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Calce aerea

La produzione della calce iniziò molto dopo quella del gesso a


causa della maggiore temperatura di cottura (circa 1000°C)
della pietra calcarea da cui proviene e quindi delle maggiori
difficoltà del processo produttivo.

Villa della calce - Pompei

Sebbene ci siano testimonianze che gli Egiziani conoscessero la


tecnologia della calce, essa fu largamente impiegata dai GRECI,
che la usarono per preparare stucchi, intonaci e rivestimenti di
cisterne.
L’apporto fondamentale fu dato però dai ROMANI che la
utilizzarono sistematicamente per la preparazioni di malte
leganti le murature di pietra, sostituendo l’argilla.
La produzione
Calce aerea: materia prima

I calcari adatti alla produzione di calce devono contenere almeno


il 95% di carbonato di calcio!
Calce aerea: cottura
 La calce come legante è ottenuta attraverso la cottura di rocce
calcaree.

 Il componente mineralogico che caratterizza queste rocce è il


carbonato di calcio: CaCO3.

C
CaCO3 900
  CaO  CO2 ( gas )

Ossido di calcio
o
calce viva in zolle

 Forni a tino o forni rotanti di grandi dimensioni (da 20 a 120 m)


Calce aerea: forni a tino
Ciottoli di 8 – 10 cm

Carbone,
gas naturale,
olio minerale

Dimensioni: Ø = 2-4 m
h = 15-25 m
Produzione: da 8 a 10 t di calce
per m2 di sezione ogni 24 h

(1930)
Calce aerea: forni a tino
Calcinelli: granuli di CaO cotto a morte nel
grassello.
Un eccesso di cottura porta alla formazione di CaO sinterizzato a bassa superficie
specifica che non si idrata durante il processo di spegnimento ma solo lentamente e
dopo che il grassello è stato messo in opera e si è indurito.
L’aumento di volume conseguente alla loro idratazione ritardata genera tensioni
interne e successive perdite di materiale negli intonaci a calce.

CaO Ca(OH)2

H 2O
Calce aerea: spegnimento
 La calce viva deve essere trattata con acqua per dare calce
spenta (idrossido di calcio):

CaO  H 2O  Ca (OH ) 2  Q

aumento di volume

 Lo spegnimento si rende necessario perché la reazione della


calce viva con acqua è fortemente esotermica e avviene con
notevole aumento di volume.
Spegnimento con acqua stechiometrica

56 g + 18 g  74 g Leggermente
1 mole + 1 mole  1 mole superiore
CaO + H2O Ca(OH)2 + Q
Calce viva Stech. Calce idrata
in polvere

Fiore di calce Calce idrata


[ Ca(OH)2+ Mg(OH)2 > 91 % ] da costruzione
[ Ca(OH)2+ Mg(OH)2 almeno 82 % ]
Spegnimento con acqua in eccesso

Sospensione
CaO + H2O acquosa di
Calce viva Eccesso Ca(OH)2
GRASSELLO DI
CALCE
Spegnimento di una zolla di calce viva

CaCO3 Zolla di CaO


Grassello di Calce
Ca(OH)2 + H2O
Resa in grassello (RG)
Evaporazione
dell’eccesso
spegnimento d’acqua

H2O + CaO Grassello V = volume del


grassello quando
(W = peso di CaO) sulla sua superficie
V compaiono le prime
RG = [m3 t-1] fessurazioni.
W

1,5 < RG < 2,5 calce magra


RG  2,5 calce grassa La resa in grassello dipende dalla
qualità del calcare e dalla cottura,
Grasselli più pregiati insufficiente (carbonato non
• più plastici decomposto) o eccessiva (CaO cotto
• si mescolano meglio a morte e poco reattivo).
con la sabbia
• migliore azione legante
Il Grassello di calce
Riassumendo….

in eccesso d’acqua Grassello di calce

Sospensione acquosa
di cristalli di
idrossido di calcio

Calce viva in zolle spegnimento


La calce idrata in
polvere impastata
con acqua forma un
grassello di calce

con acqua Calce idrata


stechiometrica In polvere
Posa in opera del grassello di calce

MALTA = GRASSELLO + SABBIA

1. Presa  Evaporazione dell’acqua

2. Indurimento  Carbonatazione

Ca(OH)2 + CO2 CaCO3


dell’aria
Indurimento del grassello di calce

Ca(OH ) 2  CO 2 (aria)  CaCO3  H 2O 


CARBONATAZIONE
 La calce è un legante aereo perché ha bisogno dell’anidride carbonica
dell’aria per indurire

In assenza di CO2 la calce non indurisce affatto

 La reazione di carbonatazione della calce è in realtà solo l’effetto


complessivo di una serie di fenomeni chimico-fisici che costituiscono il
meccanismo di indurimento.
Processo di indurimento (carbonatazione).
Ca (OH ) 2  CO2 ( g )  CaCO3  H 2O 

H+
CO2 (g) CO2 (s)
HCO3-

CO3-2
OH-

Ca(OH)2
CaCO3

Ca++

grassello calce indurita


CO2(g)

CaCO3
CO2(s)

Ca(OH)2
CO3--
Ca++ OH- HCO3-

In aria la reazione di carbonatazione


avverrebbe molto lentamente e in
CO2(g) maniera incompleta a causa dello
Ca(OH)2
strato iniziale di carbonato di calcio
che impedisce all’anidride carbonica
di venire a contatto con la calce
CaCO3
residua.
Il ciclo della calce
La sabbia
La sabbia svolge le funzioni di:
1. Contribuire alla resistenza meccanica del prodotto
indurito;
2. Contrastare il ritiro derivante dall’indurimento del
grassello;
3. Garantire alla malta sempre una sufficiente porosità da
garantire sempre una sufficiente penetrazione dell’aria
necessaria alla carbonatazione degli strati più interni della
malta.
CO2
CO2

Grassello/Sabbia = 0,5 – 0,3 in volume


Calce aerea: alcuni impieghi

 Intonaci per interni

 Malte di allettamento per murature (con alcuni problemi)

 Affresco

Calcestruzzo??? La calce aerea non è adatta!!!!


Calce aerea: limitazioni

 Solo per interni !!!!

CO 2 (g )  CO 2 (s)
2 (CO 2 (s)  H 2O  HCO 3  H  )
L’acqua, resa acida dall’anidride carbonica, è in grado di attaccare il carbonato di
calcio con cui viene a contatto:

CaCO3  H   Ca    CO 2 (s)  H 2O
Sommando le tre reazioni precedenti si ottiene la reazione complessiva:

CaCO 3  H 2O  CO 2 (s)  Ca    HCO


2

3

solido soluzione
L’ AFFRESCO
L'affresco è un'antichissima tecnica pittorica che si realizza dipingendo con pigmenti
stemperati in acqua su intonaco fresco.
In questo modo, una volta che l'intonaco si consolida, il colore viene completamente
inglobato, acquistando così particolare resistenza all'acqua e al tempo.
Adatta alle grandi rappresentazioni narrative, decorative e didascaliche.
Nasce a Creta (1550 a.C. palazzo di Knosso).

Affreschi minoici, Museo archeologico nazionale di Atene (XVI secolo a.C.)


Ci sono pervenuti affreschi greci (molto rari), etruschi e romani.
Straordinari sono gli affreschi parietali ritrovati negli scavi di Pompei e in altri siti
archeologici dell'area vesuviana.

Affresco di epoca romana, villa dei Misteri diPompei (I secolo d.C.)


In epoca paleo-cristiana e alto-medioevale la preparazione del muro avveniva in
modo rapido. La figurazione avveniva direttamente sulla preparazione: prima i
contorni, in ocra, poi il riempimento, fino alle ombre. L'esecuzione delle varie parti
era determinata dallo sviluppo dei ponteggi del cantiere.
Le diverse fasi di esecuzione dell'affresco (dette "pontate") sono determinabili dalle
giunture pittoriche determinatesi allo spostamento del ponteggio.

In epoca romanica il lavoro delle maestranze di affrescatori veniva svolto sempre per
"pontate", ma la tecnica inizia a raffinarsi.
Viene introdotto l'uso di paglia, cocci, stoffa all'interno dell'impasto dell'arriccio e
dell'intonaco, per mantenerne l'umidità e permettere un tempo di stesura pittorica
maggiore.

Nel XIV secolo la tecnica dell'affresco conosce in area centro e sud europea una
grande diffusione. Due importanti innovazioni sono introdotte dalle maestranze
dell'epoca: l'uso del disegno preparatorio (la sinopia) e lo svolgimento del lavoro non
più a pontate, ma a giornate.
Con il Rinascimento, l'affresco conosce il momento di maggior diffusione. In area
centro-italiana è abbandonato l'uso della sinopia (che in altre aree sarà invece usata
fino alla fine del XVI secolo) e viene introdotto l'uso del cartone preparatorio o per
incisione indiretta.

Nel XVII e nel XVIII secolo, il mutamento del mercato dell'arte e dei rapporti di potere
tra artisti e committenti si ripercuote anche sulle tecniche pittoriche quali l'affresco.

La preparazione del supporto pittorico è sempre più raffinata (gli affreschi conservati
risalenti a quest'epoca sono, infatti, in numero molto maggiore rispetto alle epoche
precedenti). Lo sviluppo del cartone preparatorio era preceduto dal bozzetto, cioè un
disegno in scala, molto particolareggiato, dell'affresco; il bozzetto veniva sottoposto
al giudizio del committente e, se approvato, si procedeva con l'esecuzione.
La struttura dell’affresco
Si compone di tre elementi: supporto, intonaco, colore.
Il supporto, di pietra o di mattoni, deve essere secco e senza dislivelli. Prima della
stesura dell'intonaco, viene preparato con l'arriccio, una malta composta da calce
spenta o grassello, sabbia grossolana di fiume e, se necessario, acqua, steso in uno
spessore di 1 cm circa, al fine di rendere il muro più uniforme possibile.
L'intonaco (o "tonachino" o "intonachino") è l'elemento portante dell'intero affresco.
È composto di un impasto fatto con sabbia fine, polvere di marmo, calce ed acqua.
Il colore, che è obbligatoriamente steso sull'intonaco ancora umido (da qui il nome, "a
fresco"), è di natura minerale, poiché deve resistere all'alcalinità della calce.

L'ultimo strato, la calcina (una crosta vetrosa), é il risultato della carbonatazione della
malta di calce che, disidratandosi produce un involucro protettore trasparente che
ingloba i pigmenti e li fissa definitivamente.
La struttura dell’affresco
La sabbia deve essere di buona qualità e deve preferibilmente provenire
da un fiume. Non si utilizza mai sabbia marina poiché contiene salnitro
(nitrato di potassio), né ferruginosa, che potrebbe causare la comparsa di
tracce rosse sull'affresco. La sabbia deve essere perfettamente pulita.

La scelta di una sabbia grossa o fine dipende dalle dimensioni dell'affresco


e dall'aspetto della superficie che si desidera.
La sabbia grossa è adatta ad un affresco di grandi dimensioni, poiché
garantisce una maggiore solidità , una sabbia di quarzo fine, d'altra parte,
permette l'esecuzione di dettagli per piccoli affreschi. Per lavori all'aperto
è preferibile usare sabbia grossa.

Attenzione :
la malta idraulica è una calce derivata dal calcare contenente argilla che
forma idrati e non carbonati. Non è dunque adatta per gli affreschi perché
non fissa i colori.

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