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Prepping ed Emergenze

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IL PREPPER?
Il prepper è una persona che si prepara in modo attivo per affrontare situazioni di emergenza o disastri,
come catastrofi naturali, crisi economiche o eventi sociali destabilizzanti.
I prepper cercano di essere autosufficienti, accumulando cibo, acqua, attrezzature e competenze per
affrontare situazioni di crisi e garantire la sopravvivenza loro e delle loro famiglie.
Le caratteristiche dei preppers possono variare da individuo a individuo, con alcune persone che si
preparano solo per brevi blackout e altre che si preparano per eventi più gravi, come il collasso della
società.
C'è una differenza tra il prepping tradizionale nato più di 15 anni fa e il prepping di un italiano post
pandemia, come c'è differenza tra un prepper americano e uno italiano nel 2023.

Le differenze tra i preppers americani e quelli italiani possono essere influenzate da vari fattori
culturali, geografici e socio-economici. Ecco alcune differenze principali:

1. Cultura e Storia: Negli Stati Uniti, la cultura del prepping ha radici profonde nella storia del
pionierismo e nella tradizione di autosufficienza. Gli americani spesso hanno una mentalità più
individualista e una lunga tradizione di proprietà privata, che può influenzare la loro preparazione. In
Italia, la cultura e la storia nazionale possono avere un'impronta diversa sulla mentalità dei preppers.
2. Tipi di minacce: Le minacce che i preppers considerano possono variare in base al luogo. Negli Stati
Uniti, dove ci sono vaste regioni propense a disastri naturali come uragani, tornado e terremoti, la
preparazione per questi eventi è comune. In Italia, le minacce naturali principali potrebbero essere i
terremoti o le frane, mentre le minacce sociali o economiche potrebbero essere percepite in modo
diverso rispetto agli USA.
3. Normative e disponibilità di armi da fuoco: Negli Stati Uniti, il diritto di possedere armi da fuoco è
sancito dalla Seconda Emendamento della Costituzione, e molte famiglie americane includono armi da
fuoco nella loro preparazione. In Italia, le leggi sul possesso di armi da fuoco sono molto più restrittive,
il che può influenzare il tipo di preparazione che è possibile effettuare.
4. Risorse finanziarie: La disponibilità di risorse finanziarie può variare tra i preppers americani e
italiani. Negli Stati Uniti, dove la cultura del prepping è più diffusa, alcune persone possono avere più
risorse da dedicare alla preparazione. In Italia, la situazione economica di ciascun individuo può influire
sul livello di preparazione possibile.
5. Comunità e organizzazioni: Negli Stati Uniti, esistono numerose comunità e organizzazioni di
preppers che offrono supporto e risorse. In Italia, queste comunità potrebbero non essere altrettanto
diffuse o organizzate.

È importante notare che ci sono preppers in entrambi i paesi che si concentrano sulla preparazione per
una vasta gamma di scenari, e le differenze possono variare da persona a persona. La preparazione è una
risposta individuale alle circostanze e alle minacce percepite.

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Nel prepping qual'è la definizione di emergenza?
Nel contesto del prepping (preparazione per situazioni di emergenza o catastrofi), l'emergenza può
essere definita come una situazione straordinaria e improvvisa che richiede una risposta immediata
per garantire la sopravvivenza, la sicurezza e il benessere delle persone coinvolte. Questa
definizione è piuttosto ampia e può includere una vasta gamma di scenari, tra cui:

1. Catastrofi naturali: Queste includono terremoti, inondazioni, uragani, tempeste di neve,


incendi forestali, tsunami e altri eventi naturali che possono causare danni significativi e
mettere a rischio la vita umana.
2. Crisi di salute pubblica: Come pandemie, epidemie di malattie contagiose o altre
emergenze mediche su larga scala che possono mettere in pericolo la salute pubblica.
3. Crisi socio-economiche: Queste potrebbero includere crolli finanziari, iperinflazione,
disordini civili, scioperi, disoccupazione di massa o altre situazioni che possono avere un
impatto negativo sulla stabilità economica e sociale.
4. Minacce alla sicurezza: Come attacchi terroristici, atti di guerra, aggressioni armate,
saccheggi o altre minacce dirette alla sicurezza delle persone.
5. Perdita di servizi essenziali: Come interruzioni di corrente prolungate, interruzioni delle
forniture di acqua potabile o interruzioni delle comunicazioni che possono avere un impatto
significativo sulla vita quotidiana.
6. Eventi ambientali: Come incidenti nucleari, fuoriuscite chimiche o altre situazioni in cui
l'ambiente circostante diventa pericoloso.

In generale, il prepping riguarda la preparazione per una vasta gamma di emergenze, ed è


importante considerare diverse possibilità e scenari quando si pianifica la preparazione.

La preparazione prevede l'accumulo di risorse, la formazione, la pianificazione e la creazione di un


piano d'azione che possa essere adattato a situazioni di emergenza specifiche.

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Cos'è il grado di emergenza percepito (DEFCON) da ognuno di noi.
Come questo può influire sulla nostra vita e come comportarsi in caso di emergenza. C'è chi si affida
alle istituzioni (protezione civile, notiziari, IT-Alert) e chi non fidandosi più delle istituzioni cerca una
soluzione personale o di gruppo, atta a far fronte all'emergenza (è inclusa anche la fuga dal paese Italia,
Piano B).

Si può prendere in prestito il concetto di DEFCON per adattarlo ad


emergenze di tipo civile?
Il concetto di DEFCON (DEFense CONditon) è stato originariamente sviluppato dal Dipartimento della
Difesa degli Stati Uniti per indicare il livello di prontezza delle forze armate in caso di minaccia
militare. Tuttavia, l'idea di avere un sistema graduato di livelli di prontezza può essere applicata in
contesti civili per gestire e comunicare diversi livelli di emergenza.
Quando si adatta il concetto a situazioni civili, è necessario fare alcune modifiche e personalizzazioni
per riflettere meglio la natura delle emergenze civili. Ad esempio, potresti utilizzare un sistema di allerta
civile chiamato "CIVCON" (CIVilian CONdition) o un termine simile per indicare il livello di
preparazione o di emergenza in un contesto civile. E’ possibile, ad esempio, sviluppare un sistema
simile di livelli di emergenza civile per affrontare situazioni come disastri naturali, incidenti industriali,
pandemie, attacchi terroristici o altre crisi che richiedono una risposta coordinata da parte delle autorità
civili. Ogni livello potrebbe rappresentare una situazione diversa, con misure e azioni specifiche da
intraprendere a seconda della gravità dell'emergenza.
È importante progettare tale sistema con cura, coinvolgendo esperti in gestione delle emergenze, salute
pubblica, sicurezza civile e altre discipline pertinenti. Inoltre, è cruciale garantire una comunicazione
chiara e accurata al pubblico in modo che le persone possano comprendere i rischi e le azioni
raccomandate in base al livello di emergenza dichiarato.

Ecco alcune considerazioni su come potresti adattare il concetto di DEFCON per situazioni di
emergenza civile:

1. Definizione dei livelli di allerta: Definire chiaramente i diversi livelli di allerta in base alla
gravità dell'emergenza. Ad esempio, potresti avere un "CIVCON 5" per situazioni di
emergenza meno gravi e un "CIVCON 1" per situazioni di emergenza estreme o
catastrofiche.
2. Criteri di attivazione: Stabilire criteri chiari per l'attivazione di ciascun livello di allerta.
Questi criteri dovrebbero essere basati su indicatori specifici legati alla natura
dell'emergenza, come la scala del disastro, il numero di persone coinvolte o l'ampiezza
dell'impatto.
3. Comunicazione: Creare un sistema di comunicazione efficace per condividere informazioni
sulla situazione e sui livelli di allerta. Puoi utilizzare mezzi di comunicazione, come
messaggi di emergenza, sirene o avvisi via smartphone, radio CB o HAM Radio per
diffondere queste informazioni.
4. Piani di risposta: Collegare ciascun livello di allerta a piani di risposta specifici. Ad
esempio, un livello di allerta più elevato potrebbe attivare l'evacuazione di zone colpite o
l'attivazione di risorse di emergenza.
5. Monitoraggio e aggiornamenti: Assicurati di monitorare l’allerta costantemente e di avere
aggiornamenti regolari in base all'evolversi della situazione di emergenza.
6. Coinvolgimento delle reti locali: Collaborare strettamente con reti locali, regionali e statali
per garantire che il sistema di allerta sia coordinato e che le risposte siano efficaci.

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Mentre il DEFCON è specifico per il contesto militare, un sistema di allerta civile adattato può
essere utile per migliorare la preparazione e la risposta alle emergenze civili, garantendo una
comunicazione chiara e una pianificazione adeguata. La chiave è personalizzare il sistema per
soddisfare le esigenze specifiche delle situazioni di emergenza civile.

In definitiva, l'adattamento del concetto di DEFCON per emergenze di tipo civile è un'idea interessante
e potrebbe contribuire a migliorare la preparazione e la risposta alle crisi in ambito civile.

DEFCON 5
Allarme Blu: tempo di pace. Misure di Sicurezza mantenute al minimo ma efficienti ed operative (Il
piano B è pronto). Ognuno può seguire le proprie azioni quotidiane. Non ci sono minacce imminenti in
nessuna operazione eseguita.

DEFCON 4
Allarme Verde: tempo di pace. Misure di Sicurezza aumentate. Fare un controllo del piano B e qualche
simulazione. Ognuno può seguire le proprie azioni quotidiane. Non ci sono minacce imminenti in
nessuna operazione eseguita.

DEFCON 3
Allarme Giallo: tempo di emergenza dichiarata dal governo. Ognuno si attiva ad un livello di prontezza
superiore rispetto a quello richiesto in condizioni normali. Controllare se il piano B è eseguibile e in
quanto tempo (verificare sui siti le disponibilità di voli aerei e/o valutare altre forme possibili di
Bugging-OUT). Decidere giorno per giorno se attuare il piano B o attendere.

DEFCON 2
Allarme Rosso: tempo di guerra. Aumento di probabilità di una guerra nucleare.
Si deve essere in grado di uscire dal paese entro il tempo massimo di sei ore o nell’impossibilità, di
raggiungere un bunker noto. È previsto che il presidente si rivolga alla nazione, annunciando
un'imminente guerra.

DEFCON 1
Allarme nero: tempo di guerra. Guerra nucleare imminente o già in corso. Si deve essere già in un
bunker.

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Valgono anche in Italia i concetti di Bugging-IN e Bugging-OUT?
"Bugging-IN" si riferisce alla decisione di rimanere al proprio domicilio o luogo di residenza durante
una situazione di emergenza o crisi, prendendo precauzioni per garantire la sicurezza, la fornitura di
cibo, acqua e altre risorse necessarie. Questa strategia può includere il rafforzamento della sicurezza
della propria casa, l'accumulo di provviste e la pianificazione per possibili interruzioni dei servizi.

"Bugging-OUT" si riferisce alla decisione di lasciare il proprio domicilio o luogo di residenza e cercare
rifugio altrove durante una situazione di emergenza o crisi. Questa strategia prevede generalmente la
preparazione di un kit di sopravvivenza e la scelta di un luogo sicuro o di un rifugio alternativo dove
recarsi.

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"Bugging-In" o "Bugging-Out" durante un'emergerza

Bugging-In è migliore quando:

1. Tempesta o uragano: Se si avvicina una tempesta o un uragano, rimanere a casa potrebbe


essere la scelta migliore se la tua abitazione è ben costruita e protetta dagli agenti
atmosferici. È importante preparare scorte di cibo, acqua e forniture di emergenza in modo
da poter affrontare la tempesta senza dover evacuare.
2. Pandemia: Durante una pandemia come quella da COVID-19, rimanere a casa e praticare
l'isolamento sociale potrebbe essere il modo migliore per proteggere te stesso e gli altri.
Assicurati di avere sufficienti scorte di cibo e forniture per un periodo prolungato.
3. Blackout: Se si verifica un'interruzione di corrente a causa di un guasto o di un disastro
naturale, rimanere a casa potrebbe essere preferibile se hai una fonte di energia di backup,
come un generatore o pannelli solari, e sufficienti riserve di cibo e acqua per la durata
dell'interruzione.

Bugging-Out è migliore quando:

1. Incendio forestale: In caso di un incendio forestale in rapido sviluppo, è essenziale


evacuare immediatamente se le autorità locali lo consigliano. Rimanere potrebbe essere
pericoloso, e la priorità è la tua sicurezza.
2. Alluvione: Se il tuo territorio è inondato e l'acqua sta salendo rapidamente, lasciare l'area è
cruciale per evitare di essere intrappolato. Trova un terreno più elevato o un rifugio
temporaneo.
3. Evacuazione nucleare: In caso di minaccia nucleare, seguire le istruzioni delle autorità per
evacuare in un'area sicura, lontano dalla zona di pericolo.
4. Attacco terroristico: Se si verifica un attacco terroristico o una situazione di emergenza
grave in un'area urbana, potrebbe essere necessario evacuare per evitare pericoli immediati.
Avere un piano e un luogo di incontro prestabilito con la famiglia è vitale in queste
situazioni.

In sintesi, la scelta tra Bugging-In e Bugging-Out dipenderà dalla natura specifica dell'emergenza e
dalla tua situazione personale. La preparazione e la conoscenza delle condizioni locali sono
fondamentali per prendere la decisione giusta in un momento critico.

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Nel caso di crollo finanziario è più utile un bugging-in o out?
In caso di un crollo finanziario, la decisione tra "Bugging-In" e "Bugging-Out" dipenderà da vari
fattori, comprese le tue risorse finanziarie attuali, la stabilità del tuo ambiente e le tue capacità di
adattamento. Ecco alcune considerazioni:

Bugging-In potrebbe essere una scelta migliore quando:

1. Risorse finanziarie limitate: Se il crollo finanziario ha colpito duramente e hai risorse


finanziarie limitate, potresti non essere in grado di sostenere i costi di un'evacuazione o di
stabilirti altrove. In tal caso, potrebbe essere più sensato cercare di adattarsi alla situazione
rimanendo a casa.
2. Risorse di sopravvivenza: Se hai già accumulato riserve di cibo, acqua e altre forniture di
emergenza, potresti essere in grado di affrontare meglio il periodo turbolento rimanendo a
casa e facendo affidamento su queste risorse.
3. Rete di supporto locale: Se hai una forte rete di supporto di amici e familiari nella tua zona,
potresti preferire rimanere vicino a loro durante un crollo finanziario per condividere risorse
e assistenza reciproca.

Bugging-Out potrebbe essere una scelta migliore quando:

1. Instabilità grave: Se il crollo finanziario porta a una grave instabilità politica o sociale nella
tua area, potresti sentirti più sicuro evacuando in un luogo più stabile o sicuro.
2. Opportunità altrove: Se hai accesso a risorse finanziarie sufficienti per stabilirti altrove,
potresti considerare di trasferirti in un'area con un'economia più stabile o con opportunità di
lavoro migliori.
3. Minacce di violenza: Se il crollo finanziario ha scatenato tensioni sociali o violenza,
potrebbe essere più sicuro lasciare l'area e cercare un luogo più tranquillo e sicuro.

In generale, durante un crollo finanziario, è importante valutare attentamente la tua situazione


finanziaria, le risorse disponibili, la stabilità dell'ambiente circostante e le opportunità altrove prima
di prendere una decisione tra Bugging-In e Bugging-Out. Un piano ben pensato e flessibile potrebbe
essere la chiave per affrontare con successo una situazione così complessa.

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La decisione di un americano di fare bugging-out può essere diversa da quella di un
italiano, soprattutto per via delle differenze geografiche e politiche?
Sì, la decisione di "bugging-out" può variare significativamente tra un americano e un italiano, in gran
parte a causa delle differenze geografiche, culturali, politiche e socio-economiche tra i due paesi. Ecco
alcuni fattori da considerare:
1. Geografia e Clima: Gli Stati Uniti e l'Italia hanno geografie molto diverse. Gli Stati Uniti sono vasti
e variano dalle regioni desertiche a quelle montuose, costiere o rurali. L'Italia ha una geografia
diversificata, con montagne, coste e climi variabili. Queste differenze influiscono sulla tipologia di
minacce ambientali che potrebbero richiedere una decisione di "bugging-out", come uragani, incendi
boschivi, terremoti o inondazioni.
2. Rischi Specifici: I rischi ambientali, naturali e industriali che possono verificarsi variano da una
regione all'altra. Ciò può influenzare la percezione di pericolo e la necessità di abbandonare un'area. Ad
esempio, negli Stati Uniti, molte persone nelle zone a rischio di uragani potrebbero prendere in
considerazione il "bugging-out" in caso di avviso di tempesta, mentre in Italia potrebbe essere più
rilevante la preparazione per terremoti.
3. Cultura e Mentalità: La cultura di ciascun paese può influenzare la percezione dei pericoli e le
strategie di sopravvivenza. In alcuni casi, la mentalità collettiva potrebbe favorire l'idea di rimanere
vicini alla famiglia o alla comunità durante una crisi, mentre in altri casi potrebbe incoraggiare a cercare
sicurezza altrove.
4. Infrastrutture e Servizi: Le infrastrutture e i servizi disponibili in ciascun paese influenzeranno le
scelte di "bugging-out". Ad esempio, la qualità delle strade, dei mezzi di trasporto pubblico e degli
ospedali può influire sulla decisione di evacuare o rimanere.
5. Contesto Politico e Legale: Le leggi, le normative e il ruolo del governo in situazioni di emergenza
possono variare tra Stati Uniti e Italia. Questo potrebbe influenzare la fiducia delle persone nelle
istituzioni e nelle autorità, influenzando le loro decisioni di "bugging-out" o "bugging-in".
6. Livello di Preparazione Personale: Le abitudini e la cultura di preparazione personale possono
variare anche all'interno dei paesi. Alcune persone potrebbero essere più propense a pianificare in
anticipo e adottare misure di sicurezza, mentre altre potrebbero affidarsi maggiormente alle risorse
esterne.

In generale, le decisioni di "bugging-out" o "bugging-in" sono profondamente influenzate da una


combinazione di fattori individuali, culturali, geografici e situazionali. Ciò significa che le decisioni
potrebbero differire notevolmente tra persone di diversi paesi, anche considerando le differenze
politiche e geografiche.

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Criticità della mentalità prepper

Gli ultimi governi hanno usato "l"Emergenza" come metodo di governo e controllo delle masse andando
oltre il dibattito parlamentare.
Oggi non solo dobbiamo sopravvivere alle catastrofi naturali ma sempre di più alle emergenze inventate
per sopprimerci.

La mentalità prepper può avere vantaggi nel fornire un senso di sicurezza e capacità di affrontare
situazioni di emergenza. Tuttavia, presenta anche dei limiti e delle criticità che è importante considerare:

1. Eccessiva paranoia: Alcuni prepper possono cadere nell'eccessiva paranoia, temendo costantemente
il peggio e preparandosi per scenari estremi che potrebbero non verificarsi mai. Questo può portare a
uno stato mentale costantemente ansioso e a un isolamento sociale.
2. Costi finanziari ed emotivi: La preparazione avanzata può richiedere notevoli risorse finanziarie e di
tempo. Acquistare cibo a lunga conservazione, attrezzature specializzate e formazione può diventare
costoso, creando tensioni finanziarie e stress emotivo.
3. Isolamento sociale: A causa delle loro convinzioni, alcuni prepper possono allontanarsi dalla
famiglia e dagli amici che non condividono le stesse preoccupazioni. Questo può portare all'isolamento
sociale e alla perdita di reti di supporto importanti.
4. Mancanza di adattabilità: I prepper spesso si preparano per scenari specifici, ma potrebbero non
essere pronti ad affrontare situazioni inaspettate o diverse da quelle previste. La mancanza di adattabilità
potrebbe renderli vulnerabili in altre situazioni di emergenza.
5. Stigmatizzazione sociale: Alcune persone vedono i prepper come estremisti o fanatici, il che può
portare a pregiudizi sociali e alla stigmatizzazione.
6. Focus sulla sopravvivenza individuale: Mentre la preparazione è incentrata sulla sopravvivenza
individuale o familiare, può trascurare la necessità di collaborazione e solidarietà comunitaria in
situazioni di emergenza.
7. Mancanza di garanzia: Nonostante tutti gli sforzi di preparazione, non c'è alcuna garanzia che una
persona o una famiglia sopravvivrà a una catastrofe o a un collasso sociale. Questo può portare a una
sorta di ossessione per la preparazione che può essere poco sana.
8. Mancanza di attenzione alla salute personale: Un limite della mentalità prepper è che a volte si
concentra troppo sulla preparazione per eventi esterni, come catastrofi naturali o crisi sociali,
trascurando la salute personale. È importante riconoscere che la sopravvivenza non riguarda solo la
preparazione per situazioni estreme, ma anche il mantenimento di una buona salute fisica e mentale
nella vita quotidiana. 9. Eccessiva fiducia nelle istituzioni: Alcuni prepper potrebbero avere
un'eccessiva fiducia nelle istituzioni governative o nelle agenzie di soccorso, pensando che queste
organizzazioni saranno in grado di gestire qualsiasi emergenza. Tuttavia, la storia ha dimostrato che le
istituzioni possono fallire o essere sovraccaricate in situazioni di crisi, quindi è importante avere una
certa autonomia nella propria preparazione.
10. Mancanza di equilibrio: La preparazione estrema può portare a uno squilibrio nella vita di una
persona, causando ansia, isolamento sociale o dipendenza da oggetti di preparazione. È importante
trovare un equilibrio tra la preparazione per situazioni di emergenza e il mantenimento di una vita
quotidiana sana e soddisfacente.
11. Ottimismo eccessivo o pessimismo: Alcuni prepper possono avere un'ottimistica eccessiva riguardo
alle loro capacità di sopravvivenza o una visione pessimistica del futuro. Questo può influenzare
negativamente il loro comportamento e le loro decisioni.

In generale, la preparazione per situazioni di emergenza è una pratica saggia, ma è importante farlo in
modo equilibrato, tenendo conto sia della preparazione materiale che della salute personale e
mantenendo una visione realistica delle capacità delle istituzioni. Inoltre, essere in grado di adattarsi alle
situazioni in modo flessibile è fondamentale, poiché ogni emergenza è unica e può richiedere diverse
strategie di sopravvivenza.
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In sintesi, la mentalità prepper può essere utile per affrontare situazioni di emergenza, ma è importante
mantenerla equilibrata e adattabile, evitando eccessive paure o paranoie. Inoltre, è fondamentale
mantenere relazioni sociali sane e costruttive e considerare il benessere mentale e finanziario
nell'approccio alla preparazione.

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Piccolo riassunto dei termini usati nel prepping

1. Buggin-In: Questo termine fa riferimento alla decisione di rimanere al proprio attuale luogo di residenza
durante un'eventuale crisi o situazione di emergenza invece di evacuare. La strategia di "Buggin-In" implica
la preparazione del proprio domicilio affinché sia pronto ad affrontare l'emergenza, inclusi
approvvigionamenti di cibo, acqua, energia, attrezzature di sopravvivenza e sicurezza.

2. Buggin-Out: "Buggin-Out" è l'opposto della precedente strategia. Significa evacuare la propria area di
residenza quando si prevede o si verifica una minaccia imminente. Questa decisione può essere presa per
cercare un luogo più sicuro o, meglio, attrezzato per affrontare la situazione.

3. Bug-Out Bag (BOB): Una "Bug-Out Bag" è uno zaino preparato e pronto all'uso, progettato per essere
portato via rapidamente in caso di evacuazione. Questo zaino dovrebbe contenere elementi essenziali per la
sopravvivenza, come cibo, acqua, abbigliamento adatto, attrezzi multiuso, kit medico, strumenti per la
segnalazione e altri oggetti personali rilevanti.

4. Bug-Out Vehicle (BOV): Un "Bug-Out Vehicle" è un veicolo appositamente equipaggiato e pronto per
l'uso durante un'evacuazione. Può essere un'automobile, un camper, un fuoristrada, una casa mobile
autosufficiente (Motorhome o Expedition Trucks) o qualsiasi altro mezzo adatto a trasportare persone e
attrezzature in modo sicuro verso una destinazione predefinita.

5. Bug-Out Route (BOR): Percorso di fuga d'emergenza. Si tratta di una mappa con almeno due percorsi
chiaramente segnati che puoi seguire prima che arrivi il momento di lasciare la tua zona. (Dovresti esercitarti
percorrendo il percorso, cercando eventuali problemi lungo il tragitto e individuando luoghi in cui fermarti
per riparo, acqua o sostentamento).

6. Bug-Out Location (BOL): Una "Bug-Out Location" è un luogo specifico dove una persona o un gruppo
intendono andare durante un'evacuazione. Può essere una seconda casa, una proprietà rurale o un rifugio
appositamente creato. Questo luogo dovrebbe essere scelto attentamente in base alla sua accessibilità, risorse
disponibili e livello di sicurezza. Una BUG-OUT-LOCATION ottimale funziona OFF-GRID (indipendenza
elettrica, idrica e alimentare). Una piccola rete può permettere anche di affrontare piccole emergenze
mediche.

7. Bug-Out Country: Questo termine fa riferimento all'evacuazione da un'area urbana o da un paese a


un'altra nazione, di solito per sfuggire a situazioni di grave crisi, conflitto o disastri naturali. È un piano più
complesso e richiede una pianificazione accurata, inclusa la ricerca del paese di destinazione, la conoscenza
delle leggi e delle regolamentazioni dell'altro paese e la considerazione dei fattori culturali e linguistici.

8. "SHTF" è un acronimo che sta per "Shit Hits The Fan", che può essere tradotto in italiano come "La
merda colpisce la ventola". È un'espressione informale utilizzata per riferirsi a situazioni estreme o di
emergenza, in cui si verificano eventi catastrofici o caotici. Spesso viene utilizzata nel contesto della
preparazione per situazioni di crisi, come disastri naturali, eventi apocalittici, crisi finanziarie o sociali. In
sostanza, indica un momento in cui le cose si mettono molto male e si verificano eventi straordinariamente
negativi.

9. TEOTWAWKI (The End Of The World As We Know It - La Fine Del Mondo Come Lo Conosciamo) è
un termine utilizzato nel gergo survivalista. Si tratta di un concetto che si riferisce a un'ipotetica situazione in
cui la società collassa o viene sconvolta in modo significativo, portando a un cambiamento drastico nelle
condizioni di vita. Questo termine descrive ciò che potrebbe causare il collasso della società, nonché come
sopravvivere nel breve termine mentre la società inizia a crollare, e come prosperare nel lungo termine.

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Gli argomenti trattati includono la preparazione anticipata, l'autodifesa, consigli medici, come costruire
rifugi e una nuova casa, consigli sulla autosufficienza e anche la guida mentale ed emotiva necessaria
per affrontare l'esperienza più stressante che potrai mai avere. Viviamo in tempi precari e sempre più
persone stanno riconoscendo che la preparazione potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte nel
futuro molto prossimo.
Tutti questi termini riflettono strategie e piani di preparazione che le persone adottano per affrontare
situazioni di emergenza o crisi, consentendo loro di agire in modo tempestivo e organizzato per
garantire la propria sicurezza e sopravvivenza.

Alcuni libri:

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