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1 - 1 semestre 2012

Studi Piemontesi

Studi Piemontesi

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Vol. XLI - 1 - 2012

Centro Studi Piemontesi

Ca d Studi Piemontis

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Studi Piemontesi rassegna di lettere, storia, arti e varia umanit edita dal Centro Studi Piemontesi. La rivista, a carattere interdisciplinare, dedicata allo studio della cultura e della civilt subalpina, intesa entro coordinate e tangenti internazionali. Pubblica, di norma, saggi e studi originali, risultati di ricerche e documenti riflettenti vita e civilt del Piemonte, rubriche e notizie delle iniziative attivit problemi pubblicazioni comunque interessanti la Regione nelle sue varie epoche e manifestazioni. Esce in fascicoli semestrali. Comitato scientifico Renata Allo Alberto Basso Piero Cazzola Anna Cornagliotti Andreina Griseri Francesco Malaguzzi Isabella Massab Ricci Aldo A. Mola Francesco Panero Gian Savino Pene Vidari Pier Massimo Prosio Rosanna Roccia Costanza Roggero Alda Rossebastiano Giovanni Tesio Georges Virlogeux Direttore Rosanna Roccia Responsabile Albina Malerba Segreteria Giulia Pennaroli Consulente grafico Giovanni Brunazzi Autorizz. Tribunale di Torino n. 2139 del 20 ottobre 1971. Stampa: LArtistica Savigliano

I testi (su supporto informatico) per pubblicazione in italiano, francese, inglese o tedesco, in interlinea due e senza correzioni debbono essere inviati al Centro Studi Piemontesi. La collaborazione aperta agli studiosi. Il Comitato Scientifico decide sullopportunit di pubblicare gli scritti ricevuti. I collaboratori devono attenersi alle norme redazionali della rivista, pubblicate in terza di copertina. I libri per recensione devono essere inviati esclusivamente alla Redazione. Articles appearing in this journal are abstracted and indexed in Historical Abstracts , America: History and Life , International Medieval Bibliography . La quota annuale di associazione ordinaria al Centro Studi Piemontesi di 60. Labbonamento per il 2012 (due numeri) di 60 per lItalia; per lEstero: 78 Paesi CEE; 86 Paesi extra CEE. Per abbonamenti, copie singole, arretrati, inserzioni pubblicitarie, rivolgersi esclusivamente al Centro Studi Piemontesi, via O. Revel 15, 10121 Torino. Centro Studi Piemontesi Ca d Studi Piemontis via Ottavio Revel, 15 10121 Torino (Italia) tel. (011) 537.486 fax (011) 534.777 C. F. 97539510012 P. IVA 08808120011 info@studipiemontesi.it www.studipiemontesi.it ISSN 0 392-7261

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Studi Piemontesi
giugno 2012, vol. XLI, fasc. 1

Saggi e Studi Giovanni Barberi Squarotti Tomaso Vialardi di Sandigliano Alessandro Zussini Giulio Guderzo Note Daniela Maldini Chiarito Andrea Bosio Anna Cornagliotti (a cura di) Franco Gualano Stefano Pierguidi Bertrand de Royere Alberto Friedemann 77 SullEpistolario di Massimo dAzeglio e dintorni 85 Le cche torinesi tra realt storica e miti letterari 95 Lessico piemontese. Schede di segnalazione, documentazione, discussione, ricerca etimologica 101 Affreschi di scuola jaqueriana nel Canavese: inediti cicli di Torre Canavese e di Issiglio 113 Note sui dipinti di Poussin (e Vouet?) di provenienza Roccatagliata e dal Pozzo 125 Lappartamento dei bagni del Castello di Racconigi 135 Un brevetto per disegni animati di tre artisti torinesi, Giuseppe Oriani, Mino Rosso, Giorgio Monziani. Contributo alla storia del secondo futurismo 3 Diana sabauda di Emanuele Tesauro. Liconografia degli affreschi per la Reggia di Venaria nelle Inscriptiones 23 Un intruso tra i testamenti di Renato di Challant: Giuseppe Tornielli di Briona, novarese 43 Il primo Console sardo a Tunisi (1816-1824) 59 Cavour, Petitti e il dibattito sulle ferrovie nel Piemonte carloalbertino

Ritratti e ricordi Pietro Daniel Omodeo Carlo A.M. Burdet Donato DUrso Pier Massimo Prosio Documenti e inediti Anna Cafissi Davide Arecco Salvatore Alongi Aldo A. Mola Notiziario bibliografico: recensioni e segnalazioni 175 Vardacate, Sedula o Casale? 187 Lettere di botanici torinesi a fine Settecento 193 Il marchese e lavvocato. Politica e affetti nel carteggio tra Gioacchino Napoleone Pepoli e Urbano Rattazzi 209 Giovanni Giolitti: il dovere verso lItalia 1919-1921. Lettere inedite alla moglie Rosa Sobrero 143 Pandolfo Sfondrati: un atomista a Torino nel Cinquecento 153 Padre Ignazio Isler (1699-1778), schwytzerdtsch subalpino 163 Tito De Amicis (1836-1890). Il destino di avere per fratello uno scrittore famoso 171 Anacleto Verrecchia (Vallerotonda 1926-Torino 4 febbraio 2012)

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Il teatro di tutte le scienze e le arti. Raccogliere libri per coltivare idee in una capitale di et moderna (R. Roccia) La citt in tasca. Un secolo di almanacchi Palmaverde dalla collezione di Giuseppe Pichetto (R. Roccia) M. Ciardi, Avogadro 1811 (F. Calascibetta) A 150 anni dallUnit dItalia. Scienze, tecniche, industria e istituzione militare (G. Bergami) Poeti in piemontese della provincia di Alessandria 1861-2011 (G. Goria) E. Revelli Tomatis, A pont cros (A. Malerba) I quadri del Re. Le raccolte del principe Eugenio (P. San Martino) La Loggia di Carlo Alberto nellArmeria Reale (G.G. Massara) P. Gentile, Lombra del re. Vittorio Emanuele II e le politiche di corte (P. Merlin) M.A. Lopes, Rainhas que

Saggi e studi

o povo amou. Estefania de Hohenzollern. Maria Pia de Saboia (P. Gentile) G. Mola di Nomaglio, Casa Savoia e lUnit dItalia (R. Sandri Giachino) Casa Savoia. Storia di una famiglia italiana (R. Sandri Giachino) A.M. Stagnon, tat gnral des uniformes des troupes de S.M. le Roy de Sardaigne (R. Roccia) E. Giovara Rotta-D. Romeo, Vive le Roy de Sardaigne. Rgiment dordonnance national Pimont (G. Mola di Nomaglio) Camillo Cavour e lagricoltura (B.A. Raviola) Cavour e Rattazzi: una collaborazione difficile (P. Gentile) G. Mola di Nomaglio, Nazionalit, identit e ragion di stato. La cessione di Nizza e Savoia alla Francia; Cultura, economia e societ sui due versanti delle Alpi. La cessione di Nizza e Savoia alla Francia (A. Lo Faso di Serradifalco) M. Aragno, Nizza e Savoia. Come e perch divennero francesi (e lo rimasero) (P. Cazzola) Alla ricerca dei Garibaldini scomparsi. Omaggio al 150 dellUnit dItalia (P. Gentile) M. Novelli, I fantasmi dei Savoia (R. Roccia) M. Ruggiero, Risorgimento e Rai (P. Cazzola) B. Del Bo, La spada e la grazia. Vite di aristocratici nel Trecento subalpino (G.S. Pene Vidari) Cumiana medievale (G.S. Pene Vidari) A.M. Serralunga Bardazza, I Dal Pozzo di Moncalvo tra Ancien Rgime e Restaurazione (P. Gentile) M.A. Sarti, Barbaroux. Un talento della diplomazia e della scienza giuridica alla corte sabauda (P. Cazzola) R. Damilano, Il generale Ettore Perrone di San Martino (G.S. Pene Vidari) A. Pivotto, Una famiglia tra il Risorgimento e lEuropa. I Piacenza attraverso le carte darchivio (P. Gentile) Una famiglia per Novara: i Faraggiana (G. Mola di Nomaglio) Ovada dal periodo napoleonico al Risorgimento (P. Gentile) Biella verso lUnit dItalia 1815-1856 (P. Cazzola) P. Calderini, Lettere a Gioachino Toesca di Castellazzo (1858-1882) (S. Montaldo) A. Dsandr, La Valle dAosta laica e liberale. Antagonismo politico e anticlericalismo nellet della Restaurazione (L.S. Di Tommaso) Svizzeri a Torino dal Quattrocento ad oggi (P. Cazzola) Laraldica del pennino (F. Ferrero) Ars artificialiter scribendi. Filigrane in edizioni vercellesi del XVI secolo (S. Gavinelli) F. Malaguzzi, Tre secoli di legature. Biblioteca Antica dellArchivio di Stato di Torino (W. Canavesio) Le Figlie della Compagnia. Casa del soccorso, Opera del deposito, Educatorio duchessa Isabella fra et moderna e contemporanea (R. Roccia) LIstituto Alfieri-Carr. Dal dinamismo sociale dellOttocento alle povert di oggi (R. Roccia) M. Cassetti, Pagine sparse (R. Roccia) M. Marchetti, Spigolature criminali nellArchivio Storico Diocesano di Torino. Da alcuni processi del Seicento (C.A.M. Burdet) Religiosit popolare nelle campagne piemontesi (F. Quaccia) Onomastica e lessico tra Risorgimento e Italia unita (F. Quaccia) Saggi di toponomastica (F. Quaccia) Cerlogne et les autres (A. Malerba) Odeporica e dintorni. Cento studi per Emanuele Kanceff (A.M.) Teatri storici della provincia di Torino (L. Guardamagna) A. Cifani-F. Monetti-G. Mola di Nomaglio, La palazzina Marone Cinzano (F. Ferrero) G. Sergi, LArcangelo sulle Alpi. Origini, cultura e caratteri dellabbazia medievale di S. Michele della Chiusa (F. Quaccia) La chiesa di San Giovanni di Avigliana (C.A.M. Burdet) S. Crepaldi, Itinerari nella devozione e arte sacra della Diocesi di Ivrea (F. Quaccia) Il convento di San Francesco a Ivrea. Storia, arte e architettura (G.S. Pene Vidari) C.A.M. Burdet-L. Rinaldi Ceroni-S.Rubini, I Gheduzzi. Una famiglia di artisti (F. De Caria) Michelangelo Monti 1875-1946. La Gipsoteca e il Fondo documentario dellartista (W. Canavesio) E. Accati-A. Fornaris, Il Giardino dei frutti perduti. Disegni e descrizioni dei fratelli Roda (A. Malerba) Luigi Colla. Piante dal mondo nellOrto botanico di primo 800 a Rivoli (R. Allo) P. Gobetti, Risorgimento senza eroi (P. Gentile) L. Rapone, Cinque anni che paiono secoli. Antonio Gramsci dal socialismo al comunismo 1914-1919 (G. Bergami) F. Lo Piparo, I due carceri di Gramsci. La prigione fascista e il labirinto comunista (G. Bergami) A.C. Jemolo, Il malpensante (G. Bergami) Una bellissima coppia discorde. Il carteggio tra Cesare Pavese e Bianca Garufi (P.M. Prosio) M. Cerruti, La furia del mare. Ultime pagine su Michelstaedter e altre varie sul Novecento (G. Pagliero) G. Tesio, Novecento in prosa. Da Pirandello a Busi (P.M. Prosio) E. Salgari, La vendetta duno schiavo (S. Satragni Petruzzi) M. Lattes, Lincendio del Regio (V. Boggione) M.L. Spaziani, Tutte le poesie (G. Tesio) Torino sotto la neve; P.M. Prosio, Racconti di un altro inverno (R. Roccia) A. Perissinotto, Lo sguardo oltre lorizzonte (G. Tesio) M.T. Reineri, Non vimpegner il cuore. Antonia Maria di Castellamonte nella Torino barocca (R. Roccia) C. Balbo di Vinadio, Cesare Balbo. Un ritratto di famiglia (M.T. Reineri) C.A.M. Burdet, Mio cugino Bono. Poeta torinese del Novecento (P.M. Prosio) D. Pasero, Lombra strm (A. Malerba) A. Cognazzo, Matteo Danna Minister hereticus 1641-1680; A. Cognazzo, Fede politica medicina nella Torino del 600 (M.T. Reineri) M. Galloni-G. Giacobini, Tra patriottismo e impegno umanitario. Gli strumenti della medicina militare di due anatomisti ottocenteschi (C.A.M. Burdet) Il viaggio incantato. Guida al Museo della Scuola e del Libro per linfanzia di Palazzo Barolo (S. Satragni Petruzzi) Torino 1911. Fotografie di Gian Carlo DallArmi (P. Cazzola) M. Reviglio, Briganti e brigantesse in Piemonte (P. Cazzola) Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Torino e Provincia (P. Gentile) Roddino. Storia e gente di una terra di mezzo (P. Deabate) Segnalazioni (a cura di A. Malerba).

Notizie e asterischi

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El Piamonte, un paisaje en la mirada (S. Porras Castro) Intitolata a Luciano Tamburini la Biblioteca Comunale di Villarbasse (A. Malerba) Attivit del Centro Studi Piemontesi-Ca d Studi Piemontis Asterischi (A cura di G. Pennaroli).

Libri e periodici ricevuti

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Un intruso tra i testamenti di Renato di Challant: Giuseppe Tornielli di Briona, novarese


Tomaso Vialardi di Sandigliano

Il testatore: Renato di Challant-Aymavilles Figlio di Filiberto di Challant-Aymavilles e di Louise Aarberg-Valangin1, Renato di Challant fu il personaggio di maggiore spicco della Casa valdostana, ma se gli si toglie la corazza dorata in cui gli storici piemontesi lo hanno ammantato, generosa sotto il profilo diplomatico e indulgente sotto quello militare, si scopre un uomo inseguito dalla malasorte. Fedele cieco ai duchi di Savoia per i quali spese molto e fu ripagato poco, visse tormentato dai debiti per una vita di fasti largamente al disopra dei propri mezzi, lunghi e costosi contenziosi feudali sterili contro i duchi di Orlans-Longueville, Berna e Neuchtel, riscatti pagati in prima persona e plurime missioni diplomatiche per Carlo II ed Emanuele Filiberto, molte sborsate di tasca propria. Peggiore fu la vita famigliare: la prima moglie2 in fuga dal lugubre castello di Issogne dopo pochi mesi di matrimonio e decapitata a Milano per avere fatto assassinare uno dei suoi tanti amanti; la seconda3, madre delle sue due uniche figlie, morta di crepacuore per il comportamento della primogenita; la terza4 e la quarta5 morte entrambe di parto, sempre nel castello di Issogne. La prima figlia Filiberta, su cui Challant aveva puntato in mancanza di maschi tutte le speranze di successione con il testamento del 15466, in fuga vestue dhabitz dhomme con un amante il giorno prima delle nozze con Gian Federico Madruzzo, diseredata con il testamento del 15577 a favore della secondogenita Isabella, che Challant costrinse a subentrare nel contratto matrimoniale. Nel novembre 1553 Challant fu catturato a Vercelli dal maresciallo de Coss-Brissac, che gli impose un riscatto di 30.000 scudi8. Era appena morto Carlo II ed Emanuele Filiberto lo aveva nominato Luogotenente Generale degli Stati Sabaudi. Secondo la consuetudine sarebbe dovuto intervenire il duca, ma era in Fiandra e il suo avis fu diverso9, nonostante lazzardo non remoto che il suo maresciallo potesse rendere fidelitas et homagium al re di Francia per i feudi in Valle dAosta incastellati a cerniera tra ducato sabaudo, Francia e Stati svizzeri. Rinchiuso a Torino nel chasteau del Valentino, poi forse a Parigi10, fallito il tentativo di una contestazione giuridica sul suo arresto11 avec la robbe courte et avec la longue di Coss-Brissac, mutuellement assembles [] par lesquels les raisons du comte furent renverses12,

Abbreviazioni AChallant-Chtillon Archivio Challant-Chtillon AComAlbenga Archivio Comunale, Albenga AEB Archives de ltat, Berne AEN Archives de ltat, Neuchtel ADMM Archives Dpartementales de Meurthe-et-Moselle ASMi Archivio di Stato, Milano ASNo Archivio di Stato, Novara ASSi Archivio di Stato, Siena ASTo Archivio di Stato, Torino ASVe Archivio di Stato, Venezia 1 Ultima del suo nome, port in dote la baronia di Beaufremont e la Signoria di Valangin. 2 Bianca Maria Scapardone seu Gaspardone. 3 Mencia di Braganza. 4 Marie de La Palud de VarambonVarax. 5 Pronne de Seyssel-La Chambre. 6 Dato da Issogne. AEN, 12 fvrier 1546, B4 n. 8 (a): pour aprs son decs eviter plaid, noises et contentions [] il ordonne que, venant a mourir sans enfans masles, quil vouloit Philiberte sa fille aynee estre son heritiere universelle. Un maschio sembra esserci stato (Francesco), ma era illegittimo e Mencia, scrive Giovanni Fornaseri nellintroduzione a Le lettere di Renato di Challant, mentre il marito era in Fiandra lo avvi per altra via, eliminando il rischio di una successione sfavorevole alle due figlie legittime. 7 Dato da Milano. AComAlbenga, Archivio del Carretto di Balestrino, cartoni Challant, 4, testamento di Renato di Challant, 30 maggio 1557, doc. 97 e AEN, U5 n. 4 (e). Lo spezzone dellarchivio Challant pervenuto ai del Carretto per il matrimonio di Ottaviano del Carretto di Balestrino con Christine de Lenoncourt, figlia di Charlotte de Lenoncourt-Challant. 8 Alla fine del 500, 400 scudi valevano 6000 giornate lavorative di 10-12 ore ciascuna o 18 tonnellate di grano.

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Challant non trad il suo duca e cerc da s il denaro per il riscatto come nel febbraio 1525, quando era stato catturato dagli Spagnoli a Pavia. Per la sua liberazione aveva dovuto versare 3000 scudi, impegnando la baronia di Beaufremont e alzando su tutti i suoi feudi una imposta volontaria di due fiorini per focaggio. Loperazione aveva avuto poco successo nonostante la condanna del 1527 di Berna per gli inadempienti svizzeri, tanto che ancora ventanni dopo Challant cercava di recuperare le somme non pagate. Per tutto il 1554 fu imposto lo stesso tributo del 1525, ma la somma da trovare era molto pi alta e Challant cerc ancora di impegnare la baronia di Beaufremont, senza risultato. Il pi ricco dei suoi feudi, la Signoria di Valangin, lo aveva gi ipotecato nel 1539 a favore di Berna contro 30.000 scudi e fu solo grazie alle garanzie personali della moglie Mencia, la risoluta marescialla di Challant liberata da Vercelli con le figlie, che Berna accett di erogare un ulteriore prestito di 9970 scudi alla condizione di non pi caricare Valangin di altre ipoteche. Tra i feudi impegnati con riserva di riscatto ci furono anche le signorie di Ussel e Saint-Marcel, poste a garanzia di un prestito di 12.000 scudi negoziato con Paolo Madruzzo, nipote illegittimo del Principe-Vescovo di Trento Cristoforo Madruzzo, che mise materialmente i soldi. Liberato nel 1555 dopo ventitr mesi di prigionia, il Cardinale si volse ad accarezzarlo s finamente13 che a Challant non parve vero accettare il suggerimento delle nozze della figlia Filiberta con un altro nipote del Principe-Vescovo, questa volta legittimo, Gian Federico Madruzzo, per ancora detenuto dai Francesi a Parigi14. Approfittando della debolezza finanziaria di Challant, lambizioso prelato aveva visto nel matrimonio la possibilit di acquisire un insieme feudale che, anche se pesantemente indebitato e di difficile gestione politica per i complessi rapporti giurisdizionali incrociati (Casa Orlans-Longueville, Stati di Berna e Neuchtel, duca di Lorena), rappresentava un consolidamento internazionale forte del potere della famiglia. Con la tregua di Vaucelles e la diplomazia del PrincipeVescovo, Madruzzo fu liberato nel 1556 in cambio di Franois de Coligny-Chtillon15, prigioniero di Carlo V. Tutto era pronto per le nozze fissate a Milano per gli inizi del 1557, ma non la promessa sposa. Lerede: Filiberta di Challant-Aymavilles Figlia primogenita di Renato di Challant e di Mencia di Braganza, Filiberta nacque nel 1528 nel castello di Issogne. La leggenda la vuole bellissima, volubile e insofferente alle nebbie e alla noia di un castello tetro, come gi era stato per la prima moglie di suo padre. La leggenda, ancora, la vuole generosa delle sue grazie ma la storia ricorda un unico amante arrivato a Issogne attraverso il feudo di Beaufremont, errandone il nome (Michel Grepal seu Lespal seu Lespail seu Cespal), che un atto di causa negli archivi di Neuchtel resti-

9 Laiuto ducale non and oltre la promesse de lui donner quelquassistance. Emanuele Filiberto a sa cousine Mencia di Challant, 21 may 1554, AChallant-Chtillon ante 1799. 10 G. FORNASERI, Le lettere di Renato di Challant governatore della Valle dAosta a Carlo II e ad Emanuele Filiberto, Torino, Deputazione Subalpina di Storia Patria, 1957, doc. CVIII, da Parigi , Notizie sul riscatto dalla prigionia 29 settembre 1556. 11 AChallant-Chtillon ante 1799, Mmoire di Renato di Challant per ottenere la sua scarcerazione, s.d. ma 1554. A. ZANOTTO, Miettes dhistoire valdtaine, Le Flambeau , 2 (1962), pp. 39 sgg. 12 F. DE BOYVIN DU VILLARS, Mmoires, t. 5, Paris, 1836, pp. 658 [1554] sgg. 13 G.B. ADRIANI, Della vita e delle varie Nunziature del Cardinale Prospero Santa Croce, Miscellanea di Storia Patria, vol. V, Torino, 1868, p. 672. 14 Lipotesi di una permanenza a Parigi di Challant negli ultimi mesi di prigionia, suggerisce un possibile incontro con Gian Federico Madruzzo che spiegherebbe gli stretti rapporti tra le due famiglie. 15 Era gi stato discusso un suo scambio con Challant, ma aveva trovato lopposizione di Coss-Brissac.

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tuisce nella sua esattezza: [Michel] Honor Collot originaire de Toul [Lorena], soy disant de lEspal, celuy qui desbaucha ladicte Philiberte de Chalant. Alla liberazione di Gian Federico Madruzzo iniziarono i preparativi delle nozze. Di poco pi vecchio di lei, lo sposo era un colto collezionista di rilegature raffinate16, elegante e di buon aspetto17, ma Filiberta aveva in testa solo il suo amante. La sera prima delle nozze rub (lei o Collot) dei gioielli, 3000 scudi e fugg con lui a Venezia. Annota Giovambatista Adriani:
Chiamata nel seguente anno 1557 la nobilissima donzella in Milano, la si trov di gi fecondata [] ma lastuto Cardinale Madruzzo non isconcertossi perci allimprovviso e disonorevol caso; e non gli convenendo di lasciarsi sfuggire s belloccasione di tante ricchezze nel Ducato di Aosta ed in Lorena, si f a dimandare per lo stesso nipote la secondogenita Isabella. [] Le nozze si celebrarono con grande pompa in Milano nello stesso anno 155718.

A garanzia dei suoi obiettivi, il Principe-Vescovo aveva convinto Challant a redigere, prima del contratto dotale, il testamento del 1557 a favore della secondogenita Isabella. Tra le cause della diseredazione di Filiberta cera, s, anche il furto, ma laccusa cardine era il disonore della famiglia19, tanto che Emanuele Filiberto per tutelare lonore del maresciallo e di Madruzzo aveva dato disposizioni a Claudio Malopera, suo primo ambasciatore residente a Venezia, di fare il possibile perch la Signoria arrestasse i due amanti20. Poco si conosce della vita di Filiberta dopo la fuga. Storia e leggende sintersecano: un matrimonio segreto a Ferrara, lincontro a Venezia con il padre nel 1558, il suo perdono e un terzo testamento che la riammetteva nei diritti di quello del 1546. Forse fu presente ai funerali della madre (1558) con un fugace ritorno a Issogne dopo la morte di Collot, che le cronache dicono caduto a Macon nel 1557-58. Forse. Pochi i fatti certi: nel 1553 fu promessa sposa di un fallito matrimonio con Gian Giacomo Trivulzio21, visse a Venezia e alla morte del padre (1565) era a Novara ospite dei Della Porta22, dove incontr Giuseppe Tornielli di Briona, che spos nel 1565. Da questa data fino al suo testamento del 157823 Filiberta di Challant ritorn nella storia documentale. Lintruso: Giuseppe Tornielli di Briona Figlio di Luigi Tornielli di Briona, gnral de linfanterie impriale en Pimont e di Isabella di San Giorgio, Giuseppe Tornielli appartiene a una potente e poco studiata famiglia novarese intrisa di sangue, tra dominio, capitani di ventura, santi, beati e persino un Papa24, al servizio di re e imperatori che le diedero potere e di cui difesero il trono. Se difficile la data di un capostipite, fin dagli inizi la famiglia si present alla ribalta storica (secolo XII) gi divisa in due gruppi parentali distinti, ma sotto ununica Santa protettrice25: i

16 F. MALAGUZZI, Regiam sibi bibliothecam instruxit: legature di pregio del secondo Cinquecento dalla raccolta di Gian Federico Madruzzo, Trento, 1993. 17 Cfr. lolio su tela, ad altezza naturale. G. B. Moroni, ca. 1560, National Gallery of Art, Washington. Questo quadro, con un altro Moroni e un Tiziano furono alienati a Baldassarre Roccabruna da Charlotte de Lenoncourt-Challant per pagare i debiti lasciati dal padre Gabriele Ferdinando Madruzzo. 18 G. B. Adriani, op. cit. 19 Vagata est per mundum peregrinando cum personis villissimis, cum magno scandalo sui honoris et fame, summoque dolore et cruciatu suorum parentum, quos ita dedecoravit afflixitque, ut non mereatur appelari filia. 20 Intorno al caso de la figliuola di Mons. de Challant, guardandovi sempre di non trovarla [] voi non mancherete di procurar a parer vostro che si dia di mano al ribaldo seduttore et a far ridur lej in parte che non fugga, per castigar bene et deliberar de laltra come converr. Et a ci far adopererete il nome mio con quei signori [Senato della Serenissima], dicendo che per esser il conte di Challant, padre di lej, mio principal vassallo et tanto caro quanto , [] havemo la cosa [] a core. ASTo, Venezia, Lettere ministri, mazzo I, Emanuele Filiberto al Malopera, 9 luglio 1557. 21 ASTo, Corte, Protocolli Ducali, n. 223, ff. 4-30, Contratto nuziale tra Gian Giacomo Trivulzio e Filiberta di Challant 22 maggio 1553. Il matrimonio aveva trovato lopposizione del governatore di Milano Ferrante GonzagaGuastalla. G. FORNASERI, op. cit., docc. XCV e XCVI. 22 Nella casa di Giulio Cesare Della Porta, oggi via Canobio. 23 Dato da Beaufremont il 9 luglio e registrato a Valangin il 16 agosto, nel quale elle djette sa sur Isabelle et tous ses descendants, nomina erede universale il figlio Gioachino Carlo laissant la jouissance de ses biens son seigneur et mari e raccomanda il figlio al duca di Savoia, suo padrino al fonte battesimale di Torino. 24 Alessandro VIII, figlio di Marco Ottoboni e Vittoria Tornielli (ramo di Venezia). 25 Maria Maddalena. V. VIALE, Gotico e rinascimento in Piemonte, catalogo della 2a Mostra darte a Palazzo Carignano, Torino, 1939, p. 223.

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Tornielli detti di San Matteo con palazzo in Novara e i Tornielli di Vignarello, primigeni allinterno del clan famigliare26, legati alle fortune degli Hohenstaufen da Federico II a Corradino di Svevia. Scrive Ludovico Antonio Muratori, riprendendo Pietro Azario, che Agnese Lancia filiam Bonefacii Castellani spos
uni de Torniellis [Ottone], de qua nati sunt quatuor filii, scilicet Comes Gualvagnum [Galvano], Comes Lanza, Comes Frerinus [Federico] & Torellus vir fortissimus, qui genuit Gualvalgnum de Torniellis27.

E il cronista Matteo da Parigi ricorda la confirmatio matrimonii in articulo mortis da parte di Federico II a Bianca Lancia28, sua amante e sorella di Agnese. Dai Tornielli di San Matteo scese la linea di Venezia29, mentre dai Tornielli di Vignarello scesero, divisi in rami minori e plurimi feudi tra cui Briona, le linee di Forl30 e di Lorena31. Alle quali va aggiunta, forse, la linea di Torniella e Sticciano in terra di Siena32 con interessanti omonimie onomastiche e di territorio. Nel 1449 Gianfrancesco Visconti concesse a Giovanni Zanardo Tornielli, che combatteva con lui da due anni e che gli aveva anticipato forti capitali, numerosi feudi tra cui Briona elevati a comitato nel 1488. Melchiorre, figlio di Zanardo, ebbe vari figli33, due con discendenza maschile continuata: Manfredo (primogenito) e Guido, da cui Luigi, padre di Giuseppe. Proprietario del castello di Briona e della fortuna del ramo fu Manfredo, rimanendo poco ai cugini. A Novara, Giuseppe conobbe Filiberta di Challant e la spos, inserendosi di forza nelle vicende successorie per i feudi di Beaufremont e Valangin. La baronia di Beaufremont nel ducato di Bar Alla morte di Renato di Challant, di tutto il suo asse successorio, la baronia di Beaufremont era lunica libera da ipoteche. Poco redditizia34 e dipendente dal sistema feudale della Lorena, possedimento minore in un dossier ereditario complesso, fu risparmiata dalla violenza delle liti tra le sorelle Challant e vissuta come tacita propriet comune (eurent chacun une habitation dans lenceinte du chteau). Furono Gabriele Ferdinando Madruzzo, figlio di Isabella e Gioachino Carlo Tornielli, figlio di Filiberta, che decisero la divisione del feudo in due lotti distinti con un procs-verbal dellottobre 158935. La parte toccata ai Madruzzo pass nel 1621, con il titolo comitale di Challant, ai de Lenoncourt per il matrimonio di Charlotte, figlia di Gabriele Ferdinando Madruzzo, con Charles de Lenoncourt e fu venduta nel 1675 ai dAlenon. La parte toccata ai Tornielli si trasmise fino a Enrico Giacinto, lultimo che si firma baron de Beaufremont e fu venduta nel 1680 ai Labb, il castello ancora distrutto negli avvenimenti del 1634 per ordine di Richelieu, le terre gi povere falciate dalla peste.

26 P. AZARII, Chronicon, Milano, 1771. cap. XI, p. 106. 27 L. A. MURATORI, Antiquitates Italic Medii aevi, t. I, Milano 1738, p. 624, C. 28 H. R. LUARD (a cura di), Matthi Parisiensis, monachi Sancti Albani, Chronica majora, vol. V, Londra 1874, p. 572. 29 Da Girolamo Tornielli, che si stabil a Venezia nel 1498. Questa linea si estinse nel 1938 con la morte di Filiberto Tornielli SJ a Spokane, WA (USA). J. T. MITCHELL, Necrology of the California Province of the Society of Jesus 1845-2008, California Province, 2008, October 26, p. 63. 30 Da Obizzo Tornielli, che si stabil a Forl nel 1254. Questa linea si estinse nel secolo XVI. 31 Da Giuseppe Tornielli, che si stabil a Beaufremont in Lorena dopo il 1565. Questa linea si estinse nel 1737 con la morte a Nancy di Anne-Giuseppe Tornielli di Briona. Cfr. Appendice 1 e T. VIALARDI DI SANDIGLIANO, Un soldato di ventura alla corte indiana di Sardhana: Paolo Solaroli, novarese, Studi Piemontesi, XXXV, 2 (2006), p. 345, nota 115. 32 Un atto del 17 maggio 1233 cita Ego Ranerius quondam domini Ranerii de Torniella, ASSi, Diplomatico, Kaleffo dellAssunta, n. 620. 33 Cfr. il composito affresco di linguaggio lombardo (secolo XV) gi nelloratorio di San Clemente a Barengo, dove Maria Maddalena presenta Melchiorre Tornielli con la moglie Aloisia e tutti i figli, riconducibile forse alla mano di Angelo de Orello e/o del figlio Astolfo. 34 Nel 1589 linsieme dei cespiti signorili di Beaufremont era pari a 103 franchi dargento di Bar. Il franco del ducato di Bar valeva 2 livres et 4 deniers tournois. 35 Partage de la Baronnie de Beaufremont, M. CHAPELLIER, Essai historique sur Beaufremont, son chteau et ses barons, in Annales de la Socit dmulation du Dpartement des Vosges, X, Ier Cahier, 1858, pinal 1859, pp. 200 sgg.

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La Signoria di Valangin nel comitato di Neuchtel Il testamento del 1557 di Renato di Challant avrebbe dovuto essere chiaro. Filiberta era diseredata e tutti i feudi andavano in capo alla sorella, tra cui la Signoria di Valangin36, un sistema urbano florido e strategicamente difeso, ma feudalmente il pi complesso per le appartenenze incrociate: il duca di Orlans-Longueville, conte di Neuchtel, ne era il suzerain, Renato di Challant il Signore che per aveva rifiutato il giuramento di fedelt al duca37 e Berna la combourgeoise con diritto arbitrale sulle liti, contemporaneamente creditrice di una ipoteca di 30.000 scudi verso Challant. Appena morto il padre (11 luglio 1565), Isabella e il marito chiesero a Berna l8 agosto de les recevoir bourgeois, en qualit de seigneurs de Valangin, comme ses prdcesseurs lavaient t38, combourgeoisie concessa il 22 dicembre 1566 sous la rserve que personne ne se prsenterait pour la disputer sur le jour des six semaines. Contemporaneamente i cugini valdostani di Isabella avevano impugnato il testamento per il comitato di Challant, la baronia di Aymavilles e altri feudi, sostenendo lillegalit successoria che violava sia il capitolo LIX della Lex Salica39, sia le Coutumes valdostane. Anche Giuseppe Tornielli, fallito il tentativo di un arrangement lamiable sulla eredit che pose fine anche allinteressata entente cordiale tra le sorelle40, si era rivolto a Berna perch considerasse fraudolenta la combourgeoisie concessa ai cognati. Berna lo rimand al Consiglio del duca di Orlans-Longueville, dominus di Neuchtel da cui dipendeva Valangin, al quale Tornielli offerse lhommage a Parigi il 10 maggio 1569 nella speranza che
non seulement linvestiture du fief de Valangin lui serait accorde, mais quon le ferait jouir immdiatement de sa seigneurie, sans gard pour les occupateurs rebelles [per latto di fellonia di Renato di Challant] qui sen taient empars41.

Il duca rinvi la questione a Berna, che propose un arbitrato tra le due sorelle, ma il rappresentante ducale42 fece emettere inaspettatamente dal tribunale degli Stati di Neuchtel il 3 agosto 1571 una sentenza a favore di Tornielli con lunica riserva che, se la cognata si fosse presentata durante la seduta del tribunale portando ragioni valide, la sentenza sarebbe stata annullata. Isabella ricus la competenza di Neuchtel, ordinando des leves dhommes dans sa seigneurie, pour dfendre au besoin ce quon lui contestait. Il fatto non piacque a Berna che, se agli inizi laveva favorita, incominciava a trovare
que elle tait devenue excessivement irritable, ainsi que son mari, tous deux ayant voulu tre qualifis de souverains seigneurs et nemployant pas toujours les voies les plus droites pour arriver leur but43.

36 Nel 1011 Rodolfo III di Borgogna regal alla moglie Irmengarda il territorio della regalissimam sedem di Novum Castellum (Neuchtel). Corrado II ne invest Ulrich de Fenis (Vinelz) dopo lassedio del 1034 contro Eudes de Champagne. Nel 1218 i beni di Ulrich II furono divisi e al figlio Ulrich III toccarono Nidau, Strassberg e Aarberg con Valangin, allorigine dei rami omonimi. A loro volta gli Aarberg si divisero in Aarberg-Aarberg e Aarberg-Valangin. 37 Ren avait fait acte de flonie en se refusant de prter hommage son suzerain et en se qualifiant lui-mme de souverain. G. A. MATILE, Histoire de la Seigneurie de Valangin jusqu sa runion la directe en 1592, Neuchtel, 1852, pp. 244 sgg. con qualche imprecisione nelle date. 38 J. BOYVE, Annales historiques du comt de Neuchtel et Valangin depuis Jules-Csar jusquen 1722, t. 3, Berna 1854-55, p. 144. 39 De terra vero [salica] nulla in muliere portio hereditas est, sed in virili sexu qui fratres fuerint totam terram pertineant. Per una disamina giuridica, cfr. F. LAFERRIRE, Esprit du droit germanique, Revue de droit franais et tranger, vol. 4, Parigi 1847, pp. 880-85. Il contenzioso si concluse a favore dei cugini solo nel 1696. 40 Il 20 ottobre 1565 il procuratore di Filiberta Etienne Germano aveva incontrato Isabella nella Chambre de Savoie del castello di Issogne per un accordo, ma elle ne tint aucun compte des rclamations de sa sur. 41 G. A. MATILE, op. cit. 42 Jean de Maniquet. 43 G. A. MATILE, op. cit.

Le cose si complicarono quando Gian Federico Madruzzo, pressato dai creditori, si dichiar disposto a vendere la Signoria.
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Tra i possibili compratori ci fu subito Berna, creditrice maggiore, che con questa acquisizione voleva rafforzare la sua influenza su Neuchtel. Poi venne il duca di OrlansLongueville, suzerain di Neuchtel, che voleva contrastare il progetto di Berna e offerse a Isabella terre nel marchesato di Rthelin in cambio della Signoria. E infine venne il duca di Nemours Giacomo di Savoia, leroe della principessa di Clves che, gottoso e in disgrazia dalla Corte di Francia, remplaait ses intrigues damour par des intrigues dambition. Investito con il cugino Orlans-Longueville della souverainet di Neuchtel, ne era stato estromesso con un lodo del 1557 persuad quon avait profit de son inexprience pour lui faire souffrir une injustice norme. Lacquisto di Valangin era la strada per tornare in possesso della sua parte di Neuchtel, ma lopposizione di Berna e la poca riservatezza di Madruzzo lo fecero rinunciare. Inconcludenti i negoziati del marito, Isabella volle farsi confermare in via definitiva i propri diritti. Sond lentourage di Orlans-Longueville, ma seppe che il duca aveva dato disposizione al Consiglio, perch il giudizio fosse equo, di trasmettere copia di ogni sua istanza anche alla sorella. Isabella prefer rivolgersi di nuovo a Berna con cui il marito continuava la trattativa, ma la morte improvvisa di Orlans-Longueville nellagosto 1573, fatto avvelenare da Caterina de Medici, rimescol le carte. Madruzzo pens allora di offrire la Signoria al Presidente di Borgogna44, legato al vicer di Napoli de Granvelle, che trasmise lofferta a Filippo II con una relazione su Valangin fatta pervenire da Madruzzo allambasciatore del re di Spagna presso la Santa Sede45. Il prezzo richiesto era di 40.000 ducati, pari allipoteca complessiva di Berna scaduta dal 1569, ma suggeriva anche il moyen de simplifier la question dargent: il re poteva sostituirsi al debitore (Isabella di Challant) pagando lintrt cinq pour cent e, a saldo della cessione del diritto di riscatto della Signoria di Valangin, Madruzzo era disposto ad accettare terre nel regno di Napoli o una rendita pari nel ducato di Milano. Filippo II, per non alienarsi il favore dei Cantoni protecteurs de son comt de Bourgogne contre lambition franaise, non diede seguito allofferta. L11 agosto 1576 i quattro Cantoni allis di Neuchtel (Berna, Soleure, Friburgo e Lucerna) convocati a Soleure, confermarono che la sovranit di Valangin apparteneva per diritto alla vedova Orlans-Longueville, Maria di Borbone e, ritornando alla loro prima sentenza, confermarono il 15 settembre la Signoria a Giuseppe Tornielli che, a scanso di colpi di mano dei cognati, mise in linea sette cannoni en fer sugli spalti del castello di Valangin. Isabella, che aveva promesso a Berna di attenersi allarbitrato, ricus la sentenza e si rivolse al re di Francia che non solo conferm il giudizio, ma raccomand a Berna di veiller aux intrts de Torniel et de lassister de tout son pouvoir. Isabella si rivolse allora alla Camera imperiale di Spira, che riconferm la sentenza. Intanto Berna, non riuscendo a farsi rimborsare lipoteca scaduta e gli interessi che si accumulavano, ottenne nel 1578 di essere messa in possesso
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Froissard de Broissie. Juan de Zuninga.

della Signoria da Maria di Borbone che, contemporaneamente, ne riscatt lipoteca. Laccordo fu siglato il 12 novembre con formalmente espressa la condizione che la duchessa
se chargerait de toutes les dettes de la maison de Challant pour lesquelles la seigneurie avait t hypothque; que si les comtes de Torniel et dAvy [Gian Federico Madruzzo era conte di Avio] venaient bout de se concilier, celui qui pourrait la racheter en serait investi par la duchesse, contre remboursement de tous frais, en rservant ses droits de souverainet comme dame de Neuchtel46.

G. A. MATILE, op. cit. Da Bruxelles, 14 agosto 1556. 48 AChallant-Chtillon ante 1799. 49 Santa Maria della Celestia, chiesa del monastero cistercense in campo della Celestia allArsenale. 50 AEN, Mmoire lappui des prtentions du comte de Torniel, C4, n. 11 (s). 51 G. A. MATILE, op. cit. 52 Ibidem.
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A Isabella rimaneva come ultima speranza il duca di Savoia, che con un discutibile privilegio aveva concesso al padre la trasmissione feudale per linea femminile, permettendo la primogenitura per testamento e non per coutume47. Emanuele Filiberto con patenti del 1575 aveva per interdetto al Senato di Chambry de singrer dans la cause entre Isabelle Comtesse de Challant et Philiberte sa Soeur48, ma grazie allappoggio del marito di Isabella che aveva fatto una carriera folgorante a Corte, il Senato di Torino sentenzi che Tornielli non aveva alcun diritto su Valangin. Durante il dibattimento Tornielli aveva per opposto lesistenza di un ulteriore testamento di Renato di Challant, escript et sign de sa main et seel de son seau nel 1558 a Venezia en leglise de la Celestie49. Incontrata la figlia,
ledit feu seigneur conte de Chalant, qui en lannee 1558, ayant heu advertisement que sa ditte fille Philiberte sestoit retiree en la compagnie de son mary en la ville de Venise, luy mesme y allat pour la trouver, et de faict estant arriv en laditte ville et heu nouvelles asseurees dicelle et de ses bons et honnestes comportemens, trouva quelle avoit tousjour suyvy et demour honnestement (et selon Dieu) en la compagnie et conversation de son dit rnary, de quoy, oultre le contentement quil en receut, il remerciat nostre seigneur de ce quil trouvoit les choses estre tout aultrement que lon ne luy havoit faict entendre, il declayra aussi estant audit Venise en leglise de la Celestie, que a linstigation et faulses persuasions daulcuns, il havoit est contraint et forc de fayre ung testament a Mylan, par lequel il avoit exered sa ditte fille Philiberte, dont grandement il sen repentoit et dit en presence de plusieurs personnages de qualit (qui ont depous de ce faict) quil anuloit le testament par luy faict audit Mylan et reintegroit sa ditte fille Philiberte en son premier estat, honneur et reputation et biens, comme elle estoit auparavant ledit testament de Mylan, priant lesdis tesmoings la presens estre memouratifz de ceste sienne dclaration et voulont50.

Lasserzione era falsa? Di fatto, alla richiesta del tribunale di esibirlo, Tornielli non laveva presentato adducendo che laditte contesse dAvy sestoit emparee et saisie dudit testament de Venize. Il 23 dicembre 1582 il Senato di Chambry reiter la sentenza di Torino, nonostante una diffida di Neuchtel al duca di Savoia la rendesse ineseguibile51:
La duchesse de Longueville tant souveraine de Valangin, aucun autre prince navait simmiscer dans la contestation qui divisait les Torniel et les Madrutz au sujet de cette seigneurie52.
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A questo punto Isabella, che i contemporanei descrivono trop dpensire, arrogante, superba dellalto lignaggio degli Challant che le faceva considerare il marito un parvenu, il matrimonio in fallimento nonostante nove figli, accecata dallodio verso il cognato, commise un errore fatale. Per vincere il procetz du Piedmont aveva fatto stilare dal greffier communal di Valangin, Guillaume Grossourdy, una falsa ratifica voluta dal padre il 18 settembre 1560 a conferma del testamento del 1557. Latto era stato inserito nei registri di bassa giustizia di Valangin con lappoggio di partigiani di Isabella, o le document avait jou un rle dans les procs entre les dAvy et les Torniel. Confermato dal matre-papetier Iteret (filigrana della carta non in commercio prima del 1563, diversa e troppo bianca la cucitura della carta rispetto agli altri fogli), il falso fu smascherato tempestivamente da Tornielli ma la scoperta fu tenuta in serbo53 come preuve de la perfidie de ses adversaires per una causa infida, come quella presso il tribunale di Savoia. Il greffier, meschant homme faulssaire et parjus, fu processato il 26 gennaio 1581, si difese male e svel la truffa54. Su consiglio di Berna, Neuchtel chiese a Isabella la sua versione dei fatti con una lettera speditale a Torino il 19 luglio55. Isabella non rispose e Grossourdy ebbe la tte tranche il 14 ottobre56. Gli and bene, perch il 12 luglio il tribunale aveva proposto la pena destre boully a lhuylle. Contemporaneamente circol a Torino un libello anonimo57, ma ispirato da Isabella, che definiva lo scandalo Grossourdy una macchinazione odiosa ordita da Neuchtel pour discrditer les dAvy et favoriser Torniel. Le confessioni erano state strappate a Grossourdy con la tortura e, per non farlo ritrattare in tribunale, on lui avait mis un bton dans la gorge. Si riapr la questione della Signoria e a Baden il 24 novembre 1584 i Cantoni decisero che gli abitanti del feudo dovevano rendere il giuramento di fedelt alla nuova domina Maria di Borbone, liberandoli da quello reso a Isabella. Ci furono resistenze anche armate tra i fautori Madruzzo agli ordini del capitaine Valangin e quelli Tornielli, forti di une enseigne de quatre cents hommes dei Cantoni di Berna, Friburgo e Soleure. Solo il 7 dicembre (12 dicembre stile nouveau) celle qui vous sera toujours bonne dame et amie, Isabelle de Challant decise di sciogliere i suoi fedeli dal giuramento. Pochi giorni dopo la morte del marito, il 26 aprile 1586 Isabella scelse di vendere i propri diritti di riscatto al conte di Wurttemberg-Montbelliard, ma mor senza essere stata pagata. Tre anni dopo, anche Gioachino Carlo Tornielli appena emancipato, ced con il padre i propri diritti al conte per 57.846 scudi doro del sole (cu sol), liquidati per intero lanno successivo, al netto di una ipoteca di 68.154 scudi doro del sole a favore di Maria di Borbone58. Era il 1589, il re di Francia era morto assassinato ed Enrico dAuvergne stava saccheggiando la Lorena alla testa dei protestanti. La guerra dei Tre Enrichi, lottava guerra di religione, stava entrando nel suo pieno.

53 AEN, Lettre de Torniel au gouverneur de Neuchtel, Turin, 15 juillet 1580, Y18, n. 4. 54 Per il processo, cfr. J. JEANJAQUET, Le procs du greffier faussaire Guillaume Grossourdy de Valangin (1581), Neuchtel, Muse neuchtelois, XXXVIIIe anne, 1901, pp. 54 sgg. 55 AEB, Welsches Missivenbuch, G, A Madame, Madame Ysabel de Challand, marquise de Surian, contesse dAvy et Boffremont, f. 228. 56 Le Conseil dEtal fit savoir, au nom du gouverneur absent, que son Excellence voulant toujours prfrer grce et misricorde rigueur de justice consentait ce que le condamn et la tte tranche au lieu dtre pendu et lui faisait remise des autres peines portes dans la sentence. J. JEANJAQUET, op. cit. 57 AEN, Libelle contre le comte et la comtesse de Torniel, C4, n. 11 (t). 58 Per il complesso conteggio di quanto ricevuto dai Tornielli e linsolvenza di Wurttemberg-Montbelliard verso Isabella di Challant, cfr. J. E. BOYVE, Recherches sur lindignat helvtique de la Principaut de Neufchtel et Valangin, Neuchtel ,1778, pp. 236238.

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Per difendere il ducato Carlo III di Lorena ricorse allaiuto dei suoi feudatari e Gioachino Carlo Tornielli partecip con un prestito di 46.500 scudi doro del sole. Per il suo matrimonio con la ricca ereditiera Anne du Chtelet 59, Tornielli entr nelle familles de haut parage che alla Corte ducale erano dette i quatre grands chevaux de Lorraine, la plus ancienne noblesse et la plus illustre chevalerie du duch nomme avant le XVIIe sicle. Nominato Grand-matre de lhtel et chef des finances da Enrico II di Lorena, Gioachino Carlo spos a Mantova per procura del duca il 26 aprile 1606 Margherita Gonzaga. Officiante? Il figlio di Isabella di Challant Carlo Gaudenzio Madruzzo, Principe -Vescovo di Trento! Sintesi delle cause Il matrimonio di Filiberta di Challant con Giuseppe Tornielli fu lelemento scatenante una faida giuridico-feudale che dur dal 1565, data della morte di Renato di Challant, fino al 1584, quando Isabella fu costretta a sciogliere i suoi fedeli di Valangin dal giuramento di fedelt. Giuseppe Tornielli dimostr una miracolistica capacit di inserirsi in una successione giuridicamente semplice, se limitata al testamento del 1557, che non lasciava dubbi: Filiberta era stata diseredata a vantaggio di Isabella. Ma la situazione patrimoniale pesantemente condizionata dalle servit debitorie lasciate dal padre (ipoteche in essere, interessi e debiti non onorati)60, aveva messo Isabella nellimpossibilit di negoziare la pi gravosa di oltre 40.000 scudi nei confronti di Berna. Fu una delle carte vincenti di Tornielli. Se i documenti, sentenze e appelli, tracciano il complesso quadro feudale della Signoria di Valangin, nel loro insieme rivelano lotte politiche storicizzate tra Cantoni e Stati, dove la faida famigliare fu solo il pretesto per regolare giurisdizioni e dazioni di denaro in squilibrio da almeno un paio di secoli. Gli attori, le sorelle Challant, furono gli effetti di nodi non sciolti in antico e non le cause. Poco si evince delle loro storie personali, se non lodio profondo di Isabella contro il cognato, che considerava non a torto allorigine di tutte le sue difficolt in un complesso di cause gi critiche. La posizione giuridica di Isabella, semplice sotto il diritto testamentario, era invece particolarmente difficile sotto il profilo feudale. Latto di fellonia del padre la costrinse in una difesa equivoca nei confronti del duca di Orlans-Longueville, che in ogni momento poteva se faire adjuger par commise la seigneurie de Valangin (e stupisce che non lo abbia fatto), spiegando perch Isabella non si present mai al suo Consiglio e ricus sempre il tribunale degli Stati di Neuchtel. Il suo ricorso immediato a Berna, nel palese tentativo di arginare levidenza debitoria che era hors dtat de payer, fu visto da Neuchtel, che rappresentava listanza naturale, come una ingerenza che la mise in conflitto con il Consiglio dei suoi Stati. Carattere duro (per la sua acidit e per i suoi intrighi Maria di Borbone la defin une dame qui a quelque chose de

Cfr. Appendice. Come prima conseguenza della causa oppostale dai cugini, Isabella aveva dovuto restituire loro le signorie di Ussel e Saint-Marcel, riscattandole dal semi-cognato per 12.000 scudi pi interessi.
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mauvais dans lestomach), Isabella ag quasi sempre in prima persona, sovrapponendosi sovente al marito che disprezzava, lei che firma gli atti e decide le strategie processuali. Dallaltra parte non c Filiberta, nessun atto firmato da lei, c sempre Giuseppe Tornielli e, diventato cieco, il figlio emancipato a ventidue anni. Il profilo personale degli attori in causa si disegna attraverso i memoriali che accompagnano i ricorsi, non per pervenuti nella loro completezza. Correlati, tratteggiano storie private che propongono interrogativi non privi dinteresse. Aspri con una strategia non sempre prudente quelli di Isabella, finemente suasivi e con un progetto difensivo preciso quelli di Giuseppe. Due documenti, gi evidenziati, attirano in particolare lattenzione. Il primo lanonimo Mmoire lappui des prtentions du comte de Torniel 61, verosimilmente di mano di un suo procuratore62, non datato ma presentato a prova dellesistenza del testamento di Venezia, parte nel processo di Torino del 1580 e in forma completa in quello di Baden del 1584. Il secondo il Libelle contre le comte et la comtesse de Torniel 63, anche questo anonimo e non datato ma presentato al processo di Torino, dove sono riportate le nefandezze di Neuchtel e di Giuseppe Tornielli. Questo documento, destinato a rimanere nellambito del tribunale ducale, fu fatto pervenire da Tornielli al tribunale dei Cantoni che lo acquis per il procedimento del 1584, dove gli insulti contro Neuchtel giocarono un ruolo non marginale nel verdetto finale. Largomento principe, il testamento di Venezia, solo sfiorato e in tutti i mmoires pervenuti Isabella non affronta mai direttamente la questione, ma usa argomenti rebours. Mmoire lappui des prtentions du comte de Torniel La struttura del documento indirizzato ai Magnificques et tres puissans seigneurs des quatre villes riuniti plenariamente a Baden, lineare, diplomaticamente persuasiva e stesa scaltramente senza acrimonia. Ripercorre in sunto i procedimenti dal 1565 fino alla sentenza di Chambry del 1582, intentati da Isabella au grand prejudice de lhonneur, reputation et droicts de la feu contesse Philiberte (1578). Tutti erano basati sul testamento di Milano del 1557, senza mai tenere in conto quello di Venezia del 1558, reiterato a Novara davanti a testi, nel quale il feu monseigneur le conte de Chalant reimmetteva Filiberta in tutti i diritti di quello di Issogne del 1546. Challant, informato nel 1558 (da Malopera?) che Filiberta sestoit retiree en la compagnie de son mary en la ville de Venise, dove viveva selon Dieu, il sy rendit. Costatato che la figlia si comportava nella faon la plus honnte, en compagnie de lhomme quelle avait suivi et qui tait devenu son mary, la volle incontrare e le perdon tutto, anche loffesa di essersi sposata sans son sceu et consentement. Cosciente di essere stato contraint et forc de fayre ung

61 AEN, Mmoire lappui , cit. sopra, nota 50. 62 Guillaume Richard. 63 AEN, Libelle contre , cit. sopra, nota 57.

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testament a Mylan, Renato lo revoc prima verbalmente davanti a testimoni nella chiesa della Celestia e poi per iscritto:
fit ung aultre testament escript et sign de sa main et seel de son seau et le fit aussi signer par dix tesmoings et seeler de leurs seaulx, par lequel testament, escript et seel comme dessus, il revoquoit, anulloit et cassoit ledit testament par luy faict Mylan en faveur de sa fille Ysabelle, et confirmoit et ratifioit laultre testament faict a Yssogne en lannee 1546 en faveur de sa ditte fille Philiberte.

Redatto il nuovo testamento, Challant chiese a Filiberta di accompagnarlo dalla madre malata, ma poich il marito era fuori Venezia, da moglie ossequiosa,
ne luy voulust accourder daller avec luy, que au prealable son mary ne fust de retour, sans le cong et permission duquel elle ne pouvoit ny vouloit aulcunement partir.

64 Oratorio di San Siro, cattedrale di Santa Maria Assunta. 65 J. BOYVE, op. cit., p. 77. 66 Il avait amrement got le nant de ses ambitions et illustr la devise de sa famille: Tout est monde et le monde nest rien. Guillaume Farel 1489-1565, biographie nouvelle, Neuchtel, 1930, p. 238. 67 LInventaire fait par la trs illustre Dame Isabelle de tous les biens du Comte Ren de Challant, son pre, lan 1565 fu redatto dal notaio Carruczon. Comprende tutte le propriet e i feudi, inclusi Valangin e Beaufremont, non Ambronay, con lelenco degli arredi e dei documenti, ma solo di quelli che Carruczon consider utili ai fini delleredit. Se rilevante il numero di documenti attinenti ai beni italiani, limitato quello attinente ai beni esteri.

Ritornato il marito e avutone permission et cong, padre e figlia partirono per Vercelli per incontrare Mencia, che mor il mese successivo (3 settembre). Nella chiesa di Saint Chiric 64 a Novara dove stava preparando i funerali, Challant volle reiterare il testamento di Venezia davanti a testimoni,
en le leur monstrant, qui estoit sign de sa propre main et seel de son seau, sign aussi des dix tesmoings et seel de leurs seaulx, [] je proteste devant Dieu et vous, questant dernierement en la ville de Venise, jay revouqu, adnull et cass le testament que javois est persuad, seduit et pratiqu de fayre a Mylan en faveur de ma fille Ysabella, et ay confirm et ratifi le testament par moy faict a Yssogne en faveur de ma fille Philiberte.

Morta la moglie, scrive Jonas Boyve 65 basandosi sulle testimonianze di Tornielli nei procedimenti svizzeri, Challant riport Filiberta qui se trouvait dj veuve a Issogne, fatto confermato anche dalle cronache valdostane con lannotazione che Filiberta, dopo qualche anno vissuto tra continui dissapori con la sorella e il cognato, prefer stabilirsi a Novara dai Della Porta, forse amici della madre. Lultimo maresciallo di Savoia mor rong de soucis et dennuis66 nel 1565 ad Ambronay e fu sepolto frettolosamente nellabbazia di Saint-Sulpice. Isabella fece subito prelevare dai castelli di Ambronay e Aymavilles arredi, tiltres et escriptures, compresi gli inventari che monsieur [Guillame] de Belmont, pour lhors maistre dhostel dudit defunct conte de Chalant, aveva fatto redigere tant pour sa descharge que pour le profit de [...] la justice dAmbourney [Ambronay]67. Il fatto trovava conferma in una lettera che Ranier, secrestayre desdis conte et contesse dAvy, aveva mandato nel 1568 a Madruzzo in cui scriveva che ayant madame la contesse sa femme oubli loriginal testament de partie adverse, il le luy envoyoit. Ne deduce il mmoire che loriginal ne peut estre aultre que celuy faict audit Venize, prova que laditte contesse dAvy sestoit emparee et saisie
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dudit testament. Laccusa riprende quella gi formulata da Tornielli nel 1571 davanti al tribunale di Neuchtel, dove aveva affermato che le appropriazioni erano avvenute mentre Filiberta era a Novara (pour lhors nestoit au pays, ains au duch de Mylan), en tat de viduit de son premier mari68 e alloscuro della morte del padre. Se il testamento di Venezia non era esistito, la contessa dAvy non avrebbe avuto bisogno della falsa conferma faicte fayre su suo ordine, come aveva confessato Grossourdy 69, per gaigner le procetz du Piedmont, per cui, conclude il mmoire:
laquelle faulce confirmation faicte doibt fayre deschoir laditte contesse dAvy de tous ses droictz (si aulcuns elle en a) et particulierement de la seigneurie de Vaulangin, la ou laditte faulce confirmation a est faicte, estant certain de droict que qui sayde de faulx instrument doibt sans aultre perdre tous ses droictz.

J. BOYVE, op. cit., p. 177. Quil a faicte a linstigation du commis desdictz comte et comtesse dAvy pour faire perdre le droict au seigneur comte Tourniel, auquel a jointes mains il demande pardon. J. JEANJAQUET, op. cit. 70 J. BOYVE, op. cit., p. 143.
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Attento a evidenziare con precisione date, luoghi e fatti, il mmoire scivola silenziosamente su quelli insidiosi. Non menziona, ad esempio, il nome del marito/amante di Filiberta, n la data, n il luogo delle nozze, n come mai Challant a Venezia non incontr mai il genero. Il mmoire non vuole ricordare che Collot era un homme peu considrable e gi morto lan 1557 dans la ville de Venise, come scrive Boyve70? Inoltre, il mmoire nulla riporta sulla vita di Filiberta dopo la morte della madre, se non astrattamente: elle vcut dans la viduit jusqu la mort de son pre. Ancora, la volont del nuovo testamento, dichiarato e poi stilato nella chiesa della Celestia, pu far presumere che Filiberta abbia avuto casa in campo della Celestia allArsenale, zona non certo uppercrust, ma anche che il riferimento sia stato fatto ad hoc perch chiesa e monastero bruciarono con gli archivi nellincendio dellArsenale del 1569, rendendo irrintracciabile il testamento. E poi, la permanenza di Challant a Venezia avrebbe dovuto lasciare qualche traccia documentale, la Serenissima sempre attenta al movimento degli stranieri sul proprio territorio, soprattutto in quellanno se residenti nel ducato di Savoia (si stava aprendo il contenzioso per Cipro). Tacciono gli archivi veneti e quelli piemontesi nei rapporti di Malopera al duca di Savoia. Libelle contre le comte et la comtesse de Torniel Il libello un attacco intriso di fiele e sentenze latine contro Neuchtel, il suo governatore de Grandcourt e i Tornielli. Fatto circolare segretamente a Torino dopo lo scandalo Grossourdy e destinato, nelle intenzioni di Isabella, a rimanere per la sua virulenza nellambito processuale del ducato, porta gi nel titolo limpostazione del testo: Appologia sermone brevi adversus calumnias et maledicta Josephi Torniel, qui cum nesciat quidquam edere laude dignunm suis falsis persuasionibus assiduisque mendacibus gaudet aut agere aut maledicere semper.
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subito affrontato largomento Grossourdy. Il 18e jour du mois de septembre [1560] Renato di Challant aveva voluto redigere una conferma del suo testamento del 1557 en faveur de dame Ysabel de Chalant sa fille, perch fosse noto ai grands seigneurs di toutes ses seigneuries, tant dea que dela les monts che nulla dei suoi beni doveva andare a Filiberta, vista la sua depravation et mauvaise versation (comme la chose estoit publicque) e che ledict Torniel heust jamais mang du pain de la mayson de Chalant. Il notaire au lieu de Challisson, cont de Bourgogne71 aveva trascritto
la minutte de ladicte confirmation en ung papier tel quil lavoit trouv, comme communement lon achepte du papier, et apprs quelzques annees, quon luy demanda ladicte confirmation, il la redigee par escript en aultre papier, qui cest trouv dune posterieure batture [filigrana], puis la mit en grosse en parchemin, sur quoy ledict Torniel et ceux de Neufchastel ont forg une faulcet pour venir a leurs desseings contre le conte dAvyo et la contesse sa femme, qui en sont innocens, et Dieu le scait,

71 Grossourdy, mai citato per nome, era originario di Colombires vicino a Bayeux (Normandia).

ma il notaire,
se ressouvenant des cruaultez des officiers dudict Neufchastel, adonnez de tout temps a toutes inhumanitez et actes sanguinaires a respandre par leurs impietez le sanc humain, [] dict: Je crains que ceux de Neufchastel, a la continue solicitation dudict Torniel, ne me fassent [] perdre la vie, lhonneur et les biens.

In effetti il prophetiza ce que luy advinct, perch


les officiers le firent mettre dans les prisons fortes et donner tant de tourmentz quilz luy firent confesser que ladicte confirmation estoit faulce. [] Et a ceste occasion ont faict mourir ledict notaire et luy mirent ung baston en la gorge, affin quil ne se desdict quant il seroit au lieu du suplice.

Il libello continua con un elenco di crimini compiuti da Neuchtel contro cittadini inermi da fare impallidire il voivoda impalatore di Valacchia Vlad III, per concludere:
Telles sont les procedures des officiers dudict Neufchastel, ausquelz cest joinct ledict Torniel, pour rayson desquelles ne fault donner foy a leurs sentences, quilz appelent rigoreuses, et specialement pour la sentence par eux donnee contre ledict notaire a loccasion de ladicte confirmation, laquelle tant sen fault quelle soit faulce que au contraire elle est pure et vritable [] auquel memoire lon peult clairement veoir lintention dudict feu seigneur conte de Chalant navoir est que ledict Torniel heust jamais mang du pain de la mayson de Chalant.

A questo punto ripresa la sentenza del ducato di Savoia del dicembre 1582, nella quale
ledict Torniel (au nom quil procede, a sa confusion et honte) a est debout de toutes les desductions, faux tesmoingnages, faux testamens par luy imaginez, quil disoit ledict feu seigneur conte
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de Chalant avoir faict a Venize, ensemble daultres inventions par luy calomnieusement mises en avant, produictes en jugement, lesquelles ont est renversees et declairees nules,

che introduce lattacco a Giuseppe Tornielli, ung vray coustumier et asseur menteur, con lelenco delle sue nefandezze che si delineano sulla falsariga di quelle a Neuchtel, senza dimenticare Filiberta che
pour son honneur il sen devoit taire, pour ne plus dilater sa scandaleuze [vie] et dung sy mauvais et pernitieux exemple, indigne dune fille de mayson illustre comme elle estoit.

Emulo del filz de Tarquin le Superbe, una quindicina di anni prima Tornielli aveva violentato a Beaufremont due sorelle, una sposata (Marguerite Mosta) e laltra questoit fille (Deline Mosta), la loro madre, una zia e la nipote. Ma quel fatto era secondario rispetto a unaultre histoire che meglio rivelava la brutalit dudict Torniel: Giuseppe era il mandante dellassassinio di Collot de lEspal. Quando Filiberta era fuggita con Collot dal castello di Issogne, si era rifugiata a Novara dai Tornielli in attesa del suo amante, catturato subito dopo la fuga e rinchiuso nella torre appelee la tour de Verrs en la val dHoste. Ma il domestico del cappitaine de ladicte tour lo aveva fatto evadere e con lui aveva raggiunto Novara. Spiega il libello:
Estant ledict lEspal en la mayson dudict Tourniel, il luy persuada porter ung pacquet de lettres a Milan, a quoy ledict lEspal fit quelque difficult; enfin par belles paroles ledict Torniel fit tant que ledict lEspal sachemina vers Milan avec ledict pacquet. Estant auprs de la riviere du Thesin, [] ledict lEspal trouva une embuscade dhommes desguisez, que ledict Torniel avoit prepar par le moyen dung Espagnol, cappitaine du chasteau de Novare, qui le getterent dedans la riviere, tesmoing messire Nycolas Pistor, qui se dict de lEspal, alias Col[l]o[t], son frere, qui estoit avec luy, lequel pensoit estre perdu, ayant veu son frere noyer, mais ce nestoit pas a luy a qui on en vouloit. Ledict messire Nycolas est aujourdhuy habitu en leglise Sainct Estienne de Toul. Ledict Torniel fit faire ung tel acte soubz lesperance quil avoit despouzer apprs ladicte Philiberte de Chalant, comme il a faict, et tout lheritage, comme ung pauvre cadet quil est, nayant pas de son propre trois cens escus de rente. Quelzques jours apprs quil heust faict noyer ledict lEspal, il fit courir le bruict (qui dure encores aujourdhuy) que ledict lEspal estoit mort aux premiers troubles de France, devant la ville de Macon; mais cest chose faulce, [] tesmoing ledict prestre son frere, qui la dict a gens de bien, en bonne compagnie, qui sont vivans [] quant au mariage, [] ledict lEspal navoit pas espouz Philiberte de Chalant.

Dopo una serie ulteriore di insulti a Tornielli, il libello si conclude con una specie di voodoo:
La fin en sera bien tost, car ledict Torniel a perdu la veue corporelle, il se peult asseurer perdre la veue de son entendement et pour navoir congneu Dieu, il a faict chose contre tous droictz
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divins et humains, remply dadultere, de fornication, de trahison, de frauldes, denvie et de toute iniquit, pour lesquelles choses Deus tradidit ilium in reprobum sensum, quia fecit ea que non conveniunt legi ut supra.

interessante notare ancora una volta come Isabella non affronti direttamente la vexata quaestio del testamento di Venezia. Nel libello il problema risolto con un omicidio che, escludendo il matrimonio tra la sorella e Collot, nega indirettamente lincontro a Venezia tra padre e figlia. Niente matrimonio, niente incontro, ergo niente testamento. Anche il libello, per, non spiega cosa fece Filiberta dalla morte del marito/amante (1557-58) al momento del suo matrimonio con Tornielli (1565). Spunti di riflessione Lincrocio tra il mmoire, il libello e i pochi documenti archiviali che sfiorano Filiberta di Challant dopo la fuga da Issogne, consente qualche approfondimento. Il nome del marito/amante riportato dalle cronache (Grepal seu Lespal seu Lespail seu Cespal) frutto di una cattiva lettura del Collot de lEspal menzionato dal libello che, come il mmoire, elabora fatti di difficile riscontro partendo da avvenimenti e nomi allora di dominio pubblico. Collot apparteneva presumibilmente a una famiglia di hobereaux, che spiega la sua presenza alla Corte Challant, consolidata sul territorio dellEspal. Lo suggerisce un atto di vendita di Benevenua le Espalle q. Johannes Espallanus a Brengre di Navarra del tnement juxta Espallum, incluso in un elenco di terre del 1230 acquistate dalla regina per costruire e dotare labbazia di pau (Le Mans)72. Collot non spos Filiberta, come conferma il libello e come doveva essere noto al tempo, visto il suo matrimonio alla Corte di Torino nel 1565 con Giuseppe Tornielli, salvo la sibillina voce di una vedovanza a prova di un passato vissuto selon Dieu e non in maniera scandaleuze [] et indigne dune fille de mayson illustre comme elle estoit. Il matrimonio con Collot riportato indirettamente solo dal mmoire (sestant mariee senza il sceu e il consentement di Challant; lhomme quelle avait suivi et qui tait devenu son mary), la vedovanza da Boyve, che per si basa sui documenti prodotti dai Tornielli. Se poi il matrimonio era avvenuto a Venezia, Malopera ne avrebbe informato il duca di Savoia, visto lordine di indagare sulla coppia e di dare mano al ribaldo seduttore. Le cronache dicono Collot morto a Macon tra il 1557 e il 1558, quindi quasi subito dopo la fuga. Boyve conferma la morte nel 1557 ma a Venezia, ripresa anche da Giuseppe Giacosa73. Il libello attesta indirettamente sia la data sia il bruict (qui dure encores aujourdhuy) que ledict lEspal estoit mort aux premiers troubles de France, devant la ville de Macon, ma fornisce unaltra versione della morte e del bruict: un omicidio nel duch de Milan auprs de la riviere

72 M. ANJUBAULT, Notes et rflexions sur quelques manuscrits a consulter pour lhistoire de labbaye de lEpau, Le Mans, Socit dagriculture, sciences et arts de la Sarthe, IIe srie, t. V, vol. XIII, 1858, p. 311. 73 Con la puntualizzazione che voce che il Lespail finisse poi impiccato per ladro. G. GIACOSA, I castelli valdostani, 3a edizione, Milano, 1905, p. 243.

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du Thesin, mentre il bruict chose faulce, perch fatto correre da Giuseppe Tornielli per coprire il delitto. Laccusa trovava terreno facile a Torino, dove la reputazione dei ghibellini Tornielli, antisavoia e ripetutamente coinvolti in fatti di sangue, non era un segreto (ancora cinque anni prima, era il 1575, Manfredo Tornielli di Briona, cugino primo di Giuseppe, aveva strangolato la moglie Porzia Toraldo di Polignano sorpresa in colpevole intimit con Francesco della Ratta74). Nessuna cronaca riporta, anche solo come bruict, lassassinio di Collot nei dintorni di Novara dopo la fuga da Issogne, smentito dalla sua permanenza con Filiberta a Venezia confermata sia dal duca di Savoia sia dalla Serenissima (la figliola del conte di Scialan, partita da Milano et venuta nel Dominio nostro75). Singolare la morte a Macon, ma se si correla la versione del libello (omicidio e bruict) con quella di Boyve e Giacosa, si delinea unaltra ipotesi: il bruict copriva effettivamente un omicidio, non quello auprs de la riviere du Thesin, ma commesso a Venezia. Mandante? Lira di Renato di Challant per mano di uno stiletto assoldato tra le calli. Stupisce poi, salvo supporre che era assonanticamente famigliare alla Corte di Torino e quindi utile per rafforzare lattendibilit del libello, il nome del testimone dellomicidio: Nycolas Pistor, qui se dict de lEspal, alias Col[l]o[t], fratello prete di Honor. A Toul, la famiglia Pistor effettivamente esistita. Originaria della contea di Vaudmont, fu anoblie il 29 ottobre 1596 dal duca Carlo III di Lorena nella persona del Conseiller dtat Nycolas Pistor76 (nipote del prestre?), che aveva beni confinanti con Pierre Collot, honorable homme, marchand Toul. Chi era Giuseppe Tornielli, il mandante dellomicidio che aveva promesso a messire Nycolas par escript, en forme dobligation, cinq ou six cens francs perch tacesse? Il libello lo definisce correttamente ung cadet, perch il padre apparteneva alla linea secondogenita dei conti di Briona, pur portandone il titolo ed plausibile che non avesse de son propre molto, anche se i trois cens escus de rent che attesta il libello sono alquanto lunari. Orfano giovane, le sue risorse erano limitate anche, forse, per qualche condotta personale che sfugge ai documenti, ma che pu avere un riscontro indiretto nel fatto che lamministrazione del patrimonio della sorella era nelle mani di uno zio (Bernardino Tornielli di Vignarello77). Quando Giuseppe conobbe a Novara la non pi giovane e non proprio illibata Filiberta, ragion come il Principe-Vescovo Madruzzo, da perdere aveva poco e il passato nebbioso della candidata sposa era ben riscattato dalla possibilit di beneficiare di una eredit che la sua scaltrezza seppe fare diventare contesa. Le nozze preparate a Novara, furono officiate a Torino approfittando del fermento della nuova capitale, neanche un mese dopo la morte di Challant, alla presenza del duca di Savoia e dei cognati. Tornielli aveva poco pi di venticinque anni, la sposa trentasette. Aveva aspettato il sonno eterno del futuro suocero perch era lunico che potesse contestare le pretese di un genero invadente?

74 A. BORZELLI, Successi tragici et amorosi di Silvio et Ascanio Corona, Napoli 1908, p. 111 e De Dante Chiabrera: potes italiens de la Renaissance dans la bibliothque de la Fondation BarbierMueller, a cura di J. Balsamo, 6, Genve, 2007, p. 183, n. 346. 75 ASVe, Senato, Secreta, Deliberazioni, registro 70 (l556-57), Venezia 17 luglio 1557, c. 108, dove discussa la richiesta del sig. Ambassator dellIllmo Duca di Savoia circa lintertener la figliola del conte di Scialan. Il Senato respinse la richiesta perch a quanti non davano motivo di lagnanze era concesso risiedere liberamente a Venezia e nel suo territorio. 76 G. DE BRAUX, Le Conseiller dEtat Nicolas Pistor; sa famille, sa gnalogie, Nancy, Mmoires de la Socit darchologie lorraine, 1894, pp. 149 sgg. 77 Da lui il ramo dei Tornielli di Pavia. Per questa linea, cfr. C. PORQUEDDU, Nobili e mercanti, cives e forenses nelle ammissioni al Collegio dei Giudici, Annali di storia pavese, 27,(1999), p. 264.

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Da quanto tempo Filiberta era a Novara in casa Della Porta? Sicuramente da molto, se nei lasciti del suo testamento scell en cire verte ricord con gratitudine Giulio Cesare Della Porta, dando contemporaneamente nelle disposizioni per la sua sepoltura, se morta nella Signoria di Valangin o in Italia, la volont di essere inumata a Novara nella chiesa di Saint Rivis (Sancti Veneris)78. Tornielli fu prima il suo amante? Probabilmente s. Di certo il 31 maggio 1565 Filiberta era con Giuseppe e tutto il clan Tornielli al matrimonio di Barbara Tornielli di Vignarello con Ferrante Caccia, morta mazzata nella notte da unarchibugiata del marito79. E di certo Filiberta era in contatto con il padre almeno dallanno precedente80. Tacciono quasi di comune accordo cronache, libello e mmoire, non lasciando intravvedere neppure una supposizione e il silenzio stupisce. Pesava in qualche modo il segreto della morte di Collot? Isabella, nel suo odio, se solo ne avesse avuto lopportunit, avrebbe travolto nel fango dei tribunali sorella e cognato. Non si dimentichi cosa scrive il libello, quando ricorda gli stupri di Tornielli che sattribue le nom de messire:
Le tiltre de violateur des filles et femmes de bien de Boffremont luy seroit plus propre et plus convenable, a son filz aussy, et a leurs serviteurs, une partie desquelles filles de Boffremont ilz ont mises a diffame et deshonneur, et depuis que ledict Torniel a est introduict audict Boffremont, toute pudicit et honneste conversation sont abolis, et ny a plus que coruption et ordure.

Fu solo lastuzia che permise a Tornielli di inserirsi nella successione di Renato di Challant, oppure Filiberta aveva in mano titoli sufficienti almeno per rimetterla in questione? Inadatta ad affrontare situazioni complesse, meno intelligente e caparbia della sorella, Filiberta rilasci sempre ampie procure al marito, che si mosse con scaltrezza singolare tra Corti e tribunali francesi, svizzeri e piemontesi. Quanto giocarono le forti relazioni internazionali del clan Tornielli? I mezzi finanziari per supportare i costi di cause cos lunghe e articolate derivarono dalla parte di eredit lasciata a Filiberta dalla madre, mentre la mente giuridica che ne impost la strategia fu verosimilmente quella di un cugino di Giuseppe, il famoso Dottore et Legista Girolamo Tornielli di Vignarello, carissimo al duca di Savoja, alla Repubblica di Venezia e al Senato di Milano, che occup la cattedra di diritto in Pavia, Torino e Padova. Girolamo era fratello di Bernardino Tornielli, curatore dei beni di Ortensia, sorella di Giuseppe, il pauvre cadet tanto disprezzato da Isabella di Challant che con Valangin fece la sua ricchezza e quella inizialmente non sempre specchiata81 di una ligne nuova (de Tornielle de Brionne), che in Lorena ebbe potere e fama. La stessa Valangin, che per i Challant e i Madruzzo fu lorigine di un poco eroico declino, vissuto tra vendite di castelli e quadri. Il testamento di Venezia esistito? Se il passaggio di Challant per la laguna sfugge agli archivi e le prove fornite

78 Chiesa della Commenda gerosolimitana di San Guglielmo detta di San Vnier o Venere, memoria lontana di una Venus gallo-romana. Per la Commenda, cfr. ASMi, Missive Sforzesche, 27 marzo 1451, reg. 4, c. 120r, 512 e 119v, 511; per San Venere, cfr. ASNo, Fondo Museo, Cabreo della Commenda di S. Giovanni de Pellegrini, Maggio 1754, b. 231. Oggi un triste condominio tra via Biglieri e via Costa. Il passaggio Venus-VenerisVenier-Vner documentato per la cella memoriae gallo-romana di Langon (Bretagna) che conserva laffresco di una Venus Anadyomene (secolo II), divenuta cappella cristiana nel secolo VI. Menzionata in un atto di donazione del 24 gennaio 838 come ecclesia Sancti Veneris (Cartulaire de Redon in D. MORICE, Preuves de lHistoire de Bretagne, t. I, Paris 1854, 272), pass sotto il vocabolo di Saint Vner-Vnier fino al secolo XVII, traghettando sincreticamente Venus verso lo psedo santo. 79 Arrestato, processato e prosciolto grazie a quel becco fotuto dellabate Canobio che aveva comprato la sentenza dei giudici di Milano, Ferrante non sfugg alla vendetta di Manfredo Tornielli di Briona. Unarchibugiata gli tolse la vita nel 1570 (per mano del mercenario napoletano Giovan Battista Reina, miles gravis armaturae al servizio di Manfredo?). Per il processo, anche se con evidenti lacune, cfr. S. BARTOLI, Sposalizio in Canonica, Milano 2005. Labate Canobio era cognato della cugina prima di Ferrante Caccia. 80 Ayant heu despuis responce delle de ce que je vouloye scavoir de son intention. G. FORNASERI, op. cit., doc. CXVIII, da Virieu, Notizie di Filiberta di Challant 16 gennaio 1565. 81 Per non essere da meno nella fama torbida dei Tornielli, nel 1593 Gioachino Carlo, figlio di Giuseppe, fu accusato dal cognato de Haussonville di avere tentato di avvelenare sua moglie Christine du Chtelet. Effettivamente, se Christine moriva improle, il suo trs riche hritage sarebbe passato a Tornielli e a sua moglie Anne. Interrogata da un Consiglio ducale di Saggi, Christine dichiar quelle stait toujours trouve mal portante depuis le jour o, aprs dner, elle tait entre dans la maison du comte JoachimCharles-Emmanuel de Tornielle, loccasion du baptme de son fils [Carlo Giuseppe]. Elle avait bu du vin que lui avait fait prsenter le comte Joseph et elle avait t malade presque aussitt. Le mdecin qui lavait soigne long-

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da Tornielli sono tardive, lacunose e infide, rendendo il testamento incerto, latteggiamento di Isabella di Challant lascia altrettanto perplessi. Come si visto, nei procedimenti il testamento non mai confutato direttamente e, peggio, per invalidarlo la contesse dAvy ricorse al falso di Grossourdy. Che necessit cera, se non era mai esistito? O era esistito, non dato da Venezia, ma da Issogne per la felicit di avere ritrovato lenfant prodigue? Un testamento trovato e distrutto da Isabella, non certa per che non ce ne fossero minute supportate da testimoni ancora in vita. Da qui la necessit del coupable projet de forger un faux che avrebbe dovuto metterla al riparo dal fantasma del testament de Venize. Introvabile nella massa degli atti di causa sparsi tra Torino, Berna e Neuchtel, le sue tracce si perdono nelle minute dei mmoires e dei libelli e, soprattutto, nei rapporti dei procuratori delle parti in causa alla base della loro stesura, poco studiati e dispersi in archivi perduti. Delle 2023 carte inventariate dal notaio Carruczon nel 1565, gi carenti per i feudi esteri, molte sono scomparse nelle tante impugnazioni del testamento di Renato di Challant. Altre carte furono rubate dal castello di Verrs nel 1617 da Paolo Emanuele di Challant-Chtillon, in spregio allultimo Madruzzo che continuava a fregiarsi del titolo di conte di Challant, andate perdute come i 146 documenti bruciati a Chtillon nel 1799 sotto lAlbero della Libert82. Larchivio Madruzzo-Challant non ebbe migliore fortuna. Allestinzione a Trento nel 1658 della famiglia con la morte del PrincipeVescovo Carlo Emanuele Madruzzo (celebre il suo affaire con Claudia Particella), una parte dei documenti inerenti la successione Challant in Italia conflu nellarchivio Del Carretto di Genova, che vendettero lo spezzone Madruzzo nel 1865. Lunico archivio sopravvissuto sembrava quello del maresciallo di Lorena e Barrois Anne-Giuseppe Tornielli di BrionaGerbviller, scampato a rivoluzioni e guerre, integro fino al secolo scorso nel castello di Gerbviller. Confluito nelleredit a favore del nipote Camille de Lambertye, Seigneur de Tornielle, substitu au nom et armes de Torniel83, bruci con il castello e la cappella dei Carmi sotto le bombe tedesche il 24 agosto 1914 nella bataille de Gerbviller. Ricostruito nel 1920 lontano dal progetto voluto da Gioachino Carlo nel 162184, il fascino ambiguo del nuovo castello cela jamais il fantasma del testament de Venize qui a hant les nuits de Ysabeau de Challant, tra le rovine della cappella e della sua cripta con le tombe dei primi de Tornielle de Brionne divelte e disperse.

temps, lui avait affirm quelle avait t empoisonne. Carlo III, nosant incriminer les intentions del potente creditore Tornielli, prefer mettere a tacere lo scandalo e il 6 settembre decise quil ny avait pas lieu de faire de plus longues poursuites, alla condizione che le baron de Haussonville et le comte de Tornielle devaient se rconcilier. ADMM, B 64, f. 1. 82 Lan sept de la Rpublique Franaise et premier de la Libert Pimontaise, le seconde ventse, le 20 fvrier 1799. Per il verbale e linventario dei documenti, cfr. A. P. FRUTAZ, Le fonti per la storia della Valle dAosta, vol. 1, parte 1, Roma, 1966, pp. 108 sgg. 83 Camille comte de Lambertie, marquis de Gerbviller, comte de Romont, de Tornielle et de Brionne, seigneur de Villerupt et dAudun-leTiche. Questa linea si estinse nel 1940 con la morte di Charles Edmond de Lambertie-Tornielle. Gerbviller pass in dote alla figlia Gabrielle, che nel 1941 spos Armand-Louis dArenberg, da cui Charles dArenberg attuale proprietario del castello. 84 Anno in cui Gerbviller fu eretta a marchesato. Del progetto voluto da Gioachino Carlo sopravvivono il Pavillon Rouge e il ninfeo ad acqua, unico in Francia, disegnato nel gusto delle Corti di Mantova e Roma (seguace di Bartolomeo Ammannati?).

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Appendice
TORNIELLI DI BRIONA, BARENGO, MAGGIORA, SOLAROLO, SIZZANO *

* considerata unicamente la discendenza diretta fino alla fine del ramo. L. MORRI, 1740, pp. 169-70, T; ADMM, B 55, f. 204 e B 77, f. 36.

Luigi Tornielli di Briona, Barengo, Maggiora, Solarolo e Sizzano sp. 1537 Isabella di San Giorgio | Giuseppe Tornielli di Briona Challant, Beaufremont e Valangin (1540-1610) sp. 1565 Filiberta di Challant (1528-1578) | Gioachino Carlo Tornielli di Briona Challant, Beaufremont, Deuilly, Bulgnville, Bauzemont, Romont e Gerbviller sp. 1590 Anne du Chtelet des quatre grands chevaux de Lorraine | Carlo Giuseppe di Briona, Beaufremont, Deuilly, Bulgnville e Gerbviller sp. 1622 Claude-Dorothe de Porcelets sp. 1640 Susanne de Hautefeuille | Enrico Giacinto Tornielli di Briona, Beaufremont, Deuilly, Valhay e Gerbviller sp. 1661 Marie-Marguerite Anglique de Thiercelin de Brosse et Saveuse | Anne Giuseppe Gastone Tornielli di Briona e Gerbviller (1663-1737) sp. 1700 Antoinette-Louise de Lambertye

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