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Fig. 2.6.
Deformazione Elastica
Esercizio 1 Sforzo
Esempi di Esercizi
Esercizio 2
Sforzo
Esercizio 3
Sforzi e deformazioni
Esercizio 4
Esercizio 5
Esercizio 6
Esercizio 7
Modulo elastico
Deformazione Plastica
a) deformazione plastica ideale preceduta da deformazione elastica ideale. b) deformazione plastica ed elastica per un materiale reale.
CCC
CFC
CFC
EC
CFC = 12 piani di facile scorrimento (massima densit atomica) CCC = 8 piani EC = 3 piani
Incrudimento
Ostacolo al movimento delle dislocazioni Aumento dello sforzo di snervamento, dello sforzo di rottura e della durezza. Diminuizione dellallungamento e della resilienza (duttilit e tenacit).
Ricottura
Modalit di frattura
a) campione metallico rotto in campo elastico (frattura fragile), superficie liscia b) campione metallico rotto in campo plastico (frattura duttile), superficie granulare
Modalit di frattura
Generalmente si distinguono due tipi di frattura: Duttile: il materiale sottoposto allo sforzo prima di arrivare a rottura si deforma sensibilmente nel campo plastico, assorbendo quindi parte dell'energia come energia di plasticizzazione; Fragile: il materiale sottoposto allo sforzo non subisce (almeno macroscopicamente) deformazione plastica e si frattura in campo elastico.
Frattura Trans-granulare
Modalit di frattura
Frattura Inter-Cristallina o Inter-Granulare: la frattura passa lungo i bordi dei grani cristallini del materiale e non attraverso i grani stessi. Questo avviene quando il bordo di grano debole o fragile. Accade nei metalli a T elevata.
Frattura Inter-granulare
Nei metalli, la frattura tipicamente duttile (sia trans- che inter-granulare, ad esempio secondo la T di prova), mentre nei materiali a legame covalente o ionico, la frattura fragile (avviene per propagazione di cricche presente sulla superficie del materiale). La frattura fragile nei materiali policristallini pu, avvenire anchessa sia in modo trans- che inter-granulare (a seconda ad esempio di infragilimento del bordo grano da parte di ambienti aggressivi (es. idrogeno negli acciai), o per corrosione intergranulare, o per segregazione o precipitazione al bordo grano di elementi infragilenti (es. carburi). Nei vetri e nei materiali amorfi, non ci sono dislocazioni e la frattura avviene in modo fragile.
Tenacit
Tenacit
Resilienza
Tenacit
Tenacit
Deformazione Viscosa v
y x
dv/dy
= F/S = dv/dy
Relazione di Newton: in un fluido Newtoniano, lo sforzo proporzionale alla velocit di deformazione.
Modelli Viscoelastici
Modello di Maxwell: pu essere rappresentato da un ammortizzatore puramente viscoso e da una sorgente puramente elastica connesse in serie. Se il materiale posto sotto uno sforzo costante, la tensione si rilassa gradualmente (tempo di rilassamento = la tensione si riduce ad 1/e del valore iniziale). Allo scarico, parte della deformazione non viene recuperata (deformazione permanente).
Modello di Kelvin-Voigt: pu essere rappresentato da un ammortizzatore Newtoniano e di una sorgente elastica Newtoniana connessi in parallelo. Sotto l'applicazione di uno sforzo costante, il materiale si deforma ad un tasso decrescente, approssimandosi asintoticamente ad uno stato stabile di tensione. Quando rimosso lo sforzo, il materiale si rilassa gradualmente fino al suo stato non deformato. La deformazione viene recuperata completamente, nel tempo.
Modello a 4 Elementi: combina il Modello di Maxwell e una sorgente Hookiana in parallelo. Sotto uno sforzo costante, il materiale si deformer istantaneamente (parte elastica della tensione), e dopo questo continuer a deformarsi asintoticamente. Quest'ultima porzione sia una parte elastica che viscosa della deformazione totale. La deformazione non viene recuperata completamente nel tempo.