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Usiamo l’approccio Hoshin Kanri (Gestione della direzione) che permette di porre le fondamenta
della strategia aziendale e assicurarsi che l’organizzazione sia completamente allineata ad essa.
Step 1. Mission
Deve spiegare:
- il cosa (cosa fa l’organizzazione) ,
- il chi (a chi rivolge il suo operato)
- il come (con quali modalità fa ciò che si propone per le persone a cui si rivolge)
Valori: gli aspetti che l’organizzazione reputa importanti nel fare ciò che fa e che reputa modi di
fare desiderabili. Gli ideali a cui l’organizzazione aspira.
Una volta definiti criteri e valori, va definito il contesto esterno e lo stato interno
dell’organizzazione:
Step 3: La Vision
Quello che l’organizzazione si auspica nel futuro, lo stato ideale che desidera raggiungere.
In genere si scrive al passato prossimo proprio per aiutare a visualizzare mentalmente lo stato di
raggiungimento del risultato.
Sono i pochi e più significativi obiettivi necessari all’organizzazione per realizzare la vision.
Per capire quanto lo stato attuale si discosta dalla vision, possiamo usare un Radar chart. Su ogni
vertice del grafico mettiamo un elemento della visione e chiediamo ad ogni partecipante al
brainstorming di dare un voto da 1 a 10 sullo stato attuale dell’organizzazione in quell’aspetto:
Facciamo la media dei voti e disegniamo il grafico che ci mostrerà dove intervenire con più forza:
Un altro strumento da usare è il diagramma di relazioni tra gli elementi della vision.
Ogni elemento è rappresentato da un rettangolo e i rettangoli sono messi in cerchio. Vengono
disegnate linee a partire da un rettangolo verso un altro se un elemento (rettangolo di partenza)
causa o contribuisce ad un altro (rettangolo di arrivo):
Una volta che tutte le relazioni sono state disegnate, per ogni elemento si contano quante frecce
hanno in uscita (out) e quante in entrata (in). Gli elementi con più frecce in uscita sono i DRIVER o
elementi causanti della vision, mentre quelli con più frecce in entrata sono i risultati attesi della
vision:
Una volta fatta questa analisi si scelgono 1 o 2 elementi della vision su cui concentrare l’Hoshin
Kanri e si formulano obiettiviti SMART.
Es: aumentare la produttività del reparto assemblaggio del 45% nei prossimi 12 mesi. La metrica
da usare sarà il numero di pezzi assemblati al giorno per assemblatore.
L’uso del documento A3 viene propagato in tutta l’organizzazione usando un processo denominato
“palleggio”. Ovvero il senior management coinvolge il livello sottostante nel loro A3, assegnando a
ognuno di loro una parte delle zioni e dei controlli del documento. Essi fanno lo stesso coi loro
sottoposti, creando documenti A3 figli e via così fino ad arrivare all’ultimo livello gerarchico. Ogni
aggiornamento e modifica di un A3 figlio va ad alimentare l’A3 padre e così via fino all’A3 di livello
più alto: quello dell’obiettivo di svolta.
Media pezzi al GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
giorno per
operatore
Obiettivo 10 10,4 10,8 11,2 11,6 12 12,4 12,9 13,4 13,9 14,3 14,5
Attuale 10,1 10,5 10,9 11,2 11,7 12,2 12,4 12,8 13,2 13,8 14,3 14,6
Problem Solving: gran parte delle attività dell’Hoshin è relativa alla risoluzioni di problemi che
causano una variazione da quello che è un risultato atteso. Anche quando durante la revisione
mostra attività in stato rosso o giallo dobbiamo prevedere contromisure e quindi capire e
affrontare il problema.
Hensei: significa riflessione ed è il processo attraverso cui si applica lo Yokoten. Ogni lesson learnt
deve essere formalmente analizzata e discussa per arrivare ad estrarre un insegnamento per
l’organizzazione. Questo vale sia per i casi di successo , ma soprattutto per quelli di fallimento.