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M. Guagliano
I corpi rigidi sono generalmente vincolati al riferimento fisso tramite i vincoli, che esercitano delle forze sul sistema (chiamate reazioni vincolari) dipendenti dalla loro tipologia. Tali reazioni vincolari, unite alle forze esterne applicate, costituiscono un sistema di forze per le quali deve essere garantita la condizione di equilibrio (statica dei corpi rigidi).
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Per tali forze (reazioni vincolari) vale il principio di Azione e Reazione, per il quale le azioni mutue tra due corpi interagenti sono uguali in modulo e di segno opposto; a questo proposito le reazioni vincolari agenti sul corpo saranno uguali e contrarie alle azioni che il vincolo applica sul mondo esterno (nel caso di vincolo esterno) o sullasta adiacente (nel caso di vincolo interno).
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Le reazioni vincolari sono costituite da due forze in direzione orizzontale e verticale (Rco e Rcv) e da un momento (Mc).
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Le reazioni vincolari sono costituite da due forze in direzione orizzontale e verticale (Rco e Rcv) o in alternativa in direzione normale e tangenziale rispetto allasta (Rcn e Rct).
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Le reazioni vincolari sono costituite da una forza in direzione perpendicolare alla retta di scorrimento (Rc) e da un momento (Mc).
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Consideriamo ora i vincoli che permettono il collegamento tra due o pi aste nel piano, valutando le reazioni vincolari interne presenti.
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Se separiamo due aste collegate rigidamente o spezziamo unasta singola, possiamo mettere in evidenza due forze presenti nel punto di separazione (Rx e Ry) e un momento (Mz); nei due spezzoni di asta saranno presenti forze e momenti uguali e contrari.
Ry B Rx Mz A C Rx C Ry
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Mz D
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Nel caso di cerniere interna tra due aste, la separazione delle aste permette di evidenziare due forze presenti nel punto di separazione in direzione orizzontale e verticale (Co e Cv) o in direzione normale e tangenziale (Cn e Ct); nelle due aste saranno presenti forze uguali e contrarie.
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Nel caso di cerniere interna tra due aste sottoposta ad un carico F, possiamo far rientrare nella scomposizione anche la cerniera, oltre alle due aste.
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Possiamo ricordare il seguente enunciato: se un corpo o un sistema di corpi inizialmente in quiete in un dato sistema di riferimento, anche se soggetto ad un sistema di forze rimane in quiete, si pu affermare che si trova in uno stato di equilibrio.
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Ai fini della valutazione dello stato di equilibrio, possiamo ricordare le equazioni cardinali della statica:
F 0
Condizione necessaria e sufficiente per lequilibrio di un corpo rigido che si annulli la risultante delle forze applicate (forze esterne e reazioni vincolari) ed il momento risultante di tutte le forze (sempre forze esterne e reazioni vincolari) ad esso applicate.
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Queste due equazioni vettoriali equivalgono a due terne di equazioni scalari nello spazio (somma delle forze e somma dei momenti secondo le tre direzioni x, y e z), mentre nel piano si traducono in tre equazioni scalari (somma delle forze secondo le due direzioni x e y e somma dei momenti in direzione z).
Nello spazio
Nel piano
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Ad esempio nel caso del corpo rigido sotto riportato, sollecitato dalla forza esterna F2 (proveniente dalla sfera a contatto), con reazioni vincolari evidenziate F1 e F2, esso in equilibrio se la somma vettoriale delle forze nulla (vedi triangolo chiuso dei vettori) e se il momento nullo (se ad esempio le rette di applicazione delle tre forze passano per un solo punto, il momento rispetto a tale punto nullo).
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Generalmente nelle applicazioni meccaniche sono presenti sui componenti o sistemi carichi esterni noti (forze e momenti), derivanti dalla funzione svolta, e reazioni vincolari originate dai vincoli che collegano il corpo o il sistema con il mondo esterno (a terra).
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Nelle operazioni da effettuare per il calcolo delle reazioni vincolari (incognite), possiamo utilizzare le seguenti regole:
1) Le forze applicate possono essere traslate lungo la propria retta di applicazione, in quanto tali traslazioni non cambiano le condizioni di equilibrio nel corpo rigido.
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2) Le forze applicate possono essere spostate lungo una retta parallela, a patto di aggiungere un momento (denominato momento di trasporto) pari al prodotto dellintensit della forza per la distanza tra le rette di applicazione.
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3) Ad un insieme di forze applicate nello stesso punto del corpo rigido possibile sostituire la sua risultante (somma vettoriale).
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4) Considerando un corpo rigido soggetto ad una coppia di forze parallele, di intensit uguale e di verso discorde (1), tale sistema di forze pu essere sostituito da una coppia di forze con diversa intensit (ma uguale tra loro), complanari con la prima e con momento uguale.
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Le equazioni di equilibrio del corpo rigido possono essere utilizzate per calcolare le reazioni vincolari, operazione necessaria per configurare e dimensionare opportunamente il vincolo (ad es. cuscinetto) ma soprattutto per poter valutare quali sono gli effetti dei carichi esterni (e delle corrispondenti reazioni vincolari) sulla condizione di sollecitazione interna della struttura.
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Calcoliamo ad esempio le reazioni vincolari della seguente asta vincolata isostaticamente, con applicato un carico distribuito.
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Mettiamo in evidenza le reazioni vincolari incognite (W risultanti carico distribuito, applicate nel baricentro di ogni tratto):
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Nel caso pi generale di sistemi di corpi rigidi isostatici composti da n corpi rigidi, lisostaticit del sistema richiede la presenza di 3.n GdV e quindi di 3.n reazioni vincolari incognite.
Si pu affermare in proposito che condizione necessaria e sufficiente per lequilibrio dellinsieme che ogni corpo rigido stia in equilibrio sotto lazione delle forze interne ed esterne che gli competono. Poich per ogni corpo rigido si possono scrivere 3 equazioni di equilibrio, il numero totale di equazioni utilizzabili 3.n, che permette di ottenere 3.n reazioni vincolari.
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Per la struttura sotto riportata (a), schematizzabile come un arco a tre cerniere (b), possibile prevedere la cancellazione totale del vincolo interno (c) mettendo in evidenza le reazioni mutue tra le aste, permesse dal vincolo interno.
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In alternativa possibile prevedere la cancellazione parziale dei vincoli, in modo da scrivere un numero inferiore di equazioni di equilibrio
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Reazioni vincolari in un arco a tre cerniere Per quanto riguarda lasta BC, si pu notare che la risultante RB delle reazioni vincolari interne deve essere diretta come lasta stessa, altrimenti si avrebbero rotazioni dellasta attorno a C.
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Reazioni vincolari in un arco a tre cerniere Passando quindi allasta AB, possiamo scrivere lequazione di equilibrio alla rotazione dellasta AB attorno ad A, ricavando la sola reazione vincolare interna RB.
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Considerando sempre lasta AB, possiamo scrivere le altre due equazioni che ci permettono di valutare le reazioni in A:
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4) Cancellazione cerniera A
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