• Mercantilismo • Fisiocrazia • Smith (prima situazione classica) • Malthus, Ricardo, J.B. Say, (rivoluzione scientifica) • Marx (rivoluzione scientifica) • J. S. Mill (seconda situazione classica) • Jevons, Menger, Walras (rivoluzione scientifica) • Marshall (terza situazione classica) • Keynes (rivoluzione scientifica) Adam Smith (1) • Adam Smith (1723-1790) • Illuminismo scozzese. Si cercano • le leggi che governano il comportamento umano • I sentimenti che spingono a certe scelte • Le conseguenze dei comportamenti sulla vita sociale • Smith è un filosofo morale • Insegna a Glasgow scienze sociali e scienze umane • 1759 The Theory of Moral Sentiments • Che cosa tiene insieme la società? La sympathy. • Naturalismo filosofico = fiducia nell’ordine naturale Adam Smith (2) • Si ispira a: • Mandeville (i sentimenti «negativi» come base delle scelte economiche) • Fisiocratici (economia come scienza e liberismo); • Smith a Parigi nel 1764 per due anni • Hume (fine del mercantilismo) • Hutcheson (filosofo morale, contro Mandeville riteneva che nei comportamenti umani la benevolenza prevale sull’interesse individuale) • Smith cerca di spiegare come si concilia il vincolo sociale con l’interesse individuale (self-interest) • Schumpeter lo considera la prima situazione classica perché sintetizzò tutta la letteratura precedente su temi economici. Adam Smith (3) • Smith cercò di fornire il quadro generale del funzionamento del sistema economico • Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle Nazioni (1776) • La crescita della ricchezza era la sua preoccupazione principale. • La sua teoria su come arricchire la nazione è diversa da quella dei mercantilisti e anche dei fisiocratici.
• Ma il suo contributo fondamentale è la descrizione del funzionamento
dei mercati concorrenziali. Adam Smith (4) • Cominciamo però dalla domanda: per Smith è meglio il mercato o è meglio lo Stato? • Smith era un liberista, che credeva nell’ordine naturale e nella coincidenza tra interessi individuali e interesse collettivo • Credeva che ognuno, perseguendo il proprio interesse, promuovesse l’interesse della società • Vedremo che per Smith il mercato concorrenziale, senza essere pianificato, realizza il miglior risultato. Adam Smith (5) • Tuttavia è consapevole che ci sono degli ambiti in cui il mercato non funziona, nel senso che non vengono prodotti spontaneamente beni che sono necessari alla vita sociale
• Individua quattro ambiti in cui ritiene necessario l’intervento dello Stato:
• La difesa nazionale • L’amministrazione della giustizia • La produzione di beni pubblici, di utilità sociale, non prodotti dal mercato perché non profittevoli (le strade, le scuole) • Le industrie nascenti (proteggerle con dazi) Adam Smith (6) • Vediamo adesso il funzionamento dei mercati concorrenziali • Attraverso l’esempio del lutto nazionale riuscì a specificare con precisione il meccanismo che fa sì che in concorrenza il prezzo uguagli il costo (medio) di produzione. • Suppone che ci sia un lutto nazionale e che tutti vogliano acquistare stoffe nere. • L’aumento della domanda di stoffe nere provoca un aumento del loro prezzo e del profitto. • La presenza di profitto attrae altri imprenditori che convertono la loro produzione e offrono stoffe nere • Man mano che l’offerta aumenta il prezzo e il profitto si riducono • Il processo continua fino alla scomparsa del profitto Adam Smith (7) Adam Smith (8) • Il grafico di sinistra rappresenta il mercato delle stoffe nere. • Il grafico di destra la situazione dei costi medi e marginali di un’impresa • Il prezzo più basso nel grafico di sinistra è il prezzo naturale, pari al costo medio minimo nel grafico di destra (prezzo di lungo periodo) • I produttori di stoffe nere, di fronte all’aumento della domanda (spostamento della curva di domanda verso l’alto nel grafico di sinistra), aumentano il prezzo (prezzo di mercato) (prezzo di breve periodo) • Questo prezzo più alto genera profitto nel grafico di destra. • L’entrata di nuovi produttori di stoffe nere fa aumentare l’offerta (spostamento della curva di offerta verso destra) fino a che c’è profitto. • Quando il prezzo è di nuovo pari al costo medio minimo il profitto si esaurisce. Adam Smith (9) • Smith distingue dunque il prezzo naturale (determinato solo dai costi) dal prezzo di mercato (determinato anche dalla domanda) • Perché il prezzo di mercato scenda al suo livello naturale deve esserci libertà di entrata, cioè concorrenza: le risorse devono potersi spostare liberamente da un impiego ad un altro • Ecco perché Smith è a favore della concorrenza e contro i privilegi, i monopoli, che impediscono ai prezzi di ridursi fino al livello dei costi. • Quindi i produttori di stoffe nere cercano il profitto, e in questo modo offrono i beni che sono richiesti dai consumatori al minor prezzo possibile. • Questo meccanismo è noto come la mano invisibile Adam Smith (10) • Smith non usa mai la metafora della mano invisibile in un contesto concorrenziale, ma è questo il significato che ha assunto nel tempo • I produttori offrono i beni non per la loro benevolenza, ma per il proprio interesse (il profitto). • In questo modo realizzano la migliore situazione per i consumatori. • Per questo si dice che mentre perseguono i propri obiettivi egoistici sono portati «come da una mano invisibile» a realizzare il bene della società. “Non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che ci aspettiamo il nostro pranzo, ma dalla cura che essi hanno per il proprio interesse. Non ci rivolgiamo alla loro umanità ma al loro interesse personale” Adam Smith (11) • Come Cantillon e come i Fisiocratici, Smith distingue nella società dei «settori». • Per lui ci sono tre «classi» che si distinguono per il reddito che percepiscono, in base alla funzione che svolgono nell’economia • Lavoratori che percepiscono il salario (W) • Capitalisti che percepiscono il profitto (Π) • Proprietari terrieri che percepiscono la rendita (R) • Il reddito nazionale (Y) si divide in queste tre quote (distribuzione del reddito, torneremo) • Y=W+Π+R Adam Smith (12) • Per Smith il ruolo del capitalista era cruciale, perché:
• I capitalisti allocano in modo efficiente le risorse nei mercati concorrenziali
• E’ l’unica classe in grado di risparmiare, perché i salari dei lavoratori sono troppo bassi per risparmiare, e i proprietari terrieri spendono in servizi e beni di lusso • E’ l’unica classe che usa il risparmio per investire, e dall’investimento (accumulazione del capitale) dipende la crescita (vedremo)
• Per queste ragioni era importante che una quota del reddito nazionale andasse ai profitti