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Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

Prima Facoltà di Architettura “L. Quaroni”


a.a. 2007/2008

Esame di Storia dell’Architettura


Moderna

Docente: Cerruti Fusco Annarosa


Studente: D’Angelo Gennaro Alessio
Il Colonnato di San Pietro 1656-1667
(Gianlorenzo Bernini)

Gianlorenzo Bernini è definito da molti il più grande


esponente del barocco italiano, il suo capolavoro
architettonico è senza dubbio il “colonnato della basilica di
San Pietro in Vaticano”. In questa presentazione è
approfondito lo studio di quest’opera e le sue evoluzioni.

FONTI E BIBLIOGRAFIA:
• Nikolaus Pevsner, Art and Architecture in Italy: 1600 to 1750, Penguin Books Ltd
(traduzione italiana Giulio Enaudi editore), Torino 1993
• Benemia-Billo-Nuccetelli, Arte Immagine, Calderini editore, Bologna 2001
• Wolfgang Lotz, Architettura in Italia 1500-1600, Rizzoli editore
• Maurizio e Marcello Fagiolo Dell'Arco, Bernini, Roma, Mario Bulzoni editore, 1967
• Massimo Birindelli, Piazza San Pietro, Bari, Laterza, 1981
• Bersano-Brizi-de Fiore, Nuovo corso di storia dell’arte, Bompiani editore, 2000

• Biblioteca Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Motore di ricerca Google,
Enciclopedia multimediale Wikipedia, Immagini satellitari Google Earth
CARTOGRAFIA STORICA

Foglio 16 tav. Bufalini – 1551 Tav.unica Roma, Falda - 1676 Particolare Falda - 1676

Evoluzioni nei
secoli della
pianta
topografica di
Roma con
particolari
sull’area di S.
Pietro.

Tav.unica Roma, Nolli - 1748 Particolare Nolli - 1748


INQUADRAMENTO

Foto satellitare 2 archivio “Google Earth”

Foto satellitare 1 archivio “Google Earth”

Le tre foto aeree riportate mostrano la collocazione dell’area di Foto satellitare 3 archivio “Google Earth”
S. Pietro rispetto alla pianta di Roma e dell’intorno attuale.
EVOLUZIONI STORICHE

Incisione e pianta del complesso di S. Pietro in epoca Paleocristiana 333 d. C.

Evoluzioni della pianta della basilica in sequenza: Bramante 1505, Michelangelo 1547, Maderno 1607.
EVOLUZIONI STORICHE
Come si nota dalle
immagini, la prima
basilica era inserita in
un complesso a
santuario.

Nella pianta la zona in


rosso corrisponde
all’attuale piazza di
Bernini.

La necessità fu quella
di creare oltre ad una
monumentale
basilica, (come visto
nella slide
precedente), un
monumentale spazio
antistante a questa.

Ipotesi, disegni e pianta del primo complesso basilicale (in rosso area dell’attuale piazza)
I PROGETTI
Considerazioni per la
costruzione:
• Visibilità della
Loggia della
Benedizione
• Visibilità della
finestra
dell’appartamento
papale
• Creazione di
passaggi coperti
lungo la piazza

Prospetto di uno dei bracci del colonnato

1656 primo progetto: piazza trapezoidale racchiusa tra facciate di


palazzi con porticati ad arco a tutto sesto.
1657 steso secondo progetto con porticati di colonne isolate.
Nello stesso anno sostituiti i porticati con colonnati di colonne
isolate sovrastate da una trabeazione dritta.
STUDIO GEOMETRICO

Le piazze a forma di esedra sono ottenute


solitamente da due circonferenze tangenti.

Ma le intenzioni di Bernini erano quelle di ottenere


una piazza più spaziosa anche secondo l’asse
verticale, utilizzando così due circonferenze secanti,
per ottenere un’esedra meno schiacciata.

Partendo proprio da una circonferenza,


dalla quale poi derivarne altre due secanti,
con centri in due punti B e C ottenuti
dividendo il diametro della circonferenza di
centro A in quattro parti uguali.
SEQUENZA DELLO STUDIO GEOMETRICO
STUDIO DELLE PROPORZIONI

Foto della piazza ripresa dalla cupola di Michelangelo Piazza San Pietro vista da Giovanni Battista Piranesi 1748

Così facendo Bernini ottiene dalla piazza un più omogeneo sviluppo verso tutti e quattro i
punti cardinali.
Il portico che pur correndo lungo l’ovale, da l’impressione di abbracciare il visitatore e
raccogliere uno spazio ampissimo, facendolo risultare allo stesso tempo infinitamente grande
ma non dispersivo.
STUDIO DELLE DIMENSIONI
1
L’ovale ottenuto dal Bernini ha dimensioni
grandissime. La piazza è larga 234m
compreso il colonnato e profonda ben
180m.
Con la costruzione della piazza retta e
della piazza ovale, l’estensione dell’intero
complesso basilicale raggiunge la
lunghezza di 480m.

2 All’interno del colonnato la piazza è larga


190m, ciò vuol dire che all’interno della
piazza sarebbe possibile posizionarvi
l’intero colosseo.

1. Pianta complesso basilicale con dimensionamenti


2. Pianta colonnato con dimensionamenti
STUDIO DELLE DIMENSIONI

In questa slide è
possibile notare
l’effettiva
dimensione della
piazza
paragonandola
con la grandezza
dell’Anfiteatro
Flavio
(Colosseo).

Bernini crea così


la più grande e
monumentale
piazza di Roma.

Immagini Google Earth


STUDIO DELLE DIMENSIONI
1 Osservando il disegno del prospetto e
leggendo le misure si ha la conferma
della grandezza della struttura.

In realtà queste dimensioni sono ben


equilibrate dando si l’impressione della
monumentalità ma non risultando allo
stesso tempo una struttura pesante
all’osservatore.

Effetto ottenuto anche grazie alla


semplificazione delle linee dell’ordine
dorico.

1. Prospetto colonnato con dimensionamenti


2. Particolare colonna e trabeazione
STUDIO DELLE DIMENSIONI
La prima immagine riporta
le proporzioni classiche dei
vari ordini, come si legge
per il dorico il diametro
della colonna è uguale ad
1/7 dell’altezza.
Nell’altra immagine in alto
si vede la proporzione
aurea utilizzata anche nel
Partenone, ma Bernini per il
colonnato di S. Pietro
segue la sequenza del
codice di Fibonacci per
determinare l’altezza delle
colonne.
Partendo dal raggio di
base, ed aggiungendovi ad
ogni passaggio quello della
circonferenza precedente.

Es.mat.: 1 1 2 3 5 8…
TERZO BRACCIO

Nei progetti del 1667 era previsto un terzo braccio corto. Questo denominato anche “barchetta”,
doveva nascondere l’ampia piazza al visitatore fin quando non fosse stato varcato il colonnato.

Questo effetto si aveva già provenendo dal Tevere, ma in tempi recenti questo accorgimento è
stato completamente cancellato con gli sventramenti fatti su via della Conciliazione, oltre al
fatto che il terzo braccio non fu mai realizzato.
LA SCALA REGIA
Il nuovo scalone cerimoniale, la
Scala Regia inizia al livello del
portico della chiesa.
Mettendo un ordine di colonne nel
“tunnel” e adattandolo
ingegnosamente, venne
controbilanciata la convergenza
dei muri verso il pianerottolo
superiore creando l’impressione di
uno scalone ampio e festoso.
Localizzazione in pianta

Sezione longitudinale Scala Regia


LA SCALA REGIA

Banda cromatica con regioni tonali

Bernini riesce ad esprimere anche in architettura tutto


il suo talento da scultore.
Infatti la Sclala Regia è una vera e propria opera
d’arte con la sua monumentalità ed i fantastici giochi
di luce.
Nella banda cromatica riportata è possibile vedere il
Esploso della scala
gioco di ombre con le varie regioni tonali che si
sviluppano nella lunghezza dello scalone.
STATO CONSERVATIVO

Foto1 - Crosta Nera Capitelli Foto2 - Travertino Foto3 - Alveolizzazioni

Lo stato di conservazione del colonnato risulta buono, grazie


anche ai recenti interventi di restauro dovuti al Giubileo del
2000.
Unici elementi di degrado possono essere considerate le
alveolizzazioni del travertino, caratteristica però del materiale
stesso. Nei casi più evidenti potrebbe essere necessaria
stuccatura o reintegro con resine, mentre a livello statico
alcuni interventi risalenti alla seconda metà del 1900
garantiscono stabilità al colonnato tramite l’applicazione di
Foto4 - Tiranti e catene
tiranti e catene (cerchiate in rosso nella foto 4).
RILIEVO FOTOGRAFICO

Serie di foto del colonnato da diverse angolazioni


RILIEVO FOTOGRAFICO

Serie di immagini fotografiche da angolazioni diverse del complesso della piazza e del
colonnato. (fonti fotografiche: Motore di ricerca Google)
RILIEVO FOTOGRAFICO

Panoramiche della piazza e di uno dei bracci dal lato degli edifici vaticani

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