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Focus

SECOLO DITALIA

GIOVED 8 DICEMBRE 2011

La sede della Bce e il Parlamento europeo. In basso, Filippo Anfuso

L EUROPEISMO DI ANFUSO CI AVREBBE SALVATO


L idea di Europa Nazione contro gli interessi finanziari sovranazionali che ci ricattano
Alberto Samon
n questo periodo in cui per un verso si straparla di Europa e per laltro ci si lecca le ferite di una crisi globale i cui effetti prossimi venturi sono ancora tutti da decifrare, sarebbe, forse, utile riscoprire il pensiero autenticamente europeista e ultramoderno di Filippo Anfuso, di cui ricorre proprio questanno il 110 anniversario della nascita. Anfuso, nato a Catania, volontario di Fiume, allievo di Giovanni Gentile e ambasciatore a Berlino della Repubblica Sociale Italiana, dopo la seconda guerra mondiale e il rientro in Italia, diventa parlamentare del Msi e negli anni cinquanta direttore del Secolo dItalia al fianco di Giorgio Almirante e Franz Maria DAsaro. proprio Filippo Anfuso a coniare il termine Europa Nazione, per sottolineare la

PENSIERO ATTUALE L EUROPA NON DOVEVA


ESSERE SVILITA DA INTERESSI GLOBALI, MA VALORIZZATA DALLA COLLABORAZIONE FRA STATI

necessit e lurgenza di unEuropa che sia libera e antitetica al comunismo e alleuropeismo di facciata dei vari liberalismi economici e politici di stampo ottocentesco; unEuropa, in cui il ruolo e la dignit delle nazioni non debba essere svilito e mortificato nel nome di pretesi interessi globali, ma valorizzato nellottica di una collaborazione fra Paesi di un continente, che molto pi di ununione monetaria o bancaria, perch vera e propria comunit di destino, cementata da una storia millenaria che anche inevitabile visione unitaria geopolitica per le epoche future. difficile - sottolinea Anfuso - immaginarsi unEuropa spoglia delle sue soggettivit nazionali, ma lEuropa Nazione la strada del futuro. Egli , inoltre, fondatore di una rivista, battezzata, appunto, Europa Nazione, a testimonianza dellimportanza prioritaria che ha per lui lideale europeista, che persegue con forza anche dagli scranni di Montecitorio; un Europa che, pur non disconoscendo la propria naturale vocazione occidentale, non risulti asservita ad interessi altri, ma sia fieramente consapevole del proprio ruolo nello scacchiere internazionale. A questo proposito, lo stesso Anfuso suggerisce negli anni Cinquanta di superare le divisioni sorte in politica estera in seno alle varie componenti della destra italiana, facendo leva proprio sullideale europeo e sulla necessit di un nuovo euro-nazionalismo che estenda e vivifichi la stessa idea di Patria: Il tipo di Europa che intendiamo contribuire a costruire dice lesponente missino deve avere lintelligenza politica di superare tanto latlantismo quanto lantiatlantismo, poich la nostra strada lEuropa. Come ricorda lo storico Giuseppe Parlato, proprio Filippo Anfuso a contribuire in modo determinante alla svolta europeista del Movimento Sociale Italiano: I temi affrontati nei suoi interventi parlamentari o nei suoi articoli giornalistici spiega Parlato testimoniarono un particolare interesse verso le evoluzioni del concetto di nazione dopo la fine della guerra: Anfuso fu un fautore dellEuropa nazione e cio di una visione dellEuropa legata alle evoluzioni del nazionalismo. In nome delle comuni radici cristiane, Anfuso riteneva che lEuropa avrebbe dovuto mettere in discussione i nazionalismi che lavevano divisa, per proporre un nuovo nazionalismo europeo. Le sue tesi rivoluzionarie negli anni successivi fanno breccia fra le nuove generazioni dei ragazzi di destra, grazie soprattutto ad

Adriano Romualdi, che sviluppa ulteriormente lidea-forza di Europa Nazione, legandola alle comuni radici dei popoli che ne compongono il tessuto connettivo. Il migliore e pi autentico biglietto da visita per la nascita della nuova Europa, secondo Romualdi, risiede nei principi della Tradizione, grazie ai quali possibile superare i singoli nazionalismi, quelle piccole patrie che pure avevano avuto un ruolo determinante nelle esperienze fasciste elaborate a cavallo fra le due guerre mondiali. Dalle tesi di Anfuso e di Adriano Romualdi consegue che i singoli nazionalismi possono essere superabili nel nome di un nazionalismo europeo di respiro molto pi grande, mediante il quale offrire una risposta forte allo stato di drammatica crisi in cui versa il vecchio continente. A ben guardare, ci si accorge che si tratta di idee, la cui attualit impressionante e che, a distanza di decenni, sembrano offrire una riposta moderna per fuoriuscire dalla

Il parlamentare missino riteneva che lEuropa avrebbe dovuto mettere in discussione i nazionalismi che lavevano divisa. Sembra una risposta moderna alla condizione di oggi
condizione asfittica in cui annaspa oggi lEuropa, dove lassenza di linee-guida condivise sfocia, troppo spesso, in antagonismi fra singoli Stati o causa spettacoli poco edificanti, quali landare al voto in ordine sparso su questioni di politica internazionale, allinterno degli organismi intergovernativi. Peraltro, il sogno di unEuropa Nazione, ben lungi dallessere una ricetta contingente, appare semmai come la risultanza di un pensiero storico-filosofico compiuto e ben definito, a fronte di un presente grigio, figlio non di ununit culturale, spirituale o politica, ma meramente monetaria, elaborata a tavolino da colletti bianchi al servizio di interessi finanziari sovranazionali, con tutte le nefaste conseguenze che proprio in questi giorni sono sotto gli occhi di tutti. Fra queste, il tentativo oligarchico di commissariare la politica, affidando i destini dei popoli ai cosiddetti tecnici che strizzano locchio alle grandi banche daffari internazionali, le stesse che speculano soffiando sul fuoco della crisi e offrono, al contempo, ricette per risolverla.

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