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Bactr rocera a olea ae

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Mosca de ell'olivo
St tato di conserva azione: Sicuro

Maschio di Bactrocera oleae

Classificazione scientifica Regn no: Phylu um: Subp phylum: Class se: Ordin ne: Sotto ordine: Coort te: Sezio one: An nimalia Ar rthropoda He exapoda Insecta Di iptera Br rachycera Cy yclorrhapha Sc chizophora

Sotto osezione: Ac calyptratae Supe erfamiglia: Te ephritoidea Famig glia: Trib: Gene ere: Specie: Te ephritidae Da acini Ba actrocera B. . oleae Sotto ofamiglia: Da acinae

Nom menclatura binomiale b Bactrocera oleae


GMELIN, 17 790

Sinonim mi Dacus oleae GMELIN G Nomi com muni Mosca dell'olivo


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La mosca a dell'oliv vo, detta anche a mos sca delle olive o o mo osca olea aria (Bactr rocera oleae GM MELIN, 179 90), un in nsetto app partenente alla sottofamiglia dei Dacinae e MUNRO

1984 (Diptera Brachycera Schizophora Acalyptratae Tephritidae). una specie carpofaga, la cui larva una minatrice della drupa dell'olivo. considerata l'avversit pi grave a carico dell'olivo.
Indice
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1 Diffusione ed importanza 2 Morfologia 3 Ciclo 4 Esigenze ambientali 5 Dinamica di popolazione 6 Fattori di predisposizione 7 Danni 8 Ausiliari antagonisti della mosca 9 Metodi di lotta 9.1 Cenni storici sulla lotta alla mosca olearia 9.2 Lotta chimica 9.3 Lotta biologica ed integrata 9.4 Lotta biotecnica 10 Note 11 Bibliografia 12 Voci correlate 13 Altri progetti 14 Collegamenti esterni

Diffusione ed importanza [modifica]


Questa specie associata alle piante del genere Olea e, in particolare, all'olivo. presente in tutto il bacino Mediterraneo e nel Sudafrica. considerata l'avversit pi importante a carico dell'olivo, nelle regioni in cui presente, arrivando a condizionare sensibilmente l'entit e la qualit della produzione nella maggior parte dell'areale di coltivazione. L'incidenza dei suoi attacchi tende ad accentuarsi nelle regioni pi umide e pi fresche dell'areale di coltivazione, con una notevole variabilit secondo la variet coltivata, mentre diventa meno marcata nelle zone a estati calde e siccitose e su cultivar da olio.

Morfologia [modifica]

Larva di III et

L'uovo lungo 0,7-1,2 mm ci irca, allu ungato, leg ggermente e appiattito o al ventre, con un piccolo tu ubercolo micropilare m biancastr ro, importa ante per la a respirazio one dell'em mbrione. La larva apode e di forma conico-cilin c ndrica, rist tretta ante eriormente. Sviluppa a a a a attraverso o tre stadi (larva di 1 , 2 e 3 et). La la arva matur ra lunga 6-7 mm, di d colore bianco-giallastro, allungata, subconica s . I sensori anteriori sono s biarticolati e co on il secondo articolo co onico, il se ensorio pos steriore ha a 8 sensilli. Lo schel letro cefalo ofaringeo ha h apodem mi dorsali e ventrali molto brev vi, lo scler rite ipostom male tria angolare, manca qu uello subip postomale, le mandibole sono o uncinate. . I lobi oral li sono per rcorsi da 10-12 solchi preced duti da cia ascun lato da un sen nsillo placo oideo simil le a quello o della larva di Ceratitis C ca apitata. Gli i stigmi anteriori han nno 9-10 lo obi. I tre st tadi larvali i si possono distinguer re dal diverso profilo o delle stru utture cefalo-faringee e. La diver rsa a conforma azione deg gli stigmi anteriori co onsente di discrimina are le larve e della 2 e 3a et, mentre la a larva di prima p et metapne eustica, cio o provvista di un so olo paio di stigmi posteriori. Lo stadio di pupa si svolge all'interno del d pupario o, una cap psula ellittic ca formata a dalla trasforma azione dell l'esuvia de ell'ultima muta m larval le. Il pupario lungo o 3,5-4,5 mm, m di colore variabile dal bianco-cr rema al gia allo-rossas stro, quand' asciutt to. Il camb biamento di colore del pupari io consent te di stabilire l'et de elle pupe.

Pupario

Gli adulti sono lung ghi 4-5 mm m. In Italia si riconoscono facilm mente dag gli altri Tef fritidi per la caratte eristica picc cola macc chia scura all'apice dell'ala d e per p l'estens sione della a cellula anale (ce ellula cup), stretta e allungata. a L'adulto maschio m presenta ne ell'ala un in nduriment to all'apice e della cellula anale, , il cui tratto ristr retto pi lungo che e nella fem mmina. Ai margini m de el III urite m mostra i pe ettini. L'adulto femmina f ha il capo giallastro g c due ne con ette macch hie circola ari sotto le antenne a poca distanza dall'occhio composto; c gli occhi sono s verde e-bluastri. Il torace pu p presentar re macchie ette variab bili al posto o delle tipiche fasce e linee. Il mesonoto o grigiobluastro con c tre line ee nerastr re longitudinali. Il cal llo omerale e, le aree mesopleu urali e metapleurali e il me esoscutello o sono di colore c avo orio. Le ali sono ialin ne, con parte del pterostigm ma e la ma acchietta apicale a bru unastre. L'addome castano chiaro con n macchiett tatura vari iabile: tipic camente sono s prese enti coppie e di macch hie nerastr re sugli urotergiti I-IV che per p spess so si fondo ono in bande. L'ovop positore ben visibile, invaginato o in parte dell'VII uri ite che sempre s ne erastro. La lunghezza di 4-5 mm. Nella vari iet asiatic ca SILVES STRI tutto il corpo giallastro e su di ess so spiccan no intensamente le fas sce e le lin nee scure del meson noto.

Ciclo [modifica]

Adulto (ma aschio)

Le femmine depong gono le uo ova a parti ire dall'est tate inoltra ata, quando l'oliva ha a almeno un diame etro di 7-8 mm. L'ovid deposizion ne avviene e praticand do una puntura con l'ovoposit tore sulla buccia b dell'oliva e la asciando un solo uov vo nella ca avit sottostante. La puntur ra ha una caratterist tica forma triangolar re dovuta ad a un effe etto ottico. Una puntura fr resca ha un u colore verde v scur ro, mentre e le punture e vecchie hanno un colore bruno-gia allastro a seguito s della cicatriz zzazione della ferita. La schius sura dell'uo ovo avvien ne dopo un periodo variabile secondo s le e condizioni climatiche e: da 2-3 giorni g nel periodo p es stivo ad un na decina di d giorni nel periodo o autunnale e. La larva a neonata scava iniz zialmente una u galleria superfic ciale, ma in n seguito si sposta in profond dit nella polpa p fino ad arrivare e al noccio olo, che in n ogni mod do non

viene inta accato. Du urante lo sv viluppo lar rvale avve engono due mute co on consegu uente incremento delle dimensioni della larva a.

Adulto (fem mmina)

In prossim mit della terza t muta a la larva di d III et si i sposta ve erso la sup perficie e prepara p il foro di us scita per l'a adulto rode endo la po olpa fino a lasciare un u sottiliss simo strato o superficia ale. In questa fase l'o oliva most tra chiaram mente i sin ntomi dell'a attacco pe erch si presenta pi scura in corrispo ondenza della d mina. Sulla sup perficie b bene evide ente un'area circolare c tra aslucida dovuta d alla a pellicola residua las sciata. La pupa rest ta quiescent te nella ca avit sottos stante, pro otetta all'in nterno del pupario fo ormato dal ll'esuvia della larva a matura. A maturit l'adulto rompe r l'es suvia della a pupa e fu uoriesce dal pupario o. Con una a pressione e rompe la a pellicola superficiale lasciata a dalla larv va e sfarfalla lasciando il foro di uscita. Nel tardo autunno e in invern no il compo ortamento cambia: la larva ma atura fuoriesce dall'oliva e si lascia a cadere nel terreno dove avvi iene l'impu upamento. Gli adulti sono glicif fagi e si nutrono prin ncipalmen nte di mela ata. Essendo la loro dieta base povera di prot teine, sono o particola armente at ttratti da materiali m ch he emanan no sostanze azotate volatili, com me ad esempio gli es scrementi degli ucce elli, allo sc copo d'integrar re il fabbisogno prote eico. Ques sto compo ortamento importante perch pu essere sf fruttato nei i programm mi di lotta e di monit toraggio utilizzando come attr rattivi le proteine idrolizzate e i sali d'a ammonio.

Esigen nze am mbienta ali [modifica a]

Puntura fresca da ov videposizion ne

Lo svolgim mento del ciclo str rettamente e legato al lle condizio oni ambientali, in pa articolare l'andamento climatico e le ca aratteristich he delle olive. La co onoscenza a di questi parametri, congiunt tamente al a monitora aggio della a popolazio one, nec cessaria per attuare efficaci pr rogrammi di lotta int tegrata. Il clima in nfluenza il ciclo sopra attutto con n la tempe eratura e in n misura m minore l'um midit. La durata de elle singole e fasi biolo ogiche riassunta nella segue ente tabella:
Stadio Uovo E Estate 2-3 3 giorni Autunno o-Inverno 10 giorni (autunno) 20 giorni o pi fino o a 4 mesi (p pupe svernan nti) Anc che diversi mesi m

Larva 10-13 giorni Pupa Adulto 10 0 giorni

La durata a della fase e giovanile e varia per rci da un minimo di circa 20 giorni ad un u massimo di 5 mesi nella gene erazione svernante. s . La tempe eratura ha un ruolo im mportante e anche su ulla vitalit e sui ritmi di riprodu uzione. Temperat ture super riori ai 30C provoca ano il riass sorbimento o dei follico oli ovarici riducendo o la fecond dit delle femmine: f u femmina depon una ne in media a 2-4 uova a al giorno in piena esta ate e 10-20 uova in autunno. Temperatu T ure persist tenti sopra a i 32C per divers se ore al giorno g prov vocano an nche morta alit super riori all'80% % delle uo ova e delle larve di I et.

Le basse temperatu ure hanno o invece un n'importan nza decisa amente lim mitata in qu uanto la vitalit comprome c essa dalle temperatu ure inferiori ai 0C. Date D le co ondizioni cl limatiche ordinarie nell'areale e di vegeta azione del ll'olivo si deduce che e le basse e temperature interferisc cono sulla dinamica di popolazione solo o nelle zon ne pi sette entrionali dell'areale e dell'olivo o e in inverni particolarmente rigidi. r In genera ale si pu dire d che so ono ottima ali le temperature co omprese fr ra i 20C e i 30C sia per le ovideposizioni sia per p lo svilu uppo larva ale, unitam mente ad un decorso o climatico umido. Il secondo o fattore ambientale a e di controllo rappr resentato dalle d caratteristiche intrinsech he delle oli ive e dalla a fase feno ologica del lla pianta. Le femmine ricevon no stimoli sensoriali che deno otano il gra ado di rece ettivit del ll'oliva, fen nomeno ch he permett te loro di scegliere le olive: prima p dell'o ovodeposi izione la fe emmina "s saggia" la dimension ne, il colore e l'odore e, sembra, s la a presenza a di determ minate spe ecie batter riche. Sono o frequenti soprattutto in piena estate le punture st terili, provo ocate dalle e femmine e per saggiare la recettiv vit dell'oliv va. L'etologia della mosca m un aspetto al quale si s sta rivolgendo una part ticolare att tenzione negli n ultimi i anni per studiare m metodi di lo otta preventiva basati sull'impiego o di prodot tti repellen nti (rame, caolino, c ec cc.). Lo svilupp po larvale invece condiziona c ato dalla consistenz c a della po olpa e sopr rattutto dalle dime ensioni de ella drupa. Nelle oliv ve da mens sa, infatti, la mortalit t estiva pi contenuta a in quanto o la larva riesce r a sf fuggire agli effetti let tali delle a alte temperature migrando o in profondit. La co onsistenza a della polp pa invec ce un carattere intrin nseco. Ne consegue e che la su uscettivit agli attacc chi della mosca m ha rilevanti r dif fferenze secondo s la cultivar r.

Dinam mica di popola azione [modifica]

Dinamica di popolazi ione

A differen nza di altre e specie, la a success sione delle generazio oni di Bact trocera ole eae non marcatam mente disti inta per la scalarit delle d ovide eposizioni e la longe evit degli adulti. Nell'arco di un anno o si hanno o in genere e da 3 a 5 generazio oni, ma in molte ann nate si

pu avere anche una sesta generazione, che si sviluppa in primavera sulle olive non raccolte rimaste sull'albero. L'entit della popolazione varia nel corso dell'anno, ma si riscontrano due picchi: il primo in piena primavera, in corrispondenza degli sfarfallamenti degli adulti della generazione svernante, il secondo, pi intenso, all'inizio dell'autunno quando le olive presentano il massimo grado di recettivit, le temperature si abbassano leggermente e il clima diventa pi piovoso. In Sardegna questi picchi di popolazione si verificano in genere nei mesi di aprile-maggio e di settembre-ottobre.

Fattori di predisposizione [modifica]


La predisposizione agli attacchi della mosca legata a diversi fattori, sia intrinseci sia estrinseci. I principali sono di natura climatica (temperatura e piovosit), perci possono esserci marcate differenze di anno in anno. Tuttavia non vanno trascurati altri fattori di natura genetica o agronomica. In definitiva le condizioni ambientali favorevoli agli attacchi della mosca sono le seguenti: Regime termico moderato con temperature non superiori ai 32-34C. Clima umido. Cultivar precoci. Cultivar da mensa o a duplice attitudine. Coltivazione in regime irriguo. In ragione di questi fattori, l'incidenza della mosca dell'olivo aumenta passando dalle regioni meridionali a quelle settentrionali e dalle regioni costiere a quelle pi interne. Per quanto riguarda la stagione, in linea di massima le infestazioni estive sono generalmente contenute ad eccezione degli ambienti pi freschi e delle cultivar pi sensibili, mentre si hanno picchi d'infestazione a partire dal mese di settembre fino all'arrivo dei primi freddi, soprattutto con un decorso climatico piovoso. Un altro fattore, apparentemente singolare, il rapporto fra l'alternanza di produzione, fenomeno a cui l'olivo particolarmente predisposto, e l'intensit degli attacchi: in genere gli attacchi sono pi intensi nelle annate di scarica (bassa produzione) e pi contenuti in quelle di carica (alta produzione). Le cause di questo comportamento sono in parte biologiche e in parte agronomiche. Nelle annate di scarica che seguono una di carica presente in genere una non trascurabile quantit di olive sulle piante residue dell'annata precedente, perci si ha un picco di popolazione pi elevato in corrispondenza degli sfarfallamenti primaverili e

un potenz ziale riprod duttivo pi alto che si s manifes sta con atta acchi pi intensi e pi p precoci. Le L olive att taccate ca adono prec cocemente e in autunno e ques sto provoca a una maggiore e incidenza a della mo ortalit dura ante la fas se svernan nte. Nella suc ccessiva an nnata di ca arica la po opolazione e della prim ma genera azione alquanto contenuta a e il poten nziale ripro oduttivo modesto. m Gli G attacchi saranno p pertanto pi p tardivi e diluiti su u una prod duzione di maggiore e entit.

Danni [modifica]

Fori di sfarfallamento o

I danni ca ausati dalla a mosca dell'olivo d so ono congiuntamente e di due tip pi: quantita ativo e qualitativo o. Sotto l'aspetto quan ntitativo il danno causato c da alle larve di d II et e, soprattutto o, di III et e consiste nella a sottrazione di una parte cons siderevole e della polp pa con consegue ente riduzione della resa in olio. Una pa arte della produzione p e si perde anche a causa della cascola a precoce dei frutti attaccati. a Nelle N olive da olio le punture e le mine scavate dalle d larve di I et no on hanno riflessi r significativi sulla resa. Nelle olive e da mensa, in nvece, il da anno si es stende anc che alle pu unture ster rili in quan nto deprezzano la materia prima p fino a causarne lo scarto o dalla line ea di produ uzione. Sotto l'aspetto qual litativo va considera ato il sensib bile peggio oramento della qual lit dell'olio estratto e da olive con un'elevata a percentu uale di atta acchi da la arve di III et. e L'olio ottenuto da d olive ba acate ha una u spicca ata acidit (espressa a in acido o oleico, dal l 2% al 10% seco ondo la pe ercentuale d'infestaz zione) e un na minore conservab bilit in qu uando presenta un numer ro di peros ssidi pi elevato. Dag gli attacch hi di mosca a derivano o secondar riamente deprezzam d menti qualit tativi pi o meno gra avi dovuti all'insediamento di muffe attr raverso i fo ori di sfarf fallamento o. Questo peggioram p mento qualitativo si evidenzia e in modo notevole n n negli oli ott tenuti da olive o bacat te raccolte e da terra o stoccate per pi giorni prim ma della molitura. m

Ausilia ari anta agonist ti della mosca a [modifica]

Sono pochi gli antagonisti naturali della mosca dell'olivo, tuttavia possono svolgere un ruolo non trascurabile nel contenere le popolazioni in programmi di lotta biologica e integrata. Si tuttavia constatato che questi fattori biologici, da soli, non riescono a contenere gli attacchi entro limiti economicamente sostenibili, in particolare a causa del differenziale riproduttivo fra mosca e antagonisti: questi riescono infatti a contenere gli attacchi della mosca quando la sua popolazione contenuta, mentre sono poco efficaci in caso di forti infestazioni. I nemici della mosca che hanno un ruolo significativo sono per lo pi parassitoidi. Hymenoptera Ichneumonoidea Opius concolor (Braconidae). un endoparassita di diversi Ditteri Tefritidi fra cui la B. oleae. Diffuso in natura nel continente africano, dopo la sua scoperta nel 1910 fu introdotto in molte altre regioni, tuttavia di difficile acclimatazione nelle regioni italiane, ad eccezione, forse, della Sicilia. Si alleva utilizzando come ospite di sostituzione la larva della Ceratitis capitata (Mosca mediterranea della frutta). Hymenoptera Chalcidoidea Pnigalio mediterraneus (Eulophidae). uno dei pi attivi ectoparassiti delle larve di B. oleae. Pur essendo polifago, le sue generazioni estive sono di norma associate alla mosca. Eupelmus urozonus (Eupelmidae). un altro ectoparassita polifago associato all'olivo e che compie 2-3 generazioni estive associate alla larva di B. oleae. In prossimit dell'autunno, purtroppo, si sposta su un altro Tefritide associato all'Inula. Pu essere allevato utilizzando come ospite di sostituzione la Mosca della frutta. Ha una spiccata attivit anche come iperparassita ai danni di altri parassitoidi della mosca. Eurytoma martellii (Eurytomidae). un ectoparassita della larva di B. oleae, della cui biologia per non si hanno molte informazioni. In contesti locali pu diventare l'antagonista pi frequente della mosca.

Cyrtoptyx latipes (Pteromalidae). un ectoparassita della larva di B. oleae. un antagonista di minore importanza in quanto raro. Diptera Lasioptera berlesiana (Cecidomyiidae). un predatore oofago di diversi insetti, fra cui la B. oleae. Questa specie contribuisce in modo non trascurabile al contenimento delle prime infestazioni estive.

Metodi di lotta [modifica]


Cenni storici sulla lotta alla mosca olearia [modifica]
Uno dei primi autori che si sofferma a descrivere i danni della "mosca olearia" Girolamo Caruso [1], che fu preside di facolt a Pisa dal 1872 al 1917, autore di una celebre Monografia dell'olivo. Secondo l'uso ottocentesco (cap XV paragrafo 14) chiama l'insetto Dacus olae (Fabr.), fornendo anche le altre denominazioni scientifiche proposte dai diversi autori e i nomi in vernacolo: Musca oleae (Rossi, Lin., Gmelin, Fabr., Petagna, Olivier) Tephritis olea (Latr., Risso) Chiron, keirun, mouche de l'olive, ver de l'olive, nella Francia Meridionale Mosca dell'oliva, mosca olearia, verme dell'oliva, baco dell'oliva, pidocchina nelle varie regioni italiane. Segue una accurata descrizione di tutti gli stadi del ciclo biologico, soffermandosi sulle larve e sui danni da loro provocati. I rimedi suggeriti sono empirici. Tra gli indubbi meriti di Caruso vi quello di aver suggerito agli agricoltori di una zona la lotta congiunta e coordinata.

Lotta chimica [modifica]


La lotta chimica alla mosca dell'olivo pu essere attuata con trattamenti curativi contro le larve oppure con trattamenti preventivi contro gli adulti. I trattamenti curativi si effettuano irrorando l'oliveto con insetticidi a base di Dimetoato, Deltametrina, Fenitrothion, Phosmet. Il dimetoato l'insetticida pi usato per la sua efficacia e per il costo relativamente contenuto. Inoltre si ritiene che questo principio attivo sia preferibile ad altri perch lascerebbe pochi residui nell'olio di oliva in quanto, essendo idrosolubile, passerebbero nelle acque di vegetazione. Nel prossimo futuro tuttavia prevista la revoca delle autorizzazioni legislative all'impiego del dimetoato. Fra

i prodotti a basso impatto vanno citati quelli a base di azadiractina, un repellente naturale estratto dai frutti dell'albero di Neem. La sua efficacia nei confronti della mosca dell'olivo non stata ancora sufficientemente accertata. Fra gli insetticidi biologici la letteratura cita anche il rotenone, tuttavia l'uso di questo principio attivo, poco selettivo, sconsigliabile e in ogni modo deve essere autorizzato dagli organismi competenti dopo averne dimostrato l'effettiva necessit. Il trattamento larvicida si effettua secondo i criteri della lotta a calendario, della lotta guidata e della lotta integrata. Lotta a calendario. S'interviene generalmente con trattamenti preventivi periodici a partire dal periodo in cui compaiono in media le infestazioni (dalla piena estate nelle zone a maggiore incidenza o dal mese di settembre nelle zone a minore incidenza). Il trattamento viene ripetuto in media ogni 20 giorni (nel caso del dimetoato) o in base all'intervallo di carenza del principio attivo usato. L'aspetto negativo dei trattamenti a calendario il rischio di effettuare trattamenti inutili. Lotta guidata e lotta integrata. S'interviene solo al superamento di una soglia di intervento. Questa pu essere stimata rilevando ogni settimana l'andamento della popolazione degli adulti con l'uso di trappole per monitoraggio oppure rilevando il numero di infestazioni attive (punture fertili e mine di larve di I e II et). Affinch sia affidabile, il primo sistema richiede un adeguato riscontro nella sperimentazione in quanto le soglie d'intervento variano secondo il tipo di trappola e secondo l'ambiente. Nella Sardegna settentrionale stata valutata attendibile - per le cultivar da olio - una soglia d'intervento con la cattura settimanale di 10 adulti per trappola cromotropica in estate e 30 adulti per trappola in ottobre. Pi affidabile il campionamento delle olive per stimare l'entit dell'infestazione. In questo caso la soglia d'intervento consigliata il 10-15% di infestazioni attive per le cultivar da olio e il 5% per le cultivar da mensa. Il campionamento si effettua settimanalmente prelevando casualmente su un'ampia superficie un'oliva per pianta ad altezza d'uomo. Dal prelievo si separa un campione di 100-200 olive sulle quali va rilevata solo la presenza di uova e di larve di I e II et vive e non parassitizzate. L'eventuale presenza di fori di sfarfallamento, di larve di III et e di pupe non va computata in quanto il danno ormai verificato e il trattamento sarebbe inutile. I trattamenti preventivi si effettuano irrorando l'oliveto con esche proteiche avvelenate. Il principio di questo intervento risiede nel fatto che gli adulti, essendo glicifagi, sono attirati da sostanze azotate necessarie per integrare la loro dieta povera di proteine. Le sostanze utilizzate come esche per le mosche sono proteine idrolizzate e avvelenate con un insetticida fosforganico (in genere il dimetoato). Il trattamento va effettuato irrorando solo una parte della chioma degli alberi, preferibilmente quella pi alta ed

esposta al a sole. La soglia di intervento i per i tratta amenti adulticidi p piuttosto ba assa (2-3 adulti per r trappola a settiman na). I trattame enti preven ntivi hanno o il vantagg gio di richi iedere min nori costi e di avere un minore im mpatto amb bientale; in noltre, inte ervenendo o sugli adu ulti, preven ngono le ovideposizioni e blo occano le infestazioni sul nasc cere. Il pro oblema pri incipale st ta nel fatto che non semp pre si rivela ano efficac ci. In linea a di massim ma i trattam menti con le esche proteiche e sono effic caci sulle generazio g ni estive in n zone a bassa b incid denza, me entre in settembre e-ottobre in genere e necessa ario ricorre ere ai tratta amenti larv vicidi. Fra gli int terventi pre eventivi di i recente acquisizion a ne, compa atibili con i principi di i lotta biologica e integrat ta, va citat to il trattam mento con fungicidi rameici. r stato risco ontrato che il ram me, pur ess sendo un anticrittog a amico, esercita un'a azione rep pellente ne ei confronti della mosca, le cui femmine f r rivolgono preferibilm p mente la lor ro attenzio one, per le ovidepo osizioni, verso v le olive non tra attate. Alla base di questa azio one preven ntiva ci sarebbe l'effetto bio ocida del rame r nei confronti c di batteri simbionti de elle larve, interferen ndo con la fisiologia dell'appar rato digere ente della larva. Que esti batteri, che allo stato libero si trovano sulla superficie dei d vegetali e su altr ri materiali, sono ass sunti dalle femmine adulte e tr rasmessi alla a discen ndenza att traverso l'u uovo. Que esta popola azione batterica avrebbe un u effetto d'attrazion d e preferen nziale nei confronti d delle mosc che, da [2] [3] cui si spie egherebbe e l'azione repellente r . Un'a azione repellente sarebbe svo olta anche dal caolin no alterand do la perce ezione del l colore de elle drupe da parte d delle femm mine [4]. Nel comp plesso que esti accorg gimenti non n vanno in nterpretati come met todi risolut tivi, anche sulla base delle inform mazioni sulla casistic ca, ancora a limitata. S Sono tuttavia interessanti perch compatib bili con la lo otta biolog gica e la lo otta integra ata, perci possono svolgere un ruolo coadiuvant c te in una strategia s di difesa int tegrata.

Lotta biologic b ca ed in ntegrata a [modifica]

Formula di d struttura del d compon nente princ cipale del fe eromone se essuale del lla mosca

La lotta biologica, b e effettuata f finora in ambito sperimentale con lanci di Opius concolor c , per il mom mento offre solo risu ultati parzia ali e in ogn ni modo si rivela par rticolarmente onerosa a causa de egli elevat ti costi. Re ecentemen nte sono state effettu uate prove e di controllo biologico con c il Baci illus thurin ngiensis, ma m anche in i questo c caso la lot tta

biologica ha mostra ato una sc carsa effica acia, princ cipalmente e a causa d della diffic colt di raggiunge ere la larva a in profon ndit. Pi effica ace l'adozione della a lotta inte egrata in quanto q sfru utta l'azion ne di contro ollo svolta in natura n da parte degli agenti climatici (al lte temper rature estiv ve) e degli i antagonis sti naturali. Eventualmente la lotta integrata pu essere e coa adiuvata co on lanci del paras ssitoide in tarda t esta ate. I criter ri principali i da adotta are per la l lotta integrata sono i seguenti: Scelta di cultivar meno m recet ttive. Anticipo della raccolta, in particolare p per le cultiv var recettive. Impiego di insettici idi a basso o impatto a ambientale e. In particolare vanno esclusi e gli insetticidi a largo sp pettro soprattut tto se impiegati per trattament t ti larvicidi in i quanto sono noc civi per l'en ntomofaun na utile. Trattame ento chimic co da effet ttuarsi solo o al super ramento della sog glia di inter rvento. Trattame enti preven ntivi con es sche prote eiche avve elenate. Trattame enti preven ntivi a scop po repellente con pr rodotti rameici (poltiglia bo ordolese, idrossidi d di rame, os ssicloruri di rame). . Rimozion ne di tutta la produzione per p prevenire i focolai d'infestaz zione prim maverili. Monitora aggio delle e condizion ni climatich he. Ricorso a metodi di d lotta biot tecnica.

Lotta biotecn b ica [modiffica]

La trappola a capann nina (o a pa agoda) bidi irezionale, innescata con c feromo one, quella di norma pro oposta dall'industria pe er il monito oraggio della mosca

Attualmen nte la lotta a biotecnic ca pratica ata per lo pi a livello sperime entale o in aziende pilota o co ome coadiuvante de ella lotta in ntegrata co on l'uso de elle trappo ole che, se econdo la funzione, si distingu uono in du ue tipi: Trappole e per monitoraggio (trap-test t ): sono impiegate per rileva are l'andam mento dell la popolaz zione di ad dulti allo scopo di stimare la a soglia di intervento o. La loro densit d dipende dal tipo di trappola e di attratt tivo usato. Le trappole sono in materiale m pl lastico cos sparse di vischio v entomolo ogico. Trappole e per cattura massale (mass tr rap): sono o impiegate per cattu urare in massa gli ad dulti in mo odo da abbattern ne la popo olazione fin no a livelli tali da ma antenere le infesta azioni sotto o la soglia di interve ento. La lor ro densit deve ess sere elevata (una tra appola per r pianta co on attrattivi sessuali s e/o e aliment tari). La cattura a massale e o mass tr rapping ha a dato fino ora risultati i paragona abili a quelli della lotta chim mica attuata con le esche prote eiche e so olo se attua ata su vas sta scala. Si S presta perci pe er program mmi di lotta a a livello comprenso c oriale, men ntre offre r risultati no on eccellenti i se attuata a a livello aziendale e, specie se su limita ate estensi ioni. Negli anni settanta non n essen ndo ancora a scoperto o il feromon ne della mosca, m le p prove di mass trapping sono s state e eseguite con trapp pole gialle, ma quest ta tecnica, richieden ndo la collocazio one di alm meno 5 trap ppole per pianta, p stata s scartata perch antiecon nomica e [5 5] [6] di forte im mpatto neg gativo sull'entomofau una utile .

Trappola chemiotropica artigianale per monitoraggio, innescata con attrattivi alimentari: costituita da un foglio in plexiglas o vetro resina (15x20 cm), trasparente o con colori neutri, innescato con proteina idrolizzata e un sale d'ammonio

Fino agli anni novanta le trappole che hanno offerto i migliori risultati erano di fattura artigianale, realizzate in legno impregnato con un insetticida concentrato dotato di forte potere abbattente e di lunga durata. Fra i vari insetticidi i migliori risultati si ottengono con il deltametrina. Con queste trappole, in Sardegna, sono state condotte prove di cattura massale per oltre un decennio su circa 130.000 piante, con risultati che sono paragonabili a quelli ottenuti con i trattamenti adulticidi impiegando le esche proteiche [7] . Dalla fine degli anni novanta sono disponibili in commercio anche trappole preparate su scala industriale (Ecotrap) per il mass trapping della mosca dell'olivo [8]. Le Ecotrap sono innescate con un doppio attrattivo, il feromone della mosca dell'olivo e il bicarbonato d'ammonio, con azione biocida svolta dal deltametrina. Nonostante la casistica limitata a pochi anni di prove, eseguite in Italia, Portogallo e Grecia, i risultati sono giudicati positivi [8][7]. Gli attrattivi impiegati per le trappole sono di tre tipi: Colore. l'attrattivo utilizzato nelle trappole cromotropiche. Gli adulti della mosca dell'olivo sono attratti dal colore giallo. Dal momento che il giallo un colore non selettivo, queste trappole possono essere usate solo a scopo di monitoraggio. Feromone. Il feromone sintetico (1,7-dioxaspiro-5,5undecano) una riproduzione del componente principale del feromone sessuale naturale, emesso dalla femmina per attirare il maschio. Per la sua selettivit ideale per il mass trapping, tuttavia le trappole innescate con il solo feromone danno risultati non molto efficaci: il feromone della mosca dell'olivo infatti molto volatile e dopo 3-4 settimane la capacit di richiamo si riduce sensibilmente. Fino agli anni novanta i dispositivi usati per l'erogazione si sono rivelati poco adatti per rilasciare gradualmente il feromone, perch era necessario sostituirli ogni 30-40 giorni. Attrattivi alimentari. Sono sostanze azotate volatili che attirano le mosche alla ricerca di integratori proteici della loro dieta. Come attrattivi alimentari possono essere utilizzate le proteine idrolizzate e i sali ammoniacali. Lo svantaggio di questi attrattivi che il loro funzionamento

influenzato dalle condizioni atmosferiche (temperatura e umidit relativa). I migliori risultati si ottengono combinando una proteina idrolizzata con un sale ammoniacale nella stessa trappola, oppure combinando un attrattivo alimentare con il feromone. Allo stato attuale le trappole cromotropiche sono quelle pi affidabili per il monitoraggio: le soglie d'intervento calibrate su queste trappole sono state ampiamente collaudate, mentre ancora incerta la valutazione della soglia con le trappole chemiotropiche. Queste ultime si prestano meglio, invece, per il mass trapping combinando 2 o 3 attrattivi, preferibilmente uno sessuale e uno alimentare.

Note [modifica]
1. ^ Antonio Saltini. Storia delle scienze agrarie. Vol. IV. , 1989. 256-259 2. ^ A. Belcari; et al.. Controllo di Bactrocera oleae mediante l'impiego di prodotti a base di rame e presentazione di altri possibili metodi innovativi di lotta (PDF). URL consultato il 10 - 05 -2007. 3. ^ Domenico D'Ascenzo. L'impiego del rame nella difesa fitosanitaria dell'olivo. URL consultato il 10 - 05 - 2007. 4. ^ (EN) Enzo Perri, et al. (18 dicembre, 2006). Kaolin protects olive fruits from Bactrocera oleae (Gmelin) infestations unaffecting olive oil quality . 5. ^ Economopoulos, A.P. (1979). Attraction of Dacus oleae (Gmelin) (Diptera Tephritidae) to odour and colour traps . in "Zeitschrift fur Angewandte Entomologie" (88): 90-97. 6. ^ Economopoulos, A.P. (1980). Application of colour traps for Dacus oleae control; olive groves with different degrees of isolation, tree size and canopy density . in "Integrated Control in Agriculture and Forestry, K.Russ and H.Berger (Eds) Proceedings of an IOBC/WPRS International Symposium, Vienna, 812 October, 1979": 552-559. 7. ^ 7,0 7,1 Gavino Delrio; Andrea Lentini. Difesa: fitofagi dell'oliveto in Manuale di olivicoltura. Cagliari, Consorzio Interprovinciale per la Frutticoltura

Cagli iari-Oristan no-Nuoro, 2003. 243 3 ISBN 88 8-9006010-7 (E Edizione fuori comm mercio)
8 8. ^ 8,0 8,1 Ecotrap p: Prove di i cattura m massale. URL consu ultato il 10 - 05 -2007 7. (Sito com mmerciale e)

Bibliog grafia [m modifica]


Gavino Delrio. D Fito ofagi dell'o oliveto in C Collana di olivicoltu ura sarda, Vol. IV. Di ifesa dell'o oliveto. Ca agliari, Consorzi io Interpro ovinciale per la Frutticoltura Ca agliariOristano-Nuoro, 19 992. 26-40 0 (Edizione e fuori com mmercio) Gavino Delrio; D And drea Lentin ni. Difesa: fitofagi de ell'oliveto in Manua ale di olivic coltura. Ca agliari, Consorzio Interprov vinciale pe er la Fruttic coltura Cag gliari-Orist tanoNuoro, 2003. 229-2 246 ISBN 88-90060 01-0-7 (Edizione fuori com mmercio) Antonio Servadei; S Sergio Za angheri, Lu uigi Masutt ti. Entomolo ogia gener rale ed ap pplicata. Pa adova, CE EDAM, 1972. Gennaro o Viggiani. Lotta biolo ogica ed in ntegrata. Napoli, N Liguori, 1977. 1 ISBN N 88-207-0706-3

Voci correlat c te [modifica a]


Olivo 1,7-dioxa aspiro-5,5-undecano o Lotta a calendario c Lotta biologica Lotta biotecnica Lotta guidata Lotta inte egrata Trappola a entomolo ogica

Altri pr rogetti [modifica]


Wikim media Com mmons co ontiene file e multimed diali su Bactroce era oleae

Colleg gament ti ester rni [modific ca]

Olivicoltura biologica in Progetto Biopuglia, Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari. URL consultato il 10 05 -2007. Mosca delle olive (PDF) in Servizio fitosanitario regionale, Assessorato all'agricoltura della Regione Marche. URL consultato il 10-05-2007. Bruno Bagnoli. Impatto dei dispositivi per la cattura massale di adulti di Bactrocera oleae sull'entomofauna utile dell'oliveto. URL consultato il 10-05-2007. Olivo: mosca. Indicazioni per la difesa integrata in Servizio fitosanitario regionale, Assessorato all'agricoltura e alle attivit produttive della Regione Campania. URL consultato il 10-05-2007. Scheda informativa: Mosca delle olive. Fattori meteorologici che influenzano la dinamica di popolazione della mosca delle olive in Servizio Agrometeorologico Regionale per la Sardegna. URL consultato il 10-05-2007. (ES) Mosca del Olivo: ficha de la plaga. URL consultato il 10-05-2007. (ES) Mosca del olivo in Agroinformacion.com. URL consultato il 10 - 05 -2007. Alfonso Montiel Bueno; Owen Jones. (EN) Alternative methods for controlling the olive fly, Bactrocera oleae, involving semiochemicals (PDF). URL consultato il 10-052007. Franois Warlop. (FR) Limitation des populations de ravageurs de lolivier par le recours la lutte biologique par conservation in John Libbey Eurotext. URL consultato il 10-05-2007. fr e inglese Mouche de l'olive in HYPP Zoologie en ligne, Institut national de la recherche agronomique. URL consultato il 10-05-2007.

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