fabbisogno nazionale.
– Genere Triticum
– sono riconoscibili quattro genomi: A, B, G, D
–A
proverrebbe da una specie selvatica del genere
Triticum
–BeG
proverrebbero da specie del genere Aegilops non
identificate
–D
proverrebbe da A. tauschii
– Radici
– Le radici primarie sono generalmente in numero di 5 ma
possono essere anche 7
– restano vitali per tutto il ciclo vegetativo della pianta
e contribuiscono all’assorbimento di acqua e di
elementi nutritivi
– Le radici avventizie si originano dai nodi basali
– sono fibrose e costituiscono la parte maggiore
dell’apparato radicale
– oltre che dai nodi del culmo principale si originano in
numero di una o due dai nodi basali dei culmi di
accestimento.
– Fusto
– Altezza variabile in funzione
– specie
– varietà
– condizioni ambientali e nutrizionali
– Nelle vecchie popolazioni di frumento l’altezza delle
piante raggiungeva 180-220 cm
– oggi si hanno varietà non più alte di 70-80 cm
– L’altezza è correlata inversamente con la sua resistenza
all’allettamento
– Fusto
– eretto
– cilindrico
– formato da 5-8 internodi
– Caratteristica del culmo del frumento e dei cereali affini è
la ginocchiatura
– consiste in una proliferazione delle cellule
meristematiche presenti nei nodi che permette il
raddrizzamento del culmo delle piante allettate in
corrispondenza di un nodo
– Foglia
– Il numero di foglie per pianta e le caratteristiche come
colore, angolo di inserzione del culmo, dimensioni e
forma della lamina, variano con la specie e con la varietà
– Il numero variabile da 5-8 è correlato con la durata del
ciclo vegetativo delle piante
– ma dipende anche dalle condizioni ambientali e
nutrizionali
– La guaina fogliare avvolge completamente il culmo per
buona parte nella lunghezza dell’internodo soprastante il
nodo di inserimento della foglia
– Foglia
– lamina o lembo
– Foglia
– Ligula
– è bene sviluppata
– abbraccia il culmo
– margine frastagliato provvisto di peli sottili
– Auricole
– sempre presenti
– bene evidenti
– provviste di peli sottili
– Cariosside
– parte ventrale
– parte dorsale
– Dorsalmente
– forma ellittica, ovale, ovoidale
– Lateralmente
– forma regolare, gibbosa
– Ventralmente
– solco ventrale
– struttura semivitrea
in alcune varietà di frumento tenero
– Cariosside
– Superficie è liscia
coleoptile
coleorriza
– Semina-emergenza
– Inizia con la germinazione e procede con lo sviluppo
della plantula fino alla fuoriuscita dalla superficie del
terreno
– emergenza
– Umidità cariosside 35-40%
– Dapprima si sviluppa l’apice radicale protetto dalla
coleorriza, seguito poco dopo tempo, dall’apice del
germoglio, rivestito dalla prima foglia embrionale
(coleoptile)
– Semina-emergenza
– nelle semine profonde in cui l’emergenza è ritardata,
lo sviluppo fenologico procede comunque e la prima
foglia vera può uscire dal coleottile quando si trova
ancora sotto la superficie del terreno, diminuendo la
capacità di emergenza delle plantule
– in condizioni normali, al momento dell’emergenza
sono già visibili altri 2-3 primordi di foglie all’apice
vegetativo
– in condizioni ottimali la fase semina-emergenza ha
una durata di 10-15 giorni
– Emergenza-inizio accestimento
– Dopo l’emergenza lo sviluppo procede con
l’emissione di nuove foglie
– Contemporaneamente nuovi primordi di foglie si
differenziano all’apice vegetativo
– ad un ritmo più veloce dell’emissione delle foglie
stesse
– Quando sono emerse 3 - 4 foglie
– tutti i primordi delle foglie sono in genere già
differenziati
– l’apice tende ad assumere una forma più
allungata iniziando la differenziazione della spiga
Dipartimento di Agraria, Università di Sassari
Fasi vegetative e riproduttive
– Emergenza-inizio accestimento
– L’emissione delle foglie comunque procede,
sovrapponendosi alla fase successiva, ma gli
internodi ancora non si allungano
– All’ascella di ogni foglia, compreso il coleoptile, si
sviluppa una gemma che ripete esattamente la
struttura dell’asse principale e che, sviluppandosi,
può dare origine a un culmo di accestimento
– Il primo culmo di accestimento che fuoriesce dal
terreno è, di norma, quello situato all’ascella
della prima foglia, o raramente, della seconda
– Figura
– Emergenza-inizio accestimento
– Nelle semine autunnali
– l’accestimento inizia in genere prima dell’inverno,
quindi rallenta in modo considerevole, per poi
riprendere quando la temperatura si alza
– Durante la fase di accestimento
– l’accrescimento dell’apparato radicale procede
attivamente
Ogni culmo differenzia infatti un proprio
apparato avventizio che si aggiunge a quello
embrionale
– Inizio levata-spigatura
– la differenziazione della spighetta terminale
corrisponde con l’inizio dell’allungamento rapido degli
internodi che avviene a partire da quelli basali
fase di levata
– gli internodi raggiungono lunghezze via via maggiori
dalla base all’apice portando rapidamente verso l’alto
la spiga
– contemporaneamente procede l’emissione di nuove
foglie
– Inizio levata-spigatura
– L’ultima foglia è chiamata foglia a bandiera
– per il portamento caratteristico
– la guaina è particolarmente allungata
contiene al suo interno la spiga che, prima
della fuoriuscita, ne determina
l’ingrossamento
stadio di botticella
– Inizio levata-spigatura
– Durante la levata
– la spiga continua il suo sviluppo con la
differenziazione di
glumette
stami
ovario.
– Fioritura ed impollinazione
– La fioritura inizia dalle spighette centrali
– procedendo verso l’apice e la base della spiga
– è evidenziata dalla fuoriuscita delle antere dalle
glumette
– Al momento della fioritura
– le antere sono già aperte
– l’impollinazione è già avvenuta
Il frumento è pertanto specie autogama e
cleistogama
– La fioritura dura in media 4-8 giorni
– Dopo la fecondazione inizia lo sviluppo della cariosside
1. Moltiplicazione cellulare
3. Essiccamento
– Essiccamento
– Frumento duro
– T. turgidum ssp. durum
– Le glumette inferiori sono aristate
– tranne che in rare eccezioni
– le reste sono lunghe fino a 20 cm
– Il culmo
– pieno di tessuto spugnoso nella parte superiore
dell’ultimo internodo
– Altezza variabile da 80-110 cm
– La cariosside ha frattura vitrea
– Farro
– Farro piccolo
– sensibilità al gelo
– elevata nelle fasi di germinazione e di emergenza
– carenze idriche
provocano la riduzione dell’assimilazione del
frumento, con effetti variabili a seconda del
momento in cui si verificano
es. fenomeno della stretta
– Epoca di semina:
– Densità di semina:
– la quantità di semente da impiegare per unità di
superficie dipende
– dalla densità di piante che si vuole ottenere
– dal peso medio delle cariossidi
– dai fattori da cui dipende la germinabilità in
campo
– Con buone condizioni climatiche e pedologiche
– si punta ad avere 600-700 spighe m-2
ottenibili con una densità di semina di 400-500
cariossidi m-2
– AZOTO
– contenuto di azoto
– nella paglia alla raccolta: max 0,3-0,6%
– nelle cariossidi: 1,5-3%
con valori più frequenti attorno
– AZOTO
– A maturità il contenuto di azoto è così ripartito:
– 80% nelle cariossidi
– 20% nella paglia
– Poiché l’assorbimento di azoto dal terreno avviene
generalmente per oltre i tre quarti prima della fioritura,
l’azoto contenuto nella cariosside deriva in gran parte da
traslocazione dalle parti vegetative
– Influenza dell’azoto sulla produzione:
– Ritardo della senescenza dell’apparato fogliare
– Aumento della superficie fotosintetizzante
– Effetti su accestimento e fertilità della spiga
– POTASSIO:
– Contenuto di potassio nella granella
– 0,35-0,50 %
– Le asportazioni variano con le rese
– tra i 25 e gli 85 kg ha-1
espressi in K2O corrispondono a circa 30 e 102
kg ha-1
– Maggiore assorbimento avviene durante la fase
della levata
– Dose di concime:
– la concimazione è di primaria importanza ed è
sempre necessaria per ottenere rese elevate.
– La quantità di azoto da apportare alla coltura varia
in funzione di:
– Caratteri genetici della varietà coltivata
– Quantità di azoto presente nel terreno
– Quota di azoto nel terreno utilizzabile della
pianta
in funzione dell’intensità di mineralizzazione
della sostanza organica
– Dose di concime:
– La quantità di azoto da apportare alla coltura varia
in funzione di:
– Condizioni climatiche influenzano
l’attività dei microrganismi nel terreno
– Dose di concime:
– Il frumento non è tra le piante a più elevate esigenze
in potassio
– Nelle zone mediterranee i terreni sono
generalmente ricchi di potassio assimilabile
– per il basso dilavamento
– per l’alto contenuto di minerali argillosi ricchi di
potassio
in queste zone la concimazione potassica non
viene generalmente effettuata
– Dose di concime:
– È necessario, in ogni caso, considerare la quantità di
potassio scambiabile presente nel terreno
– in quanto influenzata dalle asportazioni delle colture
negli anni
– In terreni poveri di potassio
– Sufficiente una dose di 100- 150 kg ha-1 d K2O
– Tipo di concime, epoca e modalità di distribuzione:
– i vari concimi potassici non si differenziano per l’azione
che hanno sul frumento
– in terreni aridi o salini è consigliabile l’utilizzo del solfato
anziché del cloruro
– È poco vantaggiosa
– a causa del ritardo con cui l’azoto diviene
disponibile, provocando anche attacchi parassitari
più intensi
– Resistenza all’allettamento
– Resistenza al freddo
– Resistenza alla stretta
– Resistenza alla siccità
– Resistenza alle malattie
– mal del piede, ruggini, oidio, carie, carbone,
septoriosi
– Resistenza agli insetti;
– Fertilità della pianta
– numero di cariossidi per pianta
– Qualità
– Obiettivi qualitativi nel frumento duro:
– Alta resa in semola
– Bassa bianconatura
– Alto contenuto proteico
– Basso contenuto in ceneri
– Colore
– Attitudine della semola a dar pasta con buona
tenuta della cottura
– Qualità
– Obiettivi qualitativi nel frumento tenero:
– Alto contenuto in glutine di media tenacità
per panificazione
– Grani deboli
per produzione di biscotti ecc.
– Metodi di miglioramento:
– Selezione
– massale
– per linea pura
– Incrocio
– Mutagenesi artificiale
– Caratteri qualitativi
– Il frumento tenero è usato
– per la panificazione,
– per la produzione di prodotti da forno
– in pasticceria
– Il frumento duro utilizzato
– essenzialmente nell’industria pastaria.
– Di conseguenza le caratteristiche qualitative richieste
sono differenti
– Caratteri qualitativi
– Possiamo distinguere:
– Qualità commerciale
– Qualità molitoria
– Qualità tecnologica
– Qualità dietetica e nutrizionale
– Caratteri qualitativi
– I parametri di qualità commerciale sono:
– umidità
– impurità
– slavatura
formazione di microlesioni nel pericarpo
– pregerminazione
– “massa critica”
– contenuto in ceneri
– bianconatura
– volpatura
imbrunimento cariossidi
– Caratteri qualitativi
– Qualità tecnologiche:
– particolare importanza assume la qualità del glutine
la quale può essere valutata con metodi diversi in
funzione della finalità dell’analisi
metodo turbidimetrico (Berliner)
test di sedimentazione
alveogramma di Chopin
farinogramma o mixogramma
hardness (durezza)