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Napoli (Npule in napoletano) un comune italiano di 957.220 abitanti, capoluogo della provincia omonima e della regione Campania. il terzo comune italiano per popolazione ed il cuore di un'area metropolitana ad elevata densit abitativa, tra le pi popolose
d'Italia e d'Europa.
situata in posizione pressoch centrale sull'omonimo golfo, tra il Vesuvio e l'area vulcanica dei Campi Flegrei. Il suo patrimonio
Fu fondata dagli abitanti di Cuma nel 475 a.C. come Neapolis in una zona pi bassa rispetto ad un insediamento precedente, fondato nel VII secolo a.C. da coloni greci. Annoverata tra le principali citt della Magna Graecia, nel corso della sua storia Napoli ha visto il
GEOGRAFIA FISICA
1. TERRITORIO
Napoli sorge vicino al centro dell'omonimo golfo, dominato dal
massiccio vulcanico del Vesuvio e delimitato ad est dalla penisola sorrentina con Punta Campanella, ad ovest dal golfo di Pozzuoli
La citt storica andata sviluppandosi preminentemente sulla costa; il primo nucleo della citt fu costituito dall'isolotto di Megaride, ove coloni greci diedero avvio al primo emporio commerciale che comport lo sviluppo della citt odierna. Il territorio di Napoli composto prevalentemente da colline (molti di questi rilievi superano i 150 metri d'altezza per giungere fino ai 452 m della collina dei Camaldoli) sulle quali sono nati veri e propri quartieri e/o rioni storici, ma anche da isole, insenature e penisole a strapiombo sul Mar Tirreno. L'intero territorio ha una storia geologicamente complessa: il
2. CLIMA Napoli gode di un clima mediterraneo, con inverni miti e piovosi e estati calde e secche, ma comunque rinfrescate dalla brezza marina che raramente manca sul suo golfo. Il sole splende mediamente per 250 giorni l'anno. La particolare conformazione morfologica del territorio
Anche la zona dei Camaldoli, a causa della maggiore altitudine, si caratterizza per un clima leggermente pi freddo nei mesi invernali, ed un clima meno afoso in quelli estivi. Non sono mancati per anche episodi di gelo (l'ultimo nel marzo 2005).
STORIA
1. ETA ANTICA
Nel VII secolo a.C. fu fondata la colonia di Partenope, preceduta da un approdo commerciale dal IX secolo a.C. sull'isolotto di Megaride. Tale
2. ETA MEDIEVALE Nel 536 Napoli fu conquistata dai Bizantini durante la guerra gotica
e rimase saldamente in mano all'Impero anche durante la susseguente
invasione longobarda, divenendo in seguito ducato autonomo (il primo duca, secondo la tradizione, sarebbe stato Basilio, nominato nel 660-61 dall'Imperatore bizantino Costante II, anche se probabile che egli fosse preceduto da altre persone che avevano svolto le sue stesse mansioni, espressione comunque delle cosiddette "famiglie magnatizie" cittadine).
La vita del ducato fu caratterizzata da continue guerre, principalmente difensive, contro i potenti principati longobardi vicini e i corsari musulmani (genericamente definiti Saraceni), provenienti per lo pi dal Nordafrica o dalla Sicilia, conquistata dagli Aghlabidi a partire dall'827.
3. ETA MODERNA
Nel 1442 anche Napoli cadde in mano aragonese, diventando una delle citt pi influenti del dominio Aragonese e ospitando stabilmente, durante il regno di Alfonso il Magnanimo (1442-1458), il re e la corte di questo grande stato mediterraneo. Nel 1501, nell'ambito delle guerre d'Italia, il Regno di Napoli fu conquistato dagli spagnoli e, per oltre due secoli, governato da un vicer, per conto di Madrid. Nel XVII secolo la citt vide la famosa rivolta di Masaniello (partita da quella stessa Piazza Mercato in cui era stata tagliata la testa a Corradino
Napoli (1707), ma la tenne per pochi anni, fino al 1734, anno in cui il regno fu occupato da Carlo di Borbone, che vi ricostitu uno stato indipendente che comprendeva tutto il Mezzogiorno italiano e la Sicilia. Sotto la dinastia dei Borbone Napoli rafforz il suo ruolo divenendo, insieme a Parigi e Londra, una tra le principali capitali europee. . Con la rivoluzione francese e le guerre napoleoniche, Napoli vide prima la nascita di una repubblica giacobina e poi la conseguente
restaurazione borbonica
da Napoleone Bonaparte che affid il regno a suo fratello Giuseppe e quindi, in seguito, a Gioacchino Murat. Nel 1815 con la definitiva sconfitta di Napoleone e il Congresso di Vienna Napoli ritorn
nuovamente ai Borbone.
Nel 1860 il Regno delle Due Sicilie fu conquistato dai Mille di Garibaldi e annesso al Regno d'Italia.
4. ETA CONTEMPORANEA Durante la seconda guerra mondiale Napoli vide, dopo l'8
5. SIMBOLI
6. ONORIFICENZE
Napoli tra le citt decorate al valor militare per la guerra di liberazione; stata infatti la prima citt a liberarsi con le sue sole forze dall'occupazione nazi-fascista e quindi insignita della medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici della popolazione e per le attivit nella lotta partigiana durante la rivolta detta delle Quattro giornate di Napoli
urbano contemporaneo conserva gli elementi della sua storia ricca di avvenimenti. I tracciati delle sue strade, la ricchezza dei suoi edifici storici caratterizzanti epoche diverse conferiscono al sito un valore universale senza uguali, che ha esercitato una profonda influenza su gran parte dell'Europa e al di l dei confini di questa.
1. ARCHITETTURE RELIGIOSE
Le catacombe cristiane che sorsero fuori le mura rappresentano le prime testimonianze di arte, storia e architettura della Napoli cristiana, e che per secoli caratterizzarono la vita socio-religiosa della citt. Le varie dominazioni straniere che hanno caratterizzato la storia di Napoli, influenzarono notevolmente anche la religiosit della citt, come nel caso dei regnanti Angioini ed Aragonesi; nei secoli successivi la citt fu saldamente legata alla controriforma, sotto il dominio degli Asburgo di Spagna.
di conventi ed altre strutture di culto. Anche se si considerano solo le chiese storiche, il numero particolarmente elevato; esse raggiungono infatti le 448 unita. Molte sono le chiese proibite, dalle porte sbarrate da secoli o abbandonate
senza custode ma che spesso contengono anche opere di alto valore artistico
(come ad esempio la chiesa di Santa Maria della Sapienza su via Costantinopoli che contiene tele di Luca Giordano ed un ricco interno barocco). Le chiese napoletane sono testimonianze artistiche, storiche ed
Tra le principali architetture religiose della citt si ricordano: il Duomo, la Basilica di Santa Chiara, la Chiesa di Santa Maria Incoronata,
2.
CASTELLI
La Napoli antica che aveva a lungo goduto di un'eccellente protezione da parte della capitale dell'Impero romano (anche grazie alla vicinanza con
I castelli difensivi giunti sino a noi intatti nella struttura sono sei, cinque nel centro storico (Maschio Angioino o Castel Nuovo, Castel Capuano, Castel Sant'Elmo, Castel dell'Ovo e la Caserma Garibaldi, costruita appunto a mo' di castello fortificato), e l'altro in zona periferica, il Castello di Nisida di epoca tardo-angioina che oggi ospita la Colonia di Redenzione per Minorenni. Vanno inoltre menzionati i resti di altri due castelli: il Forte di Vigliena e il Castello del Carmine. Altre strutture della citt hanno forme ed aspetto di castelli (Castello Aselmeyer), il cui interesse storico limitato al significato artistico e decorativo della struttura. Infine, sono presenti anche
Cinque imponenti torri di piperno e tufo ne delimitano le spesse mura; il notevole arco di trionfo in marmo, fra le torri di Mezzo e di Guardia, fu costruito alla met del Quattrocento da Francesco Laurana e celebra l'entrata di Alfonso I d'Aragona in Napoli il 26 febbraio 1443. La monumentale Sala dei Baroni, che oggi ospita le riunioni del Consiglio comunale, era la sala centrale del castello. Fu cos chiamata perch nel 1487 vi furono arrestati i baroni che congiurarono
contro Ferrante I d'Aragona, ivi riuniti dal sovrano per celebrare le nozze della
nipote. Oggi l'edificio ospita l'omonimo Museo Civico. Nella sua Sala centrale, Pietro da Morrone, salito al Soglio come Celestino V, nel dicembre 1294 fece per viltade il gran rifiuto - come ricorda Dante - aprendo la strada all'ascesa di Bonifacio VIII, dopo un conclave tenutosi nello stesso locale.
3. VILLE Napoli, nel corso della sua storia, per la sua felice posizione e il suo clima mite, stata pi volte scelta anche come luogo di villeggiatura. Secondo gli esami storici, i primi a scoprirla sotto questo punto di vista furono i romani (anche se alcune ricerche archeologiche hanno fatto intuire che vari luoghi della citt furono individuati come "zone di ozio" anche dai greci); successivamente, anche tutte le altre dominazioni straniere videro in Napoli un luogo di vacanza, incrementando l'edificazione di sontuose ville entro e fuori le mura.
reale" (come Villa Rosebery che fu residenza dei Borboni). Quest'ultima, prettamente neoclassica, fu dimora del banchiere Carlo Rothschild che dirigeva la filiale napoletana dell'omonima Banca. Le ville napoletane rappresentano importanti testimonianze architettoniche; esse spaziano dal periodo romano (ruderi) al XX secolo; sono circa duecento le ville entro il solo municipio di Napoli, situate maggiormente in zone panoramiche o nelle immediate vicinanze della costa.
5. SOCIETA
1. ETNIE E MINORANZE STRANIERE A partire dal 1 gennaio 2011, ci sono stati 29.428 gli
2. LINGUE E DIALETTI
La lingua napoletana (napulitano) una lingua romanza, riconosciuta dall'UNESCO come lingua a tutti gli effetti. Il napoletano ha subto nella sua storia, come molte altre lingue, influenze e "prestiti" dai vari popoli che hanno abitato o dominato la Campania e l'Italia centrale e meridionale, i coloni greci ed i mercanti bizantini nell'epoca del Ducato di Napoli fino al IX secolo, gli arabi, e le dominazioni normanna, francese e spagnola.
Le prime testimonianze scritte si hanno gi nel 960 con il famoso Placito di Capua, mentre la prima opera in prosa considerata comunemente un testo di Matteo Spinelli, i Diurnali, un cronicon degli avvenimenti pi importanti del Regno di Sicilia del XI secolo, fino al 1268. Il napoletano sostitu il latino nei documenti ufficiali e nelle assemblee di corte a Napoli, dall'unificazione delle Due Sicilie, per decreto di Alfonso I nel 1442, e per oltre un secolo fu la lingua ufficiale del Regno. Nel XVI secolo il re Ferdinando il Cattolico impose il castigliano come nuova lingua ufficiale e il napoletano di stato sopravviveva solo nelle udienze regie, negli uffici della diplomazia e dei funzionari pubblici. In seguito il cardinale Girolamo Seripando, nel 1554, stabil poi che in questi settori venisse sostituito dal volgare toscano.
tende a deprimere lo sviluppo delle attivit commerciali e imprenditoriali cittadine, soprattutto nella zona di Scampia. L'origine della camorra sembra risalire ai tempi della dominazione spagnola a Napoli nel XVI secolo. La camorra nasce per ufficialmente nel 1820 col nome di Bella Societ Riformata (=confederata) con una struttura pi gerarchica rispetto a quella attuale.
Negli anni pi recenti il periodo pi cupo risale forse ai decenni tra il 1970 e il 1980 quando a Napoli spadroneggiava la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo che sar poi infine sconfitta. Tra il 2004 e il 2005 la faida di Scampia ha prodotto pi di sessanta morti. I principali leader camorristici coinvolti sono stati assicurati alla giustizia. Appare per evidente che nella
raccolti imputabili al fatto che le discariche campane sono state usate fino alla
loro saturazione, mentre si attendeva la costruzione di inceneritori. Il decreto legge n. 61/2007, prevede l'apertura di 5 megadiscariche. I siti scelti dal governo sono Serre (Salerno), Lo Uttaro (Caserta, gi in funzione), Terzigno (Provincia di Napoli, gi in funzione), Savignano Irpino (Avellino) e Sant'Arcangelo Trimonte (Benevento): gli abitanti delle zone prescelte hanno tentato di opporsi ma le loro proteste sono state represse dalla polizia e gli
ECONOMIA
1. INDUSTRIA Gi prima dell'Unit d'Italia nacque a Napoli il primo grande complesso metalmeccanico di Pietrarsa, con Real rescritto del 6 novembre 1840. L'opificio, nel quale furono concentrate le preesistenti attivit meccaniche e "pirotecniche" sino ad allora ubicate nel Castel Nuovo di Napoli, conobbe un notevole sviluppo industriale ed economico nel successivo ventennio. Collaterale all'attivit produttiva vera e propria era una scuola per la creazione di una classe di macchinisti indigeni che permise nel giro di alcuni anni di sostituire il personale straniero (britannico in particolare) sulle navi e sulle locomotive. Al 1860 era il maggior stabilimento metalmeccanico italiano.
Per sottolineare l'importanza economica della citt basti pensare che la provincia di Napoli aveva ancora nel 1871, a 10 anni dall'annessione, un indice di industrializzazione superiore a quello di Torino. Napoli era inoltre sede della
citt ebbe un altro forte impulso il comparto industriale, con nuovi impianti nel
campo della siderurgia, dell'industria metalmeccanica e petrolchimica, in particolare nella periferia orientale e settentrionale della citt: alla fine degli anni settanta Napoli poteva essere considerata ancora una citt in cui il settore industriale aveva un posto preminente.
Nei decenni successivi tuttavia, la crisi irreversibile dell'industria di stato, unita ad un generale processo di deindustrializzazione, nonch alla concorrenza dei mercati emergenti ha di fatto mutato radicalmente questa situazione, portando alla chiusura o, nei casi migliori, alla riconversione di un grande numero di aziende (emblematico, anche se non isolato, il caso dell'Italsider di Bagnoli, o la riconversione dell'ex Olivetti di Pozzuoli). Cos i risultati di qualificazione terziaria, e quindi metropolitana, che sembrava lecito attendersi a Napoli negli anni settanta, come conseguenza dell'avviata
L'ultimo grande polo produttivo dell'area metropolitana sopravvissuto alla crisi industriale quello di Pomigliano d'Arco, sviluppatosi attorno agli stabilimenti Fiat e Alenia, con un indotto che fa sentire i suoi effetti fin dentro la citt di Napoli. Rimangono comunque presenti ancora numerose attivit industriali nel campo
determinato l'affermarsi di punti di forza differenti che hanno configurato la citt come importante centro del terziario, soprattutto nei campi: commerciale, amministrativo, finanziario, oltre a quello culturale, sempre storicamente rilevante, nonch quello editoriale. Il porto della citt uno dei principali scali marini d'Italia, nonch un'importante voce di reddito per la citt (il secondo al mondo, dopo
Oltre ad ospitare fra centro e agglomerato urbano un importante nodo ferroviario e stradale (Napoli il capolinea dell'Autostrada del Sole), la citt, nell'ultimo decennio, ha investito anche su un ambizioso programma di lavori pubblici molto articolato, che ha
3. TURISMO
Il flusso turistico essenzialmente di passaggio, diretto verso localit dell'area metropolitana su tutte Pompei (in cui si registra una media di 3 milioni di turisti l'anno), o le isole del golfo (Capri e Ischia), il Parco Nazionale del Vesuvio, la costiera sorrentina e quella amalfitana, dove la qualit ambientale e l'offerta ricettiva raggiunge livelli di prestigio internazionale. Negli ultimi anni si riscontrata nel porto di Napoli una notevole crescita nel settore croceristico.
Di discreto interesse turistico anche la tradizione artigianale napoletana, specializzata e promossa in apposite mostre, nell'arte presepiale, nella lavorazione di ceramiche e porcellane, un importante settore industriale cittadino occupato dalle produzioni tessile e dell'abbigliamento mentre famosa in tutto il mondo la produzioni dei gioielli con corallo e cammei incisi su conchiglia, di quest'ultima la manifattura napoletana della vicina Torre del Greco, rappresenta quasi monopolio della produzione mondiale.
uno dei pi importanti al mondo sia per la qualit che per la quantit
delle opere che espone, principalmente quelle di epoca greco-romana.
napoletana.
Oltre alle gi citate Citt della Scienza e all'Acquario Dohrn, di particolare interesse sono altri siti scientifici.
2. MUSICA
La vita musicale napoletana fu molto intensa gi a partire dal XV fino al XVII secolo nell'ambito della polifonia sacra e profana. Nel XV secolo sorsero i quattro prestigiosi conservatori di "Santa Maria di Loreto", della "Piet dei Turchini", di "Sant'Onofrio a Capuana" e dei "Poveri di Ges Cristo" unificati nel 1808 nel Conservatorio di San Pietro a Majella, dove tra i
La canzone classica napoletana, assurta a fenomeno storico nel corso delle annuali feste di Piedigrotta tra l'Ottocento e la prima met del Novecento e con i successivi Festival della Canzone Napoletana, oggi un patrimonio tutelato. attivo da vari anni, presso la sede RAI di Napoli, l'Archivio Sonoro della Canzone Napoletana. Altro fenomeno musicale di particolare interesse la cosiddetta Sceneggiata che si fonda sulla sceneggiatura di un intero spettacolo teatrale partendo da una canzone di argomento popolare; protagonista
Dagli anni ottanta si affermato, tuttavia come fenomeno locale, il genere "neomelodico", tra i pi famosi rappresentanti del genere: Gigi D'Alessio, Nino D'Angelo, Gigi Finizio. Dalla fine degli '80 Napoli ha dato luogo a massicce produzioni di musica elettronica, trip-hop e rock alternativo. Da citare i particolari Le Loup Garou, l'industrial dei
nella musica partenopea degli ultimi vent'anni anche il reggae/dub degli Almamegretta
(in cui fino al 2003 militava Raiz, che poi ha intrapreso la carriera solista) e i 99 Posse, nati all'interno del centro sociale Officina 99, nella zona orientale della citt.
3. CUCINA
LA PIZZA
pizzeria della quale si conosce il nome fu aperta nel 1830 nella zona
di Port'Alba.
"Verace Pizza Napoletana" fondata nel 1984 dai pi antichi maestri pizzaioli diffonde d'allora la metodologia di produzione e degustazione della verace pizza napoletana artigianale, associando le pizzerie nel
LA PASTACIUTA
Altra tradizione quella del rag, tipico piatto domenicale. Probabilmente derivante dal ragut francese, il rag (o rra in napoletano, celebrato in una poesia e in una commedia di De Filippo) una salsa di lunga ed elaborata preparazione (cinque-sei ore di cottura) fatta con pomodoro e carne di vitello o di maiale, soprattutto nel periodo di Carnevale, e va servita su pasta col buco, in particolare i tradizionali ziti.
I DOLCI
Celeberrima anche la tradizione dolciaria napoletana, che ha beneficiato
degli influssi delle diverse corti (e rispettivi cuochi ufficiali) che si sono succedute nella citt. Tra le diverse specialit la pi nota probabilmente la sfogliatella, che pu essere "riccia" o "frolla" a seconda della preparazione della pasta sfoglia che la compone: realizzata nel Settecento nel monastero di Santa Rosa situato a Conca dei Marini, nei pressi di Amalfi, il ripieno a base di crema
Le zeppole mangiate il giorno di San Giuseppe - e che per questo a volte sono confuse con le zeppole di San Giuseppe (bign alla crema) - sono a Napoli morbide ciambelline ricoperte di zucchero candito. Ci sono poi dolci legati a festivit, come la pastiera che si mangia a Pasqua, fatta con pasta frolla e grano cotto nonch con ricotta, cedro, arancia e zucca
candita. A Natale ci sono gli struffoli, piccole sferette fritte ricoperte di diavolilli
(confettini colorati), canditi e miele, che si suppone siano stati portati dagli antichi greci (stroungolous una parola che significa arrotondato) A Carnevale, infine, ci sono le chiacchiere, fritte e ricoperte di zucchero a velo, il migliaccio, fatto con semola, latte e ricotta, ed infine il sanguinaccio, crema in origine fatta di sangue di maiale e oggi di cioccolata aromatizzata con la cannella.
Nensi Peri