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Gianmaria Consiglio
Il Balletto di Bronzo e lidea del delirio organizzato
Ys tra rock e avanguardia
con presentazione di Maurizio Giani e prefazione di Lino Vairetti
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Gianmaria Consiglio IL BALLETTO DI BRONZO E LIDEA DEL DELIRIO ORGANIZZATO Ys tra rock e avanguardia Prima edizione 2009 Copyright eclysse via Sicilia 5 84098 Pontecagnano Faiano (Salerno) tel. e fax: 0039-089384010 e-mail: info@eclysse.com Progetto grafico di Gianmaria Consiglio e Daniele Viscido In copertina: una maschera realizzata da Gianni Leone foto di Simone Cecchetti Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione pu essere fotocopiata, riprodotta, archiviata, memorizzata, tradotta, adattata o trasmessa in qualsiasi lingua, forma o mezzo elettronico, meccanico, digitale se non nei termini previsti dalla legge che tutela il Diritto dAutore. La presente opera di saggistica rivolta allanalisi, alla promozione e alla diffusione della cultura musicale e delle arti in genere. Per ulteriori informazioni sulle pubblicazioni e le altre attivit di eclysse possibile consultare il sito Internet: www.eclysse.com Stampa: Grafica & Stampa Di Dato S. Antonio Pontecagnano Faiano (SA) per conto di eclysse
ISBN 978-88-904128-0-6
Ringraziamenti Sarebbe impossibile ringraziare tutte le persone che hanno dato un contributo consapevole o inconsapevole alla realizzazione di questo mio lavoro, che frutto di anni di riflessioni e percorsi trasversali non indirizzati intenzionalmente ad esso, ma che in qualche modo ad esso mi hanno portato. Ringrazio tutti, ma in particolare i miei genitori Michele e Carmela, senza i quali non esisterei, nel bene e nel male, e senza il sostegno dei quali non avrei potuto realizzare questo progetto; mia nonna Giovanna per il suo affetto, e mio nonno Fiore che da qualche parte e mi osserva. Ringrazio Michele Sabbetta per la sua sincera amicizia e per i suoi consigli preziosi e sempre opportuni; Luca Persiani perch siamo amici da troppo tempo e non potrebbe essere altrimenti; Peppe Gianfredi perch sente e ama la musica come la sento e la amo io; Annarita perch a suo tempo pronunci una frase che mi spinse a tuffarmi in questa avventura; tutti gli squilibrati che hanno condiviso con me lindimenticabil e esperienza dellAccademia della Critica di Roma e i suoi postumi, e in particolare Daniele Cianfriglia e Annalisa Serafini perch hanno in comune con me lo stesso senso dellumorismo, dellassurdo e del paradosso; Vincenzo Martorella che rimane per me un saldo punto di riferimento giornalistico e musicologico; Sabrina Daidone perch mi ha fatto capire che cosa conta davvero per me; Emanuela Marmo perch esiste. Un ringraziamento particolare va al professor Maurizio Giani per lumanit, per lintelligenza e per la sconfinata cultura, che sono state per me una fondamentale fonte dispirazione, e per la fiducia che mi ha dato nella realizzazione di questo progetto; a Gianni Leone che mi ha fornito sempre con grande tempismo materiale ed informazioni indispensabili senza le quali non sarebbe stata possibile la completezza di questo lavoro, e per la cortesia, laffabilit, la disponibilit, per la sua arte e per la sua amicizia; a Marco Cecioni per la simpatia; a Raffaele Cascone e Lino Vairetti per la disponibilit e lattenzione nei confronti del mio lavoro. Desidero infine ringraziare Albert Pio Bonaminio che si occupato insieme a me del gravoso compito di traduzione in inglese di questo libro. Gianmaria Consiglio Ringrazio Gianmaria Consiglio per la dedizione, la puntuale e puntigliosa ricerca, lo sforzo creativo, l'analisi accurata e competente, il fiume di energie e di entusiasmo che ha riversato in quest'opera davvero enciclopedica, inizialmente concepita come tesi di laurea. A volte pu capitare ch' io stesso non ricordi o magari ignori del tutto episodi e fatti che riguardano me o il Balletto di Bronzo, e allora... chiedo a lui! Incredibile? Eppure cos. Lo ringrazio soprattutto della sua preziosa amicizia. Mai nessuno prima d'ora era riuscito come lui a comprendere e cogliere il senso pi vero e profondo della mia musica e del mio stesso essere. Tutto nacque la notte del 29 novembre del 2001. Il Balletto suonava all'Alpheus di Roma insieme con il trio giapponese Ars Nova. Tra il pubblico c'era, per la prima volta, Gianmaria... Gianni Leone
Indice
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I. Aspetti Generali
1. Il rock progressivo: elementi fondamentali 1.1. La suite rock 1.2. Strumentazione 1.3 Lidea di concept album 2. Il Balletto di Bronzo e il rock progressivo 3. Schnberg e il Balletto di Bronzo 4. Ligeti e Ys 4.1. Il confine tra il suono e il rumore 4.2. Le voci di Ys - una tessitura timbrica a fasce 4.3. Il senso dellassurdo e del lutto - Lux Aeterna e Ys 5. Elementi di free jazz in Ys
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III. Ys
1. Introduzione 2. Primo Incontro 3. Secondo Incontro 4. Terzo Incontro ed Epilogo 5. Il suono e il tempo di Ys 6. La storia e la concezione circolare - il ciclo di Ys 7. Il testo di Ys - possibili interpretazioni 8. La modernit di Ys: Trys 9. Live in Rome
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Informazione/ non conoscenza,/ conoscenza/ non saggezza,/ saggezza/ non verit,/ verit/ non bellezza,/ bellezza/ non amore,/ amore/ non musica./ La musica/ il meglio Frank Zappa (Packard Goose da Joes Garage)
Presentazione
Musica universitaria?
Alcuni anni fa, quando ancora insegnavo allUniversit di Salerno, alla prima lezione del mio corso semestrale di Storia della musica si present un solo studente. Era un ragazzo mite, vestito con cura e dai modi gentili. Il corso, quellanno, verteva sulla drammaturgia di Giuseppe Verdi; tanto per rompere il ghiaccio, feci due chiacchiere con il giovane, per sapere se conosceva Verdi, o era stato allopera. Rispose timidamente di no. Mi venne a quel punto da chiedergli se sapesse cosa mai fosse unopera lirica, un melodramma. La risposta fu a suo modo sensazionale: No. Sa, io non conosco la musica universitaria.... Pago di quellinterrogatorio, lo studente pens bene di prendere il largo (per mia fortuna, nelle lezioni successive si materializz un gruppetto di frequentatori meno evanescenti, e potei svolgere dignitosamente il corso). Eppure, senza volerlo e senza saperlo, aveva coniato unespressione certo culturalmente preoccupante, ma sociologicamente efficace, e soprattutto, mutandone il segno, profetica. Ci si pu chiedere che cosa sia oggi, concretamente, la musica universitaria. Sino a poco pi dun decennio fa era scontato anche per il mio sconosciuto interlocutore che nellambiente accademico fossero gli autori del cosiddetto canone musicale occidentale, Bach Mozart Beethoven Verdi Wagner, a dare sostanza allofferta didattica. Che questi autori
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minaccino di scomparire dalle coscienze, e che sia pertanto necessario correre ai ripari se vogliamo evitare che la grande musica darte europea diventi appunto musica universitaria per lite fuori del tempo, o peggio una stravagante riserva indiana, non questa la sede per ribadirlo. Luniversit si nel frattempo adeguata ai tempi; robusti studiosi di popular music e di antropologia musicale hanno creato le basi per lallargamento del ventaglio disciplinare dei corsi di laurea in musica e spettacolo; lesigenza di rinunciare ad atteggiamenti superciliosi, o ad arroccamenti su posizioni di difesa ad oltranza di un patrimonio minacciato di estinzione, sta portando ad una progressiva rivalutazione del momento pedagogico e divulgativo nella pratica musicologica. Ma da questa situazione fluida, nella quale la Musica declinata al singolare cede il posto allidea della compresenza delle musiche, e al crescere dellattenzione per repertori sinora confinati nella marginalit, stanno nascendo non solo caos e relativismo di comodo, ma anche interessantissime ibridazioni. Il presente libro una di esse. Si tratta infatti di una tesi di laurea, di cui sono stato a suo tempo relatore e che con vivo piacere presento oggi al lettore, che dimostra come si possa studiare un fenomeno totalmente altro rispetto ai compositori sopra citati con le competenze ed il rigore della musicologia accademica: uno studio serio, documentato e scritto con ammirevole perizia, su una formazione che ha lasciato unimpronta significativa nella storia del rock progressivo, e di cui illustra con pacatezza e puntualit i profondi legami con la musica darte e il carattere antagonistico rispetto alla produzione corrente, ludica e di intrattenimento. La frequentazione di solide monografie di argomento storico-musicale da parte di Gianmaria Consiglio si
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riverbera nella qualit del suo lavoro, sin dallinizio contrassegnato da un gusto di scrittura e da una maturit nellorganizzazione complessiva tali da indurmi a suggerire, via via che la tesi prendeva forma, solo un numero limitato di modifiche o migliorie. Basta leggere i paragrafi su Schnberg e il Balletto di Bronzo e Ligeti e Ys per capire lampiezza del suo orizzonte, e la sua sensibilit per aspetti del rock probabilmente sconosciuti a molti dei suoi stessi frequentatori abituali. Da questo punto di vista la tesi divenuta libro non solo un contributo autorevole alla conoscenza del Balletto di Bronzo e del suo leader Gianni Leone, ma anche un singolare ponte gettato tra due mondi ritenuti troppo spesso inconciliabili, e come tale merita lettori attenti e numerosi. Maurizio Giani Dipartimento di Musica e Spettacolo Facolt di Lettere e Filosofia dellUniversit di Bologna gennaio 2006
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Prefazione
Spaghetti alle finte cozze
Ciao, io sono Lino. Stai anche tu al Liceo Artistico vero? Si, sono al primo anno. Mi chiamo Gianni< Gianni Leone Come il nostro famoso politico napoletano, Presidente del Consiglio, Senatore<? Insomma hai un nome importante! Tra qualche risata e ingenui discorsi da adolescenti nasceva in funicolare la nostra amicizia. La funicolare ci portava dallAccademia di Belle Arti al Vomero, dove abitavamo e dove si sarebbero formati tanti gruppi rock tra cui i Volti di Pietra, i Collegiali, Citt Frontale, Moby Dick e in seguito Osanna e Balletto di Bronzo che ci videro protagonisti di quegli anni. La funicolare e il giardino dellAccademia di Belle Arti, sede del Liceo Artistico, erano i nostri luoghi di aggregazione. L nascevano amicizie, si intrecciavano amori e passioni, con la musica e larte al centro di tutti i nostri discorsi. Oltre me e Gianni cerano anche Massimo Guarino, Marco Cecioni, Carlo Fagiani, e un po pi tardi Corrado Rustici, tutti allievi del Liceo Artistico, tutti frequentatori di quei magici luoghi dove inconsapevolmente si stavano scrivendo, lontano da stilemi tradizionali, pagine di storia che sarebbero rimaste scolpite nel tempo. Era la fine degli anni 60. Gianni era il pi giovane. Una figura esile e gentile che ispirava un senso di protezione. Io
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incuriosito dai suoi discorsi e dai suoi inviti mi recai a casa sua per sentirlo suonare, trovandomi di fronte ad un piccolo prodigio, un vero talento musicale. Conobbi i suoi genitori, giustamente fieri del loro figliolo, i quali mi invitarono a tornare ancora. Mi ripresentai portando dietro gran parte degli amici musicisti a cui avevo fatto na capa tanta su questo ragazzo prodigio. Di l a poco la bella casa di Gianni fu assediata da tutti noi grazie allospitalit di sua madre Anna che con grande generosit ci trattava come veri figli, improvvisando spesso spaghettate da lei stessa definite alle finte cozze: un semplice sughetto al pomodoro, aglio, olio e prezzemolo, che fatto magistralmente aveva un sapore di cozze seppur assolutamente virtuali. Per noi era un rito mangiare gli spaghetti alle finte cozze, come tante altre erano le occasioni che ci attiravano in quella casa. Ricordo le feste organizzate da Gianni tra luci soffuse, profumi di incenso e travestimenti vari, dove usciva fuori sorprendentemente il suo aspetto pi dark e tenebroso, satanico e fantastico. Non a caso sua madre ha capacit medianiche e di lettura del pensiero che, esibite e messe in atto in quelle occasioni, coinvolgevano e affascinavano tutti noi. La prima esibizione con i Volti di Pietra fu alle Lanterne in via Conte dellAcerra. Che grande emozione. Il talento di Gianni inizi ad affermarsi sempre di pi e lui da spirito libero, richiesto e conteso da pi parti, accett di suonare con Franco IV e Franco I, i quali gli diedero lopportunit di farsi conoscere in giro per lItalia, grazie anche allinteressante repertorio che comprendeva, oltre ai loro successi, brani di artisti del calibro di Brian Auger, Procol Harum e Wilson Pickett.
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Fu un trionfo. Per Gianni, che amava anche Jimi Hendrix, Black Sabbath, Uriah Heep, Frank Zappa, Deep Purple, Nice, Quatermass, alla ricerca di una sua identit e animato dal desiderio e dalla curiosit di sperimentare altri orizzonti sonori, ritorn tra noi rockettari. Rientr nei Volti di Pietra per poi uscirne< rientrare in Citt Frontale per poi andare ancora via< Il suo spirito inquieto e la sua straordinaria sensibilit fecero maturare in lui la consapevolezza di ci che realmente sentiva. Non accett pi nessun compromesso e lasci tutti definitivamente. <lui and oltre i monti e pi in l, senza mai voltarsi a guardar< e fu Ys, fu il Balletto di Bronzo, fu LeoNero< oggi un mito, un geniaccio< oggi Gianni Leone. Ho sempre letto con giusta misura e con ammirazione le sue inquietudini e le sue evoluzioni, mai con rammarico< Nei confronti di Gianni mi sono sempre sentito, con orgoglio, una specie di talent scout, un grande fan e sostenitore, oltre che un sincero amico e compagno di viaggio in questo universo musicale chiamato prog rock. Nel 1971 Gianni Leone entrava nel Balletto di Bronzo e Giovanni Leone diventava Presidente della Repubblica< due napoletani famosi con lo stesso nome< una coincidenza? Lino Vairetti
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Introduzione
Il rock ha appena compiuto cinquantanni e c gi chi dice che sia morto o che abbia esaurito la sua energia, le sue motivazioni, i suoi contenuti fondamentali e le sue idee. Personalmente preferisco pensare che crescendo e invecchiando sia diventato adulto, maturo e consapevole. Oggi si parla di post-rock - che forse anchesso gi finito di crossover, di musica indie (o alternative rock), e di club culture a proposito di quella massa informe e sconfinata di generi e sottogeneri che gli studiosi, i critici e i musicologi non riescono pi a classificare data la loro vaghezza ed astrattezza. Si va sempre pi verso la contaminazione totale dei generi e degli stili che si creano, si trasformano e si autodistruggono in continuazione, a velocit supersonica, portando in s fin dal principio i germi della loro fine, e diventando sempre pi sfuggenti e difficili da collocare. Questo fenomeno rientra in un processo di fusione assoluta di tutte le forme darte e di espressione che tendono a confluire sempre pi in ununica multiforme materia di comunicazione. In questo processo, che cominciato allinizio del secolo scorso e che probabilmente sta trovando il suo compimento proprio oggi, sono state abbattute le barriere tra musica alta o cosiddetta colta e quella che stata genericamente e spesso ingiustamente etichettata come musica leggera o popolare in accezione negativa (e quindi non meritevole della medesima attenzione e dello stesso grado di dignit). Questa naturale evoluzione culturale non stata ancora assimilata e compresa
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da molti. Espressioni recenti come il post-rock e le sperimentazioni elettroniche pi estreme in ambito non colto sono la dimostrazione pi evidente del fatto che non ha pi senso fare una distinzione tra i due campi, i quali specialmente negli ultimi trentacinque anni sono sconfinati luno nellaltro dando vita ad una cultura n alta n bassa, ma a mezza strada, con dei propri codici, per quanto parziali e mutevoli, una propria estetica, per quanto relativa e particolaristica, e dei propri molteplici e complessi sistemi di codificazione che cambiano a seconda degli autori, dei luoghi e dei referenti. Gi cinquantanni fa Adorno scriveva cos a proposito della musica moderna: Da quando il processo compositivo si commisura unicamente sulla conformazione propria di ogni singola opera e non su ragioni generiche tacitamente accettate, non pi possibile una volta per sempre imparare a distinguere la musica buona da quella cattiva1. Questa cultura del disorientamento, che probabilmente il non-musicista Brian Eno ha incarnato meglio di chiunque altro, non certamente da meno rispetto a ci che avvenuto nellambito delle avanguardie colte in questi ultimi settanta, ottantanni. Il tentativo, spero riuscito, di questo mio lavoro stato di tenere conto di questo discorso in ogni momento e di ricollegarlo al Balletto di Bronzo, che sembra essere stato una delle migliori espressioni di questa sintesi dei generi avvenuta nellambito del progressive, uno dei movimenti nati nel calderone del rock che, insieme alla psichedelia, alla scena musicale tedesca degli anni 70 - rappresentata da gruppi come i Can, i Faust, i Tangerine Dream, i Kraftwerk, gli Embryo, gli Amon Dl II, gli Ash Ra Tempel - e a musicisti indeterminati e
Theodor W. Adorno, Filosofia della musica moderna, Einaudi, Torino 1975, p. 14.
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multimediali come il teutonico Klaus Schulze, il greco Vangelis, il francese Jean Michel Jarre, linglese Brian Eno, lamericana Laurie Anderson e il giapponese Ryuichi Sakamoto, ha dato dal basso il pi forte impulso a questo abbattimento delle barriere, e ha iniziato quel processo di maturazione ed emancipazione della musica giovanile e popolare che attraverso la new wave, il post-punk, la no wave e il noise giunto oggi al suo quasi totale compimento. Il Balletto di Bronzo stato uno dei fenomeni che meglio riuscito ad operare una continuit tra passato presente e futuro, tradizione e trasgressione, rigore e libert despressione. Ho cercato di riassumere questa coesistenza degli opposti nellidea del delirio organizzato. Questa espressione mi sembra che colga alla perfezione lessenza del Balletto di Bronzo di Gianni Leone, e la musica di Ys rappresenta la pi profonda e intima natura del suo creatore. Infatti la musica di Leone, come la sua personalit, caratterizzata da una costante tendenza allanarchia, alla trasgressione, alla provocazione, allo sballo, al delirio appunto, delirio che per costantemente controllato da una disciplina ed una razionalit talmente ferree da risultare perfino eccessive. In Leone convivono due anime contrastanti, una assolutamente libera, ribelle e istintiva, e laltra rigidamente disciplinata e soggetta a delle dure regole in ogni aspetto della vita, una sorta di istinto ragionato, analitico e autoreferenziale. Questo elemento della personalit di Leone fondamentale per comprendere Ys e tutto il resto della sua produzione. Ys il capolavoro del Balletto di Bronzo e non ha pari semplicemente perch rappresenta la duplicit del carattere del suo creatore. Contiene un equilibrio straordinario e contemporaneamente un disordine compatto e controllato, regolato dalla supervisione dellIo razionale, che la
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prerogativa del carattere di Leone. Ha la qualit di chi ama lasciarsi andare, ma mai fino in fondo, conservando sempre vigile una parte del s e rispettando delle precise regole prestabilite, spingendosi fino al punto limite, dove arriva il controllo, e mai oltre. Leone vive lattimo nella sua totalit e non si risparmia niente, sa sempre ottenere ci che vuole con aristocratica cortesia e nel contempo con risoluto ardimento, essendo poco propenso alla rinuncia, e sembra non avere limiti, poich qualsiasi difficolt diventa per lui unaffascinante sfida nella quale mettersi alla prova. La sua musica ha gli stessi medesimi attributi della sua personalit, facendo si che luomo e lartista, come in altri pochissimi casi, diventino ununica cosa. Altro aspetto fondamentale di Ys, ma senza dubbio soggettivo e legato indissolubilmente allesperienza diretta dellascolto, dato dal suo impatto sonoro e dalla fortissima energia evocativa capace, in alcune situazioni ambientali e psicologiche, di alterare e condizionare in maniera quasi fisica lo stato emotivo e di coscienza di chi ascolta. Ci che impressiona, al di l di qualsiasi discorso tecnico e pratico, che pure sar affrontato in questo lavoro, la sua capacit di suggestionare e di trasportare gli ascoltatori in maniera pressoch cinematografica in un mondo surreale e spaventoso, e di provocare su di essi un effetto di turbamento a lungo termine che va al di l della musica stessa, e che prosegue col silenzio, dopo che il sipario calato. Questa la prerogativa della musica come autentica espressione, come forma darte pi vera e pi pura, che diventa un mezzo e non il fine ultimo, che capace di condizionare le nostre emozioni, la nostra percezione del mondo e della realt, e nei casi pi fortunati (o sfortunati, a
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seconda dei punti di vista) di modellare le nostre azioni e la nostra personalit, che si fa tramite di un qualcosa daltro, impalpabile ed ineffabile, che astraendosi da s va al di l della musica stessa. Gianni Leone lArtista Moderno per antonomasia, nel senso pi alto e pi sano del termine, artista come lo sono e lo sono stati pochissimi altri, e credo che il termine genio tanto abusato, inflazionato e utilizzato a sproposito in altre sedi, in questo caso sia perfettamente adatto a dargli una realistica ed obiettiva definizione. Gianmaria Consiglio
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Epilogo
Dunque, come dicevamo allinizio, secondo alcuni il rock sarebbe morto, o comunque sarebbe giunto ad un bivio. Mai come ora si sente fortissima la necessit, che spesso diventa unimpellenza, di fare il punto della situazione: capire veramente cosa c stato prima (e mai come oggi possibile farlo) e in che direzione bisogna muoversi in futuro, ammesso che ci sia ancora una direzione precisa da seguire. Il rock e i suoi paladini, in parte ancora viventi e in parte purtroppo non pi, sono in ogni caso una materia viva da studiare, storia contemporanea appartenente in parte al passato prossimo e in parte ancora al presente, puro modernariato che si intreccia in maniera imprescindibile ai fenomeni sociali e politici di questi ultimi cinquantanni, aiutandoci cos a comprenderli meglio e a guardarli da unaltra angolazione. I molteplici linguaggi del rock hanno espresso ognuno una propria indipendente e ben determinata personalit, assorbendo tutto ci che ad essi era esterno e restituendolo a loro modo, creando una vera e propria osmosi tra la societ e la musica, interpretando la cultura, gli stili di vita e di pensiero, e contemporaneamente riproducendoli, tanto da far perdere le tracce del principio di questo processo. possibile affermare che il rock sia stato pi di ogni altro fenomeno musicale unespressione sociale a tutti i livelli, anche se in alcuni casi lo stato inconsapevolmente. Espressioni come il rock n roll, il beat, lhard rock, la
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psichedelia, la disco music degli anni 70, il punk, il gothic, la new wave degli anni 80, il grunge degli anni 90 e la club culture di questi ultimi anni hanno creato delle vere e proprie mode influenzando, e in alcuni casi dando origine allabbigliamento, allo slang, ai comportamenti, agli stili di vita, alle idee ed alla visione del mondo di intere generazioni. Tuttavia la popular music, come del resto un po tutte le espressioni artistiche, ha perso sempre pi quel potere di interagire e di intervenire nella societ, di segnare profondamente la personalit degli individui che ne fruiscono, e il rock ha perso i suoi poteri sciamanici e dirompenti, il suo delirio che in qualche modo ne stato sempre il motore. Sicuramente ci dovuto alle circostanze in cui viviamo oggi, che sono completamente diverse da quelle degli anni 50, 60 e 70: non c pi la necessit di rottura col passato, anzi si sente fortissima lesigenza di recuperarlo, e il concetto di trasgressione non esiste pi, dato che ormai c ben poco da trasgredire. Non c pi la cultura tribalista dello stare insieme e di sentirsi forti nel proprio gruppo e nel proprio ambiente naturale, ma c la cultura globale che paradossalmente convive con un forte individualismo che impedisce ai musicisti di condividere gli stessi ideali, gli stessi sogni e le stesse esperienze, e quindi di creare una musica che il risultato di vibrazioni, di un lavoro e di uno spirito collettivi, come si faceva una volta. Aumentano sempre di pi i singoli o le coppie di musicisti che da soli e con laiuto della tecnologia firmano interi album avvalendosi di collaborazioni esterne. In questottica lidea di gruppo rock in senso classico tramontata, la musica come espressione collettiva non esiste pi. Oggi capita spesso che i musicisti che partecipano alla realizzazione di un album non si incontrino mai, restando
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ognuno a casa propria e lavorando tramite il computer e internet, e in alcuni casi inoltre sembra che si siano loro a mettersi al servizio delle moderne tecnologie e non viceversa. Un altro aspetto dato dalla sovrapproduzione alla quale siamo tutti costantemente sottoposti in maniera passiva e indolente. Questo determina uninsensibilit alle emozioni ed alla comunicazione pi pura, e ci complica terribilmente la vita, privandoci a volte della capacit di distinguere ci che valido e portatore di validi contenuti da ci che non lo . Da qui nasce la necessit di fermarsi e di guardare indietro al nostro passato prossimo con un po pi di seriet e di metodo, dato che essendo passato troppo in fretta non siamo riusciti a capirlo fino fondo, troppo presi dal passato remoto - che allo stesso modo non deve essere perso ma che tuttavia risulta sempre pi distante da ci che siamo oggi - dal presente o addirittura dal futuro. In una frenetica corsa al futuro dalla quale siamo tutti travolti, e che spesso non porta a nulla o soltanto apparentemente a qualcosa, ci che sembra davvero mancare sono le grandi personalit, che poi sono state sempre, almeno fino ad ora, il requisito principale di ogni grande artista. In una societ che avanza a passi troppo lunghi rispetto alle proprie gambe, che produce troppo, anzi, che consuma rapidamente per produrre il pi velocemente possibile e non viceversa, che si messa al servizio dei meccanismi delleconomia che essa stessa ha creato invece di sfruttarli a proprio favore, creando e distruggendo in continuazione, si ha la sensazione che non ci sia pi storia, che il nostro presente scorrendo via come lacqua non possa mai pi diventare passato, e che le personalit non riescano pi ad emergere.
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Oggi la musica moderna occidentale sta subendo le conseguenze di una condizione di eterno presente che tende smaniosamente a un futuro che sembra non arrivare mai. Si ascolta tantissima musica buona, ed soprattutto quella delle autoproduzioni e delle etichette indipendenti, quella musica a mezza strada di cui si parlava nellintroduzione, ma ci che le sembra mancare un carattere definito, un volto. Anche la musica commerciale ha fatto degli enormi progressi, grazie soprattutto alle sue produzioni che sono sempre pi costose ed impacchettate sapientemente da equipe di tecnici capaci di creare sonorit molto accattivanti. Ma il problema di fondo sono le idee di base che spesso lasciano molto a desiderare, anche perch gli artisti sono spesso ridotti a degli impiegati al servizio delle case discografiche, privati della loro libert di espressione. La musica, come gi aveva intuito Adorno pi di mezzo secolo fa, sta perdendo sempre pi la spontaneit e lirrazionalit primordiali riducendosi a prodotto di consumo calcolato a priori, e anche quando le sue intenzioni sono genuine e vanno ben al di l di questi meccanismi si delinea un tipo di stile musicale che, pur continuando a pretendere al serio e al moderno, si assimila alla cultura di massa []1, perch chi produce musica oggi inevitabilmente condizionato dal contesto sociale e antropologico nel quale vive e crea. [] Oggi diviene palese un aspetto [] e precisamente il crollo di tutti i criteri di giudizio per musica buona o cattiva []2. Sono moltissimi i giovani musicisti che hanno cose valide da esprimere, e numericamente sono molti pi di prima, e non certamente perch oggi ci sia da dire pi di ieri, ma perch
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Theodor W. Adorno, Filosofia della Musica Moderna, cit., pp. 11, 12. Ibid, p. 13.
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grazie ai mezzi ed alle possibilit che tutti hanno a disposizione molto pi facile produrre musica da soli e con dei costi bassissimi. Inoltre la tecnica dei musicisti moderni migliorata sensibilmente, anche perch i modelli a cui ispirarsi sono aumentati vertiginosamente rispetto a trenta, quarantanni fa, e tutto, compreso ci che fino a qualche anno fa era considerato underground e alternativo, ha fatto in qualche modo scuola, ed diventato materia da analizzare e da imitare. Tuttavia ci che sembra pi difficile fare qualcosa di spontaneo, perch aumentato in modo preoccupante il rischio di proporre cose banali o che sono state gi fatte, scadendo nel manierismo o, ancora peggio, nel vuoto tecnicismo. La risposta pi naturale degli artisti a questo problema epocale una smaniosa ricerca dellinsolito, dello stravagante, del bizzarro, dello straordinario a tutti i costi, che nella maggior parte dei casi risulta alle orecchie e agli occhi dei pi attenti terribilmente ordinario, e ci che soprattutto sembra mancare lenergia, la grinta, la pregnanza, lirruenza, che soprattutto nel rock erano la conseguenza della lunga trafila, delle enormi spese e degli immensi sacrifici ai quali i giovani musicisti dovevano, nolenti o volenti, sottoporsi (ricordiamo che allepoca non tutti potevano permettersi una batteria, o una chitarra ed un amplificatore, o un semplice giradischi, e chi suonava rock era spesso considerato dalla societ un disadattato, o, ancora peggio, un sovversivo da sopprimere o da emarginare). Sar che la facile accessibilit alla musica ha fatto perdere la passione, il vigore e il pi autentico e naturale entusiasmo alle nuove generazioni? Forse che la musica abbia esaurito il proprio originale potenziale comunicativo?
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Un fatto certo: prima la musica tendeva ad esplodere, adesso in genere tende ad implodere, ma senzaltro questa novit un elemento di fascino e di arricchimento, e non necessariamente un difetto. Ma ci che viene da chiedersi se questa tendenza allimplosione sia il frutto di una maturazione, di una maggiore riflessione, il raggiungimento di un pi alto punto di introspezione ed equilibrio dei linguaggi musicali, o soltanto uninvoluzione dovuta ad una crisi di idee e ad un calo di passione dei musicisti. Sinceramente non sarebbe onesto accantonare la questione in modo frettoloso con una risposta univoca, data anche la variet del panorama musicale moderno e la quantit impressionante dei musicisti sul mercato, e di certo non si pu risolverla in poche righe. Tuttavia non possiamo negare che il nostro modo di sentire sia cambiato notevolmente in questi ultimi venti, trentanni, poich i toni enfatici e passionali di una volta sono ormai fuori moda. Viviamo in unepoca terribilmente razionale ed antiemozionale. Un dubbio che sorge spontaneo che se oggi tutti sono, o possono permettersi di diventare, artisti capaci e originali, e tutti hanno potenzialmente idee interessanti e travolgenti da comunicare, non ci sia pi nulla, o quasi, di realmente valido, originale, interessante e travolgente da proporre, poich il talento e la genialit si sarebbero ridotte a qualit che tutti potrebbero raggiungere col semplice studio, e poich questo tipo di linguaggio dellarte sarebbe stato gi storicamente metabolizzato e consumato, e quindi svuotato dei suoi significati. Sarebbe come se un compositore moderno si mettesse a scrivere dei canoni in stile medievale: apparirebbe unoperazione artisticamente inutile, un puro esercizio. E allora che cosa bisognerebbe conservare del presente da
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tramandare nel futuro, e cosa andrebbe dimenticato, dato che per motivi di spazio non si pu salvare tutto? Queste sono alcune delle questioni che questepoca di passaggio ci pone, e con le quali gli studiosi dovranno fare i conti. Noi intanto, con i piedi per terra e tenendo conto degli ultimi sviluppi senza giudicarli n tantomeno biasimarli per partito preso, sentiamo ancora il bisogno di cercare dei modelli e dei punti di riferimento che, facendosi da tramite e da anello di congiunzione tra il prima, ladesso e il dopo, ci diano la sicurezza e lenergia necessarie per guardare avanti. Uno di questi anelli sicuramente il Balletto di Bronzo e lidea del delirio organizzato. Gianmaria Consiglio
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Discografia
- Ys Polydor 1972
Info: singolo promozionale con estratto dallalbum omoni mo. Sul retro un brano di Demis Roussos. Copertina neutra.
- La tua casa comoda/Donna Vittoria Polydor 1973 - S, mama mama (versione spagnola)/Nieve calda RCA/Raro! 1988
Info: edizione in 1000 copie numerate con copertina bianca. Omaggio agli abbonati del mensile Raro!.
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LeoNero
- Fremo/Sono stanco anchio EMI 1979 - Strada/Piangi con me CBO/EMI 1980 - Stanchiamoci insieme/Indossa il mio colore CBO 1982
Mike Cupaiuolo
- Mike Capone: Me And My Radio/Jag Och Min Radio EMI/Carrere Records 1983
Info: Mike Capone uno pseudonimo di Mike Cupaiuolo. Si tratta di un singolo prodotto per il mercato svedese, finlandese e scandinavo. Registrato allo studio Humlan di Stoccolma e arrangiato e prodotto da Marco Cecioni e Lino Ajello.
Collaborazioni di Raffaele Cascone, Marco Cecioni e Mike Cupaiuolo con altri artisti
- Big Bens: Pensare a te/un long play di baci Ariston Records 1966
Info: Marco Cecioni la voce principale, Raffaele Cascone la chitarra solista e Franco Campanino il basso.
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- Ys Polydor 1972
Info: copertina apribile laminata con libretto di 4 pagine inc ollato allinterno contenente i testi e dei disegni.
LeoNero
- Vero EMI/Harvest 1977 - Monitor EMI/CBO 1981
Collaborazioni di Gianni Leone con altri artisti - Ernesto Bassignano: Moby Dick RCA 1975
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- Tony Verde: Calypso Harvest 1977 - Osanna/Jackson: Prog Family Afrak 2008
Info: Gianni Leone partecipa a tre brani: Everybodys Gonna See You Die, allHammond e alla seconda voce; Vado verso una meta, allHammond; e There Will Be Time, al piano. Altri ospiti presenti oltre a David Jackson (ex Van Der Graaf Generator) al sax: David Cross (ex King Crimson) al violino, TM Stevens al basso, e Solis String Quartet.
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CD Balletto Di Bronzo
- Sirio 2222 RCA/Contempo 1988
Info: ristampa dellalbum del 1970.
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- Ys Polydor/Mellow 1992
Info: ristampa dellalbum del 1972 con in pi i due brani dal singolo La tua casa comoda/Donna Vittoria del 1973.
- Ys Polydor 1994
Info: ristampa dellalbum del 1972 con in pi il brano La tua casa comoda dal 45 giri del 1973.
LeoNero
- Vero EMI/Vinyl Magic 2002 - Vero Mellow Records
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- Divae: Ieri oggi domani Progressivamente 2004 - Osanna: Uomini e miti live Suoni del Sud/Afrak/Rai Trade 2004
Info: cd+Dvd che ripercorre i 30 anni di successo degli Osanna. Oltre a Gianni Leone, compaiono come ospiti: Enzo Avitabile, Gino Evangelista, Ciccio Merolla, Andrea Palazzo, Paolo Varriale, Francesco di Giacomo e Rodolfo Maltese del Banco del Mutuo Soccorso, Aldo Tagliapietra e Micky dei Rossi de Le Orme, Patrizio Fariselli degli Area, New Trolls e Jenny Sorrenti.
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- Roma drogata: la polizia non pu intervenire (aka: Hallucination Strip, international English title) Hobby & Work 2007
Info: Film poliziesco/psichedelico del 1975, diretto da Lucio Marcaccini, con, tra gli altri, Bud Cort, Marcel Bozzuffi, Guido Alberti, Ennio Balbo e Tom Felleghy; musica di Albert Verrecchia. LeoNero compare in un paio di scene in un droga party.
Senza alcuna pretesa di completezza la discografia cos compilata tiene conto della prima stampa e della prima ristampa di ogni album o singolo elencato, e menziona soltanto le altre riedizioni che includono variazioni rilevanti di contenuti.
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Bibliografia
AA. VV.: Classica - i musicisti, le opere, la societ vol. VII, Milano, Fabbri Editori, 1988 AA. VV.: Dizionario enciclopedico del jazz vol. I, II, III, IV, Roma, Armando Curcio Editore, 1991 AA. VV.: a cura di Cesare Rizzi: Enciclopedia del rock italiano, Milano Arcana Editrice, 1993 AA. VV.: Il rock vol. I, II, III, IV, V, VI, VII, Novara, De Agostini, 1990 AA. VV.: Jimi Hendrix, Napoli, Nath & Company, 1997 AA. VV., a cura di Enzo Restagno: Ligeti, Torino, E.D.T., 1985 Theodor W.Adorno: Filosofia della musica moderna, Torino, Einaudi, 1975 Alan Aldridge: Il libro delle canzoni dei Beatles, Vicenza, Arnoldo Mondadori Editore, 1975 Alfonso Amodio & Mauro Ronconi: Lucio Battisti - al di l del mito Padova, Arcana Editrice, 1999 Simone Arcagni, con contributi di Riccardo Bertoncelli e Federico Guglielmi: New wave, Firenze, Giunti, 2001 Ernesto Assante & Gino Castaldo: Blues, jazz, rock, pop il novecento americano, Torino, Einaudi, 2004 Carmine Aymone: Je sto cc - James Senese, Napoli, Guida, 2005 Carmine Aymone: Osanna - Naples in the world, Napoli, Edizioni Afrak, 2001 Paolo Barotto: Il ritorno del pop italiano, Torino, autoprodotto, 2000 Riccardo Bertoncelli: Paesaggi immaginari trentanni di rock e oltre Firenze, Giunti, 1998 Gianni Borgna, prefazione di Renzo Arbore: Storia della canzone italiana Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1992 Alan Clayson: The Beatles John Lennon Paul McCartney George Harrison Ringo Starr, Milano, Arnoldo Mondadori Editore edizione speciale per la Repubblica, 2005 Enrico Cosimi: Manuale delle tastiere e del sintetizzatore, Roma, Anthropos, 1985 Tano DAmico: Gli anni ribelli 1968-1980, Firenze, Editori Riuniti, 1998 Oriana Fallaci: La rabbia e lorgoglio, Milano, Rizzoli, 2004
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Oriana Fallaci: La forza della ragione, Milano, Rizzoli, 2004 Massimo Fini: Il vizio oscuro dell occidente, Venezia, Marsilio Editori, 2002 Jacopo Fo & Sergio Parini: 68.Cera una volta la rivoluzione, Milano, Feltrinelli, 1997 Enrico Fubini: Lestetica musicale dal settecento a oggi, Torino, Einaudi, 1987 Donald Jay Grout: Storia della musica in occidente, Milano, Feltrinelli 1998 Ezio Guaitamacchi: Figli dei fiori, figli di satana leredit del 69: da Charles Manson a Marilyn Manson, Roma, Editori Riuniti, 2000 Federico Guglielmi, Punk e hardcore, Firenze, Giunti, 1999 Peter Hammill, con traduzioni e note a cura di Luca Fiaccavento e Marco Olivotto: Van Der Graaf Generator Dark Figures Running tutti i testi 1968-1978, Terni, autoprodotto dal Van Der Graaf Generator Study Group, 2005 Jimi Hendrix, a cura di Janie L. Hendrix: Jimi Hendrix The Lyrics, Milano, Arcana Editrice, 2004 Gary Herman: Rock n Roll Babylon sesso e droga: gli scabrosi retroscena del mondo del rock, Milano, Gammalibri, 1984 Vladimir Jankelevitch: La musica e lineffabile, Milano, Bompiani, 2001 Rolf-Ulrich Kaiser: Guida alla musica pop, Verona, Arnoldo Mondadori Editore, 1974 Ott Krolyi: La grammatica della musica, Torino, Einaudi, 1969 Enrica Lisciani-Petrini: Il suono incrinato, Torino, Einaudi, 2001 Thomas Mann: Doctor Faustus, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1996 Renato Marengo & Michael Pergolani: Song e napule, Roma, RAI-ERI, 1998 Renato Marengo & Michael Pergolani: Enciclopedia del pop rock napoletano, Roma, RAI-ERI, 2003 Massimo Mila: Breve storia della musica, Torino, Einaudi, 1993 Francesco Mirenzi: Rock progressivo italiano vol. I e II, Roma, Castelvecchi, 1997 Indro Montanelli & Mario Cervi: Storia dItalia vol. 51 lItalia degli anni di piombo, Milano, Fabbri Editori, 1999 Giorgio Pestelli: Canti del destino - studi su Brahms, Torino, Einaudi, 2000 Felice Piemontese: La citt di Ys, Lecce, Piero Manni Editore, 1996 Arrigo Polillo: Jazz, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1976 Cesare Rizzi: Progressive, Firenze, Giunti, 2000 Cesare Rizzi, con appendici di Augusto Olsei: Psichedelia, Firenze Giunti, 2001
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Cesare Rizzi: The Beatles, Firenze, Giunti, 2002 Luigi Rossi: Teoria musicale - ad uso dei conservatori e istituti musicali, Bergamo, Edizioni Carrara, 1977 Piero Scaruffi: Storia del rock Vol. II - underground & progressive, Milano Arcana Editrice, 1989 Piero Scaruffi: Storia del rock Vol. III dal glam al punk, Milano, Arcana Editrice, 1989 Manlio Sgalambro: Teoria della canzone, Milano, Bompiani, 1997 Harry Shapiro & Caesar Gleebeek: Una foschia rosso porpora Jimi Hendrix, Milano, Arcana Editrice, 1992 Arnold Schnberg: Manuale di armonia, Milano, Net, 2002 Arnold Schnberg: Stile e idea, Milano, Feltrinelli, 1975 Arnold Schnberg: Funzioni strutturali dellarmonia, Milano, Net, 2003 Franco Vassia: I campi della memoria: semi di beat, folk & rock, Torino, Electromantic Music, 2001 Roman Vlad: Modernit e tradizione nella musica contemporanea, Torino, Einaudi, 1959 Roman Vlad: Storia della dodecafonia, Milano, Suvini Zerboni, 1958 Frank Zappa & Peter Occhiogrosso: Frank Zappa lautobiografia, Roma, Arcana, 2003
Riviste
Best (n. IV, 1977) Ciao 2001 (anno IV n. 36, 10 settembre 1972) (anno IV n. 46, 19 novembre 1972) (anno V n. 7 , 18 febbraio 1973) (anno V n. 8, 22 febbraio 1973) (anno V n. 16, 22 aprile 1973) Discoteca alta fedelt (anno XII n. 124, ottobre 1972) Melodie & Dissonanze (anno I n. 3, novembre 1993) Musikbox (anno II n. 8, luglio/agosto 2002) Nuovo Sound (n. XXV, 1975) Raro! (numero unico 1987) Tv sorrisi e canzoni (anno XXI n. 38, 17 settembre 1972)
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Questa monografia sul Balletto di Bronzo nasce come argomento di studio per una tesi di laurea in Storia della Musica Moderna e Contemporanea. Ora diventa il saggio ufficiale e definitivo sul Balletto di Bronzo, uno, tra i gruppi rock italiani, ad essere maggiormente avvolto da un alone di leggenda e di mistero. La scelta di concentrare lattenzione su Ys, la suite rock considerata uno dei massimi capolavori del genere dalla critica specializzata mondiale, nasce dallesigenza di allargare il discors o ad ambiti che sconfinano nella musica atonale e nella dodecafonia di Arnold Schnberg, fino allavanguardia di Gyrgy Ligeti e al free jazz, nel tentativo di dimostrare quanto questi mondi siano riconciliati nel rock progressivo e ancor di pi nella musica del Balletto. Lidea del delirio organizzato coglie al meglio questa coesistenza degli opposti, in una dialettica tra istinto e razionalit, caos e ordine, alla ricerca dellequilibrio perfetto. Il tutto arricchito da una ricostruzione approfondita e a tratti inedita della storia del gruppo dai primi anni 60 al Dvd Live in Rome del 2008, con interviste a Gianni Leone, autore delle musiche e leader indiscusso, e ad altri componenti storici. Non manca unattenzione particolare alla produzione di LeoNero, pseudonimo di Leone per la sua carriera solista, che si intrecciata a quella di importanti artisti internazionali come i New York Dolls, Don Cherry, Penelope Houston, Tomata Du Plenty, le Ars Nova, i Gerard, Claudio Simonetti, David Jackson, Gary Green e gli Osanna. Una parte analitica per musicisti e musicologi pu essere unottima guida allascolto anche per il semplice appassionato. Infine una specifica attenzione dedicata al Balletto di Bronzo oggi, che ha dimostrato di sapersi adeguare ai tempi, senza scadere in patetici revival, e senza accettare mai compromessi. Il tutto impreziosito dalla prefazione di Lino Vairetti e dalla presentazione di Maurizio Giani. Gianmaria Consiglio (Milano 1976) compie i primi studi musicali nel luogo di nascita, e li prosegue dopo essersi trasferito a Salerno. Frequenta la scena musicale salernitana e partecipa alla realizzazione di progetti artistico-musicali. Nel 2004 frequenta lAccademia della Critica di Roma e lavora nella redazione del bimestrale Jazzit. Ha collaborato come critico musicale alla rivista Muz e scrive per i siti web www.movimentiprog.net e www.offscreen.it, oltre che per la free-press romana Metromorfosi. 2009 Eclysse. Tutti i diritti riservati. vietata ogni riproduzione anche parziale a qualsiasi titolo e con qualsiasi mezzo.
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