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DI PROTEZIONE CIVILE
PREMESSA
METODO ADOTTATO E STRUTTURA DEL PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
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1. Premessa
Il piano di emergenza rappresenta uno strumento che raccoglie le attività
coordinate e le procedure da adottare per fronteggiare un evento calamitoso atteso e/o in
atto in un particolare territorio, sia esso di origine naturale o connesso all’attività
dell’uomo e rappresenta il supporto operativo al quale il Sindaco si riferisce per la
gestione dell'emergenza col massimo livello di efficacia.
Il piano si prefigge di garantire una risposta efficiente ed efficace mediante
l'impiego di risorse disponibili ad organizzare le prime operazioni di soccorso
favorendo il ritorno alle normali condizioni di vita.
Il presente documento è stato redatto ai sensi dell'art.15 comma 3 bis della Legge
225/1992, modificata alla Legge 100/2012, che individua il Comune quale Ente che
deve approvare il piano di emergenza comunale, in linea con i criteri e le modalità di
cui alle indicazioni operative adottate dal Dipartimento della protezione civile e dalla
giunta della Regione Campania.
Le finalità del piano di emergenza sono in generale le seguenti:
Fornire le direttive necessarie ad Enti e strutture di Protezione Civile da applicare
(prima, durante e dopo l’evento incidentale) per poter garantire un intervento
tempestivo su tutto il territorio del Comune;
Indicare le direttive di base di Enti e organi locali, quali Comuni e ASL, per la
redazione e la revisione dei propri piani di Protezione Civile, nell’ambito del
contesto territoriale, ispirata a criteri di omogeneità e uniformità;
Fornire al Sindaco le informazioni necessarie per informare e formare la
popolazione sulle reazioni e comportamenti da tenere in caso di un qualsiasi evento
incidentale che possa interessare il territorio comunale. Per perseguire efficacemente
gli scopi prefissati, è necessario individuare i ruoli degli Enti e delle organizzazioni
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preposti alla Protezione Civile, in modo che questi abbiano la possibilità di agire in
maniera tempestiva ed efficace.
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Collabora con il Presidente del Consiglio Presieduto dal Capo del E’ articolata in sezioni e svolge
dei Ministri nel: Dipartimento, assicura la attività consultiva, tecnico
Determinare le politiche di protezione direzione unitaria ed il scientifica e propositiva in materia
civile; coordinamento delle attività di di previsione e prevenzione delle
promuovere e coordinare le attività delle emergenza, stabilendo gli varie ipotesi di rischio.
amministrazioni centrali e periferiche dello interventi di tutte le Presieduta del Presidente del
stato delle regioni, delle province, dei amministrazioni e gli enti Consiglio dei Ministri, o dal
comuni, degli enti pubblici nazionali e interessati al soccorso. Ministro dell’Interno o da altro suo
territoriali e di ogni altra istituzione e E’ composto da tre delegato, è composta dal capo
organizzazione pubblica e privata presente rappresentanti del dipartimento, dipartimento, da esperti nei vari
sul territorio nazionale, finalizzate in rappresentante per ciascuna settori di rischio, da due esperti
all’integrità della vita, dei beni, degli delle strutture operative designati dall’agenzia per la
insediamenti e dell’ambiente dai danni o nazionali di cui all’art. 11 della protezione dell’ambiente e per i
dal pericolo di danni derivanti da calamità L. 225/92, non confluite nel servizi tecnici, da due esperti
naturali, da catastrofi o da altri grandi dipartimento e tenute a designati dalla conferenza
eventi che determinano situazioni di concorrere al soccorso, da due permanente per i rapporti fra lo
grande rischio. rappresentanti delle regioni e da stato e le regioni e le province
Nel comitato sono presenti i rappresentanti un rappresentante del comitato autonome, nonché da un
delle regioni e degli enti locali. nazionale del volontariato di rappresentante del comitato
E’ opportuno ricordare che le funzioni protezione civile. Possono essere nazionale del volontariato di
vanno esercitate attraverso intese nella invitati alle riunioni autorità protezione civile.
Conferenza unificata (art. 107 c. 2, D.L. regionali e locali di protezione I componenti che rappresentano, su
112/98). civile interessati a specifiche delega del Ministro competente, i
emergenze, nonché singoli Ministeri esplicano e
rappresentanti di altri enti o riassumono con poteri decisionali,
amministrazioni. tutte le facoltà e competenze in
ordine alle azioni da svolgere ai fini
di protezione civile, e
rappresentano, in seno al comitato,
l’amministrazione di appartenenza
nel suo complesso.
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COMPETENZE
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gli interventi necessari dandone immediata comunicazione alla SOUP (sala operativa
unificata permanente), alla sala operativa provinciale ed al Prefetto.
Qualora la calamità naturale o l’evento non possano essere fronteggiati con i
mezzi a disposizione del Comune, il Sindaco chiede l’intervento di altre forze e
strutture al Prefetto, che adotta i provvedimenti di competenza, coordinando i propri
interventi con quelli dell’autorità comunale di Protezione Civile.
La prima riposta ad una emergenza, qualunque sia la natura dell'evento
incidentale che la genera, è affidata alla struttura locale.
In relazione al tipo di evento calamitoso l'amministrazione comunale procede
eventualmente all'attivazione del Centro Operativo Comunale - C.O.C. dando
attuazione al Piano di Emergenza Comunale.
Se il comune non riesce a fronteggiare l’emergenza (evento di tipo b), su sua
richiesta interviene l’ufficio territoriale del Governo (Prefettura) e la Regione, che
attivano le risorse di cui dispongono. In caso di eventi di tipo c, su richiesta del Governo
/Regionale subentra il livello nazionale con l’eventuale dichiarazione dello stato di
emergenza.
A livello provinciale viene attivato il Centro Coordinamento dei Soccorsi C.C.S.
nel quale sono rappresentati tutti gli enti sul territorio.
Il modello prevede una sala operativa unica che da un lato provvede a diramare
quanto disposto dal CCS e dall’altro raccoglie i dati dei COM disseminati sul territorio.
Il Prefetto assume la Direzione dei servizi di emergenza coordinandosi con il
presidente della Regione Campania.
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A. PARTE GENERALE
A1 - DATI DI BASE
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- RISCHIO SISMICO
- RISCHIO INDUSTRIALE
- ALTRI RISCHI DI LIVELLO LOCALE
Tale fase consiste nel garantire un costante collegamento con tutti gli eventuali
Enti preposti al monitoraggio e si rende necessaria per organizzare la prima risposta
operativa di P.C., in funzione degli eventi attesi nel proprio territorio.
I lineamenti della pianificazione sono tutti quegli obiettivi che gli enti preposti
devono conseguire nell’ambito di una direzione unitaria dei servizi di emergenza.
La pianificazione può passare attraverso le seguenti fasi:
- Coordinamento operativo;
- Salvaguardia della Popolazione (art. 11 L. 225/92);
- Rapporti con le Istituzioni Locali per la continuità amministrativa e supporto alle
attività di emergenza. Ogni amministrazione deve supportare il Sindaco nelle
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Una volta definiti gli scenari di rischio ed individuati gli obiettivi (lineamenti)
della pianificazione, viene delineato il modello di intervento. Questo consiste nello
strutturare uno schema attraverso il quale vengono stabiliti i compiti da espletare nelle
varie fasi di intervento e le strutture, gli uomini e le risorse disponibili per fronteggiare
l’evento.
Il modello di intervento si differenzia sulla base del tipo di rischio da affrontare e
della gravità della situazione, per cui saranno indicate, per le varie fasi, le procedure
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PARTE SECONDA
IL COMUNE DI SAN NICOLA LA STRADA
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Il territorio comunale risulta poi attraversato da viale Carlo III e per un tratto
periferico ad EST dall’autostrada A1.
Lo sviluppo del tessuto urbano non è stato uniforme: ha avuto un rallentamento
lungo la via Appia verso Maddaloni e lungo il prolungamento da via XX Settembre a
Via De Gasperi per la presenza di Viale Carlo III mentre via Santa Croce e via
Bronzetti dirette l'una verso Caserta e l'altra verso San Marco Evangelista, hanno
raggiunto i confini del territorio comunale creando un unico tessuto urbano, senza
soluzione di continuità, con i centri vicini.
La forma stellare si e mantenuta pressoché inalterata fino ai primi anni '70, quando
l'incremento demografico e il connesso rilevante sviluppo edilizio ha generato un
processo di evoluzione della struttura urbana. La nuova edilizia si è sviluppata intorno a
due assi centrali ortogonali colleganti l'uno via XX Settembre con via Cairoli e l'altro
via Bronzetti con il Largo Rotonda. Alla vecchia cortina edilizia di via Appia, Piazza
Parrocchia, Piazza Municipio e via Santa Croce, si è aggiunta poi un'ulteriore
edificazione verso nord (al confine con la città di Caserta) che ha interessato la zona tra
via Santa Croce e via Leonardo da Vinci, e tra via Appia e via De Curtis.
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Andamento demografico della popolazione residente nel comune di San Nicola la Strada dal 2001 al
2013. Grafici e statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno.
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Totale 9.256 11.318 1.242 290 10.923 49,4% 11.183 50,6% 22.106
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Alunni
Grado Classi Ins. Alunni Alunni DSA Indirizzo Telefono/mail
D.A.
Scuola superiore di
secondo grado 0823-457198
Liceo Scientifico Piazza E-
“A. Diaz" Municipio mail: ceps010007
Sezione staccata della @istruzione.it
sede di Caserta
Istituto comprensivo
Tel: 0823-452954
Capol. D. D. -
FAX: 0823-
Dir. prof. Antonia
Viale Italia, 52- 458147
Mazzarella 21 458 9 8
54 ceic86700d@pec.i
Plesso Mazzini
struzione.it
Scuola secondaria di
primo grado
Istituto comprensivo
Capol. D. D.
8 19 155 4 Via Milano tel. 0823.457980
Plesso via Milano
Scuola dell'infanzia
2
Istituto comprensivo 5 103
Capol. D. D.
Plesso viale Europa
Viale Europa, Tel: 0823-422239
Scuola dell'infanzia 12
……… 13
------------------ ------ --------
.
Plesso Nicholas Green
Scuola primaria 25 458 2
14
Istituto Comprensivo E.
De Filippo-DD2 Tel. 0823-457517
Via G. Ungaretti 42 + ceic88600v@pec.i
Via G.
Dirigente: Dott.ssa 9 268 15 struzione.it
Ungaretti, 2
Raffaela D’Isando amm
Scuola primaria di primo
grado
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Istituto Comprensivo E.
De Filippo-DD2
Plesso Speranzas: Tel. 0823/459850
Scuola secondaria di Via F.
primo grado Evangelista
18 +
-------------------- 55 0 --------------------
1
Scuola primaria Tel. 0823/414871
Tel. 0823/326698
Istituto Comprensivo E.
De Filippo-DD2
38 +
Plesso Einaudi
3 342 4 Via L. Einaudi.
Scuola primaria
------------------------
----------------
-----
Scuola dell'infanzia
Tel. 0823/326698
Istituto Comprensivo E.
De Filippo-DD2 10 +
63 2
Plesso G. Rossini 2
via IV
Scuola dell'Infanzia Tel. 0823/451602
Novembre
Istituto Comprensivo E.
De Filippo-DD2 8+
43 2 via G. Leone Tel. 0823/452369
Plesso Rossella 2
Scuola dell'Infanzia
SCUOLE PRIVATE
Scuola privata Bambini
Al Centro - Scuola
Via Ss. Cosma Telefono:
materna (dell'infanzia) -
E Damiano, 9 - 0823 /1704401;
Paritaria
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Hotel
Nome Indirizzo Camere Letti Tel. X Y
Hotel pisani Viale Carlo III, 166 97 0823421204 41.045820 14.323789
Hotel city, 81 Viale Carlo III 0823.450106 41.039172 14.324623
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Farmacia Comunale Via Le Taglie 11/13 Tel. 0823 459147 41.048694 14.340871
INCO Farma spa
Farmacia Antonone Dott.ssa Via Milano, 54 Tel. 0823 457403 41.0499671 14.330460
Antonone Itala
Farmacia Trotta Via XX Settembre, 26 Tel. 0823 424144 41.054246 14.330642
Dr. Trotta Mario
Farmacia San Nicola Via Leonardo Da Vinci, 75 Tel. 0823 452373 41.056312 14.336957
Dr. De Matteis Mariano
Farmacia De Carlo V.le Carlo III Piazza Matilde Serao Tel. 0823 424430 41.045830 14.325736
Dott.ssa De Carlo Giovanna
Farmacia Sorrentino Largo Rotonda Tel. 0823421505 41050363 14326522
Dr. Antonio
ELENCO MEDICI DI BASE
Titolare Indirizzo Telefono
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Chirurgia generale 14 / 2
Diagnostica per immagini / / /
Laboratorio analisi / / /
Oculistica 1 1 6
Otorinolaringoiatra 2 3 4
Ortopedia 12 / 2
Medicina interna 20 2 /
Pneumologia 6 2 /
Medicina Interna 16 4 /
Pronto soccorso / / /
Sert / / /
Ambulatorio / / /
polispecialistici
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6. Il Comune
Il Sindaco del Comune di San Nicola la Strada è:
L’AVV. VITO MAROTTA
Che opera presso la Sede di Piazza Municipio 1
Tel.0823427200 - Fax 0823427212
E-MAIL: protocollo@comune.sannicolalastrada.ce.it
PEC: comune.sannicolalastrada@asmepec.it
L’amministrazione comunale è così strutturata:
6.1.1. Giunta
FIGURA /ENTE REFERENTE INDIRIZZO TEL.
Sindaco Marotta vito
Assessore con delega ai lavori Megaro Antonio
Pubblici
(Vice Sindaco)
Assessore Cultura delega della Natale Maria
pubblica Istruzione, cultura e
spettacolo, tradizioni popolari,
rapporti con le associazioni
culturali e di tutela dei diritti
umani;
Assessore con delega di igiene Sortino Domenico
urbana, ambiente e politiche
sociali;
Assessore con delega delle Tramontano Maria
politiche territoriali, viabilità,
innovazioni tecnologiche,
contenzioso;
Assessore con delega di Mazzarella Vincenzo Via Petrarca, 5 San Nicola la 0823.459212
urbanistica, turismo ed arte; Strada 366.6708873
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Area 1
Affari generali – Istituzionali – Servizi Sociali – Commercio – Servizi Demografici.
UFFICIO 7 UFFICIO 8 UFFICIO 9 UFFICIO 10 UFFICIO 11 UFFICIO 12
Unità
Commercio informatica
Gestione del Elettorale
Sviluppo Tras. Anagrafe Stato civile
personale statistica
economico Anticorruzione
Controlli
Maiello Nicola Nigro Francesco Cavaso Michele D’Auria M. D’Andrea Vasta Carmela
Mennella Luisa Fasulo A. M Rosaria Saveria Marrone
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Area II
Finanze e Tributi
UFFICIO 1 UFFICIO 2 UFFICIO 3 UFFICIO 4
Ragioneria, Gestione contabile, Tributi ed entrate extra- Altre entrate
Bilancio, Economato, tributarie Acquedotto
Programmazione Provveditorato
economica
Feola Giovanni Feola M. Giovanna Molinaro Nicola Truppa Concetta
Gambardella Espedita Battaglia Nicola Cecere Domenico
Tritone Alessandra Veccia Filomena
Area III
Legale, contenzioso e depenalizzazione
UFFICIO I
Legale contenzioso e depenalizzazione
Terracciano Giuseppe
Gentile Francesco
Area IV
Polizia locale e protezione civile
UNITA’ DI CONTROLLO UNITA’ DI CONTROLLO UNITA’ DI CONTROLLO UNITA’ DI
1 2 3 CONTROLLO 4
Comando Polizia stradale Territoriale e Servizi Polizia amm.va e affari
Viabilità speciali commerciali
Tiscione Raffaele Farbotti Giuseppe Minutolo Antonio D’Andrea Pietro
Foschi Angela Bernardo Stefano Vermiglio Edoardo
Razzano Anna Ferrante Giovanni Giammarino Franco
Motta Antonio
Marcellinaro Giovanna
Iannone Pasqualina
Russo Eduardo
Area V
Tecnica
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Area V
Tecnica
UFFICIO 7 UFFICIO 8 UFFICIO 1 UFFICIO 2 UFFICIO 3
URB URB URB
Pianificazione
Controllo
urbanistica,
Attività edilizia
Gestione del
Gare ed appalti Demanio e repressione
territorio, SUAP
Contratti Patrimonio Abusivismo
Sportello unico,
edilizio
Edilizia pubblica
Condono
e privata
Mastroianni Acheo Filomena Vaccari Mario Gravina Perrotta
Giovanni Giuseppe Gioacchino
Amoroso Fusco Nicola
Angela
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Funzione 2
Dott.ssa M. Papa Funzioni 3-9
Funzioni 1 - 5 Dott.ssa
Arch. G. Biondi A. Pasquariello
UNITA’ LOCALE
Funzione 4 C.O.C. Funzione 6
Dott. G. Perrotta Comune di San Nicola l. s. Ing. M. Gionti
Funzione 7 Funzione 8
Dott. M. Orlando Sig. M. Cavaso
Coordinamento
Dott. Ciro De Maio
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civile, che non sono solo attività proprie ed esclusive di un Ufficio Tecnico ma
dovranno coinvolgere il maggior numero di persone preposte e preparate ad espletare
con serietà e disponibilità particolari compiti prestabiliti.
Pertanto, tramite l’attività dei responsabili delle funzioni di supporto si avrà la
possibilità di tenere sempre aggiornato ed efficiente il piano di emergenza.
Il Centro Operativo Comunale rappresenta quindi un organo attraverso il quale il
Sindaco potrà conoscere, in ogni momento e per ogni funzione di supporto, le risorse a
disposizione (sia proprie, sia fornite da altre Amministrazioni Pubbliche), delegando ai
singoli responsabili delle funzioni di supporto il controllo e l’aggiornamento dei dati
nell’ambito del piano di emergenza.
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funzioni del servizio meteorologico operativo regionale previsto dall’articolo 111 del
d.lgs. 31 marzo 1998, n. 112.
Per le finalità di protezione civile la Regione si è dotata di un Centro
Assistenziale di Pronto Intervento (CAPI), nel quale sono custoditi e mantenuti in
efficienza materiali e mezzi per gli interventi di emergenza. Le procedure e le specifiche
indicazioni per la gestione e l’uso dei materiali e dei mezzi di pronto intervento sono
individuate nel piano regionale per gli interventi di emergenza.
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di tipo c.
Nel caso di crisi determinata dal verificarsi o dall’imminenza di eventi o
situazioni di emergenza di particolare rilevanza, viene costituito il Centro Operativo
Regionale (COR), quale struttura di emergenza con compiti di raccordo,
coordinamento e consulenza; esso è convocato dal Presidente della Giunta regionale, o
dal dirigente della struttura regionale di protezione civile, qualora delegato. La
composizione e le funzioni del COR sono fissate dai piani operativi regionali per gli
interventi di emergenza, secondo le differenti tipologie di evento.
Viene costituito presso ogni Ufficio Territoriale del Governo (ex prefetture) una
volta accertata la sussistenza di una situazione di pubblica calamità. Rappresenta il
massimo organo di coordinamento delle attività di protezione civile a livello
provinciale. Insediato in una sala attrezzata con apparecchi telefonici, telematici e radio
ricetrasmittenti (Sala Operativa Integrata) è composto dai responsabili di tutte le
strutture operative presenti sul territorio provinciale.
I compiti del C.C.S. consistono nell’individuazione delle strategie e delle
operatività di intervento necessarie al superamento dell’emergenza attraverso il
coordinamento dei Centri Operativi Misti.
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MODELLO
DI INTERVENTO
Fase di preallarme
Fase di allarme
Cessato allarme
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MODELLO D’INTERVENTO
SCHEMA 1 – ES: RISCHIO IDROGEOLOGICO.
EMERGENZA
RESPONSABILE
U.T.C.
Unità Tecnica Comunale
1° CASO 2° CASO
Con l’aggravarsi della situazione o la persistenza
L’evento può essere fronteggiato con le della stessa, non più fronteggiabile dal singolo
risorse comunali, anche attraverso comune, il Sindaco o il responsabile dell’U.T.C.
l’intervento di ditte private o uomini dei ALLERTA
Servizi Essenziali: Regione
L’emergenza viene gestita unicamente dal Prefettura
Comune nella persona del Sindaco, del Provincia
Responsabile dell’U.T.C. e/o del C.O.C. Vigili del Fuoco
le Unità Tecniche locali
Servizi Essenziali (Enel, acqua, gas...)
Forze dell’Ordine
Volontari
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SCHEMA 2
(Rischio sismico o evento imprevisto)
EMERGENZA
ATTIVA INFORMA
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situazione in generale, oppure nel caso di stazionamento della situazione non più
fronteggiabile con le sole risorse comunali, il Sindaco dichiara lo Stato di Allarme,
con comunicazione scritta al Presidente della Giunta Regionale, al Presidente della
Provincia, al Prefetto e al Dipartimento della Protezione Civile.
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Nel caso esista un piano di evacuazione per il dopo terremoto, è necessario essere
pronti ad eseguire la parte di propria competenza. In caso di inesistenza di questo piano
è opportuno individuare un luogo aperto ma lontano da spiagge (nel caso di coste
soggette a maremoto) in cui ritrovarsi con la famiglia, cercando di determinare il
percorso più aperto e meno pericoloso per raggiungerlo. Prima di un terremoto è infine
opportuno individuare le autorità responsabili dall’emergenza e le fonti di informazione
attendibili:
- conoscere l’ubicazione degli ospedali e dei percorsi migliori per raggiungerli;
- fissare bene alle pareti scaffali e mobili pesanti, nonché scaldabagni e caldaie a
gas;
- avere accanto al telefono i numeri per chiamare ambulanza, medico, vigili del
fuoco;
- sapere dove sono ubicati gli interruttori centrali di acqua, luce e gas, e saperli
manovrare.
La scossa sismica di per sé non costituisce una minaccia per la sicurezza delle
persone: non è reale il pericolo dell’aprirsi di voragini che "inghiottono" persone e cose.
Ciò che provoca vittime durante un terremoto, è principalmente il crollo di edifici, o di
parte di essi; inoltre costituisce una grave minaccia per l’incolumità anche la caduta
delle suppellettili, ed alcuni fenomeni collegati, quali incendi ed esplosioni dovute a
perdite di gas, rovesciamento di serbatoi.
Bisogna dunque avere un’idea ben chiara di quali sono i luoghi sicuri all’interno
di un edificio o all’esterno. Durante il terremoto non si ha poi realmente tempo neppure
per "riordinare le idee". Una scossa, anche se sembra che duri un’eternità, può al
massimo protrarsi per poco più di un minuto e gli intervalli fra le scosse possono essere
di pochi secondi.
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Dal punto di vista dei danni che si producono immediatamente, in genere ci si può
attendere che il peggio sia passato. Inizia tuttavia una fase in cui l’entità del disastro può
essere ancora ridotta, velocizzando i soccorsi ai feriti e cercando di creare le condizioni
meno disagiate per la sopravvivenza.
E’ opportuno contribuire a posare tende e roulotte in luoghi non minacciati da
frane, smottamenti, o dove si possono verificare allagamenti, ed inoltre, laddove non
esistano, si organizzino punti di raccolta e di coordinamento, in modo da favorire una
distribuzione equa e razionale dei generi di soccorso.
Molta parte del buon esito delle operazioni di questa fase dipende dalla capacità
di organizzazione spontanea delle popolazioni colpite, senza limitarsi a contare
totalmente e passivamente sui soccorsi in arrivo.
Un atteggiamento attivo favorisce l’efficacia dei soccorsi stessi.
In generale, i problemi del dopo terremoto sono molti e molto complessi, per
risolverli è necessario un grosso sforzo delle popolazioni e delle autorità competenti.
Questo sforzo comune non può essere circoscritto e limitato ai periodi di emergenza ma
deve essere un impegno costante.
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Specifiche pubblicazioni;
Convegni;
Volantinaggio e affissioni;
Emittenti radio locali;
Emittenti radiotelevisive.
Le misure previste dal presente Piano di emergenza, inteso come risposta del
Sistema di Protezione Civile, dovranno essere illustrate alla popolazione nelle forme di
cui al precedente punto.
Nel periodo di intervento la popolazione sarà mantenuta costantemente informata
sulle attività di emergenza in corso disposte dal Centro Operativo Comunale, sugli
eventi e sulle previsioni meteo pluviometriche, nonché sulle norme comportamentali da
adottare per agevolare le operazioni di soccorso.
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10.3. Esercitazioni
Le esercitazioni rappresentano un mezzo fondamentale per garantire l’efficacia
del Piano, al fine di tenere aggiornate le conoscenze del territorio, di verificare
l’adeguatezza delle risorse (uomini e mezzi) e la validità del modello di intervento si
ritiene opportuno simulare situazioni di emergenza, che potranno coinvolgere gli organi
direttivi o anche la popolazione studentesca.
Inoltre sarebbe utile prevedere attività addestrative e corsi, organizzati
dall’Autorità comunale d’intesa con gli enti operanti su territorio, per la formazione dei
componenti della squadra comunale di protezione civile.
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PARTE TERZA
SCENARI DI RISCHIO E PIANIFICAZIONE DEGLI
INTERVENTI
Rischio Sismico
Rischio Industriale
Individuazione delle Aree di Protezione Civile
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12.Rischio sismico
12.1. Premessa
Il rischio sismico, determinato dalla combinazione della pericolosità, della
vulnerabilità e dell’esposizione, è la misura dei danni attesi in un dato intervallo di
tempo, in base al tipo di sismicità, di resistenza delle costruzioni e di antropizzazione
(natura, qualità e quantità dei beni esposti).
I terremoti sono fenomeni che avvengono senza possibilità di preannuncio e
pertanto il piano di emergenza riguarderà solo la fase di allarme per interventi post-
evento.
La gestione del post-evento è coordinata dal Dipartimento Nazionale di
Protezione Civile se, per energia rilasciata e livello d’impatto sul territorio, l’evento
s’inquadra in un’emergenza di livello nazionale. In caso contrario sarà coordinata dalla
Regione. In entrambi i casi, il Comune colpito dal sisma dovrà attivarsi secondo le linee
d’indirizzo previste dal Piano.
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12.1.1. Introduzione
La metodologia di calcolo è così sintetizzabile: dati un valore di intensità attesa
in ogni singolo capoluogo comunale e uno scenario di danno possibile per le diverse
intensità, il dimensionamento delle aree deve essere calcolato in termini di numero di
abitanti residenti negli edifici che - in caso di risentimento dell’intensità attesa -
potrebbero aver subito danni gravi.
Tale studio ha permesso di calcolare la pericolosità con metodologie consolidate
utilizzando per quanto possibile le storie sismiche locali che, nel caso della Campania,
offrono un ragguardevole numero di informazioni;
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Classificazione sismica 2015 per comune Aggiornata a marzo 2015 fonte: Dipartimento di protezione civile
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I[MCS] Data Ax Np Mw
6 1980 11 23 18:34
Irpinia-Basilicata 1394 6.89 ±0
4 1990 05 05 07:21
Potentino 1374 5.80 ±0.09
2 1991 05 26 12:26
Potentino 597 5.11 ±0.09
NF 1997 03 19 23:10
Matese 284 4.55 ±0.09
3 1997 10 14 15:23
Appennino umbro-marchigiano 786 5.65 ±0.09
4 2002 11 01 15:09
Subapp. Dauno 645 5.72 ±0.09
NF 2003 06 01 15:45
Molise 516 4.50 ±0.09
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AREE DI AMMASSAMENTO
Indirizzo X Y
via Alessandro Pertini, 22 41.042999 14.327395
_________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________
Area Indirizzo X Y
2 Area Campo Sportivo A., 41.057019 14.338524
Clemente
_________________________________________________________________________________________
Area Indirizzo X, Y
3 Area Verde - via Genova e via Cosenza 41.051945 14.328953
_________________________________________________________________________________________
Area Indirizzo X, Y
4 Area Verde in via Torino,22 41.050102 14.329007
_________________________________________________________________________________________
Area Indirizzo X, Y
5 Galoppatoio Viale Carlo III 41.054594 14.325280
_________________________________________________________________________________________
Area Indirizzo X, Y
6 Largo Rotonda 41.051022, 14.324698
_________________________________________________________________________________________
Area Indirizzo X, Y
7 Campo sportivo CIAPI 41.045342 14.327947
_________________________________________________________________________________________
Area Indirizzo X, Y
8 Campo sportivo via Fermi 41.044574 14.331367
_________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________
e sicure dai rischi di esondazione e dai dissesti idrogeologici. Per questi motivi, non
esistendo aree già predisposte per allestire tendopoli, a tale scopo spesso vengono
impiegate le aree sportive, già dotate di servizi essenziali e recinzione e con
caratteristiche morfologiche favorevoli.
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AREE DI ACCOGLIENZA
Struttura Indirizzo X. Y
Campo sportivo A. Clemente Via Luigi D'Andrea, 6 41.056939, 14.338506
_________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________
6
1
ZONA SERVIZI
dim.12x2,50
6
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94.00 ÷
Piano di Emergenza Comunale
Anno 2015 Ver. 1.0
(3,00)
SOLUZIONE 3 -n° 144 tende del tipo ministeriale (dim. 5.00x 5.00) disposte in n°12
blocchi, formati ciascuno da 12 tende disposte in n°2 file da 6 tende per
ciascuna fila. Totale persone sinistrate ospitate n° 574 (considerando n°4
persone per tende)
(3,00)
ZONA SERVIZI
1
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_________________________________________________________________________________________
occasioni precedenti, al fine di fornire una “linea guida di emergenza”, che può
costituire una utile indicazione per le amministrazioni locali che vorranno
affrontare preventivamente il problema dell’assistenza alla popolazione in caso di
evento.
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Insediamento
abitativo di Annifo.
Esempio di
progettazione a “corte”
a sei moduli
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Per tale settore è prevista l’attivazione delle Funzioni n° 2 (sanita, assistenza sociale, 3
(volontariato) e 9 (assistenza alla popolazione)
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13.Rischio Industriale
13.1. Premessa
Uno scenario di rischio che potrebbe interessare il territorio comunale di San
Nicola la Strada è quello del rischio industriale; l’uso industriale di sostanze chimiche
può originare incidenti con possibili conseguenze sia all’interno che all’esterno delle
aree produttive, quali: scoppio di serbatoi, rottura di contenitori o tubazioni, dispersione
di sostanze tossiche, accensione di una miscela ed eventi indotti causati da agenti
esterni quali un fulmine, un sisma, un’inondazione ecc….
Le conseguenze associate ai diversi eventi possono essere:
- Incendio: comporta fiamme, produzione di calore, sviluppo di prodotti di
combustione (gas tossici, gas corrosivi);
- Esplosione: comporta onde di pressione, proiettili, calore, sviluppo di gas
tossici o corrosivi
- Rilascio di sostanze tossiche: concentrazione pericolosa in aria o in acqua,
inquinamento ambientale, pericoloso per la popolazione e per la fauna.
Un’azienda è classificata a rischio di incidente rilevante se fa utilizzo di sostanze
pericolose.
All’interno dell’area industriale di San Nicola la Strada al momento non sono
presenti attività produttive a rischio di incidente rilevante così come definite dal D.lgs.
n° 105 del 26 Giugno 2015. Pur tuttavia si è ritenuto opportuno riportare nel presente
documento una linea guida da seguire in occasione di un incidente che dovesse
interessare una azienda che impiega sostanze pericolosa.
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13.2. La Legge
La legislatura italiana regolamenta tutta una serie di attività all’interno delle
industrie con norme atte a conoscere, valutare, eliminare e prevenire tutti i possibili
rischi che possono verificarsi riducendone le conseguenze. In particolare, le aziende
che, per le proprie caratteristiche, possono dar luogo ad eventi incidentali di notevole
entità, sono obbligate a comunicare alle autorità competenti una scheda, al fine di
informare la popolazione circa i possibili rischi, le precauzioni ed i comportamenti da
adottare in tali evenienze.
La normativa di riferimento è il Decreto Legislativo n° 105 del 26 Giugno 2015.
Il nuovo D.lgs. si applica agli stabilimenti in cui sono presenti sostanze pericolose
in quantità superiori o uguali a quelle indicate dalla normativa. Viene definito incidente
rilevante un evento quale un’emissione, un incendio o un’esplosione di grande entità,
dovuto a sviluppi incontrollati che si verificano durante l’attività di uno degli
stabilimenti e che dia luogo ad un pericolo grave, immediato o differito per la salute
umana o per l’ambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento e in cui
intervengano una o più sostanze pericolose.
Di seguito si riportano i passi di maggiore interesse per ciò che concerne gli
obblighi che dovranno farsi carico in prima persona gli stabilimenti per la gestione del
rischio e i compiti che il Comune ha nei confronti della cittadinanza per le informazioni
da fornire circa le misure di sicurezza e le procedure da seguire in caso di incidente
rilevante.
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Il Sindaco inoltre:
- Comunica le disposizioni alle funzioni;
- Dirama le comunicazioni a tutto il personale, assicurandosi della messa in sicurezza
degli operatori delle fasi precedenti;
- Gestisce le procedure di evacuazione.
Il Sindaco attiva anche le seguenti funzioni di supporto:
Funzione tecnico scientifica:
- Interrompe tutte le attività di ricognizione delle strutture tecniche comunali, della
P.M. e del volontariato e verifica il rientro di tutto il personale impiegato;
- Mantiene i contatti con i servizi sanità, assistenza sociale, veterinaria;
- Attiva il piano disastri dell’Azienda Ospedaliera competente per territorio;
- Coordina le operazioni di evacuazione dei disabili con i volontari;
- Verifica il rientro di tutto il personale impiegato.
Il Responsabile dell’UTC:
- Dispone l’interruzione delle attività del personale comunale e delle ditte impiegate e
ne verifica il rientro del personale;
- Si tiene in contatto con il C.O.C. per qualunque ulteriore necessità.
Il Responsabile della Funzione Volontariato:
- Al termine delle operazioni di evacuazione verifica il rientro di tutto il personale
attivato eccetto quello dislocato presso le aree di accoglienza e di ammassamento;
- Predispone squadre di volontari per eventuali operazioni di soccorso.
Il Responsabile del Funzione Materiale e Mezzi:
- Dispone e verifica il rientro di tutto il personale impiegato nelle fasi precedenti, in
attesa di nuove disposizioni;
- Mantiene i contatti con le ditte allertate e/o inviate in attesa di nuove disposizioni.
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Volontariato:
- Invia i volontari presso i presidi per agevolare il rientro della popolazione nelle
abitazioni;
- Organizza le squadre di volontari per le attivazioni decise con le altre funzioni
Materiali e mezzi:
- Dispone i ritiro dei materiale e dei mezzi inviati;
Servizi essenziali:
- Provvede al ripristino dell’erogazione dei servizi essenziali e le verifiche sulla
funzionalità degli impianti.
Censimento danni a persone e cose:
- Dispone i sopralluoghi per il rilevamento di eventuali danni.
Strutture operative locali:
- Dispone la riapertura dell’intero territorio mediante la disattivazione dei cancelli dei
tratti stradali interessati;
- Comunica alla popolazione le disposizioni del Sindaco in collaborazione con il
Volontariato;
- Provvede al riposizionamento delle pattuglie nei presidi per vigilare sul corretto
rientro della popolazione nell’abitato;
- Provvede al trasferimento della popolazione delle aree di ricovero nelle rispettive
abitazioni;
- Provvede a tenere informato il Sindaco.
Assistenza alla popolazione:
- Verifica l’avvenuto rientro della popolazione segnalando eventuali assenze.
Infine la Segreteria generale predispone gli atti e le ordinanze necessarie alla
gestione della fase d’interesse.
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13.15. Cancelli
Le Forze dell’Ordine istituiranno, posti di blocco denominati cancelli, allo
scopo di regolamentare la circolazione in entrata e uscita dalle zone a rischio.
I cancelli sono indicati nella Tav. I di seguito allegata.
13.17. Telecomunicazioni
Allo scopo di assicurare una comunicazione continua e costante da e per il
C.O.C., si dovranno prevedere presidi di radioamatori volontari, presso ogni punto di
raccolta e d’accoglienza. Il referente, di concerto con i responsabili delle società
erogatrici dei servizi di telecomunicazioni, coordina le attività per garantire il
funzionamento delle comunicazioni.
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_________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________
Il Sindaco Avvisa:
Sala Operativa della Protezione Civile della Regione Campania;
Prefettura di Caserta;
Provincia di Caserta;
A.S.L. CE1 .
Principali gestori dei servizi essenziali (luce, acqua, gas);
Associazioni di volontariato;
Ditte esterne (se necessario);
La popolazione (se necessario).
Il responsabile del C.O.C.
Attiva:
La Funzione n° 3: Volontariato,
La Funzione n° 5: Strutture Essenziali e Attività Scolastiche;
Verifica la gravità e l’evoluzione del fenomeno inviando nella zona una squadra
comunale o un gruppo di volontari, con idonea apparecchiatura per garantire i
collegamenti, per un sopralluogo onde accertare la reale entità del dissesto, stabilire
le prime necessità e riferire in tempo reale al C.O.C..
Alla fine delle procedure, dopo un’attenta valutazione, a seconda delle
circostanze, si dispone il mantenimento o la cessazione della fase di preallarme, mentre
l’eventuale raggiungimento della successiva soglia determinerà l’inizio della fase di
allarme.
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_________________________________________________________________________________________
15.1.1. I temporali
Con il termine di temporale si indicano fenomeni atmosferici caratterizzati da:
- Insolita violenza;
- Durata limitata (in media 1-3 ore);
- Ridotta estensione spaziale;
- Precipitazioni intense, anche a carattere di rovescio, spesso associate a grandine;
- Raffiche di vento e turbini;
- Brusche variazioni della pressione e della temperatura;
- Attività elettrica atmosferica più o meno intensa.
I temporali sono da considerare tra gli eventi più violenti che si verificano nella
nostra atmosfera e ad essi sono associati fenomeni di interesse per la protezione civile
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- Chiudi il gas e disattiva il quadro elettrico se gli impianti sono ai piani bassi.
Se vivi in una casa mobile (roulotte, prefabbricato, campeggio) cerca riparo in un
edificio sicuro.
- Tieni a portata di mano: documenti, farmaci indispensabili, batterie, torcia elettrica,
radio a pile, cellulare, acqua in bottiglia.
- Limita l’uso del cellulare. Tenere libere le linee facilita i soccorsi.
- Anche se il fenomeno ti sembra in attenuazione non uscire di casa ma attendi le
indicazioni delle autorità.
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16.Modulistica
- ALLEGATO 1 –Bozza di decreto sindacale costitutivo del C.O.C. e nomina dei
responsabili delle funzioni di supporto.
- ALLEGATO 2 - Comunicazione di inizio/fine stato di
attenzione/allarme/emergenza
- ALLEGATO 3 - Richiesta di concorso di uomini e mezzi
- ALLEGATO 4 - Ordinanza di chiusura al traffico di strada pubblica
- ALLEGATO 5 - Ordinanza per la regolamentazione della circolazione stradale
- ALLEGATO 6 - Ordinanza di evacuazione generale della popolazione
- ALLEGATO 7 - Ordinanza di sgombero dei fabbricati
- ALLEGATO 8 - Ordinanza di requisizione dei mezzi di trasporto
- ALLEGATO 9 - Ordinanza di occupazione temporanea d’urgenza di una porzione
di terreno da adibire a insediamento civile mediante tendopoli o roulottopoli
- ALLEGATO 10 - Scheda censimento popolazione non autosufficiente
_________________________________________________________________________________________
DECRETA
FUNZIONE RESPONSABILE
Responsabile Sala Operativa .....
Funzione Tecnica e di Pianificazione ......
Funzione Sanità Assistenza Sociale e Veterinaria ....
Funzione Volontariato ....
Funzione Materiali e Mezzi ....
_________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________
Al Prefetto di ___________________
_____________________________
Alla Provincia di ________________
_____________________________
Alla Regione ___________________
_____________________________
Al Dipartimento di Protezione Civile
Via Ulpiano, 11 – 00193 ROMA
_________________________________________________________________________________________
Al Prefetto di ___________________
_____________________________
e p.c.
Alla Provincia di ________________
_____________________________
Alla Regione ___________________
_____________________________
Al Dipartimento di Protezione Civile
Via Ulpiano, 11 – 00193 ROMA
IL SINDACO
_________________________________________________________________________________________
ORDINA
La chiusura al traffico pedonale e veicolare delle strade seguenti:
____________________________________________________.
DISPONE
che le strade suddette vengano all’uopo transennate a cura dell’UTC/ Provincia/
ANAS e che vengano apposti i previsti segnali stradali;
IL SINDACO
_________________________________________________________________________________________
RILEVATO
che in conseguenza del recente evento _________________ verificatosi in data ______________,
che ha colpito il territorio comunale in località __________________________ si è determinata una
situazione di grave pericolo per la popolazione ivi residente, causa la lesione delle strutture e dei
fabbricati situati nel territorio interessato, con conseguente rischio di distacchi e crolli sulle aree
pubbliche e private, a rischio della circolazione e della pubblica incolumità;
VISTO
il referto del Comando di Polizia Municipale, con cui vengono segnalati inconvenienti alla
circolazione stradale, causati dalla situazione sopra descritta e le relative conclusioni in ordine ai
provvedimenti ritenuti più idonei ai fini della prevenzione dei rischi per l’incolumità e del ripristino del
traffico;
RITENUTA
la necessità e l’urgenza di provvedere in merito, anche e soprattutto al fine di scongiurare evidenti
pericoli per l’incolumità pubblica e di consentire, per quanto possibile, il normale e rapido flusso dei
mezzi di soccorso operanti nella zona interessata dall’evento;
VISTO
il vigente piano comunale di protezione civile;
VISTI
gli articoli __________ dell’Ordinanza n.______________, emanata dal Ministero dell’Interno in
data________ in relazione all’evento verificatosi;
VISTO
l’articolo 38, comma 2 della Legge 8 giugno 1990 n. 142
VISTO
il Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285 recante il nuovo codice della strada;
ATTESO
_________________________________________________________________________________________
che l’urgenza è tale da non consentire l’indugio richiesto per avvisare il Prefetto, al quale tuttavia
sarà data comunicazione del presente provvedimento;
ORDINA
1 - DI VIETARE, CON DECORRENZA IMMEDIATA E FINO A QUANDO PERMARRANNO
LE CONDIZIONI ATTUALI, LA CIRCOLAZIONE DI QUALUNQUE VEICOLO, ESCLUSI QUELLI
DI SERVIZIO PUBBLICO E DI SOCCORSO NELLE SEGUENTI STRADE E PIAZZE:
_________________________________________________________________________________________
- che a causa dei crolli verificatisi si sono registrati danni alla viabilità, agli impianti e
agli edifici, sia pubblici che privati;
- che ad una prima approssimativa stima dei danni la maggior parte degli edifici
pubblici e privata appare danneggiata in modo spesso molto grave e suscettibile di
ulteriori fenomeni di crollo;
RITENUTO
DI DOVER TUTELARE LA PUBBLICA INCOLUMITÀ VIETANDO
TEMPORANEAMENTE ED IN VIA DEL TUTTO PROVVISORIA L’AGIBILITÀ DI TUTTI
GLI EDIFICI RICADENTI NEL PERIMETRO DEL COMUNE, TUTTO INTERESSATO
DAL FENOMENO DI DISSESTO, IN ATTESA DI RILIEVI TECNICI E STIME DI DANNO
PIÙ DETTAGLIATI ED ACCURATI;
_________________________________________________________________________________________
VISTI
art. 16 del DPR 6 febbraio 1981 n. 66
art. 15 delLA Legge 24 febbraio 1992 n. 225
art. 38, comma 2 della Legge 8 giugno 1990 n. 142
ORDINA
1) E’ fatto obbligo alla popolazione civile del Comune di San Nicola la Strada,
residente nella località di _______ di evacuare le abitazioni e tutti gli edifici di
comune uso personale, familiare o di lavoro che siano stati interessati dall’evento
______________________ del __________.
_________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________
termini tutti decorrenti dalla notificazione o dalla piene conoscenza del presente
provvedimento.
San Nicola la Strada, lì ______________
IL SINDACO
_________________________________________________________________________________________
ATTESO che l’urgenza è tale da non consentire l’indugio richiesto per avvisare il
Prefetto, al quale tuttavia sarà data comunicazione del presente provvedimento:
ORDINA
La requisizione in uso in favore del Comune dei mezzi sopra elencati;
L’indennità spettante ai proprietari verrà determinata e liquidata con il successivo
provvedimento;
La Forza Pubblica è incaricata della notifica e della esecuzione della presente
disposizione che immediatamente, viene comunicata e, in copia, trasmessa al Signor
Prefetto di Caserta.
Responsabile del procedimento è il Sig. ___________________, presso l’Ufficio
Tecnico Comunale.
Il Comando di Polizia Municipale è incaricato della notificazione e della
esecuzione della presente Ordinanza, che in copia viene trasmessa al Signor Prefetto di
CASERTA.
Contro la presente Ordinanza sono ammissibili:
- ricorso al T.A.R. entro 60 gg, ovvero
- ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 gg
termini tutti decorrenti dalla notificazione o dalla piene conoscenza del presente
provvedimento.
IL SINDACO
_________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________
ATTESO che l’urgenza è tale da non consentire l’indugio richiesto per avvisare il
Prefetto, al quale tuttavia sarà data tempestiva comunicazione del presente
provvedimento;
ORDINA
Per le ragioni ampiamente esposte nelle premesse, con effetto immediato vengono
occupate in uso ed in via provvisoria le seguenti aree individuate catastalmente:
Area n. 1 fg. …......map. ................... .sup. mq............. Proprietà .....................................
Area n. 2 fg. ....... .map. .................. .sup. mq............. Proprietà .....................................
Area n. 3 fg. ....... map. .................. .sup. mq............. Proprietà .....................................
Area n. 4 fg. ....... map. .................. .sup. mq............. Proprietà .....................................
Area n. 5 fg. ....... map. .................. .sup. mq............. Proprietà .....................................
da adibire a insediamenti civili temporanei di pronta accoglienza mediante le
necessarie opere di urbanizzazione e di adeguamento;
Di riconsegnare tali aree ai legittimi proprietari nello stato di fatto e di diritto
esistente al momento della occupazione, dopo che saranno venuti meno i motivi della
urgenza ed indifferibilità conseguenti all’evento verificatosi;
Di rinviare a successivo provvedimento la determinazione e la liquidazione
dell’indennità di occupazione spettante, a seguito dell’approvazione dell’apposito
verbale di consistenza da redigere in occasione dell’esecuzione della presente
ordinanza;
Di notificare il presente provvedimento
ai proprietari di tali aree:
Area n. 1 Sigg. ................................................................................................................
Area n. 2 Sigg. ................................................................................................................
Area n. 3 Sigg. ................................................................................................................
Area n. 4 Sigg. ................................................................................................................
_________________________________________________________________________________________
agli ufficiali ed agenti di polizia ed al personale tecnico del comune al fine di dare
esecuzione ad ogni sua parte alla presente ordinanza;
_________________________________________________________________________________________
...
_________________________________________________________________________________________
Per una più rapida localizzazione della popolazione non autosufficiente in fase
di emergenza, si propone l’elaborazione di una cartografia delle aree abitate in cui
vengano ubicati i codici identificativi delle persone invalide.
_________________________________________________________________________________________
Sommario
1. PREMESSA .................................................................................................................. 3
1.1. Definizione del piano .......................................................................................... 4
1.2. Struttura organizzativa del servizio nazionale di protezione civile .................... 5
1.2.1. Organizzazione generale ..................................................................... 7
1.2.2. Compiti del Comune ........................................................................... 7
2. METODO ADOTTATO E STRUTTURA DEL PIANO DI PROTEZIONE CIVILE.
....................................................................................................................................... 8
3. CARATTERISTICHE GENERALI DEL TERRITORIO E DELLA
POPOLAZIONE. ......................................................................................................... 15
3.1. Caratteristiche generali del territorio ................................................................ 15
3.2. Aspetti geologici e geomorfologici................................................................... 15
3.3. Insediamenti Residenziali e Produttivi e Rete Viaria ....................................... 15
3.3.1. Insediamenti residenziali e produttivi ............................................... 16
3.3.2. Rete viaria ......................................................................................... 16
4. DATI SULLA POPOLAZIONE .................................................................................. 19
4.1. Assetto demografico ......................................................................................... 19
4.2. Distribuzione della popolazione 2014 - San Nicola la Strada .......................... 20
4.3. Popolazione non autosufficiente ....................................................................... 21
5. STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE.................................................................. 22
5.1. Strutture strategiche. ......................................................................................... 22
5.2. Strutture di aggregazione e di accoglienza. ...................................................... 23
5.2.1. Edifici scolastici ................................................................................ 23
5.2.2. Luoghi di aggregazione di massa ...................................................... 25
5.3. Luoghi di culto ed edifici tutelati ...................................................................... 25
5.4. Strutture ricettive .............................................................................................. 25
5.5. Strutture Sanitarie ............................................................................................. 26
5.6. Strutture per servizi essenziali .......................................................................... 29
5.7. Soggetti pubblici e privati fornitori di materiali e mezzi per attività di
protezione civile................................................................................................ 29
6. IL COMUNE ............................................................................................................... 30
6.1. Amministrazione comunale .............................................................................. 30
6.1.1. Giunta ................................................................................................ 30
6.1.2. Responsabili Uffici Comunali ........................................................... 31
_________________________________________________________________________________________
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