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Forfora secca e forfora grassa

Nevena Skroza

La forfora un fenomeno molto diffuso che consiste in una eccessiva desquamazione del cuoio capelluto
Le cellule superficiali dell epidermide, quelle cioe' dello strato corneo, seguendo il loro naturale processo di ricambio, si desquamano quotidianamente in piccolissimi raggruppamenti quasi invisibili ad occhio nudo. Questa e' la forfora fisiologica". Tuttavia, questa desquamazione fisiologica si modifica spesso e i piccoli raggruppamenti di cheratina evolvono in squame che raggiungono anche dimensioni notevoli. Da questo processo parafisiologico si giunge, in alcuni casi, a manifestazioni desquamative furfuracee che sono pero' conseguenza di processi patologici veri e propri

Gi 2000 anni fa il medico Romano Aulo Cornelio Celso riporta le cause ed i rimedi della forfora nel libro VI del suo Trattato De Medicina , descrivendola con il termine porrigine e suddividendola in secca ed umida

Due grandi gruppi:

La forfora secca o "pitiriasi sicca"


frequente nei mesi invernali freq. nel sesso maschile non si accompagna ad altra sintomatologia, eccetto lieve prurito, se non in casi rari. Il cuoio capelluto di questi soggetti dimostra una facile irritabilita', che determina spesso il grattamento a cui consegue levidenziazione delle squamette furfuracee, la cui grandezza e' comunque variabile da soggetto a soggetto. La sua gravita' puo' variare sia in seguito a stimoli ambientali (durante la stagione estiva migliora) sia per il mutare delle condizioni fisiologiche dellindividuo: soprattutto lo stress, influendo su processi quali la digestione e la stessa secrezione sebacea cutanea, puo' notevolmente aggravarla.

Alcune volte la stessa persona presenta accanto ad uno stato desquamativo furfuraceo, anche una piu' o meno intensa seborrea ovvero uneccessiva secrezione sebacea a livello del cuoio capelluto. Questa coesistenza determina:

La forfora grassa o "pitiriasi steatosica" :


le squamette furfuracee rimangono adese al cuoio capelluto o si rinvengono spesso tra i capelli, trattenute da una eccessiva untuosita'. Frequentemente la forfora grassa e' indice di una dermatite seborroica vera e propria, ma questa in tal caso si accompagna ad altri sintomi clinici, presenti non solo a livello del cuoio capelluto, ma anche in altre aree cutanee.

Nei casi di pitiriasi steatosica spesso il prurito e' notevole

Sebbene si sia soliti dividere la forfora nei due gruppi prima descritti, a seconda della presenza o meno della seborrea, essa ha il suo punto dorigine in entrambi i casi in un processo infiammatorio "focale". Gli studi condotti gia' negli anni 60 e 70 hanno infatti dimostrato che nel cuoio capelluto dei soggetti affetti da forfora esistono numerosi piccoli focolai o raggruppamenti di cellule infiammatorie attorno ai piccoli vasi sanguigni sotto l, provocando unalterazione della normale dinamica del ricambio delle cellule epidermiche

Il punto piu' controverso in tutti gli studi condotti sulla forfora riguarda lorigine dellinfiammazione focale. Che uninfiammazione attorno ai piccoli vasi sia presente e' ormai un dato riconosciuto, ma da che cosa dipende?
Il principale imputato sembra essere un lievito del genere Pityrosporum (ovale ed orbicolare), che gia' Malassez aveva scoperto piu' di cento anni fa.

Normalmente questo microorganismo costituisce circa la meta' (45%) della nutrita flora di microorganismi residente sul cuoio capelluto dei soggetti normali. In caso di forfora la sua presenza sale fino al 75%.

Il meccanismo attraverso il quale il fungo (Pityrosporum ovale) determinerebbe la comparsa della forfora e' dovuto alla sua capacita' di scindere i trigliceridi, normali costituenti del sebo prodotto dalle ghiandole sebacee, in acidi grassi liberi. Queste sostanze avrebbero un effetto infiammatorio e sarebbero dunque in grado di innescare linfiammazione focale. COLLONIZZAZ
IONE E PROLIFERAZI ONE DEL P. OVALE FORMAZIO NE DELLA FORFORA SECCA O GRASSA

AMBIENTE FAVOREVO LE PER LA CRESCITA DEL P. OVALE

INFIAMMA ZIONE DEL CUOIO CAPELLUT O

ECCESSO DI SEBO

IRRITAZIO NE E PRURITO

La responsabilita' del Pityrosporum ovale e' un dato ormai certo nella patogenesi della forfora, ma per alcuni autori la sua crescita rimarrebbe in questi casi solamente un fenomeno secondario, che accompagnerebbe le modificazioni dellepidermide del cuoio capelluto piuttosto che provocarle

Diversamente, la pitiriasi steatosica riconosce altri importanti cofattori nella patogenesi della desquamazione, quali lalterazione del mantello lipidico superficiale e/o il ruolo degli acidi grassi poliinsaturi. La seborrea, quando presente insieme alla forfora grassa, e' interpretabile come una disfunzione coesistente ed aggravante la desquamazione furfuracea e la sua patogenesi e' quindi da ricercarsi nel complesso metabolismo degli ormoni androgeni e nelle interazioni esistenti fra ormone androgeno, recettore e 5alfa-reduttasi. Questo androgeno e' la via finale comune per linnescarsi dei processi che conducono alla seborrea, la quale in definitiva determina da un lato un miglior terreno di crescita per il Pityrosporum ovale e dallaltro favorisce linsorgenza di fenomeni irritativi.

E difficile proporre un unico approccio terapeutico e/o cosmetico al problema della forfora. Ancor piu' difficile e' stabilire se la forfora, almeno quella comune, sia o meno di esclusiva pertinenza medica.

Infatti, se molte volte e' sufficiente un buono shampoo cosmetico per il suo trattamento, in altre e' necessario ricorrere, soprattutto in quei casi che sfumano verso la dermatite seborroica o la psoriasi, a vere e proprie terapie mediche.

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