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( ) Dr.

Amal Kamal Abd El Hafez

Frase interrogativa tra litaliano e larabo studio comparativo


Ricerca presentata da: Dr. Amal Kamal Abd El Hafez Docente al Dipartimento Ditaliano nella Facolt di Lettere. . Introduzione Tale ricerca entra nel campo degli studi comparativi . La linguistica comparata si occupa della comparazione di due o pi lingue diverse secondo uno o pi punti di vista e in generale della teoria e delle tecniche da utilizzare in queste comparazioni. Si tratta di esaminare la frase interrogativa in italiano, facendo paragone alla lingua araba. La ricerca si divide in due parti: La prima parte comprende un accenno generale sulla frase interrogativa attraverso cui esponiamo la definizione della frase interrogativa ed i diversi tipi dinterrogativa sostenuti dai punti di vista di linguisti italiani. I tipi della frase interrogativa diretta: - Interrogativa Parziale - Interr. Totale - Interr. Disgiuntiva - Interrr retorica - C anche un altro tipo che si chiama linterr. indiretta. - Comprende anche le propriet del tipo sintattico interrogativo. La seconda parte espone i punti di affinit e di divergenza tra litaliano e larabo.

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Frase interrogativa tra litaliano e larabo studio comparative

Un accenno generale sulla frase interrogativa:I linguisti sono quasi messi daccordo sulla definizione della frase interrogativa, per esempio la linguista Elisabetta Fava, nella sua ricerca(1), definisce le interrogative dicendo che le domande sono degli atti di richiesta, di informazione, la cui ragion dessere ottenere una risposta. Nella classificazione degli atti linguistici, le domande appartengono a un sottotipo degli esercitivi, in cui si richiede unazione verbale, una risposta informativa. Mentre Dardano e Trifone(2) vedono che le frasi interrogative pongono una domanda, sono caratterizzate dall intonazione ascendente nella pronuncia, dal punto interrogativo nella scrittura: Es(3). Mario viene con noi? ; partito il treno?; avete studiato? Il tono della voce nella lingua parlata e il punto interrogativo nella lingua scritta sono talvolta gli unici elementi che permettono di distinguere una frase interrogativa: Infatti, se non ci fossero questi fattori di differenziazione, Mario viene con noi sarebbe del tutto identico a Mario viene con noi? Spesso, per, le frasi interrogative sono introdotte da avverbi o pronomi o aggettivi interrogativi (come, dove, perch, quando, quanto, chi, che, quale): Come stai?; dove abiti?; quando torni?; chi ha telefonato?, quali intenzioni avete? - Serianni(4).dice pure che le frasi interrogative contengono una domanda e, graficamente, terminano col punto interrogativo: Chi sei?, Hai visto Anna? I tipi della frase interrogativa: Dardano e Trifone(5) dividono le frasi interrogative in: - Interrogative parziali:
(1) Elisabetta Fava, Il Tipo Interrogativo, in Grande Grammatica Italiana di Consultazione di L.Renzi, G. Salvi e Anna Cardinaletti, Vol. III, il Mulino, Bologna, 1995, p.70. (2) M. Dardano, P. Trifone, Grammatica Italiana, Zanichelli, S.P.A., Bologna, 1983, p. 77. (3) Idem. (4) Luca Serianni, Grammatica Italiana, Utet, Urbino, 1989, p. 517. (5) M. Dardano, P. Trifone, op. cit., p. 77.

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Dr. Amal Kamal Abd El Hafez Quando la domanda riguarda solo uno degli elementi della frase (chi, dove, quando ec.) Chi ? ; dove vai/; quando venite? - Interrogative totali, quando la domanda riguarda tutto linsieme della frase: Giuseppe?; Vai a Brescia?; venite domani? Nel caso delle interrogative parziali la risposta che ci si attende la precisazione dellelemento sconosciuto: lidentit (chi ?), il luogo (dove vai?), il tempo (quando venite?) ecc. Nel caso delle interrogative totali, invece, la risposta che ci si attende la semplice conferma o negazione di quanto espresso nella domanda: la risposta un s o un no. Interrogative disgiuntive: quando la domanda pone un alternativa: preferisci un caff o un amaro? (anche senza verbo: un caff o un amaro?). - A volte linterrogativa pu avere il verbo all infinito: io parlare?; tu piangere? In questi casi si tratta spesso di un interrogativa retorica, con risposta implicita: si tratta cio non di una vera e propria domanda, ma di un espediente retorico che serve a dare ad un affermazione maggiore rilievo, maggiore enfasi, Ecco un altro esempio di interrogativa retorica: Forse che Picasso non un grandissimo pittore? Le frasi interrogative che abbiamo finora visto sono chiamate interrogative dirette, in quanto la domanda che esse pongono formulata in maniera diretta; sono invece chiamate interrrogative indirette quelle proposizioni che fanno parte di una frase complessa e che contengono una domanda introdotta da verbi come dire, chiedere, sapere ecc:Per esempio dimmi quando vieni(6); chiedigli dove va. Come appare dagli esempi, le interrogative indirette non hanno il punto interrogativo. Secondo Serianni(7), le interrogative che costituiscono una frase semplice, sono chiamate interrogative dirette; quando le interrogative dipendono da una frase reggente (dimmi chi sei, non so se hai visto Anna) sono dette interrogative indirette. A seconda del rapporto che si stabilisce tra le varie componenti della frase, le interrogative si distinguono in : a) Totali (o connessionali), quando la domanda verte sul legame tra soggetto e predicato: vuoi un gelato? (=lo vuoi o non lo
(6) M.Dardano e p. Trifone, op. cit., p.p.77-78. (7) Luca serianni, op. cit., p.p.517: 520.

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vuoi?). A queste interrogazioni si risponde si o no. b) Parziali ( o nucleari), quando il legame soggetto predicato non messo in discussione, ma si sollecita un informazione particolare su un altro elemento della frase soggetto, oggetto ,complemento indiretto): chi parla? (=qualcuno parla, ma chi?) Proposizioni interrogative indirette:Secondo Dardano e Trifone(8) le interrogative indirette esprimono una domanda o un dubbio: Dimmi perch l hai fatto; non so se partire. Un interrogazione pu essere realizzata in forma diretta: Quanti anni avr? sono arrivati a casa?; Oppure in forma indiretta: Non so quanti anni abbia; mi chiedo se siano arrivati a casa. I verbi da cui pu dipendere un interrogativa indiretta sono tutti quelli che riguardano la sfera intellettiva e della comunicazione (domandare, chiedere, dire, sapere, cercare, tentare, indovinare, ignorare, pensare, essere certo, incerto, non essere sicuro ecc.). Reggono linterrogativa indiretta anche sostantivi corrispondenti ai verbi citati, come: domanda, ricerca, dubbio, problema, questione ecc. Possono introdurre un interrogativa indiretta gli stessi elementi che introducono un interrogativa diretta (chi, che,che cosa, come, quando, dove, perch, quanto, qual ecc) e la congiunzione interrogativa se; il verbo ha il modo all indicativo, al congiuntivo o anche al condizionale: (9) che cosa aveva fatto. Mi domandavo che cosa avrebbe fatto Nella forma implicita, queste proposizioni sono introdottte dagli stessi pronomi, aggettivi, o avverbi dalla congiunzione se, col verbo all infinito: non so quale scegliere (o. a chi rivolgermi, o se credergli, o dove andare ecc.).

(8) Ivi, pp. 321, 322. (9) Ivi, pp. 321, 322.

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Dr. Amal Kamal Abd El Hafez Come le dirette, anche le proposizioni interrogative indirette possono porre un alternativa: possono essere cio disgiuntive. Nelle disgiuntive il primo termine sempre introdotto dalla congiunzione se, il secondo dalle congiunzioni o, oppure: sono incerto se partire o restare. Serianni aggiunge(10).altri tipi delle frasi interrogative: Frasi interrogative reali e fittizie: In base al carattere dellinterrogazione possiamo distinguere: 1- Interrogative reali: costituiscono il tipo fondamentale e si hanno ogni volta che si domandi qualcosa che non sappiamo e che ci interessa conoscere(11). Che ora ?, come ti chiami?, Aspetti da molto? 2- Interrogative retoriche (Fittizie): Sono frasi che non presuppongono una reale mancanza di informazione, ma che richiedono enfaticamente allinterlocutore un assenso o un diniego gi implicito nella domanda (Marchese 1978: 126) : gettate tutta la colpa addosso a me. Posso parlar meglio?(12). (risposta implicita:no) Linterrogativa retorica che presuppone come risposta si ha in genere forma negativa. Quale che sia la risposta attesa, le interrogative retoriche possono essere marcate da particolari segnali. Ricordiamo: (non) vero, nevvero o soltanto vero (-Nonna-disse Ferruccio, sempre in ginocchio, stringendo alla vita cara nonna mi volete bene, non vero? De Amicis, Cuore 221), uninteriezione in posizione finale. <<voi avete avuto qua sotto, ho saputo, un grave investimento, eh?>> Pirandello, vestire gli ignudi, IV 178.) Alcune affinit con le interrogative retoriche presentano le interrogative didascaliche, con le quali chi sta trattando un certo argomento davanti a un udinario, reale o immaginario, rivolge a se stesso una domanda per vivacizzare lesposizione, quasi fingendo che l interrogazione proceda dal pubblico. Es: (1) <<[per protagora] loggetto necessariamente connesso col soggetto. Ma che cosa il soggetto per Protagora? di che natura luomo posto come natura delle cose?>> (Lamanna, filosofia, I 40). Interrogative narrative: Esse esprimono interrogazioni che in un racconto, non hanno altro scopo che sollecitare lattenzione del lettore e cosi si ricorre frequentemente nelle fiabe:
(10) Ibidem. (11) Ibidem. (12) Ibidem.

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Es.: (2) Intanto, durante la notte, lo zecchino germoglia e fiorisce, la mattina dopo, di levata, ritornando nel campo, che cosa trovi? Trovi un bell albero carico di tanti zecchini doro (Collodi, Pinocchio, 38). Interrogative diffratte:Serianni ha voluto, conquesto attributo, preso a prestito dallottica, qualificare quelle interrogative totali che, come il raggio luminoso in determinate condizioni fisiche, deviano il loro corso e dissimulano il contenuto reale della richiesta per ragioni di cortesia. Dicendo: mi passi ( o: mi passeresti) il sale? oppure sa lora? (13). In entrambe le situazioni non ci aspettiamo per risposta un semplice si, ma lesecuzione dellazione richiesta. Interrogative Ftiche (o di cortesia): Strettamente apparentate alle interrogative retoriche, didascaliche e narrative, consistono in formule che ricorrono in apertura di dialogo, per avviare in qualche modo la conversazione, specie in situazioni formali: come va?, Anche lei qui?, gi tornato dal suo viaggio? e simili Ecco un esempio letterario in cui il carattere di ovviet proprio dellinterrogativa ftica espressamente sottolineato: - Anche lei qui, commissario? una voce melodiosa che faceva una domanda cretina; non era nello stile di lucilla Opitz, per era proprio lei (Rugarli, La troga, 174) (14). Mentre Fava(15) suddivide e distingue le interrogative in due tipi:Ci sono due tipi di domanda che prevedono due diverse classi di risposte dirette, definite da particolari relazioni sintattico-semantiche con la domanda cui rispondono direttamente:a) domande dirette di tipo x in cui il parlante cerca di sapere per che cosa stare, dove x una funzione che contiene infinite variabili (a una domanda contenente quando? si pu rispondere con domani, dopodomani, fra sette giorni, ecc.): Quando arriverai? b) domande dirette alternative che presentano una scelta fra due possibilit in modo che ci si aspetta come risposta o si o no. In questo caso le variabili sono due: Una che conferma il contenuto della proposizione espressa dall enunciato in questione e laltra che esprime la sua negazione (arriverai, o non arriverai). Nella
(13) Ibidem. (14) Ibidem. (15) E. Fava, op. cit., p.70.

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Dr. Amal Kamal Abd El Hafez forma canonica, le alternative sono neutrali rispetto alle credenze del parlante (Arriverai?) - Un sottotipo quello in cui le alternative sono elencate esplicitamente (alternative disgiuntive). per il tragitto Firenze/ Trieste preferisci laereo, il treno o la macchina? Ai due tipi di domande corrispondono frasi interrogative, e precisamente: a) Interrogative dirette di tipo x, quando la frase principale presenta un pronome, aggettivo, avverbio della serie interrogativa: a) Quando arriverai? b)Chi arriver? c)Che tempo fa? b) Interrogative dirette alternative, distinta dalla presenza di una particolare intonazione interrogativa. Questa caratteristica costituisce lunico elemento che distingue sempre, in positivo, la frase interrogativa diretta alternativa dalla dichiarativa corrispondente: Arriverai? Le domande alternative possono essere costituite da sintagmi nominali, aggettivali o proposizionali. Anche in questo caso come nelle frasi, lintonazione lunico elemento che veicola in positivo la forza illocutoria: Es(16). a. E Tommaso? E Francesca? b. Con la tua allergia primaverile? c. Silenzioso oggi? - Le interrogative alternative possono vertere sull intera frase o su particolare costituente. - Per es, nella frase: Maria ha invitato piero?, la domanda pu vertere sulla verit della proposizione intera, oppure sul solo costituente Piero. Le propriet del tipo sintattico interrogativo:(16) E.Fava, op.cit.,p.71.

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Il tipo sintattico interrogativo caratterizzato dalle seguenti propriet: a) La presenza di una intonazione interrogativa. b) Nelle interrogative di tipo x, la presenza di uno o pi elementi interrogativi di tipo x: I pronomi, aggettivi o avverbi della serie interrogativa, chi, che cosa, cosa, che, come, dove, perch, quale, quando, quanto. c) caratteristiche riguardanti modi e tempi del verbo e lordine degli elementi della frase. Aggettivi interrogativi:Gli aggettivi interrogativi servono a domandare la qualit, lidentit, la quantit del sostantivo cui si riferiscono. Essi sono come espone Dardano(17) Singolare Maschile Che Quale Quanto Femminile Che Quale Quanta Maschile Che Quali Quanti Plurale Femminile Che Quali Quante

Che invariabile ed equivale a quale, rispetto a cui di uso pi comune nella lingua parlata: che lavoro fai?; che strada prendi?; che libri leggi di solito?; che novit ci sono? Quale. variabile nel numero, ma non nel genere; si usa per formulare una domanda sulla qualit (quali intenzioni hai?) o sull identit (in quale citt ti hanno trasferito?) Al singolare pu subire il troncamento in qual davanti a vocale e talora anche davanti a consonante: Qual la tua opinione?; qual buon vento ti porta? (18) Quanto variabile nel genere e nel numero; serve per chiedere la quantit: quanto denaro hai speso?; quanta pasta vuoi?; quanti anni hai?; quante persone avete invitato? Che, quale e quanto si usano anche nelle proposizioni interrogative indirette (quelle, cio, in cui la domanda introdotta da un verbo e non richiede il punto interrogativo): mi domando che motivo hai per trattarci
(17) M . Dardano, p. Trifone, Op.Cit., p. 150. (18) Ivi, p.151.

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Dr. Amal Kamal Abd El Hafez cosi; dimmi a quali conclusioni sei giunto; gli chiesi quanti figli avesse. Questi tre aggettivi possono anche avere funzione esclamativa in che stato ti sei ridotto!; quale audacia; quanta gente! (19) - Aggettivi interrogativi: Fogarasi dice che(20): I pronomi interrogativi che, quale, quanto servono quando si vogliono fare domande (nelle interrogazioni dirette o indirette) sulla qualit o sulla quantit di persone o cose. Che sempre invariabile: che libro leggi? Quale si comporta come gli aggettivi di II classe: Quale regalo mi fai?; Quali regali mi fai?; Quale opera ti piace?; Quali opere ti piacciono? Che e quale si usano per domandare: a) La qualit: che ragazzo ? ; Quale idea ti venuta in mente? b) Lidentit: A quale amico pensi?; Che libro vuoi? c) Anche il numero, lentit: che peso ha questo pacco? -Che lunghezza ha questo pezzo di stoffa?; che dimensione ha questo divano?; A che ora?; con quale velocit corre questa macchina? E anche la data: In che mese?; A quale data?; per quali giorni?; Fino a che anno? Quanto serve solo a domandare la quantit. Si comporta come gli aggettivi di I classe: Quanti libri hai?; quanto denaro ti occorre?; Quanta distanza c? Quante lezioni mi daranno? Poich le proposizioni interrogative sono dirette (quando la domanda fatta direttamente e si vale del punto interrogativo), e anche indirette (quando la domanda introdotta in dipendenza da altri verbi e non ha pi punto interrogativo), questi tre tipi di aggettivi interrogativi valgono ugualmente per le une e le altre. Per es(21): che fiore ti piace? e: dimmi che fiore ti piace. Pronomi interrogativi:(19) Ibidem. (20) Miklos Fogarasi, LaGrammatica Italiana Del Novecento, Bulzoni Editore, 1984, p.223-224. (21) Ivi, p. 224.

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Singolare Maschile Chi Che Quale Femminile Chi Quale Maschile Chi Quali

Plurale Femminile Chi Quali

Quanto Quanta Quanti Quante Si usano tanto nelle proposizioni interrogative dirette quanto in quelle indirette, e possono assolvere la funzione sia di soggetto sia di complemento. Chi si adopera esclusivamente per indicare persone o esseri animati; invariabile, e vale per il maschile e il femminile come per il singolare e il plurale:Es.: (22) Chi venuto?; chi stata? ; chi siete?; chi sono quelle signore ?; chi chiami?; di chi parli?; a chi ti rivolgi?; da chi vai?; con chi esci?; per chi parteggi?; dimmi chi preferisci dei due; non capisco a chi alludi; non so con chi partire. Che: invariabile e si riferisce soltanto a cose; ha percio valore neutro ed equivale a quale cosa: Che successo?; che vuoi?; di che ti preoccupi ?; a che pensi?; da che lo deduci?; con che lo aggiusti?; non so che fare; non vedo di che tu possa lamentarti. In luogo di che si pu usare che cosa o cosa: (che) cosa successo?; (che) cosa vuoi?; di (che) cosa ti preoccupi? ecc. Quale: Invariabile nel genere, possiede sia il singolare sia il plurale. Serve a chiedere la qualit o lidentit e si riferisce tanto a persone quanto a cose: Quale dei tuoi amici ti pi simpatico?; quale dei due sar stato?; di questi libri quali preferisi?; a quale di questi argomenti sei pi interessato?; sono indeciso su quale comprare; non so quali scegliere. Quanto: variabile nel genere e nel numero, viene usato per domandare la quantit con riferimento sia a persone sia a cose per esempio(23): Quanto mancher alla partenza?; vorrei della stoffa quanta gliene occorre?; quanti hanno aderito alla nostra proposta?; in quante eravate?;
(22) M. Dardano, p. Trifone, op.cit., p. 189. (23) Ibidem.

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Dr. Amal Kamal Abd El Hafez non so quanti saranno ad accettare; star via alcuni giorni dimmi esattamente quanti. Tutti i pronomi interrogativi possono essere usati anche in funzione esclamativa: a chi lo dici!; che vedo!; ha scelto questo quadro orribile quale!; quanti sono! Avverbi interrogativi:Introducono una domanda che pu riguardare: - il modo: come?; - il luogo: dove?; - il tempo: quando?; - la misura o il valore : quanto?; - la causa; perch? - Sono usati nelle interrogazioni dirette: come stai?; nelle interrogazioni indirette funzionano come congiunzioni subordinanti: dimmi quando torni. - "Gli avverbi dove, ove, donde e onde (ma le ultime tre forme sono di uso letterario), oltre ad avere funzione interrogativa, possono avere(24) anche funzione relativa: quella la casa dove (=in cui) abitiamo Le affinit tra la frase interrogativa in italiano e in arabo: Linterrogazione il rivolgersi a qlcu. Per sapere qlco, chiedere notizie, informazione di una persona o riguardo a qlco cio la sua essenza o il suo tempo o il suo luogo o qualsiasi caso sconosciuto dei suoi casi attraverso luso degli introduttori interrogativi. Questa definizione precedente ha lo stesso valore in italiano che in arabo. Pure, gli introduttori interrogativi in arabo assomigliano a quelli italiani come : in arabo. La hamzah ,Forse? , che, che cosa ,chi , quale ,quanto come. ,dove, ( ,) quando () Putre, in italiano, sono: (chi che che cosa come, quando, quanto, quale, dove) chi, che (che cosa). Chi ha costruito le piramidi? - Chi il tuo ospite oggi?
(24) Ivi, p. 273.

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- Che linvidia ? - viene tradotto in: come stai? Qui, si domanda sullo stato dell interrogato : si usa per determinare le persone. : si usa per sapere la verit dellinterrogato o il suo stato sia cosa o animale. . .()Es., Quando sei venuto? quando viaggi? .()"" Si domanda quando sar il Giorno del Giudizio Finale? Giorno del Risorgimento Dove t incontrerai? Quando affluisce il Nilo? Elmi El Kaod.()aggiunge che: a) si usa per precisare il tempo nel passato e nel futuro. b) si usa specialmente per determinare il futuro e viene spesso nelle situazioni esagerate. c) viene per determinare il luogo. d) significa come o da dove o quando e) si usa per determinare il mezzo o il modo con cui vengono successo le cose. f) si usa per determinare il numero g) si usa per precisare uno dei partecipanti a una cosa reciproca comune. Es: () Com listruzione nell universit? - quanti soldati nellesercito? -
- )( . .- .())( . -)( ..)(

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Dr. Amal Kamal Abd El Hafez Qual la squadra migliore nella partita di calcio? C un punto di somiglianza qui tra l italiano e l arabo di quanto luso degli introduttori. C un tipo che si chiama la frase parziale in cui vengono usati gli introduttori e la domanda riguarda solo uno degli elementi della frase parziale (chi, dove, quando ecc.) per esempio: Es.: (29). - Virgadamo: (scostandosi, C.S.) Ecco, ecco, Ma scusi, che le levo io? (L.p., Ma non una cosa seria, op. cit., p.4) Grizzoffi: come niente? Neppure un desiderio? (P.5) - Grizzoffi: Ah, bravo! E che fa allora? (p.5) - Grizzoffi: Che sarebbe la scienza delleducazione. (P.5) - Maestrina: chi saspetta? (P.6.) - Maestrina: E che c di male? (P.7) - Maestrina: ma dov Gasparina|? (P.7.) Maestrina: Quando stato il duello? (P.7) Grizzoffi: Come, peccato? (P.8). Grizzoffi: E lei le paga i debiti con tutti fornitori? Perch? Pesuoi begli occhi? (P.11) Grizzoffi: E perch allora insulta me soltanto? (P.11) Gasparina: Ma perch, signor Grizzoffi? Che le ho fatto io? Gasparina: No, ma via..che danno vuole che me ne venga pi? Brutta (P.14) Maestrina: No . Chi lo dice? (P.14.) Gasparina: .E lei non pu neanche immaginarseli: quali e quanti nho visti, fin da piccola, sa? (P.14). Magnasco: Che preghiera? (P. 24). C anche un altro punto di affinit tra litaliano e larabo: Luso della Hamzah nell interrogazione simile al tipo interrogativo linterrogativa disgiuntiva o alternativa che un particolare tipo di interrogativa con la quale si prospettano due possibilit di scelta per esempio: Es. (30) sei di pisa o sei di Luca? In arabo, lhamzah esprime due cose; Laccorgimento del singolare interrogato che segue lhamzah come: Es.:
(29) Luigi pirandello, Ma non una cosa seria in Maschere nude, fratelli Melita Editori, la spezia, 1993 pp. 4: 8. (30) Luca Serianni, op. cit., p. 517.

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dagli esempi precedenti, da notare ricordare spesso un equivalente dopo ( )cio (O) nel caso dell accorgimento dell interrogato b) laccorgimento del soggetto dell evento, in cui la risposta (un si o un no) cio la risposta che ci si attende la semplice conferma o negazione di quanto espresso nella domanda come: - Linterrogazione con " " in arabo corrisponde in italiano all interrogativa totale in cui la domanda verte sul legame tra soggetto e predicato e la risposta la semplice conferma o negazione di quanto espresso nella domanda cio la risposta sar un si o un no per esempio: Es: Venite domani? La risposta sar si o no. In arabo, lo stesso vale per () ( ) un avverbio interrogativo per chiedere certezza soltanto cio sapere se levento successo o no come: venuto tuo fratello dal viaggio? Saccorge lanimale? ( dotato di ragione-ha la facolt di ragionamento). La pianta sensibile? Il Marte popolato? Pure, ( ) trasforma il presente in futuro: Viaggerai al Cairo? - Pure, c linterrogazione con valore esclamativo in cui esiste affinit tra luso arabo e quello italiano come in arabo: .()!" .()!: .()!: () !: () !: () !:
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Dr. Amal Kamal Abd El Hafez .()! da notare che la frase interrogativa pu essere usata con valore esclamativa. Pu venire espressa anche con gli stessi introduttori della frase esclamativa sia in arabo che in italiano: chi, quanto, quale, che, come Questo concetto si trova pure in italiano come accenna Paola Beninc (38) . Nel suo capitolo Il tipo esclamativo dicendo che C relazione tra la frase esclamativa e quella interrogativa e che le frasi interrogative vere e proprie possono avere forza illocutoria di esclamative cio esprimere meraviglia Al confine tra le esclamative e le interrogative ci sono le cosidette interrogative retoriche che hanno a volte alla fine sia un punto esclamativo che un punto di domanda: Es.: Non dovevi andarci tu?! (39). arrivato anche Mario?! (40). - Lambiguit eliminata tra la frase interrogativa e quella esclamativa nel parlato dall intonazione: - Nell interpretazione esclamativa lintonazione continua decrescente dal sintagma interrogativo alla fine; nellinterrogativa laltezza resta con gli stessi valori sulle vocali toniche per scendere pi bruscamente dopo lultima: Interr.: Ma, a chi sei andato a raccontarlo?.() Escl.; Ma, a chi andato a raccontarlo!.() Pure in arabo, possiamo usare ma all inizio della frase interrogativa con valore esclamativo per esempio: Es.: .() ! Ma qual il cuore e qual la politica?! C in arabo, pure linterrogazione figurata cio in senso figurato come ha detto il professore Helmi El Kaod.(). Tale tipo non si utilizza per linterrogazione altro che mediante luso figurato perch le espressioni pronunciate usate con tale tipo non hanno a che fare con l interrogazione perch sono usate in arabo per altri valori ed i loro
.)( ( ) Paola Beninc, Il Tipo Esclamativo, in Grande Grammatica Italiana di consultazione di L. Renzi, G Salvi e Anna Cardinaletti, vol III, il Mulino, Bologna, 1995, p. 127. (39)Ibidem. (40)Ibidem. (41) Ivi, p. 130. (42) Ibidem. .)( .)( ..
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significati non indicano linterrogazione altro che attraverso il senso figurato e le condizioni della pronuncia. Linterrogazione figurata supera luso reale della domanda per realizzare altri scopi che li capiamo attraverso il contesto ed i segnali usati nella domanda tali scopi sono: Negazione, esclamazione, equivalenza, esagerazione, minaccia, umorismo, attenzione, affermazione, rimprovero, avvertimento ecc. Per esempio Es.: .()" " -: () . " " -: () . " " : () . " : " () . " : " () . " :" () . " : " () . " : " () . " : " da ricordare che linterrogazione figurata in arabo corrisponde all interrogativa narrativa in italiano in cui linterrogazione non ha altro scopo che sollecitare l attenzione del lettore di un racconto o di chi ascolta la fiaba e cio corrisponde all' interrogazione figurata che supera l uso reale della domanda per realizzare lo scopo inteso nel contesto. Linterrogazione figurata ha corrispondente alle interrogative diffratte in italiano, con questo attributo, preso a prestito dall ottica , come dice Serianni(54), e che altri ha gi utilizzato nella critica testuale, intendiamo qualificare quelle interrogative totali che, come il raggio luminoso in determinate condizioni fisiche, deviano il loro corso , dissimulano il contenuto reale della richiesta per ragioni di cortesia.
. )( . :)( . :)( . : )( .)( . )( . :)( . : )( . :)(

(54) Luca serianni, op.cit., p. 519

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Dr. Amal Kamal Abd El Hafez Dicendo: mi passi (o: mi passeresti) il sale ? Oppure sa lora? poniamo formalmente una domanda che nel primo caso equivale a un ordine Passami il sale! e nel secondo fa le veci di una domanda diversa che ora ?. In entrambe le situazioni non ci aspettiamo per risposta un semplice si, ma l esecuzione dell azione richiesta. Punti di divergenza tra la frase interrogativa in italiano e in arabo:C altro tipo di interrogativa in italiano linterrogativa indiretta che non ha corrispondente in arabo. Quel tipo di interrogativa fa parte di una frase complessa e contiene una domanda introdotta da verbi come dire, chiedere, sapere ecc. Per esempio: ES.: Grizzoffi: va a trovarne il marito, e lo prega che sia cosi gentile da prestarle per un momentino il piumino da cipria della sua signora? (55). Grizzoffi: Ma insomma, si pu sapere che diavolo fa la tua padrona ancora fuori? (56). Grizzoffi: Ma lo sa che lei non potuto soffrire da nessuno?(57) Memmo: V immaginate che abbia mandato un po di champagne per bere alla mia salute? (58) In italiano, c anche linterrogativa fatica (o di cortesia) che consiste in formule che ricorrono in apertura di dialogo, per avviare in qualche modo la conversazione speci in situazioni formali: ES.: (59). Come va?. Anche lei qui? gia tornato dal suo viaggio? Quel tipo dinterrogativa non ha simili in arabo.

(55) Luigi pirandello, ma non una cosa seria, op. cit., p. 5. (56) Ivi, p. 8. (57) Ibidem. (58) Ivi, p. 25. (59) Luca serianni, op. cit. , p. 519.

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Frase interrogativa tra litaliano e larabo studio comparative

Conclusione Mediante questa ricerca, ho potuto raggiungere risultati importanti sulla frase interrogativa. Attraverso la comparazione tra litaliano e larabo, s chiarito il seguente:C grande somiglianza tra la frase interrogativa italiana e quella araba e alcune divergenze pure. 1- Gli introduttori interrogativi arabi sono simili a quelli italiani come: = che, chi = , quale = ,quanto = , Come = , dove = ( ,) - quando = ( ) Che cosa= Tali introduttori si usano nella frase parziale come s successo in arabo per esempio: Es: Chi saspetta? (in italiano) (in arabo) Viene tradotto: Chi ha costruito le piramidi? 2- Luso della Hamzah nellinterrogazione in arabo simile al tipo interrogativo interr disgiuntiva o alternativa "con la quale si prospettano due possibilit di scelta per es. : Preferisci caff o t? Pure, in arabo luso dell hamzah esprime due cose, per es. : Tale uso si concentra su due punti: a- L accorgimento del singolare interrogato che segue lhamzah: b- Laccorgimento del soggetto dellevento in cui la risposta un si o un no come: 3- Linterrogazione con " "in arabo corrisponde in italiano all interrogativa totale in cui la domanda verte sul legame tra soggetto e predicato e la risposta sar si o no come: venite domani? In arabo, lo stesso vale per ( ) che un avverbio interrogativo per chiedere certezza cio per sapere se levento successo o no come: La pianta sensibile? 4- l interrogazione con valore esclamativo in cui esiste affinit tra luso arabo e quello italiano come in arabo: .()! : " " In italiano, si usano congiunti il punto interrogativo e il punto esclamativo (?!), quando si vuole indicare un tono promiscuo, tra linterrogazione e lammirazione, tra lesortazione e lintimazione per es.: Uno sportello sbatte, ci fu uno scambio di saluti, il capo disse forte al macchinista:.() )(

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Dr. Amal Kamal Abd El Hafez


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Andiamo?! e non si capiva se era una domanda o un ordine (cassola)

5- Linterrogazione figurata cio in senso figurato in arabo, la quale supera l uso reale della domanda per realizzare altri obiettivi che li capiamo mediante il contesto ed I segnali usati nella domanda per esempio quando usiamo la domanda per esprimere rimprovero come: .(). Tale tipo corrisponde alle interrogative diffratte in italiano ed a quelle narrative. Punti di divergenza tra la frase interrogativa in italiano e in arabo:C altro tipo di interrogativa in italiano linterrogativa indiretta che non ha corrispondente in arabo. Quel tipo di interrogativa fa parte di una frase complessa e contiene una domanda introdotta da verbi come dire, chiedere, sapere ecc.per esempio: Es.: Grizzoffi: va a trovarne il marito, e lo prega che sia cosi gentile da prestarle per un momentino il piumino da cipria della sua signora?(63) Grizzoffi: Ma insomma, si pu sapere che diavolo fa la tua padrona ancora fuori?(64) Grizzoffi: Ma lo sa che lei non potuto soffrire da nessuno?(65) Memmo: . V immaginate che abbia mandato un po di champagne per bere alla mia salute? (66). In italiano,c anche linterrogativa fatica (o di cortesia) che consiste in formule che ricorrono in apertura di dialogo, per avviare in qualche modo la conversazione specie in situazioni formali: Es.:(67) Come va? Anche lei qui? gia tornato dal suo viaggio? Quel tipo dinterrogativa non ha simili in arabo.

(61) S.Battaglia, V. pernicone, Grammatica Italiana, Loesher editore, Torino, 1977, p.41. ./)( 63 ( ) Luigi pirandello, Ma non una cosa seria, op.cit., p.5. (64) Ivi p. 8. (65) Ibidem. (66) Ivi, p. 25. (67) Luca serianni, op.cit., p. 519.

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Frase interrogativa tra litaliano e larabo studio comparative

Bibliografia Italiana 1- Annaratone, Claudio e Rossi, Maria Teresa, lingua e societ, zanichelli Editore, Bologna, 1973. 2- Battaggia, Alessandra, Litaliano Doggi, calderini, Bologna, 1966. 3- Battaglia, S., Pernicone V., La Grammatica Italiana, Loescher Editore, Torino, 1954 1977. 4- Calboli, G., Morni, G., Grammatica Italiana, Calderini, Bologna, 1989. 5- Canepari, Luciano, Introduzione alla fonetica, Einaudi, Torino, 1979. 6- Dardano, M., e Trifone, P., La lingua Italiana, zanichelli, firenze, 1991. 7- Fava, Elisabetta, IL tipo Interrogativo, in Grande Grammatica Italiana di consultazione di L. Renzi e G. Salvi e Anna Cardinaletti, Vol. III, il Mulino, Bologna, 1995. 8- Fogarasi Miklos, Grammatica Italiana Del Novecento, Bulzoni Editore, seconda Edizione, Roma, 1984. 9- Galli De Paratesi, N., Semantica Dell Eufemismo, Giappichelli, Torino, 1964. 10- Mounin, Georges, Guida alla linguistica, Feltrinelli editore, Milano, 1971. 11- Pirandello, Luigi, Ma non Una Cosa Seria, in Maschere nude, Fratelli Melita Editori, La spezia, 1993. 12- Serianni, Luca, Grammatica Italiana, Utet, Urbino, 1989.


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