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Funzioni cognitive Linguaggio e Comunicazione

Il linguaggio

• Il linguaggio é un sistema di comunicazione che permette di


trasmettere informazioni da un individuo all’altro, attraverso una serie
complessa di segnali.
• Sia colui che trasmette, sia colui che riceve deve essere dotato di:
• sistemi in grado di produrre il segnale
• sistemi in grado di comprendere il segnale.
• Funzione: sopravvivenza sociale.

Il Linguaggio e la
Comunicazione
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La comunicazione verbale Caratteristiche del linguaggio

La comunicazione verbale è un comportamento cognitivo • Il linguaggio ha caratteristiche peculiari che lo distinguono da tutte le
complesso che implica diverse abilità fondamentali, collegate altre forme di comunicazione.
tra di loro e finalizzate a: • Il linguaggio può essere paragonato al codice genetico che può produrre
un numero illimitato di proteine.
1. acquisizione d’informazioni sensoriali (uditive e visive);
• Il linguaggio può essere distinto dalle altre forme di comunicazione per
2. interpretazione ed elaborazione; quattro caratteristiche:
3. coordinazione dell’attività motoria per la vocalizzazione o 1. Creatività
scrittura. 2. Forma
3. contenuto
4. uso

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1. Creatività 2. Forma

Il linguaggio è il risultato di un processo di trasformazione delle • Il linguaggio fa un uso infinito di un numero limitato di significati.
informazioni inerenti gli stimoli, ottenuto ricorrendo alla sua cosiddetta
• I suoni che compongono un linguaggio prendono il nome di fonemi, le
capacità generativa.
più piccole unità di suono che possono determinare un cambiamento di
significato (es., topo/dopo).
• In un linguaggio le più piccole unità dotate di significato sono chiamate
morfemi e, in genere, sono costituite da una sequenza di fonemi.
• Le parole sono il risultato della combinazione di più morfemi tra loro,
espressione diretta di concetti astratti o concreti.
• Dalla combinazione di più parole derivano le frasi, corrispondenti ad un
numero illimitato di espressioni.

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3. Contenuto 4. Uso

• A differenza dei sistemi semplici di comunicazione per segni (gesti), nei Il linguaggio è un mezzo di comunicazione con finalità sociali,
quali il significato è connesso a situazioni strettamente specifiche e consentendo di organizzare le proprie esperienze personali in un contesto
fisse, il linguaggio può raffigurare e comunicare idee astratte, di identità individuale.
indipendenti dalle situazioni contingenti
• Il linguaggio possiede, inoltre, una dimensione emozionale, espressa
ricorrendo a differenti modalità comunicative

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La struttura del linguaggio

La struttura del linguaggio si basa su due componenti: I modelli basati sullo


studio degli animali si
1. Parola: associazione arbitraria tra un suono ed un significato.
sono rivelati spesso di
2. Grammatica: sistema che specifica il modo in cui le singole unità del grande utilità per
vocabolario possono essere combinate in parole, frasi e periodi. l’analisi delle funzioni
cognitive e del
comportamento
nell’uomo.
Tuttavia, la loro forma,
il loro contenuto, l’uso
sono del tutto
stereotipati.

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Insetti Il linguaggio nei primati


Le informazioni vengono trasmesse attraverso:
• tatto e vista (api)
non umani
• suono (grilli) Il linguaggio nei primati non umani è
• ferormoni caratterizzato da un ampio repertorio di vocalizzi
(grida, schiamazzi, pigolii e grugniti) specie-
specifici, in relazione a distinte situazioni:
- adattamento
- riproduzione
- Avvertire il branco della presenza di
pericolo
• Tale forma di linguaggio non richiede
corteccia, ma strutture legate a circuiti
Rapporto tra velocità della “danza” e emotivi
distanza dell’arnia dal cibo • Le stimolazioni di aree sottocorticali (difesa,
attacco, nutrimento, sessuale) producono
• verso l'alto il cibo si trova nella direzione del sole
• verso il basso il cibo si trova in direzione contraria rispetto al sole suoni.
• con un certo angolo il cibo si trova a destra o a sinistra rispetto al sole

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Evoluzione della corteccia granulare Le tappe decisive dell’evoluzione verso il


dorsolaterale prefrontale linguaggio
1. Integrazione di un sistema oro-facciale con un sistema manuale.
2. La formazione di un armamentario di proto-segni gestuali di matrice
per lo più pantomimica.
• La corteccia granulare dorsolaterale 3. L’emergenza di un proto-linguaggio bimodale (gesti e suoni)
prefrontale (DLPFC) è un’acquisizione
recente nell’evoluzione dei primati e non è 4. La comparsa di un sistema prevalentemente vocale.
presente in altri mammiferi. 5. Sviluppo di un meccanismo (come quello dei neuroni specchio) in
• La DLPFC si espande progressivamente dalle origine deputato al riconoscimento delle azioni altrui e privo di
proscimmie alle scimmie e raggiunge la sua alcuna effettiva funzione comunicativa di tipo intenzionale
massima estensione negli umani

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Origine del linguaggio nell’Uomo 1. L’ipotesi gestuale


• Alcune strutture cerebrali, che appaiono indispensabili per il linguaggio, Secondo questa ipotesi, il linguaggio si sarebbe evoluto da un sistema di
si sono sviluppate precocemente nel corso dell’evoluzione dell’Uomo. gesti che cominciò a manifestarsi con l’assunzione della postura eretta,
• Nella maggior parte dei soggetti, l’emisfero sinistro è dominante per il rendendo così disponibile l’uso delle mani per forme di comunicazione
linguaggio e l’area corticale del linguaggio del lobo temporale è più sociali.
grande nell’emisfero sinistro, che in quello destro.
• Nonostante che le strutture anatomiche indispensabili per il linguaggio
abbiano avuto origine intorno a 500.000 anni fa, si ritiene che il
linguaggio, come tale, si sia sviluppato all’incirca 100.000 anni fa.
• Sull’origine del linguaggio nell’Uomo sono state proposte due ipotesi:
1. Ipotesi gestuale
2. Ipotesi vocale

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L’uso di simboli negli animali


2. L’ipotesi vocale
I Primati non parlano un linguaggio umano: • Nell’apparato vocale dello
Secondo questa ipotesi, il linguaggio si sarebbe sviluppato da • struttura dell’apparato vocale scimpanzè (a sn), come in
tutti i mammiferi, la laringe
un esteso sistema di grida istintive, deputate a esprimere stati • dipendenza da stimoli visivi è ubicata nella parte alta del
emozionali. collo, il che consente
all’animale di respirare e di
Le mutazioni strutturali a carico dell’apparato oro-facciale- deglutire simultaneamente,
laringeo, intervenute all’incirca 500.000 anni fa, avrebbero ma limita la gamma dei
reso possibile il controllo dell’emissione dei suoni in modo suoni che essa può produrre
nello spazio faringeo.
volontario e riproducibile, in combinazioni differenti. • Nell’apparato vocale umano
(a dx) la laringe è situata più
in basso, il che consente la
produzione di un’ampia
gamma di suoni, ma
impedisce di respirare e
deglutire
contemporaneamente.

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Il linguaggio umano: facoltà innata o


Acquisizione del linguaggio
acquisita?
Sebbene l’acquisizione del linguaggio necessiti dell’apprendimento per
imitazione, gli studi sulla localizzazione anatomica del linguaggio nei
bambini forniscono parecchie indicazioni che gran parte del processo sia
innata.

• I bambini sviluppano spontaneamente linguaggi complessi.


• Imparano un lessico composto da accoppiamenti bidirezionali e arbitrari di suoni e
significati e da diverse regole grammaticali.

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Cronologia del processo di acquisizione Ampiezza media del vocabolario nelle


del linguaggio varie età
• 6 mesi
2400
• balbettio (“ma”, “na”, “da”, “go”), poi lallazione o ripetizione dello stesso
suono più volte (“ma-ma-ma-ma”). 2200

2000
• Imitazione generalizzata (non imita suoni specifici, ma l'attività di
produzione dei suoni, fa eco alle frasi dell’adulto, ecolalia). 1800

• imitazione di alcuni semplici suoni pronunciati dagli altri, ma che fanno 1600

n. di parole
parte del repertorio del bambino. 1400

1200
• 12 mesi
1000
• imita suoni specifici e nuovi non presenti nella fase del balbettio.
800
• 18 mesi 600

• incremento nell'uso del linguaggio, aumento del numero dei vocaboli. 400

• 24 mesi 200

• conosce un po' più di 200 parole e parla con frasi di struttura complessa. 0
1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 5,5 5

età (anni)

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Il modello del linguaggio di Wernicke- Imaging


Geschwind funzionale

Wernicke propose un modello, derivato dalla “teoria della disconnessione”,


che prevedeva:
• due centri del linguaggio (aree di Broca e area di Wernicke)
• una via di comunicazione unidirezionale (fascicolo arcuato)

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Secondo il modello di Wernicke-Geschwind l’ascolto di una


Ripetere una parola ascoltata
parola comporta il trasferimento dell’informazione
dall’apparato acustico al nervo uditivo e di qui al corpo
genicolato mediale.
L’informazione viene, quindi, trasferita alla corteccia uditiva
primaria (area 41 di Brodmann) e poi alla corteccia auditiva
di ordine superiore (area 42 di Brodmann) prima di venire
convogliata a una regione specifica della corteccia
associativa parieto-temporo-occipitale, localizzata nel giro
angolare (area 39 di Brodmann), che si ritiene sia in
rapporto con l’elaborazione dell’informazioni afferenti
uditive, visive e tattili.
Da qui l’informazione viene proiettata all’area di Wericke
(area 22), che è implicata nel processo di comprensione
della parola e, quindi, attraverso il fascicolo arcuato
dell’area di Broca (area 45), dove la rappresentazione
uditiva della parola viene tradotta nella struttura
grammaticale di una frase e dove viene immagazzinata la
memoria necessaria per articolare una parola.
L’informazione riguardante il tipo di suono che deve essere
emesso raggiunge infine l’area della corteccia motrice che
controlla l’articolazione del suono

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Linguaggio e memoria
• Esistono diversi tipi di memoria, localizzati in regioni diverse del lobo
frontale, parietale e temporale

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Alterazioni patologiche delle Afasia


caratteristiche del linguaggio
• La forma del linguaggio può essere alterata da disturbi cerebellari che L’afasia è un disturbo dei sistemi preposti alla:
determinano disartria (incapacità di articolare chiaramente le parole), • comprensione del linguaggio, capacità di cogliere i significati presenti
o da lesioni della corteccia cerebrale, che determinano l’afasia di Broca in un messaggio;
• Il contenuto del linguaggio è alterato nell’afasia di Wernicke, nell’afasia • formulazione del linguaggio, capacità di produrre i segnali del
di conduzione e nella schizofrenia messaggio, dovuta al danno di specifiche regioni dell’encefalo.
• L’uso del linguaggio risulta compromesso in alcune malattie
psichiatriche (sindrome maniaco-depressiva)

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Principali forme di Afasia Afasia di Broca


Afasia di Broca (afasia espressiva/afasia motoria): deficit nella produzione
del linguaggio

Lesione: lobo frontale sinistro

Ipotesi: l’area di Broca contiene


memorie delle sequenze dei
movimenti muscolari necessari per
articolare le parole

Linguaggio non fluente, lento e laborioso

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Afasia di Wernicke Afasia di conduzione


Lesione: parte posteriore lobo Afasia di conduzione: Difficoltà
temporale sinistro (corteccia nel ripetere parole e frasi
associativa uditiva)
Lesione: Fascio arcuato. Connette
area di Broca e di Wernicke

Ipotesi: linguaggio fluente, - Linguaggio comprensibile e


senza senso, carente fluente
comprensione del - Comprensione buona
linguaggio - Difficoltà nel ripetere alcune
parole pronunciate
Deficit nella comprensione del linguaggio dall’esaminatore
Ipotesi: più vie connettono le due aree:
- Indiretta: media parole di senso compiuto
- Diretta (Fascio arcuato): trasporta i suoni del linguaggio

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Afasia globale

• Delezioni di grosse porzioni corticali sinistre, compresa l’area di Wernicke,


di Broca e il fascio di conduzione.
• Perdita totale della capacità di comprendere linguaggio e di parlare.
• Rimangono solo il linguaggio automatico e le espressioni emotive

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