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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Il 14 nel 15
CALENDARIO LETTERARIO 2015
AUTORI VARI
da uniniziativa di GiovannaS

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

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all'utilizzazione da parte di terzi. Copertina e Temi Geomantici sviluppati da
Lino Smith su opere grafiche della Kolosowa. Nel caso che il soggetto detentore
di eventuali diritti su dette immagini (autori, soggetti fotografati, editori,
eccetera) non desiderasse che appaiano, oppure desiderassero che se ne citi
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2014; 2015 - Antonio Borghesi; Elphie; GiovannaS; Gianluca Ingaramo;


Serena Lavezzi; Loriana Lucciarini; Barbara Pedrollo; Marzio Pellegrini; Rox;
Bango Skank; Marta Tempra; Furio Thot; Violaliena; Valerio Vozza.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Presentazione di Ginevra Wilde


Vi presento quest'opera, seduta nel salotto di casa mia, accanto alla
finestra dalla quale scorgo il blu primaverile del cielo di questo
strano fine novembre. Sembra quasi aprile, con i raggi che si
riflettono luminosi sulla superficie dei canali, con il vento fresco e
l'aria ancora profumata. Eppure autunno inoltrato, ma manca
l'odore della caldarroste e del vin brul, il torpore della casa
riscaldata mentre fuori infuriano vento e pioggia. Da questo
capovolgimento delle sensazioni, dalla banalissima frase non
esistono pi le stagioni, nasce l'idea di un gruppo di meetalers di
riportare ordine, di scandire il calendario seguendo il flusso della
natura come accadeva una volta. Tanti racconti, storie dalle quali
traspirano le emozioni di ogni mese, quelle speciali che ci fanno dire
s, oggi una normale giornata di novembre con i suoi odori e con i
suoi ricordi, quei ricordi che nascono e muoiono nell'arco di trenta
giorni e si ripetono di anno in anno.
E ancor pi speciale il gruppo di questi quattordici scrittori,
conosciutisi sulla piattaforma letteraria www.meetale.com e decisi a
creare qualcosa di speciale insieme, in onore della scrittura e
dedicato a tutti voi: il Calendario il 14 nel 15.
Non mi resta che augurarvi buona lettura, e buon anno in compagnia
dei nostri meetalers.
(Alessandra Nitti)

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

OPERE

Uno strano destino

Bango Skank

Verso la Luna

Marzio Pellegrini

Anime

Serena Lavezzi

Marzo: il mese dei ricordi

Loriana Lucciarini

Malinconico disegno di frattali


Il giardino delle api

Violaliena
Valerio Vozza

Trentenni sicuri e vincenti

Elphie

Nuovi inizi

Barbara Pedrollo

Ritratto di Signora

Gianluca Ingaramo

Up to heaven

Marta Tempra

Pomeriggio in campagna

Furio Thot

Les soupirs de la Sainte et les cris de la Fe


Divagando

Rox
Antonio Borghesi

The Mothers Bay

GiovannaS

Filastrocche e predizioni di GiovannaS.


Copertina e Temi Geo di Lino Smith basati sulle opere di S. Kolosowa.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

I Magi
La carovana
non lontana
dei Magi dOriente.
Scalpito di cavalli si sente,
suoni di pifferi, confuse
aria di cornamuse.
I re portano tesori
su cavalli bardati dargento,
e i pastori a passo lento
ingenui cuori.
A. S. Novaro

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La solitudine ascoltare il vento e non poterlo raccontare a nessuno.


Jim Morrison

Uno strano destino

a slitta scivola nel bosco innevato. Lui tiene stancamente in


mano le briglie, tanto i nove cani che la trainano conoscono la
strada a memoria. Se ne sta seduto a guardare il paesaggio: le
imponenti rapide del fiume, le aspre scogliere, le vaste paludi, le
sponde sabbiose. E poi, finalmente, le valli fluviali e le foreste di pini.
Scruta con attenzione gli alberi, le cime delle collinette che vede in
lontananza, i letti ghiacciati di piccoli ruscelli e tutto quello che
riesce a cogliere con lo sguardo, cercando di soffermarsi su ogni
dettaglio che possa aiutarlo a capire se rispetto allanno passato sia
cambiato qualcosa. Ma per quanto si sforzi trova quel paesaggio
sempre immutato. Come lui, sembra non volerne sapere di cambiare,
e si ostina a rimanere uguale a se stesso, di anno in anno.
Quando il Villaggio vicino e vede alzarsi nel cielo il fumo dai
camini, il cuore gli scoppia nel petto. Ogni volta. Il ricordo di ci che
stato un tempo si fa strada, e con lui le lacrime. Le caccia indietro,
come sempre. Respira e cerca di calmarsi. Si gira una sigaretta di
tabacco e laccende con un vecchio fiammifero. Aspira lentamente
mentre aspetta che i suoi cani si fermino nella piazza del Villaggio. Il
Villaggio, dove si reca una volta allanno, la vigilia di Natale, per
prendere una cassa allemporio. Gli abitanti lo evitano. Pensano sia
un angelo maledetto, o un diavolo disperato. Come dargli torto? Non
mai cambiato, da secoli. I padri raccontano ai figli la leggenda del
Vecchio Uomo dalla lunga barba bianca che compare una volta
lanno cos come loro lhanno sentita dai loro padri.
Quel giorno il Villaggio diventa deserto; non si vede nessuno ma
dietro le finestre decine e decine di occhi spiano le strade e decine e
decine di anime si pongono la stessa domanda: torner? E lui torna
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

sempre. Arriva con la sua slitta trainata da nove cani e si ferma


nellunica piccola piazza. E scende. Ascolta il silenzio irreale che
riempie laria e respira a fondo il profumo di pesce arrostito che sale
dai camini. Si guarda attorno, scruta dietro le finestre delle case
innevate di quel Villaggio che sembra, anche lui, non cambiare mai.
E dietro le finestre dai vetri appannati le madri frementi di angoscia
stringono forte al petto i figli impauriti dallo sguardo di quelluomo
barbuto e misterioso, che tutti credono maledetto.
Lui sincammina con passi pesanti e lenti verso lunico emporio del
paese, dove sa che davanti alla porta sprangata gli stata lasciata una
grande cassa, una cassa con del tabacco e qualche bottiglia di whisky
invecchiato. Lascia un sacchetto con delle pepite doro, carica la cassa
sulle spalle e torna indietro, verso la piazza e la slitta, con passi
ancora pi lenti e pesanti. Poi riparte, silenzioso come arrivato, non
dopo essersi fermato qualche altro minuto a immaginare la vita
dietro quelle finestre chiuse e bardate da tende pesanti e a respirare il
profumo del pesce arrostito. Solo quando la sua slitta scomparsa
nel bosco la gente smette timidamente di trattenere il fiato, e i pi
coraggiosi escono per primi dalle case per ripercorrere eccitati le sue
orme nella neve, finch tutto il Villaggio si ritrova nella piazza.
Silenzioso, consapevole di aver toccato con lanima qualcosa di
troppo, troppo difficile da capire.
E la slitta scivola via nel bosco innevato. I cani corrono veloci verso il
Nord del mondo, verso la Citt Dimenticata, ai margini della quale
c la sua baita di legno. La Citt Dimenticata. Con le sue statue
davorio e le torri di cristallo. Con le strade e le fontane di marmo
bianco. E i palazzi di ghiaccio. Una citt disabitata e irreale, vuota e
silenziosa. Una citt che non c su nessuna mappa e che nessun
uomo potr mai trovare. Una citt dove il tempo scandito solo dal
rumore di una goccia che cade a terra da un orologio di ghiaccio,
sospeso magicamente al centro della piazza principale. Si scioglie al
ritmo di una goccia allora, ventiquattro gocce al giorno, per
trecentosessantacinque giorni, non importa se ci sia il sole o sia buio;
non importa se ci siano zero gradi o meno quaranta. Una goccia
allora. Sempre. Lultima goccia cade a terra alla mezzanotte del 24
dicembre, e lorologio scompare. Per riapparire il giorno successivo,
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

integro, a lasciar cadere di nuovo a terra una goccia e un pezzo di s,


ogni ora.
La Citt Dimenticata, dove a fargli compagnia ci sono solo i fiocchi di
neve che cadono a volte nelle brevi notte destate, quando per una
magia antica alcuni di quei fiocchi prendono vita e si animano
appena toccano terra. Alcuni si trasformano in bambini, altri in
ragazzi, altri in uomini e altri ancora in vecchi. Animano la Citt e i
suoi palazzi, affollano le strade di marmo bianco, ballano e pattinano
nella piazza. E cos per tutta la breve notte. Quando questo accade
lui corre fuori dalla sua baita, prende in braccio i bambini e li culla,
istruisce i ragazzi sulla vita nella foresta, parla e si confida con gli
uomini, corteggia le donne e ascolta le storie dei vecchi. Fino a che
sulla citt oramai brulicante di vita, con le strade e le piazze affollate
da giovani e anziani, non sorge il sole a sciogliere i corpi e le anime di
quei fiocchi animati, e a restituirla al suo silenzio, interrotto solo dal
suono del vento e dal rumore della goccia che cade dallorologio di
ghiaccio sospeso sulla piazza. Lui allora se ne torna alla baita,
sconfitto e con passi pesanti, chiedendosi quando nevicher ancora.
E passa ogni giorno e ogni notte dellanno in questo modo,
aspettando che si compia il suo destino. A volte passeggia nella Citt
vuota, a volte va nella foresta a tagliare un po di legna, ma trascorre
la maggior parte del tempo davanti al camino, a fumare la sua pipa e
a pensare. Fino al giorno della vigilia di Natale, in cui prende la sua
slitta e i suoi cani per recarsi al Villaggio a rifornirsi di tabacco per
tutto lanno e di whisky invecchiato per quella lunga giornata che lo
attende. Torna allora nella sua baita, accende il camino e apre la
prima bottiglia.
E passa quel che resta della vigilia cos, davanti al camino, a guardar
bruciare le fiamme che cullano la nostalgia dei suoi giorni solitari e
sempre uguali, l, nel Nord del mondo. E beve. E aspetta. E beve. E
aspetta che arrivi la notte, quando una magia antica lo trasforma in
un uomo capace di cose straordinarie: Babbo Natale. Quando la
penultima goccia dellorologio di ghiaccio cade in terra, il campanile
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

della Citt Dimenticata fa sentire la sua voce per la prima e unica


volta durante tutto lanno, e batte undici colpi. il segnale.
Allora lui scende rumorosamente le scale che portano alla buia
cantina, dove tra le mille cianfrusaglie inutili tiene un grande baule
argentato. Accende un mozzicone di candela e apre il baule. Il vestito
ancora l, ovvio. Ogni anno, il 25 dicembre mattina, lo ripone in
quel baule in cantina e ogni anno, il 24 dicembre sera, aprendo il
baule spera di non trovare pi il vestito, di risvegliarsi da quello
strano destino. Ma il vestito sempre al suo posto. Lo prende e lo
porta nella sua stanza. Lo stende sul letto e rimane almeno dieci
minuti a fissarlo, seduto sulla sua sedia di legno preferita. In quei
dieci minuti riesce a mandar gi una bottiglia intera di whisky.
Laccompagna coi pensieri pi strani. Il pi ricorrente quello di non
salire sulla slitta, di rimanere nella baita a sbronzarsi. Ma c sempre
un non so che, forse una sorta di disincantato senso del dovere, forse
il ricordo di unarcana e radicata paura di chi lo ha reso in quel
modo. E quel non so che lo fa alzare sempre, ogni anno. Si spoglia
lentamente dei suoi abiti di lana e pelliccia e indossa velocemente
labito rosso e il cappellino. Poi torna al camino e apre la cassa di
whisky, dove sono ordinatamente allineate le bottiglie superstiti. Le
prende e le infila nelle capienti tasche della sua giacca. Una la stappa
subito e la tiene in mano.
Esce e trova le renne gi legate alla slitta, carica, come sempre, di
regali. Le sue nove renne. I suoi nove cani da slitta, immortali anche
loro, che solo per quella notte si trasformano in renne volanti.
Grande cosa, la magia. Si siede al posto di guida e con la mano
sinistra prende le briglie, mentre con la destra tiene il whisky. Fa un
sospiro, scuote un poco la testa, poi si porta la bottiglia alle labbra e
si concede una generosa sorsata. Alza il braccio al cielo e scuote la
bottiglia mandando alcune gocce del suo contenuto verso la luna, poi
urla alle renne Ayhh-yohh, Ayhh-yohh! e parte.
Tranquilli, bambini.
Anche questanno Babbo Natale vi porter i regali.

Bango Skank
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Un anno di successi che premia lambizione


e pure il portafoglio ne rimarr stupito.
Venere che decolla in quest'anno venturo
che sar periglioso assai per i cuori legati:
chi aspetta il nuovo amore si trova avvantaggiato
ma quante tentazioni per chi ama ed amato...
Con sto 2015, il conto presto torna,
ch Venere gaudente favorisce le corna!

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

I grandi amori si annunciano in modo preciso. Appena la vedi dici: chi


questa stronza?
Ennio Flaiano

Verso la Luna

ra un sabato sera. Ma senza febbre.


Ed io non avevo altro da fare che starmene solo, da qualche
parte. Decisi cos di uscire, non mi andava pi di tanto di
camminare, ma non volevo restare a casa. Cos scesi e andai al solito
pub, qui vicino. Presi il solito drink e una birra.
Mi guardai intorno, non cera molta gente, chiss perch: era o non
era un sabato sera? Forse era il freddo a far passare la voglia di uscire.
Nonostante ci, un paio di tavolate erano occupate da gruppetti di
ragazzi. Uno di loro si avvicin, probabilmente era troppo giovane
per ordinare da bere, gli avevano negato qualcosa. Mi chiese, quasi
vergognandosi, se potevo ordinare io per lui una Heineken. Io gli
sorrisi e feci quello che aveva chiesto. Fu gentile in fondo, e fui felice
di aver aiutato una giovane promessa.
Finito il drink uscii con la birra ancora a met, decisi di andarmene
verso il centro. C un cinema in questo posticino tanto carino, e se
avessero passato un bel film lo avrei visto volentieri. Avrei anche
pagato per i popcorn XL. Ma non cera niente da vedere, solo qualche
filmaccio che non ispirava affatto. Anche qui poca gente. Una coppia
di signore camminavano a passo spedito, stringendosi nei loro bei
cappotti.
Lasciai scivolare la bottiglia nellapposito contenitore del vetro. La
spinsi forte per sentire i vetri frantumarsi allinterno. Non so perch,
mi piace. Mi affacciai in un bar per prenderne un'altra, e una volta in
strada, non sapevo dove diavolo buttarmi. Vidi in lontananza
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

linsegna della libreria Tra le righe. Non avevo meglio da fare, come
avrete capito e mi diressi verso lunica insegna luminosa accesa.
Lunica che avesse attirato la mia attenzione. Ah, ci tengo a dire che
erano le undici passate. Una libreria aperta a questora, strano,
pensai.
Aprendo la porta sentii suonare il campanellino appeso sopra, quello
che segnala ai commessi o cassieri che un cliente appena
approdato. Me li immagino sfregarsi le mani al suono metallico di
questo aggeggino.
Buonasera disse una commessa uscendo da dietro una tendina.
Buonasera! risposi io, alzando la bottiglia quasi a brindare.
Era una ragazza piuttosto giovane, alta, corpulenta, coi capelli nero
corvino. Ricci ricci e lunghissimi. Una chioma spaventosa. Feci i
complimenti per la bella foresta di capelli. Poi chiesi il perch di
questorario. Rispose che non aveva problemi a stare in libreria, non
aveva mai da fare il sabato sera, e non cera motivo di tenere chiuso.
Ovviamente aveva degli occhiali, occhiali tondi e leggeri, con la
montatura di metallo sottile e delicata. Si appoggiavano con una
certa grazia su un naso che poteva avere vita propria, date le
dimensioni.
Le sorrisi a questa spiegazione, anche se non capii molto. Le chiesi
dei consigli su dei libri da prendere. Fu generosamente educata
nellaccompagnarmi tra gli scaffali. Mi indic alcuni titoli, ma non
seguivo molto quello che mi diceva in merito ai libri.
molto gentile dissi io, cercando di essere garbato.
Grazie mi rispose sogghignando e coprendosi con una mano.
Finita la birra, chiesi stupidamente Per caso ha un frigo, o qualcosa
di simile dove poter prendere qualcosa da bere?
Non offriamo servizio bar rispose quasi inacidita.
Ovviamente chiesi subito scusa, e misi il vuoto in una tasca del
giacchetto. La butto dopo dissi indicando la tasca.
Vuole comprare qualcosa? mi chiese tutta un tratto.
Ci pensai qualche secondo, poi risposi: Forse
Sorrise di nuovo, sapeva fare il suo lavoro o era solo un po
svampita?
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Io delle persone cos mi innamoro. Quindi speravo fosse solo molto


brava a fare quel che faceva. Torn dietro la cassa e si sedette sullo
sgabello che aveva l. Io continuai a girare tra gli scaffali, passando il
dito sui libri. Come si faceva col bastone sugli steccati. Non sapevo
proprio cosa scegliere.
Un libricino di forse neanche un centimetro attir la mia attenzione.
Piegai la testa verso destra e lessi strizzando un po gli occhi. Enrico
Brizzi: Jack Frusciante uscito dal gruppo.
Mi piacciono i titoli lunghi, mi piacciono i tipi che escono dai gruppi.
Non so perch mi attir, cos. Lo presi e ne sfogliai qualche pagina.
La carta era sottile e leggera, quasi come i fogli che dividevano le
pagine dei vecchi album di foto di famiglia.
Mi diressi alla cassa col libro in mano, e quando ero ancora a qualche
passo dalla ragazza, lei esclam: Ha trovato qualcosa?
Ho trovato molto di pi risposi in fretta.
Ah si?
Si, ho scelto questo per ora dissi porgendole il libro.
Oh si, gran bel libro. Ottima scelta replic lei passando il codice a
barre sotto la sua pistola.
Grazie risposi io a petto in fuori.
Pagai e salutai.
Infilai il libro nella tasca dei jeans, era incredibilmente morbido e
flessibile. Appena in strada allargai le braccia e inspirai un po di aria
fresca, fredda e pulita. Sfilai la bottiglia dalla tasca e la appoggiai
vicino a un secchio. Non era per il vetro, ma non volevo pi
portarmela appresso.
Due negozi dopo Tra le righe cera, e spero ci sia ancora, un locale
senza insegne. Entrai nella speranza di trovare un bancone con dei
boccali di birra. Era molto carino per essere un locale cos anonimo.
Mi sedetti l, su uno dei soliti sgabelli scomodi. Il barista mi serv e
diedi il primo sorso al drink.
Ottimo! dissi alzando il bicchiere verso il barman.
Quello s che si poteva chiamare Pub, bello pieno di gente
insignificante, che per faceva da sottofondo.
Qualcosa mi dava fastidio sotto una natica, era il Jack Frusciante.
Lo estirpai da l e lo posai sul bancone.
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Wow amico, leggi? il barista cercava di fare il simpatico.


Certo, non vede che ho un libro dissi sbattendo la mano sulla
copertina.
Sa che quel libro lho letto anchio? Pensi un po.
Mi vuol dire che ho comprato una frociata? Il libro dei froci?
esclamai forse un po esagerando, non me ne resi nemmeno conto.
Stavamo solo giocando.
Hey, coshai contro i froci? mi grid uno seduto un po pi avanti
di me.
Ora non voglio fare distinzioni, ma il tipo sembrava decisamente gay.
Niente amico, era una battuta cercai di scusarmi come potevo.
E secondo te una battuta che fa ridere? strill inacidita.
No, assolutamente. Non volevo offenderla, signore alzai il
bicchiere col solito gesto del brindisi, lasciai passare qualche
secondo, poi dissi o signora?
Sei una merda! strill di nuovo.
Sto solo scherzando. Chiedo chiesi scusa davvero, non sono il tipo
da discriminazioni simili. Cercando di rimediare al pasticcio, bevvi
un lungo sorso e poi dissi Io ne ho molti di amici come lei, signore.
E mi sono anche simpatici, non creda. Voglio dire, non sono uno
che come dire
Il tipo si alz stizzito guadagnando quei pochi passi che ci dividevano
e in faccia mi strill Merda! e mi moll un ceffone degno di una
signora napoletana. Poi si gir facendo svolazzare i capelli in aria,
seguito dai suoi tre amici.
Lo vede gli strillai io dietro mi anche piaciuto!
Quando torn il barista gli dissi che certe cose non le capivo proprio.
Me ne porti un altro aggiunsi porgendo il bicchiere pieno di solo
ghiaccio.
Continuavo a guardarmi intorno quando allimprovviso entr la
commessa della libreria.
Ohh, salve. Venga qui. Ha gi chiuso? chiesi guardando lorologio,
era mezzanotte e mezza.
Non sembrava il tipo giusto in un locale cos, come non lo sembravo
io nel suo. Si tolse il cappotto e la lunga sciarpa colorata mentre si
guardava intorno circospetta.
pag. 15

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Salve mi riconobbe subito.


Cosa posso offrirle?
Ma no, non si preoccupi disse con tono da nobildonna.
Con quelle luci si not meglio il suo vestiario. Aveva un abito a fiori
vagamente colorato, ma non troppo. E delle scarpe, boh.
Ma certo, si metta qui. Vede, tra quelle bottiglie si nasconde il
prossimo drink, e se vorr, potr condividerlo con me dissi cercando
di essere gentile.
Disse cosa voleva al barista e in pochi secondi ebbe davanti il suo
cocktail.
Allora un brindisi? alzai il bicchiere di nuovo.
Cin cin esclam.
Quanto tempo che non lo sentivo dire.
Diede un sorso e mentre stava su col bicchiere, il drink le and di
traverso, o quasi.
Tutto bene? domandai io battendole la mano sulle spalle.
Si si, vedo che il libro lo tratta bene.
Per dirla facile, lo stavo praticamente usando come sottobicchiere,
appoggiando il bicchiere ben impugnato proprio sulla copertina.
Si, mi piace viverli a me, i libri non sapevo proprio cosa dire.
Insomma chiude a mezzanotte e mezza?
Solitamente anche prima rispose sorridendo.
Bh, sembra felice del suo lavoro. cos bello
S, un bel lavoro
Intendevo, bello fare un lavoro che rende felice.
Ah, bh, felice non sono. Non mi da chiss quale stipendio e
Io odio il mio lavoro la interruppi.
Questo no.
Ecco, e tanto basta dissi ridendo.
Lei continuava a sorridere, ma non riuscii mai a strapparle una risata.
Gli occhi dicevano la verit. Gli occhi non sorridevano.
E poi sorride sempre, no?
Si, ho uno spirito ottimista e positivo. Ma credo che la felicit sia
un'altra cosa.
Io credevo davvero lo fosse. Sempre con quel sorriso, ma mai tanto
felice.
pag. 16

IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Stava per diventare una seduta dallo psicologo, e lalcol non aiutava.
O meglio, non aiutava me, stava sciogliendo ogni timidezza e
inibizioni della giovane riccioluta amica.
Quel giorno venne a casa con me. Lo so per certo perch il giorno
dopo mi sono svegliato con lei nuda vicino, nel mio letto. Non mi era
mai successa una cosa cos.
Sotto la schiena avevo Jack Frusciante, e addosso solo il calzino
destro.
La mia maglietta era sporca di vomito e non ho mai saputo di chi
fosse, spero il mio.
Quando scesi dal letto inciampai in qualche bottiglia e lattina di
birra, ma riuscii a cavarmela senza far rumori. Uscii dalla camera e
andai alla scrivania. Cercai un post-it e ci scrissi su grazie della
serata, ci vediamo in libreria semmai.
Quando tornai indietro, passai davanti allo specchio, mi guardai e mi
feci schifo. Ero nudo, sporco e insensibile. La cosa peggiore che ero
spettinato. Vorrei sorridermi ogni volta che passo davanti a uno
specchio. Ma c sempre un motivo per non farlo.
Quando rientrai in camera, mi avvicinai al letto passando tra i vuoti
di birra. Dun tratto acciaccai un tappo a corona che mi buc la
pianta del piede. Non riuscii a resistere e imprecai con tutta la voce
che avevo in corpo. Fu cos che si svegli, con un mio bestemmione.
Mi misi sul bordo del letto e la sentii dietro le spalle.
Buongiorno anche a te mi disse dolcemente con la voce di chi si
appena svegliato, e stiracchiandosi, ancora dolcemente. E sempre
dolcemente mi abbracci da dietro e mi baci sul collo. Uno tsunami
di capelli neri profumati si infranse su di me. Poi si gir verso i piedi
del letto e quasi come affacciata da un balcone, sbratt anche
lanima. Cerc di scusarsi, ma io ero gi partito.
Tieni, stavo per darti questo dissi porgendole il bigliettino.
Lo lesse pulendosi la bocca col dorso della mano, poi mi guard.
Ma oggi chiusa, Domenica.
Io dicevo in generale risposi sotto voce.
Ah, cos che tratti una ragazza? ha cominciato. E quando
cominciano certi discorsi difficile uscirne.
pag. 17

IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Vuoi che me ne vada? strill saltando in piedi. Il rumore delle


bottiglie accompagn il suo acuto.
Di scatto prese il suo vestito e lo indoss, cos, senza nientaltro. Mise
le scarpe e agguant la borsa. Con un colpo secco infil gli occhiali da
vista. Sventolava quella chioma con rabbia inaudita. Si diresse a
passo spedito, faceva almeno sei metri ad ogni falcata. Si sbatt
violentemente la porta alle spalle. La sentivo strillare gi, si sentiva
dal mio letto. Rimasi seduto come stavo per almeno una mezzora,
ripensando allaccaduto. Che stronzo. Forse ho sbagliato.
Bevvi un sorso da una bottiglia aperta appoggiata sul comodino. Birra
sciupata. Me la ricordo.
Oggi un altro giorno, ovviamente. Ma quella ragazza non me la
tolgo dalla testa. Prima o poi ritorner nella sua libreria. Spero non
sia incazzata ancora con me, come lo era quando ha quasi smurato la
porta di casa. una donnona, altro che ragazza. Certo, non passata
neanche una settimana.
Sto leggendo quel libro, e mi piace. veramente molto bello. Credo
diventer il mio preferito, il pi bello che abbia mai letto.
lunico libro che abbia mai letto.
Dovrei vergognarmi? Forse. Ma io non credo.
Preferisco fare altre cose, e poi ho potuto notare che i prezzi di certi
libri non sono neanche cos abbordabili. Sono quasi proibitivi.
Il dopo sbronza una cosa terribile, la vivo malissimo. Mi serve un
giorno di quarantena, per questo bevo solo il sabato. Cos la
Domenica posso stare tutto il giorno a riprendermi. uno dei tanti
inconvenienti. Infatti durante quella Domenica non la cercai, non ci
riuscii. Gli altri giorni fino ad oggi sono stati un po pieni, ma
ammetto che dai miei pensieri non se n andata.
Oggi cos, ci penso mentre leggo il libro, credo che entro questo
pomeriggio lo finisco. Ho una scusa per tornare in libreria.
In libreria si fanno strani incontri. stato magico.
La filosofia di Jack Frusciante la mia, lo era gi da un po, prima
mi sembrava una mia accozzaglia di pensieri. Col libro diventato
pag. 18

IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

qualcosa di ufficiale. Qualche forza superiore ha fatto s che entrassi


in possesso di questo libro. Da brividi.
Sono le dieci, buio. Dovrebbe essere aperta la libreria. Esco in
strada con una lattina di Pepsi in mano e il libro in tasca, lo porter
sempre con me, ovunque.
Girando per strada penso sempre ai passi che devo fare, non penso
mai ad altro se cammino. Penso allandatura che, dopo pochi passi,
comincia ad essere automatica. Dopo qualche centinaio di metri non
ci si accorge pi di quello che c da fare per camminare. Fa tutto il
corpo. Mi fa impazzire.
Passando davanti al cinema, vedo il cartello di un film appena uscito.
Le solite storie, i soliti film. Non c mai niente di davvero nuovo.
A pochi passi dalla libreria, mi fermo. Linsegna accesa e credo
voglia dire che aperto. Si vede anche della luce in strada provenire
dallentrata. Mi scolo gli ultimi quattro sorsi rimasti nella lattina e la
getto. Queste bevande non aiutano certe situazioni, ci vorrebbe una
birra adesso. Anche due. Inspiro profondamente e rimango fermo.
Cerco il coraggio, le parole, la faccia. Cerco di guardare allinterno da
distanza di sicurezza. Ed l, di spalle allungata verso uno scaffale
alto. Mette a posto dei libri, probabilmente.
Indossa un vestito simile a quello di quando lho conosciuta. Stesso
modello ma fantasia a colori diversi. Avr un armadio pieno di vestiti
dello stesso stampo.
Si volta di scatto, senza lasciarmi il tempo di indietreggiare. Mi
guarda, mi fissa negli occhi. Si da lo slancio e schizza fuori, per
strada, senza neanche mettere il cappotto. Guarda in cielo mentre
incrocia le braccia alte, come per scaldarsi. Continua a guardarmi con
uno sguardo assurdo, intenso. Perenne. La lunga chioma distribuita
con grazia sulle spalle, e poi gi a cascata fino ai fianchi.
Non so se dire qualcosa, mi sento paralizzato da quegli occhi. Cos
freddi, cos fermi. Ma anche cos belli.
Quando provo a pronunciare una parola pescata a caso dal cervello,
prende lei le redini.
Ciao! secco.
Tutto bene? chiedo io forzando un sorriso.
Che cosa vuoi qui? mi domanda quasi ignorandomi del tutto.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Tiro fuori il libro dalla tasca e lo guardo. Poi lo alzo con la copertina
verso lei Lho letto. Lho finito oggi stesso.
Sei riuscito a leggerlo tutto? risponde senza scongelarsi neanche
un po.
S. diventato il mio libro preferito.
Sto morendo di freddo a stare qui fuori. Si sta congelando davvero.
Se puoi chiudere andiamo a prendere qualc
Vattene! conclude interrompendomi.
Si volta e fa per rientrare.
Aspetta le strillo io facendo qualche passo verso lei. Si ferma
continuando a guardare davanti a s.
Dai vieni, ci prendiamo qualcosa al bar qui dietro.
Continuo ad avvicinarmi e a cercare un contatto visivo mentre lei
continua a ignorarmi.
Sei uno stronzo?
Me lhai gi chiesto, cerco di parlare con voce amichevole e ti ho
gi detto di no. Per favore.
Lentamente torna con gli occhi sul mio viso e le sorrido, ma senza
cambiare espressione esclama Perch dovrei venire? Ti rendi conto
di che comportamento h
Ti chiedo scusa, non posso fare altro. Sai, non facile per me. Non
sono uno che si lascia andare facilmente.
Non mi sei sembrato cos risponde spostando le mani sui fianchi.
Infatti. Con te stato diverso. Sono stato bene e non ho avuto
nessuna delle mie solite paure.
Ma di che parli?
Parlo del fatto che tu mi s ecco.
Cosa? domanda subito.
Tu mi piaci esclamo con tono calante. A me, tu piaci. Mi sei
piaciuta fin da subito e non riesco a pensare ad altro se non al tuo
profumo, alla tua morbidezza, ai tuoi soffici capelli profumati.
Forse difficile da capire, ci conosciamo da poco. Ma in questo poco
tempo sei stata la ragazza pi interessante da da non so pi
nemmeno quanto tempo!
A queste mie parole reagisce in maniera inattesa. Barcolla un po sul
posto, quasi come se ci pensasse. Incrocia di nuovo le braccia, poi le
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

lascia cadere sui fianchi. Infine porta una mano nella foresta di
capelli e smuove un po quel labirinto di beatitudine. Posso
chiudere qualche minuto.
Perfetto dico io quasi saltando e avvicinandomi.
Prendo la giacca ed esco e si chiude la porta alle spalle.
Quando esce non fiata, e nemmeno io riesco a dire niente. Iniziamo a
camminare a passo lumachino, fianco a fianco. Non una parola per
almeno trecento metri. Non ho nessuna intenzioni di uscirmene con
qualche cazzata, e visto che non so fare altro, sto zitto. E mi sto
anche vergognando parecchio ripensando alle parole che le ho detto
poco fa.
Guardo fisso avanti a me e cerco di pensare ad altre cose, senza
riuscirci. E proprio mentre cerco di immaginare una vecchia spaccare
una bottiglia di vetro in testa a un ragazzo col passamontagna, sento
la sua mano che sfiora la mia. Non per caso, lei che cerca la mia
mano.
Al terzo secondo di contatto, la prendo e la stringo. Prima come
scolaretti, poi intrecciando le mie dita con le sue. Mi scappa un
sorriso, rivolto verso il nulla. Con la coda dellocchio la vedo voltarsi
verso me, e vedendomi sorridere come un ebetino, scoppia in una
risata. La sua risatina.
Mi viene da ridere anche a me, pensando allassurdit del momento.
Poco fa mi chiedeva se fossi stronzo, ora mi tiene per mano ridendo.
Mi volto per guardarla e la luna illumina solo la bellezza del suo viso.
Il sorriso splendente, sincero. Rasserenato. Il vento porta qualche
lungo boccolo sul suo volto, ma lei con molta destrezza se ne libera.
Anche i capelli in faccia sono uno spettacolo. Io li odio e mi fanno
impazzire, a lei danno occasione di mostrarsi ancora pi bella.
Passiamo davanti al cinema, e tutte quelle locandine non fanno altro
che guardarci, noi nemmeno ce le filiamo.
Con una mano, senza farsi vedere, mi sfila Jack Frusciante dalla
tasca, lo arrotola e allarga la saccoccia della sua giacca.
Svoltiamo per una via che va dritta in bocca alla luna, una luna
immensa e bianco latte. E ancora con le mani intrecciate e senza
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

proferire parola, ci incamminiamo per la nostra strada, verso quella


luna.
solo linizio dellanno, se questo Gennaio, mi aspetto grandi cose.
Un destino qualsiasi ci aspetta.

Marzio Pellegrini

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Sul mare tuo un po' uggioso


risplender il sereno.
Migliorano le cose, avrai soddisfazione,
coi cari e la famiglia riprender l'intesa.
Segno serio e sincero, posato e assai fedele,
resisterai tu a Venere, che induce all'avventura?
L'estate passionale ti tender l'agguato,
o tu saprai resistere all'erotico fato?

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

La verit tradizione, non la verit.


Thomas Bernhard

Anime
Wakkanai, Hokkaido, Giappone
3 febbraio

asako entr in cucina. La pentola era gi sul fuoco, sentiva


il liquido bianco sobbollire, borbottava come un vecchio
sdentato.
Si avvicin e alz il coperchio, odor profondamente l'aroma
pungente dei funghi e quello delicato dei fagioli di soia. Mescol con
calma due, tre volte e poi ricopr, avrebbe dovuto cuocere ancora per
due ore almeno.
Masako alz lo sguardo al sottile orologio da polso che era
appartenuto a suo padre e che lei teneva sempre indosso, era ancora
presto, avevano iniziato per tempo. Voleva che fosse tutto pronto per
la festa, era il suo giorno preferito in tutto l'anno.
Il Setsubun era un giorno di devozione, solo se si aveva tempo e
pazienza si poteva preparare il rituale, goderselo con le persone care,
scacciar via tutti i cattivi pensieri dell'anno passato. Masako sapeva
che il giorno dopo, appena sveglia, si sarebbe sentita purificata, pulita
e libera di iniziare un nuovo ciclo, magari con qualche nuovo
proposito e desiderio da realizzare nei mesi futuri.
Apr la porta sul retro e vide subito che la nonna Etsuko era seduta su
uno sgabello a pulire i piselli dentro una grande cesta di vimini, era
un regalo di nozze di sessantacinque anni prima e non usava altro
per le sue faccende. Raccogliere funghi e bacche, spostare verdure,
portare il bucato, era la sua compagna fedele per ogni cosa.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

La neve circondava il piccolo sgabello, era dappertutto, sulla


staccionata di legno, la ghiaia, le rose, gli alberi oltre il campo.
Aveva smesso di nevicare da poche ore, dopo quattro giorni e le
strade sarebbero rimaste impraticabili per tutta la mattina. Masako si
strinse addosso il maglione di lana e si avvicin con calma alla donna,
per non spaventarla e quando le fu dietro le pos una mano sulla
spalla.
Nonna, non hai freddo?.
Masako not che indossava soltanto la sua vestaglia, aperta su un
grembiule marrone e una tuta da casa.
Freddo o caldo, non c' differenza. Non pi come una volta
annu.
La montagna di piselli andava aumentando nella cesta, le dita curve e
nodose, ancora forti, sgranavano i baccelli con delicatezza e velocit.
L'indice sgusciava dentro l'antro cavernoso del legume, sputandone
fuori i piccoli piselli freddi, il pollice corto teneva ben saldo il
baccello.
Masako si ricordava di quando da bambina rimaneva ipnotizzava da
quelle mani che si muovevano con agilit, dentro e fuori.
Vieni dentro nonna.
S, arrivo la donna alz lo sguardo al cielo, bianco come la terra
che la circondava Vai a controllare la bambina disse.
Masako era abituata a prestare attenzione alle sensazioni della nonna
e annuendo si diresse in casa, infreddolita. Rimase qualche istante a
scaldarsi davanti al camino in cucina tendendo l'orecchio ai rumori
provenienti dal piano di sopra, solo silenzio.
Sal la scala con lentezza, era vecchia e il legno scricchiolava ad ogni
passo felpato delle pantofole da casa. La porta della cameretta gialla
era aperta, quando Masako si sporse sul lettino vide che la bambina
aveva gli occhi aperti, era gi sveglia.
La prese in braccio e lei strinse i pugni e si stropicci gli occhi prima
di abbandonarsi contro la spalla della madre. Masako le infil un
secondo paio di calze e un maglione di lana allacciato sul davanti, i
bottoni erano a forma di piccole rondini bianche.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Torn in cucina con Ichi, era l'unica stanza calda della casa. La nonna
era gi rientrata, la cesta colma di piselli sostava davanti alla porta sul
retro e lei stava mescolando la zuppa sul fuoco.
Masako mise la bambina sul seggiolone di legno e le porse un piatto
di plastica pieno di biscotti scuri, al cioccolato.
Sta venendo proprio bene, i fagioli iniziano a sfaldarsi Etsuko
annu soddisfatta.
S, vedrai che sar buonissima. Tra mezz'ora se a un buon punto
aggiungo il pomodoro e il cavolo, ora li preparo.
Masako prese un pentolino di latta, lo riemp di latte e lo mise sul
fornello pi piccolo. Tir fuori una tazza rosa dal ripiano in alto,
tenevano l stoviglie e bicchieri per evitare che ci arrivasse la
bambina.
Puliranno le strade, arriveranno puntuali Masako sorrise alla
nonna.
Nona! Nona! chiam Ichi.
Etsuko si avvicin, la bambina le allung un biscotto tenendo il suo
ormai a met ben saldo nell'altra mano. La donna sorrise e scopr le
gengive scavate e spugnose, erano ormai dieci anni che non
mangiava pi nulla di solido. Ichi si mise a ridere, la nonna le
ricordava tanto la sua bambola di plastica.
Bambina che ride, bambina che vive disse la nonna e sorrise.
Masako vers il latte nella tazza rosa e lo port alla bambina,
aiutandola a bere a piccoli sorsi. Ichi strinse con forza le manine
attorno alla tazza e quando la madre gliela lasci, inizi a metterci
dentro i biscotti, mescolando con il cucchiaio di plastica bianca.
Diverse ore pi tardi la pentola di zuppa giaceva, coperta, sopra al
fornello spento. Masako pul il tavolo della cucina dalle briciole e
prese il piatto con le fette di pane sottile, posandolo in sala da
pranzo.
Il tavolo rotondo era apparecchiato e imbandito, vitello al forno,
maiale al curry, verdure fritte, melanzane e funghi in agrodolce,
noodles di gamberi, tofu fritto, granchi ripieni, riso. I sei piatti erano
posizionati tutti intorno, i bicchierini di ceramica tra questi e le
pietanze, le bacchette e il tovagliolo sulla destra. I piatti erano quelli
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

del servizio buono, lo usavano solo per le feste ed era composto da


diciotto posti; Masako quella mattina aveva scelto i sei raffiguranti le
costellazioni, in arancio e oro su fondo bianco.
Al centro della tavola una coppa di ghiande, bacche e fiori di ginepro
che la nonna aveva composto nell'ultima settimana. Diceva sempre
che in tavola dovesse esserci una forza al centro per equilibrare le
parti, altrimenti l'umore dei commensali ne sarebbe stato
negativamente influenzato.
Nella stanza c'era un tepore piacevole, creato dalla stufetta elettrica
che Etsuko aveva acceso un'ora prima per riscaldare l'ambiente e
mantenere le pietanze tiepide.
Akemi! Zia! Mama! Ichi aveva il naso schiacciato contro il vetro
della porta finestra che dava sul giardino.
Masako la raggiunse a passi piccoli e svelti, sorrise nel vedere la
macchina rossa parcheggiare davanti al cancello. Il vialetto che
portava alla casa era ancora innevato, non aveva fatto in tempo a
pulirlo con la pala, ma si tranquillizz notando che avevano tutte gli
stivali imbottiti ai piedi. Probabilmente in citt le strade erano gi
pulite, lass invece avrebbero dovuto aspettare l'indomani, a festa
finita.
Nonna, sono qui. Esco Masako grid verso la scala e poi si rivolse a
Ichi Aspetta qui, da brava. Mamma torna subito.
Ichi alz i grandi occhi su di lei e annu, la faccia tonda sembrava
quella della luna, quel giorno invisibile tra le nuvole fitte. Masako
infil sciarpa, stivali e cappello e usc, andando loro incontro.
Dall'auto usc una bambina di quattro anni, poco pi grande di Ichi,
una signora con un pacco tenuto in bilico sul palmo della mano
destra e una giovane donna con due grosse borse per mano. Masako
gliene prese una e fece da apripista sulla neve, portando tutti in casa.
Etsuko, sulla soglia, aiut a prendere i cappotti e a spogliare la
piccola Akemi. Lei e Ichi corsero sul tappeto a giocare con dei
cavallini di pezza.
Nonna, tieni, vi ho portato queste coperte. Quass fa sempre cos
freddo! Yuko sorrise, aprendo la borsa.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Grazie cara, ne avevamo bisogno. Non siamo ancora riuscite a


sistemarci del tutto e la neve arrivata prima del previsto Etsuko
annu.
Non si pu mai sapere mamma, ormai il tempo non pi quello di
una volta! disse Risa.
Le donne si spostarono in cucina, lasciando solo le bambine e
sistemando i dolci portati da Risa su un vassoio di bamb ricoperto
da una tovaglietta di raso verde. Erano i dolcetti preferiti di Etsuko e
Masako, li avevano comprati apposta in una famosa pasticceria del
centro la sera prima, per paura che a causa della neve l'indomani le
autorit avrebbero impedito il passaggio nella zona centrale.
Zia avete trovato traffico? Masako si risolve a Risa, tenendo tra le
mani il vassoio.
No cara, non c' nessuno in giro annu Si muoveranno tutti dopo
pranzo, per raggiungere i templi.
Si spostarono nuovamente in sala da pranzo, richiamarono le
bambine e si accomodarono, ognuna al suo posto.
Risa, Yuko, Akemi, Ichi, Masako ed Etsuko. Le ultime donne della
loro famiglia, quattro generazioni, uniche superstiti.
Mamma mi passi il tofu? Preparo un piattino ad Akemi disse Yuko.
Risa le pass il piattino blu di ceramica e si sporse per rivolgersi alla
nipotina Tesoro devi mangiare tutto, oggi un giorno di festa!.
Akemi la guard curiosa Cos' un giorno di festa, nonna?.
Ichi prese a fissarla con curiosit, seduta sul suo seggiolone tra la
madre e la cuginetta.
Risa sorrise e si serv il piatto con il granchio Un giorno di festa un
giorno diverso dagli altri, in cui succede qualcosa di speciale. Oggi si
festeggia l'arrivo della primavera, preghiamo che arrivi presto! E
richiamiamo a noi la fortuna, scacciando gli spiriti del Male, per
poter ricominciare un nuovo anno in pace e felicit.
La vecchia Etsuko annu Ben detto, figlia sorrise ad Akemi Ti
piacciono i fagioli cara?.
La bimba annu S bisnonna, tanto! La mamma me li fa sempre.
Yuko sorrise e Masako con lei. Etsuko annu compiaciuta e continu.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Oggi i fagioli diventano magici, hanno il potere di liberarci da tutte


le cose cattive. Possiamo farci perdonare le brutte cose che abbiamo
fatto l'anno passato.
Hai ragione mamma disse Risa, poi si rivolse alla nipotina I fagioli
ascoltano i nostri desideri oggi!.
Akemi mangi qualche boccone di tofu e guard con attenzione tutti
i piatti presenti sul tavolo, poi poco convinta alz la chela di un
granchio per poi lasciarla ricadere sul piatto.
E allora perch in questi piatti non ci sono fagioli? guard tutte le
donne, una ad una.
Ichi la imit e poi fu distratta da un pisello scivolato sulla tovaglia, lo
prese e inizi a farlo roteare sulla superficie del suo seggiolone,
indirizzandolo con il piccolo indice, ma senza mai schiacciarlo.
I fagioli si mangiano dopo tesoro. Sono speciali, si prega e si
mangiano disse Risa.
Akemi sembr soddisfatta della risposta e si zitt, iniziando a
prendere le verdure tagliate sottili e fritte in pastella direttamente dal
piatto di portata.
Tutte si misero a mangiare, immerse ognuna nei pensieri, belli e
brutti, di cui avrebbero voluto ringraziare o liberarsi.
Silenziosa, la neve riprese a scendere fuori dalle grandi finestre e i
loro respiri ne appannarono i vetri, isolandole dal resto del mondo.
Ichi stringeva con forza le palpebre e teneva le mani giunte al piccolo
petto, Etsuko le pos un fagiolo rosso sulla lingua umida e la bimba
lo nascose dentro la bocca, masticandolo piano.
La vecchia matriarca fece lo stesso con l'altra pronipote, le due nipoti
e la figlia ricevettero il piccolo dono portafortuna sul palmo della
mano. Infine fu Risa a mettere un fagiolo tra quelle della madre.
Tutte s'inginocchiarono, pregando brevemente per una fortuna
sincera per il resto dell'anno.
Etsuko si rec in cucina per prendere la zuppa, prima apr l'anta della
vetrinetta dove teneva riposte le ciotole rituali, le aveva comprate
vent'anni prima appositamente per quella festa. Impil le sei ciotole
con il fondo rosso, nel farlo non riusc ad evitare di lanciare uno
sguardo alle altre dieci con il fondo blu, quelle destinate ai maschi
della famiglia. Erano impolverate, non le toccava pi nessuno
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

dall'ultimo decesso, un anno prima; Etsuko era convinta che lavarle o


spostarle avrebbe irritato gli spiriti dei loro uomini, preferiva lasciarli
riposare in pace.
Lasci scivolare via i pensieri negativi e riemp le sei ciotole con
amore, sorridendo. Le posizion con altrettanti cucchiaini su un
vassoio di bamb e torn in sala.
Con un breve ringraziamento porse una ciotola per ciascuna e tenne
la sua per s, ritornando sul tappeto a fianco della figlia. Iniziarono a
mangiare, l'anziana le osserv una per una, le sue femmine, il
presente e il futuro della sua famiglia.
Ormai conosceva le abitudini di tutte. Ichi e Akemi mettevano in
bocca tre o quattro fagioli alla volta, masticando rumorosamente e
sporcandosi le labbra. Masako beveva prima la salsa di cui erano
imbevuti i fagioli, lasciandoli asciutti e mangiandoli per ultimi. Yuko
metteva in bocca un fagiolo alla volta, assaporandolo con lentezza,
era sempre l'ultima a finire. Risa infilava in bocca cucchiaiate
generose, imbevendo la lingua di salsa. Etsuko mangi con calma,
assaporando tutti i sapori della zuppa e ringraziando, ad ogni
cucchiaio, per ogni soddisfazione che aveva avuto nella sua lunga
vita. E anche per ogni dispiacere, era giusto cos.
Facciamo i fagioli bruciati!! grid Akemi, finita la sua ciotola.
Ichi si alz in piedi, saltellando Buciati!.
Le donne scoppiarono a ridere, solo Yuko si copr la bocca con la
mano, aveva ancora un boccone da finire.
Abbrustoliti, non bruciati bambine! Masako scosse la testa.
Dai dai facciamoli! Akemi prese per mano Ichi e iniziarono a girare
in tondo saltando.
Non nevica pi, meglio sbrigarsi prima che venga buio disse Risa,
alzandosi Inizio a preparare la griglia fuori.
Si rimise sciarpa, cappotto e stivali da neve prima di passare dalla
cucina per dirigersi al cortile sul retro. Masako in mattinata aveva gi
portato fuori la piccola griglia sotto la tettoia, la carbonella era gi
pronta.
Bambine vestitevi prima di uscire e prendere le candele disse
Etsuko.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Yuko le aiut a prepararsi e le mand fuori a giocare con la neve,


Masako si vest e port fuori un piatto di fagioli e dei pezzi ritagliati
di stagnola, per cuocerli.
Nonna io esco, siamo tutte fuori! grid Masako dalla veranda, poi
richiuse la porta dietro di s.
Il cortile era uno spettacolo surreale, come immerso in un foglio
bianco con appena qualche tratto di matita nera a smussarne l'effetto
accecante.
Che bella la neve disse sottovoce Masako.
Risa era intenta a sventolare la griglia per farle prendere il fuoco,
incurvata sul piccolo aggeggio sembrava una di quelle vecchie che
cuociono caldarroste lungo le strade gi in citt, le cui dita curve
sanno di fuliggine e calore. Le bambine erano in un angolo vicino allo
steccato, Ichi accovacciata come quando si sedeva sul vasino, era
intenta a formare una grande palla con la neve che per le si
scioglieva tra i guanti caldi. Akemi, a pochi passi, puliva le rose dai
fiocchi bianchi che le avevano ricoperte.
Masako si sofferm su di lei qualche istante in pi, aveva le dita
delicate e lo si notava nonostante i pesanti guanti gialli che portava,
sfiorava i petali senza farne cadere neanche uno. Sembrava
sussurrare qualcosa ai fiori, lo faceva spesso, Akemi era una bambina
speciale, come la bisnonna.
Masako si strinse il cappotto addosso, il cappello calato sulla testa le
schiacciava la frangia nera contro la fronte, offuscandole appena la
visuale. Devo tagliarla, pens, ma subito venne distratta da Yuko alla
sua destra.
Seduta sullo sgabello della bisnonna, stava facendo dei cigni di carta
da dare alle bambine. Li avrebbero usati per esprimere i desideri e
poi le avrebbero fatte volare come piccole lanterne infuocate, era una
tradizione di famiglia che aveva inventato Akemi l'anno prima. Le
bambine ci erano affezionate.
Masako osserv le sottili dita bianche di Yuko ammansire la carta
rosa come fosse creta. Era completamente concentrata nel suo
lavoro, quasi come se fosse in un altro luogo, nemmeno il fiato
appena oltre le sue labbra si condensava.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Masako attravers il cortile con calma, infilando le mani nelle tasche


del giaccone. Il cielo era ancora terso e carico di neve.
Arriv allo steccato di legno, era stato suo padre a fissare i pali nel
terreno morbido e l'aveva dipinto di verde scuro. Oltre si apriva una
stradina sterrata, un fossato e il bosco, sempre pi fitto fin dove
arrivava lo sguardo.
Masako si ferm a lungo a guardare lontano e anche oltre, con
l'immaginazione. Un vago senso di pace la avvolse, cullandola con la
dolce sensazione di avere tutto e di non voler possedere nulla. Anche
se quello fosse stato il suo ultimo giorno, aveva il cuore leggero e
sereno.
Si volt a guardare le altre, anche la bisnonna era uscita ed era in
piedi sugli scalini della veranda. Prov la forte sensazione che le loro
anime fossero fuse in un unico spirito, come se un filo rosso sospeso
sopra di loro le unisse tutte fino ad arrivare a sua figlia, la pi
indifesa. Si sent piena, colma di soddisfazione e con questa
emozione nel petto torn da loro.
Sentiva gi l'aroma pungente dei fagioli abbrustoliti.
Le chiome degli alberi vennero smosse da un alito di vento freddo,
Masako vide alcuni aghi di pino disperdersi verso ovest.
Un'aquila di mare di Steller sorvol lentamente il bosco, viaggiava
per ritornare al suo nido dopo la caccia. Sbatt con forza le ali,
un'estensione di due metri da piuma a piuma. Si libr qualche metro
pi in alto e sorvol una casa, il tetto fumava e una colonna si
sperdeva nell'aria. Vir appena a destra per evitarla e indirizz lo
sguardo verso terra.
Cinque donne, di altezze assai diverse, erano riunite in un unico
punto vicino alla casa. Dalle loro mani si alzarono nell'aria due
piccoli oggetti leggeri, volarono bassi per qualche istante prima di
consumarsi oltre lo steccato.
L'aquila fece scivolare lo sguardo oltre le figure, piccoli esseri su uno
sfondo di neve.
Con un'ultima spinta vir a destra e si allontan, sfiorando le nuvole.

Serena Lavezzi
pag. 32

IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Anno d'evoluzione e di miglioramento,


aspettatevi subito un qualche cambiamento.
Dovrete tentennare per qualche decisione,
la casa o la famiglia vi tengono in tensione.
Prendete posizione anche riguardo al cuore:
quest'anno decisivo persino per l'amore.

pag. 33

IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Marzo il periodo di passaggio tra diverse stagioni. Marzo il mese


che vede il rinascere della timida speranza che il tutto si trasformer
nella luce, nonostante lo stordimento di un inverno cupo e freddo.
Marzo segna anche la mia esistenza, in questo passaggio attraverso la
tempesta, nel momento esatto in cui le cose covate nell'anima, in bilico
precario tra il marcire nel gelo o il giungere a fioritura tra spicchi di
sole, arrivano a drammatico compimento.
L. Lucciarini

Marzo: il mese dei ricordi

'auto costeggia il viale di alti alberi. Le villette, tutte in fila


ordinata di fronte al mare, hanno ancora il prato incolto e le
finestre chiuse. Tra qualche mese qui ci sar il solito viavai di
famiglie in vacanza e di giovani villeggianti.
Ora ancora tutto in quella stagione ovattata di letargo, con l'inverno
che ha appena voltato le spalle ma la primavera ancora silente e
assonnata, che sembra non decidersi ad arrivare mai.
Comunque, in questa calma immobile tutto gi pronto per divenire
ci che sempre stato nella stagione estiva: un luogo di divertimento,
felicit, relax, gioia. E tutto questo sotto lo strato di polvere delle
case, sotto le foglie marce dei giardini, pronto ad esplodere appena il
sole sar pi caldo e trapasser con la sua luce il freddo. Tutto di
questo luogo riprender a fiorire, a colorarsi, a offrire felicit.
La stessa felicit che, anno dopo anno, ha offerto a noi. Questa casa,
dalla porta cigolante che apro con solennit e rispetto, ci ha accolto
per generazioni intere, tramandando estate dopo estate biciclette
arrugginite, pinne macchiate dalla salsedine e canotti da gonfiare per
una nuova imbarcata tra le onde.
pag. 34

IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Tutta la mia famiglia cresciuta qui e tra queste mura ha trascorso


belle estati di sole. Qui ti ho conosciuto, qui ci siamo innamorati, qui
abbiamo portato i nostri figli in vacanza, per decenni interi, finch
ognuno di loro poi andato per la sua strada. E cos siamo rimasti io e
te a tornare qui, in questa casa che parla di noi.
Oltrepasso la soglia e sono gi dentro un mare di ricordi. Ne respiro la
consistenza, lascio fluire le sensazioni che tutto questo mi d e ne
vengo travolta: un abbraccio agrodolce che per si stempera verso la
fine, quando riapro i miei occhi lucidi di lacrime, e una folata di aria
calda e gentile m'investe timida.
Prendo in mano la cornice con la foto di noi e dei nostri figli. Avresti
potuto continuare a starmi accanto, amore mio, ancora per molto. So
che l'avresti voluto con fermezza, ma purtroppo la vita dispone per noi
le cose pi importanti.
Non si scende a patti con la malattia e con la morte.
E bench tu l'abbia affrontata con coraggio e con tenacia, ne sei uscito
sconfitto.
E bench io mi sia aggrappata ad ogni speranza per un futuro ancora
insieme, mi ritrovo a girare da sola in queste stanze, che ora sembrano
cos vuote, cos silenziose, cos grande in un'assenza che si espande.
La scorsa estate stata l'ultima trascorsa insieme, quando ancora la
malattia non ti aveva aggredito e ridotto a brandelli. Tornare qui oggi,
dopo questi mesi di angoscia e dolore, di sofferenza e disperazione
non cos terribile come immaginavo. Sono venuta per chiudere i
conti con il fato, il destino, con questa intera esistenza ma certo non
mi aspettavo che tutta la rabbia che ho dentro si trasformasse in una
rassegnazione silenziosa.
Entro in camera da letto e ritrovare la tua Settimana enigmistica sul
comodino mi d una sensazione di quotidianit inaspettata. E poi
vengo investita dalla consapevolezza: tutto cambiato.
Lentamente impacchetto le tue cose nel baule che ho lasciato in
soggiorno e quando cala la sera mangio velocemente qualcosa per poi
mettermi a dormire. Domani mio figlio verr a riprendermi per
riportarmi in citt e la casa verr venduta a breve.
pag. 35

IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Ecco perch sono qui, per svuotarla e renderla abitabile per altri.
Nientaltro.
Durante la notte per strani sogni s'affollano nel mio riposo, puzzle di
ricordi sbiaditi.
Io sulla spiaggia a raccoglier conchiglie. Mio nonno che prepara la
limonata fresca per noi nipoti. Tu e il primo bacio sotto l'arco di
buganvillea rossa, davanti alla porta di casa. Le serate con gli amici
nella piazza del paese, brevi flash di serate in allegria dove ci bastava il
niente per essere felici. Il ciuccio di mio figlio che cade e il nostro cane
che se lo porta nella cuccia. Mia figlia che impara a nuotare grazie a te
che le insegni con pazienza come fare. Le feste d'agosto, tra una
grigliata e una torta alle fragole e quella volta che arrivasti a casa con i
primi fichi della stagione e la pizza calda del forno annunciando che
ormai l'estate era praticamente finita e ridendo ci mettemmo tutti a
tavola a mangiare, brindando alla prossima stagione di sole.
Mi sveglio di soprassalto dopo le ultime immagini di un terremoto che
mi fa precipitare in un buio polveroso e pieno di silenzio. Le mie mani
grattano pareti umide e non afferrano niente. Sbatto le palpebre e mi
ritrovo sul letto, con le dita rivolte verso la tua parte del letto, in cerca
di te.
E prima ancora di capire il senso di tutto questo, lacrime calde mi
bagnano il viso, inizio a singhiozzare forte.
Ho deciso di vendere questa casa appena dopo la tua morte. Una
decisione di rabbia furiosa, dettata dalla desolazione che avevo
attorno.
Nulla c'era pi per me senza di te.
Nulla poteva pi importarmi.
E invece, ora che sono qui, capisco lo sbaglio enorme che sto per
compiere perch nulla pi importante senza te al mio fianco, amore
mio, per i ricordi restano e tra queste mura ci sono tutti e le emozioni
che li rendono vivi, colorati e che mi parlano di te.
Cos me li tengo stretti e adesso che la rabbia ha lasciato il posto alla
rassegnazione, riesco a farli tornare a galla con tutto l'affetto e la gioia
in cui li ho vissuti. E questi tornano gentili e pieni, profumati e
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

avvolgenti, esattamente come allora: belli, veri e so che non me li


potr portare via nessuno, neanche la morte.
Rimango alla finestra aperta ad ascoltare il rifrangere delle onde sulla
spiaggia. Nella notte, il mare solo un bagliore fugace del riflesso
della luna tra i flutti.
Cullata dai ricordi, riesco quasi a percepire il calore della tua mano che
stringe la mia, mentre in questo attimo di beatitudine la brezza
notturna mi porta, in un bisbigliare sommesso e delicato, il suono
della tua voce, Che fortuna averti incontrata Rosie, mia rosa tra le
buganvillee... la stessa frase che mi dicesti la sera del nostro primo
bacio, tanti anni fa.
Prendo il cellulare e compongo un breve sms diretto a mio figlio.
Chiama agenzia e disdici tutto. La casa la tengo. Non venirmi a
prendere domani a pranzo. Resto qui per un po'. Baci. Mamma

Loriana Lucciarini

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Colomba bianca
Ogni anno
io Ti aspetto
stanco di sentire urlare
le ingiustizie.
E in questo giorno
ci che voglio
accade.
Cos vivo.
Si eleva la speranza.
Aspetto di vedere
spalancare il cielo
una rosa che si apre
e la Colomba bianca!
S. Aquilani

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

L'amore non cieco, presbite; tanto vero che comincia a vedere i


difetti man mano che si allontana.
Miguel Zamacos

Malinconico disegno di frattali

pril vive dentro uneterna primavera d'incertezza. Non si


decide mai a sbocciare, come un fiore pigro e forse la colpa
anche del nome che le hanno affibbiato. Quando era bambina,
le zie le dicevano che per tutto aprile avrebbe potuto festeggiare ogni
giorno. E in un vortice insensato di dolcetti e regali, imperterrite,
ogni giorno festeggiavano. Con un mese di celebrazioni dedicate si
pu crescere alquanto confusi e di conseguenza insicuri.
E April cambia spesso idea, soprattutto su ci che vuol fare nella vita.
instabile, compie mille entusiastiche partenze ma non approda mai
da nessuna parte. Dribbla con convinzione significati e conclusioni in
ogni impresa. Allinizio let acerba e la mancanza di una guida salda
la giustificavano per le scelte scriteriate. Ma a ventiquattro anni,
comincia a diventare troppo vecchia persino per la sua indecisione
cronica.
Lultimo sogno messo in cantiere, quello di riuscire a lavorare
dietro il bancone del Black Dahlia; perci sta studiando da bar-tender
con notevole impegno. Varie volte il capo lha voluta come aiutante e
non le ha risparmiato lodi e complimenti. Non ha ancora capito se
Mario ci stia provando con lei oppure se sia commosso dalla sua
dedizione alla sacra arte della miscelazione dei liquori. Per gli
sorride e pensa a imparare.
Del resto fa sempre cos: sorride e cerca approvazione. Vuole sentirsi
accettata e trovare il suo spazio. Molti hanno tentato di inculcarle un
po di sano orgoglio e di imporle un confine da non lasciar valicare a
nessuno. Invece lei si limita a sorridere e a dire sempre che tutto va
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

bene.
April non sa mai cosa deve fare, soprattutto con il suo amato
Rodolfo, detto Rudy.
Vagamente ricorda che la parola chiave per un comportamento
efficace consista in una certa cosa definita assertivit. Quella roba
entusiasma la sua analista, la dottoressa Corradi, facendole brillare
gli occhi appesantiti dal mascara e tintinnare i ciondoli dei mille
braccialetti. Quando lo dice, sorride entusiasta come se le stesse
rivelando una verit mistica. Da quel che ci ha capito April significa
semplicemente non cedere e non farsi calpestare pur rimanendo in
armonia con gli altri.
Con il suo Rudy ce ne vuole proprio tantissima di quella faccenda.
Perch lui parla bene, la chiude in trappole soffici di moine eleganti e
le toglie possibilit e voglia di reagire. Ha occhi di velluto e un sorriso
che la spacca in due. E April lo ama tanto. O meglio lo amava, perch
adesso sa che piuttosto inutile.
Rudy le ha nascosto una moglie, due figli, una vita intera e poi ha
spiegato tutto solo con un esile Perdonami April, ma eri cos bella
che non riuscivo pi a ragionare. A ragionare ci riesce poco anche
lei, ormai non le rimane pi nulla da sperare con uno cos.
Si chiede che bisogno avesse di farla innamorare e di rincretinirla in
estasi poetiche e sensuali. Adesso che conosce la verit su Rudy,
ancora pi confusa. Prima avvertiva che molte cose di lui le
sfuggivano e ne era sconcertata al punto da non aver riferito a
nessuno le perplessit che nutriva. Aveva represso listinto di
parlarne alle zie per evitare che interferissero. Meno che mai aveva
sollevato dubbi con la dottoressa, preferiva subirne sfuriate
sull'impossibilit di rapporti perfetti.
La dottoressa Corradi non mai stata una presenza silente, neppure
l'ha mai lasciata sprofondare tranquilla dentro un divano. Se ne sta l
e la guarda in faccia, in genere con aria di disapprovazione. Riassesta
la sua psiche a suon di ammonizioni e le spiega un sacco di cose.
April non vorrebbe mai un analista congelato, che se ne resti a
fissarla in silenzio, magari passandole fazzoletti mentre lei parla o
piange. Preferisce rimproveri e lunghe discussioni di cui comprende
pochissimo.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Lesperienza educativa vissuta con le zie le ha amplificato la


pazienza, perch quelle due sono sempre in contrasto pur facendo
tutto assieme. April, sballottata in un caleidoscopio di direttive, fatica
a trovare la sua rotta.
Magari avesse avuto accanto i genitori! nata tardi, quando oramai si
erano quasi arresi. Sa che si amavano moltissimo e che un figlio era il
loro sogno irrealizzato.
April stata un sogno costoso: la madre ebbe una malattia dal nome
complicato, la dialisi e mor nonostante un trapianto renale. April ne
conserva solo pochi dettagli, un sorriso luminoso e grandi occhi
chiari. Sa che aveva i capelli lunghi, proprio come li porta lei adesso e
poi a causa della malattia li aveva tagliati. Ricorda una scatola dei
gioielli da cui traeva meraviglie colorate che la incantavano per ore.
Aveva una bella voce limpida la mamma e cantavano assieme a
squarciagola per la strada. Di certo non era come lei, non aveva mai
paura, neppure del giudizio della gente. Del padre invece ricorda di
pi, era protettivo, aveva un profumo leggero e gradevole, che
emanava quando lo abbracciava forte. Rievoca la sensazione di
beatitudine che le dava stringere forte la sua grande mano quando
camminavano assieme. Le dedicava sguardi ammirati e pieni di
orgoglio per ognuno dei suoi piccoli grandi trionfi. Pap laveva
cresciuta come una principessina, viziandola enormemente. Poi si era
ammalato anche lui, di tristezza e nostalgia. E April lo aveva visto
spegnersi pian piano. Anche se era una bambina, capiva che i suoi
genitori non potevano resistere separati. Si era augurata un giorno di
trovare anche per s un amore cos perfetto e limpido da far sparire il
mondo intero.
Poi nella sua vita sono entrate come un vento colorato le due zie
Flora e Nives, sorelle minori della madre. Nessuna delle due era
sposata, vari uomini apparivano come indistinte figure sullo sfondo,
solo amici che sparivano dopo un po.
Nives lavora in un centro commerciale e vive avvolta in gossip e
oroscopi. Eterea, tutta cuore e fantasticherie; sembra un personaggio
sfuggito da un Harmony. Riempie la casa di centrini a uncinetto e
prodotti biologici. Flora invece rappresenta l'antitesi tecnologica,
insegna materie scientifiche in una scuola e colleziona apparecchi
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

sofisticati, indispensabili per le prime settimane e poi lasciati


tristemente a impolverare nel dimenticatoio. Zia Nives a mala pena
ha fraternizzato con la lavasciuga e aborrisce il forno a microonde.
April simmagina che dietro il banco bar del Dahlia tutto
cambierebbe, come essere arrivati sul ponte di comando. Il ruolo
eminente e la divisa sobria la proteggerebbero dai guai. veloce e ha
una certa eleganza naturale che, per una volta, la farebbe risaltare
rispetto agli altri. Pensa che sia un bel punto di forza nel cocktail bar
di un discopub.
Di solito preferisce linizio del turno quando in pochi si avvicinano al
banco e la maggior parte sceglie i tavolini. Cos April raccoglie gli
ordini, poi miscela e versa disinvolta. Le luci intermittenti disegnano
ombre sulle bottiglie e le etichette giocano a nascondersi, ma nella
penombra April sa esattamente dov' tutto quello che serve.
Le piace anche interagire con i clienti, convinta che quel che bevano
racconti di loro attraverso sapori, colori e tasso alcolico. La
preoccupano quelli che le chiedono dei consigli, e allora deve capire
cosa andrebbe bene per loro, un bravo barman indovinerebbe subito,
lei ha ancora tanti dubbi. Quando le raccontano dei loro guai, lei
partecipe sorride o sospira. Ha un discreto talento come ascoltatrice
e cela il rammarico di non poter raccontare a nessuno i propri
disastri.
Concentrata sul lavoro e attenta a non fare errori, April si accorge di
quel tizio molto in ritardo. Quello appartiene alla categoria dei
corteggiatori inarrestabili. La fissa sfrontato, la spoglia con lo
sguardo. sicuro che trattarla come una bellissima preda, oggetto
delle sue voglie debba affascinarla. Neanche avesse letto il cartellino
ninfomane in servizio permanente.
April gli restituisce occhiate sprezzanti che urlano i suoi no. Di solito
basta laura di potere che emana chi dietro il banco per tenere a
bada quelli intraprendenti. Questo qui per non si frena.
Diverso da quandera fissa ai tavoli, allora portava a casa il sedere
ammaccato da pacche e pizzicotti e le proposte oscene si sprecavano.
April sospira, maledice il suo angelo custode che di sicuro sempre
distratto.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Sembra nata per attirarsi addosso i guai a raffica, e ha sempre


bisogno di qualcuno che la protegga. Deglutisce quel bolo amaro e
chiama la sicurezza.
Tizio viene allontanato. Si sentita trafiggere da quello sguardo
rovente, ora infuocato in modo diverso. Non pi acceso di
desiderio, ma unicamente di rabbia. Adesso lui non la vuole pi.
April ha ripulito tutto lentamente cercando di controllare il tremito e
la voglia di scoppiare a piangere. Si morsa le labbra e ha notato le
risatine beffarde delle ragazze della sala e le ha sentite affermare che
stata una pazza a trattare in quel modo uno cos sexy.
Ridono di lei, della sua avvenenza sprecata, della sua incapacit nei
giochi di desideri e provocazioni. April di fatto non capisce nulla di
proposte e di rifiuti. Una povera analfabeta sentimentale.
April non si sa difendere. April vuole essere amata. April vorrebbe
piacere a tutti. April vorrebbe solo Rudy.
Vorrebbe ricominciare da capo ogni cosa. Magari pensa che sia il
caso di cambiare ancora lavoro. Eppure il bar le piaceva!
Potrebbe andarsene in uno diurno, con caff e cappuccini da
preparare a quelli che corrono al lavoro. E niente pi cocktail.
Si chiede se anche il tizio non abbia una moglie nascosta da qualche
parte e magari unApril ingenua che crede a tutte le sue bugie.
Il mondo falso e stupido, ma la pi stupida lei che si aggrappa a
un amore insulso.
Un amore solo e pieno dincertezze, ma con la forza di cento amori.
LInfinito e lUno, fusi assieme nella passione.
Perch proprio Rudy doveva essere il suo Uno? Che aveva di speciale
per renderla cos penosamente irrazionale e dipendente? Due cose
che la schiantano, perch sola. Un piccolo, inutile bocciolo
ostinatamente chiuso.
Raccoglie i cocci della sua dignit e se ne esce dal Dahlia con falcata
regale e mento in su, ma a pezzi. Albeggia.
April si avvia a piedi, ha bisogno di camminare e di pensare.
Il guaio che non ascolti nessuno, sei come tuo padre teorizza zia
Flora, la scienziata. April asciuga una lacrima di dolore e di
rimpianto.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Laria freddina e lerba umida le bagna le caviglie, i piedi sono


intirizziti nelle scarpette basse.
Forse dovrebbe richiamare la dottoressa Corradi. Prima le era
sembrato inutile visto che si sentiva ancora la sua voce abitare nella
testa. La udiva commentare tutto ci che faceva e ribadirle frasi come
Assertivit April!, o Attenta, stai tenendo la rotta sbagliata
Per lultima volta, la Corradi le ha detto qualcosa che cerca di
ricordare, qualcosa che le ha fatto capire perch mai dallalbero del
dolore escano rami sempre nuovi, in getti continui e fioritura senza
fine.
Le ha parlato dei frattali, delleterno, come sequenza ripetuta
allinfinito, smorzata, rimpicciolita, ma mai spenta. Un disegno
prevedibile ma inarrestabile.
E per adesso, April ha capito solo che un malinconico disegno di
frattali le sta avviluppando il cuore, senza scampo.

Violaliena

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Nel mese freddo non t'aiuta Amore


e un po' noiose passeranno la ore
ma quando Primavera arriva e scuote
ti rifarai con capacit e dote.
Accetta i doni per con devozione
non sfarfallare troppo coi compagni,
pu la zizzania colpire con danno...
vivilo in pace questo tuo buon anno!

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Ogni ora perduta durante la giovinezza una possibilit di infelicit


per l'avvenire.
Honor de Balzac

Il giardino delle api

l mare calmo di fine primavera: vorrei che la scuola fosse gi


finita per andare tutti i giorni a tuffarmi nel mare e ad
arrampicarmi sugli scogli. Cos'altro ci vorrebbe per stare bene?
La risposta semplice, te!
Ti incontrai la prima volta nemmeno un mese fa. Ti avevano spostato
l'ora d'educazione fisica e la tua classe si era trovata in palestra con la
mia. I professori di educazione fisica sono i peggiori ladri del liceo! Ti
lasciano con un pallone e sei fortunato se li trovi a prendere il caff
con il custode. Cos organizzammo una partita di pallavolo tra le tue
amiche e i miei compagni di classe. Eri bellissima e la pi brava. Non
avrei mai osato tentare di conoscerti se non avessi colto l'opportunit
durante una tua schiacciata; feci un grande salto, volli murarti, mi
sembr di volare! Roba che se mi avesse visto il grande Andrea
Lucchetta avrebbe fatto Ola per mezzora!
Sperai che la mia elevazione potesse bastarmi. Volli stupirti, anche se
il mio fu un tentativo fortunato di un principiante. Comunque mi
meritai il tuo Bravo, almeno per il coraggio della mia disperazione.
- Grazie, Mila. - risposi, ricordi? Con quel nomignolo riuscii ad
attirare ancora la tua attenzione; bast quel poco per scacciare la mia
timidezza, per avvicinati dopo la partita.
- Ehi, Mila stata una bella partita, vogliamo rifarla una prossima
volta? - Sapevo che un incontro tra le nostre rappresentative di
classe, non si sarebbe potuto ripetere molto facilmente e anche tu lo
rilevasti:

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

- Ci hanno spostato l'ora di educazione fisica, noi veniamo qua alla


terza ora, il venerd.
- Beh, Mila ci potremmo incontrare noi, dopo la scuola. Mi dai il tuo
numero? - Me lo scrivesti su un foglio strappato da un quaderno
aggiungendo anche il tuo nome in grande:
- Mi chiamo Lucrezia, quando mi telefonerai spero che l'avrai
imparato a memoria - e te ne andasti, lasciando lodore di sudore che
a me sembrava J'adore.
Sono seduto su una panchina tra siepi di rose e pi in l un nido di
api con la regina che si prepara al volo nuziale. La vita di un'ape deve
essere bellissima!
Non ti aspettavi che ti avrei chiamato gi alle tre di pomeriggio. Per
leuforia chiamai subito, appena finito di mangiare. Probabilmente
pensavi che non avrei avuto il coraggio di chiamare dopo quello che
mi avevi detto; ma, Mila, anche se sono pi un pagliaccio che un
ragazzo romantico, sono pur sempre innamorato.
Non avresti scommesso nulla su di noi. Invece, andato tutto bene;
ora siamo fidanzati e i tuoi occhi ogni giorno silluminano sempre di
pi durante i nostri incontri.
Mi hai detto di voler sbocciare come una rosa di maggio, senza
aspettare l'estate; di goderci il nostro maggio senza pensare al futuro.
Mi hai raccontato che, sulla strada per Sorrento, c' una villa con un
giardino e un panorama mozzafiato, e che i proprietari, in questo
periodo dellanno, non ci sono mai.
Tu stessa mi hai suggerito di raccontare ai miei che avrei passato la
notte dal mio migliore amico. Invece ci saremmo ritrovati l, davanti
a quel giardino... il giardino delle api. Hai promesso che saresti
arrivata appena il sole tramonta, che la notte sarebbe arrivata e
sarebbe stata la pi bella di maggio. Sar tutto perfetto nel nostro
mese, il mese delle rose e delle api che sciamano, innamorate...
Ora il sole sta per tramontare, e le api seguono la regina. Sei tu,
Lucrezia, la mia regina?
Ti vedo, mentre scavalchi il muretto con il tuo zainetto. Hai una
bellissima maglietta gialla che con i tuoi pantaloni neri ti fa
assomigliare proprio ad un'ape regina. Andiamo a vedere gli alveari,
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

prima che sia buio; non hai paura. E poi c il grande cespuglio scuro,
pieno di rose appena sbocciate; ne recido una, per donartela...
- Non mi piacciono le rose, per grazie. - mi dai un bacio e sorridi. Vedi che bello, il mare?
Conteremo le stelle stanotte? Vorrei contarle tutte cos da non finire
mai. In fondo cosa abbiamo da fare nella vita di cos importante?
Abbiamo un pacco di patatine fritte, la tua torta e ho portato due birre,
per fare come i grandi... la prossima volta portiamo la Coca cola, che
meglio!
Sorridi, cosa c'?
Per caso mi sono comparsi degli occhiali grandi e un cappello da puffo?
Somiglio a Quattrocchi, magari? Allora tu sei Puffetta?
No, meglio Mila... tutto troppo bello.
Ti prometto che lo sar per sempre!

Per sempre?
Oggi quel giorno perfetto di maggio, lo stesso giorno, ma sono
passati ventiquattro anni. Quella villa siamo poi riusciti a comprarla
ma siamo troppo grandi per apprezzare una cena fatta di patatine,
torta e Coca cola.
Dai, andiamo a cena fuori, magari stasera nel giardino arriver un
altro Shiro per aspettare la sua bella Mila, approfittando di nascosto
del nostro giardino. Loro ancora non lo sanno... ma il giardino non
nostro: delle api che volano tra i fiori e tra i nostri sogni.
- Mila, pesce spada; vino bianco; vestiti da sera... ristorante di lusso:
proprio non mi va! La prossima volta restiamo nel giardino, da soli.

Valerio Vozza

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Sii forte, sii deciso, abbi coraggio


che' la vetta che c', non miraggio.
A marzo arriva Eros ed alla grande
sconvolge coppie e ne rinnova tante...
anche per te stavolta grande Amore;
lo testerai con qualche timore
nei giorni freddi della fine d'anno.
Resisti: Sei fedele? ... e resta tale,
vivrai felice le Feste di Natale.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Jmmy, credi che la fine del mondo verr di notte?


Plato (Sal Mineo)

Trentenni sicuri e vincenti

abio Giusti detto Bibo aveva deciso di cambiare la propria vita.


Aveva ventinove anni e il giro di boa dei trenta era ormai alle
porte, con il suo carico di aspettative infrante e promesse non
mantenute. Oltrepassare quella soglia come un perdente avrebbe
significato avviarsi verso un destino certo di disoccupazione,
solitudine, calvizie e impotenza. E questo Bibo non lo voleva.
Perci come prima cosa si era recato in libreria. E l, quasi fosse un
segno del destino, aveva subito posato gli occhi su un testo che
pareva chiamarlo come un canto di sirena: Trentenni sicuri e
vincenti del giovane scrittore, opinionista free-lance, counselor e life
coach Ignazio Doni, il cui primo piano a mezzo busto ammiccava
smagliante dalla copertina patinata.
Molto bene.
Bibo sbors i diciotto euro e cinquanta gettandoli con spregio sul
bancone: Ma s, chi non spende non guadagna, lo sanno tutti.
Bisogna investire, bisogna.
Una volta a casa, si diresse a grandi falcate verso la cucina senza
neppure togliersi la giacca di jeans, nonostante il sudore gli avesse
ormai inzuppato la maglietta. Butt il libro sul tavolo, si sedette e
apr a pagina uno, una mano tra i capelli stopposi e laltra che
tamburellava nervosamente.
Se stai leggendo questo libro perch sei stanco di essere un
bamboccione e vuoi diventare un uomo di successo.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Bibo annu deciso: il Doni gli leggeva nel pensiero, si vedeva che
sapeva il fatto suo.
Lascia che ti sveli un segreto: il primo passo per diventare un vincente
sembrare un vincente! Quindi ora guardati attorno e dimmi: hai
laspetto di un vincente? La tua casa la dimora di un vincente?
Bibo sollev la testa dal libro. Dal lavello della cucina si levava una
torre pendente di piatti sporchi e padelle. In cima, scatole in
alluminio del take away cinese con residui di spaghetti di riso
fossilizzati, la cui origine sarebbe potuta essere accertata solo con
datazione al carbonio.
Tutto attorno, sciami di moscerini proliferavano da generazioni,
pienamente soddisfatti di quellabuso edilizio.
Il resto dellappartamento non era da meno. Cumuli di abiti sporchi
plasmavano il paesaggio donandogli un curioso aspetto collinare,
avvolto nelle nebbie perenni del fumo di sigaretta. Il colore originario
del pavimento era ormai nella mente di Dio e solo un team di
archeologi avrebbe potuto riportare alla luce i mobili, inabissati da
tempo immemorabile come la perduta citt di Atlantide.
Ogni cosa a suo tempo pens Bibo e salt diretto al punto due.
Un uomo sicuro un uomo responsabile, e non c nulla che coltivi il
senso di responsabilit come il prendersi cura di qualcosa che dipenda
in tutto e per tutto da te
Un cactus?
un animale domestico come un cane o, meglio ancora, un gatto.
Peccato, il cactus lavevo gi pronto. Si volt verso il davanzale in
cerca della pianta. Scomparsa.
Ma dove caz Sparisce sempre tutto in questa casa!
Se riuscirai a prenderti cura di un animale indipendente come un gatto,
potrai considerarti sulla buona strada per diventare un uomo
pag. 51

IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

responsabile. E un uomo responsabile un uomo affidabile. E un uomo


affidabile un uomo pronto per il successo!
S! E compriamolo, sto gatto! Bibo balz in piedi, galvanizzato al
massimo, e si precipit di corsa gi per le scale.
Entr nel negozio di animali spalancando la porta. Il tintinnio
disperato dei campanelli fece impazzire gli Inseparabili, che presero a
starnazzare sollevando nubi di polvere e penne.
Bibo marci verso il bancone: Buongiorno. Cerco un gatto.
Il commesso era chino sulle sue carte: S, che tipo di gatto?
Mi serve un gatto tosto. Uno che mi faccia rigare dritto, non so se
mi spiego.
Luomo sollev lo sguardo. Bibo aveva la faccia butterata e occhiaie
profonde. Sinfilava di continuo le dita fra i capelli crespi e dalla
giacca aperta spuntava una T-shirt pezzata di sudore.
Il commesso stir le labbra in un sorriso: Ma certo. Ho giusto
lanimale che fa per lei.
Duecentotrenta euro e ventinove centesimi. Bibo torn a casa con
gatto, lettiera, trasportino, sacchi di crocchette e una vagonata di
altre carabattole feline, che rovesci ansimando sul pavimento
ingombro di spazzatura.
Tir fuori lanimale dal trasportino e se lo piazz davanti. Il gatto lo
fiss e Bibo si mise le mani sui fianchi.
E ora?
Lanimale prese ad annusare in giro con aria circospetta. A Bibo
torn in mente il punto uno e decise di dare una ripulita. Recuper la
scopa e cominci a spazzare via tutte le schifezze dal pavimento. Le
ammucchi per bene ai lati della stanza e finalmente, dopo anni, nel
soggiorno sintravide uno spazio sgombro.
Bibo sorrise: la casa aveva gi unaria pi vincente.
Si butt allora sui mucchi di panni, abbracciandoli per sollevarli. Il
tanfo quasi lo soffoc ma non desistette. Barcoll fino al bagno e
rovesci tutto nella vasca. La riemp di detersivo e apr il rubinetto.
Nuvole di vapore si sollevarono per tutta la stanza.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Benissimo.
Vide che le cime dei mobili erano riemerse timidamente e una
sensazione di euforia simpossess di lui. Continu quindi di buona
lena, spostando da una parte e piazzando dallaltra, finch tutto il
salotto riapparve. Riusc a recuperare persino qualche busta e a
ficcarci dentro la maggior parte dellimmondizia.
A quel punto si lasci cadere sul divano a gambe aperte e rimir la
stanza rimessa a nuovo, con un sorriso a trentadue denti.
Soddisfatto, si accese una sigaretta e si fece una bella fumata,
pensando al futuro luminoso che lo attendeva.
And a prendere il libro e lo sfogli, sorridendo con la sigaretta fra i
denti. Quella sera si meritava una cena di gran classe per festeggiare
degnamente levento. In fondo, come diceva il Doni: se vuoi essere
un vincente devi agire come un vincente.
Nel portafogli aveva ancora trentasei euro: sarebbero bastatati per
una cena di pesce da Marebello.
Bibo spense la sigaretta sul pavimento, gett il libro per terra e si alz
in piedi, felice come non mai.
Quando rientr con la pancia piena a notte inoltrata, trov i
pompieri davanti al palazzo. Gli ci volle un po per rendersi conto che
tutto il trambusto proveniva da casa sua.
Sal le scale. Non appena arriv davanti allappartamento, si accorse
che la porta era stata sfondata e i vicini di casa lo attendevano in
camicia da notte, le ciabatte immerse nellacqua che scorreva a fiumi.
Eccolo, il disgraziato!
Ha allagato tutto il palazzo!
Sul momento Bibo pens che doveva trattarsi di un errore. Poi entr
e vide i pompieri in piedi nel suo soggiorno. Cera acqua dappertutto.
Sollev con due dita il libro del Doni, inzuppato fino alla costa.
I pompieri parlavano ma Bibo non ascoltava. Si muoveva come in
trance in quella che fino a poco prima era stata la sua casa da
vincente. Si diresse in bagno: la vasca era piena di vestiti e straripante
di acqua saponata che aveva invaso il pavimento. Il vapore
annebbiava la vista.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Uno dei pompieri infil il braccio sotto il cumulo di panni e tir su


uno straccetto di pelliccia.
Bibo sbianc. Il gatto. Aveva messo a lavare il gatto assieme ai vestiti.
Aveva dimenticato il rubinetto aperto. Aveva allagato casa. Aveva
spappolato il libro del Doni.
E aveva ucciso il gatto.
Cominci a gridare. I pompieri cercarono di calmarlo ma non ci fu
verso.
Fabio Giusti detto Bibo sarebbe rimasto un perdente per tutta la vita.

Elphie

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Dopo un trimestre quieto e un po' sornione


arriva Aprile e poco dopo "il pesce",
ti scombussola il mondo... e ci riesce.
Una stagione nuova e assai eccitante
ti porta le avventure, tutte quante,
ma lo sai che alla fine sempre giusto
tenersi caro assai chi ci d gusto.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Le persone speciali sono quelle che ti insegnano a volare.


dal Web

Nuovi inizi
finalmente arrivato luglio, amo i colori della natura in questo
periodo, adoro i sapori dellestate e il sole forte che riscalda la
pelle e, alcune volte anche il cuore. In valigia ho messo tutto
quello che mi serve, vestiti, costumi e una voglia incontenibile di
accarezzare ancora una volta le sue labbra. Quelle labbra che mi
hanno fatta sognare tantissime notti, che mi hanno dato un appiglio
per non cadere nelle tenebre pi profonde. Mentre la strada scorre
veloce davanti a me i pensieri vanno a Bianca e alla nostra situazione.
La amo da sempre, non c mai stato un momento nella mia vita in
cui non lho amata. Tutto il mio mondo ruota attorno a lei, persino le
stelle e la luce che ne fanno parte dipendono dal suo sorriso. Fermo
la macchina davanti a casa sua, il cuore inizia a battere allimpazzata,
come se solo il fatto di rivederla potesse compiere una magia. Quella
di farlo battere ancora pi forte, un ritmo che in sua presenza ho
imparato a riconoscere molto bene. Rimango alcuni secondi
immobile prima di scendere, mi guardo nello specchietto retrovisore
per assicurarmi che il trucco sia a posto e che i capelli non siano
scompigliati come al solito. Metto la mano sulla maniglia e mi
accorgo che il paesino di campagna dove vive sempre uguale, non
cambiato nulla. Gli alberi sono pieni di foglie di un colore verde
scuro, tipico dellestate, le foglie fitte impediscono di vedere i rami,
quante volte da bambina sono salita fino in cima con Bianca. Lei per
era sempre pi brava di me, non aveva paura e questo le dava il
coraggio di arrivare a toccare lultimo ramo. Io invece rimanevo a
met albero con il cuore in gola, mentre la voce di Bianca mi incitava
a proseguire. Ma io in cima non ci sono mai arrivata, ho sempre

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

avuto un carattere differente dal suo. Io amo la tranquillit che solo


la sicurezza sa dare, quella che non ti fa rischiare nulla, quella che
non ti fa vivere fino in fondo le emozioni che la vita ti regala, ma non
riesco a essere diversa da quella che sono. Bianca mi ha insegnato a
essere sempre me stessa, sempre. Scendo dalla macchina, il profumo
dei fiori e dellerba mi fa socchiudere per un secondo gli occhi,
quando li riapro Bianca davanti a me. Adesso non un sogno,
tutto reale e vero, come quello che sento per lei. Corre verso di me
con un sorriso che mi mancato da morire, ci abbracciamo forte.
Lascio che il profumo dei suoi capelli trascini via tutte le cose brutte,
il sole accarezza i nostri corpi finalmente intrecciati. Ho aspettato
mesi questo preciso istante, qui tra le sue braccia ho tutto quello di
cui ho bisogno. Labbraccio finisce troppo in fretta, Bianca mi fissa
senza dire nulla. Il suo sguardo penetra dentro alla mia anima, so
quello che mi vuole dire senza parole. Restiamo cos per un po,
lunico sottofondo che sento il suono delle cicale e il ronzio delle
api, che ogni tanto vedo volare anche accanto a noi. Le accarezzo
piano una guancia e con delicatezza mi abbasso allaltezza delle sua
bocca. Bianca dischiude appena le labbra, io mi perdo nel suo sapore.
Tutto questo mi mancato come laria. Baciare Bianca come
perdersi in un bosco incantato fatto di fate con abiti trasparenti,
come essere alzati da terra dal vento, un vento caldo e piacevole.
Quando il bacio finisce Bianca mi sorride ancora e io riprendo a
respirare. Non mi sono neanche accorta di aver trattenuto per tutto
questo tempo il fiato, ma quando lei accanto a me si ferma tutto,
lunica cosa che riesco a sentire lei. Mi prende per mano e ci
andiamo a sedere nel gazebo davanti a casa sua da dove si vede una
visuale meravigliosa del laghetto. Ci sediamo e iniziamo a parlare
come se ci fossimo lasciate solo qualche ora fa, invece sono passati
mesi. Mesi nei quali non ho mai smesso di pensarla, di sognarla, di
desiderare la mia vita insieme allunica donna che mi fa sentire
davvero felice di esistere. Bianca come il mese di luglio, una
persona viva e solare, in tutti i sensi. Prende tutto quello che la vita le
offre senza chiedersi se sar felice, se questo o quello dureranno per
sempre, coglie il meglio dellattimo in cui sta vivendo, senza farsi
troppi problemi. Ha unanima calda, quel calore abbraccia le mie
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

paure e le fa allontanare. nata anche lei come me in questo


bellissimo mese dove il sole forte rende le giornate chiare e piene di
luce. Dove la natura pulsa di vita, dove ci si pu concedere di
assaggiare la frutta pi buona. Mi ha preparato un cocktail inventato
da lei, ed buonissimo. Lei di lavoro fa la barman in un locale, ma la
sua vera passione quella di scrivere. Mentre bevo guardo verso il
laghetto, due anatre nuotano vicine. Nuotano senza sfiorarsi, eppure
fanno lo stesso percorso insieme ognuna guardando davanti a s,
ognuna traccia una propria strada immaginaria senza per
allontanarsi dallaltra. Anchio e Bianca siamo cos, vicine, eppure
distanti. Sono venuta qui da lei non solo per rivederla, ma
soprattutto per trovare il coraggio di chiederle una cosa che da
tempo dentro di me. Sono sicura che luglio mi porter fortuna, che
mi dar il coraggio per affrontare i miei limiti. Poso il bicchiere sul
tavolino e le stringo una mano, lei si gira verso di me e mi fissa. Le
anatre si alzano in volo e, finalmente le parlo schiarendomi un po la
voce.
Bianca, in questi mesi che abbiamo trascorso distanti mi sono resa
conto che non posso continuare a vivere in questo modo. Tu sei laria
che respiro, sei la persona che mi ha capita quando gli altri non lo
hanno fatto, mi sei stata accanto durante i vari problemi che ho
avuto e mi ami cos come sono con i miei difetti, senza dimenticarti
dei miei pregi. Ho bisogno di svegliarmi al mattino accanto a te, la
sera voglio addormentarmi con il profumo della tua pelle.
Cosa stai cercando di dirmi?
Che ti amo come non ho mai amato nessuna.
Le vado vicino e le accarezzo una guancia, Bianca mi fissa con gli
occhi lucidi. Le prendo una mano, poi tiro fuori da una scatolina un
anello e glielo faccio scivolare sul dito. Bianca non dice nulla, e allora
parlo io.
Vuoi venire a vivere con me Bianca?
Bianca non mi risponde subito, forse non quello che vuole davvero.
Forse accanto a s vuole una donna pi forte. Le cicale continuano la
loro musica ipnotica, i profumi della natura si fondono con questo
momento dove tutto si cristallizzato. La voce di Bianca spezza
questo silenzio innaturale tra di noi dove il tempo sembra essersi
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

fermato, per un attimo come se fossimo ancora bambine, perse nei


nostri sogni e nei nostri desideri.
Perch adesso?
Perch adesso non ho pi paura, adesso so quello che voglio e
soprattutto perch tu sei laltra parte di me, quella che si incastra
perfettamente tra quello che sono e quello che voglio essere.
Ho aspettato cos tanto queste parole che quasi non mi sembrano
vere. Credevo che non le avresti mai dette.
Ti amo Bianca, e questa lunica certezza che ho.
Anchio ti amo, ti avrei aspettata per tutto il tempo necessario.
Anche per sempre.
Bianca si avvicina al mio viso e mi bacia con le lacrime agli occhi.
Laccarezzo e ricambio il suo bacio con urgenza, come se da questo
bacio dipendesse tutto. Il sole caldo riscalda le nostre anime e noi ci
lasciamo trasportare da questo istante magico, solo nostro. Ci sono
anime destinate a rimanere insieme per sempre, io e Bianca siamo
esattamente cos, siamo due anime destinate a non perdersi mai. Sar
bello iniziare la mia vita con lei proprio in questo mese meraviglioso.

Barbara Pedrollo

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Agosto avr le notti appassionate


e tutto l'anno storie complicate:
per chi l'amore solido, il ravviva;
per chi tentenna un po'... va alla deriva.
A chi l'amore non l'ha visto ancora
per met anno cambier "la bora",
per non ti scordare del lavoro
perch questo, per Te, lanno doro.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

meglio fare una fine orrenda che sopportare orrori senza fine.
Arthur Bloch

Ritratto di signora

l titolo del dipinto si poteva leggere inciso su una targhetta


dottone, applicata proprio al centro del bordo inferiore di una
cornice dorata: era Estate, Ritratto di Signora. Olio su tela, firma
indecifrabile, epoca rinascimentale, raffigurava unaristocratica dai
lineamenti austeri e dallespressione corrucciata. La dama indossava
un sontuoso abito color porpora, con il simbolo araldico di un casato
finemente ricamato; affascinante e nel fiore degli anni, nel
riassettarsi la veste con un gesto della mano sfoggiava un anello di
diamanti allanulare. A completare lopera, un rigoglioso contesto di
inizio estate, in cui il bianco e il verde di un gelsomino fiorito, posto
proprio dietro alle spalle della donna, creavano un delizioso
contrasto con la tinta della veste. Il pittore era stato cos abile da
fissare sulla tela un istante della vita della signora, preservandola a
beneficio degli occhi di chiunque volesse ammirarla nei secoli.
Letizia Malatesta aveva deciso di partecipare allasta soltanto per il
dipinto: appena visto la prima volta nel catalogo, ne aveva recepito il
fascino ammaliante, si era sentita disposta a pagare qualunque cifra
per acquistarlo. Seguiva con blando interesse gli altri lotti, che pure
incontravano i favori degli acquirenti e spuntavano prezzi favorevoli,
sfruttando al meglio lattesa per studiare gli avversari. Due erano i
pi agguerriti, si contendevano a suon di rilanci i pezzi migliori: si
trattava di un attempato collezionista di opere darte e di un
dinamico uomo daffari. Li conosceva di nome e di fama, come lei
entrambi erano soliti partecipare alle aste.
Nel presentare il quadro, il banditore si profuse in una dettagliata
descrizione dellopera, si sofferm sulle caratteristiche e ne esalt la
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

splendida fattura, infine dichiar la base dasta. Fu il collezionista a


fare la prima offerta, ma Letizia era gi pronta a rilanciare. In breve
fu chiaro che la gara era ristretta a loro due, ma altrettanto evidente
era la riluttanza di entrambi a rinunciare facilmente al ritratto.
Quando il martelletto del banditore batt per laggiudicazione, era
stata Letizia a spuntarla, grazie a una cifra di cinque zeri aveva infine
costretto alla resa lattempato avversario.
Voglio che il quadro venga sistemato in salone, sopra al caminetto,
ordin risoluta al personale di servizio. Quel dipinto di famiglia ha
colori troppo cupi, rattrista latmosfera. Bruciatelo, non lo voglio pi
vedere!. Adorava lambientazione e riusciva a trarre dallopera un
senso di serenit interiore, ben presto prese labitudine di trascorrere
intere ore a studiare nei minimi particolari quello che secondo lei era
un vero capolavoro.
Con il passare dei giorni, il quadro si trasform in una vera e propria
ossessione. Sempre pi spesso i suoi pensieri vi tornavano nellarco
della giornata, nelle occasioni ufficiali gli ospiti si sentivano
trascurati perch lattenzione di Letizia era rivolta altrove. Cominci
a centellinare anche gli inviti a pranzi e cene: Questo il mio posto,
mi piace la quiete della casa, confid in una delle rare occasioni di
vita sociale a una perplessa commensale. Preferisco evitare di
separarmi dal dipinto per troppo tempo, voglio che resti solo mio, mi
infastidisce che altri possano guardarlo.
I primi pettegolezzi sulla curiosa mania di Letizia Malatesta si
diffusero nello sfavillante ambiente aristocratico, di cui pure fino a
qualche settimana prima era assidua frequentatrice, e gi in molti
mormoravano che avesse bisogno di un buon analista. Letizia per
non si curava di cosa gli altri potessero pensare di lei, a spargere
quelle maldicenze erano solo degli invidiosi, aveva sbagliato nel
crederli amici. Perso interesse per i salotti bene, sentiva che quel
mondo, cui pure aveva dedicato una parte della propria esistenza,
ormai non le apparteneva pi, anzi non era mai stato realmente il
suo: ne era sempre rimasta ai margini, con una nuova sicurezza poco
le importava di allontanarsene ora e forse per sempre.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Ogni sera, perseverava nellabitudine di rilassarsi in poltrona per


ammirare il suo acquisto, anzi nel dorato esilio le ore dedicate al
dipinto aumentarono. Letizia cominci a parlare alla donna ritratta, a
porle insistenti questioni: Chi sei, nobile amica? Da dove vieni?
Quale artista ha potuto dipingerti in modo cos splendido?. Pur non
ricevendo alcuna risposta, era convinta che lespressione dellaltra
donna si facesse sempre meno austera e pi benevola; pensava fosse
sufficiente insistere, col tempo quella Signora lavrebbe ripagata delle
attenzioni. N si perdeva danimo quando le domande echeggiavano
rimbalzando tra le pareti, anzi intensificava gli sforzi.
Le sembrava altres sbagliato parlare di un vero silenzio. Il quadro
deve essere il portale per una diversa dimensione, concluse in una
delle sue riflessioni solitarie. Riesco a sentire il canto degli uccellini
e il profumo del gelsomino, quando qui lestate passata da un
pezzo. Forse nellaltro mondo lalternarsi delle stagioni pi lento,
eppure sono convinta che il tempo non sia immutabile.
Le settimane passavano e la situazione evolveva, adesso Letizia si
fermava nel salone anche la notte, pur di non perdere di vista la
misteriosa nobildonna. Solo la Signora mi capisce, si ripeteva. Le
parve sensato rivolgersi unicamente a lei, cos licenzi il cuoco, la
cameriera, il maggiordomo e tutto il resto della servit. In aggiunta,
le era fin troppo facile immaginarli intenti a sparlare di lei e delle
nuove abitudini: Andate via, non vi voglio pi vedere!. Per la prima
volta, scopriva una completa solitudine.
Poco importava, aveva capito le intenzioni della donna nel ritratto:
voleva rivelarle i suoi segreti, per solo in assenza di ogni altra
interferenza forse le avrebbe permesso di raggiungerla. Trascorreva
ogni istante davanti al dipinto, trascurata nellaspetto e, come mai le
era successo prima, dimentica di tutto, spesso perfino di mangiare,
finch la Signora finalmente si rivel.
A tradire il segreto di Letizia Malatesta fu un odore, ma nulla aveva a
che spartire con il gradevole profumo del gelsomino. Dietro le
insistenze dei vicini, un anziano parente, solo dopo ripetute chiamate
senza risposta e dopo aver suonato pi volte il campanello, si prepar
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

a sfidarne le ire utilizzando una copia della chiave: trov Letizia


abbandonata sulla poltrona, lo sguardo rivolto al dipinto, gli occhi
fissi a vedere il nulla. Intorno a lei, ronzavano le mosche e il tanfo di
putrefazione si era fatto insopportabile, ma neppure questo imped
alluomo di lanciare unocchiata al quadro.
Una macabra figura dal viso scheletrico, avvolta in un mantello nero,
nel riassettare con una mano ossuta un abito di stracci mostrava al
dito un anello a forma di teschio. Alle sue spalle, un tetro paesaggio
invernale, dove i rami di un rampicante rinsecchito si protendevano
come articolazioni contorte, fissate sulla tela nellatto di invocare
clemenza. Il titolo del dipinto si leggeva a malapena, inciso su una
targhetta dottone ossidata, fissata a una cornice dalla foglia doro
tutta sfaldata: era Inverno, Ritratto della Morte.

Gianluca Ingaramo

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Col vento in poppa gira al Leone


ch quest'anno per lui assai propizio,
andran bene lo studio o il lavoro,
anche nei sentimenti tempo buono.
bello per le coppie gi affermate
e, ai cuori solitari, porta Amore...
Un Leone in gran forma tutto l'anno
terr molto lontano ogni malanno.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Se c' qualcosa che non ti va... dillo alla Luna!


Pu darsi che porti fortuna... dirlo alla Luna!
Vasco Rossi

Up to heaven

a notte calda, in agosto, afosa anche in riva al mare.


Eppure siamo qui, stretti attorno a un fal, con i riflessi delle
fiamme sulle bottiglie ormai vuote e il contenuto delle suddette
bottiglie che circola veloce in corpo, a scaldarci ancor di pi.
E infatti, ogni tanto, qualche voce si spegne nellallegro coro che mi
circonda, due bocche trovano occupazioni ben pi piacevoli del
canto che vanno presto ad approfondire, in un angolo buio della
spiaggia, tra profumo di rosmarino selvatico e le note leggere della
chitarra.
...inutile dire che la mia non tra quelle.
Oh, no. Non sono uno di quei ragazzoni robusti, che sollevata di peso
la propria dolce met, lhanno trascinata con impeto preistorico in
ci che pi assomigliava a una caverna, per occuparsi della
riproduzione della specie.
Non sono neanche uno di quei piccoli lord, con gli occhi azzurri e i
boccoli castani, che con modi gentili e frasi galanti hanno
conquistato la loro Cenerentola, facendole perdere ben pi di una
scarpetta.
Io sono proprio quello l, il tipo bassetto e un po palliduccio, che con
le sue note aiuta la sorte altrui e condanna per sempre la propria.
Lidiota che suona la chitarra a beneficio di tutti meno che di se
stesso.
Ma a me non importa. Proprio no. Stanotte star con la compagna
migliore di tutte, tutta curve, focosa e fedele, pronta a farmi girare la
testa pi di qualsiasi biondona maggiorata.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

un modo come un altro per dire che anche stavolta si va in bianco.


Sospiro e le mie dita rallentano automaticamente in un ritmo pi
soft. Impara a suonare e le conquisti tutte mi dicevano. Impara a
suonare e vedrai come cascano ai tuoi piedi.
Pfff. Coglioni loro, e coglione io che ci ho creduto. Stasera lunico
modo per far cadere una ragazza ai miei piedi sarebbe dargliela in
testa, la chitarra.
Lancio uno sguardo alla moretta che canta a fior di labbra,
dondolandosi sognante accanto al fuoco. Peccato che subito dopo un
palestrato in canottiera le piombi alle spalle per risucchiarle il collo, a
giudicare dallenfasi con cui lo sta baciando: la moretta ricambia e
via, anche loro si allontanano nella notte, tra carezze e risolini.
Fuori due. E cos siamo ancora di meno, a cantare attorno al fal in
questa tiepida sera di agosto. Uno di quegli eventi improvvisati, tra
amici di amici di amici, cosicch alla fine ti trovi in mezzo a una folla
di sconosciuti che pendono dalle tue labbra, chiedono canzoni, che
esultano quando arpeggi la loro preferita.
Una sensazione di onnipotenza, delirante e assoluta.
Finch non realizzi che poco alla volta nuove coppie si formano e si
appartano, e inizia un desolante conto alla rovescia che presto ti
lascer solo.
O forse no. Poco distante da me, una ragazza dallaria lugubre,
sepolta sotto una chioma crespa di capelli neri, disegna piccoli cerchi
sulla sabbia con un dito: sembra limmagine stessa della desolazione.
Forse perch tutte le sue amiche sono gi state adocchiate dal
bellone di turno e veleggiano ormai in fasi pi o meno avanzate di
flirt? Eppure non sembra voler attirare lattenzione.
Semplicemente, se ne sta l. Immobile. Non alza neanche lo sguardo.
Beh, non posso dare torto ai ragazzi, per. Non per essere
superficiale: passi il fisico ossuto, passi la pettinatura a cespuglio,
passi la totale assenza di trucco, i vestiti scuri guarda, sono disposto
anche a soprassedere anche sulla seconda scarsa che mi sembra di
intravedere, dietro labbraccio in cui si trincerata. Ma con quellaria
funerea, da non-vorrei-mai-essere-qui, lunico posto in cui mi
verrebbe di invitarla un cimitero.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Ehi, darkettona, non che io invece me la stia spassando, eh. Non


bello neanche per me vedere che tutti vanno a segno e io me ne resto
qua, a suonare come un idiota, con lunica compagnia di una
depressa a cui probabilmente dovr evitare di tagliarsi le vene con i
cocci di bottiglia.
Eppure sembra che il destino sia inevitabile. Le mie dita slittano
automaticamente sulle note malinconiche di Hotel California mentre
laria si fa pi fresca, il calore delle fiamme pi piacevole e pian piano
latmosfera magica della musica e della notte prende il sopravvento.
Quasi non mi accorgo di chi si allontana e chi resta: birre che
tintinnano, schiocchi di baci o di cuori infranti, tutto mi arriva
soffuso e ovattato, e ci sono solo io, le corde della chitarra, le note
soffuse e malinconiche degli Eagles che sfumano pian piano nel
silenzio.
Such a lonely place
Finisco in un sussurro, riaprendo gli occhi che non sapevo di aver
chiuso.
Ed effettivamente il chiassoso fal si ridotto a un luogo solitario:
non so che ore siano, ma a quanto pare ognuno ha trovato il proprio
posto questa sera, che sia un angolo buio, un letto solitario, oppure,
come me, un fuoco e una chitarra.
Ognuno, tranne lei. Lei che sta ancora qui, nascosta dai suoi capelli
scuri e dalla stretta delle braccia, con le dita che non disegnano pi
ossessivi cerchietti nella sabbia ma restano sospese a mezzaria,
candide contro il nero della notte.
Per un attimo la guardo con meno cinismo di prima. Non sar
lanima della festa, ok, ma anche per lei non deve essere facile,
stasera. Io ho la mia chitarra, la mia musica. Lei ha nulla.
Ehi.
La depressa alza finalmente la testa, rivelando un paio di occhi verdi
enormi e vagamente sperduti. Spaventati, quasi.
S, dico a te. Beh, non che ci sia molta alternativa se ne sono andati
tutti rido, e lei si guarda attorno come se se ne fosse accorta solo
ora. Posso sempre prenderlo come un complimento alla capacit di
coinvolgimento della mia musica. O forse la conferma che non ha
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

tutte le rotelle a posto. Ancora una canzone e la serata finita.


Quale vuoi?
Mi sarei aspettato un mugolio insulso in risposta, o un altro
scuotimento di testa da autistica.
E invece in un sussurro lei inizia a cantare, con una voce morbida e
sottile.
If God had a namewhat would it be and would you call it to his face
Per. Inizio automaticamente a ricalcare gli accordi del capolavoro di
Joan Osborne, e in un attimo dincanto laria si riempie di
interrogativi pi grandi di noi.
What if God was one of us?
E se Dio fosse uno di noi?
Sembra che lo stia chiedendo a me, con i suoi occhi enormi e la voce
soffusa. Continuo ad accompagnarla, ma nota dopo nota vedo quegli
stessi occhi annacquarsi, la voce tremare sullonda di un terremoto
interiore. Si blocca allimprovviso.
Rallento il pi possibile lentrata, e un po esitante le lancio lattacco
successivo:
What would you ask if you had just one question?
E di colpo impallidisce, si stringe in un abbraccio convulso, le unghie
affondano nella pelle scoperta delle braccia.
Gli chiederei perch successo
Un sussurro, nientaltro che un sussurro. Eppure nessuno di noi
canta pi.
Le mie dita continuano meccanicamente a scandire gli accordi,
sequenze di note che sembrano non aver pi senso.
Perch successo.
Non ha detto altro. Potrebbe trattarsi di qualsiasi cosa.
Eppure
Ripenso a quelle braccia strette attorno al petto, al suo non voler
attirare lattenzione, allo sguardo spaventato quando le ho rivolto la
parola.
E allora trattengo labbraccio che mi salito spontaneo alla vista
delle lacrime: resto l, attaccato alla chitarra, e lascio che sia la
musica ad accarezzarla, ad asciugarle le guance, una catena di note
che si incastrano le une nelle altre a costruire una strada, un sentiero,
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

a dimostrare che ancora possibile credere in qualcosa. Credere nel


bene.
Back up to heaven all alone
E dopo un tempo indefinito, sento una testa piccola e pesante
appoggiarsi sulla mia spalla, dei capelli crespi solleticarmi la guancia.
Senza voltarmi sorrido piano, e finalmente sono due le voci che si
intrecciano, in una muta promessa al cielo stellato di questa notte
dagosto.
Just trying to make his way home

Marta Tempra

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Preciso e puntiglioso quale sei,


avrai fortuna e vincerai i nemici,
l'Amore poi decoller a febbraio
e porter passione e sentimento...
Anno assai caldo e pieno d'erotismo,
cerca di non cadere in tentazione,
troppo successo con Cupido, bello...
ma le corna non piacciono a nessuno!

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Al meriggio bloccate ogni cosa, allungatevi e dormite. Dopo, tutto


apparir sotto una nuova luce.
Bruno Comby

Pomeriggio in campagna

iovanni giunto nei pressi di un magnifico salice che cresceva


sulla riva di un fossato si ferm, si guard attorno per
controllare che non vi fosse nessuno nei paraggi, quindi si
sedette e appoggi le spalle al tronco; tutto attorno a lui il silenzio,
interrotto solamente dal frinire di qualche cicala.
Una giornata in campagna, da solo, era quanto di meglio potesse
desiderare per sgombrare la mente dai dubbi che gli avevano reso la
vita difficile negli ultimi giorni. La violenta discussione che aveva
avuto con la propria editor : una giovane donna di trentanni che si
occupava di correggere le bozze e di controllare la coerenza e lo stile
dei suoi scritti.
Plagio, quella parola gli risuonava nella testa insistente e
martellante come mai.
Eppure non aveva plagiato nessuno, era certo di questo, quel
racconto non lo aveva copiato: le affinit fra quei due personaggi
erano semplicemente frutto del caso, non erano certamente volute.
Forse aveva letto da qualche parte quel racconto e quellidea, che gli
era sicuramente piaciuta, (a chi non piacerebbe un venditore di
palloncini cieco) gli era rimasta in testa, ma non si trattava
assolutamente di plagio, men che meno di un plagio volontario. La
sua editor per non era dello stesso avviso; lo aveva aggredito,
apostrofandolo in malo modo:
Giovanni cazzo! Devi assolutamente togliere quel pezzo, sai come si
chiama ci che hai fatto? Si tratta di un plagio bello e buono!

pag. 72

IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Marina, ma di quale plagio vai cianciando? Io non ho plagiato


proprio nessuno.
Hai presente il racconto che hai inserito nella tua ultima raccolta?
Quella che mi hai inviato per e-mail la settimana scorsa, ti ricordi il
brano quello che narra le vicende di quel venditore di palloncini
cieco, identico a un racconto di Anna Piazza.
Ma io non ho mai sentito parlare di quellautrice, n tantomeno ho
mai letto il suo racconto; sar stato un caso, una pura coincidenza. Quella discussione era proseguita su toni aspri e concitati per pi di
unora; daltro canto Marina, brava, pignola e attenta, aveva il difetto
di essere una donna logorroica. Ogni volta che Giovanni la chiamava
sapeva che la bolletta telefonica seguente sarebbe stata salatissima.
I musicisti quelli s che si scopiazzano lun laltro pens, ma
figurati se lo fanno gli scrittori e se anche lo facessero gli altri io me
ne guarderei bene. Inizialmente aveva ostentato una certa sicurezza,
pronto a mandare al diavolo Marina e le sue ubbie sul plagio. Poi,
con il passare delle ore, i dubbi avevano iniziato a tormentarlo e l
insicurezza, che era la natura dominante del carattere di Giovanni,
aveva preso il sopravvento. Il giovane scrittore aveva iniziato a
lasciarsi vincere da mille perplessit. Probabilmente ho letto i
racconti di questa Piazza da qualche parte, s daltronde Piazza un
cognome che conosco, ma certo i Piazza da Lodi No ma che cosa
sto dicendo, quelli erano dei pittori.
Nel breve volgere di qualche giorno la sicurezza iniziale si era
trasformata in un profondo senso di disagio e di angoscia. Il dubbio
stava tormentando Giovanni al punto da non permettergli nemmeno
pi di mangiare.
Un pomeriggio passato a vagabondare per i campi lo avrebbe aiutato
a ritrovare la calma necessaria ad affrontare quelloltraggiosa accusa
di plagio con serenit ed obbiettivit.
Sin da bambino, nei momenti peggiori (del resto ansioso Giovanni lo
era sempre stato) aveva tratto grandi benefici sia fisici che mentali da
lunghe e rilassanti passeggiate nelle campagne che circondano il suo
paese nel basso veronese.
Guardando le acque del fossato Giovanni si mise una mano in tasca e
estrasse una chiavetta USB. Il suo racconto, quello incriminato era l,
pag. 73

IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

dentro quella chiavetta, un piccolo gesto, un lancio e la sua opera


sarebbe scomparsa per sempre, del resto era lunica copia che aveva a
parte quella inviata a Marina e non sarebbe stato difficile convincerla
a distruggerla, visto ci che ne pensava.
L dentro vi era anche il secondo romanzo che stava scrivendo,
Giovanni era un giovane promettente scrittore, molto prolifico; aveva
gi pubblicato un romanzo e due raccolte di racconti in poco meno
di un anno e mezzo di attivit ma ora la tentazione di mollare tutto
era fortissima.
Mentre meditava sullopportunit di compiere quel gesto, appoggiato
a quel salice, riparato sotto le sue fronde dai raggi del sole cocente
nonostante si fosse gi a settembre si era abbandonato allozio totale,
cercando di sfuggire a quel modo al demone del dubbio che lo
tormentava.
La luce accecante che proveniva dalla campagna circostante lo
costrinse a chiudere gli occhi. Li apr allimprovviso, aveva percepito
una presenza: ritto di fronte a Giovanni stava infatti un uomo. Di
statura non molto alta, i capelli grigi, buffamente acconciati,
assomigliavano molto pi a una parrucca che a una vera capigliatura.
Il naso, alquanto pronunciato, troneggiava imponente su di una
bocca dalle labbra sottili atteggiata in una smorfia che gli donava
unespressione piuttosto divertita. Luomo lo stava fissando. Giovanni
si sentiva scrutato da quegli occhi impertinenti, dallo sguardo
intenso, indagatore. Quella situazione lo stava turbando. Dopo un
primo attimo di sgomento, si rivolse alluomo:
Signore mi scusi molto che qui?
A dire lo vero giovanotto vi spio da lungo tempo
Lespressione di Giovanni si corrucci ancor di pi: Come, mi
spiate?
Non inquietatevi dacch non siete avvezzo alluso chio fo della
favella or vi dir: vi guardo, vi osservo, intendete ora? Lanimo mio
disposto a benevolenza nei vostri riguardi.
Il giovane guard fisso lo strano individuo scrutandone lespressione
degli occhi per cercare di comprendere se quello strano linguaggio
fosse il frutto della follia, di uno scherzo o semplicemente un
eccentrico vezzo, dettato magari dal mestiere dattore.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Giovanni osservando il suo interlocutore aveva avuto, infatti, la netta


impressione, motivata soprattutto dalla foggia degli abiti, di trovarsi
al cospetto di un attore appena uscito dal camerino di un teatro,
durante la pausa di una recita in costume daltri tempi.
Come fa a non sudare con addosso quella giacca pesante e quella
camicia? si era domandato. Aveva notato infatti che quelluomo
indossava una giacca blu di una stoffa alquanto pesante e una
bellissima camicia, perfettamente inamidata, senza mostrare segni di
insofferenza alcuna, nonostante la temperatura dellaria fosse
sicuramente vicina ai trenta gradi.
Signore lei di queste parti?
S, nacqui in un borgo poco lungi da codesto loco ma spirai, per
gran parte di mia vita, altra aria: vissi infatti a Vienna la maggioranza
della mia esistenza.
Ah, interessante e che lavoro fate, se non sono indiscreto?
Musicista, fui un musicista.
Ah
Vedete voi poco sapete sul mio conto mentre io Io sono conscio
che inique parole uscite da altrui labbro vi inducono a molesta sorte.
So che lopra vostra in codeste acque vorreste gettare. Non crediate
che tanto insolito e novo sia il caso vostro. Altri pria di voi subirono e
molti altri appresso subiranno la medesima onta, lo scherno di cotale
vocabolo: plagio.
Ma come diavolo fa a sapere queste cose? lo interruppe
bruscamente Giovanni.
Giovanotto non educato, n gentile, da parte vostra il favellare
mio interrompere.
Mi scusi signore ma proprio non capisco come lei possa, senza
nemmeno conoscermi, sapere dellaccusa di plagio.
Vedete giovanotto, chio per mia sventura fui avvezzo a che mi si
rivolgessero simili accuse. Un giovine musicista, al tempo in cui a
Vienna fummo non dico intimi, ma di certo colleghi... maccus di
plagio. Eppure quel giovine, chebbe i natali in Salisburgo, io non
oserei definire meno ingegnoso o meno talentuoso della mia persona.
Senza fallo alcuno, posso altrimenti affermare che in Vienna fosse
sconosciuto ai pi. Abbassando il tono di voce, quasi stesse
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

parlando fra s e s, aggiunse: ahim oggid di fama preclara egli


mentre della mia musica poca memoria si conserva fra la gente
plebea.
E voi cio e lei come si difeso? Giovanni trovava estremamente
difficile la conversazione con quelluomo che utilizzava il voi al posto
del lei e una serie infinita di vocaboli desueti e persino un po
strambi.
Per la verit poich io sono un uomo di buon cuore, nulla mi
piacque di ardire per contrastare cotale calunnia e seguitai a
frequentare e plaudire alle opere dellindisciplinato giovinotto,
trascurando di far notare ai pi come fosse stato egli a copiare
melodie da me composte, non certo io le sue! Di tale generosit
danimo mal me ne incolse.
In che senso? chiese sempre pi incuriosito Giovanni
La sua musica, cui peraltro minchino e riconosco essere di ottima
fattura, conosciuta ai pi. Oggid, a dispetto della comune barbarie
del gusto, in ogni borgo in ogni remoto loco del nostro globo ciascun
sa chi abbia musicato Don Giovanni, Le nozze di Figaro o Die
Zauberflote, ovvero il Flauto magico. Sulla mia monumentale fatica,
per contro, quasi caduto il velo delloblio e per ironia della sorte
beffarda la gente comune ha riscoperto chio sia in grazia daltra
calunnia.
Faccio un po fatica a seguirla, lei un direttore dorchestra?
Fui Kappelmeister ma ci non calza con quello di cui favello. Io mi
riferivo alla musica che composi giovanotto! Se seguitate ad
interrompere il verbo mio, poco comprenderete di ci che io narro.
Pria che il favellare vostro si frapponesse al mio, mappressavo a
narrarvi che male fu ripagata la mia generosit e alle indegne accuse
di plagio ne seguirono altre ancora peggiori.
Altre peggiori? Giovanni si sarebbe morso la lingua, lo sguardo
delluomo, interrotto per lennesima volta, si fece particolarmente
severo. S, s ha ragione mi star zitto. Queste ultime parole il
giovane scrittore le pronunci alzando le mani in segno di resa.
Il ciglio mio severo vi sia monito acciocch pi non osiate
disturbare lo mio discorso! S perch la calunnia un venticello
come recita laria di unopera di quello sfrontato musicista pesarese
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

che, pensate, ebbe il coraggio di chiedermi se fossi stato realmente io


a porre fine ai giorni del dissoluto giovinotto.
Ho capito bene? Ucciso? Lhanno accusata di aver ucciso
quelluomo? proruppe Giovanni, interrompendo nuovamente il
discorso del distinto signore, incapace ancora una volta di trattenere
il moto di stupore
Il musicista questa volta si limit a scuotere il capo in un gesto
sconsolato.
In quale disordine di pensieri mi ritrovai, prosegu poi,
nelludire cotale infamia vi lascio indovinare: sprezzante non vi
badai, ma col trascorre del tempo, subdola e strisciante, la menzogna
attecch come edera maligna che linfa vitale sottrae allarboreo fusto
cui sappiglia. Al fine giunse la menzognera notizia alle orecchie di
quello stolto scrittore russo...
Chi?
Alexander Puskin. Colui che ebbe la geniale idea di scrivere una
piccola tragedia per castigare linvidia. Per mia disgrazia fond lo
scritto su quellinfame calunnia. Additommi al mondo come luomo
che soffre dinvidia Fece una pausa e Giovanni ne approfitt per
parlare, sembrava quasi che il suo interlocutore si fosse interrotto
appositamente per permettere al giovane di interloquire.
Se capisco bene dunque quel giovane musicista non solo lha
plagiata, lha anche accusata di averlo fatto e poi una volta morto
altri hanno creduto che lei lo avesse ucciso e uno scrittore russo vi ha
pure scritto una tragedia, sulla vicenda.
Giovanni assunse unaria alquanto perplessa, quella storia sembrava
alquanto inverosimile.
Non crediate che il poeta russo sia stato il solo a prestar fede
allimmonda diceria. Vi fu quel drammaturgo inglese, cui segu quella
strana opra ove gli attori non recitano sul palcoscenico bens la di
loro immagine su di un telo bianco si vede. Come la si nomina? Ah
s: film vien detta e pare sia ora lunica forma darte recitata alla quale
il pubblico accorre per assistervi.
Questi sfrontati nel rappresentar la mia persona fecero pronunciare
quella frase che suona onta: Mediocri di tutto il mondo - ora e sempre
- vi assolvo tutti. Amen!
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Giovanni ebbe compassione per quelluomo le cui gote erano ora


rigate da grosse lacrime: La capisco ho provato la stessa
frustrazione, nellaccusa di plagio del mio editor vi ho letto proprio
tale accusa: sei cos mediocre che ti tocca scopiazzare.
E non crediate almeno voi, vi supplico anima gentile, chio fossi il
mediocre che han ritratto. Fu la mia Europa riconosciuta ad
inaugurare il Teatro di Milano in quel lontano mese dagosto!
Quel moto dorgoglio aveva rinvigorito la voce delluomo, che fino a
poco prima era parsa strozzarsi in gola come se fosse in procinto di
piangere, improvvisamente aveva ripreso un piglio baldanzoso. Con
tono severo si rivolse poi al giovane apostrofandolo:
Giovanotto, animo! Che vi sia distolta dalla mente la sciagurata
idea di dar la vostra opra in pasto ai pesci! Badate di non ceder alla
calunnia, se tale la ritenete, se non avete plagiato quel racconto. E,
badate, sono sicuro che non lo abbiate fatto! Pertanto dovete battervi
per esso! Se lo sgomento o la rassegnazione lhanno vinta ora lo sar
per sempre! Tanto insolito, come avete udito, non il caso vostro.
Abbiate fede nel vostro ingegno e portate a termine il cammino
intrapreso! Ora giunta lora chio mincammini. Vi porgo i miei
ossequi.
Lei ha ragione signor ah scusate non ci siamo presentati non so
nemmeno come vi chiamate.
Salieri, giovanotto. Antonio Salieri!

Furio Thot

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Anno di novit e di commistioni


molte sono le scelte e le occasioni,
favorito stringer relazioni
e tirar fuori i sogni dal cassetto.
Per chi ha un amore proprio, butta bene,
ma visto che quest'anno peperino,
cercate di non perdere la testa:
ne nascerebbe qualche... cornicino.
Questo che viene un anno assai curioso
che primavera ed estate vede "calde"
e far tribolar le coppie salde!

pag. 79

IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Il ricordo l'unico paradiso dal quale non possiamo venir cacciati.


Jean Paul

Les soupirs de la Sainte


et les cris de la Fe
(Gerard de Nerval - El Desdichado)

ivo su un cassettone, nellultima stanza in fondo al corridoio.


quasi sempre buio. Nelle tenebre silenziose, ogni tanto mi
raggiunge un rumore di passi; lontano e indistinto, si perde
nel nulla. Sento il cigolio di una porta, il fischio del riccio, il quieto
borbottio dei tarli nascosti sul soffitto.
Aspetto.
La luce filtra dalle persiane serrate: sono vecchie e chiudono male, la
pioggia e il gelo hanno gonfiato il legno, scrostato la vernice. Ascolto
gli spifferi, il respiro del bosco, il richiamo freddo del vento del nord,
il profumo della pioggia che cade e dellerba bagnata.
autunno.
So sempre quando arriva lautunno, anche se il mio solo panorama
la polvere che danza su un raggio di sole. Si capisce: nellaria, nel
vento, nellombra, nel lamento di una foglia che cade e poi muore.
Non si fugge.
La luce diversa, pi spenta e pi seria, avvolge in un tiepido
abbraccio i minuti che passano, lascia insinuare lo spiraglio pungente
che promette linverno.
Mi piace linverno.
Le foglie tacciono, sono morte e sepolte sotto la neve, tra grandine e
fango.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Tic-tac, tic-tac. La pioggia sui vetri, la pioggia sul legno, sul tetto.
Lodore pesante di terra bagnata, di funghi che nascono, di fiori che
muoiono. Il singhiozzo di una lumaca sul prato, il vento che soffia pi
forte e puzza di ghiaccio e di foglia marcita. Gracchiano i corvi nel
sottotetto, cacciate le rondini tornano al sud, tra il sole ed il mare.
Nebbia leggera, gentile, accarezza i muri e le vigne, abbraccia gli alberi
spogli, lambisce i comignoli che sanno di fumo.
Dolce suono di castagne che cadono, di ricci che calpestano il fango, di
tempo che passa e che non torna.
E mai pi torna.
C una persona in camera mia, nel letto di Camille.
arrivata questa mattina, insieme a un tale con un abito scuro e a
una donna vestita di bianco: hanno aperto le imposte, spolverato
ogni cosa, parlato di nulla.
Chiamano la signora nel letto Camille, ma non Camille.
tutta vecchia e raggrinzita, non parla n piange, a malapena
respira.
In estate, quando la casa era viva e lei era bambina, i susini si
riempivano di frutti, scuri e violacei: li adorava, li mordeva con gusto
e il succo dolciastro macchiava le labbra e il mento. Scappava dai
calabroni e dalle api che accorrevano folli di amore.
La mamma raccoglieva i frutti e li metteva da parte, file di barattoli in
dispensa sostituivano i susini in letargo. Ma quelle prugne non
sembravano pi prugne, cos secche e rugose, i denti di Camille non
avevano polpa su cui affondare e le api nessuno di cui innamorarsi.
Le api non ci sono nemmeno, in autunno.
La signora nel letto di Camille dorme, lei dorme sempre.
Ha un sacco di tubicini che entrano ed escono dalle lenzuola. Un bip
regolare si mescola al respiro del riccio, al borbottio dei tarli, al
sussurro del vento; ogni tanto le coperte sussultano e gemono piano.
Ascolta anche lei lagonia della foglia che urla, che prega, che muore.
Lo so. Lo vedo. Lo sento.
Le finestre continuano a essere chiuse.
Non pu essere Camille, lei aveva paura del buio.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Come lo schiocco della foglia, che sa quando sta per volare e poi
morire. Un singhiozzo e la foglia cede, si stacca dal ramo, con un
lamento scivola via. Grida alle fronde di non lasciarla andare, alle
sorelle di tendere lo stelo, di salvarla, di riportarla lass. Maledice il
vento e la pioggia, piange e prega senza sapere chi o che cosa.
Ma lalbero lontano, perduto per sempre. La terra fredda la sfiora,
sente labbraccio del fango, sa che finita.
Altro non le rimane se non rivolgersi al cielo, cercare il suo ramo,
continuare a fissarlo mentre la polvere le appanna lo sguardo, il corpo
trema e allontana la vita.
Un giorno la signora che si finge Camille ha detto il mio nome, ha
detto Sylvie.
Ha attraversato il silenzio, la polvere e gli anni, come lo schiocco di
una foglia che sa quando sta per volare e poi morire.
Camille: sei proprio tu, allora.
Cera una signora, nel letto di mogano.
Dormiva, o forse moriva.
Nella casa dinfanzia, ascoltando il respiro del riccio e il sussurro del
vento, si spegneva in autunno, come le foglie, come le rose.
Era una bambola antica, con la pelle di porcellana e gli occhi dipinti. I
boccoli neri e stopposi scendevano lungo la schiena e le rigide spalle.
Erano arruffati e sapevano di polvere, di sporco e di tempo che passa e
mai pi ritorna.
Aveva un vestito di pizzo, ingiallito da anni, e un cappellino un po
storto: labito era gonfio, da sposa, e con fiocchi sfrangiati; nella mano
sinistra, ancora incollato, un canestro pieno di fiori.
Fu luncinetto a farli sbocciare, uno alla volta: il viola lo prese dal
glicine che abbracciava la casa, rap il bianco al gelsomino. Fioriva
rigoglioso sulla ringhiera accanto al cancello, salutava colui che
partiva e ne aspettava il ritorno. Il giallo era per il ranuncolo, gemma
dei prati, e il rosso era per la rosa, dei fiori regina.
La primavera, maestosa signora, da portare sempre con s.
La primavera, capace di sconfiggere il freddo, sovrastare la morte e
nutrire la vita.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Sono al buio, in una stanza che puzza di pioggia e di autunno.


Ascolto il mormorio dei tarli su nel soffitto.
Aspetto che Camille si svegli, aspetto di giocare con lei.

Rox

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Anche per lo Scorpione, un po' solingo,


quest'anno favorisce relazioni
e dei progetti lasciati nel cassetto
potrebbe coronar le aspirazioni.
Non date troppo peso alle famiglie,
meglio l'amore libero e felice,
perch la gente intorno "taglia e cuce":
ricordatelo e, in due... fate faville!

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Si nasce sempre sotto il segno sbagliato e stare al mondo in modo


dignitoso vuol dire correggere giorno per giorno il proprio oroscopo.
Umberto Eco

Divagando

i sono almeno un paio ragioni per le quali il mio mese


preferito ottobre. Una, per me importantissima, perch ci
sono nato, laltra che, essendo il decimo mese dellanno, si
avvicina alla svolta verso quello nuovo. Il suo nome per ci farebbe
pensare che sia lottavo. Colpa dei romani, quelli antichi, che
facevano cominciare lanno a partire dal mese di marzo, aggiustando
cos il conteggio. E per restare in tema matematico, se sdraiassimo
lotto (), lo trasformeremmo nel simbolo dellinfinito. Se prendete
una fettuccia larga almeno un centimetro e la componete come il
simbolo, potrete percorrerla allinfinito, sui due lati senza mai
staccare il dito. Quella curva continua si chiama lemniscata e la si
affianca a un famoso matematico di cui ora mi sfugge il nome, ma se
non ci penso poi mi torner in mente. sempre cos. Mi ricordo della
lemniscata (nome difficilissimo) ma di chi lha fatta no! Sar let.
Beh potrei cercare su internet. Effettivamente sarebbe la soluzione
pi facile. Ma come quando si fanno le parole crociate e si vanno a
guardare i risultati messi alla fine. Troppo facile e poi barare. Vabb
che oggi barano anche quelli che preparano i cruciverba. Una volta,
col famoso Bartezzaghi, si doveva mettere nelle caselle una sola
parola. Adesso si pu anche rispondere con pompaidraulica alla
domanda 7 orizzontale: fa salire la pressione nel pozzo. Per non
sono ancora arrivati a usare gli apostrofi. Son sicuro che li vedremo
fra poco tempo.
Ma dicevamo di ottobre. Con questo mese inizia lautunno.
Questanno per fa un caldo bestiale e allora ci si chiede che fine ha
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

fatto la glaciazione che il signor Abdussamatov con altri


compagnucci suoi, aveva mondialmente annunciata in arrivo proprio
in ottobre del 2014 e che sarebbe durata ben ottantanni?
Probabilmente una bufala come le tante che ci propinano in
continuazione anche allinterno dei nostri confini. Lautostrada
Salerno Reggio Calabria sar terminata questanno. Il governo paga
trenta euro al giorno se si ospita un extracomunitario. Ops! Migrante.
Scusate. Diminuiranno le tasse. Beh per qui si entra in politica e l
divagano tutti, quindi non mi ci mescolo. Le scie chimiche lasciate
dagli aerei che irrorano veleni da ventanni. Questa la credono solo
Di Pietro e quelli a cinque stelle che fanno addirittura
uninterrogazione parlamentare. Siamo nuovamente in politica. L ce
ne sarebbero veramente troppe. Allora basta con le bufale. A meno
che non si parli di mozzarelle. Ci vengono in mente quelle campane
dove Caserta, Napoli e Salerno si litigano tra di loro la fama di prima
della classe, senza per diventare blu, come quelle che i tedeschi ci
volevano appioppare e poi erano delle loro contraffazioni. Ho detto
tedeschi perch noi litighiamo in continuazione con la Merkel che ci
vorrebbe obbligare a fare gli interessi suoi e non i nostri, non
rispettandoci come partner della U.E. Ma si sa benissimo che non c
unione che tenga. Soprattutto europea. Ma se litighiamo nello stesso
condominio perch io annaffio i fiori e bagno il balcone di quello di
sotto! Che poi io sono andato fuori a innaffiare, perch ho appena
litigato con mia moglie che vorrebbe andare per negozi, mentre io
guarderei volentieri la partita. E se fosse solo nel condominio e si
fermasse l. Macch! Si litiga tra comuni vicini per chi deve asfaltare
la strada e finisce che uno lo fa e laltro la lascia coi buchi. E tu devi
scegliere se rischiare la vita cadendo in un buco o andando
contromano. Senza contare le beghe tra provincie e, salendo la
gerarchia, tra regioni che si superano tra di loro nello spreco dei soldi
dei contribuenti. Tutto ci si riflette tra i parlamentari e il Governo,
rappresentati da partiti che sono uno pi bravo dellaltro a
dimostrare, alzando la voce e insultandosi, quanto laltro sia inutile,
stupido e senza idee. Che poi, quando si alternano al comando, nei
primi anni disfano quello che ha fatto laltro. Da l ci trasferiamo in
Europa dove, visto che siamo uniti, non andiamo daccordo su nulla e
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

quando si decide qualcosa ovviamente si scontentano tutti ma


proprio tutti. Meno che per la lunghezza delle zucchine e la loro
curvatura. U.E. (forse andava scritto Uhe!) ma che ci stiamo a fare
con voi! Beh siamo l a trovare, come nel condominio, chi il pi
debole sul quale scaricare tutte le colpe. sempre colpa di qualcun
altro! Le finanze vanno male? Colpa degli americani che hanno fatto
casino permettendo a tutti, proprio a tutti, di comprare casa a rate. S
ma colpa delle banche che hanno prestato i soldi a tutti, ma proprio
a tutti, per comprare le case. Poi hanno impacchettato il debito e
lhanno fatto diventare un valore sul quale si potevano emettere delle
obbligazioni garantite proprio dai mutui sulle case. Tutti l come
babbaloni a comprarle per via degli alti interessi e, quando chi ha
ricevuto i soldi per comprare la casa, non ha pi pagato le rate perch
era uno di quei tutti, proprio tutti, quel bel pacchetto ha perso di
valore e con esso le obbligazioni emesse. Chi le aveva comprate si
trovato con cartaccia. Anzi nemmeno cartaccia. Delle cifre, scritte in
qualche memoria di un qualche computer, che si tuffavano verso le
zero. E i babbaloni, gi tutti a vendere. E nessuno a comprare. Hanno
detto che la bolla finanziaria era scoppiata. A causa del boato siamo
entrati in crisi diventando pessimisti. Non ce la facciamo pi ad
andare avanti. Meglio produrre di meno e licenziare.
Un pirla deconomista, certo Serge Latouche, nel periodo delle
vacche grasse, aveva enunciato la teoria della decrescita felice. Tutti
ad applaudirlo e a dargli ragione. Beh non proprio tutti, io e alcuni
altri no! Adesso che siamo in decrescita (in)felice, tutti a piangere
miseria. Anche quelli che stanno bene. Non si sa mai. Magari se non
piango vengono a vedere perch e mi riducono sul lastrico. Faccio
vedere che anchio soffro. Dir a mia moglie di non farsi vedere in via
Condotti e nemmeno in Via Montenapoleone. Meglio andare
allestero e comprare l i necessari prodotti di lusso. Magari usando le
carte di credito appoggiate alle mie banche allestero. E gi che ci
sono porto via anche i soldi che ho ancora qui. Tanto non ne ho
bisogno. La fabbrica la devo chiudere per portarmela allestero. Cos,
quando i sindacati vanno a occuparla, possono restarci tutto il tempo
che vogliono. A me la crisi (degli altri) mi fa un baffo. Potrei anche
approfittarne. Si compra di tutto a prezzi ridicoli. Se mi cresce il
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

patrimonio che ho a Singapore mi sta benissimo. Se poi anche l, ma


non credo, qualcuno fa il furbetto, lo porto altrove. Con un click
spedisco i miei liquidi in tutto il mondo. E se mi gira, li faccio girare
anche loro. vero per i soldi non ci sono limiti. Possono muoversi
allinfinito. Proprio come sul nastro di Bernoulli. Ecco come si
chiamava quel matematico! Oddio, quale fosse dei sette scienziati
tutti appartenenti a quella ricca famiglia belga, non me lo ricordo,
per ero sicurissimo che quel nome mi sarebbe tornato in mente al
momento opportuno. sempre cos.
Adesso per esempio mi sono ricordato daver saltato il mio
compleanno. Era il due. Data di nascita del Mahatma Gandhi, e di
chiss quanti altri in tutto il mondo e in tutte le epoche. Si calcola
che, da quando apparso luomo duecentomila anni fa a oggi, siano
nati cinquantasette miliardi di persone. A spanne quelli nati in
ottobre siamo un po meno di cinque miliardi e il giorno due,
allincirca centosessanta milioni. Son quelle cose inutili che fanno
parte della conoscenza umana. Ti fanno riflettere. Come stavano l
tutto il giorno a fare i filosofi greci quando discutevano di cose
importanti come lindivisibilit dellatomo oppure su tutti gli ateniesi
che sono bugiardi. Con latomo hanno scazzato in pieno, ma anche
sullaffermazione sui bugiardi non che labbiano proprio azzeccata.
E questo dove ci porta? Da nessuna parte. Solo curiosit. Come la
presentazione delle date del 2011. 1/1/11 11/1/11 l/11/11 11/11/11. Non sono
carine? Se poi nel 2011 tu avessi addizionato il numero degli anni che
compivi, con le due ultime cifre dellanno della tua data di nascita, il
risultato sarebbe stato 111. Ok. Ok. Vale solo per quelli nati dal 1900 al
1999. Sapevo che cerano dei perfezionisti! Unaltra cosa per rimanere
in tema. In ottobre del 2011 cerano 5 sabati, 5 domeniche e 5 luned.
Si devono aspettare altri 823 anni per avere lo stesso risultato! Son
cose che hanno un certo peso. O no?
A furia di divagare siamo quasi alla fine del mese. Una volta ci
pagavano gli stipendi. Vi ricordate il 27? Era San Paganino. Adesso se
va bene ti rimandano al mese dopo e non subito, diciamo verso il 10.
E devi essere contento, se no non becchi nemmeno quelli. Ma io
devo pagare le bollette. Come faccio se voi non mi pagate? Eh caro
signore non pagano nemmeno noi, che cosa ci vuol fare. Rimanga in
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

attesa, le faremo sapere. E tutti l ad aspettare. Che poi uno si


dimentica perfino perch sta aspettando e lo chiede a chi queste cose
le sa.
Lei deve capire che colpa dello spread che andato su e col Pil che
continua ad andare gi insieme alle borse, le banche, anche se hanno
tanti soldi perch glieli ha dati Draghi, mica li possono dare agli
imprenditori che stanno per fallire perch non sono stati pagati per il
lavoro fatto. Le banche, dicevo, devono comprare i Bot dal Governo,
se no lui poverino come fa a far funzionare quel carrozzone della
burocrazia che gli fornisce i voti che gli permettono di stare ben
saldo in poltrona.
Ma non fa pagare le tasse per questo?
S! Anche. Per non gli bastano. Deve rimborsare i vecchi Bot in
scadenza e i loro interessi. Quindi ne emette di nuovi. Ha presente la
catena di SantAntonio? Uguale per legale. Ma lei sa che ogni
italiano, anche appena nato, ha un debito pubblico di 36.225 euro.
Sarebbe bene che venissero pagati non le pare? Ma se sono le
banche ad avere i soldi? Certo caro signore, ma la banca non un
ente caritatevole. Fa i soldi coi soldi. Ah! Lei dice che sono i soldi
suoi. Questo quello che crede lei. I suoi non sono pi l. Fanno
parte del circolante che, come lei senzaltro capisce dalla parola
stessa, sono in giro chiss dove e perci non disponibili. Per, se ne
ha bisogno, li pu richiedere con gli appositi moduli in triplice copia
e forse in una settimana glieli faranno avere. Ma solo i suoi e solo
quelli. Non si azzardi a chiedere un credito! Per quello non hanno i
soldi e oltretutto lei non ha le garanzie.
Ma se ci metto la casa?
Proprio adesso con la crisi che c nellimmobiliare?
Ma la mia vale molto, daltronde il mutuo me lhanno fatto loro.
S! A quei tempi, ma adesso non pi come allora. Insomma
signore, o lei ha dei contanti e allora le possono prestare quelli, se no
non se ne parla! Quelli che ha prestato Draghi alluno per cento, le
banche li hanno spesi per comprare titoli di Stato al quattro per
cento. Tre per cento di guadagno senza muovere un dito! Dica la
verit! Lo avrebbe fatto anche lei. S. E allora? Non vorr mica che
usino quei soldi per darli a lei che li spenderebbe per produrre in un
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

mercato che in crisi e che non acquista pi nulla. Ci faccia il


piacere! Veda di fallire con dignit. Vada a casa, si metta comodo a
guardare la TV e aspetti. Vedr che tutto passa. Dice che da lei passa
solo lusciere per lo sfratto? Che vuole che sia. Vada a occupare una
casa popolare e vedr che da l non la sfratta nessuno. Soprattutto se
abusivo. Ha capito caro signore?
Eh no che non abbiamo capito per, facendo nostra la
napoletanissima filosofia del grande Edoardo: Ha da pass a
nuttata, siamo sicuri che presto usciremo anche da questo svagato
ottobre.

Antonio Borghesi

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Ballerino e speciale l'anno nuovo


diverso addirittura per tre "decadi";
le cose, prima, stentano a partire
dopo li primi mesi, vanno meglio...
Magari qualche grande decisione
qualche impegno d'amor... meglio ch'aspetti,
quando son troppe le sollecitazioni
si rischia di sbagliare per la fretta.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Il mare un antico idioma che non riesco a decifrare.


Jorge Luis Borge

The Mothers Bay


1

eatrice si precipita attraverso le viuzze e le scale che scendono


verso il mare; nonostante lapprensione sta assai attenta ai
cumuli di rifiuti in putrefazione e ai tanti detriti sparsi sul
selciato, non tanto per paura di sporcarsi quanto per evitare di
inciampare, rischiando cos di cadere rovinosamente; non vuole
perdere quellappuntamento, atteso con trepidazione da molti mesi.
Altre mamme, intanto, arrivano da punti remoti: non portano niente
tra le mani, solo tenui speranze e la loro preghiera a un dio che non
conoscono pi.
Come le altre, Beatrice si muove cauta nella bruma del mattino;
lumidit e lo smog rendono quelle madri ombre. Come fantasmi
infelici raggiungono silenziose la zona portuale.
Mothers Bay, cos era stata ribattezzata la loro, nonostante il nome
ufficiale fosse Base Arcobaleno/32-IT. Il progetto era nato con floride
premesse e costellato di rosee speranze ma, come tante opere
delluomo, progrediva lento, a costo di lacrime e sangue.
Le baie erano dislocate un po in ogni parte del mondo, su varie zone
costiere; erano sempre nei pressi di enormi spettri di pietra; tutto
ci che restava delle grandi citt. Beatrice non avrebbe mai creduto
di assistere, in soli quarantanni, a tanti cambiamenti, a un tale
sfacelo. Spesso le succedeva di desiderare di non esser mai nata, ma
poi volgeva il pensiero a Stefan e lamore materno prendeva il
sopravvento.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Adesso siede sulla sua pietra, un semplice stallo in granito a picco sul
mare; una lastra scura che degrada verso lacqua. Scrutando i flutti
ancora bui si sente stringere il cuore dangoscia; le viene da piangere.
Lascia che le lacrime cadano nellacqua salmastra, forse alla ricerca
duna impossibile alchimia.
Beatrice, si stringe nello scialle nero; fa ancora freddo ma lalba sul
punto dincendiarsi, per laurora. A est, i colori grigi e rossi del cielo
avvelenato rinvigoriscono lentamente.
Lappuntamento per la mattinata ma tutte le madri sono gi sedute
ai loro posti, in silenzio; la maggior parte di loro veste di scuro.
- Speriamo bene, - dice piano una delle donne pi vicine ho proprio
un brutto presentimento, questanno...
- Ho imparato a non sperare pi fa Beatrice, dopo un lungo
silenzio, la voce trattenuta, come se ricordasse qualcosa solo a s
stessa Questi non sono figli... io amo il mio Stefan ma non so pi
chi sia!
-Per, tornano signora... nonostante tutto, a volte, ritornano, e che
vuol dire? Che ci amano ancora, a modo loro, certo dice unaltra,
poco pi in l.
Tutte temono; tutte sanno che per alcune lappuntamento non ci
sarebbe stato, probabilmente per sempre.
Gelate nel freddo novembre, guardano il mare e aspettano.

ellanno 2020, la Germania aveva creato unalleanza con gli


Stati Uniti. Non si era trattato di un incontro voluto dai
popoli, ma della presa di posizione di alcuni Poteri Forti
che rappresentavano gli interessi di pochi banchieri e di alcune
famiglie miliardarie.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

La Germania si era ritirata dallUnione Europea, considerando la sua


politica troppo debole e poco incisiva. Il problema era il controllo
della popolazione.
Anche i grandi avevano paura; lumanit aveva superato gli otto
miliardi di individui. La scusa era la sicurezza ma, in realt, tristi
presagi aleggiavano sulla povera gente. Lo scopo dei ricchi era
stabilire un ordine mondiale ma il desiderio nascosto era trovare il
sistema di liberarsi di una buona met della popolazione.
Falliti i tentativi e le ricerche per trovare uno sbocco verso altri
pianeti colonizzabili, lobiettivo allucinante, la soluzione finale,
sembrava lunica speranza per donare ai sopravvissuti un pianeta pi
ecologico e vivibile... almeno per chi se lo sarebbe potuto permettere.
Come eliminare quattro miliardi di persone? Come smaltirne i corpi,
senza alterare lecosistema? La distruzione di massa non era una
soluzione ma solo una follia della classe dominante; erano ricchi
esaltati dal potere. Grazie alle loro strategie, applicate a una
popolazione ipnotizzata dalla TV, avevano accumulato ricchezze e
beni ma a cosa sarebbero serviti?
I ricchi e i poveri erano prigionieri della stessa gabbia.
Nonostante tutto, la guerra avvenne!
Il terrore e la rabbia infiammarono gli animi. Allapparire dei primi
focolai, la Cina, il Giappone e gran parte dei paesi Asiatici, che si
sentivano i pi minacciati a causa della densit di popolazione,
sferrarono lattacco.
Conquistare lAmerica era pi complicato; lesercito giallo trov pi
comodo dichiarare guerra alla Germania. In realt, armi e militari si
riversarono in tutti i Paesi della vecchia Europa. Il blocco occidentale
tent una debole risposta ma senza speranze.
Non cerano veri soldati. Paradossalmente milioni di giovani validi
erano del tutto impreparati a combattere, e questo valeva anche per
gran parte degli orientali.
La vita comoda, ai limiti del parassitismo; anni e anni passati davanti
a un video, a un computer... Avevano vissuto unesistenza virtuale,
erano inadatti al contatto fisico, alluso della violenza.
La maggior parte cercava di rifiutarsi di partecipare alle operazioni
belliche, organizzando sit-in e manifestazioni di protesta quando,
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

con la forza, venivano costretti alla vita militare, al fronte si


aggiravano senza meta precisa in manipoli scombinati e anarchici,
sperduti e perduti sul campo di battaglia. Non riuscivano a
identificare il nemico; non riuscivano a sparare; erano incapaci di
obbedire correttamente o di prendere iniziative di carattere pratico.
Il passo successivo fu il ricorso alle armi atomiche: e avvenne la
catastrofe.

ul ponte dellUnit Speciale Oceanografica Nemo, un vecchio


osserva il mare grigio, appena increspato. Scruta lorizzonte
senza un obiettivo preciso. La mente perduta nei ricordi,
confusa riguardo al futuro.
Lui e la sua squadra avevano dedicato anni a un progetto folle: adesso
lesperimento gli era del tutto sfuggito di mano.
il giorno del quinto appuntamento, il professor Finley stringe il
corrimano tra le dita, sa di essere impotente; loperazione delle Baie
era stata solo un disperato tentativo di salvare ci che restava
dellumanit.
Uno scienziato non ama tanta insubordinazione nei suoi obiettivi,
adesso lui e i suoi dovrebbero solo monitorare, per quanto possibile,
le conseguenze dellesperimento.
Quando la grande guerra aveva cancellato il futuro della Terra,
furono selezionate circa diecimila donne, ingravidate da poco. Tutte,
per un motivo o per un altro, non contaminate dalle radiazioni in
maniera rilevante. Vennero informate sullo stato del pianeta e
sullesperimento di Finley.
Nelle prime settimane di vita, lembrione umano attraversa
rapidamente vari stadi evolutivi fino a trasformarsi, per alcuni giorni,
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

in una specie di anfibio. Il piccolo, in quello stato, era pi simile a un


pesce che a un essere umano, presentava persino un accenno di
branchie. A quel punto le scoperte degli scienziati vennero adoperate
sui feti che, probabilmente, avrebbero potuto evolversi con una
nuova, ma forse, primordiale capacit: sopravvivere nel mare aperto.
Non esistevano particolari certezze ma era lunica speranza che
rimaneva alle donne della terra.
Seimila mamme accettarono e, dopo alcuni mesi, quasi a tutte
nacquero strani bambini: bianchi come la cera, le braccia corte e i
piedini particolarmente allungati, come fossero pinne.
I piccoli esseri erano bruttini ma non per le mamme e,
miracolosamente, erano sani.
Intanto furono create le Baie Arcobaleno, tutte pi o meno, nei pressi
dei vecchi porti. Ogni madre aveva ricevuto una postazione: era
formata da una pietra laterale e da una specie di vasca. I piccoli
allattavano al seno e le mamme, per quanto possibile, restavano in
acqua insieme a loro.
I nuovi mutanti riuscivano a stare anche allaria ma il loro elemento
diveniva ogni giorno di pi il mare aperto. Cos, dopo circa un anno, i
piccoli che si sviluppavano a notevole velocit, man mano che
crescevano, lasciavano le madri e la terraferma per periodi sempre
pi lunghi, fino a sparire, per sempre, nelloceano.
Dalla nave, Finley, aveva la possibilit di monitorare gli spostamenti
dei ragazzi ma non di capirli. La vita dei figli delloperazione
Arcobaleno era un mistero. Non si era trattato di unevoluzione ma
di uninvoluzione, almeno secondo i nostri parametri culturali.
Ci che si conosceva della nuova razza non bastava agli scienziati.
Finley doveva delle risposte a s stesso, ai membri del team, ai suoi
finanziatori...
Il comandante della Nemo, Kosta, si avvicina allo scienziato:
- Gli uomini sono pronti, professore...
Finley si riscuote, sembra pi vecchio e provato del solito.
- Bene, capitano, arrivo! segue il militare, per scale e corridoi fino
alla piattaforma a pelo dacqua. Due sub, attrezzati di tutto punto,
aspettano solo un ordine.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

- Signori, conoscete tutto del progetto... comincia lo scienziato.


Altri dei suoi sono presenti; nessuno ha dormito, quella notte.
- Fate del vostro meglio per portarceli su vivi, sarebbe un bene, per
loro e per noi ma sospira spostando lo sguardo verso il mare se
proprio necessario... portateci almeno i corpi. La nostra conoscenza
ferma e Dio sa se possiamo permettercelo!
A Tania, la biologa, si stringe il cuore:
- Ma almeno non si pu aspettare dopo lincontro con le mamme? In
questo modo ne ammazziamo due: uccidiamo il figlio, e spezziamo il
cuore a sua madre!
- Tania, ti prego risponde Finley, duro lo sai bene come stanno le
cose! Solo adesso possiamo conoscere il loro percorso, dopo si
disperdono veloci e scendono a grande profondit.
- Tania, perdonami dice con una certa delicatezza Kosta se li
avessimo voluti uccidere lo avremmo gi fatto. Stiamo facendo tutti
del nostro meglio perch ai ragazzi non accada niente di male. I
sub annuiscono, sono impazienti di iniziare la missione.
Carlo, il pi giovane, interviene a sua volta:
- Ci sono anche quelle strane foche o cosa diavolo sono, pare che al
di sopra dei cinquanta non salgano mai; dai controlli Sonar, intendo.
Non ci teniamo a scontrarci con quei siluri misteriosi... non
somigliano a nessun pesce conosciuto, per sono grossi, e molto.
- Ok, lasciamo perdere! dice Tania, e si allontana stizzita nel
corridoio che la riporta nello scafo.
E una scienziata, sa benissimo cosa faranno ai ragazzi... vivi o morti,
la loro sar solo una lunga agonia. Per forza: lo scopo finale di Finley
e degli altri sezionarli per studiarne le trasformazioni fisiche
strutturali.
Siamo il cancro di questo pianeta. pensa amaramente Tania tra s.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

ntorno a lui, il nero intenso e freddo diviene lentamente blu


profondo. Lo strano ragazzo, che qualcuno aveva chiamato
Stefan, si riscuote dal torpore. ci che per lui rappresenta un
vero e proprio sonno, ma senza sogni.
Un piccolo guizzo, poi cerca con il naso sensibile e schiacciato la
presenza dellaltro che, tanto tempo prima, stato chiamato Gray.
Lui, Gray e altri come loro condividono con milioni di esseri viventi il
rifugio rappresentato da un enorme e frastagliato banco roccioso. Le
cavit e le fenditure, scavate dal mare nella lava primordiale,
fornivano una tana e una difesa in quel mondo strano e ostile.
Ogni essere, celato negli anfratti, aveva ha un solo scopo e nessuna
filosofia, nessun ripensamento. Lunica spinta a tirare avanti un
comando immotivato ma potente: sopravvivi!
Sopravvivere, nellimmenso oceano, comprendeva soltanto due
azioni: cercare una preda da mangiare e... fare del proprio meglio per
non essere mangiati a propria volta.
Questa semplice equazione lunica legge vigente. Nonostante la
violenza di certe improvvise battaglie per la vita, non esiste alcuna
malvagit, nessun preconcetto, solo linfinito bisogno di cibo.
In certi periodi speciali, un nuovo comando prende il sopravvento sul
destino di quelle creature: accoppiati!
Tutti, periodicamente, nei modi pi strani e incomprensibili, si
ritrovano a vivere il cosiddetto periodo degli amori; allora
laccoppiamento o la partenogenesi erano la principale occupazione
dei viventi nel mare.
Chiamare amore questi periodi ottusi di frenetica ricerca della
fecondazione un eufemismo. Dopo, per, il misterioso
attaccamento delle madri alla propria progenie, ha sempre in s
qualcosa di meraviglioso e misterioso al tempo stesso. Lamore di una
madre per i propri piccoli incute un rispetto sibillino in ogni
creatura, a qualsiasi stadio della sua evoluzione.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Nelloceano cerano altri come loro; si riconoscevano, non si


attaccavano, non sapevano cosa avessero in comune; era troppo
presto per identificarsi in una stessa razza. Come gli altri, i due,
ignoravano del tutto le loro origini e il loro destino.
Da qualche tempo Stefan e Gray serano fatti ancora pi guardinghi,
si sentivano osservati. Lunghi esseri, scuri nelloscurit, percepiti a
stento con le nari, gravitavano assai spesso nello spazio buio che li
circondava, senza mai farsi avanti. Non gli davano la caccia, anche se
ne avevano avuto loccasione, per li seguivano discretamente: forse
li controllavano.
Gray arriva e si pone al fianco di Stefan.
il grande giorno, lo sanno, lo sentono, anche senza calendario. Da
quando hanno lasciato la costa, abbandonando chi li aveva allattati,
per iniziare questa nuova vita solitaria, i ragazzi, guidati a intervalli
regolari da un misterioso richiamo, tornano alla baia dove sono nati.
La prima volta le madri furono chiamate, avvertite dal monitoraggio
dei tecnici di Finley, e corsero alle Baie: la stessa cosa era accaduta,
simultaneamente, in tutto il mondo. Da allora, ogni anno la
cerimonia si ripete e, contrariamente a qualsiasi logica, i ragazzi
ritornano allunisono, senza concertarsi, senza sapere nemmeno
perch.
Non tutti ritornano, certo: la legge del mare non perdona. Quelli che
ce la fanno, invece, passano ore con le madri: girano intorno alle loro
pietre e ci scivolano sopra per lasciarsi accarezzare. Nientaltro,
poich i ragazzi non sanno e non possono parlare.
Le carezze delle mani calde sulla pancia e sul dorso, i sorrisi e gli
occhi dolci delle donne, valgono i rischi del viaggio. I mutanti non
sanno il motivo ma ogni anno, in un certo giorno di novembre,
sentono il bisogno di tornare a riva, alle Baie Arcobaleno, l dove ha
avuto inizio la loro incerta avventura solitaria.
Nuotando come delfini, i due compagni saettano nel blu.
I loro occhi sono pi grandi di quelli umani ma, nel buio degli abissi
servono anche nuovi sensi, e loro li stanno man mano acquisendo: i
mutanti vedono e sentono in maniera diversa, nuova.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

I ricercatori annotano alla meglio ci che del loro comportamento


riescono a seguire per, negli abissi bui, dove ogni luminescenza pu
essere una trappola gli strumenti servono a poco. Le nuove creature
stanno sviluppando organi nuovi e specializzati, nuovi sistemi adatti
ad affrontare quel tipo di vita. Tutto questo adattarsi sembrava
troppo repentino, troppo improvviso; una certa ipotesi si era fatta
strada grazie alle analisi di Finley e dei suoi: quelle caratteristiche
parevano scaturire spontaneamente s, ma da un passato remoto.
Lessere umano, come tutte le creature, proviene dal mare: forse,
dopo milioni di anni, riemergeva ora una traccia, un progetto
primordiale, scartato e perduto.
Finley e gli scienziati volevano sapere, indagare... sezionare.
A dieci anni dalla nascita, i nuovi sono gi adulti. Incredibile a dirsi,
allepoca, tutte le donne partorirono maschi eppure, adesso che si
stavano adattando alle nuove condizioni di esistenza, parte di loro
iniziava a presentare una trasformazione genitale: molti maschi
stavano diventando femmine.
Inoltre le unit sparute, tremanti e aliene nelloceano, cominciavano
a riunirsi in branchi e a seguire spontaneamente un capo.
Cos era andata con Gray che, da un po, era divenuto gregario di
Stefan. Adesso scivolano veloci, determinati, verso il chiarore in
direzione della Baia guidati solo dallistinto.
Gray segue a ruota Stefan ma, improvvisamente, gli piomba addosso
con tutto il suo peso. Due strane figure attendono i ragazzi al
limitare delle acque pi chiare. I due sub, perso leffetto sorpresa, si
catapultano insieme verso Stefan, mentre armano una spessa rete.
Per fortuna lago soporifero ha colpito il giovane di striscio,
provocandogli una lacerazione ma senza riuscire ad addormentarlo.
Gray, invece, rotolato sul corpo del compagno e perde
lorientamento. Terrorizzato, finisce facilmente nella rete dei
cacciatori. I ragazzi sono troppo vicini perch i due uomini addestrati
mollino la preda. Uno, armato di un bastone elettrico, pungola Gray
sul fianco e lo rende inoffensivo, lasciando laltro a terminare il
bloccaggio della preda; si volta verso Stefan, adesso che quasi a
portata di scossa.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Si spinge deciso con un violento colpo delle pinne e tende lasta verso
il ragazzo ma stavolta tocca a lui restare sorpreso. Il corpo del
sommozzatore viene spedito lontano da un colpo possente, alla
schiena. Qualcosa lo ha sbalzato via facendogli compiere varie
giravolte prima di riuscire a ristabilirsi. Il cacciatore si ritrova a
parecchi metri dal campo dazione. abile e addestrato, si riprende
rapidamente ma ci che vede lo immobilizza per lo stupore...
Un gruppo di creature scure ha circondato Stefan e, quasi
sorreggendolo, lo trascina via a velocit incredibile, lontano dalla
portata delle armi. Poco pi in l, anche il suo compagno assiste
sbigottito a tutta la sequenza.
Quando si riprende dalla sorpresa, il militare tenta di respirare e solo
allora si rende conto che, nellurto, ha perso il bastone elettrificato e
che il tubo di alimentazione dellerogatore spaccato e disperde il
prezioso ossigeno sotto pressione, in mare.
La missione terminata, ora i due devono concentrarsi sulla difficile
operazione di risalita. Nonostante tutto hanno una preda, il povero
Gray che, anche se serrato dalla rete, si sta riprendendo e comincia a
scalciare. Gli uomini per sono nervosi e impauriti: hanno a
disposizione un solo erogatore, adesso, e non sono in vena di
cortesie. Uno dei due affonda lago soporifero direttamente nel collo
del ragazzo.
Gray si addormenta subito: se sar fortunato da quel sonno non si
sveglier mai pi.

lle nove del mattino il sole ha la meglio sul grigio autunno.


Lontano, fuori dalla Baia, la nave di Finley si allontana
silenziosa verso lorizzonte. Il predatore si eclissa come un
ladro che ha ottenuto la sua preda.

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Tania, scrutando dal ponte la Baia lontana pensa con amarezza che,
alla fine, il sacrificio del ragazzo catturato servito a far desistere
lequipe dal cercare di indagare sulle creature misteriose. Almeno per
adesso, una parte della natura era sfuggita alla morsa ottusa di una
scienza sbagliata. Pi passano gli anni pi la biologa si convince che
lapproccio delluomo col creato del tutto errato.
Nella Mothers Bay le mamme scrutano attente il mare. Lentamente
le prime sagome, tanto attese, sintravedono a malapena tra i flutti, lo
sciabordio dellacqua sulle pietre aumenta di ritmo e di intensit. I
ragazzi sono tornati, girano guardinghi per la baia poi, sempre pi
decisi, puntano verso le pietre dove sono stati allattati.
Gran parte delle donne, scaricata la tensione, si agitano e gesticolano.
Quando i primi ragazzi sgusciano festosi sui massi lisci, i pianti di
gioia si mescolano alle lacrime di chi ha atteso inutilmente: ci sono
madri che non avrebbero mai pi rivisto il proprio figlio, proprio
come la mamma di Gray.
Beatrice non piange pi. Ora un fascio di nervi, non va via e aspetta
imperterrita come pietrificata sulla sua postazione.
Non accetta di perdere Stefan, non cos... adesso decisa: se il suo
ragazzo non torna, quel giorno sar lei a raggiungerlo,
abbandonandosi per sempre nella acque gelide delloceano.
Ma succede qualcosa che sar ricordato per sempre, un gesto
semplice quasi insignificante, ma segna linizio della Nuova Era.
Un filo di speranza si dipana, esile, dalloceano profondo e
sconfinato. Poco fuori dalla baia lacqua sincrespa in modo anomalo.
Il punto lontano e non si vede bene ma chiaro che quella spuma
provocata da un brulicare di corpi: un branco di creature, lunghe e
scure, dallaspetto misterioso e insolito.
In due si staccano dal branco, come saette ispezionano attentamente
lo specchio dacqua prima di avvicinarsi di pi al porto. Sono esseri di
oltre tre metri e hanno dei lineamenti incredibili. Eppure in chi
guarda netta la sensazione di averli gi visti, forse nei sogni o forse
solo limmaginazione.
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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Altri due si staccano dal gruppo, si avviano decisi verso terra.


Nuotano rapidi e, in pochi secondi, sono davanti alla roccia di
Beatrice. La donna trasale quando una testa lucida e bruna la osserva
con i due grandi occhi opachi e inespressivi. Poi la creatura arretra e,
voltandosi contemporaneamente alla sua gemella, deposita sulla
pietra liscia qualcosa... un corpo: provato e ferito, con la spalla
livida ma vivo. Stefan!
Beatrice sussulta mentre la vita ritorna a circolare tra le membra
gelide del figlio. I due strani pesci sporgono la testa dal mare, come
per controllare che il loro operato fosse andato a buon fine.
Tutti videro, e videro bene: i lineamenti del viso degli esseri dalla
pelle colore del piombo avevano inequivocabilmente tratti femminei,
vagamente umani.
Le movenze sinuose ricordavano il corpo di una donna. Si
allontanarono verso il largo, spuntarono due lunghe gambe, che
terminavano con uno strano piede dalle dita palmate.
Arrivati al centro della Baia, i quattro esseri marini si sporsero tutti,
col busto fuori dal mare, osservando e lasciandosi osservare. Il
momento solenne, il silenzio tangibile.
Davanti agli occhi di quella gente, il mito divenne realt.
Le quattro Sirene si rituffarono tra i flutti e si allontanarono veloci in
direzione del loro branco.
Poco dopo il mare si richiuse su quel nuovo mistero.
Le mamme osservarono stupefatte tutta la scena, anche le webcam
avevano registrato quelle immagini che avrebbero fatto il giro del
mondo.
Un branco di sirene, gli esseri mitologici cantati dagli antichi
naviganti, aveva appena visitato la Baia delle Madri.
I nuovi figli delluomo sembrava fossero stati accettati dalloceano.
Fu un giorno memorabile e non sar dimenticato, qualche ora dopo
le mamme lasciarono andare i loro ragazzi; capirono che stavolta
sarebbe stato per sempre. Nuove ma antiche mamme, da adesso, si
sarebbero prese cura del futuro genere umano.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Tante lacrime si sono sparse sulle rocce della Baia e la risacca della
sera se l portate via, verso il mare aperto, insieme alla speranza di
un domani migliore.

GiovannaS

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

Ringraziamenti
Vogliamo ricordare con stima, affetto e sincera riconoscenza:
lo Staff di meetale che con il lavoro meticoloso e costante ha reso
possibile lincontro e la sintonia fra menti diverse che condividono
la stessa passione;
tutti i meetaler, che aumentano ogni giorno e mantengono viva
questa comunit di scrittori, di poeti ma, in fondo, di persone che
non riescono a fare a meno della Fantasia. In maniera speciale, tutti
coloro che hanno partecipato con i loro racconti o che si sono
prodigati, per dare una mano, perch questa iniziativa fiorisse al
meglio, per le capacit di ognuno. Quelli che ci hanno sostenuto,
consigliato e aiutato, gli assidui e affettuosi amici, dei veri Fari di
Meetale: tra tutti ricordiamo Ulisse, Raposa, Emma77 e... nei pressi di
un faro non poteva mancare un Pirata dal viso segnato dal sole e
dallavventura, il nostro capitano Tony e, ancora, Ginevra Wilde,
Annalisa Caravante, Barbara Comeles, Diego Zucca per la mano che
hanno teso;
tutti i lettori che si accosteranno a questa nostra fatica ma
soprattutto a coloro che lasceranno due righe sincere, di critica o di
apprezzamento.
Un radioso 2015 che splenda terso, come arcobaleno, in questo
momento uggioso della nostra Repubblica, che stenta a uscire dai
limiti di una millenaria ignoranza, imposta dai peggiori e dagli
sterili, a danno degli onesti padri di famiglia.
Grazie, Buon Anno a noi tutti e alle persone che portiamo nel cuore.
G. S.

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IL 14 NEL 15 Calendario Letterario 2015

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2014; 2015 - Antonio Borghesi; Elphie; GiovannaS; Gianluca Ingaramo;


Serena Lavezzi; Loriana Lucciarini; Barbara Pedrollo; Marzio Pellegrini; Rox;
Bango Skank; Marta Tempra; Furio Thot; Violaliena; Valerio Vozza.
This ebook was created by GiovannaS with BackTypo
by Simplicissimus Book Farm
(http://backtypo.com)

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