Il direttore austriaco Herbert von Karajan (1908-1989).

Nel 1955
venne nominato direttore musicale a vita dei Berliner Philharmoniker
Meglio gioventù
Pianista?
No grazie!
A soli 23 anni Stefano Ligoratti è un ragazzo
da primato, con cinque diplomi al suo
attivo e un sesto in composizione che
conseguirà nei prossimi mesi. Un modo
di concepire la musica «che si ispira ai
grandi modelli del passato, per vivere
questa meravigliosa arte a tutto tondo»
di VALENTINA LO SURDO

Dal 1959 al 1989: non è un
periodo troppo lungo?
Alla mia epoca si lavorava
a lungo respiro, del resto se
si vuole costruire ci vuole
tempo. Sento spesso dire che
per un direttore, dieci anni
alla testa della stessa orche-
stra sono un tempo lungo.
Non sono affatto d’accordo.
Lei ha avviato anche
un’importante carriera come
solista e camerista. Come ha
fatto?
Karajan era molto attento
che i suoi musicisti fossero
impegnati nell’attività came-
ristica; lo riteneva indispen-
sabile per il valore stesso del-
l’orchestra. Essere solista era
il passo successivo. Ricordo a
questo proposito di aver suo-
nato nel 1970 il Concerto di
Copland diretto dal compo-
sitore.
Che rapporto ha oggi con i
Berliner?
Sono un loro ascoltatore.
Mi invitano ai concerti came-
ristici. L’ultimo, lo scorso
gennaio. Mi hanno chiesto
cosa volessi suonare. Non ho
esitato un istante: il Quintetto
di Max Reger.
Crede che quell’orchestra
sia cambiata?
Molto, soprattutto è cam-
biato il suono. Karajan era
un uomo di suono. Con lui si
provava finché il risultato
non coincideva con la sua
idea di dinamica e di rappor-
to tra le parti. Oggi non si
concerta più, si ripete il pez-
zo dall’inizio alla fine.
Che bilancio trae dal Con-
corso “Mercadante” di No-
ci?
Premetto che qui il pezzo
d’obbligo era il Concerto di
Mercadante, compositore
romantico molto attivo co-
me autore di opere per il
Teatro San Carlo: solo ascol-
tando le sue opere si capisce
meglio il Concerto. Ebbene:
gran parte dei concorrenti
suonavano sì il clarinetto,
ma non capivano la musica.
Purtroppo questo accade an-
che altrove, e allora mi chie-
do quale messaggio si pensa
di trasmettere se si suona so-
lo per se stessi e non per il
pubblico.
Com’è il suo lavoro da in-
segnante?
Entusiasmante. Lavorare
con i giovani significa lavora-
re col futuro. Speriamo di
riuscire a farlo il più a lungo
possibile. ■ una grande soddisfazione po-
E
ppure il ragazzo mi-
lanese non ha inizia-
to tanto presto. «Ri-
masi improvvisa-
mente folgorato dalla musi-
ca di Bach per organo», rac-
conta, «cominciando subito
a studiare e a comporre da
autodidatta. Avevo 11 anni
e da allora non mi sono più
fermato». Ma Stefano Ligo-
ratti ha imparato in fretta,
tanto che oggi può vantare
diplomi in organo, pia-
noforte, clavicembalo, dire-
zione d’orchestra, e ancora
in pianoforte (biennio specia-
listico). «Spesso mi viene detto
che è impossibile fare tutte
queste cose insieme, ma non
voglio dover scegliere, la musi-
ca è la mia vita».
Sei anche un editore, un or-
ganizzatore di concerti, un
produttore…
Le incisioni discografiche
sono un’altra passione cui non
so dir di no. Così ho creato
una casa editrice e discografi-
ca, ClassicaViva, diventandone
dal 2007 direttore artistico.
Qual è il tuo ruolo in Classi-
caViva?
Mi occupo delle scelte edi-
toriali, della selezione degli ar-
tisti da pubblicare, e, in prima
persona, dello studio di regi-
strazione, curando tutti gli
aspetti della creazione del pro-
dotto. Lavoro anche alla pro-
duzione dei concerti realizzati
sotto il nome ClassicaViva.
Un marchio che è diventato
anche orchestra…
Nel 2007 ho fondato l'Or-
chestra ClassicaViva, della qua-
le sono direttore principale. È
Il musicista
milanese
Stefano Ligoratti,
23 anni,
termi esibire alla guida della
mia formazione, magari nella
duplice veste di pianista e di-
rettore.
Il tempo libero è un concet-
to che esiste per un artista mul-
titasking come te?
Hai fatto bene a usare un
aggettivo tecnologico: Facebook
e YouTube rivestono un ruolo
importante nella mia vita, mi
permettono di espandere i
contatti e di scoprire i video
degli artisti del passato. Mi pia-
ce anche leggere saggi e tratta-
ti musicali, amo molto il cine-
ma, anche se il tempo libero
migliore è insieme agli amici e
alla mia ragazza.
Progetti realizzati di cui va
particolarmente fiero?
Il debutto in Sala Verdi
per la Società dei Concerti lo
scorso novembre, con un re-
cital solistico nel segno di chi
scoccò la prima freccia: Bach.
E il mio nuovo cd Fantasie, in
vendita sul catalogo web di
ClassicaViva. Il pianoforte re-
sterà sempre un grande amo-
re… Ma non chiamatemi pia-
nista! ■

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