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Per il momento disponibile solo in inglese e francese: https://www.coe.int/en/web/common-
european-framework-reference-languages.
Ascolto
Attività
ricettive Lettura
Ricezione
Strategie Ricezione audio-visiva
ricettive
Produzione orale
Attività
produttive Produzione scritta
Produzione
Pianificazione
Strategie
Compensazione
produttive
Mediare un testo
ATTENZIONE
Una strategia importante che favorisce lo sviluppo degli automatismi
legati all’ascolto è la ripetizione. Con i giovani apprendenti, proporre
l’ascolto immersivo e ripetuto di un «episodio linguistico» può essere,
dunque, molto efficace, ma è necessario implementare strategie didat-
tiche per evitare che il compito risulti troppo complesso o, a lungo an-
dare, noioso.
SUBITO IN PRATICA
ATTENZIONE
Alcuni studenti, specialmente in presenza di bisogni specifici, potrebbe-
ro trovarsi in difficoltà nello svolgimento di attività individuali, che po-
trebbero risultare ansiogene. Le prime volte, quindi, se è possibile, fate
svolgere le attività a coppie. Un altro accorgimento utile le prime volte
è puntare sulla riflessione metacognitiva: quando pubblicate l’episodio
linguistico, condividete anche un «trucco» per capire meglio, ossia una
strategia di comprensione del brano che potrebbe essere utile; inoltre,
nella fase di feedback potete lasciare spazio anche alla condivisione da
parte degli alunni delle loro difficoltà e di come le hanno affrontate, sin-
tetizzando poi le strategie che emergono in una mappa.
ATTENZIONE
La differenziazione delle letture può essere operata sulla base di criteri
diversi, a seconda di come si strutturano i gruppi: se costruiamo gruppi
omogenei per livello, possiamo offrire letture più semplici o più brevi
agli studenti di livello più basso o con difficoltà di decodifica, mentre, se
costruiamo gruppi eterogenei, le letture saranno differenziate solo per
argomento o tipologia di testo; in questo secondo caso, dobbiamo assi-
curarci che gli studenti con difficoltà di decodifica ricevano il supporto
necessario (ad esempio, la sintesi vocale o un compagno lettore).
CONSIGLIO SOS
Specialmente se l’attività si svolge a distanza, i gruppi vanno strutturati in
modo preciso. È utile assegnare a ogni componente un ruolo, così come
previsto di norma dal lavoro cooperativo. In questo caso, si può pensare
anche a un ruolo specifico di «garante della partecipazione», ossia affi-
dare all’alunno che si destreggia meglio con le tecnologie il compito di
offrire a tutti il supporto necessario per partecipare attivamente al com-
pito, senza sostituirsi allo studente in difficoltà, ma affiancandolo nell’uso
degli strumenti tecnologici.
ATTENZIONE
Scegliere materiale audio-visivo per studenti di livello principiante o ele-
mentare è un’operazione complessa, soprattutto quando si vuol porre
l’attenzione su meccanismi di ordine pragmatico e sociolinguistico. Un’i-
dea interessante, che svilupperemo di seguito, è quella di usare le regi-
strazioni di attività didattiche svolte on line in modalità sincrona (funzio-
ne possibile con quasi tutti i sistemi di video-conferenza), per renderle
poi oggetto di riflessione meta-comunicativa.
SUBITO IN PRATICA
SPUNTI DI RIFLESSIONE
Spostare l’attenzione dalla lingua in sé ai meccanismi della comunicazio-
ne, come abbiamo proposto qui, può essere un grande vantaggio per
l’inclusione degli alunni con disturbi del linguaggio e dell’apprendimento,
che spesso faticano più nella gestione degli aspetti formali della lingua
che dell’efficacia comunicativa. Al tempo stesso, se nella nostra classe
sono presenti alunni con disturbi della comunicazione, questo genere di
riflessioni possono risultare per loro difficili; se però alcuni degli episodi
che avete registrato coinvolgono questi studenti, rispettando la riserva-
tezza dei dati, potete condividerli con il professionista clinico che segue
l’alunno, in modo da porre le basi per un precedente lavoro individualiz-
zato a cura del clinico, che viene poi rafforzato e potenziato durante le
attività di riflessione meta-comunicativa che proporrete a tutta la classe.
SUBITO IN PRATICA
SPUNTI DI RIFLESSIONE
Apprendere attraverso le tecnologie, specialmente a distanza, impone
di ricorrere molto più frequentemente al monologo di quanto non sia
stato fatto in precedenza. Allenare gli studenti a parlare senza avere un
feedback immediato (ma dovendolo immaginare come reazione dell’a-
scoltatore) significa promuovere competenze di studio spendibili in tutti
gli ambiti disciplinari. Ascoltare e guardare più volte le proprie perfor-
mance è uno dei migliori strumenti per rilevare i propri punti di forza e di
fragilità e lavorarvi in maniera serena e consapevole, privi della tensione
che genera la performance in diretta.
ATTENZIONE
In linea di massima, nessun tipo testuale è di per sé difficile, lo diven-
ta in ragione dei contenuti veicolati e della complessità del linguaggio
utilizzato. Aspettare che lo studente padroneggi strutture linguistiche
complesse o abbia maturato una rappresentazione cognitiva articolata
dei contenuti da trattare prima di proporgli attività di produzione scritta,
significa non promuovere l’acquisizione delle strategie e delle tecniche
necessarie per redigere un testo efficace.
Così come avviene per la lingua materna, è utile incoraggiare fin da su-
bito l’apprendente a sfruttare il proprio bagaglio linguistico (seppure
ancora povero) per dare forma ai propri pensieri e riflettere sulle stra-
tegie impiegate, in una prospettiva di insegnamento linguistico metaco-
gnitivo.
SPUNTI DI RIFLESSIONE
Usare le tecnologie nella produzione scritta per tutti gli studenti può
far sentire maggiormente a proprio agio l’alunno con Bisogni Specifici
che molto spesso è obbligato a utilizzarle per compensare le difficoltà
provocate dal proprio disturbo e, per questa ragione, si percepisce o è
percepito come «diverso» dai compagni. La scrittura digitale inoltre è
«pulita» (non ci sono i segni delle cancellature), facilmente «anonimiz-
zabile» (posso togliere il nome dell’autore), ristrutturabile a piacimento
(posso spostare i «pezzi» e quindi migliorare l’organizzazione del testo
senza doverlo riscrivere), implementabile con altre forme di comunica-
zione (formattazione del testo, font diversi, immagini, fotografie, map-
pe, ecc.). Questi vantaggi rendono la scrittura al computer più accetta-
bile da parte sia dello studente che dell’intera classe.
ATTENZIONE
Una strategia importante che favorisce la percezione di co-responsabili-
tà nella costruzione di un discorso è l’osservazione e la successiva analisi
dei momenti di socializzazione e discussione di un argomento in aula in
lingua materna. Sia durante le lezioni presenziali sia attraverso la registra-
zione di una lezione svolta in modalità sincrona, l’insegnante può far no-
tare come si mantiene attiva una conversazione grazie alla cooperazione
di tutti gli interlocutori coinvolti.
SUBITO IN PRATICA
• Proponete periodicamente delle situazioni linguistiche tratte da video
(cartoni animati, serie tv, programmi televisivi, ecc.) in cui sia possi-
CONSIGLIO SOS
Gli studenti con un disturbo della comunicazione sociale (pragmatica)
manifestano limitazioni importanti nella gestione della comunicazione
(rispettare i turni di parola, interpretare l’intenzione dell’interlocutore,
decodificare i segnali non verbali), per cui questo tipo di attività, che
integra il codice verbale con linguaggi non verbali (mimica, gestualità,
ecc.), contribuirà allo sviluppo della loro competenza comunicativa. Una
strategia utile potrebbe essere promuovere una fase di condivisione da
parte degli studenti dei gesti e della mimica che loro usano per rinforzare
i messaggi e per fare inferenze rispetto alle intenzioni dell’interlocutore.
La creazione di un dizionario illustrato di gesti comunicativi condivisi po-
trebbe diventare un progetto di classe.
ATTENZIONE
Un’idea per promuovere nella pratica didattica l’interazione scritta che
coinvolga gli alunni di livelli più bassi è quella di passare in un primo mo-
mento attraverso il canale dell’oralità esercitando i meccanismi dell’an-
ticipazione. Attraverso domande si potranno anticipare le informazioni
necessarie da sfruttare nell’interazione scritta e verranno attivate le
conoscenze pregresse, fondamentali per mettere in relazione le nuove
conoscenze con quelle già acquisite.
SUBITO IN PRATICA
CONSIGLIO SOS
Alcuni studenti, specialmente in presenza di bisogni specifici, possiedono
livelli di autonomia piuttosto bassi in relazione all’età. Ciò si ripercuote
sia in ambito scolastico sia in ambito domestico. In entrambi gli ambienti
è possibile affiancare lo studente perché possa conquistare gradualmen-
te più autonomia con la creazione di una bacheca che proponga l’orario
scolastico (non solo per la memorizzazione delle lezioni ma anche per
l’organizzazione delle ore di studio e lo svolgimento dei compiti), il ma-
teriale necessario per ogni materia, gli eventi significativi (scolastici o fa-
miliari). La creazione di post molto sintetici in lingua materna — parole,
note scritte, simboli, disegni — sarà propedeutico alla creazione di post
simili in lingua straniera.
ATTENZIONE
Quando si lavora con alunni di livelli bassi (pre-A1, A1) la capacità di ge-
stire interazioni sociali e trattare delle questioni in vari ambienti virtuali
si limita alla pubblicazione di semplici saluti on line, usando espressioni
molto ricorrenti ed emoticon, e alla pubblicazione di brevi dichiarazioni
su di sé (nazionalità, occupazione), a condizione che possano essere
selezionate da un elenco predefinito. Sia che si lavori in aula presenziale
che a distanza, è opportuno creare delle occasioni per sperimentare l’in-
terazione on line attraverso l’uso di moduli on line prevedibili o l’uso delle
funzionalità di base di un’aula virtuale.
CONSIGLIO SOS
Nella modalità a distanza il contatto sincrono, attraverso videoconfe-
renza, o asincrono, attraverso le reazioni prima indicate, valorizzerà il
mantenimento delle relazioni interpersonali e sottolineerà lo spazio di
socializzazione dell’ambiente virtuale.
In alcuni casi, soprattutto per gli alunni più piccoli del primo ciclo scola-
stico, ma anche per alcuni alunni con bisogni specifici, sarà necessaria la
ATTENZIONE
Il QCER-CV colloca la mediazione di un testo in contesti d’uso quotidia-
no come la trasmissione di informazioni specifiche, la spiegazione di dati
(in grafici, diagrammi, ecc.) in lingua orale o scritta, la presa d’appunti
e la traduzione, anche se non viene considerata come attività profes-
sionale. Nel caso di apprendenti molto giovani, l’avvio della capacità di
mediazione di un testo potrebbe iniziare attraverso la trasmissione di
informazioni molto semplici come tempi, luoghi, numeri, ecc., combi-
nando il registro orale-scritto della stessa lingua.
SUBITO IN PRATICA
CONSIGLIO SOS
Lavorando con alunni con bisogni linguistici specifici, è opportuno di-
stribuire previamente il materiale autentico selezionato affinché possano
familiarizzare con lo strumento prima che venga sfruttato in aula e non
sia necessario assegnare loro più tempo. Inoltre conviene segmentare
ATTENZIONE
Per creare buone dinamiche all’interno di un gruppo, è consigliabile
coinvolgere tutti gli alunni perché si sentano parte attiva del processo
di co-costruzione e mediazione di concetti. Un contesto di lavoro col-
laborativo sarà quindi molto efficace per la mediazione di concetti se
ognuno dei suoi membri esprime idee, esperienze e preferenze e riesce
ad intervenire in modo dinamico per stimolare la collaborazione tra pari.
Ciò faciliterà la creazione di un clima positivo che stimolerà l’ascolto re-
ciproco, lo scambio di punti di vista e l’accettazione delle idee degli altri.
SUBITO IN PRATICA
SPUNTI DI RIFLESSIONE
Molti alunni con bisogni specifici lavorano più a loro agio in coppia o in
piccoli gruppi perché si sentono scoraggiati e poco stimati all’interno del
gruppo classe.
Quando proponete delle attività con gruppi grandi che devono lavora-
re in modo collaborativo, siate espliciti e spiegate alla classe che ogni
membro di un gruppo diventa una risorsa e aumenta di fatto le capacità,
le opinioni e le idee che serviranno per svolgere il compito. Un gruppo
classe diventa una comunità di persone che apprende insieme quando
ogni membro si sente accolto e può contribuire con le proprie capacità.
Fomentate con delle attività mirate i rapporti di amicizia e le forme di
sostegno tra gli alunni.
Una delle modalità più efficaci per migliorare le proprie abilità orali in
lingua straniera o seconda è quella di riascoltare la propria performance.
Nella pratica didattica in aula o comunque tradizionale, è difficile che
questo avvenga, sia perché normalmente non si dispone delle attrez-
zature necessarie, sia perché non vi è l’abitudine a farlo. Nella didat-
tica a distanza, invece, questo passaggio risulta molto più semplice e
«naturale», connaturato con l’ambiente digitale in cui si sta operando.
Come tutte le forme di feedback, però, perché sia effettivamente
formativo, è necessario che risponda ad alcune caratteristiche e, pre-
cisamente, deve:
1. essere specifico;
2. essere periodico e tempestivo;
3. far comprendere a che livello si colloca la prestazione rispet-
to agli standard di successo attesi dall’insegnante;
4. fornire strategie (non soluzioni);
5. focalizzarsi sul compito e non sull’apprendente;
6. essere descrittivo (non interpretativo);
7. riguardare comportamenti o aspetti modificabili.
ATTENZIONE
Riascoltarsi e rivedersi è un’operazione che mette in imbarazzo, special-
mente le prime volte. La nostra voce, ascoltata dall’esterno, ci suona
come estranea e sgradevole anche quando parliamo in lingua materna.
È importante che l’insegnante adotti tutte le precauzioni necessarie per
evitare che un momento altamente formativo risulti inefficace per l’in-
nalzarsi del filtro affettivo.
SUBITO IN PRATICA
Prima che l’osservazione diventi efficace, è necessario far familiarizzare
SPUNTI DI RIFLESSIONE
In contesto scolastico gli studenti sono «abituati» ad essere etero-valu-
tati, meno ad autovalutarsi e assolutamente disabituati a valutare gli altri,