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GOLIA Fluidodinamica
Appendice A
Indice dellAppendice
Paragrafo
A.1
A.2
A.3
A.4
A.5
A.6
A.7
A.8
A.9
A.10
A.11
Generalit
Prodotti
Prodotti di tre vettori
Sistemi di riferimento
Differenziazione dei vettori
Calcolo differenziale
A.6.1 Operatore nabla
A.6.2 Fattori di scala
A.6.3 Gradiente
A.6.4 Divergenza di un campo vettoriale
A.6.5 Significato fisico della divergenza del campo di velocit
A.6.6 Rotore di un campo vettoriale
A.6.6.1 Significato fisico del rotore:
Operatori differenziali del secondo ordine
A.7.1 Laplaciano
Algebra tensoriale
A.8.1 Prodotto scalare tra un vettore ed un tensore
A.8.2 Doppio prodotto tra tensori
A.8.3 Analisi spettrale di tensori
Tensori di interesse in Fluidodinamica
A.9.1 Tensore degli sforzi
A.9.2 Gradiente della velocit
Elementi di calcolo integrale
Cenni sui sistemi di coordinate curvilinee non ortogonali
A.11.1 Assi reciproci
A.11.2 Componenti controvarianti e covarianti
A.11.3 Variazione delle componenti di un vettore in sistemi curvilinei ruotati
A.11.4 Il tensore metrico
pagina
2
3
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6
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18
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20
21
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27
30
32
34
36
A.1
C.GOLIA Fluidodinamica
A.1
GENERALIT
Le grandezze fisiche in ogni punto R di uno spazio a n dimensioni (esempio n=3) si possono classificare
come:
Esempi di scalari sono i campi di temperatura, di densit, che sono determinati, per ogni punto, soltanto
dalla intensit, cio da un numero, in questo contesto gli scalari saranno indicati da una lettera.
Esempi di vettori sono i campi di forze, di velocit, ecc. che, per ogni punto, sono determinati da unintensit
e da una direzione, in questo contesto i vettori saranno indicati con lettere sottolineate ( a, V,F,).
Esempi di tensori sono i prodotti dinerzia, il tensore degli sforzi, ecc.. che, per ogni punto, sono
determinati da un valore di intensit, e da due direzioni (per il tensore degli sforzi sono tipicamente la
normale al piano su cui agisce lo sforzo superficiale e la direzione dello sforzo superficiale), in questo
contesto i tensori saranno indicati con simboli sottolineati due volte ( , S , ).
I campi vettoriali e tensoriali sono spazi di Hilbert, cio spazi normati in cui definito un prodotto scalare,
il quadrato della norma (intensit o modulo del vettore) definito come il prodotto scalare di un vettore con
se stesso a 2 = a a , in questo contesto il modulo di un vettore a indicato con il simbolo non sottolineato:
a = aa
(A.1)
La direzione di un vettore a data da un versore ea (cio da un vettore di intensit unitaria) pari al rapporto
del vettore sul suo modulo:
a
a
ea = =
(A.2)
a
a a
In definitiva si potr rappresentare il vettore a come prodotto del modulo a e della direzione ea:
a = a e a = (a e a ) e a
In un comune spazio vettoriale ( a 3 dimensioni) il prodotto scalare
ab di due vettori a e b definito come il prodotto dei moduli
moltiplicato il coseno dellangolo formato tra i due vettori.
(A.3)
ab = a b cos
b
a
b cos
A.2
C.GOLIA Fluidodinamica
a
k
j
az
i
ax
x
ay
( )
a = (a i ) i + a j j + (a k ) k = a x i + a y j + a z k
(A.4)
E ovvio che la somma di vettori viene fatta con la regola del parallelogramma, da cui ne discende che la
rappresentazione della somma di due vettori mediante le componenti coordinate fatta sommando le
rispettive componenti.
( )
j + a k ] + [b
] [
]
] i + [a + b ] j + [a
( )
a + b = (a i ) i + a j j + (a k ) k + (b i ) i + b j j + (b k ) k =
= ax i + ay
i + b y j + b z k = [a x + b x
( )
[ ]
A.2
(A.5)
+ bz ] k
(A.6)
a+b
Prodotti
scalare (o interno)
vettoriale
tensoriale (o diadico)
ab
ab
ab
Attenzione: altre simbologie sono usate in letteratura per indicare tali prodotti!
Il prodotto scalare di due vettori, a e b , stato gi definito, in un comune spazio vettoriale (a 3
dimensioni) come lo scalare dato dal prodotto dei moduli dei due vettori moltiplicato per il coseno
dellangolo formato tra i due vettori.
Il prodotto scalare di due vettori viene fatto, di solito, mediante somma dei prodotti delle componenti.
In una rappresentazione cartesiana i prodotti scalari dei versori diversi tra di loro sono nulli (in quanto
ortogonali), quelli dei versori con se stessi sono ovviamente unitari:
1 se i = j
e i e j = ij =
0 se i j
(A.7)
A.3
C.GOLIA Fluidodinamica
ovvero:
ii =1
; i j= 0 ; ik = 0
j i = 0 ;
j j = 1 ;
j k = 0
(A.8)
k i = 0 ; k j = 0 ; k k =1
ne discende la comoda rappresentazione:
][
]
] i k + [a
a b = a x i + a y j + a z k bx i + by j + bz k =
= [a x b x ] i i + a x b y i j + [a x b z
+ a y b y j j + a y b z j k + [a z b x
= [a x b x ] + a y b y + [a z b z ] =
]
] k i + [a
y
bx j i +
z
b y k j + [a z b z ] k k =
(A.9)
= a x bx + a y by + a z bz
E facile rilevare che il prodotto scalare:
commutativo, i.e.
E distributivo, i.e.
Non associativo, i.e.
ab = ba
a [b + c] = a b + a c
a [b c] [a b]c
Applicazioni tipiche del prodotto scalare in meccanica sono rappresentate dal calcolo del lavoro dL di una
forza F a seguito di uno spostamento elementare ds: dL = Fds ; ovvero dalla portata dQV di un campo
vettoriale V attraverso una areola dA di normale n: d QV= Vn dA.
Il prodotto vettoriale definito come il vettore che ha come
intensit il prodotto dei moduli per il seno dellangolo formato
ed normale al piano formato dai due vettori, la direzione del
prodotto vettoriale dipende dal segno usato per la terna, di
solito levogira, il che significa che a , b , a x b sono orientati
rispettivamente secondo il pollice, lindice ed il medio della
mano destra (ovvero regola cavaturaccioli).
Ne discende che il prodotto vettoriale di due vettori paralleli
nullo.
axb
b
Il prodotto vettoriale di due vettori viene fatto, di solito, mediante somma dei prodotti delle componenti.
In una rappresentazione cartesiana i prodotti vettoriali dei versori diversi tra di loro sono pari a 1 a seconda
dellordine della permutazione 123 (i,j,k), quelli dei versori con se stessi sono ovviamente nulli:
ei e j = ijk e k
ovvero:
+ 1 se [i, j, k ]
; ijk = 1
se [i, j, k ]
ii = 0
(A.10)
; i j = k ; i k = j
j i = k ;
j j = 0 ;
j k = i
(A.11)
k i = 0 ; k j = i ; k k = 0
A.4
C.GOLIA Fluidodinamica
] [
]
= [a b ] i i + [a b ] i j + [a b ] i k + [a b ] j i +
+ [a b ] j j + [a b ] j k + [a b ] k i + [a b ] k j + [a b ] k k =
= [a b a b ] i + [a b a b ] j + [a b a b ] k
a b = a x i + a y j + a z k bx i + b y j + bz k =
x
k
az
bz
(A.12)
ay
by
(A.13)
a b = b a ( alternante)
a [b + c] = a b + a c
a [b c] [a b]c
F
M = r F ; r = PO
O
r
Il prodotto tensoriale (o diadico) di due vettori rappresentato dal semplice prodotto formale delle
loro rappresentazioni:
ab = a x i + a y j + a z k bx i + b y j + bz k =
][
[ ]
] j j + [a b ] jk + [a
]
] ki + [a
= [a x b x ] ii + a x b y i j + [a x b z ] i k + a y b x ji +
+ a y by
bx
(A.14)
b y k j + [a z b z ] k k
i a x b x
a b = j a y b x
k a z b x
axby
a yby
azby
a x bz
a ybz
a z b z
(A.15)
a b ba
a [b + c] = a b + a c
A.5
C.GOLIA Fluidodinamica
A.3
(a b ) c = d =
ax
ay
az
bx
bz
bz
cx
cy
cz
(A.16)
c
b
a
(a b ) c = (c a ) b = (b c ) a
(A.17)
a (b c )
non commutativo
(b c ) a
(A.18)
Valgono le indentit:
a (b c ) = b (a c ) c (a b ) ;
a (b c ) + b (c a ) + c (a b ) = 0
(A.19)
Nota: dato un vettore a ed una direzione n, il vettore si pu scomporre come somma di due vettori di cui uno
parallelo ad n ed un altro normale ad n, come segue:
parallelo ad n
normale ad n
a = (a n ) n + n (a n )
A.4
(A.20)
Sistemi di riferimento
Anche se abbiamo dimostrato lalgebra vettoriale per un sistema di riferimento cartesiano, essa si applica
parimenti ad altri sistemi ortogonali, quali ad esempio il cilindrico e lo sferico.
Sistema polare piano (r,)
y
i
R = r i r ( ) (vettore posizione)
ir
(A.21)
V = Vr i r + V i (vettore velocit)
valgono le seguenti relazioni per il cambiamento di coordinate
(rispetto al cartesiano)
x = r cos
y = r sin
i r = cos i + sin j
i = sin i + cos j
(A.22)
A.6
C.GOLIA Fluidodinamica
R = e () (vettore posizione)
(A.23)
V = V e + V e
valgono le seguenti relazioni per il cambiamento di coordinate
(rispetto al cartesiano)
x = a cos
y = b sin
2
2
= x + y
a b
1 a y
= tan b x
; (0, )
(A.24)
; [0, 2]
y
R = r i r () + z i z (vettore posizione)
V = Vr i r + V i + Vz i z
ir
iz
(A.25)
y = r sin
z = z
i r = cos i + sin j
i = sin i + cos j
i z = k
z
R = r ir
V = Vr i r + V i + V i
(A.26)
ir
i
(A.27)
iq
y = r sin sin
i = cos cos i + cos sin j sin k
z = r cos
i = sin i + cos j
(A.28)
A.7
C.GOLIA Fluidodinamica
A.5
a
[a 1 e1 + a 2 e 2 + a 3 e 3 ] = [a 1 e1 ] + [a 2 e 2 ] + [a 3 e 3 ] =
=
n
n
n
n n
[e 3 ]
[e1 ] [a 2 ]
[e 2 ] [a 3 ]
[a 1 ]
=
+
e1 + a 1
e2 + a 2
e3 + a 3
+
n
n
n
n
n
n
Il problema di determinare le derivate dei versori
Piano z=costante
coordinati rispetto alla variabile.
i(+d)
Ricordiamo che la derivata di un versore (vettore di
ir(+d)
modulo unitario) rappresenta la direzione verso cui il
versore si sposta rispetto alla variazione derivata
i()
r
(rimane un versore).
ir()
Per un sistema cartesiano, i versori coordinati sono
+d
costanti, essi non variano con il punto e quindi tutte le
rispettive derivate dei versori sono nulle.
Cos non per i sistemi non cartesiani.
Per le coordinate cilindriche vale:
i r
= 0;
r
i
=0;
r
i z
=0
r
i r
= i ;
i r
=0 ;
z
i
= i r ;
i
=0;
z
i z
=0
i z
=0
z
(A.29)
ir(+d)
ir()
i()
i(+d)
(A.30)
i r
= sin i ;
i
=0;
r
i
= i r ;
i
= cos i ;
i
r
i
=0
=0
(A.31)
= sin i r . cos i
=costante
Piano
ir()
+d
i() i (+d)
r
Cos i()
sin ir()
I
+ d
i(+d)
A.8
C.GOLIA Fluidodinamica
Esercizio A.1
Rappresentare analiticamente una forza di intensit 10N in direzione 30 dallasse delle x in un campo piano
(x,y).
Esercizio A.2
Unautomobile percorre 3 km in direzione dellasse y e successivamente 5 km a 45 rispetto agli assi x ed y.
Rappresentare graficamente ed analiticamente tali spostamenti.
EsercizioA.3
Dati i vettori (rappresentazione cartesiana):
a = 3xy i + 4zx j + yz k ;
b = z2 i + y2x j + xyz k ;
c = x2 i + y2 j +z2 k
ed il campo scalare
f = 3x2yz+3x+6
Determinare:
il modulo e la direzione dei vettori a, b, c , f a e gli angoli tra di loro, nel punto (1,2,3)
il vettore
a+bc
nel punto (1,2,3)
il vettore
fa
nel punto (1,2,3)
il prodotto scalare
ab
nel punto (1,2,3)
nel punto (1,2,3)
il prodotto vettoriale
ac
il doppio prodotto misto a b c
Esercizio A.4
Dati i vettori (rappresentazione cilindrica):
a = 3rz ir + 4z sin i+ z iz
;
b = 3 r cos ir + 4 r i+ z sin iz ; c = r ir + 2 i+ z r iz
ed il campo scalare
f = 3 r2 tan
Determinare:
il modulo e la direzione dei vettori a, b, c , f a e gli angoli tra di loro, nel punto (1, 30 ,6)
il vettore
fa
nel punto (1,30,6)
il prodotto scalare
ab
nel punto (1,30,6)
nel punto (1,30,6)
il prodotto vettoriale a c
il doppio prodotto misto
a b c
nel punto (1,30,6)
A.6
Calcolo differenziale
dS
n
oppure come
()
; questo operatore ha un carattere sia vettoriale che differenziale.
r
() = lim
n() dS
(A.32)
S = V
Quando loperatore nabla opera su di un campo scalare f, ne discende il gradiente di f : denotato come
grad(f) ovvero f.
A.9
C.GOLIA Fluidodinamica
A.6.2
Fattori di scala
Prima di ricavare le espressioni delloperatore nabla, introduciamo il concetto dei fattori di scala, molto
utile per sistemi di coordinate non cartesiane.
Per un generico sistema (curvilineo ortogonale) 1, 2, 3, lestensione dellarco descritto dal vettore
posizione allorquando si ha una variazione infinitesima delle coordinate 1, 2, 3, dato da:
ds 2 = ds12 + ds 22 + ds 32 = (h 1d1 ) + (h 2 d 2 ) + (h 3 d 3 )
2
(A.33)
Ovviamente se si suppone la variazione di una sola coordinata, le altre due rimanendo costanti, si ottiene:
h1 =
ds
d1
2 ,3 costanti
h2 =
ds
d 2
1 ,3 costanti
h3 =
ds
d 3
1 ,1 costanti
(A.34)
(A.35)
1
[f (1 + d1 ) h 2 d 2 h 3d3 e1 f (1 ) h 2 d 2 h 3d 3 e1 ] =
V 0 h d h d h d
1
1 2
2 3
3
1f = 1f e1 = lim
= lim
d1
d1 0
h1
2f =
(A.36)
[f (1 + d1 ) f (1 ) ] e1
1 f
e2
h 2 2
3f =
(A.37)
n=e1
n=e1
1 f
e3
h 3 3
(A.38)
1
1
e1
1+d1
1 ()
1 ()
1 ()
e3
e2 +
e1 +
h 3 3
h 2 2
h 1 1
f =
1 f
1 f
1 f
e1 +
e2 +
e3
h 1 1
h 2 2
h 3 3
Cartesiano (x,y,z):
h y = 1
h z = 1
(A.39)
(A.40)
A.10
C.GOLIA Fluidodinamica
Cilindrico (r,,z):
h r = 1
h = r
h = 1
z
(A.41)
Sferico (r,,):
h r = 1
h = r
h = r sin
(A.42)
A.6.3 Gradiente
f =
f
f
f
k
j+
i+
z
y
x
(A.43)
Cilindrico(r,,z):
f =
f
1 f
f
i +
iz
ir +
r
r
z
(A.44)
Sferico (r,,):
f =
f
1 f
1 f
ir +
i +
i
r
r
r sin
(A.45)
(A.46)
La definizione integrale :
1
n V dS
V 0 V
S=V
V = lim
(A.47)
1 (h 2 h 3 V1 ) (h 1 h 3 V2 ) (h 1 h 2 V3 )
+
+
h 1 h 2 h 3 1
2
3
(A.48)
A.11
C.GOLIA Fluidodinamica
Cartesiano(x,y,z):
V =
u v w
+
+
x y z
(A.49)
Cilindrico(r,,z):
V =
1 (rVr ) 1 V Vz
+
+
r r
r
z
(A.50)
V =
Sferico (r,,):
1 (V sin )
1 V
1 r 2 Vr
+
+
2
r
r sin
r sin
r
(A.51)
V = lim
(A.52)
Notiamo che:
L3 L
= ] nella direzione n
L2 t t
nV
n V dS
S = V
una particella
Per cui:
V = lim
V 0
1
n V dS
V S=V
(A.53)
A.6.6
V = lim
(A.54)
Per determinarne le espressioni delloperatore prodotto vettoriale, preferiamo usare il calcolo simbolico
(vettoriale-differenziale) sfruttando le relazioni trovate per i fattori di scala.
Ne deriva lespressione differenziale generale nel sistema 1, 2, 3 ; V = V1 e1 + V2 e 2 + V3 e 3 :
A.12
C.GOLIA Fluidodinamica
V =
1 (h 2 V2 ) (h1V1 )
1 (h 3 V3 ) (h 2 V2 )
1 (h1V1 ) (h 3 V3 )
e2 +
e1 +
e3 (A.55)
h1h 2 1
h 2 h 3 2
h1h 3 3
2
1
3
v u
w v
u w
j+ k
i+
V =
z x
x y
y z
(A.56)
Cilindrico(r,,z):
1 (rV ) (Vr )
1 (Vz ) (rV )
(Vr ) (Vz )
e +
er +
ez
V =
r r
r
r
z
z
Sferico (r,,):
V =
1 (r sin V ) (rV )
1 (Vr ) (r sin V )
1 (rV ) (Vr )
e
er +
e +
r sin
r r
r
r sin
(A.57)
(A.58)
Altra definizione integrale della componente del rotore di V nella direzione n, deriva dal teorema di Stokes:
( V ) n dS =
S
V dc
C = S
V dc
S C=S
1
( V ) n = lim
S0
(A.59)
In coordinate cilindriche calcoliamo il rotore di un campo di moto rigido dotato di una velocit di rotazione
ez
Sar ovviamente Vr=0, V= r, Vz=0 da cui:
( V )r = 0 , ( V ) = 0 ,
( V )z
= 2
(A.60)
Ne discende , in generale, che il modulo del rotore della velocit corrisponde al doppio della velocit
angolare della particella e la sua direzione normale al piano del moto, con il verso coerente con la terna
(regola cavaturacciolo)
Esercizio A.5
Dati vettori:
a = 3xy i + 4zx j + yz k
ed il campo scalare
Determinare:
il gradiente di f
la divergenza di a
il rotore di b
;
b = z2 i + y2x j + xyz k ;
f = 3x2yz+3x+6
la sua direzione ed il suo modulo nel punto (1,2,3)
f
a nel punto (1,2,3)
b la sua direzione ed il suo modulo
nel punto (1,2,3)
Esercizio A.6
Dati i vettori (rappresentazione cilindrica):
a = 3rz ir + 4z sin i+ z iz
;
b = 3 r cos ir + 4 r i+ z sin iz
A.13
C.GOLIA Fluidodinamica
f = 3 r2 tan
ed il campo scalare
Determinare:
il gradiente di f
la divergenza di a
il rotore di b
f
la sua direzione ed il suo modulo nel punto (1,30,60)
a nel punto (1,2,3)
b la sua direzione ed il suo modulo nel punto (1,2,3)
Esercizio A.7
Dati i campi vettoriali:
1. V(r,,)
= (k/r2) ir
2. V(r,)
=(k/R) ir
3. V(r,,)
= (k/r2) i
4. V(r,,)
= (k/R) i
5. V(x,y)
= k
6. V(x,y)
7. V(r,)
8. V(x,y)
y
x
i+
2
+
x
+
y2
x
y
2
2
) (
x
y
j
i+
2
2
x2 + y
x2 + y
sin
cos
= k 2 i r + 2 i
R
= k
= k
) (
x 2 y2
(x
+y
2 2
i+
(x
2xy
2
+y
2 2
Determinare:
le divergenze ed i rotori dei campi vettoriali nei rispettivi spazi coordinati
A.7
A.7.1 Laplaciano
La definizione integrale :
1
1
(.)
n (.) dS = lim
dS
V 0 V
V 0 V
n
S = V
S = V
2 () = (.) = lim
(A.61)
2f =
1
h 1h 2 h 3
h 2 h 3 f
h 1 h 3 f
h 1 h 2 f
+
1 h 1 1 2 h 2 2 3 h 3 3
(A.62)
A.14
C.GOLIA Fluidodinamica
Cartesiano(x,y,z):
2f =
2f 2f 2f
+
+
x 2 y 2 z 2
2f =
1 f 1 2 f 2 f
+
r +
r r r r 2 2 z 2
(A.63)
Cilindrico(r,,z):
(A.64)
Sferico (r,,):
2f =
1 2 f
1
1
2f
f
r
sin
+
+
r 2 sin 2 2
r 2 r r r 2 sin
(A.65)
Esercizio A.8
Date le funzioni:
f(x,y,z) = x 2 + y 2 + z 2 (distanza dallorigine in uno spazio 3D, coordinate cartesiane)
1. f(r,,) = r
2. f(x,y) =
3. f(R,) = R
4. f=Ln(R)
5.
6.
7.
8.
9.
= ln x + y 2
y
10. F(x,y) =k tan 1
x
11.
12.
13.
14.
F(R,) =R sin()
(funzione in uno spazio 2D, coordinate cilindriche, un numero)
F(R,) =R cos() (funzione in uno spazio 2D, coordinate cilindriche, un numero)
f=1/R
(R=distanza dallorigine in uno spazio 2D, coordinate cartesiane)
r=1/r
(r=distanza dallorigine in uno spazio 23, coordinate cartesiane o sferiche)
Determinare:
i gradienti ed i laplaciani delle funzioni nei rispettivi spazi coordinati
Esercizio: A.9
Verificare le identit
2 A = ( A ) ( A )
a)
( A ) = 0
b)
c)
(f ) = 0
d)
e)
(V )V = 12 (V V ) V ( V )
[( V ) V ] = V( ( V )) + (V )( V ) [( V ) ]V + ( V )( V )
A.15
C.GOLIA Fluidodinamica
A.8
Algebra tensoriale
(A.66)
+ k A zx i + k A zy i + k A zz i
La rappresentazione matriciale del generico tensore A :
A xx
j k A yx
A zx
A= i
A xy
A yy
A zy
A xz
A yz
A zz
i
j
k
(A.67)
Di solito si considera implicitamente il prodotto con i vettori contenenti i versori coordinati, per cui si
conviene rappresentare il tensore A semplicemente con la sua matrice delle componenti scalari Aij:
A xx
A A yx
A zx
A xy
A yy
A zy
A xz
A yz
A zz
(A.68)
Il trasporto At del tensore rappresentato dalla matrice trasposta, i.e. quella che si ricava sostituendo le righe
con le colonne:
A xx A yx A zx
t
A A xy A yy A zy
(A.69)
A xz A yz A zz
( )
Ovviamente A t
=A
t
1 2 3
esempio: 2 4 5
3 5 6
0
1 2
es. 1 0 3
2 3 0
(A.70)
ovviamente un tensore trasposto definito da solo 3 componenti scalari ( nota: le componenti diagonali di un
tensore anti-simmetrico devono essere nulle).
Il tensore unitario U definito come:
1 0 0
U= 0 1 0
0 0 1
(A.71)
A.16
C.GOLIA Fluidodinamica
La traccia di un tensore Tr(A) lo scalare somma delle componenti sulla diagonale principale:
Tr(A)=Axx+Ayy+Azz.
La traccia del tensore unitario pari a 3 ed nulla per un tensore antisimmetrico. La traccia di un tensore
diadico a b pari al prodotto scalare delle componenti (sinistra e destra) Tr(a b) = ab
Ogni tensore pu essere espresso come somma di un parte simmetrica e di una anti-simmetrica: A= A s+ A a:
A=
A xx
A A yx
A zx
=
1
2
1
2
A xy
A yy
A zy
A xx
A yx + A xy
A xz
A yz =
A zz
1
2
(A xz + A xz )
1
2
(A
(A
xy
+ A yx
A yy
zy
+ A yz
1
2
[A + A ]+ [A A ]
t
) (A + A )
(A + A ) + (A
(A
)
A
1
2
1
2
xz
zx
yz
zy
zz
1
2
1
2
1
2
0
yx A xy
xz
(A.72)
A xz )
1
2
1
2
(A
(A
xy
A yx
0
zy
A yz
) (A
(A
)
1
2
1
2
xz
yz
A zx )
A zy
(A.73)
E un vettore (nota il prodotto scalare abbassa di due unit la somma degli ordini tensoriali dei fattori)
Prodotto scalare da destra:
An
(A.74)
Espressione algebrica:
i A xx i + i A xy j + i A xz k + j A yx i + j A yy j + j A yz k +
An =
nx i + ny j+ nz k =
+ k A zx i + k A zy j + k A zz k
svolgendo l'algebra
[
+ i [A
(A.75)
i A xx n x + A xy n x + A xz n x +
]
]
+ j A yx n x + A yy n x + A yz n x +
zx
n x + A zy n x + A zz n x
Espressione matriciale:
A xx
A xy
A xz n x
A n A yx
A yy
A yz n y
A zx
A zy
A zz n z
(A.76)
(A.77)
Espressione algebrica:
A.17
C.GOLIA Fluidodinamica
i A xx i + i A xy j + i A xz k + j A yx i +
n A = nx i + ny j+ nz k
+ j A yy j + j A yz k + k A zx i + k A zy j + k A zz
svolgendo l'algebra
[A
xx
=
k
(A.78)
n x + A yx n x + A zx n x i +
+ A xy n x + A yy n x + A zy n x j +
+ i A xz n x + A zy n x + A zz n x k
Espressione matriciale:
n A nx
ny
A xx
A xy
A xz
n z A yx
A yy
A yz
A zx
A zy
A zz
(A.79)
Nota:
i due prodotti sono in genere diversi a meno che il tensore non sia simmetrico.
n A = At n ;
A n = n At ;
nU = Un = n
Vale infatti
Vale:
a b : cd = [a d ] [b c] [a b] [c d ]
A.8.3 Analisi spettrale di tensori
Il prodotto scalare da destra di un tensore T con un vettore a , in genere, un vettore b :
Ta = b
(A.80)
Poniamoci il problema di esaminare cosa accade se imponiamo che il vettore b sia parallelo ad a : che sia
cio b = a [nota: uno scalare, e il modulo di a varia se 1] dovr ovviamente essere per la (A.80):
Ta = a
(A.81)
ovvero:
[ T U ] a = 0
ovvero:
Tik a k = a i
ovvero (Tik ik ) a k = 0
(A.82)
A.18
C.GOLIA Fluidodinamica
i vettori a sono chiamati autovettori (ovvero vettori caratteristici ovvero eigenvectors) di T e i loro
versori definiscono le direzioni principali del tensore,
gli scalari sono chiamati autovalori (ovvero valori caratteristici ovvero eigenvalues) e
rappresentano le componenti del tensore T lungo le direzioni principali.
I12
I 22
m2
m3
1
m1
(A.83)
2
-1
siano:
m1 = 1 ; m 2 = 2 ; m 3 = 3
(A.84)
I11 =
( )
mj yj
= 12
I12 = I 21 =
j=1
m j x jy j = 9
I 22 =
j=1
( )
mj xj
= 15
j=1
(I
11
a x + I1 2 a y = 0
I 22 a x + I 2 2 a y = 0
(A.85)
(A.86)
I1 2
I 21
I22
=0
(A.87)
(A.88)
che ha le radici:
1 =
I11 + I 22 1
+
2
2
(I11 I 22 )2 + I12 I 21
1=22.62
2 =
I11 + I 22 1
2
2
(I11 I 22 )2 + I12 I 21
(A.89)
2= 4.376
Nota se I12=I21=0 risulta 1 = I11 e 2 = I22 e quindi il vettore a non ruotato (gli assi x e y sono principali
dinerzia).
2
In genere se I12 0 e I210 e (I11 I 22 ) + I12 I 21 > 0 si hanno due soluzioni reali cui corrispondono due
vettori caratteristici
a(1) ed a(2) che sono indeterminati essendo la (A.82) e quindi la (A.85) un sistema
omogeneo.
A.19
C.GOLIA Fluidodinamica
Questi vettori sono quindi individuati a meno di una costante (di solito si impone arbitrariamente una
componente e successivamente si normalizza il vettore ponendone il modulo unitario): ad esempio dalla
(A.85)
I11 a x + I1 2 a y = a x
(A.90)
I 21 a x + I 2 2 a y = a y
ponendo ay=1 si ricavano le due forme equivalenti:
I11a x a x = I1 2 a y
I12
I11
ax =
ay =1
(A.91)
I 22
I 21 a x = a y I 2 2 a y a x =
,
ay =1
I 21
a(1) ed a(2)
corrispondenti ai due autovalori 1 ed 2 sono:
a (1) x =
a
( 2)
I12
1 I11
a (1) y = 1
(A.92)
I12
=
2 I11
( 2)
=1
di modulo:
a
(1)
a ( 2) =
(I12 )2 + (1 I11 )2
1 I11
(A.93
(I12 )2 + ( 2 I11 )2
2 I11
(1)
I12
(1 I11 ) + (I12 )
(1 I11 )
(1 I11 )2 + (I12 )2
2
(2)
1) 0.646374 i + 0.76302 j
I12
( 2 I11 ) + (I12 )
( 2 I11 )
( 2 I11 )2 + (I12 )2
2
2)
(A.94
0.76302 i + 64637 j
(1)
(2)
I12
I12
(1 I11 )
( 2 I11 )
(1 I11 )2 + (I12 )2 ( 2 I11 )2 + (I12 )2
=
(A.95
(1)
(2)
=0
(A.96)
A.20
C.GOLIA Fluidodinamica
Questi vettori individuano le due direzioni principali del tensore dinerzia I, che hanno, rispetto allasse x,
una inclinazione di:
a (y2 ) I
a (y1) I
tan 2 = ( 2 ) = 2 11
(A.97)
tan 1 = (1) = 1 11
I12
I12
ax
ax
1 = -49,7314
2 = 40.2686
sostituendo le espressioni degli autovalori (A.89) nelle (A.97) si ritrova che 2 = 1 + /2 ovvero si conferma
che le direzioni principali sono ortogonali luna allaltra.
Se gli autovettori sono reali e distintiti, formano, se normalizzati, una matrice di rotazione:
R= a
(1)
( 2)
a (x1)
= (1)
a y
a (x2 )
a (y2 )
la cui inversa R
=R
trasp
a (x1)
= ( 2)
a x
a (y1)
a (y2 )
(A.98)
Lapplicazione di questa rotazione alla matrice originaria la trasforma in una matrice diagonale:
R
a (x1)
I R = (1)
a y
a (x2 ) I11
a (y2 ) I 21
I12 a (x1)
I 22 a (y1)
a (x2 ) I'11
=
a (y2 ) 0
0 1 0
=
I'22 0 2
(A.99)
invariato
(A.100)
Nota:
T13
T23
T33
T12
T22
T32
(A.101)
T U = 0 = det T21
T22
T23 = 0
T31
T32
T33
(A.102)
T23
T33
T33
T31
T13
T11
T11
T21
T11 T12
T12
T21 T22
T22
T31 T32
T13
T23 = 0
(A.103)
T33
Lequazione caratteristica deve essere invariante: quindi i suoi coefficienti rappresentano gli invarianti del
tensore:
Inv1 = (T11 + T22 + T33 )
(A.104)
T
Inv 2 = 22
T32
T23
T33
T11
T13
T31
T33
T11
T21
T12
T22
(A.105)
A.21
C.GOLIA Fluidodinamica
T11
T12
T13
Inv 3 = T21
T22
T23
T31
T32
T33
(A.106)
Nota: i tensori che hanno il primo invariante nullo: Inv1 = (T11 + T22 + T33 ) = Tr (T ) =0 sono detti deviatorici.
I tensori che hanno le componenti scalari invarianti rispetto ad arbitrarie rotazioni di assi sono detti isotropi.
Tutti i tensori di ordine zero (scalari) sono isotropi.
Nessun tensore di ordine uno (vettore) isotropo.
La forma pi generale di tensore isotropo di ordine due il tensore unitario U ovvero
il simbolo di Kronecker: ij
Tutti i tensori isotropi di ordine maggiore di due si possono esprime come combinazioni del tensore ij
La forma pi generale di tensore isotropo di ordine tre rappresentato dal tensore di Ricci:
iik =(ei ej) ek
La forma pi generale di tensore isotropo di ordine quattro rappresentato dalla forma (A,B,C costanti
scalari):
iklm = A ik lm+ B il km+ C im kl
Ovviamente ogni tensore pu essere scritto come somma di un tensore deviatorico ed uno isotropo:
1
1
1
Tik = Tik Tmm ik + Tmm ik = D ik + Tmm ik
{
3424
14432443 3
1
3
deviatorico
Dik
Tr (T )
Tr (T )
T=T
U+
U=
Tr (U )
Tr (U )
14243
D
A.9
(A.107)
isotropo
D
{
Tr (T )
U
1
4324
3
(A.108)
isotropo
deviatorico
tn
n
Il tensore degli sforzi definito come una entit fisica tale che :
tn = n
tn =
Dove la tensione
dS
(A.109)
d F s Forza
dS Superfice
= lim
n dS = lim V t
S = V
V 0
S = V
1
V 0 V
dS = lim
S = V
d Fn
F
dS lim n
V 0 V
dS
(A.110)
A.22
C.GOLIA Fluidodinamica
ergo la rappresenta il risultante degli sforzi superficiali viscosi, agente su di una particella fluida, per
unit di volume.
Calcolo della (coordinate cartesiane)
Espressione algebrica:
j+
A = i+
y
z
x
svolgendo l'algebra
i A xx i + i A xy j + i A xz k + j A yx i +
k
+ j A yy j + j A yz k + k A zx i + k A zy j + k A zz
=
k
A xz A yz A zz
A xx A xy A xz A xy A yy A zy
+
+
+
+
+
+
k
j+
i+
y
z
z
y
y
z x
x
x
(A.111)
Espressione matriciale:
A
x
Nota lidentit:
A xx
A yx
z
A zx
A xy
A xz
A yy
A yz
A zy
A zz
( )
p U = p U + U p = p
A.9.2
(A.112)
(A.113)
Il Tensore diadico V entra nellanalisi della velocit di deformazione di una particella fluida.
Espressione algebrica:
V = i
+j +k
u i + v j+ u k
y
z
x
v
w
u
i i+
j+
k +
x
x
x
svolgendo l'algebra
u
v
w
j i+
j+
k + k
y
y
y
v
w
u
z i + z j + z k
(A.114)
Espressione matriciale:
V
u
y
u
x
u
v w
y
u
z
v
x
v
y
v
z
w
x
w
y
w
z
(A.115)
A.23
C.GOLIA Fluidodinamica
V = [ V ] + [ V ] S + =
s
(A.116)
u
x
u v
= 12 +
y x
w
1 u
+
2
z x
v u
+
x y
v
y
v
w
1
+
2
z y
1
2
u
w u
1 v
0
+
2
x z
x y
v u
v
1 w
0
+ + 12
2
x y
y z
w v
w
w u
+
12
12
z
x z
y z
1
2
w u
x z
v
1 w
2
y z
1
2
NOTA CHE:
la traccia di S (che coincide con la traccia di V ) pari alla divergenza della Velocit : Tr(S)=V
il vettore della parte antisimmetrica cio di (che coincide con il vettore di V ) pari a v=V
che esprimibile in funzione delle tre componenti del rotore della velocit detto vorticit :
w v u w
v u
= V =
i +
j + k = x i + y j + z k
y z z x
x y
1
2
v u
x y
w u
x z
0
v
1 w
1
= 2 z
2
y z
1
2 y
0
1
2
v u
0
12
x y
w v
w u
+
12
12
x
y z
z
0
1
2 x
1
2
12 y
1
=
2 x
0
1
2
0
z
y
z
0
x
(A.117)
y
x
0
(A.118)
v
w
i x i + x j + x k +
V [ V ] = u i + v j + w k
=
+ j u i + v j + w k + k u i + v j + w k
z
y
z
z
y
y
(A.119)
u
w
w
v
w w
u
u v
j + u
k
+v
+w
+v +w
= u
+ v + w i + u
y
x
y
z x
y
z x
x
Espressione matriciale:
V [ V ] [u
u
x
u
v w]
y
u
z
v
x
v
y
v
z
w
x
w
y
w
z
(A.120)
A.24
C.GOLIA Fluidodinamica
(V )V
(A.121)
Espressione algebrica:
[V ]V = [u i + v j + w k ]
+v +w
= u
y
x
u
u
+v +w
= u
y
x
i+
j + k ui + v j + w k =
y
z
ui + v j + w k =
z
(A.122)
w
w
w
w
v
u v
k
j + u
i + u
+w
+v
+v +w
x
y
z
y
z x
x
Espressione matriciale:
x u
[ V ]V [u v w ] v
y
Esercizio.A.10
Verifica lidentit vettoriale:
S =
1
2
(A.123)
[ V + ( V)]
2
Esercizio.A.11
V2
+ ( V ) V
V V =
Esercizio.A.12
V2
+ 2V
V V =
Esercizio.A.13
Determina le componenti di
nV
(rappresenta la potenza dissipata dallo sforzo viscoso agente su di una superficie)
Esercizio.A.14
Verifica lidentit
( ) V = ( )
V+
trasp
: ( V )
(rappresenta la potenza dissipata dal risultante degli sforzi viscosi agente sulla superficie di una particella,
per unit di volume)
Esercizio.A.15
Verifica le seguenti identit
(a b ) = (a ) b + ( b ) a
(a b ) = b ( a ) a ( b )
A.25
C.GOLIA Fluidodinamica
(a b ) = a ( b ) b( b ) a ( b ) + b ( a )
(a b ) = (a ) b + ( b ) a
(a b ) = ( a )b + a ( b )
(a b ) = ( a )b a ( b )
A.10
f dV = n f dS
n
(A.124)
S = V
della divergenza:
V dV = n V dS
(A.125)
dV = n dS
(A.126)
S = V
S = V
del rotore:
V dV = n V dS
(A.127)
S = V
n ( V ) dS = t V dC =
S = V
C = S
(A.128)
S
V
A.26
C.GOLIA Fluidodinamica
A.11
z
3
z
2 =c 2
1 =c 1
2
3 =c 3
y
y=y(1,2,3)
z=z(1,2,3)
(A.129)
Ovviamente il sistema di relazioni (A.129) dovr essere invertibile (potrebbe non esserlo in certi punti
singolari, ma questo non un vero problema in quanto escluderemo semplicemente luso di tali punti) e
capace di definire una corrispondenza univoca:
1= 1 (x,y,z)
2= 2 (x,y,z))
3= 3 (x,y,z)
(A.130)
Le (A.129) e (A.130) definiscono un sistema di coordinate (in generale non necessariamente ortonormale)
curvilineo (1,2,3) e rappresentano anche la trasformazione tra il sistema cartesiano (x,y,z) e quello
curvilineo (1,2,3) e viceversa.
Le superfici:
1= 1 (x,y,z)=costante=c1,
2= 2 (x,y,z)=costante=c2,
3= 3 (x,y,z)=costante=c3,
(A.131)
sono le superfici coordinate del sistema (1,2,3) che passano per il punto (x,y,z) e le loro intersezioni
definiranno gli assi curvilinei che passano per il generico punto (x,y,z):
[2 =c2 ] [3 =c3 ]
[3 =c3 ] [1 =c1 ]
[1 =c1 ]
[2 =c2 ]
asse curvilineo 1
asse curvilineo 2
(A.132)
asse curvilineo 3
Ci si pone il problema di trovare i versori coordinati del sistema (1,2,3) e le componenti di un generico
vettore a in questo sistema.
Per ragioni puramente didattici, assumeremo il vettore a(ax,ay,az) noto nel sistema (x,y,z) e cercheremo di
esprimere le componenti di a nel sistema (1,2,3).
Ovviamente questo varr anche per il vettore posizione: r(x,y,z) che nel sistema curvilineo avr una
rappresentazione r(1, 2, 3).
A.27
C.GOLIA Fluidodinamica
A scapito della generalit, ma a vantaggio della praticit, facciamo un esempio bidimensionale di un sistema
non ortogonale molto semplice (cui faremo riferimento per esempi pratici) rappresentato da due assi rettilinei
posti ad un generico angolo 0 < < .
In particolare nella figura rappresentato un sistema non ortogonale
y
avente:
2
lasse 1 parallelo allasse x,
lasse 2 posto ad un angolo rispetto allasse x.
(2)
Analizzando la figura notiamo, candidamente, che per il vettore
posizione r, si possono concepire due modalit di componenti rispetto
al sistema (1, 2):
(2)
(1)
E ben ovvio che tale doppia modalit scompare (le due componenti coincideranno) se il sistema
(1, 2) fosse ortonormale (=/2).
Ed altrettanto ovvio che i due tipi di componenti devono riferirsi a versori coordinati differenti.
Stiamo in pratica iniziando a scoprire i misteri delle componenti controvarianti e covarianti
Come in tutti i momenti di difficolt osserviamo il consiglio del saggio: procedere con calma, metodo e
seguire i fondamentali.
Il vettore posizione r(x,y,z) ha, nel sistema curvilineo (1, 2, 3), una rappresentazione r(1, 2, 3).
Il vettore tangente alla coordinata curvilinea 1 (per cui 2 e 3 devono essere costanti) nel punto
P(x,y,z) dato per definizione da:
r
E (1) =
(A.133)
1
Il versore tangente sar:
E
E
e (1) = (1) = (1)
(A.134)
E (1) h (1)
Il fattore di scala relativo sar:
h (1) ==
r
1
(A.135)
= 1
(1)
(1)
(A.136)
(1)
E
= (1)
(1)
h
E
(A.137)
C.GOLIA Fluidodinamica
h (1) = 1
Ovviamente lo stesso vale per le altre componenti (2) e (3).
(A.138)
y
e (2 )
e (1 )
1
e (2 )
e (1 )
Nel dubbio che ci assale nellesplicitare le relazioni delle coordinate del sistema obliquo rispetto a quello
cartesiano, ricordando i fondamentali, adottiamo la regola del parallelepipedo e quindi definiamo questo
sistema rispetto al cartesiano come:
x = 1 + 2 cos
y = 2 sin
y
1 = x tan
= y
2
sin
(A.139)
(A.140)
Nota: nella relazione inversa qualcosa sballa per =0, ma non c problema: in questo caso i due assi 1=2
coincidono e quindi il sistema di riferimento non valido.
Dalle (A.139) si ricava per il vettore posizione r(1,2) nel riferimento cartesiano:
r = x i + y j = (1 + 2 cos ) i + ( 2 sin ) j
(A.141)
E ( 2) =
r
=i
1
r
= cos i + sin j
2
h (1) = E (1) = 1
e (1) =
h (2 ) = E (2 ) = 1
e(2 ) =
E (1)
=i
h (1)
(A.142
E (2 )
= cos i + sin j (A.143)
h (2 )
(1)
( 2)
1
j
= 1 = i
tan
= 2 =
1
j
sin
(1)
=E
(1)
1
1
= 1+
=
sin
tan
1
(2 )
h (2 ) = E =
sin
e
e
(1)
(2 )
=j
(A.145)
E interessante fare i diversi prodotti scalari tra i vari vettori tangenti e normali trovati:
A.29
C.GOLIA Fluidodinamica
(1)
E E (1) = i
tan
j (i ) = 1
(1)
E E (1)
1
= (1)
(1)
h h (1)
h h (1)
(1)
E E (2 ) = i
tan
(1)
)(
(1)
E E (2 )
=0
h (1) h (2 )
1
E1 =
j ( i ) = 0
sin
(2 )
E E
(2 )
e e (1) = j ( i ) = (2 ) (1) = 0
h h (1)
E
(2 )
()
E
e
(2 )
(2 )
1
E (2 ) =
sin
() (
j cos i + sin j = 1
(2 )
E (2 )
(2 )
1
= (2 )
h (2 )
h h (2 )
0 se i j
(i )
E E ( j) = ij =
1 se i = j
y
(A.146)
e (2)
i , e (1)
e (1)
Ma, ricordando i fondamentali, notiamo che la propriet rappresentata dalla formula di cui sopra altro non
che una relazione che lega una certa terna di assi:
E(1), E(2), E(3)
Ma allora scopriamo che gli assi reciproci possono costruirsi, alternativamente, mediante i prodotti vettoriali
degli assi di partenza, ad esempio per i=1:
A.30
C.GOLIA Fluidodinamica
(1)
(2 )
E ( 2 ) E (3 )
E (1)
E (1) (E (2 ) E (3 ) )
(3 )
E E
= (1)
(2 )
(3 )
E E E
(A.147)
Ma esiste, come sempre, una terza via, che preferiamo illustrare con un esempio di sistema curvilineo non
ortogonale leggermente pi complicato.
u2=(x2+y2)/2
(A.148)
x(u1,u2) e y(u1,u2).
(1)
( 2)
= u1 = =
= u 2 =
u1
u
i+ 1 j
x
y
u 2
u
i+ 2 j
x
y
=
{
yi+x j
(A.149)
=
{
xi+y j
(A.150)
nella
fattispecie
nella
fattispecie
y
x
r
j
i+
=
u1
u1 u1
E (2 ) =
j
x
r
j
i+
=
u 2
u 2 u 2
(A.151
Con un poco di attenzione ai fondamentali, osserviamo che abbiamo a disposizione le derivare parziali delle
coordinate curvilinee rispetto a quelle cartesiane, cio conosciamo lo jacobiano:
u1 u 2
(u1 , u 2 ) x
x
(A.152)
= u
J=
(x , y ) 1 u 2
y
y
e vogliamo calcolare le derivate parziali delle coordinate cartesiane rispetto a quelle curvilinee, cio le
componenti della matrice che rappresenta linverso dello jacobiano di cui prima:
x
u
1
x
u 2
y
(x , y )
u1
=
= J 1
y (u1 , u 2 )
u 2
(A.153)
Per trovare queste componenti basta, quindi, invertire la matrice jacobiana. Questa inversa pari alla matrice
aggiunta (composta dai complementi algebrici di ogni componente) divisa per il determinante.
Nel caso semplice considerato (2D) abbiamo una matrice 2x2, per cui:
A.31
C.GOLIA Fluidodinamica
x
u
1
x
u 2
y
u 2
1 y
u1
=
y det(J ) u 2
x
u 2
x
u
1
x
u 2
y
y x
1
u1
=
y y 2 x 2 x y
u 2
u1
y
u1
x
(A.154)
(A.155)
da cui
r
y
x
i 2
j
= 2
2
u1 y x
y x2
x
y
r
E (2 ) =
i+ 2
j
= 2
2
u 2
y x
y x2
E (1) =
(A.156
(A.157
0 se i j
(i )
E E ( j) = ij =
1 se i = j
(A.158)
Queste relazioni sono molto utili perch consentono, ricordando il significato del doppio prodotto misto tra
vettori e lespressione per lo jacobiano, di calcolare i volumi infinitesimi nelle due rappresentazioni di
coordinate:
(1)
(2 )
(3 )
controvariante
covariante
(A.159)
(A.160)
dV (.)dV (.) = 1
(A.161)
A questo punto abbiamo tutti gli ingredienti per ricavare le definizioni delle componenti di un vettore a .
Possiamo definirle
rispetto ai vettori coordinati (E) (di lunghezza non necessariamente unitaria)
ovvero
rispetto ai versori coordinati (e) (di lunghezza certamente unitaria).
Ne derivano:
Componenti controvarianti: a(i):
A.32
C.GOLIA Fluidodinamica
(i )
a = A (1) E (1) + A ( 2 ) E (2 ) + A ( 3) E (3 ) = A ( i ) E (i )
{ A E (i )
i =1
dove:
A (i ) = a E
(A.162)
notazione
indiciale
(i )
(A.163)
ovvero
3
(i )
a = a (1) e (1) + a ( 2) e (2 ) + a (3) e (3 ) = a ( i ) e (i )
{ a e (i )
i =1
dove:
a (i ) = a e
(A.164)
notazione
indiciale
(i )
(A.165)
a = A (1) E + A (2 ) E
(2 )
+ A (3 ) E
(3 )
= A (i ) E
(i )
i =1
{ A (i ) E
(i )
(A.166)
notazione
indiciale
dove:
A (i ) = a E (i )
(A.167)
ovvero:
(1)
a = a (1) e + a (2 ) e
(2 )
+ a (3 ) e
(3 )
= a (i ) e
i =1
(i )
{ a (i ) e
(i )
(A.168)
notazione
indiciale
dove:
a ( i ) = a e (i )
(A.169)
Andiamo quindi a verificare, con ordine, le componenti controvarianti e covarianti di un generico vettore
a, per il nostro esempio di sistema di riferimento obliquo.
Dalle definizioni e da quanto ritrovato discende molto semplicemente:
Componenti (fisiche) controvarianti:
A (i ) = a E
(i )
(A.170)
ay
1
j = a x
A (1) = a x i + a y j i
tan
tan
ay
1
j =
A ( 2) = a x i + a y j
sin sin
Componenti controvarianti:
(A.171)
(A.172)
(i )
a (i ) = a e
a (1) = (a x i + a y j) (sin i cos j) = a x sin a y cos
(A.173)
a ( 2) = a x i + a y j j = a y
(A.175)
) ()
A (i ) = a E (i )
(
A ( ) = (a
)
j) ( cos i + sin j) = a
(A.176)
A (1) = a x i + a y j ( i ) = a x
2
i + ay
(A.174)
(A.177)
x
cos + a y sin
(A.178)
A.33
C.GOLIA Fluidodinamica
Componenti covarianti:
a ( i ) = a e (i )
(A.179)
(
)
a (2 ) = (a x i + a y j) ( cos i + sin j) = a x cos + a y sin
a (1) = a x i + a y j ( i ) = a x
(A.180)
(A.181)
2
a (2)
a (2)
ay
x
a
(1)
a x,a (1)
Dalle definizioni delle componenti controvarianti (A.170-172) e covarianti (A.176-178) discende che se
consideriamo due sistemi e , ruotati luno rispetto allaltro, e indichiamo con qik il coseno dellangolo
formato dallasse i e lasse k ovvero:
q ik' = E ( k ) E
(i ')
q ik ' = E (i ) E
'( k )
(A.182)
risulta:
A (i ' ) = q ik' A (k )
(A.183)
A (i ' ) = q ik' A (k )
(A.184)
Il tipo di rappresentazione di un vettore rispetto ad un generico sistema curvilineo viene definito dal
soddisfacimento della regola di variazione delle sue componenti:
ovvero
covariante
Bada: ad essere pignoli, nellesempio del sistema obliquo, le coordinate degli assi coordinati si dovrebbero
scrivere come 1 ed 2 in quanto il vettore posizione r ha una naturale rappresentazione
controvariante come:
r = (1) E (1) + ( 2 ) E (2 )
(A.185)
A.34
C.GOLIA Fluidodinamica
g ik = E E
g ik = E (i ) E (k )
(k )
(A.186)
[e( ) e( ) ]
k
(i )
a e = a (k )
[e( ) e( ) ]
k
(A.187)
risulter che le componenti controvarianti di un vettore a potranno essere espresse in termini delle
componenti covarianti come:
a (i ) = g ik a (k )
(A.188)
ed analogamente le componenti covarianti di un vettore a potranno essere espresse in termini delle
componenti controvarianti come:
a (i ) = g ik a (k )
(A.189)
Le nove (in uno spazio 3D) componenti gik (ovvero gik) formano un tensore detto tensore metrico G che,
considerando i coefficienti metrici (o fattori di scala) hi si pu esprimere come:
g11 g12
G = g 21 g 22
g 31 g 32
g13 h1h1
g 23 = h 2 h1
g 33 h 3 h1
h 1h 2
h 2h 2
h 3h 2
h 1h 3
h 2 h 3
h 3 h 3
(A.190)
0
g 22
0
2
0 (h1 )
0 = 0
g 33 0
Verificare che
gik=0 per ik
di un sistema di riferimento curvilineo.
(h 2 )
0
(h 3 )2
(A.191)
Il tensore metrico (talora chiamato tensore fondamentale perch definisce la forma bilineare fondamentale
o forma quadratica fondamentale della geometria algebrica) fornisce tutte le informazioni per
lalgebrizzazione del sistema.
Una volta nota la base: E(1), E(2), E(3), lelemento di arco tra due punti contigui sar dato, per definizione, in
base alle (A.133) , da:
(ds )2 = d r 2 = d r d r = g ik d (i )d (k )
(A.192)
C.GOLIA Fluidodinamica
dV = det (G )
NOTA:
d (1)d (2 )d (3 )
(A.193)
(A.194)
Nel caso di un sistema ortogonale, i coefficienti metrici, necessari per la definizione degli operatori, saranno:
h1 = g11
; h 2 = g 22
, h 3 = g 33
(A.195)
Come esempi: per il sistema di assi obliqui (2D) posti ad un angolo si ritrova:
g12 (h1 )2
g
G = 11
=
g 21 g 22 h1h 2
cos
h 1h 2 1
=
2
(h 2 ) cos 1
(A.196)
G = 1 (cos ) = sin
2
(A.197)
(A.198)
(A.199)
Mentre nel caso dellesempio considerato per il sistema (2D) iperboli/circonferenze si ritrova:
x 2 + y2
2
h1h 2 y 2 x 2
=
(h 2 )2 2xy
2
2 2
y x
g12 (h1 )
g
G = 11
=
g 21 g 22 h1h 2
G=
(ds )2 =
(x
(y
dA =
2 2
2 2
y x2
x
x 2 + y2
2
2 2
x2
(y
(A.200)
(A.201)
y x2
2xy
2
[(d ) + (d ) ]
1
(y
(y
+ y 2 4x 2 y 2
x 2 + y2
(y
4x y
2
x2
d1d 2
(A.202)
(A.203)
Ovviamente verificandosi, in entrambi i casi, che i coefficienti del tensore metrico fuori diagonale sono non
nulli, ne deriva (come atteso) che i due sistemi saranno non ortogonali.
Esercizio A.1
Analizzare il sistema di riferimento polare-ellittico di cui alla (A.23)
Esercizio A.2
A.36
C.GOLIA Fluidodinamica
x=u12+2,
y=u1+u2,
z=u32-1
Esercizio A.3
Esprimi il prodotto scalare tra due vettori a e b in termini delle loro componenti controvarianti e covarianti.
Trovarne lespressione nel riferimento obliquo.
Esercizio A.4
Esprimi il prodotto vettoriale tra due vettori a e b in termini delle loro componenti controvarianti e
covarianti. Trovarne lespressione nel riferimento obliquo.
Esercizio A.5
Date le basi: e1 = - 4 i +2 j
e2= 3 i +3 j
e3=2 k
Trova le componenti controvarianti e covarianti del vettore che va dallorigine al punto (1,1,1).
A.37