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Lamore perverso Eros melanconico e perversificazione Riccardo Dalle Luche Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, Dipartimento di Salute Mentale,

ASL 1 MASSA CARRARA

Riproduciamo in anteprima il testo di un intervento del dr. Riccardo Dalle Luche ad un Congresso tenutosi a Parma nel 2000. Un ringraziamento particolare al prof. Carlo Maggini per averci permesso di riprodurre il testo di un capitolo del volume degli Atti in corso di pubblicazione: Malinconia damore. Frammenti di una psicopatologia della vita amorosa, a cura di Carlo Maggini (Edizioni ETS,Pisa, 2001, pp 207-247).

Mario Rossi Monti e Antonella Di Ceglie

1.Immagini

(...) quello che serve a noi qualcosa di forte, che spacchi (Max Renn, visionando un film soft-core per una Tv privata in Videodrome di David Cronenberg)

Le immagini dicono sempre molto di pi delle parole che sollecitano per interpretarle. In vista di questo intervento su un argomento di cui, nel momento in cui si crede di sapere tutto, non si sa in effetti nulla si sempre dei debuttanti quando si deve parlare damore come quando ci si innamora (lamore ci trascende e ci spiazza, ci vanifica come individui)-, mi sono tornate in mente le immagini della sequenza onirica che Ingmar Bergman ha posto come introduzione ad uno dei suoi film pi belli e psicopatologicamente significativi, Persona 1: al termine di un incubo, popolato da immagini di morte e di cadaveri, un bambino cerca con il palmo della mano di toccare il volto di una donna (la madre?) proiettato su uno schermo. Un gesto concreto, rivolto a sentire o, forse, a risentire le sensazioni legate ad un rapporto vivificante, un gesto ripetuto e protratto, che va a vuoto, perch cerca di afferrare qualcosa che non c, che assente, non tanto perch limago materna sepolta dalla rimozione, ma perch nessuna immagine ha corpo. Si potrebbe discutere a lungo su chi rappresenti questo enorme volto di donna, sullo schermo su cui il bambino fruga lentamente, sacralmente, in effetti si tratta solo dei volti delle due attrici protagoniste che qui si succedono insensibilmente, mentre nel film, per esprimere la natura simmetrica e fusionale del loro rapporto, Bergman li far sovrapporre. Che si tratti della madre, o della madre in quanto prima femmina cui si rapporta il piccolo duomo, o di ogni donna adulta che rinvia allimmagine della

madre, cambia poco. Pi interessante la sensazione che trasmette il gesto di questo bambino, la matrice angosciosa della sua ricerca che cerca di dare corpo ad unimmagine esterna perch dentro di s ha solo immagini morte. Rivedendo alcuni film in vario modo legati al tema delle perversioni sessuali e soprattutto delle relazioni perverse, sono stato colpito dal fatto che in ciascuno di essi, negli amori impossibili, negli amori fusionali e nelle storie di sesso perverso che raccontano, c una mano di un adulto che cerca, allo stesso modo, con la stessa necessit e con la stessa disperazione, sul e nel corpo del partner, di concretizzare quellimmagine: vediamo alcuni fotogrammi tratti da Bitter Moon (Luna di fiele), da Crash, da La femme a cte (La signora della porta accanto)2. Ci che distingue un amore perverso da uno che non lo , ammesso che si possa fare questa distinzione, , forse, proprio il farsi dramma di unimmagine che non ricongiunge ma che separa dalloggetto damore; contro questo diaframma oniroide, che il normale riconosce e rispetta, il perverso ingaggia una lotta strenua, concreta, ossessiva, coattiva, indifferente ai mezzi ed agli strumenti necessari per infrangerlo o per coltivare lillusione che ci sia qualcosa al di l di esso, anche a costo di crearlo. Linfrazione di questo schermo, al di fuori della creativit artistica che consente di ri-simbolizzare langoscia del vuoto esistente tra lassenza e lallucinazione, implica un diniego delle strutture (spazio, tempo, memoria) che formano le immagini interne; la realt deve essere percepita nella sua concretezza, sia pure limitatamente alle relazioni erotiche, ed in questa intolleranza simbolico-rappresentativa la perversione, come lincubo, vicina al delirio, seppure paradossalmente ne difenda dovendo fare i conti con pezzi di realt, per adoperarli.

2. Introduzione

() limmaginazione sessuale illimitata


quanto a prospettiva e a forza metaforica e non potr mai essere davvero repressa () Specialmente adesso che il sesso sta diventando

sempre pi unazione concettuale, intellettualizzata, lontana sia dallaffetto che dalla fisiologia, si devono tenere ben presenti i meriti delle perversioni sessuali. (Ballard J.G., La mostra delle atrocit)

La nozione di perversione tra le pi complesse, confuse e controverse dellintera psico(pato)logia, a causa dellimpossibilit di svincolarsi dal riferimento ad una norma sessuale socialmente condizionata e rapidamente variabile, cio, in ultima analisi, di sottrarsi al campo doxico (26). Il termine si colloca in una perenne ambiguit tra deviazione e sovversione della norma, tra incapacit di adeguarvisi e volont di spostarne i limiti consensualmente ammessi, tra malattia e fenomeno sociale e di costume innovatore, infine tra comportamenti disgiunti o contigui alla normalit affettiva ed erotica. Alle influenze sociali si sovrappongono in una continua

circolarit quelle culturali: la psicoanalisi ha monopolizzato la discussione scientifica nellarea dei comportamenti perversi trasformandone lo statuto da vizio, devianza, indice di degenerazione o di costituzione morbosa paradigmi dominanti alla fine del secolo diciannovesimo (42, 21, 61, 44) psicologizzabili nei limiti del concetto di Binet di accident agissant sur un sujet predispose (15), in una visione che valorizza in ogni comportamento perverso la componente fantasmatica e il significato di difesa. Nel corso della sua evoluzione, la psicoanalisi tuttavia progressivamente slittata da una concezione delle manovre perverse come difese dai derivati istintuali ad una che le riferisce al rapporto con loggetto del desiderio (56, 31) ed ha spostato il suo assetto epistemologico dalla metabiologia alla metapiscologia al campo relazionale transfert-controtransferale, nel quale il termine viene usato in modo sovente idiosincrasico e senza alcun riferimento alla vita sessuale (22). Nello stesso tempo larea dei comportamenti perversi (o parafilici, se si vuole - 5) ha guadagnato una progressiva visibilit sui diversi canali mass mediali, creando un suo diffuso immaginario e un variegato mercato (dai fumetti, alle videocassette, a Internet, ai club prive) al quale del tutto estranea ogni considerazione di ordine psico(pato)logica. I comportamenti perversi possono essere semplicemente considerati fenomeni antropologici legati al fatto che in determinati periodi storicoculturali certi modi di pervenire allorgasmo (o di tentare di pervenirvi) siano pi o meno eccezionali, divenendo in questo caso ripugnanti per coloro che fruiscono di modalit pi diffuse e abituali (44). Banali excursus psicostorici ed un semplice sguardo alla letteratura e larte libertina dei secoli scorsi (36) conferisce alla visione psicopatologica delle perversioni una dimensione del tutto relativa, storicamente e socialmente determinata. Scorrendo le liste delle pubblicazioni pi recenti su una qualsiasi Medline si coglie una tendenza a recuperare alla ricerca clinico-biologica i comportamenti sessuali anomali e devianti (38,50); che tuttavia, se non sono sottoposti al vaglio di rigorosi criteri euristici e definitori, danno limpressione di rappresentare un mondo variegato, eterogeneo e un po folkloristico, non molto diverso dalla casistica di Krafft Ebing (42), nella quale, ora come allora, difficile cogliere il legame con i fenomeni psicopatologici (vedi anche 44). In effetti il rilievo clinico delle parafilie relativamente raro nella pratica di ogni psichiatra (a partire da Freud, che, forse per questo, privilegi le fantasie perverse 34,35)3; se esse non si associano ad altri disturbi psicopatologici, ha luogo soprattutto per mandato sociale o forense (9), mentre se co-occorrono con altri disturbi sono per lo pi transitorie, poco esplorabili e decifrabili. Con tutte queste riserve e nella convinzione che forse il termine perversione non dovrebbe essere usato affatto, come del resto gi fanno i principali manuali diagnostici internazionali (5,69) e, in ogni caso, dovrebbe comunque esserlo in modo connotativo e mai denotativo, limmenso lavoro degli psicopatologi della vita sessuale, e soprattutto degli psicoanalisti lungo tutto il ventesimo secolo ha consentito di costruire una sensibilit particolare nello psichiatra che con notevole frequenza si trova ad affrontare dinamiche e modalit relazionali di tipo perverso nel contesto di relazioni erotiche nelle quali possono o meno emergere comportamenti parafilici. Nonostante la consapevolezza di trovarsi in unepoca epistemologica di passaggio, che mette bene in evidenza non solo lapodittticit, lautoreferenzialit, linconsistenza, loscurit e perfino la bizzarria di gran parte della letteratura psicoanalitica, un secolo di psicoanalisi non pu essere cancellato in pochi anni. Su un tema come quello delle relazioni perverse, in assenza di modelli esplicativi realmente nuovi, appare possibile solo introdurre slittamenti discreti di significato rispetto alla matrice psicoanalitica a favore di una riformulazione linguistica e concettuale improntata alla chiarezza e alladerenza alla clinica (che costituiscono i doveri di ogni psicopatologia). Sia nellottica psicoanalitica che in quella clinico-nosografica, lamore perverso del titolo che mi stato assegnato non esiste; esistono infatti comportamenti sessualmente perversi (parafilie o disturbi delle preferenze sessuali, con tutte le difficolt definitorie relative 24), che dellamore non hanno la caratteristica essenziale, cio quella di essere una relazione, essendo piuttosto condotte anonime e stereotipe a-relazionali se non antirelazionali (31). Esiste invece, e forse sempre di pi, in relazione al dis-ordinamento e alla liberalizzazione garantista della morale sessuale ed allomologazione dei comportamenti sessuali maschili e femminili, la perversificazione dellamore,

vale a dire la distorsione ed il sovvertimento della sua naturalezza legati allamalgamarsi con le situazioni erotiche di istanze relazionali e modalit difensive arcaiche e regressive.

3. Due esempi dAutore Per motivi che meritano attenzione e stimolano le interpretazioni, il cinema dAutore abbonda di riferimenti alle pratiche e alle dinamiche perverse: sugli schermi sono state portate le pi diverse variazioni sul tema amore/morte o, se si vuole Eros/Thanathos, non soltanto come ingredienti di genere, ma come vicende narrative o apologhi di notevole fascino per lo sguardo accorto di uno psicopatologo (29)4. In questa sede ho scelto due esempi dAutore che illustrano con grande chiarezza il senso psicopatologico del feticismo e del sadomasochismo. Il primo esempio tratto da Belle de Jour (17) uno dei film scandalosi di Luis Buuel (un Autore nel cui cinema amour fou, feticismo e sadomasochismo sono ubiquitari e straordinariamente verosimili tanto da rappresentare un materiale di studio di enorme interesse per chi voglia occuparsi di perversioni e relazioni perverse 24); il secondo costituito dal melodramma Bitter Moon-Luna di fiele di Roman Polanski (57), un Autore anchesso che pi volte si cimentato sui temi del sadomasochismo, del feticismo e della psicosi (26) e che in questo suo film mette in scena compiutamente la trasformazione di un innamoramento in una relazione sadomasochistica simmetrica e irreversibile a) Bella di giorno: il sole nero del Duca necrofilo Lavvenente moglie di un medico, Sverine (Catherine Deneuve), seguendo una sua disposizione masochistica ed espiativa che probabilmente le deriva dallaver subito una seduzione infantile da parte di un operaio, si prostituisce volontariamente in una casa di appuntamenti parigina ogni pomeriggio. Diviene rapidamente la prediletta di numerosi clienti perversi che sono attratti pi dalla sua aria impacciata e remissiva che dalla sua conturbante bellezza. In questo contesto accetta l'invito mercenario di un misterioso e raffinato Duca (Georges Marchal), che afferma, con unespressione di fissa e cupa melanconia, "nulla mi allieta come il sole d'autunno, il sole nero", una frase a cui Severine fa eco, come condividendola, balbettando "il sole nero". Sverine gli serve per una messa in scena necrofila in sostituzione della moglie morta (forse uccisa da lui). Il Duca la conduce nella sua residenza sontuosa sulla carrozza che simbolizza in tutto il film il percorso autoterapeutico delle reveries masochistiche della donna. Uomo d'altri tempi, in cui era ancora vivo il culto dei morti, la fa spogliare dal maggiordomo e la fa stendere, immobile, nuda, con indosso una corona e un velo nero, in una cassa da morto5. Il rituale necrofilo appare un po confuso nella versione ufficiale del film in cui limpianto complessivo della scena risente palesemente dei tagli della censura; lepisodio comprendeva infatti originariamente una messa funebre nella cappella di famiglia su cui troneggiava limmagine di un Cristo di Grnewald (18). Non possibile interrompere un perverso nel bel mezzo della sua pantomima (in precedenza anche un ginecologo masochista si era gi arrabbiato quando dovette interrompere il suo rituale per limperizia di Sverine). Cos il Duca, che afferma di aver posseduto una gatta di nome "Bella di notte", si arrabbia quando il maggiordomo chiede se debba introdurre i gatti nel bel mezzo rituale necrofilo, quando, Sverine stesa nella bara, era gi immerso nelle sue recriminazioni rituali: "Ti ho portato qualche asfodlo, ti piacevano tanto. Come sei bella! La tua pelle ancora pi bianca, e i tuoi capelli ancora pi morbidi. Mia povera cara, che visino freddo, ricordi che appena

ieri abbiamo giuocato insieme, abbiamo riso e abbiamo cantato, e adesso sei qui e non dici niente, immobile...spero tu mi abbia perdonato, non colpa mia, ti amavo troppo...". Lallestimento ha comunque buon fine, il Duca pu giungere al suo soddisfacimento facendo tremare la bara sotto cui finisce a masturbarsi mentre continua il suo dialogo con la morta: adesso i tuoi occhi non si apriranno pi, le tue membra sono rigide e i vermi ti rodono il cuore, e questo odore di fiori morti, questo odore ubriacante di fiori morti...i vermi ti rodono il cuore..!. Il rituale necrofilo funziona quindi in due tempi: una prima parte che riattiva il ricordo nostalgico di un oggetto damore morto, negandone la morte mediante la sostituzione con un feticcio, la seconda che erotizza quegli aspetti ripugnanti (la decomposizione, la putrefazione della carne) legati alla morte, in una sorta di libera aggressione al morto, nella persona, si potrebbe dire, del suo feticcio; questo secondo aspetto mette bene in evidenza il legame esistente, sia pure in una polarit antinomica, tra perversioni ed ossessioni, essendo i temi della morte, degli addobbi funebri, della putrefazione della materia tipici contenuti delle fobie ossessive mentre lattrazione per lo sporco, il decomposto e lamorfo una delle sorgenti di eccitamento pi tipicamente perverse (27,28) 6. Per la sua perfetta collusione masochistica e feticistica col rituale, Severine ne affascinata e vorrebbe poterlo ripetere, ma il maggiordomo la liquida bruscamente dicendo che il Duca vuole che le ragazze reclutate vengano sempre sostituite. Perch possa funzionare il rituale deve escludere linstaurarsi di una relazione continuativa; loggetto damore non pu n deve essere sostituito, deve mantenere il suo statuto feticistico perch solo cos pu assolvere la funzione di alleviare concretamente il dolore depressivo garantendo lillusione della negazione di un lutto e facendo da bersaglio per la rabbiosa aggressivit del sopravvissuto.

b) Bitter Moon (Luna di fiele), o il destino degli universi fusionali

Luna di fiele, film tratto dal notevole romanzo di Pascal Bruckner Lunes de fiel (16) nel quale lelemento perverso maggiormente dettagliato e sottolineato (26), mette invece in scena una situazione apparentemente reale e normale, quella dellinnamoramento di uno scrittore (Oscar, Peter Coyote) per una giovane ballerina (Emanuelle Seigner) uno sconcertante miscuglio di maturit sessuale e innocenza infantile. Ben presto nellesplosiva situazione emotiva ed erotica che si produce, si immettono comportamenti perversi (sadomasochisti, esibizionistici, scatofili) rivolti a mantenere intatta lapicalit emotivo-affettiva fusionale. Ma proprio nel corso di uno di questi rituali recitati collusivamente che i due si rendono conto dellinsufficienza della funzione rappresentativa (del play acting) a suscitare e evocare lacme fusionale e improvvisamente piombano nella noia (una perversione non pu integrarsi con le dinamiche relazionali, essendole antinomica; la sua iterativit infatti funziona solo in una dimensione di distacco che evita ogni coinvolgimento affettivo). A rivitalizzare la relazione sono allora agiti rabbiosi e aggressivi (litigi furibondi, sentimenti di gelosia e aggressioni delle possibili rivali da parte di Mim, falsi abbandoni, il ricorso da parte di Oscar a rapporti mercenari esterni alla coppia etc.). Imprigionati dalla impossibilit di separarsi e, nello stesso tempo, dalla necessit di mantenere in vita una relazione agonizzante rispetto alle loro esigenze emotive, i due possono solo instaurare dinamiche sadomasochistiche nelle quali Oscar fa la parte del sadico e Mim quella della vittima umile e compiacente (posso sopportare tutto pur di stare con te...ti prego, non mandarmi via, anche se non mi ami!). Ma anche questa soluzione non stabile perch comporta un progressivo incremento del sadismo di Oscar che giunge a far abortire e liberarsi brutalmente della ragazza abbandonandola su un aereo diretto ai Carabi. Oscar potr cos dedicarsi ad un dongiovannismo sfrenato che ritrova nella quantit di effimeri incontri sessuali un equivalente quantitativo dellinfinit emotiva qualitativa dellinnamoramento per Mim.

La ragazza ricomparir, rovesciando a suo favore la relazione sadomasochistica in virt dello stato di impotenza in cui Oscar si ritrova a seguito di una lesione midollare che lei gli provoca. Sessualmente impotente, incontinente e totalmente dipendente dalle cure di lei, Oscar, suo malgrado, diviene il partner masochista ideale per ogni sorta di vessazioni che lei gli infierisce: sei prezioso per me, pi prezioso di quanto non lo fossi prima, gli dice. Ma anche questassetto sadomasochistico rovesciato non stabile perch nella sua necessit di essere agito (nella componente erotica) al di fuori della coppia, richiede la collusione dei due nel coinvolgere altri partners e, consumata anche questa possibilit, non resta loro altro da fare che mettere in atto un omicidio/suicidio. Questa vicenda, cos perfetta nella sua doppia simmetria di trasformazione dellamore in odio e della capacit della perversione di comporre luno e laltro facendoli coesistere, emblematica di tutti gli amori nati sotto legida saturnina della mutua riparazione narcisistica (di un lutto preesistente ed originario); se linnamoramento, col suo giuoco di identificazioni proiettive ed il suo assetto fusionale, assolve perfettamente questa funzione, molto problematica diviene la gestione della fase di differenziazione e defusione dei partners che, dovendo gestire una ferita narcisistica rabbiosa, necessariamente si immettono nel gioco sadomasochistico di uccisione reciproca rituale, per riscoprirsi, nel sopravviverne, ancora innamorati, cio fusi; ma questa temporalit rituale e circolare si avvolge su se stessa come una spirale che implode non lasciando pi alcun spazio di movimento relazionale imprigionando i due in un baratro claustrofobico intollerabile. La perversificazione sadomasochistica che, paradossalmente, serve a dimostrare che la relazione ancora viva e vivibile, in realt finisce per strangolarla. Si giunge cos alla inevitabile separazione, poi alla ricongiunzione con una struttura sadomasochistica vendicativamente invertita che, proiettando la coppia in un futuro da trascorrere necessariamente uniti, la richiude in effetti in una spirale destinata nuovamente allimplosione, cosa che nessuno dei due partner, di fatto, pu tollerare.

4. Gli universi perversi nelle teoresi psicoanalitiche


Oltre ai gi citati problemi di obsolescenza linguistica e concettuale, la precariet dei modelli naturalistici relativi a disturbi comportamentali il cui significato psicopatologico continuamente rimodellato dal variare della morale sessuale, com avvenuto per lomosessualit, trattata comunemente come una malattia fino a pochi anni or sono (33,24,22), rende oggi fatico il pur imprescindibile esame della letteratura psicoanalitica. In essa risaltano peraltro contributi che conservano un notevole spessore fenomenologico e teorico (Masud Khan, Bak, Chasseguet Smirgel, Lussier, Bach, Adair) e sono ben evidenziabili alcuni leit motiv che mantengono il loro valore nelle trasformazioni terminologiche succedutesi nel tempo. Tentando di realizzare una revisione dotata di una qualche coerenza, gli elementi essenziali alla concettualizzazione psicoanalitica delle perversioni possono essere cos riassunti: a) Chi scrive diceva il testo del dottor Nathan arrivato alla conclusione che il paziente metta in opera una peculiare relazione con gli oggetti, basata su un continuo e irresistibile desiderio di fondersi con loggetto stesso in una massa

indifferenziata. La psicoanalisi, per quanto non possa giungere a padroneggiare il meccanismo arcaico primario del riavvicinamento, per in grado di occuparsi della sovrastruttura nevrotica, guidando il paziente verso la scelta di oggetti stabili e significativi. Nel caso in questione, bisognerebbe tener conto della precedente carriera del paziente (pilota militare), e del ruolo inconscio delle armi termonucleari nel processo di fusione totale e di indifferenziazione di tutta la materia. Ci contro cui il paziente reagisce semplicemente la fenomenologia delluniverso, lesistenza specifica di oggetti ed eventi indipendenti e separati, per quanto banali essi possano apparire. Un cucchiaio, per esempio, lo offende per il solo fatto di esistere, di occupare una porzione di spazio e di tempo () (J..Ballard, La mostra delle atrocit)

Il perverso , fin dalla prima infanzia, incapace di separarsi dai suoi oggetti damore: n dal seno, n dalla madre, dal pene, dallamore super egoico (1), pertanto non pu accedere alla problematica edipica oppure, se lo fa, non pu elaborarla, finendo per disconoscere le differenze di genere e di generazione (20) e per essere incapace di armonizzare il proprio sviluppo fisico-sessuale con una definita identit di ruolo sessuale adulto. Il carattere arcaico, fusionale, legato alle matrici psicofisiche della relazione doggetto, rende il futuro perverso incapace di distaccarsi da tutti gli oggetti parziali e totali, pena una sofferenza atroce e insostenibile; laltro sempre una parte di s conglobata o rispecchiata narcisisticamente, pertanto la sua perdita sofferta fisicamente come unamputazione; lassenza di distanza affettiva (e sovente anche fisica) dai suoi oggetti rende impossibile il lavoro del lutto, spesso sostituito direttamente da gesti suicidiari o da comportamenti equivalenti (ad esempio tossicodipendenze) (29). Il futuro perverso finisce per crearsi una realt fittizia in cui non devono esistere n perdite n ansie di separazione o di castrazione, un mondo intermedio tra la soddisfazione allucinatoria e laccettazione della realt garantita dallinvestimento masturbatorio dellerotismo con un partmer colludente (1). In questo mondo tutti gli oggetti sono intercambiabili e scarsamente distinguibili luno dallaltro e niente mai definitivamente perduto (6,29). Purtroppo se niente si pu davvero mai perdere, niente pu essere veramente ottenuto. Il prezzo che il perverso paga per negare la castrazione, la perdita e la morte quello di rimanere imprigionato in uno stile di vita stereotipo che condannato a ripetere. Dove non c perdita, lutto e rinuncia non c possibilit di uscita da un assetto ambivalente (6). I testi di Sade, nel loro complesso (La philosophie dans le boudoire Les cent-vingt journes du Sodoma nel modo pi completo e teoricamente avvertito 58,59) sono ritenuti paradigmatiche esemplificazioni della strutturazione perversa, della sistematica e totale equiparazione e confusione di ruoli e oggetti erotici, di un universo anale indifferenziato nel quale gli orifizi erogeni si equivalgono, in cui non esiste il divieto dellincesto, n la distinzione tra il dentro ed il fuori del corpo, tra la vita e la morte (20,6). Il perverso sostituisce un universo pregenitale, fondamentalmente di marca anale, al mondo erotico dei genitori, riduce al caos originario la legge del padre, che proibisce libridazione e la violenza (hybris) e che istituisce la barriera dellincesto (20, 30). Tuttavia lopera di Sade, come le pi recenti saghe degli universi perversi resi possibili dallintegrazione ai corpi di ogni sorta di protesi o feticcio tecnologico (di cui gli esempi maggiori

sono dati dal cinema di David Cronenberg 29- e Shinya Tsukamoto -68), non sono che opere di fiction, nelle quale lindistinzione tra realt ed immaginario rispetta ancora un ordine simbolico 7. Le concretizzazioni di questo mondo, nelle relativamente rare evenienze criminali e, come intu Pasolini (54), nella logica mortale dei campi di sterminio (Sal o le centoventi giornate di Sodoma), traducono un cedimento delle funzioni simboliche (41), ma, nonostante la loro esemplarit e clamorosit, concernono solo occasionalmente lattivit psichiatrica (20, 9). b)
Ero scontento

delle ragazze a pagamento cos ne inventai una meccanica potevo accenderla potevo spengerla con lei mi sentivo molto volitivo ma ora di notte son tanto malinconico era soprattutto di plastica con una bella pancia elastica e il tono di voce monotono elettronico aveva una graziosa fessura che adoperavo con disinvoltura la trattavo con molta indifferenza per evitare una mia dipendenza ma ora di notte son tanto malinconico io lavevo costruita e io lavrei demolita se non rispondeva allapparecchio telefonico un brutto giorno il cuore le ho spezzato e il pezzo di ricambio lho perduto e ora che lei mha detto addio

in pezzi ci sono andato io e cos di notte son tanto malinconico (54, in Mi ami?, di R.D.Laing)

Utilizzato come una protesi per aggirare i conflitti preedipici o le angosce di morte e disintegrazione del s (29), loggetto perverso un feticcio impersonale frapposto tra il desiderio e il partner, ridotto a complice collusivo (48): un feticcio non solo nel senso di un oggetto parziale inanimato (morto) (anche corpo-oggetto o parte del corpo-oggetto) che ne evoca magicamente un altro (un oggetto damore totale e vivo) 8 ma anche di oggetto composito (48) (feticcio-oggetto s 29) nel quale si giustappongono, come in un patchwork, in un collage (48) componenti pregenitali e genitali, parti di s e degli oggetti di attaccamento (la madre e le sue parti) ed anche modalit relazionali arcaiche9. Grunberger (37) sottolinea la regressione anale implicata nella creazione de feticcio che un inglobamento narcisistico secondario rende idoneo, come gli oggetti sacri e le reliquie, ad essere adorato ed esaltato, ma anche a divenire oggetto e strumento di attacchi aggressivi; pi recentemente loggetto perverso stato piuttosto valorizzato nella sua componente orale costituendo, come le sostanze di abuso, una mammella-pene dotata di grande potere calmante, un balocco feticistico in grado di sostituire le dinamiche affettive profonde con accadimenti sensoriali immediati (46); un oggetto che, differenziandosi dal partner in quanto figura reale e presente, pu essere tenuto a distanza, usato e manipolato, ma che, una volta perduto o sottratto, rivela il suo potere strutturante il s del manipolatore. Alloggetto perverso (il feticcio) sono state attribuite insomma una messe di funzioni diverse. Per Lussier (cit. in 30): 1) trionfa sulla castrazione, salvando il proprio pene e quello della madre; 2) protegge dallesperienza di perdita depressiva e dellangoscia di separazione 3) mette al riparo dallomosessualit; 4) blocca laccesso alle ferite del corpo; 4) difende dallaggressivit pur esprimendola; 6) nega la disintegrazione fecale affermando lesistenza delloggetto parziale; 7) offre il possesso del seno e il pieno dominio sulla madre; 8) permette di autoilludersi; 9) si struttura come semidelirio per proteggere dal delirio, 10) serve da chiave di volta della struttura della personalit, proteggendo quindi dalla frammentazione. Per De Martis (30) le funzioni delloggetto perverso (oggetto composito) sono: 1) E garanzia di stabilit narcisistica; 2) Consente ladempimento di una ritrovata fusionalit (superando le angosce di castrazione e separazione); 3) E altamente idealizzato; 4) E altamente sfidante; 5) E la testimonianza di una duplice regressione, fallico-narcisistica e sadomasochistica, poich assicura il piacere di dominare e dellessere dominato; 6) E trasformista (le oche si tramutano in cigni scriveva Glover); 7) E conglutinante, riuscendo a cucire le laceranti scissioni di base. In generale il perverso utilizza i suoi oggetti per attuare manovre erotizzate difensive, riparative o vendicative rivolte al diniego di parti conflittuali della realt ed al ribaltamento magico della minaccia della propria identit psichica o sessuale in un trionfo di godimento (63, 19). In ogni caso il feticcio un oggetto che si presta a essere inventato, usato, abusato, saccheggiato, scartato e idealizzato (48), garantendo lillusione di autosufficienza rispetto alla dipendenza oggettuale. Finch c, loggetto perverso rappresenta uno strumento difensivo formidabile, onnipotente, che garantisce la piena integrit narcisistica del s, ma quando viene meno lascia un vuoto ineliminabile, un vissuto di apatia, di tedio indifferente (48), di morte psichica (deadness) (53), insomma la ballardiana morte degli affetti (10), oppure diviene un persecutore, quando la frammentazione della funzione simbolica (della pellicola-schermo della rappresentazione) e dei confini dellIo, aprono la strada a veri e propri scompensi paranoidi (29).

Implicando un diniego parziale della realt, loggetto perverso pu esistere soltanto come illusione, come quasi delirio che protegge dal delirio (30, 49, 22, 9); la sua manipolabilit gli assicura una fruibilit, sebbene solo sul piano intermedio della sovrapposizione della rappresentazione alla percezione, cio del giuoco, o, meglio, del giuoco agito (del playacting -6). Questo statuto, che accomuna oggetto perverso e oggetti della creazione artistica, facendo stabilire parallelismi tra luna e laltra attivit (49), rende ragione del carattere spesso onirosimile della scena degli agiti perversi, e della confusivit masturbatoria in essa tra zone erogene e mete del soddisfacimento. Il passaggio allatto dei comportamenti sadomasochistici avviene infatti sovente in uno stato di restringimento crepuscolare della coscienza, in una foschia erotica (erotic haze) (6). Se indubbiamente vi nella ricombinatoria perversa un necessario potenziale creativo (neosessualit secondo McDougall 49-, per la cui esemplificazione rimandiamo ancora una volta allopera cinematografica di David Cronenberg -29)10 e pu dare vita, nei gruppi che condividono particolari pratiche, a vere e proprie estetiche, mode e filosofie di vita (come nellambito dei sadomasochisti consensuali 60,64- e nei cultori del tattoo e del piercing pratiche che ritualizzano le infrazioni dei confini corporei-, e del bondage che sostituiscono il legare al legame- etc.), diversi autori (30) hanno sottolineato alcune caratteristiche anticreative della scena perversa, quali la stereotipia, il concretismo e la povert simbolica, la coattivit. E abbastanza ovvio che la ricerca e la dipendenza fisica da un oggetto esterno indichi un difetto nel mondo interno, uno scacco della simbolizzazione, un vuoto nellIo (Moi) che deve essere riparato o padroneggiato nella scena sessuale perversa (49). Anche Balier (9), in un vasto campione criminologico di perversi (soprattutto esibizionisti), sottolinea la presenza pi che di angosce di castrazione di vere e proprie angosce di non esistenza e la necessit di un riconoscimento da parte dellaltro che ha le sue radici in gravi deficit integrativi del s. c) "Ciascuno uccide le cose che ama/ alcuni uccidono l'amore da giovani/ altri quando sono vecchi/ chi lo strangola con la passione/ e chi con l'oro/ i pi gentili usano il coltello/ perch il cadavere si raffreddi prima./ Ciascuno uccide le cose che ama/ alcuni amano poco altri troppo a lungo/ alcuni lo vendono altri lo comprano/ alcuni lo fanno piangendo/ altri senza neppure un sospiro/ cos ogni uomo uccide le cose che ama/ eppure nessun uomo muore." Lysiana (Jeanne Moreau) in "Querelle de Brest" (1982) di Rainer Werner Fassbinder

-E stato ripetutamente sottolineato come la relazione oggettuale del perverso soddisfi lesigenza di fusionalit e di intimit, di controllo tecnico totipotente, presimbolico, arcaico e

fascinatorio. Loggetto perverso pu essere idoleggiato (48), vale a dire idolatrato e feticizzato, ma al contempo anche disumanizzato e reso inconsapevole strumento delle proprie esigenze narcisistiche (tecniche dellintimit secondo Masud Khan); non vi reciprocit nella relazione perversa, ma un coesistere di istanze fusionali e distruttive, cio unambivalenza diversamente modulata, sia nel senso della seduttivit (52), che della fascinazione (51) che della collusione (del contratto perverso 41), che rapidamente possono infrangersi per una distruttivit impulsiva. Per chi tenti di relazionarsi col perverso non vi alternativa tra i ruoli di complice o di persecutore, entrambi funzionali a difendere da insopportabili angosce destrutturati oppure da una normalit che, privata di ogni istanza grandiosa e magnificente, non pu apparire che scialba e insipida (41). La relazione perversa, nel suo precario equilibrio tra narcisismo primario e dipendenza oggettuale, soprattutto quando riesce ad aggirare o liquidare ogni divieto normativo e ogni limitazione, ad essere cio legittimata da una situazione sociale che minimizza o non riconosce affatto lordine edipico, a creare, come lartista, un universo morale personale (4) di qualit superiore a quello normativo, ha una funzione baricentrica rispetto alle due strade impercorribili della psicosi e della normalit (29). Ci che caratterizza queste relazioni e le connota come perverse (differenziandole da quelle nevrotiche) sono i mezzi e gli artifici che consentono di mettere in atto le fantasie sovrapponendole alla realt; la strada pi facilmente percorribile quella della feticizzazione dellaltro, oltre a rappresentare loggetto primario, di fatto reso inumano per poter essere controllato, immobilizzato, messo in condizione di non poter mai sorprendere (41) e di non essere mai perduto. Nellordine feticistico laltro un supporto indispensabile per la sopravvivenza dellIo (9). Ma anche nei pazienti nevrotici le difese perverse, indipendentemente dal fatto di essere sessualizzate o no, hanno un valore vitale nella gestione degli affetti, dellautostima e delle relazioni intersoggettive (22) e rappresentano meccanismi fondamentali per creare i rifugi della mente evidenziati ubiquitariamente nella patologia da Steiner (62). d) SAINT-ANGE: Per cortesia, un po di ordine in queste orge; ne occorre anche nel delirio e nellinfamia.
(Sade, La philosophie dans le boudoir)

-perversione e ossessioni: Quando la sovversione perversa si d un proprio ordinamento stabile, preserva dallansia e dalla depressione, e quindi si sottrae allo sguardo indiscreto e sanzionante (dal punto di vista del perverso) dello psicopatologo. Nelle parole affascinanti di Baudrillard ( 12) il perverso sfugge alla legge per abbandonarsi alla regola () la regola, non la sregolatezza che accomuna i due membri del patto perverso, allinterno del quale possibile ogni trasgressione, ma non linfrazione della Regola. La regola instaura una serie di segni convenzionali, una logica artificiale e iniziatica estranea al mondo reale, un giuoco che si sottrae sia al principio del piacere che a quello della realt. E nellimpianto ossessivo che sostituisce la Regola (la codifica, le enumerazioni etc.) alla Legge, ben evidente, oltre che nellopera di Sade (58,59), in quella cinematografica di Peter Greenaway (27,28), che la perversione evoca forti analogie con luniverso anale deanimato e simbolicamente impoverito dellossessivo-compulsivo. La ripetizione e la ritualit, i cerimoniali e la cura dei dettagli caratterizzano entrambi, tuttavia il mondo erotico dellossessivo totalmente asservito alla legge e ai divieti, cos come quello perverso vi si sottrae, pi che trasgredendoli, negandoli. Non casualmente i temi ossessivi, quando sono sessuali, sono perversi e, non potendo essere agiti, costituiscono loggetto delle pi tenaci difese (28). Queste affinit fenomeniche, ed alcune segnalazioni di una risposta agli stessi trattamenti farmacologici hanno suggerito di includere le parafilie nello spettro dei disturbi ossessivo-compulsivi (38, 50, 28).

Il perverso pu anche conservare tratti ossessivi scindendosi in due mondi: nel primo accetta il sistema di regole del giuoco perverso, nellaltro si attiene alla legge ed alle norme convenzionali (31). Vi sarebbero quindi due tipi di perversi, uno che si dichiara e si ostenta pubblicamente in modo esibizionistico. narcisistico e grandioso, laltro che invece mostra una facciata di assoluta normalit (e spesso di moralismo), come il ministro vittoriano che fu trovato a flagellare le prostitute nei bordelli (ed forse questo il vero perverso, sadico e crudele tanto pi quanto pi innocua e insospettabile la sua facciata, tanto pi ossequiosa e scrupolosa la sua moralit ostentata). e)
Sei insostituibile. Per questo dannata Alla solitudine la vita che mi hai dato. E non voglio essere solo. Ho uninfinita fame Damore, dellamore di corpi senzanima.

(Pasolini P.P., Supplica a mia madre, da Poesie in forma di rosa, 1961-4)

-perversione e melanconia: Nel lavoro chiave per la comprensione psicoanalitica delle perversioni, Il feticismo (35), Freud parla del meccanismo di scissione e diniego parziale della realt sia in relazione alle angosce di castrazione (assenza del pene nella madre), sia, in due esempi minori, in relazione al lutto per la perdita del padre. E curioso che lo stesso Freud e la letteratura psicoanalitica successiva abbiano trascurato a lungo questa doppia funzione del feticismo, in quanto operazione mentale comune alla perversione e alla melanconia. Grunberger (37) ne ha forse per primo sottolineato lassoluta aspecificit in quanto lintera vita psichica governata da un incessante movimento dialettico tra la percezione e la non percezione () il sogno e la realt, il razionale e lirrazionale, la visione oggettiva e la prospettiva narcisistica Ogni adulto, ad esempio, sa di essere mortale ma si comporta come se fosse immortale, e lo stesso processo del transfert implica la convinzione simultanea dellidentit reale e simbolica del proprio analista (37). La letteratura pi recente ha reso giustizia a questa universalit dimostrando come castrazione e separazione possano entrambe essere aggirate mediante il meccanismo della Verleugnung feticista (1, 30, 47). In certi casi si pu pensare che la nullit dei genitali (della madre) sia una metafora corporea di una serie di perdite evolutive culminate nella paura che non ci sia nessuno da amare o da cui essere amato () dietro lo schermo del rapporto (relatedness) tecnico. (6). Appare sempre pi scontato che meccanismi di tipo feticistico siano impiegati per rendere accettabili alcuni fatti universali della vita, quali il riconoscimento del seno come oggetto massimamente buono, del rapporto sessuale tra i genitori come atto massimamente creativo, dellineluttabilit del tempo e, alla fine, della morte (Money Kyrle, cit. in 62). Lidentificazione delle dinamiche melanconiche e feticistiche stata raffinatamente sviluppata da Giorgio Agamben (2) in unanalisi -nella quale le teoresi psicoanalitiche sono viste nella loro continuit psicostorica ed antropologica con la psicologia patristica, scolastica e neoplatonica: lambizione specifica dellambiguo progetto del malinconico consiste nella capacit fantasmatica di far apparire come perduto un oggetto inappropriabile. Infatti, ricoprendo il suo oggetto coi funebri addobbi del lutto, la malinconia gli conferisce la fantasmagorica realt del perduto; ma in quanto essa il lutto per un oggetto inappropriabile, la sua strategia apre uno spazio allesistenza dellirreale e delimita una scena in cui lio pu entrare in rapporto con esso e tentare

unappropriazione che nessun possesso potrebbe pareggiare e nessuna perdita insidiare. Concepita come un processo erotico impegnato in un ambiguo commercio coi fantasmi, la strutturazione (difensiva) melanconica ha dunque la funzione di rinviare allinfinito il lavoro del lutto mantenendo loggetto damore nellambiguo statuto di vivo e morto nello stesso tempo (33, 6). In questo, la malinconia, nellanalisi di Agamben condivide la Verleugnung col feticismo: come lassenza del pene materno viene, secondo Freud (35), simultaneamente negata ed affermata dallassunzione di un feticcio, cos, nella malinconia, loggetto non n reale n irreale, n affermato n negato, n appropriato n perduto, ma luna e laltra cosa nello stesso tempo (2). Pur nella completa sovrapposizione formale dei meccanismi fantasmatici, perversione e melanconia si differenziano per il fatto che solo nella prima si manifestano obbligatoriamente nella sfera erotica, rendendole particolarmente visibili nei comportamenti. Gli psicoanalisti si trovano costretti a postulare levenienza di una sessualizzazione immaginaria infantile (a seguito di attenzioni erotiche di adulti o per una particolare eccitabilit personale 31)11. Ma si pu forse pensare al ruolo quantomeno favorente di elementi presenti nella vita adulta, quali, molto banalmente, la bellezza fisica (secondo lo stereotipo del bello/a e perverso/a), o particolari fattori educativi o situazionali, che consentono o facilitano la messa in opera della sessualizzazione (o erotizzazione) di dinamiche melanconiche. La sessualizzazione una strategia di potere che richiede una predisposizione, delle potenzialit (tra cui un adeguato physique du rle) e lacquisizione di abilit tecniche il cui raggiungimento rappresenta una fonte di gratificazione narcisistica. Non altro che un processo tipicamente premelanconico di iperidentificazione ad un ruolo, di riduzione di s a feticcio, del proprio agire a tecnica. Com particolarmente evidente nelle cosiddette perversioni femminili (39) il primo feticcio-oggetto s del perverso infatti il proprio corpo, distanziato ed usato intenzionalmente come strumento privilegiato di piacere e di potere, curato, abbigliato, idolatrato e idoleggiato, ma anche manipolato, aggredito, abusato e mutilato. Vi sono, ovviamente, perversioni del tutto indipendenti dai processi melanconici (post traumatiche, legate ai disturbi dellidentit di genere, a specifiche problematiche sessuali o anche solo uro-genitali), ma la differenza, formalmente e fenomenologicamente, viene meno quando il processo melanconico nasce o si esprime nel contesto di relazioni erotiche. Lutilizzo della sessualizzazione delimita unarea di confine, una nicchia o enclave allinterno dei disturbi dellumore e dei suoi precursori, parzialmente sovrapposta a condizioni personologiche di tipo narcisistico, istrionico, borderline.

5. Dalla normalit alla patologia: linnamoramento, l amore ed i suoi fallimenti

(Lui): vedo che ti interessi alle notizie, a cosa accade nel mondo. (Lei, ricoverata in clinica psichiatrica per una depressione): No! Ascolto le canzoni perch dicono la verit. Pi sono stupide e pi sono vere, e poi non sono stupide. Che dicono? Dicono: Non devi lasciarmi Senza di te non c vita Senza di te sono una casa vuota o Lascia che diventi lombra della tua ombra, oppure

Senza amore non siamo niente Da La femme a ct (La signora della porta accanto) di F-.Truffaut

Su un piano strutturale esiste quindi un ampio margine di sovrapposizione tra modalit relazionali perverse e strategie difensive antidepressive che viene sottovalutato dagli psichiatri sia perch non lo esplorano, sia perch lavorano sempre a posteriori, ricostruendo gli eventi antecedenti il tipo di manifestazione sintomatologica, mentre gli psicoterapeuti si trovano pi spesso a seguire gli eventi durante il loro svolgimento, concettualizzandoli su un piano personologico. Nel tentativo di integrare psicodinamica e clinica denominiamo lastratto soggetto preclinico, il typus ideale che non pu tollerare le separazioni, melanconico e vediamo che cosa gli succede quando si innamora. Come ogni essere umano egli dovr soggiacere al decorso di ogni amore degno di questo nome: -la fase della scoperta di essere innamorato, un evento sempre discreto cui ben si applica la dizione di colpo di fulmine; -la fase fusionale dellinnamoramento nella quale lidentificazione proiettiva sembra annullare le differenze tra i partners e la diffusione dei confini corporei estende le potenzialit erogene della coppia; per il suo carattere regressivo, arcaico, immerso nella matrice pulsionale indifferenziata che fornisce lenergia per trasformare e rivoluzionare le relazioni preesistenti ricostituendone di nuove (stato nascente secondo Alberoni 3-, Being in love secondo Bak -7), linnamoramento ha caratteristiche ben descrivibili, ricorrenti ed in ultima analisi comuni a tutti gli uomini. -la progressiva defusione che porta allo stabilirsi di una relazione duratura in cui i due partners si riconoscono diversi e separati anche se uniti da sentimenti fondamentalmente positivi e coesivi; in questa fase di differenziazione che i diversi individui ritrovano ed evidenziano le loro peculiarit personologiche; il passaggio dallinnamoramento allamore richiede la capacit di stare soli, di vivere i sentimenti in assenza delloggetto e indipendentemente dalla componente sensuale, insomma di tollerare la frustrazione e il rarefarsi dei momenti emozionali apicali; -infine, prima o poi, la separazione, evento ineluttabile se non altro perch la coincidenza della morte un evento naturale decisamente raro. Non diversamente dalla fase successiva allinnamoramento, ma in modo pi intenso e definitivo, il lavoro del lutto testimonia della potenzialit personologiche dellindividuo (si potrebbe dire dimmi come elabori il lutto e ti dir chi sei). La sequenza, pur nellindeterminatezza della durata delle diverse fasi successive ai momenti puntiformi della scoperta di essere innamorati e della separazione dalloggetto damore, mostra come ogni dinamica amorosa si svolga secondo una temporalit lineare rispetto alla quale il soggetto normale si sincronizza evitando cos ogni complicanza psicopatologica. Al contrario la temporalit vissuta dal melanconico fin dallinizio distorta: per il melanconico, plasmato su una peculiare strutturazione emotivo-affettiva costituzionale, spesso rinforzata da perdite, abbandoni, incuria genitoriale (reali o fantasmatizzati nel corso dellinfanzia), ogni amore ha a che fare col restauro di un oggetto morto (restauro nel senso di ridare vita ad un oggetto perduto evocato da quello ritrovato vedi anche Bak, 7) e successivamente con la necessit di tenere in vita un oggetto che lentamente perde lucentezza e muore. La scoperta di essere innamorato per lui non un fatto nuovo, ma un ricordo, una reminiscenza: il ritrovamento e la concretizzazione di unimmagine interna di un oggetto damore totale, vissuti con assoluta certezza soggettiva, come una percezione delirante; questo comporta lattribuzione proiettiva allamato di qualit che egli evoca ma che difficilmente possieder totalmente e lesigenza illusoria di poter condividere con lui ogni oggetto

del proprio mondo interno, ogni costituente nucleare del s. Questa fase di rispecchiamento narcisista ed idealizzante, comune a gran parte degli innamorati (nellinnamoramento loggetto damore totalmente buono 3), , per il melanconico, completante ed abbagliante e non pu incrinarsi se non a prezzo di una discontinuit catastrofica. Se loggetto damore non tutto, allora niente: re Mida alla rovescia, il melanconico rischia di togliere ogni valore a ci che tocca, se solo questo si mostra nella sua imperfetta veste umana. Ma poich il melanconico agisce quello che fondamentalmente un processo interno autoterapeutico, luccisione rituale delloggetto damore equivale ad un atto autolesionistico e comporta lo svuotamento e lannichilimento del s. Il grande nemico del melanconico il tempo che, consumando ogni investimento e spengendo la brillantezza emotiva e sensuale della fase di innamoramento nella quotidianit dellabitudine, introduce inesorabilmente la dimensione della separazione allinterno delle coppie pi fusionali. La perversione melanconica in ultima analisi nasce da un problema di omeostasi narcisistica, cio di impossibilit di passare dal tempo dellinnamoramento a quello della convivenza, dal tempo della festa a quello dei giorni feriali, da quello della fusione al tempo della differenziazione13. I sentimenti di noia traducono liniziale asincronia tra tempo oggettivo e soggettivo: questo, distaccandosi dal flusso del presente, inizia un percorso di va e vieni tra passato e futuro: frasi come Comera bello quando che traducono la nostalgia dolorosa del ricordo, e non il suo piacere (47), oppure Tutto sar come prima.. che pretende di ricomporre in un futuro impossibile un passato perduto, la ricerca di rassicurazioni -la domanda lainghiana (43), tanto banale quanto essenziale, Mi ami? Mi ami davvero?- una domanda che in fondo non ha alcuna risposta-, improvvise idee di gelosia che, per quanto immotivate, traducono la percezione di unevenienza impossibile nella fase di innamoramento (3), ed invece ora divenuta possibile, rappresentano le avvisaglie di una separazione emotivo-affettiva che va evitata ad ogni costo. Costretto allillusione di un tempo eterno non pu vivere il presente ma solo lalternativa tra la nostalgia e la demoralizzazione; per evitarla costretto ad inventarsi una temporalit artificiale che soggiace e sostiene la perversificazione della relazione damore considerabile un sistema antidepressivo e antievolutivo organizzato (51), una titanica (narcisistica) lotta contro il divenire. Le figure di questa continua ricostruzione nella distruzione, di questa ricostituzione nella destrutturazione sono proprio le figure portanti di ogni perversione, il sadomasochismo e il feticismo. a) Le dinamiche sadomasochistiche ritualizzano il gioco degli investimenti e della loro distruzione: si attacca laltro per ogni minima mancanza per poterne percepire la presenza, la consistenza e lintegrit; il passaggio allatto delle dinamiche sadomasochistiche un evento catastrofico tutto o nulla che ristruttura la temporalit del melanconico facendo riapparire come presente qualcosa che sembrava perduto. Detto in altri termini il melanconico si trova nella situazione paradossale di dover uccidere loggetto damore ogni volta che non assolve la funzione di oggetto totale della quale necessita e da cui dipende, per poterne constatare lindistruttibilit, risentirlo vivo e potersi riunire a lui. Queste paradossali modalit di attaccamento del melanconico una volta estroflesse ed accolte dal partner instaurano un regime sadomasochistico. Tipicamente, come scrive Bach (6), il partner che incarna il ruolo di masochista dice: Far quello che tu vuoi, ma non lasciarmi e il quello che vuoi sentito come piacevole perch significa che il partner sempre con lui. (...) da parte sua il sadico proclama Posso fare tutto quello che voglio e tu sarai sempre qui. Il sadico nega i bisogni del suo oggetto sopravvalutando limportanza delle sue scariche istintuali, mentre il masochista nega i suoi bisogni pulsionali sopravvalutando limportanza del suo attaccamento alloggetto. Poich il sadico e il masochista spesso sono la stessa persona (...) il sadomasochismo pu essere visto come unoscillazione patologica tra la sopravvalutazione delle pulsioni e la sopravvalutazione delloggetto. Sia nel masochista che nel sadico, aggrapparsi alloggetto ha tipicamente la meglio rispetto al lasciarlo andare a causa dello

stadio di incompleta separazione a cui il sadomasochista fissato: lasciare andare significa lasciare non solo loggetto ma anche una parte di se stessi. E per evitare questa perdita che il sadomasochista fugge dal mondo reale della dipendenza a quello immaginario dove pu giuocare il falso giuoco delloggetto e del s idealizzati. (6)12. Il reiterarsi di queste dinamiche introduce nella coppia discontinuit discrete (40) nella discontinuit analogica della defusione, finendo per provocare sul piano reale quello che cercano di evitare su quello fantasmatico, cio la separazione. Dalla continua instabilit tra separazioni e riunioni si giunge alle fase in cui n luna n laltra sono pi possibili: uno stallo, una giustapposizione di momenti temporalmente inconciliabili ben descritto dallenunciato paradossale N con te n senza di te. E questa la fase in cui, non essendoci pi le condizioni di possibilit di una relazione tra i due partners, facile il passaggio ad agiti esterni alla coppia, ad esempio mediante il coinvolgimento di altri partners, strumentale a ristabilire un equilibrio narcisistico al prezzo di continui attacchi distruttivi; il vissuto di completezza e totalit un tempo garantita da un unico partner viene ad essere sostituito da una molteplicit potenzialmente illimitata di relazioni momentanee con altri partners. Il paradosso delle dinamiche sadomasochistiche dato dal fatto che non pi leros a garantire una riunione, ma laggressione, secondo lenunciato: Sei ancora mio/a perch solo io posso farti cos male; il piacere dellodio ha la stessa funzione di ricostituzione fusionale del piacere erotico, cambiato di segno (infatti lindice affettivo della fine di un amore non lodio, ma lindifferenza). Quando i comportamenti sadomasochistici si cronicizzano, assolvono la funzione paradossale di mantenere unita una coppia che altrimenti si separerebbe. Si pu allora pervenire allattivazione di dinamiche sadomasochistiche estreme che paradossalmente uniscano la coppia non pi nella vita ma nella morte: tentativi di suicidio, suicidi a due, omicidi-suicidi, suicidi legano a vita coppie destinate alla separazione. La morte volontaria di uno dei partner resa possibile dallattualizzazione del fantasma di riordinare la temporalit pervenendo alleternit mediante un gesto discreto e istantaneo. Nel suicidio il soggetto si identifica perversamente con loggetto e, uccidendosi, lo uccide nellillusione (sorretta evidentemente da un deficit simbolico) di una fusione permanente con lui, che gli ridarebbe la vita. b) Il feticismo evoca unassenza e nello stesso tempo provvede magicamente a sostituirla. Le dinamiche feticistiche di mantenimento in vita di un oggetto damore morto sono facilmente comprensibili se si fa riferimento agli apparati sepolcrali per il culto del morti. Nelle societ arcaiche il defunto veniva seppellito con le sue cose pi preziose, come se ancora potesse adoperarle e gli dovessero essere utili, in una illusione di vita eterna. Oggi si pongono sui sepolcri, soprattutto sui sepolcri di bambini o giovani, oggetti simbolici (giocattoli, soprammobili), oppure un motto simbolico caro al morto che ne riassuma la filosofia di vita; ma soprattutto luso dei fiori recisi, limmagine fotografica del defunto (spesso colto in un momento di particolare vitalit), a garantire lillusione di una presenza nellassenza (che taluni sopravvissuti, valorizzando il dato immaginario rispetto al simbolico, sfruttano per realizzare monologhi dialoganti). Un apparato simbolico concretizzato, un oggetto significante, un feticcio, insomma, grazie allattivazione immaginaria della memoria affettiva, nega ritualmente e temporaneamente la perdita rendendola meno dolorosa. Tutto questo non potrebbe realizzarsi su una tomba sciatta e trasandata; il rituale feticistico necessita di una perfezione che favorisca lillusione percettiva concretizzando il diniego. Niente deve alludere alla decomposizione, alla degradazione, allentropia della morte. Lutilizzazione di questi meccanismi non effettiva ed efficace solo a perdita avvenuta (per morte, separazione etc.) ma anche durante il corso di una relazione protratta che sarebbe vissuta come morta se non ritrovasse periodicamente vita con modalit feticistiche; di un amante svalutato/o si reinveste periodicamente il corpo o i suoi attributi, alcune qualit parziali, alcune situazioni che si possono vivere con lui/lei. Il feticismo riattiva la memoria affettiva attraverso un procedimento rappresentativo immaginario: la ritualit e la perfezione di questi momenti puntiformi

(i momenti perfetti), che evocano la completezza fusionale dellinnamoramento, rendendo, sia pure momentaneamente presente un assenza, rappresentano modalit essenziali per mantenere in vita una relazione che ha perduto la sua naturalezza sincronica; ne sono una prova le crisi che si verificano quando questi meccanismi rituali vengono dimenticati o trascurati o sbagliati nella loro realizzazione, generando un effetto simile a quello della tomba trascurata, che evoca la decomposizione piuttosto che lintegrit del corpo, il nulla piuttosto delleternit per la quale costruita. La caratteristica delle relazioni erotiche perverse quello di richiedere un perfezionismo ed unestrema esigenza esecutiva dal punto di vista qualitativo che richiama alcuni tratti caratteristicamente ossessivi (33,48). Ma anche le continue richieste isteriche di attenzione traducono loperare di un meccanismo di feticizzazione di rapporto. Queste coppie si reggono dunque non pi tanto su un investimento reciproco, operante e cooperante sul piano del reale, quanto sullinvestimento di oggetti o situazioni che, se attinte e realizzate con successo, hanno il potere magico di riattivare nella sua completezza il fantasma delloggetto damore totale della fase dellinnamoramento. Se le dinamiche sadomasochistiche, rendendo la vita impossibile ai membri della coppia, e tendendo ad espandersi per mantenere la loro efficacia, conducono di regola a ci che in effetti, paradossalmente, miravano ad esorcizzare, cio la separazione affettiva, quelle feticistiche al contrario mantengono in vita, in un universo costretto continuamente allartificio creativo, coppie che altrimenti si separerebbero. Se tuttavia uno dei due partners si sottrae a questo giuoco conservativo, laltro prontamente pone in atto dinamiche sadomasochistiche. c) Una volta pervenuta alla separazione il melanconico tende a ripeterla. Infatti vivr secondo una ciclicit della morte e della rinascita in concomitanza del ritrovamento, delluccisione rituale, della sostituzione e del rinnovamento degli oggetti damore, la cui componente mortifera e ritualizzata de-negata dalle dinamiche di richiamo e di speranza che contraddistinguono la tecnica dellintimit (48), cio dallillusorio alibi di volervi porre fine. E questa lorigine della cosiddetta instabilit affettiva che altro non che una forma perversificata di continuo cambiamento di oggetti che possano almeno temporaneamente evocare loggetto damore totale; la quasi autonoma struttura difensiva dellIo in questi casi rappresenta una delle pi inattaccabili resistenze al cambiamento e alla cura (48) ed il fatto questi pazienti non possano separarsi dai propri oggetti si riflette sul piano endopsichico sulla loro incapacit di differenziarsi e separarsi dai propri punti di vista e di sviluppare una consapevolezza prendendo una prospettiva diversa sui propri processi di pensiero (6). Questi stili di vita affettiva, sono talora rivestiti di una giustificazione ideologica (opzione libertina), pi spesso sono coperti da conflittualit nevrotiche frammiste ad un parziale diniego della realt (ad esempio viene ignorata sistematicamente la personalit del/della partner). d) C poi quella che classicamente ritenuta la forma atemporale par excellance della melanconia, e cio lastoricit del blocco vitale delle fasi clinicamente melanconiche, sia che esse si esprimano col blocco/arresto psicomotorio (come soprattutto nelle epoche preterapeutiche), sia, come vediamo oggi, con unapatia/abulia che traducono larresto di ogni vitalit e creativit: periodi in cui il tempo cronologico completamente disgiunto da quello interiore, che del resto un nontempo, una radicale impossibilit di sincronia. E esperienza comune che fasi di questo tipo siano scatenate da un lutto o dalla rottura di un rapporto sentimentale, soprattutto quando il soggetto rinuncia a porre in atto le difese perversificanti sopra descritte. Lindividuo, rinunciando ad ogni illusione, fa proprio linsopportabile dato di realt ponendosene fuori in virt dellarresto del divenire vitale.

Come il lutto di chi si rifiuta di far uso degli espedienti simbolici funerari pi protratto e doloroso, cos la melanconia clinica ci indica quali catastrofiche conseguenze possano nascondersi dietro il non-uso dei meccanismi perversificanti. Non sbagliato paragonare lambivalenza sadomasochistica a quella della persona con un lutto patologico, che oscilla tra il credere che loggetto damore sia morto e che sia ancora vivo, rendendo impossibile il lavoro del lutto (6). Come tutti sanno, e come Alberoni (3) bene sottolinea, linnamoramento un fenomeno destinato ad estinguersi e a trasformarsi nel regime di certezze quotidiane che chiamiamo amore, uno luogo edenico da cui non si pu che essere continuamente scacciati () ogni innamoramento che dura a lungo () non pu che costruirsi nellimmaginario, non pu che durare nellimmaginario14. Solo taluni sistemi socio-culturali, tra i quali principalmente quello ebraicocristiano, grazie ad un complesso sostegno simbolico ed immaginario, ne propongono e ne impongono la continuazione in una relazione monogamica duratura in cui devono convivere esigenze di stabilit affettiva ed un soddisfacimento sessuale fondato e fondatore del primato genitale e patriarcale (3). A questo modello socioculturale aderisce di fatto lintero pensiero psicoanalitico, non a caso attaccato sistematicamente da ogni associazione di devianti (in primo luogo gli omosessuali e le femministe) (25). Linnamoramento in fondo non che una trappola della natura che tutti gli individui subiscono, ed autolimitante, dura un tempo sufficiente ad assicurare la riproduzione. I soggetti innamorati sono pertanto sottoposti alla necessit di mantenere un legame sulla base di dinamiche e motivazioni diverse da quelle dellinnamoramento, e non tutti sono in grado di reperirne. Il prolungamento indefinito dello stato emotivo dellinnamoramento, di fronte alla inevitabile percezione del suo estinguersi, della sua assenza assicurata dagli espedienti della perversificazione, , in ultima analisi, unoperazione di possesso sadomasochistico e di continua creazione feticistica. Si garantisce durevolmente lo splendore di una farfalla uccidendola e conservandola impregnata di formalina. Paradossalmente siamo agli antipodi rispetto alla visione psicoanalitica tradizionale: non lassenza del pene nella madre a dover essere denegata e rimpiazzata da un feticcio, ma lassenza di valore affettivo del sesso (femminile o maschile che sia), al di l delle fasi di innamoramento, a dover essere sottoposta ai medesimi meccanismi difensivi in chi non pu vivere alcuna perdita, e quindi neppure quella delle emozioni erotiche amorose che fanno di un oggetto un oggetto damore totale. Semplicemente il perverso o, come noi lo abbiamo chiamato, il melanconico, non vuol vedere che linnamoramento una realt transeunte, per cui costretto a tenere in vita con ogni tipo di espediente tecnico, un oggetto damore che altrimenti sarebbe destinato a morire in quanto tale (e nella migliore delle ipotesi a divenire un compagno, una figura protettiva, rassicurante, insomma un marito o una moglie). Questo tipo di comportamenti indica pertanto la presenza di una necessit di attaccamento intimo che si tramuta in volont di ottenerlo ad ogni costo: il perverso (il melanconico) fanno esistere lamore come indefinito prolungamento dellinnamoramento perch ne hanno necessit. Ma per il partner del perverso compito non facile mantenere le qualit richieste ad un feticcio perch conservi le sue propriet magiche, e quindi diviene facilmente oggetto di riprovazione e disprezzo, cio di una attacco sadico cui potr sottrarsi o riassumendo il ruolo di feticcio, o abbandonando il partner: deve vivere costantemente lalternativa tra lessere feticcio e/o vittima (o dominatore) oppure sottrarsi al patto, infrangere le regole del giuoco. Perch una coppia con uno o entrambi i membri sottoposti allordine melanconico del sole nero, non pervenga ad una separazione (reale o anche solo affettiva) quindi necessario linstaurarsi ed il mantenersi di una complicit che ha tutte le caratteristiche del contratto o della collusione attribuite dalla psicoanalisi alle coppie perverse (41). Contraddicendo il sapere convenzionale bisogna concludere quindi, dicendo che, almeno nelluniverso della melanconia, in

ultima analisi lamore, o perverso (perversificato), o non .

6. Alcune precisazioni cliniche

Quello della perversione un mondo dove niente ci che sembra essere, in cui il confine tra sogno e realt per un attimo si sfoca (..) (P-Orridge in T.Sellers, La sadica perfetta)

Talora si osserva lemergere di dinamiche sadomasochistiche e perversificanti nel corso di una fase depressiva, come se il disturbo di fondo dellumore facesse emergere queste modalit relazionali probabilmente riattualizzandole dalla memoria affettiva dellindividuo in virt di una destrutturazione della temporalit; a volte tuttavia esse appaiono in assenza di ogni riferimento biografico sia attuale che anamnestico, destituite di ogni senso che non sia quello sintomatologico, rispetto al quale un atteggiamento interpretativo risulta del tutto fuorviante. Come altre formazioni sintomatologiche nella melanconia (ad esempio il lamento 65) esse nascono forse da un cedimento simbolico e metaforico che preserva la coerenza logica delle argomentazioni e degli agiti, che tuttavia operano su una realt neutralizzata, di cui ritenuta solo la sembianza (65); per questo a lungo andare non sono mai completamente efficaci e rivelano la loro inconsistenza di fronte alla necessit di modificare la realt. Non bisogna mai dimenticare, trascinati dalle apparenze e dal fascino dei racconti perversi, che la perversione un gioco irreale e che nel momento in cui qualcuno evoca la possibilit di porla in atto significa che ha gi neutralizzato il valore della realt, gi in parte fuori della realt. Le avventure perverse sono spesso parentesi confuse della vita, in cui lindividuo non si riconosce, che si dissolvono nel nulla come dal nulla sembrano essere emerse. Anche la distinzione tra fantasia ed agiti, ampiamente relativizzata dagli autori di formazione e credo psicodinamico dovrebbe essere valutata criticamente; il fatto che una fantasia sia agita avviene sovente in funzione della destrutturazione volitiva ed inibitoria legata allo stato di malattia piuttosto che ad una particolare urgenza espressiva, o forza pulsionale della stessa. In parole semplici, una perversione pu equivalere ad un deliriode sotteso da un disturbo depressivodi fondo. Moltissimo resta dunque da indagare nel campo delle manifestazioni perverse e delle dinamiche perversificanti, e, niente sarebbe pi fuorviante che considerarli sempre e comunque interpretabili psicologicamente perch certamente non si sottraggono allambiguit difetto/ difesa, realt/irrealt, senso/non senso di ogni fenomeno psicopatologico.

7. Verso una definizione delle operazioni essenziali della perversione

Caro ed illustre amico

ho fatto una scoperta, o meglio sono arrivato ad una conclusione che desidero comunicarti perch tu ne faccia luso che credi: LA FICA NON ESISTE Non si tratta che di unimmaginazione da parte del maschio, infine di una trappola della natura. Che fare pertanto? Come comportarsi? Rivedere le nostre posizioni? Denunciare il ricatto? () M.Maccari, lettere a Flaiano (1947-1972)

Bench ne condividano la denominazione, le due figure essenziali della perversificazione delle relazioni doggetto, il feticismo e il sadomasochismo, non vanno dunque confuse con i comportamenti parafilici che ne rappresentano una possibile concretizzazione agita. Nei loro aspetti psicodinamici e fenomenologici vanno piuttosto considerate meccanismi difensivi basici del funzionamento relazionale umano, una sorta di yin e yang delle strutture melanconiche, che traducono lintrodursi, nel contesto evolutivo di relazioni fusionali, di unaggressivit narcisistica rabbiosa incontenibile sul piano intrapsichico e dei successivi tentativi di riparazione delloggetto damore. Connesse a intense perturbazioni della sfera emotivo-affettiva, assolvono la funzione di proteggere da una destrutturazione del s mediante una manipolazione parziale della realt ed una contaminazione immaginaria che pu o meno coinvolgere i comportamenti sessuali. Le dinamiche della perversificazione implicano la neutralizzazione fantasmatica degli oggetti damore: se il feticista (per Freud) la opera allinsegna di un diniego percettivo (cognitivo), il melanconico fa altrettanto per poter controllare il potenziale affettivo destrutturante insito nelle relazioni erotiche. Sia il feticcio che loggetto damore del melanconico, investito di tutta lambivalenza sado-masochistica attivata dal fantasma della perdita (dellassenza), contemporaneamente sono e non-sono, sono nello stesso tempo tutto e niente, non sono n reali n irreali, n affermati n negati, n appropriati n perduti, ma luna e laltra cosa nello stesso tempo, ed in questo modo divengono indefinitamente manipolabili. Loggetto perverso e loggetto damore del melanconico condividono lo statuto di essere vivi e morti nello stesso tempo, e consentono a chi li mette in giuoco (nella peculiare dimensione comportamentale del play-acting) di sostituire un ordine temporale artificiale alla temporalit lineare che trascina inesorabilmente ogni relazione verso la defusione e la differenziazione dei partners, spengendo la possibilit di emozionalit apicali. Incapace di provare affetti intensi indipendentemente dalle emozioni e dalle sensazioni erotiche, il perverso (o, meglio, il perversificante) colui che gioca con i sentimenti, ma nientaffatto ludicamente, perch alla sessualit richiede qualcosa che essa non pu dare, se non in modo effimero e puntiforme, vale a dire il compito di mantenere, se non lintegrit del s, quantomeno un tono dellumore orientato positivamente verso il mondo, di chiederglielo continuamente, ripetutamente, coattivamente. E in questo senso che Masud Khan (48) definisce i perversi coloro che fanno lamore per intenzione piuttosto che per desiderio, potendo cos eludere la reciprocit e la mutualit non tanto perch non ne abbiano bisogno, ma perch ne temono gli effetti. I meccanismi perversificanti sono quindi operazioni difensive paradossali rivolte al tentativo di contrastare la naturalit dellamore e la sua temporalit, sostituendo la vitalit di ogni relazione amorosa con il giuoco agito delluccisione rituale delloggetto damore, o del mantenimento in vita di un oggetto damore agonizzante o morto o, infine, dellinfinita ripetizione del ciclo

morte/rinascita delloggetto damore. Implicando una ristrutturazione percettiva e rappresentativa, una anonimizzazione e feticizzazione del partner, sono operazioni intermedie tra il reale e limmaginario che consegnano lindividuo, al di l delle apparenze, ad una dimensione privata e intersoggettivamente difettiva. Costituiscono indici significativi di una vulnerabilit psicopatologica (depressiva e/o paranoide), oppure si strutturano in comportamenti erotici stereotipi e ben collaudati rivolti a contenere ed immobilizzare gli affetti sostituendoli con le sensazioni erotiche, cio in perversioni in senso stretto.

NOTE: stesso Bergman racconta come Persona labbia salvato da una delle peggiori crisi depressive della sua vita e addirittura dal suicidio, e sostiene che questo film tocchi segreti senza parole, che solo la cinematografia pu mettere in risalto (14).
2Ovviamente 3Non 1Lo

sono state proiettate durante lesposizione congressuale del lavoro.

si pu ritenere lo psichiatra un esperto di queste condizioni che hanno ben altri canali di visibilit e reclamano sempre pi una propria legittimazione sociale (dopo gli omosessuali vi sono enclaves di sadomasochisti, di cultori del bondage etc.). Per questo molti dei contributi psicoanalitici arricchiscono le casisitiche con esemplificazioni letterarie e cinematografiche e nel loro complesso danno limpressione di essere pi elaborazioni teoriche che ipotesi di lavoro aderenti alla fenomenologia clinica. Alcuni tra i ricercatori pi innovativi, come Stoller, forse stanchi dei metodi speculativi, si sono dedicati allosservazione diretta di gruppi di perversi nel loro milieu rinunciando ad ogni pregiudiziale teorica (64). Personalmente, in quasi venti anni di lavoro, ho visitato occasionalmente o trattato per brevi periodi 3 esibizionisti, una coppia di sadomasochisti consensuali, unaltra coinvolta in rituali esibizionistici/voyeuristici (entrambe le coppie erano in fase di separazione), alcune pazienti borderline tossicofile e promiscue (con poderosa fantasmatizzazione perversa e comportamenti sessualizzati impulsivi), un paziente psicotico feticista del cuoio, un altro psicotico frotteurista, due padri incestuosi, un caso di disturbo ossessivo-compulsivo a tema pedofilo, su cui ho riferito altrove (28), vari acting omosessuali in pazienti psicotici. Infine, ovviamente, moltissimi fantasmi perversi in pazienti nevrotici e depressi. Alcuni colleghi, cui ho chiesto quanti perversi avessero osservato nella loro pratica ambulatoriale mi hanno risposto che non indagano sulla vita sessuale dei loro pazienti. le problematiche che qui affronteremo senza dubbio potevano esser utilizzati, oltre a numerosi altri film di Buuel, in primo luogo Ensayo de un crimen/Estasi di un delitto, Diario di una cameriera e Tristana), La femme a cte (La signora della porta accanto) e La chambre verte (La camera verde) di Franois Truffaut (nel secondo, citando letteralmente il Buuel di Estasi di un delitto, viene mostrato il fallimento del mecccanismo compensativo della feticizzazione), ma anche La donna che visse due volte e Psycho (esempi clamorosi di feticismo) e La finestra sul cortile (voyeurismo) di Alfred Hitchcock; inoltre Ultimo tango a Parigi (perversione come impasto di amore e morte) e La luna (incesto) di Bernardo Bertolucci; Il collezionista di William Wyler (feticismo e sadomasochismo); Play Misty for me di Clint Eastwood (seduttivit distruttiva); Lezioni di vero (da New York Stories) e Casino (sadomasochismo di coppia) di Martin Scorsese; lintera filmografia di Marco Ferreri, costituta in sostanza da una serie di apologhi sulla vita amorosa in cui ampio risalto hanno il feticismo e il sadomasochismo (vedi soprattutto El pisito e El cochecito, Break up, LHarem, Marcia Nuziale, I love you, La cagna, La carne); Cul de sac (sadomasochismo edipico), Che? (un trattatello ironico sulle perversioni) e
4 Per

Linquilino del terzo piano (travestitismo feticista e psicosi paranoide) di Roman Polanski; lintera filmografia di Peter Greenaway, ed in particolare Il cuoco, il ladro, sua moglie e lamante e The pillow book (I racconti del cuscino) (entrambi veri e propri trattati di sadomasochismo, feticismo ed altre perversioni); lintera filmografia di David Cronenberg, ed in particolare Dead Ringers/Inseparabili, M Butterfly e Crash (feticismo, neosessualit, omnisessualit); Breaking the Waves (Le onde del destino) (sadomasochismo), Idiots (Idioti) (sadomasochismo, esibizionismo) ed a suo modo anche il recente Dancer in the Dark (masochismo del personaggio, sadismo del regista) di Lars von Trier, infine Tetsuo The Iron man di Shinya Tsukamoto (un campionario di perversioni cyborg). Lepisodio costituisce una libera elaborazione di uno dei casi narrati da Sade in Le centoventi giornate di Sodoma. perversa per lamorfo e lindifferenziato, ben evidente nellopera letteraria di Sade, ed anche, pi recentemente, di uno scrittore come Ballard (10) e di cineasti come Cronenberg (23) e Tsukamoto (68), fonda e si conforma alle idee psicoanalitiche sulla matrice anale degli impulsi perversi e della formazione del feticcio (37): lanalit disindividualizza e omogenizza gli oggetti che diventano meri prototipi che possono essere fabbricati, padroneggiati , modificati, sostituiti e distrutti. Lo statuto intermedio tra realt e fantasia, del feticcio fanno comprendere perch le perversioni proliferano su ogni tipo di supporto tecnologico (videocassette, telefoni e GSM e soprattutto Internet) che hanno una fruibilit fisica e percettiva concreta ma difendono dal rapporto diretto con laltro che in un certo senso reso esistente e non esistente nello stesso tempo. Le relazioni instaurate mediante Internet si prestano ad un infinito giuoco di avvicinamento e nascondimento che pu nutrire fantasie e dinamiche difficilmente trasferibili nella realt. Ne La mostra delle atrocit Ballard (10) concepisce una sorta di feticcio ideale, un kit del sesso che include, smembrate e deanimate, tutte le componenti necessarie ai fini erotici di un corpo di donna: Contiene questi elementi: 1) Batuffolo di pelo pubico; 2)una maschera da viso di latex; 3)sei bocche staccabili; 4)un insieme di sorrisi; 5) una coppia di seni, col capezzolo sinistro segnato da una piccola ulcera; 6) un insieme di orifizi a prova di irritazione; 7) ritagli fotografici di una serie di situazioni narrative, per esempio una ragazza che fa questo o questaltro; 8) una lista di esempi di dialogo, per lo pi chiacchiere senza molto senso; () nellinsieme questo inventario fornisce il ritratto soddisfacente di una donna;la si potrebbe addirittura ricostruire facilmente usando solo questi elementi. Le dir di pi: una lista del genere potrebbe essere ben pi stimolante delloriginale. Bak (8) ha tentato di chiarire le differenze esistenti tra i feticci infantili e gli altri oggetti transizionali dellet evolutiva, spesso confusi anche terminologicamente, in vista della emergenza del feticismo nellet adulta. Lutilizzo degli oggetti inanimati con varie funzioni difensive e maturative fa s che di fatto il feticismo infantile e adolescenziale sia molto pi diffuso che nellet adulta. Gi Winnicott ammon per sulluso del termine di oggetto feticcio nellinfanzia, suggerendo di limitarlo agli oggetti sostitutivi del fallo materno in funzione difensiva dei timori di castrazione, ubiquitari quantomeno nei maschietti. Tuttavia sono state numerose le osservazioni di feticci pregenitali con una funzione di lenire la separazione, la perdita delloggetto e le minacce allintegrit del corpo. Si tratta in questi casi di distorsioni della normale funzione transizionale degli oggetti che vengono scelti dal bambino in virt di alcune propriet tattili-olfattive per esprimere lesigenza di un contatto fusionale con la madre piuttosto che per favorire lacquisizione di una distanza e di una parziale sostituzione del seno. In altri casi si parlato di oggetti intermedi scelti dalla madre in sua sostituzione oppure di oggetti protesici, di qualit sovente pi dura e meccanica, o legata agli indumenti intimi della madre, che assolvono funzione di rinforzo di rappresentazioni falliche o clitoridee oppure di mantenimento dellintegrit del corpo, sovente in situazione di deprivazione affettiva. Questi possono essere considerati veri precursori del feticismo
9 8 7 6Lattrazione 5

adulto. Vi sono poi veri e propri oggetti-feticcio utilizzati da bambini psicotici, che per assolvono piuttosto la funzione di differenziazione tra s e non-s. Il perverso compie la stessa operazione di molti artisti figurativi del novecento che, destrutturando lordine rappresentativo, ritornano alle matrici stesse della rappresentazione (forme elementari, colore, elementi matrici, lo stesso gesto creativo) per ricostruire una nuova forma di espressione artistica. Cos il perverso, regredendo alle matrici indifferenziate della sessualit pu ricombinarle a piacimento in un giuoco rappresentativo agito che ben dimostrato nellopera cinematografica di David Cronenberg (neoformazioni genitali, nuovi sistemi riproduttivi, vagine ectopiche, ani-vagine, peni-succhianti, fusioni di organi sessuali e elementi meccanici etc.) (29). De Masi (31) insiste sul fatto che la sessualizzazione, piuttosto che una difesa, costituisca una tecnica di eccitamento () il cui nucleo rappresentato dal piacere di dominare o possedere un altro o, viceversa, di essere dominati o abusati, una vera struttura psicopatologica antirelazionale e antiemotiva che monopolizza e domina il mondo psichico (..) un ritiro della mente, un mondo privato basato sulla distorsione sessualizzata delle percezioni, che sostiene tutte le forme di perversione; lo stato sessuale perverso che su di essa si struttura, alla lunga porterebbe ad una destrutturazione dellIo, indebolito nella sua vitalit attraverso la dipendenza tossicomania del piacere sessuale. Questa visione che in ultima analisi richiama in forma sofisticata la teoria della degenerazioneha senza dubbio il merito di sottolineare alcune evoluzioni prognosticamente tragiche e drammatiche di pazienti che utilizzano i meccanismi di sessualizzazione, ma come ogni altra teoria psicoanalitica, diventa inaccettabile una volta che viene generalizzata a tutto lambito dellarea dei comportamenti perversi. Del resto, come scrive Barale (11) nella sua prefazione al testo di De Masi, linteresse di questultimo quello di scindere la perversione sadomasochistica dalla teoria della sessualit al fine di metterne in rilievo la distruttivit antagonistica alla sessualit e alla oggettivazione.
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Ovviamente questo solo uno dei modi del generarsi delle dinamiche sadomasochistiche che riconoscono unaltra importante genesi nella competizione invidiosa: laltro viene attaccato sadicamente con dei pretesti per poterlo sottomettere e compensare un invidia inconfessabile. Lanalisi di queste dinamiche non pertinente tanto alla perversione, quanto alla paranoia. pazienti mostrano una spiccata tendenza a manipolare il tempo in modo onnipotente: lindeterminatezza della durata dellanalisi viene considerata equivalente alla sua in terminabilit: in terminabilit dellanalisi, della vita, in breve, immortalit. In altri termini essi si servono del particolare setting temporale dellanalisi per fissare il tempo in un presente continuo, negandone il suo trascorrere e il suo finire. In quanto garante del setting temporale, lanalista diventa il testimone e il complice necessario per alimentare lillusione del paziente (41). pu discutere criticamente, con Tatossian (66), il fatto che lebbrezza amorosa, quintessenza dellamore passione, sia uno stato di gioia autentica, come la riteneva il Binswanger di Grundformen und Erkenntnis menschlichen Daseins, un vero essere-insieme- nella dualit dellamore, che nella sua temporalit sospesa di istante-eternit, nella sua negazione della finitezza umana nel suo porsi al-di-sopra e al-di-fuori del mondo, ignora la quotidianit ed il tempo che la organizza, fino a condurre a rifiutarne lalterazione da parte della vita nel patto suicidarlo degli amanti. Infatti una gioia che si rivela effimera non pi una gioia e piuttosto gi un debutto di angoscia; in essa vi una promessa di continuit nellavvenire ma si tratta piuttosto di un arresto (enfermement) nel presente nel quale impossibile il distacco dalle proprie sensazioni fusionali che implica la sparizione di ogni libert ed una totale passivit. Lamore non pu dichiararsi provvisorio senza cessare di essere amore. Inoltre, lebbrezza amorosa annulla lipseit, il s e la cura ed in questo senso piuttosto una forma degradata, inautentica e, per cos dire, patologica dellessere-uomo, una sorta di delirio tossico analogo a quello prodotto dallalcool (..) una delle sindromi episodiche della degenerazione.
14Si 13Questi

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