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LUCREZIA BORGIA

Le troppe maschere
dell'amore

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Lucrezia Borgia 2016

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( h t t p : // w r i t e . s t r e e t l i b . c o m )
un prodotto di Simplicissimus Book Farm

Indice
CAPITOLO PRIMO

CAPITOLO SECONDO

7
13

CAPITOLO TERZO

CAPITOLO PRIMO
Lei

Il sacrificio la sola, vera perversione umana.


Elsa Morante
Mi chiamo Lucrezia e lo aveva amato da subito. Era bello,
dolce, innamorato e tremendamente romantico. Adoravo quei
suoi occhi color nocciola da cucciolo indifeso. Bramavo quei
momenti, la sera, quando entrambi stanchi dal lavoro ci
acciambellavamo sul divano ngendo di vedere la televisione
ed invece trascorrevamo tutto il tempo a coccolarci, a smarrirci
l'uno nello sguardo dell'altra. Lui mi massaggiava la schiena, i
piedi stanchi ed aaticati, mi carezzava i capelli, mi baciava sul
collo, sulle labbra, sulle gote arrossate. A volte facevamo
l'amore l sul divano, mentre la luce della tv vestiva i nostri
corpi nudi di un bianco lucente. Altre volte invece ci
addormentavamo come teneri fanciulli spossati dalle troppo
ore di gioco. Trascorremmo in questo modo i primi mesi di
convivenza. Mi sembrava di vivere un paradiso fatto di
dolcezze e premure. Avevo occhi soltanto per il mio Cesare ed
anche lui sembrava ignorare le altre donne. Cesare dice che ho
morbidi capelli biondi, capricciosi come torrenti impetuosi che
ricadono sulle spalle, che i miei occhi azzurri appaiono come
un riesso sgargiante del pi bel cielo terso primaverile. Le mie
3

labbra rosse come sangue e preziose come corallo si schiudono


sempre ai suoi baci e le mie mani piccole ed ausolate
accarezzano spesso il petto del mio uomo.
Entrambi non amiamo tanto le cene tra amici. Non ho mai
compreso come mai in et adulta se ci si vuole vedere, per forza
di cosa bisogna sedersi attorno ad una tavola ed ingozzarsi? Non
si pu semplicemente uscire e chiacchierare come quando si
era ragazzi e non si aveva timore di rispettare nessuna etichetta?
Il mondo cambia e a volte una vertigine troppo forte ci rende
smarriti di fronte all'immenso carnevale che la vita. Ognuno
di noi ha una vita ed una maschera che indossa seguendo le et
e le circostanze e a forza di cercare la maschera pi adatta
abbiamo perduto il nostro vero io. E purtroppo anche Cesare si
smarr. O forse non mai stato quello che io pensavo che fosse.
Una sera, tornando a casa dopo il cinema, osservammo due
macchine che si parcheggiano sotto casa nostra. Da una esce
fuori una donna vestita in modo elegante, con un tubino nero
ed i capelli raccolti dentro un cappello decorato con una lunga
piuma di pavone. Prima di chiudere l'auto si guarda intorno e
poi raggiunge l'altro veicolo. Ad attenderla c' un uomo dai
capelli brizzolati, di certo sulla cinquantina d'anni. Si baciano
furtivamente sulle labbra. Mette in moto e filano via.
<< Quei due sono amanti.>> sottolinea Cesare.
<< Cosa te lo fa pensare?>>
<< Lei in macchina sola. Si incontrano in un parcheggio e poi
vanno via con l'auto di lui.>>
<< Sar lei che tradisce o entrambi?>>
<< A me dava l'impressione che fosse lei pi a disagio...>>
<< Ma lui l'abbiamo visto solo di schiena...>>
<< Non hai tutti i torti, Amore.>>
<< Mi dispiace per il suo uomo forse ora sta a casa ad
attenderla, magari in apprensione...>>
4

<< Ed invece lei se la sta spassando con l'amante.>> termin


passandosi una mano nei capelli ed in quel momento colsi un
bagliore nei suoi occhi che persero quella dolcezza e quella
semplicit che tanto amavo.
<< Io non sopporterei un tradimento...>>
<< Uomo avvisato mezzo salvato?>> e lo disse sorridendo, ma
con una malizia che avevo ancora conosciuto.
<< Preferisco che tu me lo venga a dire prima. Ti sei
innamorata di un'altra? D'accordo. Ci pu stare. Ma perch
vedersi all'insaputa del partner. Se sei un uomo con le palle, mi
vieni in faccia e me lo spiattelli bello tosto.>>
<< Per ora di tosto ho qualcos'altro.>>
<< Sto facendo un discorso serio e tu te ne esci cos.>>
<< Ma, Lucrezia, se il tradimento fosse programmato e
concordato dalla coppia, tu l'accetteresti?>>
<< Sarebbe?>>
<< Il compagno o la compagna organizzano l'incontro e
magari assistono anche.>>
<< Che cosa da malati! Se io ti amo, non ho voglia di andare
con nessuno altro.>>
<< Ma cosa c'entra. Anche io ti amo. Ma potrei fare sesso con
altre donne se lo volessi...fare>>
<< Appunto se lo volessi fare ti ricordo che io voglio
l'esclusiva.>>
<< Ma l'avresti sempre magari sono io che osservo te, che fai
sesso con uno sconosciuto.>>
Aveva alzato il busto, quasi a troneggiarmi dentro la
macchina.
<< Non ho idea dove vuoi andare a parare, ma niamola qui.
Altrimenti potrebbe andare che litighiamo.>>
Quella sera andammo subito a letto e ci addormentammo
5

dopo poco, ma un senso forte di inquietudine mi aveva


avvinghiato il cuore. Non immaginavo che Cesare avesse
fantasie di questo genere. Non avevo intenzione di fare sesso
con un altro. Ero felice con lui. Era tutto quello che potevo
desiderare e non avevo bisogno di emozioni forti e trasgressive
che oltrepassassero, inutilmente, il mio senso del pudore.

CAPITOLO SECONDO
Lui

Ci sono uomini che bramano che le proprie compagnie siano


possedute da altri. Per loro come osservare la pornostar che
da troppo tempo hanno desiderato e vagheggiato. Ma per lei
l'industria del porno era un'aberrazione dell'amore e quindi
non condividevo queste fantasie, anzi le condannavo con forza.
Qualche sera dopo mentre stavo preparando la cena, Cesare
all'improvviso mi sussurra nell'orecchio:
<< Ho voglia di te. Ti aspetto in camera?>>
<< Ma ho il fuoco acceso.>>
<< Spegnilo!>> e scivola via. Osservo che cammina slandosi
la maglia. Chiudo la manopola del gas e sgattaiolo dietro di lui.
Lo avvinghio con le braccia e ci lasciamo cadere sul letto. Faccio
pressione con il mio corpo sul suo. Ha gi un erezione
prorompente. Ci baciamo con slancio ed enfasi le nostre lingue
sembrano combattere una lotta fatta di passione desiderio. Con
le mani accarezzo le sue cosce. Sta mugolando di piacere. Mi
strappa

via

il

reggiseno.

Mi

accarezza

capezzoli.

Li

mordicchio. Li succhia con la dolcezza di un infante. Insinuo la


mano dentro la sua tuta. Scosto le mutande e stringo la sua
virilit eccitata. Lo aiuto a farla venire fuori. Assaporo il suo
umore con la lingua e mentre lo accarezzo mi schizza tutto il
suo piacere sulla mano.
7

<< Piccolino sei gi venuto...>> e gli sorrido.


<< Ero molto eccitato.>>
<< L'ho notato.>> e sorridiamo baciandoci intensamente.
<< Ti ho pensata tutto il giorno.>>
<< Mmmmm!>>
<< Non sai che voglia che avevo di te.>>
<< Sei un tremendo.>>
<< Sei delusa?>>
<< No. Anzi. Mi piace sapere che ti faccio questo effetto.>>
<< Vuoi sapere quali erano le mie fantasie su di te?>>
<< Racconta sono curiosa...>> e nel mentre aveva insinuato la
sua mano tra le mie cosce.
<< Ti immaginavo nuda. Sul letto. Annoiata. Guardavi un lm
porno ed ti accarezzavi i seni e ti toccavi la fica.>>
<< Me la toccavo come stai facendo tu ora?>> a stento
trattenevo i mugolii di piacere.
<< Si.>>
<< E poi?>>
<< Ad un certo punto entra un uomo. E ti possiede.>>
<< E da dove sarebbe uscito?>>
<< Dalla nestra. Era aperta. Entra e ti fa sua. Ti penetra no
a farti urlare di piacere ed io entro in camera mentre lo state
ancora facendo e mi accomodo vicino al letto e mi masturbo al
ritmo delle sue spinte dentro di te.>>
Ero cos bagnata di piacere che raggiunsi l'orgasmo sul nale
del suo racconto. Non mi aveva preso tanto il contenuto della
sua fantasia, ma soprattutto l'idea che si fosse eccitato tutta la
giornata pensando a me, che magari aveva una vistosa erezione
mentre era al lavoro, perch fantasticava sul mio corpo. Urlai di
piacere mentre inarcavo la schiena e stringevo le cosce attorno
alla sua mano.
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<< Hai fatto una bella corsetta? Sei tutta rossa e sudata.>>
<< Mi pare che tu abbia corso prima di me.>>
<< Che ne pensi?>>
<< Cosa dovrei pensare?>>
<< Della mia fantasia.>>
<< Che appunto una fantasia.>>
<< Non ti intriga?>>
<< No. Ne abbiamo gi parlato. Io voglio l'esclusiva e non ho
nessuna intenzione di scopare con altri che non siano te.
Sappilo. Nel momento in cui decidessi di andare con un altro
io e te non staremmo pi insieme.>>
<< Ma io ho voglia di vederti posseduta da un vero toro.>>
<< In primo luogo non sono una vacca che deve essere
montata. Fare l'amore non solo avere un grosso cazzo per
stantuare una vagina. Per secondo se a te non sta bene, il
problema tutto tuo. Abbiamo appena fatto l'amore e tu te ne
esci con queste minchiate che rovinano tutta l'atmosfera. Non
capisco cosa ti prende. Perch vai alla ricerca di ci che non hai?
Non sei felice? Ti manca qualcosa? Ti mancano cos tanto le
corna da non poter resistere?>>
<<

Ma

no!

Dicevo

cos

tanto

per

dire.>>

ed

il

suo

atteggiamento divenne improvvisamente umile e sottomesso,


ma dentro di me qualcosa mi sussurrava che quella fosse
l'ennesima maschera che era in grado di indossare. Dove era
nito il mio Cesare? Ma soprattutto mai esistito l'uomo di cui
mi sono innamorata, se non per il breve periodo di qualche
mese di vana felicit?
<< Sembri la lupa carca di ogni magrezza. Sei diventato avido
di lussuria. Perch mai vorresti barattare la felicit del nostro
focolare domestico in cambio di questo abominio che tanto
brami? Non ti rimorderebbe dentro il tuo orgoglio di uomo e di
9

maschio nell'osservare la tua compagna che viene scopata e


fottuta da uno sconosciuto?>>
<< Sarebbe invece una grandissima prova di amore, un amore
che trascende il semplice gesto sessuale e che si rinvigorisce
proprio dalla vite di quel concetto che gli altri chiamano
tradimento. Ma se tra di noi c' complicit, dove sarebbe mai
l'inganno?>>
<< Per caso ti senti? Ti rendi conto di quello che stai dicendo?
Stai vaneggiando!>> e mentre tiravo le lenzuola attorno al mio
corpo iniziai a rivestirmi, palesemente inorridita dall'uomo che
forse realmente avevo dinnanzi.
<< Lucrezia cara, io ti amo e ti adoro, forse pi della mia
stessa vita. Ma anche l'amore come una pianticella fragile va
curata e coltivata.>>
<< E tu vorresti far germogliare il nostro amore dal seme della
depravazione e del tradimento? Vorresti cedere la tua donna ad
uno qualunque? Menarti quel vermicello da vigliacco che ti
penzola tra le gambe, mentre uno stallone cavalca la tua cara
Lucrezia!>> il tono della mia voce era diventato a tratti acerbo e
crudele. Dentro di me scorreva insistentemente il desiderio di
ferirlo verbalmente e fargli provare almeno in parte il dolore
che mi stava lacerando il cuore nell'aver purtroppo scoperto
che l'uomo che credevo di amare, di fatto era un attore, molto
bravo e talentuoso devo ammettere, che stava soltanto
recitando una parte.
<< Io credevo che tra di noi ci fosse un'empatia cos
profonda credevo che tu fossi diversa dalle altre...>>
<< Ora vorresti anche paragonarmi alle tue ex, magari per far
nascere in me una sorta di senso di colpa. Ma non ti conviene
giocarti questa carta. Io so di non avere nulla di sbagliato.
Quello marcio dentro sei tu. Inorridisco al pensiero che tu ed io
abbiamo anche fantasticato all'idea di avere dei gli. Per caso la
10

tua mente malata si eccitava nell'ipotizzare che qualche


sconosciuto mi avesse ingravidata al posto tuo?>>
Ignoro come potesse accadere, ma dato che era seduto sulle
ginocchia ancora nudo sul letto, il suo pene torn ad
inturgidirsi e questa cosa provoc in me un lacerante conato di
vomito.
<< Non conta il padre biologico, ma colui che lo crescer con
l'amore di un padre.>>
<<< E se dovesse montarmi un negro! E dovesse nascere con
la pelle scura? Come giustificheresti la cosa?>>
<< Ora stai travisando il mio pensiero. solo un'eventualit. E
poi noi continueremo a fare l'amore, come al solito.>>
<< Hai strascicato quel come al solito. Forse ti stai annoiando?
Forse non ti piaccio abbastanza nell'intimit? Mi pare che prima
tu non abbia resistito tanto a lungo. Per te ho ingoiato lo
sperma. Prima mi sono sempre riutata. L'ho fatto per amore
tuo.>>
<< Non sai quanto la cosa mi piaccia. Ma potresti farlo, magari
mentre un altro ti sta scopando.>>
Il mio sistema nervoso stava crollando. Come una trottola
impazzita aprii le ante dell'armadio. Tirai fuori la borsa della
palestra. Fortunatamente era vuota. Vi gettai alla rinfusa i primi
abiti che le mie mani riuscivano ad afferrare.
<< Dove vai, Lucrezia.>> non era una domanda. Aveva il tono
perentorio di un'affermazione accusatoria.
<< Me ne vado. Tu sei un mostro.>>
<< Se lasci quella porta, non mi rivedrai pi.>>
<< Non mi minacciare.>> gli urlai contro con tutta la rabbia
che avevo in gola.
Con i capelli arruati e le lacrime che diluviavano sulle mie
guance fuggii per le scale. Mi voltai indietro. Dentro di me
11

covavo la speranza che mi stesse inseguendo ed invece alle mie


spalle stavo lasciando soltanto una porta che era stata chiusa. In
strada inalai gli odori della notte e fui cullata dai pallidi raggi
della luna.

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CAPITOLO TERZO
L'altro

Trascorsero settimane. Forse anche mesi. Il pensiero di


Cesare mi continuava ad assillare e torturare. Non avevo avuto
pi sue notizie. Mi aveva fatto recapitare nel mio vecchio
appartamento, che per fortuna mi ero riutata di attare, tutte
le mie cose. Dentro uno degli scatoloni aveva lasciato un
biglietto dove avevo scritto queste poche righe: Pensavo che
fossi quella giusta.
Molte volte avevo dovuto combattere con la tentazione di
telefonargli. Mi struggevo nel dubbio se anche lui stava
provando le mie stesse soerenze, se anche lui passava le serate
vicino al telefono, in attesa di uno squillo che non giungeva mai.
Non so come mai, ma la lontananza ed il tempo a volte invece
che lenire le ferite, ci fanno dimenticare i momenti brutti ed
esaltano quelli belli e cos Cesare era tornato ad essere l'uomo
meraviglioso di cui mi ero innamorata. Al lavoro quando si
apriva la porta della mia stanza avevo sempre un sobbalzo al
cuore. Nutrivo la speranza che da l potesse entrare lui, bello e
raggiante come il primo giorno e con la voglia di stringermi fra
le braccia e non abbandonarmi mai pi.
Avevo anche meditato sull'eventualit di poter provare
almeno una volta ad andare con un altro. Non mi era mai
piaciuto il sesso mordi e fuggi. Non ero mai andata al letto ad
13

un primo appuntamento. Ho sempre avuto bisogno di tempo


per abbandonarmi completamente ad una persona. Per me il
sesso una scelta consapevole e di amore. Lo stato e lo sar
sempre. Ma mentre la clessidra del tempo mi allontanava
sempre pi da lui, nel terrore di oltrepassare la fatidica linea di
non ritorno, iniziai a rimuginare sull'idea di vivere l'avventura
di una sera. Magari fare in modo che Cesare possa assistere da
spettatore ignaro e poi alla fine tornare insieme ad amarci come
un uomo ed una donna che si concedono e si dichiarano amore
l'uno all'altra. Credo che amare ormai sia diventato alla stessa
stregua di coloro che incondizionatamente leggono i classici
della letteratura riutando le moderne proposte letterarie fatte
per vendere un prodotto medio che ti dia un'emera
sensazione di benessere. Un classico viene amato per sempre,
perch il suo messaggio trascende lo spazio e il tempo. I
romanzi di oggi svaniscono nella nebbia delle logiche di
marketing e di mercato la settimana dopo che hai nito di
leggerlo. E cos diventato l'amore. Non si apprezzano pi le
piccole cose, i particolari insignicanti, le dolci tenerezze. Si va
alla sfrenata ricerca del sesso senza regole. Se la tua partner te lo
prende in bocca, dopo qualche tempo, ne sei stufo ed allora
pretendi che ella beva il succo del tuo piacere. Avete provato le
posizioni pi assurde di penetrazione vaginale? Beh, perch
non concedi anche il culo? E dopo che ti sei donata interamente
ecco che il sesso va a noia ed allora si vorrebbe trasformare la
propria donna in un cinematografo pornograco casalingo.
Cara non ho mai potuto incontrare Moana o Cicciolina, perch
non diventi tu la mia pornostar preferita? tanto che non mi
masturbo.
Non pu esistere un piacere carnale che leda la dignit di una
donna o di un uomo. Biasimerei anche se fosse una lei a
proporre piaceri tanto perversi. Perch non la smettiamo di
14

farci

accalappiare

dall'avidit

iniziamo

gioire

della

semplicit? Una canzone ad un certo punto recitava uno


tutto e tutto uno. Possiamo essere l'emblema del popolo
oppure la massa pu identicarsi in noi, ma troppo spesso ci
mescoliamo nel mare del tutto. Sgretoliamo la nostra interiorit
inseguendo sogni virtuali, fingendo di essere ci che non siamo,
abbruttendoci dietro la vertigine di libert che i recenti mezzi di
comunicazione

ci

hanno

messo

disposizione.

Prima

dell'uragano del digitale le perversioni sessuali rimanevano


connate fuori dai conni dell'amore ed invece ora l'amore
ad essere confuso in mezzo ad esse.
Alla ne forse ci si pu non credere, ma un pomeriggio,
mentre ero seduta al bar a bere un campari, un uomo distinto
di mezza et si avvicinato al mio tavolo e con il pretesto di
orirmi da bere si seduto nell'unico posto vuoto ed ha aperto
le danze per il suo valzer della seduzione. Erano mesi che non
mi sentivo desiderata e corteggiata da un uomo. Avevo dedicato
tanto tempo alla speranza di un riavvicinamento con Cesare,
che non rammentavo quanto potesse essere bello avere un
uomo che ti colma di attenzioni e cerca di farti ridere e ti colma
di complimenti, spesso gratuiti e fuori luogo, ma pur sempre
belle parole che accarezzano le anime ferite da troppo tempo.
Ero fragile in quel momento, ma soprattutto stranamente mi
balenava nella mente che forse quell'uomo sarebbe stato il
punto di contatto tra me e Cesare. Forse cadere nel baratro mi
avrebbe aiutata a risalire ed in cima alla salita avrei potuto
trovare il mio amore ad attendermi.
Quell'uomo si chiamava Carlo. Diceva di essere single, ma al
dito aveva ancora il segno della fede. Era un fedifrago incallito
alla ricerca di avventure. Mi sono lasciata cos stringere tra le
maglie della sua rete almeno cos gli ho lasciato credere. Ho
15

anche avuto la sensazione che forse tutto questo mi stesse


realmente piacendo. Le mie certezze stavano forse crollando
come un castello di carta e paglia? Mi sforzai di non pensarci
troppo. Alla ne lo stavo facendo per me e Cesare. Ma pu
risorgere una relazione dalle ceneri di un tradimento? In quale
mondo malato siamo destinati a vivere e a crescere i nostri
figli?
Mi sono lasciata invitare per l'indomani e nel frattempo ho
inviato un messaggio a Cesare che recitava pi o meno cos:
Domani sera potrai realizzare le tue fantasie. Parcheggio
tribunale ore 22.30.
Dopo un'elegante cena ci siamo appartati nella sua macchina.
Non avevo indossato abiti molto provocanti. Volevo essere me
stessa. La mia era una bellezza acqua e sapone che andava
esaltata con la semplicit.
Ci siamo ritrovati avvinghiati dentro la sua macchina. Con
voracit mi ha tolto i vestiti. Prima di spogliarsi aveva gi tirato
fuori il suo membro e senza rendermene conto lo stavo
massaggiando e leccando. Con le dita esplorava la mia intimit.
Dal nestrino cercavo di percepire la presenza di Cesare.
Speravo mi vedesse e provasse magari quel piacere che no ad
ora non ero stata in grado di fargli vivere. La passione violenta
dei nostri corpi aveva appannato i vetri. Il membro di Carlo
aveva

un

sapore

diverso

ed

inoltre

aveva

una

strana

conformazione. Era percorso da vene talmente accentuate che


al tocco della lingua si palesavano rudi. Mentre lo spingevo
dentro la bocca pulsava con un ritmo sincopato che ricordava
una stonata band di ragazzini alle prime armi. Quando temetti
che stesse per eiaculare, con le mani mi strinse il viso e mi baci
a lungo, per assaggiare il sapore del suo membro che mi aveva
impastato la saliva. Si tir gi tutti i pantaloni ed io mi adagiai a
cavalcioni su di lui. Era dentro di me. Ero piena di lui. Iniziai a
16

muovermi, ora con lentezza, ora con frenesia. Ero io a guidare


la danza del piacere. Il suo viso era diventato rosso. Con lo
sguardo cercavo l'ombra e la sionomia di Cesare. Avvertivo la
sua presenza. Era il mio cuore che me lo diceva. Nel frattempo
il mio telefono vibr. Un messaggio. Forse era lui che mi
scriveva e mi raccontava quanto tutto ci lo stesse eccitando.
Anche io lo ero. Lo ero perch c'era lui a guardarmi e perch
sapevo che cos sarebbe tornato da me. Mi mancava. Lo
amavo e mentre il ricordo dei suoi baci e delle sue carezze mi
invadeva il cuore, il membro di Carlo sgattaiol fuori dalla mia
vagina per schizzare la sua eccitazione sui tappetini dell'auto.
Aveva la testa reclinata sul sedile. Smontai dalle sue gambe per
cercare il cellulare nella mia borsa. Avevo la stessa ansia di una
ragazzina che sta dare il suo primo bacio. Era un suo messaggio.
Attesi quei pochi secondi che ci impiega whattsap ad aprirsi e
poi ecco le sue parole:
Ho riettuto molto in questi mesi avevi ragione: la madre dei nostri
figli non pu farsi montare dagli sconosciuti.

17

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