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ECONOMICA
INDUSTRIALE
Giacomo Girolimini
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INGHILTERRA DEI SECOLI XVI-XVIII
Con la crisi italiana e la svalutazione, la produzione italiana non riuscì più a soddisfare le richieste
dei mercanti tedeschi, i quali indirizzarono la loro domanda sui pannilana inglesi.
• Enclosures1
Circuito
• Putting out system2
commerciale
• Mercanti londinesi
Londra-Anversa
1 Con il termine enclosures ci si riferisce alla recinzione dei terreni comuni (terre demaniali) a
favore dei proprietari terrieri della borghesia mercantile avvenuta in Inghilterra tra il XVII ed il XIX
secolo.
2Gli storici usano l'espressione tedesca Putting out sy. per indicare un sistema di organizzazione
della produzione su commissione ampiamente adottato in Europa fra il XIII e il XIX secolo. Nel P.
O. S. il committente (di solito un mercante) consegnava al lavoratore la materia da lavorare e
pagava metà del salario pattuito, quando ritirava il prodotto finito (spesso dopo una settimana)
saldava il compenso.
2
2) 1560-XVII secolo.
Apertura della
•pirateria
società inglese agli
•vittoria sull’armada stranieri:
Abbiamo lo sviluppo
spagnola nel 1588 della NEW DRAPERY,
•affluenza di Valloni e un nuovo tipo di
Ugonotti
produzione laniera
opera di immigrati
• Nasce il Grand tour, valloni.
ovvero l’idea
dimandare i giovani
all’estero per
studiare e per fare il
tour del continente.
Nasce la potenza Nel 1688 abbiamo Crisi del legno del XVI
commerciale inglese:
la Gloriosa secolo e uso del
rivoluzione con la carbone.
•compagnie quale non fu una
commerciali
semplice lotta alla
•industria cantieristica
successione bensì
Impero coloniale l'inizio di una
commerciale
nuova monarchia
•Piazza commerciale di tipo
di Londra
costituzionale la
•Mercantilismo e quale, con la
protezionismo nati Dichiarazione dei
con i Navigation acts diritti (Bill of Rights
del 1651, i qusalitutte - 1689), riconobbe
le importazioni inglesi le prerogative del
dovevano essere Parlamento e i
trasportate su navi limiti posti
inglesi o del paese all'autorità regia. Al
esportatore, anche le re rimase
merci provenienti da sostanzialmente il
paesi extra europei. potere esecutivo.
3
3) Tardo XVIII secolo (Rivoluzione Industriale)
SETTORE MINERARIO
• 1706 fusione col coke di Darby3
SETTORE LANIERO
• 1733 shuttle di Kay9
3Abraham Darby è ricordato in particolare per essere stato il primo ad ottenere la ghisa da minerali di ferro
utilizzando non più carbone di legna ma carbon fossile sia pure preventivamente trattato sotto forma di
carbon coke.
8 La "mula" (il filatoio di Crompton, detto mule) stirava e torceva simultanemante lo stoppino e continuava a
tirare anche dopo che la torcitura si arrestava, producendo filati di titolo ben più elevato di quanto potesse
dare la ruota.
9La spoletta volante o navetta lanciata (in inglese flying shuttle) è un congegno inventato nel 1733 da
John Kay per consentire la tessitura automatica.
Consiste in una navetta (piccolo manufatto in legno di forma affusolata) che contiene una spoletta dove è
avvolto il filato. Essa viene lanciata da un lato all'altro dell'ordito da un apposito congegno posizionato sul
porta pettine (cassa battente) di un telaio da tessitura.
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LA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Con il sorgere o risorgere delle città ci fu una rivolta contro l’assetto agrario-feudale. Così si ebbe
l’inizio della fine di una società in cui potere e risorse economiche erano basati sulla proprietà
terriera. Cominciò ad emergere una società basata sull’attività mercantile e manifatturiera.
INNOVAZIONI TECNICHE
• Meccanica
• Siderurgica
• Settore minerario
NUOVI MATERIALI
• Ferro
SISTEMA DI FABBRICA
• Disciplina di fabbrica10
• Città industriali
2) L’ espulsione delle donne dal mondo del lavoro, dovuto al fatto che esse
dovettero salvare la famiglia e colmare il vuoto dell’assenza del marito,
partito per andare a lavorare in posti lontani da casa.
Le uniche imprese ad
avere ingenti
capitali
provenienti
dalla finanza
pubblica erano le ferrovie, non
direttamente gestite dallo Stato.
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MODELLI DI INDUSTRIALIZZAZIONE
Con la sua teoria produsse degli stadi di sviluppo, i quali portano una società agricola a diventare
società industriale. Questi stadi sono 5:
A) SOCIETA’ TRADIZIONALE:
Questo è il punto di partenza, si ha un basso sfruttamento delle risorse naturali del suolo. C’è un
equilibrio popolazione/risorse con lenta crescita.
B) TRANSIZIONE:
Avvio della crescita autosostenuta dei settori leader, dunque abbiamo una crescita settoriale
squilibrata con una compressione dei consumi.
D) MATURITA’:
Abbiamo una stabilizzazione della crescita. L’investimento ristagna e dunque si possono dedicare
più risorse ai consumi.
Il tasso di accumulazione diminuisce, si ha uno sviluppo dei settori tradizionali e più potere
d’acquisto può essere distribuito per il consumo.
La teoria di Rostow non è in grado di spiegare come si passa da uno stadio all’altro, quali sono i
meccanismi di formazione dell’imprenditorialità ed signora il ruolo dello Stato e delle interazioni
economiche internazionali.
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2) “TEORIA DELLO SVILUPPO RITARDATO” GERSCHENKRON
Questa teoria non parla dell’intero processo di Industrializzazione ma parla soltanto di due fasi
(transizione e decollo). Esso identifica i meccanismi che permettono ai vari paesi di iniziare il
processo di sviluppo, pur trovandosi nella posizione di ritardatari11 .
A) Incomincia la sua riflessione con il concetto di arretratezza relativa dei paesi che si
sviluppavano dopo (Late Comer) rispetto a quelli che si sviluppano prima (First Comer).
Egli posiziona i vari paesi a una distanza dalla Gran Bretagna: il paese più vicino alle condizioni
della società inglese ha più possibilità di imitarla senza ritardi, il più lontano è più soggetto al
ritardo.
B) Si vede comunque una possibilità di recupero grazie alla creazione di fattori sostitutivi,
compensando i prerequisiti mancanti simili a quelli inglesi e capaci di svolgere il medesimo ruolo
ma in modo diverso. Questi fattori sono lo Stato (crea infrastrutture), le banche, il capitale
straniero, ecc.
C) Si ha un Big Spurt, ovvero un decollo della Nazione, molto più rapido rispetto a quello dei First
Comer perché il Late Comer non hanno bisogno di innovazione ma imitazione, ovvero
perfezionare quello che è già stato creato dal altri. I Late Comer vanno a superare o ad imitare i
First Comer, dunque si ha un agganciamento, chiamato Catching Up (Lo sviluppo dell’istruzione
generalizzata e diffusione delle conoscenze, sono molto importanti per imitare un altro paese).
LA DRAMMATICITA’ E’ PROPORZIONALE AL
RITARDO RELATIVO!
Il Belgio è un piccolo stato diviso in due regioni, la Vallonia e le Fiandre, unite dalla capitale
Bruxelles. Esso andò prima sotto il controllo francese e poi venne Accorpato ai Paesi Bassi.
Divenne regno autonomo soltanto dopo una rivoluzione avvenuta nel 1830.
Il Belgio vide il suo decollo nei settori tipici del modello inglese (siderurgia, tessile e meccanica) tra
il 1820 e il 1840. Tutto questo è dovuto a:
1) “Precondizioni”
2) “Fattori sostitutivi”
• Istituzione della Société générale de Belgique e della Banque de Belgique, le quali finanziarono
le imprese industriali, anche di notevoli dimensioni.
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GERMANIA XIX SECOLO
Grazie alla Prussia, nel 1818, ci fu un’apertura agli scambi internazionali abbassando e
semplificando i dazi. Si creò lo Zollverein12, introdotta nel 1833. Tra il 1830 e il 1850 si formarono
le precondizioni per il decollo economico della Germania.
Con lo Zollverein e l’avvio dello sfruttamento dei giacimenti del bacino del Ruhr, la Germania ebbe
il suo decollo nel 1871 (dopo l’unificazione).
Queste banche possedevano anche azioni di imprese, esse piazzavano i loro uomini nei consigli
d’amministrazione per seguire da vicino l’andamento dell’impresa ma non erano azionisti di
spicco.
Si svilupparono le industrie:
• Siderurgiche
• Elettriche
Esse avevano convertibilità bellica, infatti queste industrie chiamate anche “Industrie pesanti” si
potevano tranquillamente trasformare in industrie di guerra.
12Lo Zollverein (tedesco per "Unione doganale"), o Unione doganale tedesca, fu un'unione
doganale attuata nel 1833, durante la Rivoluzione industriale, per creare un miglior flusso
commerciale tra 38 stati della Confederazione Tedesca e per ridurre la competizione interna.
13 Un cartello, in economia, è un accordo tra più produttori indipendenti di un bene o un servizio
(anche illegali, come un cartello della droga) per porre in essere delle misure che tendono a
limitare la concorrenza sul proprio mercato.
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FRANCIA XVIII-XX SECOLO
La Francia è un caso difforme da quello inglese perché, a differenza dell’Inghilterra, essa nel 1851
aveva un grande ritardo manifatturiero ed era caratterizzata dal settore agricolo (64% popolazione
attiva).
• La Commune14, IIIRepubblica
• Belle époque
• Alimentare
• Tessile
• Siderurgia
• Meccanica
• Elettricità
• Automobile
Soltanto con Napoleone, nel 1852, si istituì la Société Générale du credit mobilier, essa diede un
grande appoggio alle imprese industriali ma fallì ne 1867. Successivamente fu fondata, nel 1872,
la Banque de Paris et des Pays Bas nota come la Paribas.
14 La Comune di Parigi è il governo socialista che diresse Parigi dal 18 marzo al 28 maggio 1871.
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USA XIX-XX SECOLO
Alla fine del 700’ gli USA avevano l’80-90% di forza lavoro agricola con una buona produttività,
data l’abbondanza di risorse. Le industrie vennero create già in quel periodo e continuarono ad
espandersi nella prima metà dell’Ottocento. Il vero decollo lo avremo con la costruzione delle
ferrovie e la fine della guerra civile.
Negli USA nacque la grande impresa (dal 1865) ed ebbe grande successo rispetto all’Europa,
tutto grazie a questi elementi:
Siccome le risorse erano abbondanti, gli Americani cercarono sempre di organizzarle e sfruttarle
al meglio, senza andare a sottrarle ad altre popolazioni.
La nazione americana aveva un popolo di coloni e quindi disponibili al rischio. Essi cerano di
costruirsi un futuro con le loro mani, senza farsi problemi di spostamento o di rischio (c’era una
bassa densità di popolazione immigrata).
La grande impresa venne creata anche grazie ad una forte meccanizzazione (alti salari e scarsità
di manodopera ) ed implicò una produzione di massa (grande domanda omogenea).
Banche
Autofinanziamento
Borsa
mantenute piccole
restrittive.
La grande impresa nacque dalle lunghissime ferrovie statunitensi, dunque esse avevano bisogno
di un forte coordinamento, creato grazie alla nascita del CAPITALISMO MANAGERIALE
Esso creò le burocrazie manageriali, la separazione della proprietà dalla gestione e una struttura
oligopolistica dei mercati.
12
Con lo sviluppo degli USA si ebbe una spinta nella creazione di:
Grazie alle grandi imprese e alla relativa scarsità di popolazione immigrata si creò
1) Lingua;
2) Moneta: Si creò una grande banca centrale chiamata la Federal Reserve (1914);
3) Legislazione federale: Negli USA non c’erano leggi, essendo un paese da poco scoperto. Le
leggi incominciarono a formarsi in un ambiente democratico. Vennero richieste delle leggi
antitrust per difendersi dall’eccessivo gigantismo;
4) Protezionismo: Per poter sfruttare il proprio mercato interno senza preoccupazioni, si instaurò
nel 1898 il protezionismo.
Superati gli anni travagliati delle guerre napoleoniche, l’Italia venne riorganizzata dal Congresso di
Vienna (1815) in 7 stati. Con l’ascesa di Cavour e di Garibaldi, si dette adito al desiderio di liberare
il sud dai Borboni e successivamente di unificare l’Italia. Grazie alla I guerra d’Indipendenza
(1848-49) e alla II guerra d’Indipendenza (1860-61) venne creato il Regno d’Italia. Soltanto con la
III guerra d’Indipendenza (1866) venne annesso il Veneto e nel 1871 ci fu la presa di Roma.
Dopo il 1861 fino al 1876, la Destra storica governò il paese, la quale legò la moneta al Gold
Standard18. Non venne mai creata una banca centrale.
• Guerre
Nel 1876 fino al 1887 andò al potere la Sinistra storica con Depretis, da qua inizia la svolta
industrialista grazie al protezionismo. Si arrivò, nel 1882, al boom degli anni ottanta, grazie alla
creazione della prima acciaieria italiana a Terni.
A causa di una grande speculazione edilizia si andò, nel 1892, verso una grande crisi bancaria,
con a successiva creazione della Banca d’ Italia. Vennero create molte banche miste alla tedesca.
Nel 1898 vediamo il Take off italiano, fino alla I guerra mondiale, di molti settori industriali, in
particolare di quello elettrico, quello meccanico e quello della gomma. In realtà lo sviluppo pieno
avvenne nel nord-ovest italiano (Piemonte, Lombardia e Veneto, definito il triangolo industriale).
Il sud rimase poco progredito e venne aiutato da le leggi speciali, senza miglioramenti.
18 Spiegato successivamente.
19 Il monte di pietà è un'istituzione finanziaria senza scopo di lucro, di origini tardo-medievali,
sorta in Italia nella seconda metà del XV secolo su iniziativa di alcuni frati francescani, allo scopo
di erogare prestiti di limitata entità (microcredito) a condizioni favorevoli rispetto a quelle di
mercato.
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Di seguito verrà spiegato il modello di sviluppo italiano:
L’obiettivo italiano era quello di conquistare il Mediterraneo, dunque serviva la marina militare e
l’industrializzazione.
• Protezionismo
• Equilibrio della bilancia dei pagamenti con l’importazione di materie prime e tecnologie
Portò ad un ritardo dello sviluppo di settori di beni di consumo ad alta intensità di lavoro, dunque
aumentò l’emigrazione e la conseguenza di tutto fu:
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RUSSIA XIX-XX SECOLO
La Russia aveva subito notevoli influenze dall’oriente e solo per iniziativa dello zar Pietro I il
Grande si era aperta a qualche maggiore influenza europea. Esso utilizzò la marina, i porti (S.
Pietroburgo), manifatture di stato (Urali), istruzione, ecc.
Con la perdita della guerra di Crimea (1855) la Russia mostrò l’arretratezza del paese, così nel
1861, lo zar Alessandro II abolì la servitù della gleba. Questo però non liberò affatto né la
coltivazione, né la terra né la mobilità dei contadini perché le decisioni sulla distribuzione delle
terre da coltivare e il controllo dei lavori furono date alla comunità di villaggio (mir), chi voleva
emigrare doveva continuare a pagare le imposte e le rate del riscatto (il pagamento del riscatto
venne abolito soltanto nel 1907 e si instituì la privatizzazione delle terre).
Nel XX secolo la crescita rallentò, poi ci fu la guerra russo-giapponese (1904-1905), che fu persa,
successivamente ci fu la rivoluzione che portò alla riforma agraria, la quale privatizzò le terre,
creando:
Alla vigilia della prima guerra mondiale l’economia russa era disastrosa, gli imprenditori russi
erano pochi e male organizzati ma soprattutto relativamente emarginati dal punto di vista sociale.
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GIAPPONE XIX-XX SECOLO
A seguito della penetrazione Occidentale in Cina, gli americani, grazie all’ammiraglio Perry, tra il
1853-54 violarono il porto di Tokyo, approdo utile per le navi della California che andavano in Asia.
Gli americani imposero al Giappone, comandato dall’imperatore della dinastia Tokagawa, i trattati
ineguali, in base ai quali il Giappone si doveva aprire e non poteva imporre dazi superiori al 5%.
Nel 1868 andò al trono un giovane chiamato Mutsuhito, esso iniziò una serie di riforme
istituzionali. Questo movimento è noto come restaurazione Meiji:
• Vennero abolite le caste e i samurai non ricevettero più uno stipendio e vennero spinti a
intraprendere carriere d’affari
• Guerra contro la Cina (1894-95) con la quale conquistò Taiwan, rinominata Formosa
• Guerra contro la Russia nel 1905 con la quale conquistò la Corea e la Manciuria
Nacquero le Zaibatsu, delle grandi costellazioni d’imprese, le quali lavorano sinergicamente. Esse
erano finanziate da delle banche ubicate al loro interno, di proprietà di famiglie nobili e erano, il
più delle volte, di proprietà familiare.
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LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
PRODUZIONE DI MASSA
1) Con la produzione di massa troviamo un forte aumento del commercio internazionale (bassi
costi di trasporto). Grazie alla multilateralizzazione del commercio, i paesi non avevano bisogno
di bilanciare le importazioni e le esportazioni (bilancia dei pagamenti) con ogni singolo partner
commerciale perché le compensazioni si potevano effettuare sull’aggregato. OGNI PAESE DEVE
PRESTARE ATTENZIONE ALLA PROPRIA BILANCIA DEI PAGAMENTI.
3) Si potenziò la centralità delle economie interne grazie alla grande impresa, la quale puntò su
economie di scala (integrazione orizzontale come trust, fusioni e cartelli) e su economie di flusso
(integrazione verticale a monte e a valle, come la figura sopra presentata)20. Con la centroità delle
economie interne abbiamo anche un’integrazione dei mercati interni, formata da:
1) L’organizzazione del lavoro era fondata sul fordismo (Con la parola fordismo si indica una
peculiare forma di produzione basata principalmente sull'utilizzo della tecnologia della catena di
montaggio (assembly-line) al fine di incrementare la produttività.). Esso non deve essere confuso
con il Taylorismo (Taylor ideò alcune tecniche per migliorare e velocizzare il sistema produttivo:
• One best way (un metodo migliore di tutti gli altri): sequenza di movimenti attuata dagli
operai per arrivare al massimo rendimento col minimo sforzo.
• Selezione scientifica della manodopera: ricerca dell'operaio giusto al posto giusto, al fine di
ottenere il massimo rendimento.
Rispetto al Taylorismo, il Fordismo prende atto che i livelli di produttività aumentano attraverso
incentivi materiali e l'incremento dei salari dei lavoratori, non solo con il controllo diretto del
caporeparto. In questo modo i lavoratori diventano anche consumatori degli stessi prodotti. Si può
dire quindi che la differenza sostanziale tra Taylorismo e Fordismo stia nel fatto che quest'ultimo,
che fa leva sulla tecnologia del tempo nel modificare le operazioni di montaggio, risulta essere più
concreto ed applicabile rispetto a quello che sembrava essere soltanto un metodo scientifico).
• Autofinanziamento
• Grande banca (La banca centrale aveva il monopolio sull’emissione di carta moneta e del
mantenimento delle riserve auree.)
• Borsa
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IL SECONDO COLONIALISMO
Il colonialismo non è stato praticato da tutti i paesi avanzati. Gli Stati Uniti non sono stati una
potenza coloniale, mentre molti paesi europei lo sono stati, anche il Giappone (Taiwan e Corea).
Nuove
terre Conversi
Competizione
con altre
d’insediamento one potenze
La Gran Bretagna, alla vigilia della prima guerra mondiale, aveva un buon rapporto con le colonie.
Le colonie furono avvantaggiate perché molte imprese inglesi vi operavano come monopolisti.
A causa dell’insistenza dell’Inghilterra sulle industrie della prima rivoluzione industriale (obsolete),
rifornite di materie prime delle colonie, essa perse la leadership perché venne superata
tecnologicamente.
20
IL GOLD STANDARD
Il sistema aureo (o, in inglese, gold standard) è un sistema monetario internazionale nel quale la
base monetaria è data da una quantità fissata d'oro.
La prima nazione ad adottare questo sistema monetario fu la Gran Bretagna. A partire dal 1815
conservò uno standard bimetallico (oro e argento). Durante le guerre napoleoniche, la Banca
d'Inghilterra, con l'autorizzazione del governo, sospese il pagamento, cioè si rifiutò di pagare oro e
argento in cambio delle proprie banconote.
Dopo le guerre il governo decise di ritornare ad uno standard metallico, ma scelse l'oro invece
dell'argento.
Le quantità di oro che la Banca d'Inghilterra custodiva nei suoi forzieri determinava la quantità di
credito che essa poteva accordare sotto forma di banconote e depositi.
Di conseguenza il movimento di entrata e uscita dell'oro del paese, in funzione della bilancia dei
pagamenti, determinava fluttuazioni nella riserva totale di moneta, che a sua volta causava delle
oscillazioni nella dinamica dei prezzi:
Per i primi tre quarti del XIX secolo la maggior parte degli altri paesi adottò uno standard argenteo
o bimetallico. Alcuni paesi non ebbero alcuno standard metallico, tuttavia a causa della posizione
di preminenza della Gran Bretagna nel commercio mondiale, quasi tutti i paesi furono coinvolti
dalle sue fluttuazioni economiche.
La prima nazione dopo la Gran Bretagna ad adottare ufficialmente il gold standard fu il nuovo
impero tedesco.
IL GOLD STANDARD VENNE ABBANDONATO DEFINITIVAMENTE NEL 1973 PER DUE MOTIVI:
1) La scarsità di oro, che il grande aumento dell’attività economica rendeva inevitabile, venne
vista come un inutile fattore limitante perché creava deflazione.
2) La disciplina per impedire l’eccessiva inflazione venne ridimensionata dalla maggiore
consapevolezza e correttezza delle autorità monetarie dei paesi più forti, cosicché si capì che
era possibile mantenere stabili prezzi anche senza l’oro.
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CRONOLOGIA ECONOMICA DEL XX SECOLO
22
LA PRIMA GUERRA MONDIALE E LE POLITICHE
MONETARIE DEGLI ANNI VENTI
La I guerra mondiale fu lunga e distruttiva. Quasi 9 milioni furono i soldati morti, in più 40 milioni di
persone furono uccise dall’epidemia di Spagnola, un’influenza letale. Essa fu in larga misura una
guerra di posizione ma non mancarono le incursioni aeree. Le spese militari furono consistenti e
molti paesi, come l’Italia e la Francia, dovettero ricorrere a nuove fonti di finanziamento industriale
perché il finanziamento privato ( tassazione e debito pubblico) non bastava per coprire tutti gli
impegni. I Governi fecero ampio ricorso alla stampa di cartamoneta, creando inflazione e dunque
uscirono dal Gold Standard. L’impero asburgico venne smembrato, nacquero 10 nuove nazioni,
più due città libere (Fiume e Danzica) e le regioni che passarono all’Italia. L’Europa si stava
frammentando sempre di più. La Lega delle Nazioni creata a Versailles non riuscì a fornire capitali
necessari ma i paesi dovettero raccoglierli sui mercati internazionali a tassi correnti. I nuovi stati
dovettero affrontare altri problemi:
Si può affermare che la riorganizzazione territoriale dell’est Europa avrebbe avuto bisogno di un
periodo di prosperità internazionale e di pace per consolidarsi ma questo non avvenne perché
scoppiò la grande crisi e la II guerra mondiale.
• Frammentazione dello spazio economico europeo (e mondiale) a causa dell’uscita dal Gold
Standard.
(SOVRAPRODUZIONE )
2)I secondi fattori furono le manovre di stabilizzazione monetaria dei vari paesi europei:
•GERMANIA: Il paese aveva perso il 13% del suo territorio, tutte le colonie erano state
confiscate, tutto il materiale bellico e pure la marina militare. La Germania fu obbligata ad inviare
svariati prodotti, in conto riparazioni, agli alleati.
Nei 14 punti di Wilson ve n’era uno che prevedeva che la Germania pagasse una somma
riparatrice per i danni subiti dagli alleati.
23
Come possiamo notare, non viene specificato nessun importo. Per arrivare ad una proposta
operativa, venne nominata una commissione per le riparazioni con sede a Berlino.
Keynes, noto economista, disse di usare con prudenza le richieste di riparazioni perché esse
generavano inflazione. Egli disse che sarebbe stato meglio cancellare definitivamente le richieste
di riparazioni inviate alla Germania perché quest’ultima non sarebbe stata in grado di pagarle per
intero. Keynes esortò gli USA a essere larghi di aiuti per la ricostruzione europea. Esso non venne
ascoltato, gli USA, restando rigidi per le richieste di pagamento inviate all’Europa per i beni
concessi durante il conflitto mondiale, fece diventare rigidi anche gli stati europei.
Nel 1923, dopo che l’iperinflazione aveva reso il marco tedesco inservibile (1 dollaro valeva 4200
marchi), a causa delle altissime riparazioni e alla cessazione della produzione tedesca, venne
introdotto un nuovo marcato, chiamato Renten Mark. Venne affidata ad una commissione,
presieduta da un americano chiamato Dawes, il compito di fissare un piano ragionevole di
pagamento delle riparazioni. Nel 1924 entro in funzione il piano Dawes, esso prevedeva il
pagamento di rate annuali che aumentavano a seconda della prosperità dell’economia tedesca,
senza fissare un orizzonte temporale. Il piano prevedeva un prestito iniziale che doveva saldare la
bilancia dei pagamenti e pagare le riparazioni. Nel 1925 l’economia tedesca si rese totalmente
dipendente dai capitali stranieri, i quali finanziarono un terzo degli investimenti interni.
24
•GRAN BRETAGNA: La grande guerra aveva indebolito la Gran
Bretagna sia finanziariamente, sia sul piano industriale e
commerciale. L’inflazione era superiore a quella americana,
rendendo inevitabile una svalutazione della Sterlina. Nel 1925, la
Gran Bretagna rientrò nel Gold Standard con il tasso di cambio
con il dollaro che vigeva nel periodo pre bellico. La Gran Bretagna
era d’accordo, tranne Keynes, egli sostenne, dopo la
stabilizzazione della Sterlina, che la Gran Bretagna si sarebbe
trovata in una situazione di equilibrio apparante. Coì essa si trovò
a sostenere il cambio sopravvalutato, con una politica monetaria
restrittiva con alti tassi d’interesse, le esportazioni calarono le la
bilancia dei pagamenti divenne negativa con il conseguente
assottigliamento delle risorse della banca d’Inghilterra.
•FRANCIA: La Francia subì molte perdite a causa della guerra. Essa ritenne indispensabile
ottenere mezzi per la ricostruzione. Essa finì col ricostruirsi con i suoi propri mezzi, data la
lentezza dei pagamenti in conto riparazioni effettuati dalla Germania. La nazione aveva una
grande instabilità politica, infatti tra il 1924 e il 1926 si susseguirono 11 governi diversi.
La Francia trovò la salvezza in un galantuomo di nome Raymond Poincaré che nel 1928 stabilizzò
il franco, riportando ordine nella finanza pubblica e nella politica monetaria, senza danni per la
democrazia francese. Con la manovra Poincaré il franco si stabilizzò al tasso corrente, senza
tentare improbabili recuperi dei tassi di cambio prebellici.
Le esportazioni aumentarono del 50% e di conseguenza aumentò anche il reddito pro capite.
25
•ITALIA: L’Italia uscì dalla democrazia a causa dei seguenti fattori:
A) Il difficile processo di riconversione delle industrie dalla produzione di guerra a quella di pace.
C) Gli sviluppi politici, che videro la creazione del partito popolare e del
cambiamento dal sistema elettorale maggioritario a quello proporzionale.
Il consolidamento del regime portò l’Italia ad una ripresa, già nel 1928.
Si arrivò nel 1917 alla deposizione dello zar con una “rivoluzione borghese” che formò un nuovo
governo guidato da Aleksander Kerenskij. Successivamente, Lenin, con il suo partito bolscevico,
lanciò l’attacco al palazzo d’Inverno.
• Nazionalizzate le banche.
• Viene adottato il baratto al posto del denaro (il cui rublo comunque oramai non aveva più
alcun valore), e le entrate tributarie sono sostituite da requisizioni eseguite dalle famigerate
squadre annonarie.
• Lenin introduce la Nuova politica economica che sostituisce il comunismo di guerra: torna
l'uso del denaro e le requisizioni sono sostituite da imposte. (NEP)
Dopo la morte di Lenin andò al governo Stalin, alto dirigente del partito sovietico, egli sottolineò i
risultati positivi che ebbe la NEP.
Nel 1929 Stalin dichiarò la collettivizzazione delle terre23 e si diede inizio alla pianificazione
centralizzata con i piani quinquennali:
23 I contadini sovietici ricevevano un certo tipo di dividendo soltanto dopo che erano stati inviati
allo Stato i beni che obbligatoriamente dovevano essere prodotti entro le quote stabilite.
27
Come abbiamo visto ci furono queste manovre di stabilizzazione monetaria:
Intanto gli USA stavano godendo di un buon reddito e dell’intenso sviluppo industriale e
tecnologico.
28
LA CRISI DEL 29’ E LE POLITICHE ANTICICLICHE
DEGLI ANNI TRENTA
2) La scuola della stabilità, ritiene che il mercato è in grado di dirigere gli shock di varia natura,
riportando il sistema in equilibrio (neoclassici).
3) La scuola dei cicli, mette il ciclo al centro della sua teorizzazione, riteneva che le innovazioni
potessero essere attuate da esse senza necessità di creare nuove imprese e, grazie
all'autofinanziamento ed all'accesso diretto ai mercati monetari, con minor ricorso al credito
bancario; riteneva quindi che si sarebbero avuti in futuro cicli economici di minore ampiezza
insieme ad un continuo calo dei prezzi (Schumpeter).
4) Teoria finanziaria, essa spiega come si creano le bolle finanziaria24, producendo prima
euforia e poi panico (Minsky).
24
2) Bolla speculativa: durante questa fase il mercato prende una direzione decisamente rialzista e molti
operatori, anche medio-piccoli, si inseriscono nel mercato. A questa fase, che porta i corsi azionari molto in
alto con prezzi gonfiati, segue un periodo breve di ulteriore aumento dei valori di mercato in cui gli
investitori istituzionali cominciano ad alleggerire le posizioni vendendo agli investitori occasionali.
3) Scoppio della bolla: un crollo improvviso del mercato. Tale crollo di solito riporta i valori di mercato
indicativamente ai valori originari di inizio ciclo facendo perdere agli investitori non istituzionali gran parte
del capitale investito. All'esplosione della bolla speculativa è legato anche il tema della falsificazione del
bilancio e del sistema premiante dei manager, in particolare il meccanismo delle stock option.
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Tradizionalmente, la grande crisi è stata fatta incominciare dalla caduta
della borsa di New York che incominciò il 24 Ottobre 1929. La
situazione economica di molti paesi crollò fino al 1932, andando a
colpire soprattutto il settore industriale e il commercio internazionale. I
due paesi più colpiti furono gli USA e la Germania.
F) Trasmissione della crisi a causa del gold standard, accresciuta dal protezionismo e dalla
caduta dei prezzi.
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•INGHILTERRA: La crisi tedesca
diffuse i suoi effetti in tutta Europa,
creando una corsa all’oro, la quale
mise sotto pressione la banca
d’Inghilterra che aveva riserve
modeste. Uno sciopero del
personale di Marina, che protestava
per la riduzione delle paghe,
provocò ulteriori perdite d’oro.
L’Inghilterra abbandonò il gold
standard. La sterlina, nel corso del
1932, si svalutò quasi del 30% nei
confronti del dollaro e del franco
francese. Lo sganciamento dal
gold standard permise
all’Inghilterra di svolgere una
politica monetaria interna
espansiva, con bassi tassi d’interesse che incentivarono gli investimenti. La produzione
industriale ed edilizia ebbero un grande recupero e la disoccupazione scese. Nel 1931 anche
l’Inghilterra tornò al protezionismo, non essendoci più le condizioni internazionali per
essere portabandiera del libero commercio, ma ci tornò concedendo particolari condizioni
ai paesi del Commonwealth con il trattato di Ottawa. Nel 1938, soltanto il 30% delle
esportazioni inglesi erano dirette in Europa. Le conseguenze furono un grande impatto della
decolonizzazione postbellica e il scarso interesse per un’ iniziale integrazione europea.
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•FRANCIA: L’unico paese europeo che fu risparmiato dalla crisi fu la
Francia, a causa della sua ampia riserva d’oro pari al 24% dello
stock mondiale. Soltanto con la svalutazione della sterlina la Francia
ebbe una calo delle esportazioni e delle entrate turistiche. La Francia
mandò al potere un governo di sinistra guidato da Léon Blum (Fronte
Popolare). Vennero aumentati i salari e diminuite le ore di lavoro con gli
accordi di Matignon. Gli imprenditori francesi spostarono i loro capitali
all’estero, causando la svalutazione del franco. Successivamente ci fu il
governo Pétain, il quale si adoperò per migliorare i metodici produzione
dell’industria francese, aumentando la produzione. Il ministero della
produzione, guidato da Jean Bichelonne, si strutturò in comitati
settoriali in cui vennero coinvolti gli imprenditori.
•USA: Con il presidente Hoover si arrivò alla crisi bancaria del 1933. Il nuovo presidente
americano, Franklin Delano Roosvelt, dovette chiudere le banche per poter emanare
successivamente il Glass Steagall act, con il quale mantenne la piccola dimensione delle banche
americane, ma ne separò le attività:
Roosvelt creò il New Deal, il quale portò ad una modifica dell’economia e della società
americana.
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Dopo questi periodi di crisi Keynes raccomandò un intervento anticiclico della politica economica,
con politiche monetarie e fiscali espansive in presenza di una caduta della domanda, e politiche
restrittive in presenza di un eccesso di domanda.
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L’ECONOMIA DI GUERRA DEL SECONDO
CONFLITTO MONDIALE
Possiamo notare che le economia più brillanti godettero di politiche monetarie espansionistiche,
mentre quella tedesca si avvantaggiò di politiche economiche efficaci da ogni punto di vista.
L’economia americana venne rovinata da politiche inadeguate e rimise in moto la propria
macchina produttiva solo con la guerra.
La II guerra mondiale consumò un’incredibile quantità di risorse. Gli incredibili livelli raggiunti dalla
Germania e dall’URSS, sono dovuti ad una grande disponibilità di risorse provenienti dall’esterno.
Durante gli anni di guerra la Germania e la GB elaboravano le loro proposte per la riorganizzazione
del mondo dopo la fine del conflitto, mentre la Francia con il governo di Pétain diede il contributo
più rilevante allo sforzo bellico tedesco. La Germania cercò di realizzare piani di produzione
integrati, con l’apertura di nuovi impianti da parte delle principali aziende tedesche, invece in GB
si dovette risolvere il problema della scarsità delle risorse, la quale si rivolse agli USA.
Nel 1941 il Congresso americano approvò una legge secondo la quale qualsiasi aiuto di
guerra sarebbe stato fornito senza contropartita, allo scopo di eliminare una ripetizione
degli effetti dei debiti di guerra. Venne varata la Carta Atlantica, in cui si affermava
esplicitamente il principio del multilateralismo25 e si invocava un assetto mondiale
cooperativo. A seguito di quell’accordo nel 1942 venne approvato uno schema di aiuti noto
come Lend-Lease, con la quale gli Stati Uniti fornirono a Regno Unito, Unione Sovietica,
Francia, Cina e altri paesi alleati grandi quantità di materiale di guerra durante la seconda
guerra mondiale tra il 1941 e il 1945. Gli USA entrarono in guerra nel 1942 e vararono, nel
1943, un piano di aiuti per la popolazione civile, chiamato UNRRA, il quale portò in Europa
circa 4 miliardi di dollari in aiuti alimentari fino al 1947.
Nel 1947, il segretario di stato George Marshall annunciò che gli USA erano decisi a
finanziare un piano pluriennale di sostegno alla ricostruzione di tutti i paesi europei. L’
obiettivo del piano Marshall era quello di coprire mediante aiuti americani i disavanzi delle
bilance dei pagamenti dei paesi europei. Con
questo piano gli americani non si limitarono ad
offrire fondi ma progettarono anche un
meccanismo di distribuzione degli stessi,
basato su due piloni importanti:
Con il piano Marshall si arrivò nel 1948 ad un contributo totale pari a 100 miliardi di dollari.
Vennero creati organismi economici internazionali per sostenere il multilateralismo, vediamo quali
sono:
•Nel 1945 venne creato, grazie agli accordi di Bretton Woods, il fondo monetario
internazionale FMI e la banca mondiale, la quale divenne una banca per lo sviluppo dei
paesi arretrati, mentre la FMI dovette supervisionare il nuovo sistema dei cambi fissi e
garantire dei sostegni finanziari ai paesi temporaneamente in difficoltà.
•Nel 1948 venne creata un’altra organizzazione chiamata GATT, era un forum per i negoziati
commerciali, essa stabilì dei criteri per la conduzione dei negoziati:
1) La clausola della nazione più favorita venne praticamente eliminata, salvo qualche
eccezione.
2) Vennero eliminate le restrizioni quantitative.
3) Venne invocata la reciprocità, ovvero la concessione delle stesse condizioni fra tutti i
privati.
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Le sedute di questa organizzazione vennero chiamate “round”. L’ultimo negoziato venne
chiamato Uruguay Round, il quale terminò nel 1994 con l’inserimento dei negoziati
commerciali internazionali del settore agricolo e dei servizi e con la creazione del WTO,
l’organizzazione mondiale del commercio.
•Nel 1951 venne creata la CECA, la quale fu un accordo diretto con i tedeschi per la
costituzione di un organismo per il controllo dei settori del carbone e dell’acciaio. Negli anni
successivi venne creato un mercato comune per il carbone e per l’acciaio.
Si può dire che durante il secondo dopoguerra ci fu un grande attivismo istituzionale sia a livello
economico, sia a livello politico (ONU 1941) e militare (NATO 1949).
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LA RICOSTRUZIONE E I MIRACOLI ECONOMICI
Con la seconda metà del Novecento ci fu un grande processo di catching up (recupero) da parte
dell’Europa occidentale, dunque ci furono dei veri e propri Miracoli economici. Analizziamo le
condizioni favorevoli che portarono a questo:
Il welfare state permise di contenere le diseguaglianze al punto da generare l’idea che la crescita
per sua natura è in grado di diffondere benessere su tutta la popolazione.
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LA TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
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DALLA CRISI DEGLI ANNI SETTANTA ALLA SVOLTA
DEI NOVANTA
Molte delle condizioni che avevano sostenuto i miracoli economici non potevano durare
fino all’infinito, vediamo quali sono stati i fattori che portarono alla crisi dei fattori di
sviluppo:
Questi fattori portarono all’aumento dei prezzi di alcune materie prime. Con la
Decolonizzazione e la crisi dei fattori di sviluppo, si arrivò, nel 1973, alla crisi dell’egemonia
USA con la conseguente inconvertibilità del Dollaro, la quale portò all’abbandono, da parte
degli USA, dei tassi a cambio fisso, introducendo i cambi flessibili.
Si arrivò alla fine della super crescita dell’Europa, la quale cercò di far fronte a questo mutato
contesto mondiale attraverso l’integrazione europea.
Dal 1980 il presidente USA Ronald Reagan mandò avanti una politica di liberalizzazione del
settore finanziario, chiamata Deregulation. Essa favorì le fusioni e le creazioni di filiali, arrivando
nel 1999 all’abolizione del Glass Steagall Act,
permettendo alle banche di investimento di
utilizzare per le proprie attività anche i depositi dei
clienti.
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IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA
Subito dopo la CECA, l’Europa provò a costruire una Comunità europea di difesa, la CED ma
senza risultati, in più si ebbe il fallimento dell’OECE, nel 1948.
INTEGRAZIONE COMMERCIALE:
Nel 1955 si creò a Messina, formata dai paesi aderenti alla CECA, un’unione doganale chiamata
Benelux.
Con la firma dei trattati di Roma del 1957 si crearono la Comunità economica europea (CEE),
denominata anche MEC, e l’Euratom che creava la comunità dell’energia atomica. La MEC
riuscì, nel 1968, ad eliminare totalmente i dazi doganali.
Come risposta al successo della MEC, i paesi europei non appartenenti ad essa, formarono
l’EFTA, la quale aboliva in dazi interni ma lasciava la libertà di negoziare i dazi verso l’esterno.
L’Unione Europea divenne il più importante soggetto di commercio internazionale.
Nel 1972 aderirono alla MEC la GB, l’Irlanda, la Danimarca e successivamente anche la Norvegia.
Si volle creare un mercato unico, così si introdusse il mutuo riconoscimento, ovvero si stabilì
che un prodotto fabbricato o commercializzato in uno stato membro doveva essere in linea di
principio ammesso sul mercato di tutti gli stati membri della Comunità. Si creò persino una
legislazione antitrust per tutte le imprese della Comunità.
Con l’adozione della Carta comunitaria si parlò per la prima volta di Unione europea.
Nel 1991 si arrivò alla proclamazione del trattato di Maastricht, esso includeva una
riorganizzazione della legislazione precedente, istituiva l’Unione Europea ed incorporava le
disposizioni per la realizzazione dell’Unione monetaria.
L’EFTA venne eliminata e i paesi rimasti fuori dalla MEC, vi entrarono soltanto nel 1995.
In campo finanziario, con i trattati di Roma, si creò la BEI, ovvero la banca europea di
investimenti, essa era un’agenzia di finanziamento dello sviluppo.
Per il lavoro era stata introdotta la libertà di movimento dei lavoratori all’interno dell’Unione. Venne
creato un fondo sociale europeo, chiamato anche FSE, per facilitare l’aggiustamento dei migranti
nei nuovi paesi di destinazione.
Nel 1974, nel bel mezzo della crisi petrolifera, venne creato un fondo europeo per lo sviluppo
regionale, chiamato anche FESR.
Nel 1980 venne creato l’ESPRIT, un progetto nel settore dell’elettronica, i programmi di ricerca
incominciarono a proliferare.
Nel 1988, quando si riorganizzarono tutti i fondi strutturali con un disegno unitario, i quali obiettivi
erano: lo sviluppo delle aree arretrate, la promozione delle regioni a bassa intensità abitativa e la
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lotta alla disoccupazione. L’aspetto più importante della riforma era che non venivano più allocati
fondi a livello nazionale, bensì a livello regionale. Successivamente si creò un nuovo fondo di
coesione, destinato ai paesi con un reddito
pro-capite inferiore al 90% della media europea. L’Europa finanziò la ristrutturazione o la chiusura
di molti impianti, sostenendo anche la riconversione o il prepensionamento di migliaia di
lavoratori.
Nel 1990, dopo l’unificazione della Germania, si creò la BERS, la banca per la ricostruzione e lo
sviluppo.
Con il trattato di Maastricht si incorporò all’UE, la politica estera e di sicurezza comune (PESC) e
la politica in materia di cooperazione di polizia e di giustizia (AIG).
INTEGRAZIONE AGRICOLA:
A partire dal 1960 si incominciò ad organizzare una politica agricola comune (PAC), ci si accordò
su un protezionismo basato sul sostegno dei prezzi di alcuni prodotti strategici e sui dazi
doganali. Ogni primavera venivano concordati i prezzi per i singoli prodotti, da mantenere fissi per
l’anno successivo.
Questo sistema entrò in vigore nel 1962 e venne amministrato dal fondo europeo di orientamento
e garanzia agricola (FEOGA).
Nel 1992 si ebbe una riforma integrale della PAC, chiamata riforma MacSharry. Essa prevedeva
una progressiva riduzione dei prezzi, una compensazione diretta dei redditi dei contadini,
l’imposizione di quote di produzione per i prodotti soggetti a rimanenza, compensi per la
conversione di aree coltivabili in aree riforestate e degli incentivi alla coltivazione di prodotti per i
quali non vi è rimanenza.
INTEGRAZIONE MONETARIA:
Nel 1971 si ebbe la prima crisi sul mercato dei cambi a causa dell’inconvertibilità del Dollaro.
Nel 1972 venne varato il serpente monetario che prevedeva una fluttuazione delle monete
comunitarie fra di loro limitata e un agganciamento al Dollaro, nei confronti del quale si fissava
nuovamente una fluttuazione limitata. Esso durò soltanto 7 settimane perché nel 1990 la Sterlina
inglese ed irlandese dovettero uscire.
Nel 1978 si creò una versione più matura e flessibile del serpente, ovvero il Sistema monetario
europeo (SME), esso era basato sulla fissazione della parità di ciascuna moneta con una moneta-
paniere di riferimento (l’ECU). Quando una moneta divergeva dalla parità, il paese doveva
intervenire, anche con qualche aiuto temporaneo da parte di un fondo predisposto a tale scopo.
Se poi anche questo non fosse bastato, allora si sarebbe arrivati al riallineamento.
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L’ASCESA DELL’ASIA
GIAPPONE:
La ripresa del Giappone fu fortemente aiutata dagli americani che avevano bisogno anche in Asia
di un presidio contro la Russia. I Zaibatsu vennero smantellati e
vennero creati i Cheiretsu, al loro centro avevano una banca
e un’assicurazione, mentre verso l’esterno operava una
trading company comune, che provvedeva alla
commercializzazione dei prodotti dell’intero gruppo. Fu
così che il Giappone entrò con ingenti investimenti nel
settore dell’acciaio, dei mezzi di trasporto, del macchinario
strumentale e soprattutto dell’elettronica. Lo Stato ebbe un
ruolo di sostegno delle politiche industriali. Alla fine degli
anni ottanta l’economia di quella nazione entrò in una grave
crisi. Il Giappone ebbe questa crisi a causa del debito
pubblico e della fine del processo di imitazione.
LE TIGRI ASIATICHE:
Le Tigri asiatiche è il nome attribuito principalmente a quattro Paesi asiatici per via del loro
ininterrotto sviluppo, sostenuto dalla GB, durato fino alla crisi del 1998. Questi 4 paesi sono:
• Taiwan
• Corea del Sud
• Singapore
• Hong Kong
Taiwan venne ceduta ai giapponesi nel 1894 e questi iniziarono un processo di industrializzazione,
la sua industria è diversificata ed è particolarmente forte nell’elettronica, nel macchinario, nella
petrolchimica e nei tessili.
La Corea del Sud era diventata colonia del Giappone nel 1910 e anche qui i giapponesi fecero lo
stesso lavoro come fecero a Taiwan. Il paese venne diviso in due, il sud più popoloso e agricolo,
controllato dagli USA e il nord più industrializzato e controllato dai sovietici. L’esercito
nordcoreano invase la Corea del sud ed iniziò una guerra che causò molte perdite. Gli USA
sostennero la ricostruzione della Corea del sud. Nel 1960 andò al governo un certo Park che volle
promuovere l’industria pesante la quale venne sostenuta dalle banche e venne sottoposta a
controllo statale.
Singapore era passata sotto controllo della compagnia delle Indie Orientali inglese, diventando
una forte colonia e una base navale importante.
Hong Kong diventò una colonia britannica, la sua economia divenne profondamente terziaria,
dando molta importanza alla finanza.
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DALL’URSS ALLA RUSSIA:
Egemonia USA
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CINA E INDIA:
Mao Zedong, comunista, fece una rivoluzione culturale ma la Cina soffrì molto per questo e per la
sua Repubblica (La Repubblica di Mao).
Dopo la sua morte nel 1976 si ebbe un riavvicinamento dell’occidente, quindi venne liberalizzata
l’agricoltura e si riconobbe per la prima volta che la Cina necessitava di tecnologie importanti e
nacquero le zone economiche. La Cina sviluppò un’importante industrializzazione e uno dei fattori
più importanti di questo successo fu l’investimento in capitale umano.
L’India aveva sviluppato un’importante attività mercantile anche con scambi con l’Occidente. Nel
1989 furono introdotte varie liberalizzazioni. Così l’India diventò un paese industrializzato.
L’ascesa dell’Asia è basata su un processo di imitazione del modello occidentale, essa si rese
capace di partecipare alla circolazione mondiale di persone, merci e capitali.
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CONCLUSIONI
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BIBLIOGRAFIA
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