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Mercantilismo (1500 -1750)

• Trasformazione della società feudale

• Maggiore attività economica, vendita della produzione, acquisto degli input


(lavoro)

• Crescita delle città e degli stati nazionali

• Obiettivo dei loro scritti: favorire la ricchezza degli stati nazionali

• Non è una scuola, gli autori erano mercanti, commercianti, uomini d’affari
La ricchezza delle nazioni
• La ricchezza è costituita da oro e metalli preziosi (bullionismo)
• La ricchezza totale è fissa
• Se uno stato si arricchisce, un altro deve impoverirsi
• Come procurarsela, come impossessarsi dell’oro di altri stati?
• Guerre di conquista di territori con miniere
• Esportare beni in cambio di oro
• Non importare per non fare defluire oro
• Per questo si occuparono di commercio internazionale, di esportazioni e
importazioni (bilancia commerciale)
EX - IM
Antonio Serra
• Breve trattato sulle cause che possono fare abbondare li regni d’oro e
argento dove non sono miniere, con applicazione al regno di Napoli
(1613)

• Spiega che bisogna


• attivare tutte le industrie che non dipendono dall’ambiente (commercio,
manifatture, …)
• Esportare (fare affluire oro)
• Sostituire le importazioni (non fare defluire oro)
La teoria dei mercantilisti
• Produrre, ma per esportare
• Non vendere sul mercato interno, ma esportare
• Consumare poco all’interno, per esportare e non importare
• Tenere bassi i salari (anche impedendo l’emigrazione) per
• Consumare poco
• Tenere bassi i prezzi (i salari sono una componente del costo) per avere
esportazioni più competitive ed esportare di più
• Fare lavorare il maggior numero possibile di ore per riuscire ad ottenere il
salario di sussistenza
Protezionismo
• E’ una visione dell’economia che richiede un intervento pubblico
massiccio per
• Ridurre le importazioni (con dazi, quote e tariffe)
• Incentivare le esportazioni

• La politica protezionista avrebbe dovuto mantenere sempre in attivo


(in surplus) la bilancia commerciale, per fare affluire oro dagli stati
esteri
EX – IM > 0
Jean Baptiste Colbert (1619-1683)
• Ministro delle Finanze francese, mercantilista

• Favorì l’industria francese di prodotti di lusso da esportare


• Concedeva privilegi monopolistici a determinate attività industriali e
artigianali
• Incoraggiò l’ingresso di artigiani esperti dall’estero
• Creò commissioni statali per il controllo della qualità dei prodotti da esportare
• Soppresse la libertà di iniziativa
• Impose le consuete tariffe all’importazione
Smith e Keynes
• Smith: critica il protezionismo del «sistema mercantile», perché era
convinto liberoscambista
• Keynes: rivaluta i mercantilisti perché avevano stabilito un nesso causale
tra M e Y.
• Y => EX => M (nesso tra variabili reali Y e monetarie M)
• Con Smith e per tutto il pensiero successivo questo nesso non viene più
considerato.
• Le variabili reali si pensava dipendessero soltanto da altre variabili reali,
non da quelle monetarie.
• Fino a Keynes, il quale ristabilì il nesso tra M e Y.
Teoria quantitativa della moneta
MV = PY
• Sono grandezze macroeconomiche: M = moneta; V = velocità di circolazione della moneta;
P = livello generale dei prezzi; Y = reddito reale

• I mercantilisti capirono ed esaminarono le relazioni tra M e P, tra M e Y, tra V e P, tra V e Y.

• Jean Bodin (1569): con la scoperta dell’America, la grande quantità di oro e argento
arrivata in Europa provocava inflazione (relazione tra M e P)

• John Locke (fine 1600): effetti della velocità di circolazione della moneta (V) su P; M e V
influiscono anche su Y
Thomas Mun (1571-1641)
• Dirigeva la compagnia delle Indie orientali.
• Acquistava materie prime in India e le pagava con oro inglese.
• Importava materie prime per la manifattura inglese.
• Veniva criticato perché faceva defluire oro dall’Inghilterra verso l’India
• La bilancia commerciale con l’India era in disavanzo. EX-IM < 0

Il tesoro dell’Inghilterra dal punto di vista del commercio estero (pubblicato nel 1664)

• Condivideva tutte le idee mercantiliste


• Ma riteneva che la bilancia commerciale inglese dovesse essere in surplus nei confronti del resto
del mondo nel suo complesso, non verso ogni singola nazione
• Importare materie prime dall’India consentiva di esportare manufatti in altre nazioni.
William Petty (1623-1687)
Aritmetica politica (1676,pubblicato nel 1690)

• Idee mercantiliste ma novità metodologica


• Propone una misura delle grandezze economiche
• Propone tecniche statistiche: «numero, peso, misura»
• Misurare importazioni, esportazioni, popolazione, reddito, ecc.

• Origine dell’idea di sovrappiù della terra


Aritmetica Politica (1676, 1690)

«il metodo che adotterò a questo scopo non è molto usuale; invece di
usare solo concetti al comparativo e al superlativo e argomenti
intellettuali, ho deciso […] di esprimermi in termini di numero, peso, e
misura, di usare solo argomenti fondati sulle sensazioni e di considerare
unicamente quelle cause che hanno fondamenta visibili nella natura»
Bernard de Mandeville (1670 ca – 1733) (1)
Scrisse due edizioni di un poema satirico

L’alveare scontento (1704)


La favola delle api: vizi privati, pubblici benefici (1714)

• Virtù è la parsimonia (il risparmio, l’ascetismo), vizio è la prodigalità (la spesa, il


consumo)
• Sono viziosi tutti i sentimenti che inducono a spendere: la superbia, l’invidia, la vanità,
la volubilità
• Quando l’alveare è pieno di vizi è prospero: si consuma e si produce
• Quanto le api diventano virtuose, l’attività economica si arresta
Bernard de Mandeville (2)
• Considerazioni
• Enfasi sull’importanza dei sentimenti per le scelte economiche
• Enfasi sul ruolo dell’interesse individuale (vizi) che genera il bene comune
• Ma Mandeville non credeva nell’armonia spontanea tra interessi
individuali e interessi comuni
• Credeva che i vizi privati portassero a pubblici benefici solo se guidati da
un «abile politico»
• Il governo era tenuto a stimolare le passioni utili e a reprimere quelle
dannose
Bernard de Mandeville (3)

• Altre considerazioni tipiche dei mercantilisti


• Commercio internazionale
• Popolazione numerosa

• Scandalo per i filosofi moralisti

• Smith: interesse individuale porta a un beneficio collettivo

• Keynes: importanza dei consumi, della spesa, della domanda


• Keynes: intervento pubblico nell’economia

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