogeno, ecc.) completamente essiccato ed avente un
tenore di ossigeno inferiore a 10 mg/kg.
Eventualmente possibile utilizzare uno standard di riferimento: una miscela di esteri metilici
di acidi grassi puri oppure esteri metilici di un grasso a composizione nota, di preferenza analogo a quello della sostanza grassa da analizzare
Apparecchiatura
Le istruzioni precisano che deve essere usata la consueta apparecchiatura per gascromatografia, facendo uso di colonne a riempimento e/o capillari nonch di un rivelatore a ionizzazione di fiamma.
Colonna costruita in materiale inerte alle sostanze da analizzare (cio vetro o acciaio inossidabile) e avente le seguenti dimensioni:
o
lunghezza: 1-3 m. Se sono presenti acidi grassi a catena lunga (oltre C20) dovr essere
usata una colonna relativamente corta. Se invece si analizzano acidi a 4-6 atomi di carbonio, si raccomanda di usare una colonna avente una lunghezza di 2 m.
supporto: terra di diatomee lavata con acido e silanizzata, oppure altro idoneo supporto
inerte con una gamma ristretta di granulometria (compresa tra 125 e 200 m, con variazioni di 25 m); la granulometria media correlata al diametro interno e alla lunghezza della colonna;
fase stazionaria: tipo di poliestere di liquido polare (ad es. polisuccinato di dietilenglicole, polisuccinato di butandiolo, poliadipato di etilenglicole ecc.), cianosiliconi o qualsiasi altro liquido che consenta la separazione cromatografica richiesta. La fase stazionaria
deve essere compresa tra il 5 % (m/m) e il 20 % (m/m) del riempimento.
Siringa - deve avere una capacit massima di 10 l ed essere graduata in divisioni di 0,1 l.
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Procedimento
Nelle operazioni sopra descritte si fa accenno all'uso di un rivelatore a ionizzazione di fiamma. Come
alternativa pu essere usato un gascromatografo munito di HWD (che funziona in base al principio della variazione di conducibilit termica).
Condizioni dell'analisi
Colonna a riempimento
Flusso del
gas vettore
ml/min
da 15 a 25
da 20 a 40
da 40 a 60
Tabella 1
Concentrazione Temperatura
della fase staziona- della colonna
ria % (m/m)
C
5
175
10
180
15
185
20
185
Tabella 2
il rivelatore a una temperatura pari o superiore a quella della colonna. Di norma, il rapporto tra il flusso
dell'idrogeno fornito al rilevatore a ionizzatore di fiamma e quello del gas vettore varia tra 1:2 e 1:1 in
funzione del diametro della colonna. Il flusso dell'ossigeno di circa 5-10 volte quello dell'idrogeno.
Colonna capillare
Le caratteristiche di efficienza e di permeabilit delle colonne capillari indicano che la separazione tra i
costituenti e la durata dell'analisi sono ampiamente dipendenti dal flusso del gas vettore nella colonna.
pertanto necessario ottimizzare le condizioni operative influenzando questo parametro (o pi semplicemente la pressione di testa della colonna), a seconda che si desideri migliorare le separazioni o effettuare un'analisi rapida.
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Figura 1
Cromatogramma per la determinazione del numero di piatti teorici
(efficienza) e risoluzione
Le condizioni operative da scegliere sono quelle idonee ad almeno 2000 piatti teorici per metro di lunghezza della colonna per quanto si riferisce allo stearato di metile e una risoluzione di almeno 1,25.
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Sostanza da analizzare
Usando la siringa prendere 0,1 l-2 l della soluzione di esteri metilici e iniettarli nella colonna. Se l'analisi riguarda costituenti presenti soltanto in tracce, la quantit di sostanza da analizzare pu essere
aumentata (fino a 10 volte).
Analisi qualitativa
Identificare i picchi dell'estere metilico del campione dai grafici dei campioni standard, se necessario
per interpolazione.
Analisi quantitativa
A parte casi eccezionali, usare il metodo di normalizzazione interno, cio presumere che la totalit dei
componenti del campione siano rappresentati sul cromatogramma, in modo che il totale delle aree sotto
i picchi costituisca il 100 % dei costituenti (eluizione totale). Se nell'apparecchiatura previsto un integratore, usare i dati da esso ottenuti. In caso negativo, determinare l'area sotto ciascun picco moltiplicando l'altezza del picco per l'ampiezza a met altezza e, se necessario, prendere in considerazione le
varie attenuazioni usate durante la registrazione.
Calcolare il contenuto di un dato componente I, espresso come percentuale in massa degli esteri metilici, determinando la percentuale rappresentata dall'area del picco corrispondente relativa alla somma
delle aree di tutti i picchi, usando la formula seguente:
Concentrazione % Componente I = (Ai / A) * 100
dove:
Ai = l'area sotto il picco corrispondente al componente i;
A = la somma delle aree sotto tutti i picchi.
Esprimere il risultato con l'approssimazione di una decimale.
Nota: In questo caso generale, si ritiene che il risultato del calcolo basato sulle aree relative rappresenti
una percentuale in massa.
In taluni casi, ad esempio in presenza di acidi grassi aventi meno di 8 atomi di carbonio oppure di acidi
aventi gruppi secondari, quando si usano rivelatori di conduttivit termica oppure quando necessario
il grado pi elevato di accuratezza, devono essere usati fattori di correzione che convertano le percentuali delle aree e dei picchi in percentuali in peso dei componenti. Determinare i fattori di correzione
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con l'ausilio di un cromatogramma derivato dall'analisi di una miscela di riferimento di esteri metilici di
composizione nota, effettuata in condizioni operative identiche a quelle usate per il campione. Per i dettagli fare riferimento alla parte di teoria.
In alcune analisi (ad es. quando non tutti gli acidi grassi sono quantificati, ad esempio quando sono presenti acidi con 4 e 6 atomi di carbonio accanto ad acidi con 16 e 18 atomi di carbonio, oppure quando
necessario determinare il quantitativo assoluto di un acido grasso in un campione) necessario ricorrere ad uno standard interno. Vengono spesso usati acidi grassi con 5,15 o 17 atomi di carbonio. Deve essere
determinato
l'eventuale
fattore
di
correzione
per
lo
standard
interno.
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