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Giovanna S. 2014 - 2015
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In tutte le lacrime indugia una speranza.


Simone de Beauvoir

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eatrice si precipita attraverso le viuzze e le scale che scendono


verso il mare; nonostante lapprensione sta assai attenta ai
cumuli di rifiuti in putrefazione e ai tanti detriti sparsi sul
selciato, non tanto per paura di sporcarsi quanto per evitare di
inciampare, rischiando cos di cadere rovinosamente; non vuole
perdere quellappuntamento, atteso con trepidazione da molti mesi.
Altre mamme, intanto, arrivano da punti remoti: non portano niente
tra le mani, solo tenui speranze e la loro preghiera a un dio che non
conoscono pi.
Come le altre, Beatrice si muove cauta nella bruma del mattino;
lumidit e lo smog rendono quelle madri ombre. Come fantasmi
infelici raggiungono silenziose la zona portuale.
Mothers Bay, cos era stata ribattezzata la loro, nonostante il nome
ufficiale fosse Base Arcobaleno/32-IT. Il progetto era nato con floride
premesse e costellato di rosee speranze ma, come tante opere
delluomo, progrediva lento, a costo di lacrime e sangue.
Le baie erano dislocate un po in ogni parte del mondo, su varie zone
costiere; erano sempre nei pressi di enormi spettri di pietra; tutto
ci che restava delle grandi citt. Beatrice non avrebbe mai creduto
di assistere, in soli quarantanni, a tanti cambiamenti, a un tale
sfacelo. Spesso le succedeva di desiderare di non esser mai nata, ma
poi volgeva il pensiero a Stefan e lamore materno prendeva il
sopravvento.
Adesso siede sulla sua pietra, un semplice stallo in granito a picco sul
mare; una lastra scura che degrada verso lacqua. Scrutando i flutti
ancora bui si sente stringere il cuore dangoscia; le viene da piangere.
Lascia che le lacrime cadano nellacqua salmastra, forse alla ricerca
duna impossibile alchimia.
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Beatrice, si stringe nello scialle nero; fa ancora freddo ma lalba sul


punto dincendiarsi, per laurora. A est, i colori grigi e rossi del cielo
avvelenato rinvigoriscono lentamente.
Lappuntamento per la mattinata ma tutte le madri sono gi sedute
ai loro posti, in silenzio; la maggior parte di loro veste di scuro.
- Speriamo bene, - dice piano una delle donne pi vicine ho proprio
un brutto presentimento, questanno...
- Ho imparato a non sperare pi fa Beatrice, dopo un lungo
silenzio, la voce trattenuta, come se ricordasse qualcosa solo a s
stessa Questi non sono figli... io amo il mio Stefan ma non so pi
chi sia!
-Per, tornano signora... nonostante tutto, a volte, ritornano, e che
vuol dire? Che ci amano ancora, a modo loro, certo dice unaltra,
poco pi in l.
Tutte temono; tutte sanno che per alcune lappuntamento non ci
sarebbe stato, probabilmente per sempre.
Gelate nel freddo novembre, guardano il mare e aspettano.

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ellanno 2020, la Germania aveva creato unalleanza con gli


Stati Uniti. Non si era trattato di un incontro voluto dai
popoli, ma della presa di posizione di alcuni Poteri Forti
che rappresentavano gli interessi di pochi banchieri e di alcune
famiglie miliardarie.
La Germania si era ritirata dallUnione Europea, considerando la sua
politica troppo debole e poco incisiva. Il problema era il controllo
della popolazione.
Anche i grandi avevano paura; lumanit aveva superato gli otto
miliardi di individui. La scusa era la sicurezza ma, in realt, tristi
presagi aleggiavano sulla povera gente. Lo scopo dei ricchi era
stabilire un ordine mondiale ma il desiderio nascosto era trovare il
sistema di liberarsi di una buona met della popolazione.
Falliti i tentativi e le ricerche per trovare uno sbocco verso altri
pianeti colonizzabili, lobiettivo allucinante, la soluzione finale,
sembrava lunica speranza per donare ai sopravvissuti un pianeta pi
ecologico e vivibile... almeno per chi se lo sarebbe potuto permettere.
Come eliminare quattro miliardi di persone? Come smaltirne i corpi,
senza alterare lecosistema? La distruzione di massa non era una
soluzione ma solo una follia della classe dominante; erano ricchi
esaltati dal potere. Grazie alle loro strategie, applicate a una
popolazione ipnotizzata dalla TV, avevano accumulato ricchezze e
beni ma a cosa sarebbero serviti?
I ricchi e i poveri erano prigionieri della stessa gabbia.
Nonostante tutto, la guerra avvenne!
Il terrore e la rabbia infiammarono gli animi. Allapparire dei primi
focolai, la Cina, il Giappone e gran parte dei paesi Asiatici, che si
sentivano i pi minacciati a causa della densit di popolazione,
sferrarono lattacco.
Conquistare lAmerica era pi complicato; lesercito giallo trov pi
comodo dichiarare guerra alla Germania. In realt, armi e militari si
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riversarono in tutti i Paesi della vecchia Europa. Il blocco occidentale


tent una debole risposta ma senza speranze.
Non cerano veri soldati. Paradossalmente milioni di giovani validi
erano del tutto impreparati a combattere, e questo valeva anche per
gran parte degli orientali.
La vita comoda, ai limiti del parassitismo; anni e anni passati davanti
a un video, a un computer... Avevano vissuto unesistenza virtuale,
erano inadatti al contatto fisico, alluso della violenza.
La maggior parte cercava di rifiutarsi di partecipare alle operazioni
belliche, organizzando sit-in e manifestazioni di protesta quando,
con la forza, venivano costretti alla vita militare, al fronte si
aggiravano senza meta precisa in manipoli scombinati e anarchici,
sperduti e perduti sul campo di battaglia. Non riuscivano a
identificare il nemico; non riuscivano a sparare; erano incapaci di
obbedire correttamente o di prendere iniziative di carattere pratico.
Il passo successivo fu il ricorso alle armi atomiche: e avvenne la
catastrofe.

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ul ponte dellUnit Speciale Oceanografica Nemo, un vecchio


osserva il mare grigio, appena increspato. Scruta lorizzonte
senza un obiettivo preciso. La mente perduta nei ricordi,
confusa riguardo al futuro.
Lui e la sua squadra avevano dedicato anni a un progetto folle: adesso
lesperimento gli era del tutto sfuggito di mano.
il giorno del quinto appuntamento, il professor Finley stringe il
corrimano tra le dita, sa di essere impotente; loperazione delle Baie
era stata solo un disperato tentativo di salvare ci che restava
dellumanit.
Uno scienziato non ama tanta insubordinazione nei suoi obiettivi,
adesso lui e i suoi dovrebbero solo monitorare, per quanto possibile,
le conseguenze dellesperimento.
Quando la grande guerra aveva cancellato il futuro della Terra,
furono selezionate circa diecimila donne, ingravidate da poco. Tutte,
per un motivo o per un altro, non contaminate dalle radiazioni in
maniera rilevante. Vennero informate sullo stato del pianeta e
sullesperimento di Finley.
Nelle prime settimane di vita, lembrione umano attraversa
rapidamente vari stadi evolutivi fino a trasformarsi, per alcuni giorni,
in una specie di anfibio. Il piccolo, in quello stato, era pi simile a un
pesce che a un essere umano, presentava persino un accenno di
branchie. A quel punto le scoperte degli scienziati vennero adoperate
sui feti che, probabilmente, avrebbero potuto evolversi con una
nuova, ma forse, primordiale capacit: sopravvivere nel mare aperto.
Non esistevano particolari certezze ma era lunica speranza che
rimaneva alle donne della terra.
Seimila mamme accettarono e, dopo alcuni mesi, quasi a tutte
nacquero strani bambini: bianchi come la cera, le braccia corte e i
piedini particolarmente allungati, come fossero pinne.
I piccoli esseri erano bruttini ma non per le mamme e,
miracolosamente, erano sani.
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Intanto furono create le Baie Arcobaleno, tutte pi o meno, nei pressi


dei vecchi porti. Ogni madre aveva ricevuto una postazione: era
formata da una pietra laterale e da una specie di vasca. I piccoli
allattavano al seno e le mamme, per quanto possibile, restavano in
acqua insieme a loro.
I nuovi mutanti riuscivano a stare anche allaria ma il loro elemento
diveniva ogni giorno di pi il mare aperto. Cos, dopo circa un anno, i
piccoli che si sviluppavano a notevole velocit, man mano che
crescevano, lasciavano le madri e la terraferma per periodi sempre
pi lunghi, fino a sparire, per sempre, nelloceano.
Dalla nave, Finley, aveva la possibilit di monitorare gli spostamenti
dei ragazzi ma non di capirli. La vita dei figli delloperazione
Arcobaleno era un mistero. Non si era trattato di unevoluzione ma
di uninvoluzione, almeno secondo i nostri parametri culturali.
Ci che si conosceva della nuova razza non bastava agli scienziati.
Finley doveva delle risposte a s stesso, ai membri del team, ai suoi
finanziatori...
Il comandante della Nemo, Kosta, si avvicina allo scienziato:
- Gli uomini sono pronti, professore...
Finley si riscuote, sembra pi vecchio e provato del solito.
- Bene, capitano, arrivo! segue il militare, per scale e corridoi fino
alla piattaforma a pelo dacqua. Due sub, attrezzati di tutto punto,
aspettano solo un ordine.
- Signori, conoscete tutto del progetto... comincia lo scienziato.
Altri dei suoi sono presenti; nessuno ha dormito, quella notte.
- Fate del vostro meglio per portarceli su vivi, sarebbe un bene, per
loro e per noi ma sospira spostando lo sguardo verso il mare se
proprio necessario... portateci almeno i corpi. La nostra conoscenza
ferma e Dio sa se possiamo permettercelo!
A Tania, la biologa, si stringe il cuore:
- Ma almeno non si pu aspettare dopo lincontro con le mamme? In
questo modo ne ammazziamo due: uccidiamo il figlio, e spezziamo il
cuore a sua madre!

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- Tania, ti prego risponde Finley, duro lo sai bene come stanno le


cose! Solo adesso possiamo conoscere il loro percorso, dopo si
disperdono veloci e scendono a grande profondit.
- Tania, perdonami dice con una certa delicatezza Kosta se li
avessimo voluti uccidere lo avremmo gi fatto. Stiamo facendo tutti
del nostro meglio perch ai ragazzi non accada niente di male. I
sub annuiscono, sono impazienti di iniziare la missione.
Carlo, il pi giovane, interviene a sua volta:
- Ci sono anche quelle strane foche o cosa diavolo sono, pare che al
di sopra dei cinquanta non salgano mai; dai controlli Sonar, intendo.
Non ci teniamo a scontrarci con quei siluri misteriosi... non
somigliano a nessun pesce conosciuto, per sono grossi, e molto.
- Ok, lasciamo perdere! dice Tania, e si allontana stizzita nel
corridoio che la riporta nello scafo.
E una scienziata, sa benissimo cosa faranno ai ragazzi... vivi o morti,
la loro sar solo una lunga agonia. Per forza: lo scopo finale di Finley
e degli altri sezionarli per studiarne le trasformazioni fisiche
strutturali.
Siamo il cancro di questo pianeta. pensa amaramente Tania tra s.

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ntorno a lui, il nero intenso e freddo diviene lentamente blu


profondo. Lo strano ragazzo, che qualcuno aveva chiamato
Stefan, si riscuote dal torpore. ci che per lui rappresenta un
vero e proprio sonno, ma senza sogni.
Un piccolo guizzo, poi cerca con il naso sensibile e schiacciato la
presenza dellaltro che, tanto tempo prima, stato chiamato Gray.
Lui, Gray e altri come loro condividono con milioni di esseri viventi il
rifugio rappresentato da un enorme e frastagliato banco roccioso. Le
cavit e le fenditure, scavate dal mare nella lava primordiale,
fornivano una tana e una difesa in quel mondo strano e ostile.
Ogni essere, celato negli anfratti, aveva ha un solo scopo e nessuna
filosofia, nessun ripensamento. Lunica spinta a tirare avanti un
comando immotivato ma potente: sopravvivi!
Sopravvivere, nellimmenso oceano, comprendeva soltanto due
azioni: cercare una preda da mangiare e... fare del proprio meglio per
non essere mangiati a propria volta.
Questa semplice equazione lunica legge vigente. Nonostante la
violenza di certe improvvise battaglie per la vita, non esiste alcuna
malvagit, nessun preconcetto, solo linfinito bisogno di cibo.
In certi periodi speciali, un nuovo comando prende il sopravvento sul
destino di quelle creature: accoppiati!
Tutti, periodicamente, nei modi pi strani e incomprensibili, si
ritrovano a vivere il cosiddetto periodo degli amori; allora
laccoppiamento o la partenogenesi erano la principale occupazione
dei viventi nel mare.
Chiamare amore questi periodi ottusi di frenetica ricerca della
fecondazione un eufemismo. Dopo, per, il misterioso
attaccamento delle madri alla propria progenie, ha sempre in s
qualcosa di meraviglioso e misterioso al tempo stesso. Lamore di una
madre per i propri piccoli incute un rispetto sibillino in ogni
creatura, a qualsiasi stadio della sua evoluzione.

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Nelloceano cerano altri come loro; si riconoscevano, non si


attaccavano, non sapevano cosa avessero in comune; era troppo
presto per identificarsi in una stessa razza. Come gli altri, i due,
ignoravano del tutto le loro origini e il loro destino.
Da qualche tempo Stefan e Gray serano fatti ancora pi guardinghi,
si sentivano osservati. Lunghi esseri, scuri nelloscurit, percepiti a
stento con le nari, gravitavano assai spesso nello spazio buio che li
circondava, senza mai farsi avanti. Non gli davano la caccia, anche se
ne avevano avuto loccasione, per li seguivano discretamente: forse
li controllavano.
Gray arriva e si pone al fianco di Stefan.
il grande giorno, lo sanno, lo sentono, anche senza calendario. Da
quando hanno lasciato la costa, abbandonando chi li aveva allattati,
per iniziare questa nuova vita solitaria, i ragazzi, guidati a intervalli
regolari da un misterioso richiamo, tornano alla baia dove sono nati.
La prima volta le madri furono chiamate, avvertite dal monitoraggio
dei tecnici di Finley, e corsero alle Baie: la stessa cosa era accaduta,
simultaneamente, in tutto il mondo. Da allora, ogni anno la
cerimonia si ripete e, contrariamente a qualsiasi logica, i ragazzi
ritornano allunisono, senza concertarsi, senza sapere nemmeno
perch.
Non tutti ritornano, certo: la legge del mare non perdona. Quelli che
ce la fanno, invece, passano ore con le madri: girano intorno alle loro
pietre e ci scivolano sopra per lasciarsi accarezzare. Nientaltro,
poich i ragazzi non sanno e non possono parlare.
Le carezze delle mani calde sulla pancia e sul dorso, i sorrisi e gli
occhi dolci delle donne, valgono i rischi del viaggio. I mutanti non
sanno il motivo ma ogni anno, in un certo giorno di novembre,
sentono il bisogno di tornare a riva, alle Baie Arcobaleno, l dove ha
avuto inizio la loro incerta avventura solitaria.
Nuotando come delfini, i due compagni saettano nel blu.
I loro occhi sono pi grandi di quelli umani ma, nel buio degli abissi
servono anche nuovi sensi, e loro li stanno man mano acquisendo: i
mutanti vedono e sentono in maniera diversa, nuova.
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I ricercatori annotano alla meglio ci che del loro comportamento


riescono a seguire per, negli abissi bui, dove ogni luminescenza pu
essere una trappola gli strumenti servono a poco. Le nuove creature
stanno sviluppando organi nuovi e specializzati, nuovi sistemi adatti
ad affrontare quel tipo di vita. Tutto questo adattarsi sembrava
troppo repentino, troppo improvviso; una certa ipotesi si era fatta
strada grazie alle analisi di Finley e dei suoi: quelle caratteristiche
parevano scaturire spontaneamente s, ma da un passato remoto.
Lessere umano, come tutte le creature, proviene dal mare: forse,
dopo milioni di anni, riemergeva ora una traccia, un progetto
primordiale, scartato e perduto.
Finley e gli scienziati volevano sapere, indagare... sezionare.
A dieci anni dalla nascita, i nuovi sono gi adulti. Incredibile a dirsi,
allepoca, tutte le donne partorirono maschi eppure, adesso che si
stavano adattando alle nuove condizioni di esistenza, parte di loro
iniziava a presentare una trasformazione genitale: molti maschi
stavano diventando femmine.
Inoltre le unit sparute, tremanti e aliene nelloceano, cominciavano
a riunirsi in branchi e a seguire spontaneamente un capo.
Cos era andata con Gray che, da un po, era divenuto gregario di
Stefan. Adesso scivolano veloci, determinati, verso il chiarore in
direzione della Baia guidati solo dallistinto.
Gray segue a ruota Stefan ma, improvvisamente, gli piomba addosso
con tutto il suo peso. Due strane figure attendono i ragazzi al
limitare delle acque pi chiare. I due sub, perso leffetto sorpresa, si
catapultano insieme verso Stefan, mentre armano una spessa rete.
Per fortuna lago soporifero ha colpito il giovane di striscio,
provocandogli una lacerazione ma senza riuscire ad addormentarlo.
Gray, invece, rotolato sul corpo del compagno e perde
lorientamento. Terrorizzato, finisce facilmente nella rete dei
cacciatori. I ragazzi sono troppo vicini perch i due uomini addestrati
mollino la preda. Uno, armato di un bastone elettrico, pungola Gray
sul fianco e lo rende inoffensivo, lasciando laltro a terminare il
bloccaggio della preda; si volta verso Stefan, adesso che quasi a
portata di scossa.
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Si spinge deciso con un violento colpo delle pinne e tende lasta verso
il ragazzo ma stavolta tocca a lui restare sorpreso. Il corpo del
sommozzatore viene spedito lontano da un colpo possente, alla
schiena. Qualcosa lo ha sbalzato via facendogli compiere varie
giravolte prima di riuscire a ristabilirsi. Il cacciatore si ritrova a
parecchi metri dal campo dazione. abile e addestrato, si riprende
rapidamente ma ci che vede lo immobilizza per lo stupore...
Un gruppo di creature scure ha circondato Stefan e, quasi
sorreggendolo, lo trascina via a velocit incredibile, lontano dalla
portata delle armi. Poco pi in l, anche il suo compagno assiste
sbigottito a tutta la sequenza.
Quando si riprende dalla sorpresa, il militare tenta di respirare e solo
allora si rende conto che, nellurto, ha perso il bastone elettrificato e
che il tubo di alimentazione dellerogatore spaccato e disperde il
prezioso ossigeno sotto pressione, in mare.
La missione terminata, ora i due devono concentrarsi sulla difficile
operazione di risalita. Nonostante tutto hanno una preda, il povero
Gray che, anche se serrato dalla rete, si sta riprendendo e comincia a
scalciare. Gli uomini per sono nervosi e impauriti: hanno a
disposizione un solo erogatore, adesso, e non sono in vena di
cortesie. Uno dei due affonda lago soporifero direttamente nel collo
del ragazzo.
Gray si addormenta subito: se sar fortunato da quel sonno non si
sveglier mai pi.

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lle nove del mattino il sole ha la meglio sul grigio autunno.


Lontano, fuori dalla Baia, la nave di Finley si allontana
silenziosa verso lorizzonte. Il predatore si eclissa come un
ladro che ha ottenuto la sua preda.
Tania, scrutando dal ponte la Baia lontana pensa con amarezza che,
alla fine, il sacrificio del ragazzo catturato servito a far desistere
lequipe dal cercare di indagare sulle creature misteriose. Almeno per
adesso, una parte della natura era sfuggita alla morsa ottusa di una
scienza sbagliata. Pi passano gli anni pi la biologa si convince che
lapproccio delluomo col creato del tutto errato.
Nella Mothers Bay le mamme scrutano attente il mare. Lentamente
le prime sagome, tanto attese, sintravedono a malapena tra i flutti, lo
sciabordio dellacqua sulle pietre aumenta di ritmo e di intensit. I
ragazzi sono tornati, girano guardinghi per la baia poi, sempre pi
decisi, puntano verso le pietre dove sono stati allattati.
Gran parte delle donne, scaricata la tensione, si agitano e gesticolano.
Quando i primi ragazzi sgusciano festosi sui massi lisci, i pianti di
gioia si mescolano alle lacrime di chi ha atteso inutilmente: ci sono
madri che non avrebbero mai pi rivisto il proprio figlio, proprio
come la mamma di Gray.
Beatrice non piange pi. Ora un fascio di nervi, non va via e aspetta
imperterrita come pietrificata sulla sua postazione.
Non accetta di perdere Stefan, non cos... adesso decisa: se il suo
ragazzo non torna, quel giorno sar lei a raggiungerlo,
abbandonandosi per sempre nella acque gelide delloceano.
Ma succede qualcosa che sar ricordato per sempre, un gesto
semplice quasi insignificante, ma segna linizio della Nuova Era.
Un filo di speranza si dipana, esile, dalloceano profondo e
sconfinato. Poco fuori dalla baia lacqua sincrespa in modo anomalo.
Il punto lontano e non si vede bene ma chiaro che quella spuma
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provocata da un brulicare di corpi: un branco di creature, lunghe e


scure, dallaspetto misterioso e insolito.
In due si staccano dal branco, come saette ispezionano attentamente
lo specchio dacqua prima di avvicinarsi di pi al porto. Sono esseri di
oltre tre metri e hanno dei lineamenti incredibili. Eppure in chi
guarda netta la sensazione di averli gi visti, forse nei sogni o forse
solo limmaginazione.
Altri due si staccano dal gruppo, si avviano decisi verso terra.
Nuotano rapidi e, in pochi secondi, sono davanti alla roccia di
Beatrice. La donna trasale quando una testa lucida e bruna la osserva
con i due grandi occhi opachi e inespressivi. Poi la creatura arretra e,
voltandosi contemporaneamente alla sua gemella, deposita sulla
pietra liscia qualcosa... un corpo: provato e ferito, con la spalla
livida ma vivo. Stefan!
Beatrice sussulta mentre la vita ritorna a circolare tra le membra
gelide del figlio. I due strani pesci sporgono la testa dal mare, come
per controllare che il loro operato fosse andato a buon fine.
Tutti videro, e videro bene: i lineamenti del viso degli esseri dalla
pelle colore del piombo avevano inequivocabilmente tratti femminei,
vagamente umani.
Le movenze sinuose ricordavano il corpo di una donna. Si
allontanarono verso il largo, spuntarono due lunghe gambe, che
terminavano con uno strano piede dalle dita palmate.
Arrivati al centro della Baia, i quattro esseri marini si sporsero tutti,
col busto fuori dal mare, osservando e lasciandosi osservare. Il
momento solenne, il silenzio tangibile.
Davanti agli occhi di quella gente, il mito divenne realt.
Le quattro Sirene si rituffarono tra i flutti e si allontanarono veloci in
direzione del loro branco.
Poco dopo il mare si richiuse su quel nuovo mistero.
Le mamme osservarono stupefatte tutta la scena, anche le webcam
avevano registrato quelle immagini che avrebbero fatto il giro del
mondo.
Un branco di sirene, gli esseri mitologici cantati dagli antichi
naviganti, aveva appena visitato la Baia delle Madri.
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I nuovi figli delluomo sembrava fossero stati accettati dalloceano.


Fu un giorno memorabile e non sar dimenticato, qualche ora dopo
le mamme lasciarono andare i loro ragazzi; capirono che stavolta
sarebbe stato per sempre. Nuove ma antiche mamme, da adesso, si
sarebbero prese cura del futuro genere umano.
Tante lacrime si sono sparse sulle rocce della Baia e la risacca della
sera se l portate via, verso il mare aperto, insieme alla speranza di
un domani migliore.

GiovannaS

Giovanna S. 2014 - 2015


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