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Forza elastica

• Forza che origina dalla deformazione


dei corpi. Molti corpi si comportano
in modo elastico per piccole
deformazioni rispetto all’equilibrio.

• E’ una forza variabile, il cui modulo


è proporzionale allo spostamento
rispetto alla posizione a riposo

• Legge di Hooke: F (x) = −kx


x è l’allungamento o compressione
della molla rispetto alla lunghezza di
equilibrio, k è detta costante della
molla e si misura in N/m.
Moto armonico

Se tendiamo o comprimiamo una molla con una


massa a un estremo e poi la lasciamo andare,
la massa oscillerà avanti e indietro (trascuriamo
gli attriti). Questa oscillazione è chiamata moto
armonico (semplice).
Ad ogni istante, lungo x: F = ma ma F = −kx
da cui
d2x
ma = m 2 = −kx
dt
ovvero

d2x(t) k 2
2
= − x(t) = −ω x(t)
dt m
r
2 k k
dove si è introdotto ω = , ovvero ω = (frequenza angolare).
m m
Dinamica del moto armonico
La soluzione generale dell’equazione del
d2x(t) 2
moto armonico, 2
= −ω x(t), è
dt
x(t) = A cos(ωt + φ) da cui
dx(t)
v(t) = = −Aω sin(ωt + φ),
dt
d2x(t) 2 2
a(t) = 2
= −Aω cos(ωt + φ) = −ω x(t)
dt
Periodo dell’oscillazione: T = 2π/ω
Frequenza dell’oscillazione: f = ω/2π.
Ampiezza massima dell’oscillazione: |xmax| = A. Velocità massima:
|vmax| = ωA. Accelerazione massima: |amax| = ω 2A = ω 2|xmax|.
La fase φ e l’ampiezza A sono determinate dalle condizioni iniziali.
Da notare che ω non dipende dall’ampiezza delle oscillazioni!
Condizioni iniziali

L’ampiezza A e la fase φ di un moto armonico sono determinate dalle condizioni


iniziali. Per esempio:

• x(t = 0) = x0, v(t = 0) = 0


da v(0) = −ωA sin φ = 0 si ottiene φ = 0
da x(0) = A cos φ = x0 si ottiene A = x0:

x(t) = x0 cos ωt

• x(t = 0) = 0, v(t = 0) = v0
da x(0) = A cos φ = 0 si ottiene φ = −π/2
da v(0) = −ωA sin φ = v0 si ottiene A =
v0/ω, da cui infine:

v0
x(t) = sin ωt
ω

(si è usato cos(θ − π/2) = sin θ)


Moto armonico e moto circolare uniforme

La proiezione su di un asse del moto circolare uniforme su di una


circonferenza di raggio A a velocità angolare ω descrive un moto
armonico

Il moto circolare uniforme su di un piano può essere descritto dal vettore ~r(t):

~r(t) = (x(t), y(t)) = (A cos(ωt + φ), A sin(ωt + φ))

E’ immediato verificare
p che valgono tutte le proprietà del moto circolare uniforme:
θ(t) = ωt + φ, r = x2(t) + y 2(t) = A, v = ωr (tangenziale), a = ω 2r (centripeta).
Esempio: molla orizzontale
Una massa m = 2 kg attaccata a una molla oscilla
con ampiezza A = 10 cm. A t = 0 la velocità è
massima, e vale v = +2 m/s. Quanto valgono ω e
la costante della molla k ? Qual è la legge del moto?
vmax 2m/s
vmax = ωA =⇒ ω = = = 20s−1.
r A 10cm
k
ω= =⇒ k = m · ω 2 = 2kg(20s−1)2 = 800N/m
m

x(t) = A cos(ωt + φ), v(t) = −Aω sin(ωt + φ)


π
Dato che v(0) = −Aω sin φ = −vmax sin φ, deve valere sin φ = −1, ovvero φ = − :
2
π
x(t) = A cos(ωt − ) =⇒ x(t) = A sin(ωt)
2

Notare che servono due condizioni per determinare le due costanti A e φ: per esempio,
ampiezza, velocità a t = 0; o posizione e velocità a t = 0.
Moto armonico sotto forza costante

Cosa succede in presenza di forza elastica e di una forza costante?

Esempio: molla verticale con massa attaccata, in posizione y1(t).


La condizione di equilibrio ci dà −ky0 − P = 0 (P = mg è
la forza peso) ovvero la massa scende a quota y0 = −P/k.
L’equazione del moto:

d2y1(t)
m = −ky1(t) − P
dt2

con un cambio di variabile y2 = y1 − y0 ritorna identica


a quella del moto armonico semplice. Il centro delle
oscillazioni è solo traslato di −P/k. Vale per ogni forza
costante.
Esercizio: forze elastiche

Nel sistema in figura, α = 45◦, k = 20 N/m, m = 1


kg e M = 1.2 kg. In assenza di attriti, trascurando
la massa della fune inestensibile e la massa e la
lunghezza a riposo della molla, si determini:
• l’allungamento della molla per il quale il sistema è
in condizioni di equilibrio.

All’istante t = 0, quando la massa M si trova in x0 = 0 con v0 = 0, il sistema viene


lasciato libero di oscillare. Determinare:

• l’equazione del moto per M ;


• la soluzione completa per x(t);
• il periodo dell’oscillazione intorno alla posizione di equilibrio;
• la tensione della fune.
Forze in sistemi di riferimento non inerziali
Se il sistema di riferimento SM (non
inerziale) è in moto rettilineo, con
accelerazione ~at, rispetto al sistema di
riferimento (inerziale) SL:

~a = ~a0 + ~at

Se il moto relativo è di rotazione con


velocità angolare ω
~:

~a = ~a0 − ω 2~r⊥ + 2~
ω × ~v 0

Nel sistema inerziale, vale la legge di Newton m~a = F~ .


Nel sistema non inerziale, come si applica la legge di Newton?
Forze apparenti

Nel sistema SM possiamo scrivere: m~a0 = F~ + F~t0 + F~c0 , dove F~t0 e F~c0 sono forze
apparenti. In particolare,

• per moto relativo rettilineo , F~t0 = −m~at, dove ~at è l’accelerazione di SM rispetto
a SL

• Per moto relativo rotatorio, F~t0 = ω 2~r⊥ è nota come forza centrifuga, F~c0 = −2~
ω ×~v 0
è nota come forza di Coriolis

Anche in un sistema non inerziale vale la legge di Newton, ma oltre alle forze “fisiche”,
derivanti da interazioni fra particelle (qui indicate da F~ ) si debbono considerare forze
“apparenti” (qui indicate da F~t0 e F~c0) che derivano dalla non-inerzialità del sistema di
riferimento.
Esercizio: forze apparenti

Un cono di altezza H = 30 cm e raggio di base R = 10.0


cm è disposto verticalmente con il vertice in basso e ruota a
velocità angolare ω0 intorno al suo asse (vedi figura). Sulla
sua superficie interna è poggiato un corpo puntiforme che
ruota insieme al cono. Il corpo è a una quota h = 15 cm
al di sopra del vertice del cono ed è in equilibrio statico
rispetto ad esso. Determinare:

• la velocità angolare ω0 del cono, supponendo che la sua superficie non presenti
attrito;

• entro quali limiti può essere variata la velocità angolare del cono mantenendo il
corpo in equilibrio alla quota h, nel caso in cui la superficie del cono presenti attrito
con coefficiente di attrito statico µs = 0.2.
Soluzione (senza attrito)

Consideriamo un sistema di riferimento non inerziale solidale con il cono In tale sistema
di riferimento, il corpo è in equilibrio statico.

In assenza di attrito, N~ + P~ + F~c = 0, con N~ forza di reazione vincolare, P~ forza


peso, F~c forza centrifuga. Proiettiamo su assi x orizzontali e y verticali, con origine
sul corpo:

−N cos α + mω02r = 0 → N cos α = mω02r


N sin α − mg = 0 → N sin α = mg

dove α è l’angolo del cono, r il raggio della circonferenza descritta dal punto. Vale
la relazione tan α = R/H = r/h. Dividendo la seconda equazione per la prima si
ottiene r
g g H g
tan α = 2 −→ ω02 = e infine ω0 =
ω0 r r tan α R h
Soluzione (con attrito)

~ + P~ + F~c + F~s = 0, con F~s forza di attrito, diretta lungo il


In presenza di attrito, N
piano del cono con |Fs| ≤ µsN . Sugli assi di prima:

−N cos α + mω 2r + Fs sin α = 0 → N cos α = mω 2r + Fs sin α (1)


N sin α − mg + Fs cos α = 0 → N sin α = mg − Fs cos α (2)

Sommando la (1) moltiplicata per sin α con la (2) moltiplicata per − cos(α), poi la
(1) moltiplicata per cos α con la (2) moltiplicata per sin(α):

Fs = −mω 2r sin α + mg cos α, N = mω 2r cos α + mg sin α.

Vale la diseguaglianza | − mω 2r sin α + mg cos α| ≤ µs(mω 2r cos α + mg sin α).

Per i due casi Fs > 0 (forza d’attrito verso l’alto) e Fs < 0 (verso il basso):

2 g cos α − µs sin α 2 g cos α + µs sin α


ω ≥ ω ≤ ,
r sin α + µs cos α r sin α − µs cos α
Notare che il limite µs = 0 è corretto. Possiamo scrivere il risultato in forma più
chiara:
1 − µs tan α ω 2 1 + µs tan α
≤ 2≤ .
1 + µs cot α ω0 1 − µs cot α

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