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Ministero dell'Università e della Ricerca

Alta Formazione Artistica, Musicale e


Coreutica
Istituto Superiore di Studi Musicali “L. Boccherini” – LUCCA

Tesi di
Diploma accademico di II livello
Corso Flauto traverso

DUO FLAUTO E ARPA


Evoluzione del repertorio nel corso della storia degli
ultimi tre secoli

Tesi di Relatore: Alessandra Fiori


Virginia Belvedere
Matricola No. 006115
SOMMARIO

Introduzione…………………………………………………………..

La metamorfosi……………………………………………………….

Arpa e flauto a Parigi……………………………..…………………..

Fino all’ultima Fantasia romantica…………………………………..

L’evoluzione della tradizione francese………………………………

Conclusione……………………………………………………………

Appendice……………………………………………………………..
Introduzione

Nell’ambito della musica da camera il duo di flauto e arpa rappresenta un connubio imprescindibile.

Questa tesi vuole indagare su ciò che ha rappresentato questo duo dal classicismo alla

contemporaneità, soffermandosi su alcuni compositori che hanno dato rilievo a questi strumenti

nella loro produzione musicale. L’antica tradizione di questo sodalizio è documentata da opere

d’arte figurativa, che riproducono musicisti intenti a suonare questi strumenti fin da epoche antiche.

Alcune di queste rappresentazioni sono rintracciabili nella produzione artistica medioevale, che

testimonia, con dettagli e notazioni particolari un’importante tradizione musicale, ricca di

significati, rappresentata da questi due strumenti così diversi ma portatori di significati comuni.

A partire dal dodicesimo secolo infatti, flauto e arpa sono tra gli strumenti prescelti per fare da

coronamento alle rappresentazioni sacre. Essi diventano tra i principali strumenti emblematici della

musica angelica: nelle orchestre di angeli sono infatti sempre rappresentati, talvolta in compagnia di

trombe, tromboni, liuti, viole o percussioni. Le dolci sonorità e le note acute che possono

raggiungere questi strumenti, si prestano a costruire un’atmosfera musicale mistica, che

accompagna il credente al dialogo con la divinità, divenendo veicolo di comunicazione tra il mondo

umano e il mondo celeste.

Fig. 1: Particolare del dipinto di Charles-Nicolas


Cochin, Les arts rendant hommage à Marie-Antoinette,
Bibliothèque nationale de France1

1 Url: https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8435750r.r=flute%20harpe?rk=1072966;4 [13/02/2023]


Nel periodo del classicismo musicale (1760-1830 circa) flauto e arpa erano strumenti molto amati

dalla nobiltà del tempo.2 Questo contribuì alla “metamorfosi” di flauto e arpa: importanti evoluzioni

e migliorie tecniche che resero gli strumenti così come li conosciamo oggi. Nell’arpa vengono

introdotti i pedali a movimento semplice e a fine del 700 al movimento doppio che permisero allo

strumento di modulare in tutte le tonalità. Anche per il flauto è un periodo di grandi novità, infatti a

metà degli anni Cinquanta del Settecento inizia la sua meccanizzazione con l’apertura di fori laterali

semitonali controllati dalle chiavette per la produzioni dei semitoni. Questo processo di

rinnovamento del flauto proseguirà fino al 1847 anno del modello di flauto cilindrico di Teobald

Boehm (1794-1881). In questo periodo tra i compositori che hanno scritto per il duo flauto e arpa

ricordiamo: Johann Andreas Amon (1763-1825), Françoise Joseph Naderman (1781-1835) e Jean-

Baptiste Krumpholz (1742-1790). Il capitolo riguardante il classicismo tratterà principalmente

quest’ultimo compositore e arpista boemo ma che ha vissuto gran parte della sua vita a Parigi in un

periodo in cui l’arpa era uno strumento assai in voga: la stessa Regina Maria Antonietta

(1755-1793) era un'arpista, e nella capitale francese convergevano costruttori di arpe, esecutori,

compositori e insegnanti. Il periodo del classicismo musicale finisce convenzionalmente nel 1827,

anno della morte di Beethoven, dando inizio al Romanticismo e all’età delle Rivoluzioni. Per il

flauto e l’arpa si tratta di un secolo di assestamento a livello costruttivo e i compositori scrivono per

il duo a richiesta della nobiltà che eseguiva o faceva eseguire i pezzi principalmente durante ritrovi

nei salotti.

2 Ciò è testimoniato dal fatto che nel 1778 Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791) compone il suo
Concerto per flauto ed arpa in do maggiore, K1 299 (K6 297c) per il duca di Guines, già ambasciatore
francese a Londra e grande appassionato di musica e suonatore di flauto, e per sua figlia, suonatrice di arpa e
allieva in composizione di Mozart. Cfr. GHERARDO CASAGLIA, 1976, Il Catalogo Delle Opere Di Wolfgang
Amadeus Mozart, Bologna, Editrice compositori, 1976, p. 156.
Tra questi compositori ricordiamo Gaetano Donizzetti (1797-1848) che rappresenta un punto di

incontro tra il classicismo e il romanticismo, con la sua Sonata in sol minore, Hendrik Andriessen

(1892-1981), George Bizet (1838-1875) e da ricordare anche la Fantasia su motivi dell’opera

Casilda: una collaborazione tra Franz Doppler (1821-1883) e Antonio Zamara (1829-1901). Nel

capitolo parlerò in particolare dell’ultimo grande esponente del Romanticismo francese: Camille

Saint-Saëns (1835-1921), concentrandomi sulla sua Fantasia op. 124, originariamente scritta per

violino e arpa, si suona spesso anche nella versione per flauto.3 La più importante versione è stata

registrata dal duo composto dal flautista Jean-Pierre Rampal (1922-2000) e l’arpista Lily Askine

(1893-1988). Nel Novecento vari compositori continuano la tradizione del duo flauto e arpa

sviluppando una scrittura compositiva più attenta alle peculiarità tecniche e timbriche dei rispettivi

strumenti, regalandogli dei brani molto suggestivi. Nel primo Novecento troviamo compositori

come Gabriel Faurè (1845-1924) e Claude Debussy (1862-1918) per poi passare a Jacques Ibert

(1890-1962), Eugène Bozza (1905-1991) e Jean Michel Damase (1928- 2013), ricordiamo anche il

compositore Bernard Andrès, nato nel 1941 e ancora in vita, con i suoi due bellissimi brani per

flauto e arpa (Narthex e Algues) porta avanti la tradizione francese senza rinunciare all’esplorazione

contemporanea. In Italia, sono da menzionare anche la Sonata di Nino Rota (1911-1979) e la

composizione contemporanea di Salvatore Sciarrino “Fauno che fischia a un merlo” (1980).

L’intento di questa ricerca è quello di mettere in rilievo alcuni aspetti significativi del duo flauto e

arpa, tra i quali le particolari caratteristiche di questi strumenti che li rendono particolarmente

versatili e accattivanti. Ciò è dimostrato da un vivo interesse dei molti compositori che nel corso del

tempo hanno dedicato le loro opere che continuano tutt’oggi ad essere suonate e apprezzate.

3«Ogni creazione è essa stessa trascrizione: trascrizione di un’idea astratta, di un pensiero musicale assoluto
che esiste da sempre intero e immutabile, insieme dentro e fuori del tempo, inafferrabile dal musicista nella
sua totalità.» Cfr. SERGIO SABLICH, Valore della trascrizione, Firenze, Leo S. Olschki editore, 1987.
Bibliografia
AA. VV., Dizionario della Musica e dei Musicisti, ed. UTET

AA. VV., Enciclopedia Garzanti della Musica, Garzanti Editore, Milano, 1976.

BORNSTEIN ANDREA, Gli strumenti musicali del Rinascimento, Franco Muzzio editore, Padova,
1987.

CLERICETTI GIUSEPPE, Camille Saint-Saëns. Il re degli spiriti musicali, Zecchini Editore, Milano,
2016.

COSTAZZA ALESSANDRO, Il Romanticismo nel Classicismo, Il Classicismo nel Romanticismo,


Edizioni Universitarie di Lettere, Milano, 2017.

SCHECK GUSTAV, Die Flote und ihre Musik, Edizioni Schott, Mainz, 2000.

FAGNOCCHI GIUSEPPE, Lineamenti di Storia della letteratura flautistica, I Saggi Mobydick, Faenza,
1999.

LAZZARI GIANNI, Il Flauto Traverso, storia, tecnica, acustica, I manuali Edt/SIdM, Torino, 2003.

CASAGLIA GHERARDO, 1976, Il Catalogo Delle Opere Di Wolfgang Amadeus Mozart, Bologna,
Editrice compositori, 1976.

SABLICH SERGIO, Valore della trascrizione, Firenze, Leo S. Olschki editore, 1987.

Sitografia
https://www.treccani.it/enciclopedia/classicismo

https://dme.mozarteum.at/DME/nma/nmapub_srch.php?l=2

https://www.treccani.it/enciclopedia/wolfgang-amadeus-mozart_%28Enciclopedia-Italiana%29/

https://www.metmuseum.org/it/art/collection/search/470306

https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b84351335.r=flute%20harpe?rk=1223182;0

https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8435750r.r=flute%20harpe?rk=1072966;4

https://www.mgg-online.com/article?id=mgg11256&v=1.1&rs=mgg11256

https://opac.sbn.it/risultati-ricerca-avanzata/-/opac-adv/detail/MUS0123065?

https://www.internetculturale.it/it/16/search?q=krumpholz+flute+harp&instance=metaindice
Appendice

Fig. 1: Particolari del libro privato di preghiere Les Belles Heures illustrato da Paul Herman e Jean de
Limbourg, commissionato da Jean de France, duca di Berry (1405-1408/1409 Tempera, foglia d'oro,
inchiostro su pergamena, Parigi, The Cloisters Collection)4

Pierre-Adrien Choquet, Concert à la


harpe, Bibliothèque nationale de
France 5

4 Url: https://www.metmuseum.org/art/collection/search/470306 [13/02/2023]

5 https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8431773h.r=flute%20harpe?rk=557942;4 [14-02-2023]
Artista sconosciuto, Sainte Cécile, Bibliothèque nationale de France 6

6 https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b84286020.r=flute%20harpe?rk=429186;4 [14-02-2023]

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