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DI DIRITTO
COMMERCIALE
XII EDIZIONE
SCHEDE STACCABILI
SIMONE
EDIZIONI GIURIDICHE
DI DIRITTO
COMMERCIALE
SIMONE
EDIZIONI GIURIDICHE
TUTTI I DIRITTI RISERVATI
La collana Schemari Simone si caratterizza per l’utilizzo di un secondo colore al fine di trasformare
le grigie pagine nozionistiche in un più agile e vivace materiale di apprendimento.
Per saperne di più sul «metodo di studio Simone» chiedi al tuo libraio e a quanti oggi sono
funzionari, magistrati, notai, avvocati etc., che hanno formato la loro preparazione sulle nostre
pubblicazioni, sempre imitate, mai eguagliate.
Da oggi “Schemi & Schede”, per distinguersi dalla concorrenza che tende
a confondere i nostri clienti, rientra nella nuova collana “Schemari Simone”.
Questi originali volumi seguono i programmi tradizionali degli Atenei po-
nendosi come sussidio del manuale adottato per:
— delineare un quadro sistematico della materia;
— identificare, al pari delle “slides”, i punti chiave e le linee generali della
disciplina;
— dedicare maggiore attenzione agli argomenti “caldi” più frequentemente
oggetto di domande d’esame;
— facilitare la lettura, agevolare la memorizzazione, velocizzare il ripasso.
I volumi sono strutturati in pagine staccabili per essere facilmente inserite
negli schedari a fogli mobili utilizzati per prendere appunti durante le lezioni.
In particolare, gli Schemi & Schede di Diritto Commerciale costituiscono,
per quanti si apprestano ad affrontare questa complessa disciplina, un utile
supporto per la propria preparazione.
Il lavoro, strutturato in tavole sinottiche e schemi articolati, presuppone
già una conoscenza di base della materia e se ne raccomanda la conte-
stuale (o successiva) consultazione del manuale istituzionale.
Questa XII edizione si giova di una veste grafica più accattivante ed af-
fianca agli schemi tre differenti rubriche:
— osservazioni, che approfondisce aspetti rilevanti della disciplina;
— differenze, che analizza aspetti particolari della materia, stimolando i
confronti e i paralleli fra i diversi istituti;
— in sintesi, che offre un quadro riepilogativo degli argomenti affrontati.
Aiuto…… Help……, SOS……
Questo volume mi ha aiutato molto, ma non trovo in commercio lo “Schemi
& Schede” di un’altra disciplina che devo studiare!
Cosa devo fare?
È il momento di metterti in gioco e fare da te!
* Anche l’indice analitico è utile per identificare i principali argomenti di studio. In tal modo si completa
la preparazione e si può affrontare con più sicurezza la prova d’esame.
Parte Prima
L'imprenditore
e l'impresa
2 Le categorie imprenditoriali
5 L'azienda
7 I diritti di privativa
1 Il diritto commerciale
Nell’ambito dei rapporti giuridici patrimoniali vi è una categoria di rapporti con carat-
teri che li differenziano dagli altri rapporti patrimoniali in considerazione della funzio-
ne economica alla quale adempiono: si tratta dei rapporti che, attraverso la produzio-
ne e lo scambio, attengono alla predisposizione di beni o di servizi per il mercato ge-
nerale.
Questa categoria di rapporti assume la denominazione di rapporti commerciali e, di
conseguenza, viene denominato diritto commerciale il complesso delle norme giuri-
diche che li regolano.
2 Imprenditore
►►Attività economica: per attività si intende una serie di atti finalizzati ad uno scopo.
L’attività economica è attività diretta alla creazione di nuove utilità, quindi di
nuova ricchezza; essa deve essere lecita, cioè non contraria a norme impera-
tive, all’ordine pubblico o al buon costume. Dal punto di vista strettamente
giuridico, il requisito dello scopo di lucro non fa parte degli elementi costitu-
tivi dell’impresa. Per aversi impresa è essenziale che l’attività produttiva sia
condotta con metodo economico, cioè secondo modalità che consentono quan-
Elementi to meno la copertura dei costi con i ricavi.
caratterizzanti
►►Organizzazione: per realizzare le finalità dell’impresa è necessario che vi sia-
no mezzi patrimoniali da impiegare e uomini che lavorino. L’organizzazione
ha ad oggetto i fattori della produzione, capitale — proprio o altrui — e la-
voro. Tale elemento serve ad individuare il confine fra attività produttive che,
se «organizzate», assumono il carattere di impresa e attività che, pur essendo
dirette alla produzione o allo scambio di beni e servizi, non assumono il ca-
rattere di impresa (es.: lavoro autonomo).
✃
2.1
Acquisto della qualità di imprenditore
Condizione necessaria e sufficiente per l’acquisto della qualità di imprenditore è l’eser-
cizio effettivo di un’attività imprenditoriale.
L’inizio dell’impresa è fatto dipendere dall’esercizio di atti che, per la loro significatività
o il loro numero, fanno desumere quale sia il fine dell’esercizio di un’attività imprendito-
Osservazioni
2.2
Perdita della qualità di imprenditore
Assolutamente ►►Il suo rappresentante legale può solo continuare l'esercizio di un'im-
incapace (minore presa commerciale.
non emancipato e ►►È necessario: il parere del giudice tutelare; l'autorizzazione del tribu-
interdetto) nale.
1 Classificazione dell’impresa
2.1
Imprenditore agricolo
Nozione: è imprenditore agricolo chi esercita un’attività diretta alla coltivazione del fon-
do, alla selvicoltura, all’allevamento di animali e attività connesse (art. 2135 c.c.). L’im-
presa agricola può svolgersi anche in forma associata e societaria.
2 Le categorie imprenditoriali
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▻▻Che vi sia un’attività umana definibile come
►►Coltivazione del attività di produzione di beni, non essendo
fondo: è quell’atti- sufficiente la mera raccolta dei frutti.
vità rivolta allo
▻▻Che il fondo assuma un ruolo di fattore pro-
sfruttamento delle
duttivo e non di mero strumento per la con-
energie naturali
servazione delle piante.
della terra. È ne-
cessario ▻ ▻Sono indifferenti le modalità tecnico-orga-
nizzative con le quali il fondo è coltivato.
Attività agricole ►►Selvicoltura: è quell’attività rivolta alla produzione del legname. Si
principali richiede una complessa attività di coltivazione e non una attività
meramente estrattiva.
►►Allevamento di animali: nell’attuale formulazione della norma, è
stato eliminato il riferimento al «bestiame», abbandonando il prin-
cipio secondo cui l’allevamento di animali, per essere qualificato
come agricolo, non doveva essere disgiunto dalla terra e dal suo sfrut-
tamento. In tale prospettiva la qualifica di impresa agricola dovreb-
be essere riconosciuta a tutti gli allevamenti di animali, di qualsiasi
tipo e genere (inclusi l’apicoltura, l’avicoltura, gli allevamenti di ani-
mali in batteria, da pelliccia, gli allevamenti di cani e di cavalli etc.).
Nella categoria della impresa civile rientrerebbero quelle non classificabili come agrico-
le (art. 2135 c.c.) o commerciali (art. 2195 c.c.) perché la loro attività non implica l’impie-
Osservazioni
3.1
Piccolo imprenditore
Nozione: sono piccoli imprenditori il coltivatore diretto del fondo, l’artigiano, i picco-
li commercianti e coloro che esercitano un’attività professionale organizzata con lavo-
ro prevalentemente proprio e dei componenti della propria famiglia (art. 2083 c.c.).
✃
2 Le categorie imprenditoriali
13
►►Colui che coltiva il fondo «col lavoro prevalentemente proprio o di
persone della sua famiglia» (art. 1647 c.c.).
►►Colui che direttamente e abitualmente si dedica alla coltivazione dei
fondi ed all’allevamento ed al governo del bestiame, sempre che la
complessiva forza lavorativa del nucleo familiare non sia inferiore
Coltivatore diretto ad un terzo di quella occorrente per le normali necessità della coltiva-
del fondo zione del fondo o per l’allevamento ed il governo del bestiame.
►►Colui che coltiva il fondo con il lavoro proprio e della propria famiglia,
sempreché tale forza lavorativa costituisca almeno un terzo di quella
occorrente per le normali necessità di coltivazione del fondo, tenuto
conto, agli effetti del computo delle giornate necessarie per la coltiva-
zione del fondo stesso, anche dell’impiego delle macchine agricole.
3.2
Disciplina del piccolo imprenditore
►►Il piccolo imprenditore è iscritto nella sezione speciale del Registro del-
le imprese e tale iscrizione ha funzione di certificazione anagrafica e di
pubblicità notizia.
►►È esonerato dalla tenuta delle scritture contabili.
►►Non può essere sottoposto alla procedura fallimentare né alle altre
procedure concorsuali, qualora sia in possesso dei requisiti di «non
fallibilità» previsti dall’art. 1 L.F.
►►È opportuno segnalare che la L. 3/2012 ha introdotto nel nostro or-
dinamento la procedura di composizione delle crisi da sovraindebi-
Disciplina tamento, volta a porre rimedio alle sempre più diffuse situazioni di
indebitamento in cui si trovano famiglie, piccole imprese e consu-
matori, cioè quei soggetti non sottoposti a procedure concorsuali
diverse da quelle regolate dalla medesima legge. Per la trattazione di
tale procedura si rinvia oltre alla Parte Quinta, Cap. 6, par. 9.
►►Da ultimo, la L. 155/2017 (di riforma delle procedure concorsuali) ha
previsto, tra i suoi principi, che la procedura di accertamento dello
stato di crisi o di insolvenza, per i piccoli imprenditori, dovrà esse-
re simile a quella di sovraindebitamento per debitori civili, profes-
sionisti e consumatori.
Il concetto di «imprenditore» accolto dal legislatore all’art. 2082 c.c. abbraccia ogni for-
ma di «attività produttiva organizzata», quale che sia la natura, la dimensione o lo sco-
In sintesi
2 Le categorie imprenditoriali
15
Registro delle imprese
3 e semplificazioni per l'esercizio
di attività economiche
1 Generalità
Il registro delle imprese è lo strumento di pubblicità legale disposto dall’art. 2188 c.c.,
attraverso il quale il legislatore ha inteso fornire la possibilità di acquisire informazio-
ni sui dati e i fatti salienti delle imprese e quanti vengono in contatto con esse. Tratta-
si di un pubblico registro, sottoposto al controllo di un giudice a ciò delegato dal pre-
sidente di ciascun Tribunale.
2 Disciplina
Il codice civile impone per l’iscrizione nel Registro delle imprese le seguenti formalità:
Il D.L. 185/2008 (cd. decreto anticrisi), conv. in L. 2/2009, al fine di ridurre i costi ammi-
nistrativi sostenuti dalle imprese, ha previsto che le società, al momento dell’iscrizio-
ne nel Registro delle imprese, dovranno dotarsi obbligatoriamente di un indirizzo di
posta elettronica certificata (Pec) prevedendo, quindi, modalità di comunicazione e
consultazione dei dati ad essa relativi in forma elettronica.
L’obbligo di depositare presso il Registro delle imprese il proprio indirizzo Pec è stato este-
so, a partire dal giugno 2013, anche alle imprese individuali (D.L. 179/2012, conv. in L.
221/2012).
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terzi anche nel caso in cui essi diano prova di non conoscenza. In alcuni casi particola-
ri, tuttavia, l’efficacia è costitutiva, come per le società di capitali e le società coopera-
tive, che solo con l’iscrizione nel registro acquistano personalità giuridica (art. 2331 c.c.).
Per le società semplici, il piccolo imprenditore, l’imprenditore agricolo e l’imprendito-
re artigiano l’iscrizione, invece, ha funzione di mera pubblicità-notizia, avente lo scopo
di rendere determinati fatti conoscibili ai terzi, senza però che la sua omissione incida
sulla loro validità ed opponibilità.