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Università Bocconi

Anno Accademico 2022-2023

Scienza delle Finanze


CLEAM

Lezioni 1-2
Alessandra Casarico
Disuguaglianza nei redditi famigliari

https://core-econ.org/espp/book/text/05.html#510-comparing-inequality-across-the-world
Le quattro domande della scienza delle finanze

Scienza delle finanze: lo studio del ruolo dello Stato in


un sistema economico basato sul mercato privato.
Le quattro domande della scienza delle finanze:
1. Quando lo Stato dovrebbe intervenire nel sistema
economico di mercato?
2. Come lo Stato dovrebbe intervenire nel sistema
economico di mercato?
3. Quali sono gli effetti di ciascun intervento?
4. Perché lo Stato interviene nel sistema economico in
un certo modo e non in un altro?
Di cosa ci occupiamo nel corso di scienza delle finanze?

1. L’equilibrio (o la sua mancanza) tra entrate e spese


pubbliche
• Deficit e debito pubblico
2. Perché e come lo Stato interviene
• Il finanziamento dell’operatore pubblico: le imposte
• Efficienza ed equità delle imposte
• Applicazione: le principali imposte vigenti in Italia
• L’azione sul fronte della spesa: assicurazione sociale, sanità e
pensioni
Di cosa ci occupiamo nel corso di scienza delle finanze?
(Syllabus BB)
1. Introduzione (Cap. 1)
2. Debito Pubblico (Cap.1 )
3. Tassazione personale (Cap. 13)
4. Tassazione societaria (Cap. 14) Entrate
pubbliche
5. Imposte indirette e IVA (Cap. 15)

6. Istruzione
7. Assicurazione sociale
8. Sistema sanitario Spese
9. Sistema pensionistico pubbliche

+ Esercitazioni
Cosa impariamo in questo corso?

• Ad identificare le ragioni che giustificano l’intervento pubblico


in alcuni settori economici e a comprendere alcuni effetti
positivi e alcuni limiti di questo intervento
• A capire cosa sono e come vanno interpretati i principali
indicatori di finanza pubblica
• A comprendere il funzionamento delle principali imposte e
programmi di spesa pubblica e a discuterne le possibili riforme
Informazioni generali
Materiale didattico
 J. Gruber, Scienza delle Finanze (Prima Edizione, 2018, si veda il programma
dettagliato)
 F. Dal Santo, L. Micheletto (a cura di), Scienza delle Finanze Esercizi, ToolsEGEA
(facoltativo)
 Materiale didattico sulla pagina blackboard
 Programmi e avvisi su blackboard

Orario di ricevimento
• Alessandra Casarico: giovedi 16.45-18
Tutor
 Elena Marseglia: su appuntamento
elena.marseglia@phd.unibocconi.it
Esame
• Esame scritto ONLINE
• Prova generale (di norma 80 minuti) a Dicembre 2022.
• 20 domande da 1 punto a risposta chiusa e 4 domande (esercizi e/o
teoria) a risposta aperta da 11 punti in totale.
• Il voto massimo conseguibile è 31.
Quando lo Stato dovrebbe intervenire
nei sistemi economici di mercato?

Secondo la teoria economica l’equilibrio di mercato


concorrenziale è efficiente.

I teorema dell’economia del benessere: ogni equilibrio di


mercato è efficiente (nel senso di Pareto) se sono verificate
alcune condizioni…
• concorrenza perfetta
• assenza di beni pubblici
• assenza di esternalità
• informazione completa
Beni pubblici puri e impuri
Quando lo Stato dovrebbe intervenire
nei sistemi economici di mercato?

• Secondo la teoria economica l’equilibrio di mercato


concorrenziale è l’esito più efficiente. Ma allora perché
lo Stato dovrebbe intervenire?
• 2 Motivi: Fallimenti del mercato e redistribuzione
• Il primo motivo dell’intervento dello Stato è l’esistenza
di fallimenti del mercato.
• Fallimento del mercato: un problema a causa del
quale l’economia di mercato non massimizza
l’efficienza.
• Si verifica quando non sono realizzate le condizioni del I
teorema, ossia quando:
• i mercati non sono concorrenziali
• i beni di cui la collettività ha bisogno sono «beni pubblici»
• sono presenti esternalità (esempio: vaccinazioni)
• sono presenti asimmetrie informative
Quando lo Stato dovrebbe intervenire
nei sistemi economici di mercato?

• Anche se il mercato funziona bene, un esito


efficiente non è necessariamente sempre
socialmente desiderabile.
• La seconda ragione dell’intervento dello Stato è la
redistribuzione.
• Redistribuzione: il trasferimento di risorse da un
gruppo all’altro all’interno della società.
• La redistribuzione può comportare perdite di
efficienza
Trade-off equità/efficienza
Come dovrebbe intervenire lo Stato?
• Usando meccanismi di prezzo, cambiando il prezzo di un bene per
incoraggiare o scoraggiare il suo utilizzo/consumo
• Tasse/imposte che alzano il prezzo di vendita o di acquisto di
beni prodotti in eccesso (tasse sull’inquinamento, tasse sulla
plastica o gli zuccheri, tasse sulle sigarette e sul consumo di
alcolici)
• Sussidi, che abbassano il prezzo di vendita o di acquisto (sussidi
per auto elettriche, pannelli solari)
• Attraverso la regolamentazione, ponendo restrizioni alla vendita o
acquisto di beni (fissando standard minimi di qualità per alcuni beni
o servizi) o rendendo obbligatorio l’acquisto di certi beni
(assicurazione per danni causati da veicoli)
Come dovrebbe intervenire lo Stato?

• Attraverso la fornitura pubblica: lo Stato fornisce direttamente


alcuni beni in modo da raggiungere il livello di consumo che
massimizza il benessere sociale (istruzione, sanità).
• Tramite il finanziamento pubblico di fornitura privata
(istruzione o sanità, ma anche alcuni servizi)
Focus: Regolamentazione

La regolamentazione è generalmente definita come la legislazione


imposta da un governo sugli individui e sulle imprese del settore
privato per disciplinarne e modificarne i comportamenti economici.
Il governo interviene per regolamentare molteplici attività economiche e
sociali:
- US Food and Drug Administration (FDA): food, cosmetics, drugs, and medical
devices.
- European Food Safety Authority (EFSA)
- European Medicines Agency (EMA)
- European Environment Agency (EEA)
- The Environmental Protection Agency (EPA): pollution of air, water, and food
supplies.
Quali sono gli effetti degli interventi dello Stato?

• Gli interventi hanno effetti diretti e indiretti.


• Effetti diretti: gli effetti degli interventi pubblici
che si potrebbero prevedere se gli individui non
cambiassero il proprio comportamento in
risposta a tali interventi.
• Effetti indiretti: gli effetti degli interventi
pubblici che si manifestano solo perché le
persone cambiano il proprio comportamento in
risposta agli interventi.
Perché lo Stato interviene nel sistema economico in un
determinato modo?

• Domanda positiva
• L’operatore pubblico non sempre sceglie esiti
efficienti o socialmente desiderabili. Esistono
anche i fallimenti dello Stato. Esistono anche i
vincoli politici.
• L’operatore pubblico incontra difficoltà nel
comprendere che cosa vogliono i cittadini e
nell’elaborare politiche che soddisfino quei
desideri.
• Political economy: teoria che studia il processo
politico che porta lo Stato a scegliere politiche
che influenzano gli individui e il sistema
economico nel suo complesso.
Cosa è lo Stato? Le Amministrazioni pubbliche

Fonte: Banca d’Italia, Relazione Annuale - Appendice, 31 maggio 2017


Il ruolo dello Stato nel sistema economico:
dimensioni della spesa pubblica

Totale delle spese nel 2021


(in percentuale al PIL)
70,0

60,0

50,0

40,0

30,0

20,0

10,0

0,0

Government revenue, expenditure and main aggregates (Eurostat)


Last update: 21-07-2022
Il ruolo dello Stato nel sistema economico:
dimensioni e crescita della spesa pubblica
Totale delle spese nei principali paesi europei
(in percentuale al PIL)
60,00

55,00

50,00

45,00

40,00

35,00

30,00

Germany Spain France Italy Germany Spain France Italy

Government revenue, expenditure and main aggregates (Eurostat)


Last update: 21-07-2022
Il ruolo dello Stato nel sistema economico:
dimensioni della spesa pubblica
Totale delle spese al netto degli interessi, 2021
(in percentuale al PIL)

60,0

50,0

40,0

30,0

20,0

10,0

0,0

Government revenue, expenditure and main aggregates (Eurostat)


Last update: 21-07-2022
Il ruolo dello Stato nel sistema economico:
dinamica della spesa per interessi

Spesa per interessi


(in percentuale al PIL)
12

10

Germany Spain France Italy

Government deficit/surplus, debt and associated data (Eurostat)


Last update: 22-04-2022
Il ruolo dello Stato nel sistema economico:
le entrate pubbliche

 Tasse: corrispettivi di alcuni servizi erogati dallo Stato che sono specificatamente
richiesti dai cittadini (principio del beneficio).
 Imposte: prelievi coattivi di denaro senza vincoli di destinazione (principio della
capacità contributiva).
 Contributi sociali: prelievi commisurati al reddito dei lavoratori dipendenti e
autonomi finalizzati al finanziamento delle prestazioni sociali (es. pensioni).
Il ruolo dello Stato nel sistema economico:
le entrate pubbliche
Totale delle entrate nel 2021
(in percentuale al PIL)
70

60

50

40

30

20

10

Government revenue, expenditure and main aggregates (Eurostat)


Last update: 21-07-2022
Il ruolo dello Stato nel sistema economico:
La dinamica delle entrate pubbliche

Totale delle entrate


(in percentuale al PIL)
55,

50,

45,

40,

35,

30,

GERMANIA SPAGNA FRANCIA ITALIA

Fonti: Banca d’Italia, statistiche di finanza pubblica nei paesi dell’Unione Europea
Deficit e debito pubblico

 Deficit (o disavanzo)/PIL:
spese totali – entrate totali
indica quanta parte della ricchezza nazionale dovrebbe essere
utilizzata per coprire le spese dello Stato (interessi passivi inclusi)
eccedenti rispetto alle entrate;
 Disavanzo primario/PIL:
spese totali – entrate totali – interessi
indica l’attitudine a creare debiti (se positivo) o la capacità dello Stato
di risparmiare (se negativo).
Equivale al deficit meno la spesa per interessi.
 Debito/PIL: accumulazione dei deficit nel tempo

Deficit e disavanzo primario rappresentano due fattori cruciali nelle


variazioni del debito pubblico.
Il ruolo dello Stato nel sistema economico
italiano: spese, entrate, deficit e debito
Le determinanti della crescita del debito pubblico/PIL

Definiamo:
 Gt = spesa primaria (= al netto degli interessi) dello Stato nell’anno t;
 Tt = entrate nell’anno t;
 Bt = debito contratto nell’anno t;
 i = tasso di interesse sul debito.
In un ipotetico “anno zero” della finanza pubblica immaginiamo che:
D0 = G0-T0 >0
dove D0 è il deficit.
La presenza di un deficit crea la necessità di contrarre un debito, B0, che sarà gravato da interessi
da pagare nei periodi successivi al tasso i.
Le determinanti della crescita del debito pubblico/PIL

In un generico periodo t successivo all’anno zero avremo:


(1) Dt = Gt-Tt + iBt-1 identità contabile

Se Dt>0 anche questo deficit andrà coperto con ulteriore debito o con l’emissione di moneta:
(2) Dt = Bt-Bt-1+ Mt-Mt-1 finanziamento del deficit

Assumendo che il deficit NON possa essere finanziato con l’emissione di moneta, combinando la (1)
e la (2) si ottiene:

(3) Bt-Bt-1 = Gt-Tt + iBt-1 incremento dello stock del debito


Le determinanti della crescita del debito pubblico/PIL

Definiamo:
 Yt = PIL nell’anno t
 n = tasso di crescita del PIL: Yt=(1+n) Yt-1 Yt-1/Yt=1/(1+n)
 gt = Gt/Yt
 tt = Tt/Yt
 bt = Bt/Yt = rapporto debito/PIL

Dalla (3) si ottiene il vincolo di bilancio dinamico dello Stato:


(4) Bt/Yt - Bt-1/Yt x (Yt-1/Yt-1) = Gt/Yt - Tt/Yt + iBt-1/Yt x (Yt-1/Yt-1)
bt-Bt-1/Yt-1 x (Yt-1/Yt) = gt- τt + iBt-1/Yt-1 x (Yt-1/Yt)
bt-bt-1 x 1/(1+n) = gt- τt + ibt-1 x 1/(1+n)
bt = gt - τt + bt-1 x (1+i)/(1+n)
Le determinanti della crescita del debito pubblico/PIL

Quindi il rapporto debito/PIL in un determinato anno è maggiore:


 Più elevato è il disavanzo primario, gt - τt
 Più elevato è il rapporto debito/PIL di partenza, bt-1
 Più elevato è il tasso di interesse sul debito, i
 Minore è il tasso di crescita del PIL, n.

La differenza del rapporto da un anno all’altro è pari a:

(5) bt-bt-1 = gt-τt + bt-1 x (1+i)/(1+n) - bt-1


bt-bt-1 = gt-τt + bt-1 x (1+i-1-n)/(1+n)
bt-bt-1 = gt-τt + bt-1 x (i-n)/(1+n)
Le determinanti della crescita del debito pubblico/PIL

In particolare, se si vuole stabilizzare il rapporto debito/PIL si deve


fare in modo che bt-bt-1=0 e quindi:

(6) gt-τt + bt-1 x (i-n)/(1+n) = 0


τt-gt = bt-1 x (i-n)/(1+n)

l’avanzo primario (τt-gt) necessario per stabilizzare il


rapporto debito/PIL da un anno all’altro deve crescere:
 al crescere del rapporto debito/PIL di partenza, bt-1
 al crescere del tasso di interesse sul debito, i
 al decrescere del tasso di crescita del PIL, n.
Deficit, debito e regole fiscali europee

• Per evitare che vengano intraprese politiche fiscali non


responsabili, che si traducono in deficit pubblici elevati,
i paesi possono decidere di darsi delle regole fiscali

• L’importanza di tali regole fiscali è ancora maggiore


quando un paese fa parte di un’unione monetaria, con
politiche fiscali gestite a livello nazionale

• L’Area euro ha stabilito delle regole fiscali per i paesi


che ne fanno parte
Deficit, debito e regole fiscali europee

• Il Trattato di Maastricht del 1992 ha stabilito che il deficit pubblico ogni anno
non debba superare il 3 per cento del PIL e che il debito pubblico non debba
eccedere il 60 per cento del PIL.

• Tali regole sono state successivamente riviste. In particolare, i paesi devono


porsi obiettivi di medio termine più ambiziosi: nel caso dell’Italia, una
situazione di bilancio caratterizzata da un saldo strutturale – cioè la
differenza tra le spese e le entrate pubbliche corretta per l’effetto del ciclo
economico (e delle misure una tantum) – vicino al pareggio.

• In caso di recessione, l’effetto negativo del ciclo economico rende


ammissibile un deficit pubblico che comunque non deve superare il tetto del
3 per cento.

• Ogni anno il rapporto debito/PIL deve essere ridotto di 1/20 dell’eccedenza


rispetto al 60 per cento (con una certa flessibilità)
L’emergenza Covid-19 e le finanze pubbliche in Europa

L’emergenza COVID19 ha colpito duramente l’economia e le finanze dei Paesi


dell’UE
In risposta a questo shock tutti i Paesi dell’area euro hanno implementato
pacchetti di misure fiscali:
Esempi
- Garanzie statali per prestiti alle imprese
- Trasferimenti
- Favorire liquidità

Per facilitare una sufficiente ed immediata risposta alla crisi la UE ha attivato


la «clausola generale di salvaguardia» dai Patti di Stabilità e Crescita, che
permette ai Paesi di discostarsi dagli obiettivi di aggiustamento fiscale
normalmente previsti da regole UE

Recovery Fund o Next Gen EU: fondo da 750 miliardi di euro di cui 2/3 a fondo
perduto, finanziato da emissione di debito garantito da UE.
L’emergenza Covid-19 e le finanze pubbliche in Europa

La gravità dello shock COVID-19 e la dimensione della risposta


fiscale ha portato ad un drammatico deterioramento dei
bilanci dei Paesi UE:
- Media deficit 2019: 0.6% PIL –> media deficit 2020: 8.5% PIL
- 2019: 11 Paesi con budget surplus  2020: tutti i Paesi con
budget deficit >3% PIL
- Media rapporto debito/PIL + 16.7 punti percentuali 
102.7% PIL nel 2020
L’emergenza Covid-19 e le finanze pubbliche in Europa

Saldo del bilancio pubblico nell'Eurozona, 2019-2022


(in percentuale al PIL)
3

-1

-3

-5

-7

-9

-11
LU NL DE LV IE FI SK EE CY PT EA LT SI AT FR BE MT IT GR ES
2020 2021 2022 2019

Fonte Commissione Europea (AMECO Database), proiezioni BCE


Last update: 16/05/2022
L’emergenza Covid-19 e le finanze pubbliche in Europa

Debito pubblico lordo nell'Eurozona, 2019-2022


(in percentuale al PIL)
220

170

120

70

20

EE LU LT LV IE NL MT SK FI DE SI AT CY EA BE FR ES PT IT GR
2020 2021 2022 2019
-30

Fonte Commissione Europea (AMECO Database), proiezioni BCE


Last update: 16/05/2022
L’emergenza Covid-19 ha causato un rapido innalzamento del
debito federale negli U.S.
 Marzo 2020: l’Ufficio Bilancio del Congresso (CBO) aveva previsto che il debito federale
raggiungesse l’81% del PIL per la fine dell’anno fiscale (fine settembre per US)
 Aprile 2020: il CBO ha rivisto le stime, prevedendo che il debito federale raggiungesse il
101% del PIL per la fine dell’anno fiscale
 L’aumento del debito federale è causato sia da un aumento delle spese per
fronteggiare l’emergenza Covid-19 sia da una riduzione del PIL
 L’unica volta in cui il debito federale aveva superato il 100% del PIL fu durante la WWII

Source: Congressional Budget Office


Deficit, debito e regole nazionali

 Art. 81, commi 1 e 2, della Costituzione (in vigore dal 2014):


“1. Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio,
tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico.
2. Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti
del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a
maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi
eccezionali”.

 Art. 97, comma 1, della Costituzione:


“1. Le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l’ordinamento dell'Unione
europea, assicurano l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito
pubblico”.
Conclusioni

Lo Stato svolge un ruolo centrale nella vita di tutti i cittadini


Si continua a discutere se questo ruolo debba restare immutato,
essere ampliato o, piuttosto, ridotto
L’emergenza Covid-19 ha riportato in primo piano il ruolo dello
Stato nelle economie di mercato
I fatti e gli argomenti esposti oggi forniscono lo sfondo per
riflettere sull’insieme delle questioni di scienza delle finanze
che affronteremo durante il corso

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