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Lezione 4

Tipi di edizione musicale

Metodologie e tecnologie per l'editoria musicale – Prof. Luca A.


Ludovico
Parte 1

NEL DOMINIO ANALOGICO

Metodologie e tecnologie per l'editoria musicale - Prof. Luca A. Ludovico


4. Tipi di edizione musicale
Introduzione

Nel dominio analogico, ossia nell’editoria musicale


tradizionale, esistono diversi tipi di edizione:
• edizione pratica;

• edizione diplomatica;

• edizione diplomatica/interpretativa;

• edizione anastatica;

• edizione urtext;

• edizione critica.

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4. Tipi di edizione musicale
Edizione pratica

• Un’edizione pratica è un tipo di pubblicazione rivolta


generalmente a studenti o esecutori amatoriali, basata
generalmente su una vulgata (ossia un testo o una lezione
che hanno avuto ampia diffusione) e corredata da una
serie di indicazioni per l'esecuzione.

• Esempi di indicazioni (dalla meno alla più invasiva):


• pedali (esempio del preludio di Chopin, lezione scorsa)
• fraseggi (esempio del preludio di Chopin)
• segni di dinamica (esempio del preludio di Chopin)
• realizzazione degli abbellimenti
• semplificazione degli accordi (esempio di Joplin)
• modifica arbitraria di passaggi musicali (esempio di Joplin)
• …

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4. Tipi di edizione musicale
Edizione pratica

• Normalmente è un testo
non consono alle esigenze
di un musicista
professionista, ricavato
arbitrariamente e senza
alcun tipo di confronto dei
testimoni.

• La volontà dell'autore viene


ignorata e scavalcata
dall'interpretazione del
curatore, che generalmente
è un musicista o un didatta
molto conosciuto.

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4. Tipi di edizione musicale
Esempio

Fryderyk Chopin, Preludio op. 28 n. 7

Nella versione di destra, tratta da Il mio primo


Chopin, curata da Ettore Pozzoli e pubblicata da
Ricordi:
• alcuni passaggi sono stati semplificati (a e b);
• sono state aggiunte alcune legature,
diteggiature e pedali.
La versione di sinistra come si definisce?

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4. Tipi di edizione musicale
Aspetti critici delle edizioni pratiche

• Difficoltà o impossibilità di stabilire cosa effettivamente


sia stato scritto dall'autore e cosa dal revisore.

• Stile delle aggiunte, che spesso rispecchiano il gusto di


un’epoca e stravolgono l'intenzione originale. Questo vale
soprattutto per le revisioni curate dall'inizio del ‘900 fino
agli anni ‘70 e ‘80, anni in cui la filologia musicale era
ancora ben lontana dal gusto e dalle abitudini dei
musicisti.

• Gli autori maggiormente snaturati sono quelli più lontani


nel tempo, sia per la differente prassi esecutiva (si pensi
agli autori barocchi eseguiti al pianoforte), sia per
questioni notazionali (ad esempio, la mancanza di segni di
agogica e di dinamica negli autografi).

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4. Tipi di edizione musicale
Edizione diplomatica

• Un’edizione diplomatica ripropone fedelmente un


singolo testimone considerato particolarmente
importante o prezioso. Essa prevede l’esatta e fedele
riproduzione a stampa di un esemplare (manoscritto o
a stampa), senza che abbia luogo da parte del
curatore o dell’editore il benché minimo intervento.

• L’edizione diplomatica è rivolta a un pubblico di


addetti ai lavori che desiderino leggere il testo in una
forma maggiormente accessibile e comoda, in quanto
riprodotta su supporti recenti e maggiormente
disponibili, ma pur sempre aderente al testo così
come si presenta nella versione trascritta.

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4. Tipi di edizione musicale
Edizione diplomatica/interpretativa

• Rispetto all’edizione diplomatica, quella


diplomatica/interpretativa aggiunge un livello di
interpretazione da parte del curatore.

• Essa permette la correzione di tutti quegli aspetti


poco chiari al lettore non specializzato, che potrebbe
avere non poche difficoltà a rapportarsi col testo
originale.

• Quando si rende necessaria un’interpretazione?


Quando si ha scarsa leggibilità o si rilevano vere e
proprie lacune nella fonte (buchi nella carta, macchie,
parti illeggibili); oppure quando vengono corretti
errori evidenti.
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4. Tipi di edizione musicale
Edizione anastatica

• L’edizione anastatica, anche detta facsimile, è


basata sulla riproduzione con tecniche
fotografiche di un singolo testimone. In questo
modo, vengono trasmessi non solo i contenuti, ma
anche la forma e tutti i particolari della notazione
musicale dell'originale.

• Più di una qualsiasi trascrizione, la riproduzione


fotografica permette di dar conto delle
peculiarità della scrittura, dei suoi pregi e dei
suoi limiti, e può trasmettere attraverso la
semiologia eventuali intenzioni del compositore.

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4. Tipi di edizione musicale
Edizione anastatica

• Un'edizione anastatica può sostituire con vantaggio


un’edizione diplomatica, ma per sua natura mantiene
inalterate anche eventuali lacune del testo originale,
rendendo a volte problematica la corretta lettura o
interpretazione dell'opera.

• Le edizioni anastatiche, generalmente non corredate


da altre indicazioni, sono spesso fonte di discussione
per i musicologi e i musicisti più esigenti.
Come è stato scelto il testimone da pubblicare? Era il
più autorevole, il più leggibile, l’unico accessibile?
L'ideale sarebbe disporre di un minimo apparato
critico per l’inquadramento all'interno della storia
della tradizione del testo.

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4. Tipi di edizione musicale
Edizione anastatica

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4. Tipi di edizione musicale
Edizione anastatica

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4. Tipi di edizione musicale
Edizione urtext

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4. Tipi di edizione musicale
Edizione urtext

• Le edizioni urtext (letteralmente testo originale) nascono


dall’esigenza di riportare in primo piano il pensiero dell’autore
che, con le edizioni pratiche, era andato perduto a favore dei
vari stili musicali dei revisori.

• Spesso le edizioni pratiche contengono errori che si


tramandano di edizione in edizione, e la stratificazione dei
segni di agogica, espressione, fraseggio rende impossibile
stabilire cosa realmente avesse scritto il compositore. Le
edizioni urtext si prefiggono di mettere in primo piano la fonte
autentica, utilizzando di norma un testimone autorevole.

• Per essere efficace, la pubblicazione del testo musicale dovrà


essere preceduta da uno studio dei testimoni disponibili al fine
di indicare quello più autorevole. In mancanza di un testimone
autorevole, non si può avere una vera edizione urtext.
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4. Tipi di edizione musicale
Edizione urtext

Le edizioni urtext possono


contenere anche indicazioni
aggiuntive per l’esecutore.

Tutti i simboli
eventualmente aggiunti,
generalmente molto rari,
vengono in ogni caso
evidenziati in maniera
inequivocabile con parentesi
quadre o da un diverso
carattere.

Nell’esempio a lato, oltre


alle diteggiature, sono stati
aggiunti alcuni abbellimenti
ed è stata dettagliata la
realizzazione di altri.
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4. Tipi di edizione musicale
Edizione critica

• In filologia o nella critica testuale, per edizione critica


si intende una pubblicazione del testo mirante a
ristabilirne la forma originale, il più possibile
rispondente all’ultima volontà dell'autore.

• Ci si basa dello studio comparato (collazione) di


ciascun passo dei diversi testimoni diretti e indiretti
esistenti, siano essi manoscritti o testi a stampa.

• L’edizione si presenta con un apparato critico che


riporta le lezioni varianti.

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4. Tipi di edizione musicale
Edizione critica vs. urtext

• La principale differenza tra l'edizione urtext e


l’edizione critica è che quest’ultima studia ed
esamina tutti i testimoni pervenuti.

• Il testo musicale viene ricavato attraverso la


loro analisi comparata e cercando di ricostruire
un archetipo, ossia un primo esemplare
assoluto e autonomo.

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4. Tipi di edizione musicale
https://ludovico.lim.di.unimi.it/simulatest/editoria/survey_question.php?id=3
Ricostruzione di un’edizione critica

Si ricorda che la ricostruzione è la terza fase del


percorso di un testo (vedi lezioni precedenti).
Per arrivare a una ricostruzione scientificamente valida
di un’edizione critica è necessario effettuare 4 passaggi:
Ricostruzione

1. recensio (recensione)
2. collatio (collazione)
3. restitutio textus
(restituzione del testo)

4. emendatio (correzione degli errori)


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4. Tipi di edizione musicale
Passaggio 1: recensio

• La recensio (recensione, rassegna, disamina)


prevede la raccolta di tutti i testimoni
esistenti.

• È la fase preliminare e imprescindibile di


qualsiasi ricerca filologica: il censimento di
tutti i testimoni manoscritti o a stampa
dell’opera che si vuole pubblicare e di tutte le
testimonianze che la riguardano.

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4. Tipi di edizione musicale
Passaggio 2: collatio

• La collatio (collazione) prevede l’analisi e il


confronto di tutti i testimoni raccolti al
passaggio precedente.

• L’obiettivo, se possibile, è realizzare uno


stemma, cioè un albero genealogico dei vari
testimoni, catalogando tutte le operazioni che
andranno poi a confluire nell'apparato critico.

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4. Tipi di edizione musicale
Passaggio 3: restitutio textus

• La restitutio textus (restituzione del testo) è il


tentativo di ristabilire la lezione originaria,
attraverso la recensione (vedi passaggio 1) e,
quando occorre, la congettura.

• Esistono due correnti principali per operare


questo passaggio: il metodo di Lachmann
(detta anche lachmanniano o “stemmatico”) e
il metodo di Bédier.

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4. Tipi di edizione musicale
Il metodo di Lachmann

Karl Lachmann (4/3/1793, Braunschweig – 13/3/1851, Berlino)

• Il metodo di Lachmann, proposto dal filologo classico a


metà dell’Ottocento, ricostruisce il testo musicale
traendo le varie lezioni dai diversi testimoni e cercando
di ottenere un archetipo. La fase caratterizzante del
metodo è la prima, la recensio, che sfocia nella
ricostruzione dello stemma codicum. Per questo, il
metodo viene anche detto «stemmatico».

• Nonostante le critiche ricevute, tale metodo è ancor


oggi valido e rimane fondamentale soprattutto per
l'edizione dei testi classici greci e latini.

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4. Tipi di edizione musicale
Il metodo di Bédier

Joseph Bédier (Parigi, 28/1/1864 – Le Grand-Serre, 29/8/1938) 

• Rifiutando il metodo di Lachmann, il filologo instaura un nuovo


metodo nell'allestimento delle edizioni critiche basato sul criterio
del codex optimus (da lui definito bon manuscrit). Il metodo di
Bédier porta a scegliere il testimone più attendibile tra quelli
disponibili, presentandolo poi in edizione diplomatica o
diplomatica-interpretativa.

• Critica a Lachmann: secondo Bédier, spesso la tradizione si


bipartisce in due sole classi, ossia esiste una forza dicotomica
che porta a poco a poco al raggruppamento dei testimoni in due
grandi famiglie. È dunque impossibile procedere alla scelta della
lezione tramite la legge di maggioranza. Inoltre, il metodo
lachmanniano finisce per produrre inevitabilmente testi
compositi, frutto dell'ingegno emendatore di un filologo ma mai
esistiti nella realtà.

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4. Tipi di edizione musicale
Passaggio 4: emendatio

• Non sempre il tentativo di ricostruzione dello stemma


codicum si basa su un’adeguata selezione delle lezioni.

• Di fronte a una recensione aperta (detta anche


orizzontale), cioè se l’intera tradizione non deriva da
uno e un unico archetipo, è necessario ricorrere a
strumenti correttivi basati su criteri interni, valutando
ad esempio quale tra le diverse lezioni
aderisca maggiormente all'abitudine stilistica
dell'autore o quale sia la lectio difficilior.

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4. Tipi di edizione musicale
Passaggio 4: emendatio

• La emendatio (correzione degli errori) è il passaggio


finale che porta alla stesura definitiva dell’edizione
critica.

• Nella filologia precedente a Lachmann, si distingueva


una emendatio ope codicum, eseguita in base a
collazioni, per lo più non sistematiche, e una
emendatio ope ingenii, eseguita per congettura.

• Nell’uso moderno l’emendatio è solo


congetturale e a essa si fa ricorso come
ultima ratio (misura estrema) laddove la
lezione fornita dai manoscritti non appare
accettabile.
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4. Tipi di edizione musicale
Condizioni per un’edizione critica

Secondo il Manuale di filologia


italiana di Armando Balduino (1979),
si può parlare di edizione critica con
piena legittimità soltanto a
condizione che:
1. le ricerche siano state compiute
sulla base di tutte le
testimonianze rintracciabili e con
ogni mezzo utile ai fini della
restitutio textus;
2. I lettori abbiano a disposizione
tutti gli elementi necessari per
controllare e giudicare l’operato
dell’editore.

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4. Tipi di edizione musicale
Apparato critico

• L’apparato critico è la sezione dell'edizione dedicata a


documentare lo stato della tradizione di un testo, dando
conto delle scelte operate dall’editore nella
costituzione del testo stesso.

• L'apparato critico assolve principalmente due funzioni:


1. indica al lettore i punti in cui il testo stampato è
differente dalla tradizione manoscritta o dalle
congetture di altri studiosi;
2. nel riportare in maniera precisa le varianti di un
testo, fornisce i mezzi necessari perché il lettore
possa giudicare, criticandole o approvandole, le
scelte dell'editore.

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4. Tipi di edizione musicale
Apparato critico

L’apparato critico ha i seguenti scopi.


• Motivare alcune scelte del testo contrassegnate
convenzionalmente, quali:
• espunzioni congetturali
• integrazioni congetturali
• riparazioni di danni meccanici
• congetture derivanti da guasti non sanabili
• Motivare le scelte di lezioni in caso di molteplici testimoni:
• le discrepanze dall'archetipo
• le varianti rigettate
• le sotto-varianti
• le varianti documentate in più testimoni quando queste siano
rifiutate in favore di singole lezioni, minoritarie ma
considerate più probanti
• dubbi sulla giusta lezione del testo

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4. Tipi di edizione musicale
Apparato positivo e negativo

L’apparato può essere positivo o negativo:


• il positivo registra in primo luogo la lezione seguita
nel testo e indica le fonti che la testimoniano; in
secondo luogo, può/deve tener traccia delle lezioni
alternative;
• il negativo registra e documenta solo le lezioni non
seguite. La lezione seguita nel testo e i testimoni che
la seguono devono essere indotti ex silentio.
(definizioni tratte dall’Enciclopedia italiana Treccani)

L’apparato positivo è più chiaro e ispira maggiore


fiducia, ma – dovendo dare conto anche (e soprattutto)
della lezione seguita, occupa più spazio. 

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4. Tipi di edizione musicale
Dove trovare l’apparato critico

In una partitura, l’apparato critico tipicamente si trova


nella prefazione e sotto forma di annotazioni nelle pagine
di musica notata.

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4. Tipi di edizione musicale
Parte 2

NEL DOMINIO DIGITALE

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4. Tipi di edizione musicale
In ambito digitale

Considerando le fonti digitali, si possono riconoscere le


seguenti tipologie di risorse musicali:
A. manoscritto digitale – composizione originale redatta
elettronicamente dall'autore;
B. nuova edizione di musiche preesistenti;
C. riproduzione fotografica orientata al documento
(facsimile digitale dell’intero documento);
D. riproduzione fotografica orientata al testo (ristampa
anastatica digitale del testo musicale).

I punti C e D sono simili, ma nel primo caso l’attenzione è


sull’intero documento (inclusi, ad esempio, copertina,
frontespizio, ecc.), mentre nel secondo è sulla porzione
di documento con contenuto musicale.
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4. Tipi di edizione musicale
Strumenti hw/sw e formati

A. manoscritto digitale - composizione originale redatta


elettronicamente dall'autore;
B. nuova edizione di musiche preesistenti;

Scrittura o trascrizione con digital score editor, esportazione in


formati grafici o stampa, formati proprietari o di interscambio.

C. riproduzione fotografica orientata al documento (facsimile


digitale dell’intero documento);
D. riproduzione fotografica orientata al testo (ristampa anastatica
digitale del testo musicale).

Operazioni di acquisizione dell’originale in digitale (scansione o


tecniche fotografiche), eventuale fotoritocco e impaginazione con
appositi software, formati grafici.

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4. Tipi di edizione musicale
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