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,IBRERIA -USICALE )TALIANA
VII Centenario della nascita di F. Petrarca (2004). Comitato nazionale
Comune di Arezzo
Provincia di Arezzo
In copertina: Petrarca nel suo studio, c. Iv. del ms. Palatino 184 della Nazionale di Firenze
A CURA DI
ANDREA CHEGAI E CECILIA LUZZI
131 STEFANO LA VIA, Petrarca secondo Verdelot. Una rilettura di «Non pò far
Morte il dolce viso amaro»
155 DANIELE SABAINO, «Gli diversi effetti, gli quali essa harmonia suole pro-
durre»: ancora su teoria e prassi dell’ethos modale (per il tramite, questa
volta, di alcuni testi petrarcheschi)
203 MARCO MANGANI, «Oh, felice eloquenza!». Gabrieli, Marenzio, Inge-
gneri e il sonetto 245 del “Canzoniere”
245 PAOLO CECCHI, La fortuna musicale della “Canzone alla Vergine” pe-
trarchesca e il primo madrigale spirituale
293 CECILIA LUZZI, Petrarca, Monte, i fiamminghi e la ‘questione dello stile’
nel madrigale cinquecentesco
321 FRANCO PIPERNO, «Sì alte, dolce e musical parole». Petrarca, il petrarchi-
smo musicale e la committenza madrigalistica nel Cinquecento
347 MARIE-ALEXIS COLIN, Échos de Pétrarque dans la musique française du
16e siècle
365 MARTHA FELDMAN, Cortigiane e ‘donne da ridotto’: petrarchismo, tradi-
zione orale e scala sociale
391 ANGELO POMPILIO, Il Repertorio della Poesia Italiana in Musica, 1500-
1700 (RePIM): un aggiornamento
399 PIERO GARGIULO, Petrarca in monodia: «I’ vidi in terra angelici costumi»
nelle intonazioni di Marco da Gagliano (1615) e Domenico Belli (1616)
SOMMARIO VII
425 ANDREA CHEGAI, Divergenze tra forma poetica ed effetto estetico: «Solo e
pensoso» musicato da Haydn
435 MARIATERESA DELLABORRA, Petrarca intonato da Schubert: i tre Lieder
D 628-630 (con qualche considerazione sulla restante produzione
‘italiana’)
455 MAURIZIO GIANI, Tra Lied e melodramma. I Sonetti del Petrarca di
Franz Liszt
475 PIETRO CAVALLOTTI, Petrarca nell’ottica di Schönberg
495 MILA DE SANTIS, Petrarca nel primo Novecento musicale italiano
The New Grove Dictionary = The New Grove Dictionary of Music and Musicians, 2ª ed., a
c. di S. Sadie e J. Tyrrell, Macmillan, London 2001.
RISM = Répertoire international des sources musicales, B.I, 1 Récueils imprimés XVI-XVII
siècles, I: liste chronologique, a c. di F. Lesure, Henle, München - Duisburg
1960.
SCM = Sixteenth-Century Madrigal, a c. di J.A. Owens, Garland, New York etc. 1993-.
Franco Piperno
Università di Roma “La Sapienza”
libro di poesia tra scriptorium e tipografia, in ID., Il naso di Laura. Lingua e poesia lirica nella
tradizione del Classicismo, Panini, Modena 1991, pp. 99-121.
5
A. QUONDAM, Nascita della grammatica. Appunti e materiali per una descrizione analitica, nel
suo Il naso di Laura, pp.45-81: 49.
6
Firenze, Archivio di Stato, fondo Archivio di Urbino, Classe I, busta 233 (carteggio di
Venezia, lettere ducali a Giovan Giacomo Leonardi ambasciatore ducale a Venezia) c.
389v. Sul periodo camerte di Guidubaldo Della Rovere il mio L’immagine del Duca.
Musica e spettacolo alla corte di Guidubaldo II duca d’Urbino, Olschki Firenze 2001, pp. 36-
9; lì (p. 38, nota 52) ho congetturato l’identificazione del volume oggetto della richie-
sta inoltrata al duca di Camerino col Petrarca commentato da Francesco Alunno
stampato da Francesco Marcolini nel 1539 con dedica a Laura Giustiniani Badoer.
324 FRANCO PIPERNO
9
Su tutta la complessa questione della genesi della Musica nova vd. J.A. OWENS - R.J.
AGEE, La stampa della «Musica nova» di Willaert, «Rivista Italiana di Musicologia», XXIV
1989, pp 219-305.
10
Alfonso esibì in altre occasioni interesse per musiche su testi se non certamente del
Petrarca, almeno petrarcheschi; lo testimonia Orlando Di Lasso nella dedica ad Alfon-
so del proprio Quarto libro de madrigali a cinque (Ant. Gardano, 1567), offertogli «ve-
dendo che per una sestina da me posta in musica e a lei presentata mi mostrò così rari
segni d’essergli grato tal mio dono»: il volume si apre con la sestina petrarchesca «Là
ver’ l’aurora, che sì dolce laura» (RVF 239) e si chiude con la sestina, non petrarchesca
ma evidentemente petrarchistica, «Qual nemica fortuna» (quale delle due suscitò l’ap-
prezzamento del duca estense?). Nel 1561, tuttavia, Alfonso venne fatto oggetto di un
omaggio musicale di segno assai diverso, il Capriccio di Jachet Berchem, libro di ma-
drigali tutto su testi dell’Ariosto (novantuno stanze dall’Orlando furioso).
326 FRANCO PIPERNO
2.3. Nel 1583, ancora per i tipi di Gardano, uscirono anonimi i Ma-
drigali a cinque voci di Guglielmo Gonzaga, duca di Mantova: un signore
qui, deposti i panni del committente, nel ruolo di autore.13 Il volume
include diciassette madrigali, dieci dei quali su testi petrarcheschi; se
contiamo le singole ‘parti’ dei brani pluripartiti, il volume esibisce una
porzione petrarchesca costituita da ventotto pezzi su trentasei, il 77,7%
del totale. La cospicua presenza di testi petrarcheschi va qui rapportata
al rango dell’illustre intonatore? Va spiegata in relazione ai gusti letterari
del Gonzaga e della sua corte? O rientra nella consuetudine, frequente
nel madrigalista esordiente quale a tutti gli effetti Guglielmo è, di affi-
darsi preferibilmente al consolidato repertorio lirico dei Rerum vulga-
rium fragmenta nel licenziare al mondo le proprie ‘prime fatiche’? Per la
verità il primo madrigale di Guglielmo apparso a stampa è il sonetto
non petrarchesco (ma petrarchistico) «Padre che ’l ciel, la terra e ’l tut-
to reggi» che Giaches Wert, da poco maestro di cappella a Mantova,
volle pubblicare in apertura e ‘a scudo’ del proprio assai poco petrar-
chesco Quarto libro di madrigali a cinque voci (1567). Se Guglielmo rice-
vette in dono musiche da autori che frequentemente scelsero Petrarca
per le proprie intonazioni madrigalistiche, come il già menzionato
11
- AGEE, La stampa, p. 231.
OWENS
12
M. FELDMAN,Petrarchizing the Patron in Cinquecento Venice. «Revista de Musicología»,
XVI/5 1993, pp. 2505-20: 2506-12.
13
Musicisti di rango aristocratico spesso alle prese con versi petrarcheschi furono an-
che Orazio Faà gentiluomo di Casale Monferrato e Bernardo Giacomini gentiluomo
fiorentino.
«SÌ ALTE, DOLCE E MUSICAL PAROLE» 327
14
Per questi musicisti e le loro relazioni col duca di Mantova I. FENLON, Musicisti e me-
cenati a Mantova nel Cinquecento, Il Mulino, Bologna 1992, pp. 121, 122, 155 nota 11,
156 nota 13.
15
Musica de meser Bernardo Pisano sopra le canzone del Petrarcha, O. Petrucci, Fossombro-
ne 1520.
16
Il Terzo libro del 1548 nell’edizione di Antonio Gardano; l’edizione concorrente di
Girolamo Scotto, precedente di solo qualche mese, reclamizzava sul frontespizio solo
la «musica nova e rara» inclusa nel volume. Per una discussione sulle origini di queste
due edizioni cfr. A.H. JOHNSON, The 1548 Editions of Cipriano de Rore’s Third Book of Ma-
drigals, in Studies in Musicology in Honor of Otto E. Albrecht, a c. di J.W. Hill, Bärenreiter,
Kassel - Basel - London 1980, pp. 110-24.
17
Primo libro de la musica sopra alcune canzoni. del Petrarca, J. Moderne, Lyon [1546-
1554c].
18
Nel Secondo libro delle Muse a cinque, A. Barré, Roma 1557; Petrarca ha qualche ruolo
nel lancio della collana editoriale di Barré intitolata alle muse: il Primo libro a cinque
del 1555, pur senza menzionarlo nel frontespizio, si fregiava della canzone «Chiare,
fresche e dolci acque», per le note di Arcadelt, posta ad apertura del volume.
328 FRANCO PIPERNO
19
L’intonazione parziale di scritture petrarchesche (ad esempio le sole quartine o le
sole terzine di un sonetto) è fenomeno assai diffuso; esso interessa anche autori dal co-
stante e ripetuto interesse per Petrarca, dai quali, insomma, ci si sarebbe atteso un
comportamento consapevolmente rispettoso dell’integrità del componimento. Il luc-
chese Dorati Terzo libro de madrigali a cinque (1561) intona la sola fronte dei sonetti
RVF 244 e 77, Stefano Rossetto fa altrettanto in tre sonetti inclusi nel suo Primo libro
di madrigali a quattro (1560), nel Primo di madrigali a cinque di Giovanni Battista Califa-
no è intonata la prima stanza della canzone «Lasso me, ch’i’ non so qual parte pieghi»
(RVF 70) ma ne è omesso l’ultimo verso in provenzale («Drez et rayon es qu’ieu ciant
e. m demori»), nel Secondo libro di madrigali a cinque di Domenico da Nola sono musi-
cate le sole terzine del sonetto RVF 155; eccetera.
20
N. FRANCO, Le pistole volgari, Ant. Gardane Venezia 1539, cc. 84v-85r.
21
La schedatura è frutto dello spoglio del Nuovo Vogel e, per i volumi collettivi e an-
tologici, dell’appendice di Alfred Einstein alla ristampa della vecchia Bibliothek di
Emil Vogel (Olms, Hildesheim - New York 1972); ho esaminato fonti comprese fra
1520 e 1610. Sono grato ad Angelo Pompilio che nell’imminenza del convegno are-
tino e prima della definitiva stesura di queste pagine per gli atti ha potuto interro-
gare efficacemente l’archivio RePIM e fornirmi risposte utili a verificare che i miei
«SÌ ALTE, DOLCE E MUSICAL PAROLE» 329
no ogni due pagine su tre, con quel che consegue sul piano della fami-
liarità con le scelte poetiche operate dall’intonatore e su quello della
condivisione di un bagaglio culturale, lessicale, tematico e metrico (in-
tendo guardare ai libri di madrigali in quanto libri, a prescindere da chi
ne sia l’autore – se uno o più –, e in quanto veicoli anche di testo let-
terario: dopo tutto è proprio quest’ultimo che può essere ad una sola
occhiata immediatamente letto, riconosciuto, gustato, prima che l’ese-
cuzione polivoca possa attrarre l’attenzione verso il manufatto musica-
le).22 Naturalmente la questione in gioco non è se quei volumi siano
pochi o tanti, né quale sia la loro fisionomia stilistica o la loro disloca-
zione sull’asse cronologico; ciò che mi interessa è comprendere le ra-
gioni che hanno spinto alcuni a commissionare, produrre, confezionare,
pubblicare, donare volumi madrigalistici in cui così alta è la percentuale
di testi petrarcheschi intonati, una percentuale che non può (non vuo-
le?) passare inosservata né può essere considerata casuale (cfr. Tabella23).
dati erano sostanzialmente completi (gli sono debitore di alcune integrazioni e ret-
tifiche).
22
Si tratta di un meccanismo analogo a quello comunemente innescato dal Canzonie-
re nel lettore cinquecentesco, come osserva Quondam: «Petrarca […] assolve a una
funzione primaria: è il testo-base per la stessa alfabetizzazione; in quanto libro ampia-
mente memorizzato è presente nel reticolo profondo della memoria comunicativa, in
grado di attivarsi anche tramite un effimero, parziale, contatto, e quindi rinviare, co-
munque e sempre, al testo libro che fonda la stessa producibilità della comunicazione»
(A. QUONDAM, Il libro di poesia tra ‘scriptorium’ e tipografia, nel suo Il naso di Laura, pp. 99-
121: 103).
23
Nella colonna Contenuto si indica la percentuale di pezzi petrarcheschi sul tota-
le, calcolata avendo ad unità di misura il singolo brano musicale (eventualmente sin-
gola ‘parte’ di un madrigale pluripartito) non il singolo testo che può anche svilup-
parsi in un brano musicale in più parti (dunque una sestina vale per sei brani); fra
parentesi sono per l’appunto indicati in sequenza i testi petrarcheschi sul totale dei
testi intonati e poi i singoli pezzi musicali su versi petrarcheschi sul totale di singoli
pezzi musicali inclusi nel volume (è il dato che produce il numero percentuale).
Nella colonna Impiego sono riassunte le informazioni eventualmente fornite dal-
l’autore sul frontespizio o nella dedica del volume o, fra parentesi quadre, quelle de-
sumibili dai lessici correnti. Nella colonna Titolo sono evidenziati in grassetto i
volumi a quattro voci; in grigio sono evidenziati i volumi dichiaratamente o di fat-
to ‘primizie’. I volumi si intendono stampati a Venezia se non altrimenti indicato.
Nella colonna Dedica la città indicata fra ( ) è quella da dove l’autore firma la let-
tera dedicatoria, se diversa da Venezia.
330
TABELLA
VOLUMI MADRIGALISTICI CONTENENTI TESTI PETRARCHESCHI IN MISURA SUPERIORE AL 6 9%
% CONTENUTO AUTORE IMPIEGO TITOLO DEDICATARIO
1. 98% MATTEO RAMPOLLINI [Firenze] I libro de la musica sopra alcune canz. del Petrar- Cosimo I de’ Medici
(7/8 49/50) ca [a 3-6] (Lione, Moderne [1546-1554])
2. 97,8% ADRIAN WILLAERT [Venezia] Musica nova [a 4-7] (Gardano,1558) Alfonso d’Este principe di
(24/25 45/46) Ferrara, di Francesco Viola
3. 93,5% FILIPPO DI MONTE [Napoli] I madrigali a 4 (Gardano, 1562) Colantonio Caracciolo,
(8/10 29/31) marchese di Vico (Napoli)
4. 93,1% AMBROISE MARIEN [Napoli] I madrigali a 4 (Gardano, 1580) Scipione Gesualdo
(14/15 27/29) (Napoli)
5. 93,1% AMBROISE MARIEN [Napoli] II madrigali a 4 (Vincenti - Amadino, 1584) Michele Gesualdo
(12/13 27/29) (Napoli)
6. 92,9% PAOLO LAGUDIO [Napoli?] I madrigali a 5 (Scotto, 1563) Michele Da Ayerbe, conte
(4/5 26/28) di Simmeri (Napoli)
7. 92,7% RINALDO DA [Veneto;Venezia?] I canzoni a 4 con alc. madr. ariosi (Scotto, Antonio Modena
(5/13 38/41) MONTAGNANA 1558)
8. 92% IPPOLITO SABINO [Lanciano] II madrigali a 5 (Gardano, 1580) Antonio Caracciolo, marche-
(12/13 23/25) se di Bucchianico (Lanciano)
9. 90,5% CARLO LUYTHON Organista di Rodolfo II I madrigali a 5 (Gardano, 1582) Johan Fugger (Augusta)
(10/12 19/21) (Praga)
10. 88,6% PIETRO VINCI [Sicilia-Napoli] I madrigali a 5 (Scotto, 1561) Antonio d’Aragona, duca di
(13/15 31/35) Montalto
11. 84,6% IPPOLITO BACCUSI [MdC del duomo Le Vergini. II madrigali a 3 (Amadino, 1605) Regina del cielo
(1/3 11/13) di Verona]
FRANCO PIPERNO
% CONTENUTO AUTORE IMPIEGO TITOLO DEDICATARIO
12. 82,8% GIOVAN DOMENICO DA [Napoli] Madrigali a 4 (s. ed, 1545) Giovan Girolamo Ravasciero
(24/29 24/29) NOLA
13. 82,1% SPERINDIO BERTOLDO Organista del duomo I madrigali a 5 (Gardano, 1561) Francesco Lando
(9/12 23/28) di Padova
14. 81,8% FRANCESCO ADRIANI [Macerata-Roma] I madrigali a 6 (Scotto, 1568) Giovanni Ferro
(11/15 27/33) [di Macerata]
15 80% GIACHES WERT [Novellara] II madrigali del fiore a 5 (Scotto, 1561) [Farnese Ottavio?]
«SÌ ALTE, DOLCE E MUSICAL PAROLE»
(10/13 20/25)
16. 77,7% GUGLIELMO GONZAGA Duca di Mantova Madrigali a 5 (Gardano, 1583)
(10/17 28/36)
17. 77,1% PIETRO VINCI [Sicilia-Napoli] II madrigali a 5 (Rampazetto, 1567) Gionforte de Alessi
(12/17 27/35)
18. 75,7% DOMENICO MAGIELLO [Mantova?] I madrigali a 5 (Gardano, 1567) Duca Guglielmo Gonzaga
(12/18 28/37)
19. 74,2% ORLANDO LASSO [Roma-Anversa] I madrigali a 5 (Gardano, 1555)
(17/22 23/31)
20. 74,2% DOMENICO MAGIELLO [Mantova?] II madrigali a 5 (Gardano, 1568) Zaccaria Valiero
(10/17 23/31)
21. 72,7% JEHAN GERO [Venezia] II madrigali a 4 (Scotto, 1549)
(10/16 16/22)
22. 72,4% VINCENZO BASTINI [cornettista della cap- I madrigali a 5 e 6 (Merulo, 1567) Lorenzo Buonvisi, gentiluo-
(10/18 21/29) pella palatina di Lucca] mo Lucchese
23. 72,4% GIOVAN DOMENICO DA MdC dell’Annunziata II madrigali a 5 (Roma, Salvioni, 1564) Giovanni di Capua, conte di
(10/17 21/29) NOLA di Napoli Altavilla
331
332
24. 72,4% FRANCESCO ORSO [Napoli] I madrigali a 5 (Merulo, 1567) Don Hernando D’Alarcon
(5/12 21/29) (Napoli)
25. 71,4% ORLANDO LASSO MdC del Duca di Ba- IV madrigali a 5 (Gardano, 1567) Alfonso II D’Este duca di
(9/12 20/28) viera Ferrara
26. 70,4% FRA’ MAURO MATTI [Firenze] I madrigali a 4 (Gardano, 1571) Alessandro Neroni
(6/14 19/27)
27. 69,2% FRANCESCO PORTINARO [Padova] Le vergini a 6 con alcuni madr. a 5-7 (Scotto, Massimiliano II d’Asburgo
(5/11 18/26) 1568)
28. 69% ANSELME REULX [Napoli?] I madrigali a 4 (Scotto, 1543)
(20/29 20/29)
29. 69% FILIPPO DI MONTE MdC di Massimiliano II III Madrigali a 4 (Scotto, ante1585)
(11/19 20/29)
30. 69% BERNARDO GIACOMINI Gentiluomo fiorentino I madrigali a 5 (Gardano, 1563) Paolo Giordano Orsini, duca
(11/15 20/29) di Bracciano
FRANCO PIPERNO
«SÌ ALTE, DOLCE E MUSICAL PAROLE» 333
20%: più numerosi fino agli anni ’50, poi sensibilmente in calo nei de-
cenni successivi); è certamente un effetto delle scelte poetiche petrar-
chesche e ciò è dimostrato dal fatto che, verificando l’incidenza dei li-
bri a quattro sull’intero corpus di centoquarantatre volumi schedati,
essa scende percentualmente in maniera significativa: esiste dunque un
legame preferenziale fra testi petrarcheschi e madrigali a quattro voci,
legame che ritengo sia da collegare al precedentemente rilevato feno-
meno delle “prime fatiche” – dal momento che assai di frequente un
volume a quattro voci rappresenta la formula editoriale d’esordio per il
polifonista del Cinquecento – e che identifica ancor più la funzionalità
didattica universale del testo petrarchesco.
Infine va notato che nella Tabella sopra riportata compaiono soltan-
to volumi madrigalistici intitolati ad un solo autore: sono assenti volu-
mi collettivi o miscellanei; questi scarseggiano anche fra i volumi che
accolgono Petrarca in una percentuale inferiore al 69% e fino al 33%:
ne conto solo quattro (sul totale dei centoquarantatré volumi) ed il più
petrarchesco è il Quarto libro de madrigali a note bianche de diversi autori
pubblicato da Gardano nel 1554, contenente quattordici brani petrar-
cheschi sul totale di trentuno madrigali (45,2%). Se ne deduce che Pe-
trarca quale scelta poetica restò estraneo alla progettazione, all’assem-
blaggio ed alla produzione di questa tipologia editoriale dal taglio es-
senzialmente commerciale, e ciò rende, per contrasto, le scelte dei volu-
mi di singoli autori sopra elencati ancor più significative, consapevoli e
mirate sul piano strategico e dunque potenzialmente rivelatrici su
quello culturale e produttivo.25
25
L’interesse della raccolta collettiva di madrigali per un assemblaggio di brani tutti
(o quasi) su testi di un solo autore è più tardo. Un caso precoce è costituito dalla
Greghesche di Antonio Molino musicate da vari e pubblicate da Antonio Gardano
nel 1564, seguito dalla Corona della morte dell’illustre… Anibal Caro, G. Scotto,Venezia
1568 (sonetti di Giovanbattista Caro in morte dello zio, musicati da quattordici di-
versi musicisti), dalla Corona di dodici sonetti di Gio. Battista Zuccarini… posta in musica
da dodici eccellentiss. auttori, Ang. Gardano,Venezia 1586 e da pochi altri titoli; si tratta,
evidentemente, di raccolte eterogenee e singolari alquanto. Fu tipico delle strategie
produttive delle raccolte collettive il riunire diversi musici nell’intonazione, a gara,
delle diversi parti di un testo in più stanze; anche Petrarca viene usato a tale scopo
con la frottola «Mai non vo’ più cantar com’io soleva» (RVF 105) le cui sei stanze
sono musicate da altrettanti musicisti e incluse ne Il Gaudio. Primo libro de madrigali a
tre voci, Scotto, Venezia 1586, ma ciò accade quando la fortuna di Petrarca presso i
madrigalisti va scemando e, in ogni caso, dopo che simili ‘gare’ musicali sono state
già proposte su testi recenti (ad esempio la canzone «Al dolce suon del mormorar
de l’onde» di Antonio Minturno, in tredici parti, intonata da altrettanti musici nella
«SÌ ALTE, DOLCE E MUSICAL PAROLE» 335
intessuto quasi interamente di sonetti. Lo stesso può dirsi del Primo li-
bro di madrigali a sei voci (Venezia fra il 1571 e il 1575) di Girolamo
Conversi – noto soprattutto per la produzione del più leggero genere
della canzone ‘alla napoletana’ – dedicato al potente Antoine Perrenot
cardinale di Granvelle: Petrarca è presente con diciassette brani su ven-
tisei, ma ciò che rende aristocratico e prezioso il volume è il fatto che
sia costituito da soli sonetti, intonati in due parti secondo consuetudi-
ne.29 La tradizione del rango di un volume caratterizzato da siffatto ‘pe-
trarchismo metrico’ credo risalga ad uno dei più precoci e più influenti
musici petrarcheschi, Cipriano de Rore, ed al suo primo libro di Ma-
drigali a cinque voci (G. Scotto 1542), includente sedici sonetti sulla tota-
lità di venti testi posti in musica, stampati consecutivamente dopo una
ballata in apertura e prima di due madrigali ed un’altra ballata di chiu-
sura.30
29
Di questo volume è nota solo la ristampa del 1584, che eccezionalmente mantiene
la dedica al Granvelle, viceré di Napoli; questi tenne tale carica fra il 1571 e il 1575 ed
è pertanto entro quel lasso di tempo che l’editio princeps dovette comparire.
30
M. FELDMAN, City Culture and the Madrigal at Venice, University of California Press,
Berkeley - Los Angeles - London 1995, pp. 263-6.
338 FRANCO PIPERNO
31
La cospicua ma non svettante produzione romana di madrigali petrarcheschi può
forse essere una conseguenza della non specificità dell’esperienza lirica e della ricezio-
ne petrarchesca locali; annegato nella molteplicità delle proposte, delle letture, delle
opzioni stilistiche, metriche e tematiche sperimentate nei circoli letterari romani del
Cinquecento, Petrarca venne sì ampiamente scelto dai locali madrigalisti ma senza i
picchi preferenziali registrabili altrove.
«SÌ ALTE, DOLCE E MUSICAL PAROLE» 339
32
Cfr. M. MARTELLI, Firenze, in Letteratura italiana. Storia e geografia, vol. II/1: L’età moder-
na, a c. di A. Asor Rosa, Einaudi, Torino 1988, pp. 140-52 e 192-201; sulle connessioni
fra potere politico, Accademia Fiorentina e questione della lingua S. BERTELLI, Egemonia
linguistica come egemonia culturale e politica nella Firenze cosimiana, «Bibliothèque d’huma-
nisme et Renaissance», 38 1976, pp. 249-83. Alla rilevanza statistica del caso toscano,
relativamente ai libri di madrigali dal contenuto petrarchesco, non poco contribuisce
Lucca con contributi di Bastini e di Niccolò Dorati: il fenomeno potrebbe avere
qualche nesso con la provenienza lucchese di due noti commentatori petrarcheschi,
Alessandro Vellutello (il suo commento apparve nel 1525) e Antonio Brucioli (1546).
33
Su Venier M. FELDMAN, The Academy of Domenico Venier. Music’s Literary Muse in Mid-
Cinquecento Venise, «Renaissance Quarterly», XLIV 1991, pp. 476-512, sui due fiorentini
ID., City Culture and the Madrigal at Venice, pp. 24-46.
34
Cfr. N. DE BLASI e A. VARVARO, Napoli e l’Italia meridionale, in Letteratura italiana. Storia e
geografia, vol. II/1, pp. 304-12 (le citazioni a pp. 306 e 307).
340 FRANCO PIPERNO
35
Cfr. A. QUONDAM, Dall’‘abstinendum verbis’ alla “locuzione artificiosa”. Il petrarchismo
come sistema linguistico della ripetizione, nel suo Il naso di Laura, pp. 181-99: 194. Sull’ar-
gomento anche T.R. TOSCANO, Le ‘Rime di diversi illustri signori napoletani’: preliminari
d’indagine su una fortunata antologia, nel suo Letterati corti accademie. La letteratura a Napo-
li nella prima metà del Cinquecento, Loffredo, Napoli 2000, pp. 183-200.
36
Sull’argomento vedi H.M. BROWN, Petrarch in Naples. Notes on the formation of Giaches
de Wert’s style, in Altro Polo. Essays on Italian Music in the Cinquecento, a c. di R. Charter-
is, University of Sidney Press, Sidney 1990, pp. 16-50: 21-5.
37
Cfr. la dedica del volume in oggetto in L. CAMMAROTA, Gian Domenico del Giovane da
Nola: i documenti biografici e l’attività presso la SS. Annunziata con l’opera omnia, vol. I, De
Santis, Roma 1973, p. 23; il Passero «svolse una essenziale funzione di cerniera tra Napo-
li,Venezia e altri centri della penisola, assicurando uno sbocco tipografico alla produzio-
ne poetica dei letterati napoletani» (TOSCANO, Le Rime, p. 193: tale funzione evidente-
mente il Passero la svolse anche in favore dei musicisti (almeno nel caso di Nola).
38
Per la partecipazione dei musicisti alle accademie partenopee K.A. LARSON, Condizio-
ne sociale dei musicisti e dei loro committenti nella Napoli del Cinque e Seicento, in Musica e
cultura a Napoli dal XV al XIX secolo, a c. di L. Bianconi e R. Bossa, Olschki, Firenze
1983, pp. 61-77: 70-1.
«SÌ ALTE, DOLCE E MUSICAL PAROLE» 341
mo libro de la musica sopra di alcune canzoni del Petrarca, in Music of the Florentine Renais-
sance, vol. VII, a c. di F.A. D’Accone, American Institute of Musicology, s. l 1974. Il vo-
lume contiene quarantanove brani su testi del Petrarca e un cinquantesimo pezzo su
Che giova saettar di Bembo: quest’ultimo brano presenta requisiti stilistici e vicenda bi-
bliografica (venne pubblicato anche altrove con diversa e variabile attribuzione) atti a
farlo ritenere non opera di Rampollini, bensì adespoto riempitivo editoriale (cfr. per
questo D’ACCONE, Matteo Rampollini, p. 65, nota 1). La Musica di Rampollini sarebbe
dunque al 100% petrarchesca.
42
Cfr. D’ACCONE, Matteo Rampollini, pp. 73-7.
43
La dedica si legge in D’ACCONE, Matteo Rampollini, p. 101 s.; nella citata edizione del-
la musica la dedica è incomprensibilmente presente solo in traduzione inglese.
44
«Le composizioni del quale vi do mia fede che gli hanno acquistata una riputazione
meravigliosa, e massimo appresso a forestieri» (con ciò riferendosi, probabilmente, al
fatto che Il primo libro della musica venne pubblicato a Lione; cfr. D’ACCONE, Matteo
Rampollini, p. 80, nota 53.
«SÌ ALTE, DOLCE E MUSICAL PAROLE» 343
45
Anche il Ricci risulta dedicatario di libri madrigalistici convintamente petrarche-
schi: il Primo libro di madrigali a cinque del lucchese Niccolò Dorati (Venezia 1549) e il
Primo libro di madrigali a cinque e sei del volterrano Biagio Pesciolini (Venezia 1563).
46
Cfr. la bibliografia citata in nota 32.
47
Per l’uso delle alterazioni e dei segni di misura in Rampollini vd. D’ACCONE, Matteo
Rampollini, pp. 83-7.
344 FRANCO PIPERNO