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Immanuel Kant

Pensiero: è articolato secondo 3 periodi


1. Periodo naturalistico scientifico --> fino al 1760 il suo interesse è il campo scientifico
2. Periodo precritico --> dominanza interesse filosofico che lo avvicina alla fase critica, si
distacca dalla concezione razionalistica metafisica di Leibniz e di Wolf, considerando anche
le istanze del pensiero empirista di Locke e di Hume
3. Periodo critico --> 1781 con la prima edizione della critica della ragion pura

Critica della ragion pura è l’esame delle forme pure della nostra ragione [es]
Nella parte chiamata ‘’Dottrina trascendente del metodo’’ espone i 3 quesiti a cui vuole rispondere
1. Che cosa posso sapere?  affronta la questione gnoseologica, in cui si risponde al quesito
se l’uomo può conoscere la verità, entro quali limite e come  Critica della ragion pura
2. Che cosa devo fare?  affronta questione pratica, cioè il problema morale. Kant si chiede
se esiste una legge universale a cui lui possa adeguare le sue azioni  critica della ragion
pratica
3. Che cosa ho diritto di sperare?  relativo al problema religioso, si chiede se può sperare in
una vita dopo la morte nella quale la virtù sarà finalmente premiata  critica della ragion
pratica
Aspetto scientifico: Kant si concentra sulla storia universale della natura e formula una teoria della
formazione del cosmo a partire da una nebulosa primitiva --> ipotesi Kant-Laplace. Kant si basa poi
sui principi di Newton, che spiegano la creazione del mondo attraverso degli interventi di Dio nella
dimensione mondana (Teofanie)

 Kant nella concezione razionalistica si limita a definire il ruolo di Dio come creatore della
nebulosa primitiva, e l’ordine planetario successivo è il prodotto delle leggi naturali

Kant e la metafisica
Scrive anche opere sulla metafisica, in cui afferma che la metafisica costituisce la guida per lo
studio della fisica.Successivamente, nella fase precritica, si avvicina agli studi filosofici e si
allontana dalla metafisica, che definisce ‘’un abisso senza fondo’’. Affronta allora il problema
metafisico dell’esistenza di Dio e respinge la prova a priori di Anselmo d’Aosta (‘’dialettica
trascendentale’’)
> Nell’opera Anselmo dimostra razionalmente l’esistenza necessaria di Dio a priori, cioè se
l’uomo ha il concetto di Dio inteso come massima perfezione, la massima perfezione non
può non esistere e questo implica necessariamente l’esistenza di Dio
‘’Sogni di un visionario chiariti con la metafisica’’: critica la metafisica di Wolf e di Swedonborg,
che ritiene priva di fondamento e paragona la metafisica a un sogno
> Parla della metafisica come un sogno --> quando siamo svegli si ha un universo in comune,
quando sogniamo ognuno ha il suo mondo individuale
Rifacendosi allo scetticismo dell’empirista David Hume, Kant manifesta sfiducia nella metafisica
perché ritiene che l’unico saldo terreno debba essere il mondo dell’esperienza, nonostante ciò
confessa di aver amato la metafisica --> ama tuttavia la metafisica intesa come scienza del limiti
della ragione umana
‘’Dissertazione’’: opera più importante del periodo critico è la dissertazione e ‘’le forme e i principi
del mondo sensibile e intellegibile’’, dove introduce la distinzione tra conoscenza sensibile e
conoscenza intellegibile
1. Sensibilità: fa conoscere le cose non come sono davvero ma come appaiono, ossia i
fenomeni, sulla base di forme conoscitive che sono proprie della mente come spazio e
tempo
2. Intelletto: consente di conoscere il ‘noumeno’ (realtà pensata), coè le cose come sono
davvero --> in un’altra opera arriva a dire che il nostro intelletto non può penetrare il
mondo noumenico, eliminando ogni possibilità di conoscenza metafisica

Struttura dell’opera
Esce una seconda edizione dove viene aggiunta una parte polemica contro l’interpretazione
idealistica che alcuni hanno dato alla dottrina di Kant
Prefazione ai Prolegomeni: ammette l’influenza che Hume ha avuto su di lui ed espone la sfiducia
nella metafisica (se si intende la disciplina che si occupa delle realtà soprasensibili, cioè che vanno
al di là dell’esperienza) --> nelle proposizioni scientifiche c’è accordo universale ma non sulle
proposizioni della metafisica. Inoltre, esiste più di un sistema metafisico e questa fa dubitare che si
possa costruire una metafisica come scienza
> Kant però non accetta lo scetticismo di Hume, il quale ritiene che le leggi della fisica
newtoniana non abbiano valore poiché si fondano sul principio di causalità che non è
necessario  Kant ammette la validità delle leggi della matematica ma anche della fisica
newtoniana
Le 3 domande: su cui si fonda la critica della ragion pura
1) Su che cosa si fonda la validità universale e necessaria della matematica?
2) Su cosa si fonda la validità universale e necessaria della fisica?
3) È possibile la metafisica come scienza?
Per rispondere istituisce una critica della ragione che stabilisca le possibilità e i limiti della ragione
stessa --> filosofia detta criticismo (giudizio delle pretese legittime e illegittime della ragione
> Anche Locke ha fatto esame su facoltà conoscitive: il suo metodo è di tipo descrittivo,
esamina ciò che di fatto la ragione conosce e non conosce, Kant vuole stabilire ciò che di
diritto può conoscere e non conoscere, per dimostrare perché la ragione ha certe
possibilità e perché possiede certi limiti
> Ha anche rapporti con illuminismo, condivide fiducia ragione e consapevolezza limiti -->
differenza: non vuole criticare il mondo alla luce della ragione ma portare davanti al
tribunale della ragione la ragione stessa
I Giudizi
Kant pensa che matematica e fisica siano vere scienze perché le loro leggi sono giudizi sintetici a
priori --> un giudizio: proposizione che attribuisce un predicato a un soggetto, ne trova 3 tipi
1. Giudizi analitici a priori: tipici dei razionalisti, il predicato è contenuto nel soggetto, sono
veri a priori, indipendentemente da esperienza ma in virtù del principio di identità. A priori
significa ‘’a partire da ciò che precede e indica una conoscenza che è prima dell’esperienza
[es tutti i corpi sono estesi]
2. Giudizi sintetici a posteriori: tipici degli empiristi, predicato non è contenuto nel soggetto
ma si aggiunge a esso e si ricavano dall’esperienza poiché a posteriori. A posteriori ‘’a
partire da ciò che segue’’ e indica una conoscenza fondata su dati sensibili desunti
dall’esperienza [es tutti i corpi sono pesanti]
Nessuno dei due sono veri e propri enunciati scientifici, i primi, sono dotati di universalità e
necessità ma in quanto analitici non accrescono conoscenze. I secondi danno informazione nuova
sul mondo ma non sono universali e necessari ---> un sapere empirico non può condurre a
universalità e necessità
Giudizi sintetici a priori: sono i soli capace di costruire una vera scienza, poiché uniscono il pregio
degli enunciati analitici a priori e sintetici a posteriori --> sono universali, necessari e estensivi del
sapere. Esempi:
 Leggi della matematica e della fisica newtoniana --> tutte le operazioni dell’aritmetica sono
sintetiche a priori [Es 7+5]
 Leggi della geometria [es la retta è la linea più breve fra due punti]
 Leggi generali della fisica [es tutto ciò che accade ha una causa]
Bisogna vedere come questi giudizi siano possibili, cioè da che cosa derivano, e la risposta si trova
in quello che Kant chiama rivoluzione copernicana

La rivoluzione copernicana
Conoscenza: per Kant non è ricevere i dati sensibili e registrarli passivamente [es timbro] 
significa ricevere i dati e ordinarli secondo regole proprie del nostro apparato mentale e l’uomo
riceve la materia della conoscenza dal mondo esterno (es sensazioni come colori)
Le regole sono le ‘’forme’’ --> es spazio, tempo e categorie, sono la forma che diamo alla
materia)
Nella mente sono poi impresse la sistemazione dei dati sensibili nello spazio e nel tempo e i
concetti generali (‘’categorie’’) --> attraverso queste pensiamo l’esperienza [es categoria:
concetto di causa]
Le forme di spazio, tempo e ordine sono pure, cioè a priori rispetto all’esperienza  si chiamano
trascendentali
> ‘’Trascendentale’’: ciò che risulta indipendente dall’esperienza ma si manifesta solo
nell’esperienza --> le forme a priori di spazio e tempo allora sono solo mezzi operativi per
l’esperienza
> Kant chiama trascendentali anche le conoscenze che hanno per oggetto le forme a priori
[es]
Infine, le forme di Kant vanno distinte da idee innate cartesiane poiché queste hanno un
contenuto e sono ciò che si conosce, mentre per Kant sono ciò attraverso cui si conoscere (oggetti
di conoscenza vs mezzi di conoscenza)
 Con questa teoria della conoscenza sostiene di aver fatto una rivoluzione ‘’copernicana’’ in
filosofia, poiché entrambi hanno invertito il rapporto soggetto-oggetto: prima di Kant si
pensava che la conoscenza fosse un modellarsi del soggetto sull’oggetto, per Kant è al
contrario (i dati sensibili si modellano sulle forme a priori)
Ci sono poi 3 gradi conoscitivi e attraverso questi distingue le parti in cui suddivide la critica della
ragion pura
Intuizione sensibile (estetica trascendentale): la conoscenza dei dati dei sensi (è certa) 
‘’L’estetica trascendentale’’ studia forme pure intuizione. Qua Kant afferma che la sensibilità segna
l’inizio del conoscere e noi forniamo la sistemazione degli oggetti nello spazio e tempo, intuizioni
pure (cioè a priori) --> distingue sensibilità interna ed esterna
1. Esterna = consiste nella conoscenza dei dati sensibili attraverso i 5 sensi  lo spazio è la
forma a priori
2. Interna = consiste nella conoscenza dei dati sensibili interiori nell’accorgersi di ciò che
accade in noi  il tempo è la forma a priori
Kant sostiene però che il senso interno è più ampio del senso esterno, poiché ciò che si conosce
con il senso esterno viene vissuto anche nel senso interno, quindi le cose del mondo esterno sono
collocate sia nello spazio sia nel tempo
Spazio e tempo: non hanno realtà fuori di noi --> sono due realtà oggettive che sussistono in sé e
per sé, indipendentemente dal soggetto conoscente  sono le due forme attraverso le quali siamo
programmati a percepire le cose
Non possono essere le rappresentazioni empiriche come sostengono gli empiristi --> non
sono la conseguenza dell’esperienza ma il presupposto [es]
Sulla forma a priori dello spazio si fondano i giudizi sintetici a priori della geometria
(esprime le relazioni spaziali), il tempo su aritmetica (relazioni temporali)
L’intelletto (analitica trascendentale): il pensare mediante i concetti  ‘’L’Analitica
trascendentali’’ studia le categorie. Il materiale dell’intuizione sensibile viene pensato
dall’intelletto che lo ordina in 12 categorie, es rapporto di causalità
> Le categorie sono modi di pensare i dati sensibili già spazializzati e temporalizzati, vengono
anche chiamati concetti pure in quanto si tratta di concetti a priori
> Sono divise in 4 gruppi (della quantità, qualità, relazione, modalità)
Kant riprende il termine da Aristotele, ma per quest’ultimo le categorie (o predicati) costituiscono i
concetti generali e le proprietà delle cose, non soltanto quindi i modi di pensare. Per Kant invece
sono solo concetti puri
> Quelle di Aristotele erano però 10  Kant prende le categorie dalla classificazione delle
proposizioni proprie della logica del suo tempo, poiché pensare è giudicare  la logica
scolastica classifica giudizi secondo quantità, qualità, relazione, modalità individuando per
ognuna 3 forme di enunciato e da queste deduce le categorie della modalità, cioè il modo
in cui un predicato è attribuito a un soggetto
> Sulle categorie si fondano i giudizi sintetici a priori della fisica newtoniana, trae dalle forme
a priori dell’intelletto il carattere di universalità e necessità --> si fonda in particolare sulle
categorie di relazione
Le categorie: anche la causalità è una categoria --> per Kant è un concetto a priori [es] e secondo
lui conosciamo i fenomeni inquadrati causalmente non perché il legame di causa ed effetto
sussista nelle cose stesse, ma perché l’intelletto collega i fenomeni quando li conosce (siamo noi a
causalizzarle)  il nesso causale è oggettivamente valido perché la causalità è una categoria che
gli uomini applicano ai fenomeni necessariamente e universalmente (in questo modo pensa di
aver superato la critica di Hume che aveva negato car un e nec)
Approfondimenti pag 530-531 (giudizi infiniti --> interessante!) e schema

La ragione in senso stretto: cerca di oltrepassare l’esperienza  ‘’La dialettica


trascendentale’’ studia le forme pure della ragione (es Dio) e insieme alla precedente forma la
Logica trascendentale
Attraverso le 12 categorie si manifesta la funzione del pensare che chiama ‘’Io Penso’’ --> questo
applica la categoria alla sostanza
> È la razionalità umana e si articola nei 12 concetti puri, non va confuso con il soggetto
empirico individuale  è comune a tutti gli uomini
Caratteristiche dell’Io Penso
1. È detta appercezione trascendentale perché è un’attività consapevole di sé stessa (siamo
consapevoli di essere noi a pensare e non altri)
2. Garantisce l’unità dell’esperienza interna, cioè di tutti i nostri pensieri, racchiusi nell’Io
(anche se sono diversi hanno in comune di essere miei)
3. Garantisce l’unità dell’esperienza esterna = tramite le categorie (es sostanza) unifica in un
unico oggetto i dati sensibili e li collega nel sistema della natura (causa ed effetto)  è
unificatore
4. Kant lo definisce ‘’legislatore della natura’’ perché impone le sue leggi ai dati sensibili --> gli
altri filosofi pensavano che la natura avesse le sue leggi, mentre Kant pensa che siano leggi
del nostro ‘’Io’’. Tuttavia Kant pensa che non sia creatore perché si limita a ricevere i dati
5. Non è una realtà trascendente l’esperienza, non sussiste al di fuori di essa come la res
cogitans --> è una funzione
La dottrina dell’Io penso è al centro della ‘’deduzione trascendentale delle categorie’’
> ‘’Deduzione’’: giustificazione dell’uso legittimo delle categorie, usato nel suo significato
giuridico e non logico  Kant si chiede perché le categorie pretendono di valere anche per
gli oggetti dell’esperienza e cosa ci assicura che la natura obbedirà ad esse  risponde
dicendo che gli oggetti dell’esperienza non sarebbero tali se non fossero pensati secondo le
12 categorie  le categorie saranno sempre confermati dall’esperienza perché sono
indispensabili al suo costituirsi
> La deduzione trascendentale vuole anche indicare quale sia il corretto ambito di
applicazione dei concetti puri
Kant si chiede poi in base a quale criterio una categoria viene applicata a determinate intuizioni
sensibili e non ad altre --> secondo Kant esiste un ponte fra le intuizioni sensibili e le categorie 
questo terzo termine è costituito dagli Schemi trascendentali e attraverso essi le categorie si
applicano ai dati dei sensi
> Schemi trascendentali: rapporti temporali frutto dell’immaginazione produttiva, facoltà
inconscia che predispone i dati sensibili secondo certi rapporti temporali, cioè gli schemi e
ogni categorie ha il proprio schema [es]
Principi dell’intelletto puro
L’applicazione degli schemi avviene secondo principi dell’intelletto puro e Kant li classifica in 4
gruppi --> sono principi a priori ma formali (generalissimi, serve l’indagine empirica per trovare
contenuto) [es es]
1. Assiomi dell’intuizione (categorie di quantità)
2. Analogie dell’esperienza (cat relazione)
- Principio di permanenza della sostanza = in ogni cambiamento la sostanza permane e la
quantità non > o <
- Principio di causalità = tutti i mutamenti seguono legge di causa ed effetto
- Principio dell’azione reciproca = tutte le sostanze si trovano fra loro in un’azione rec.
Univ
3. I postulati del pensiero empirico (cat modalità)
4. Anticipazioni della percezione (cat qualità)
Kant conclude l’Analitica trascendentale distinguendo il fenomeno e noumeno
Fenomeno: è la realtà come appare, cioè l’oggetto conosciuto attraverso le nostre forme a priori
Noumeno: realtà com’è in sé stessa
> Nel costruire la natura lo spirito umano pone la forma ma riceve il materiale della
conoscenza, i dati sensibili che quindi presuppongono l’esistenza di un oggetto in sé
esistente --> questa realtà è chiamata cosa in sé o noumeno
> Letteralmente (greco) significa ‘ciò che è pensato’, senza essere propriamente conosciuto
Il noumeno è quindi un concetto limite, cioè limita le nostre pretese restringendole all’esperienza
- Limita conoscenza sensibile rammentandoci che ciò che ci viene dato non è la realtà in
sé ma è solo il fenomeno
- Limita la conoscenza intellettuale ricordandoci che l’intelletto può solo pensare alla
cosa in sé senza conoscerla --> può essere conosciuta solo da un intelletto diverso dal
nostro (es intelligenza divina), attraverso un’intuizione intellettuale (conoscenza che
avviene direttamente senza mediazione delle forme trascendentali, con queste invece
l’uomo cade in errore)
La Dialettica Trascendentale
Kant tratta dell’impossibilità della metafisica di costituirsi come scienza e vuole dimostrare perché
l’uomo abbia una tendenza ineliminabile alla metafisica --> dipende alla ragione
> Nell’introduzione paragona la ragione umana che aspira alla metafisica a una colomba che
immagini di poter volare liberalmente senza resistenza dell’aria. Questa però se si
avventurasse oltre l’atmosfera precipiterebbe a terra perché l’aria che la ostacola è anche
ciò che la sostiene  l’esperienza è un ostacolo per l’uomo che gli impedisce di conoscere
il noumeno ma è anche un sostegno al pensiero
> La ragione pensa il noumeno come esperienza stessa nella sua totalità ma sbaglia perché
noi conosciamo solo i fenomeni particolari
Kant distingue la ragione in
1. Ragione in senso stretto --> facoltà che si sforza di oltrepassare l’esperienza --> fa
riferimento a 3 idee
- Idea psicologica oidea dell’anima: fondamento dei fenomeni che si verificano dentro di
noi (esperienze interne)
- Idea cosmologica o del mondo: fond fen fuori di noi (esp esterne)
- Idea teologica o idea di Dio: fondamento di tutta la realtà (insieme delle due totalità
precedenti)
2. Senso lato (facoltà conoscitiva in generale)
La ragione cercando di sostenere che alle 3 idee corrispondono le realtà fa degli errori metafisici
(paralogismo, antinomie, prove dell’esistenza di Dio) --> quando usiamo i concetti in modo
‘iperfisico’ cadiamo in una conoscenza illusoria
> Dialettica: attività della ragione che si dibatte in queste contraddizioni e la dialettica
trascendentale è la critica dell’uso illegittimo delle categorie
Paralogismo: consiste nell’applicare all’Io la categoria di sostanza, trasformando il soggetto
pensante in una sostanza spirituale --> per Kant è sbagliato perché la sostanza è una categoria e
quindi non si può applicare all’Io, che è il soggetto delle categorie
Antinomie: coppie di proposizioni opposte distinte in tesi e antitesi, tra cui la ragione non riesce a
decidersi (possono essere entrambe dimostrate) --> ne enumera 4 riguardo la limitatezza o
l’infinità del mondo, indivisibilità i divisibilità della materia, libertà o determinismo, ammissione o
negazione esistenza di un Essere necessario [es]
> Si producono perché la ragione pretende di formulare delle affermazioni sul mondo come
realtà in sé esistente
Kant cerca di risolverle e introduce differenza fra
1. Prime due = matematiche --> sono dette false tanto nella tesi quanto nell’antitesi, perché
in esse si pretende di attribuire forme spazio temporali al mondo
2. Ultime due = dinamiche --> possono essere entrambe vere (se riferiti a ambiti diversi di
realtà) [es]

Critica alla teologia razionale


Critica alla prova ontologica

 Anselmo d’Aosta --> noi possediamo idea di Dio --> è l’idea di un Essere perfetto e dato che
l’esistenza è una perfezione Dio deve esistere
 Kant nega questa prova --> l’esistenza a suo parere non è una perfezione (non è un
predicato) ma è la realizzazione della cosa  l’idea di una cosa esistente non è diversa
dall’idea della stessa cosa considerata come non esistente, cioè non ha una perfezione in
più [es]  l’argomento a priori per Kant non è valido
Critica prova cosmologica: per Kant è errata anche la prova cosmologica (a posteriori)
> La prova parte dall’esperienza del mondo contingente, che non ha in sé stessi la propria
ragion d’essere e risale a Dio come causa necessaria del mondo --> l’errore consiste nel
volere applicare la categoria della causalità (valida solo in ambito fenomenico) a Dio che è
una realtà che trascende il mondo dall’esperienza
Critica della prova fisico-teologica: riconduce l’armonia dell’universo a una Mente ordinatrice -->
per Kant questa prova non permette di giungere a un Dio creatore ma a un dio architetto come
Demiurgo di Platone (ordinatore della materia pre esistente)
Quindi concludendo la Dialettica trascendentale Kant afferma che le idee della ragione non
possono avere uso costitutivo ma hanno una funzione regolativa e i risultati raggiunto da Critica
della ragion pura sono
1. Scienze matematiche e fisiche possibile perché si fondano su forme pure a priori, mentre
metafisica no perché pretende di conoscere il noumeno al di là dell’esperienza
2. Uomo dotato di ragione lo fa aspirare all’assoluto (metafisica) e l’uomo vorrebbe assegnare
contenuto a 3 idee (anima, mondo e Dio) ma non può
 Metafisica impossibile e non si può dimostrare scientificamente libertà della volontà,
immortalità dell’anima, esistenza di Dio ma neanche il contrario --> possono essere
sostenute sul piano della fede (sono credute ma non conosciute)
Leggere approfondimento pace perpetua e video

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