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Master in psicologia

dell’emergenza
Dott.ssa Ilaria Tonelli
Psicologa clinica
Specializzata in psicologia dell’emergenza e
psicotraumatologia
Progettare nell’emergenza
1. Conoscenza delle fasi del ciclo del progetto
2. Conoscenza di base per gli interventi
psicosociali
3. Conoscenza della rete
4. Conoscenze del sistema di volontariato
La presa in carico del progetto
Prendere in carico… è corretto?

Chi commissiona il progetto?

Target di riferimento del progetto

Tempistiche del progetto


La comunicazione con le istituzioni

La comunicazione con la popolazione

Strumenti attuativi del progetto


Maxi emergenza
Le maxiemergenze sono eventi dannosi che
colpiscono le comunità umane sovvertendo il
normale ordine delle cose, causando:
• un elevato numero di vittime, considerando non
solo i morti e i feriti ma anche …
• coloro che sono stati danneggiati negli affetti e
nelle proprie risorse economiche;
• un improvviso, ma temporaneo, squilibrio tra le
richieste delle popolazioni coinvolte e gli aiuti
immediatamente disponibili.
Catastrofe: definizione
Una maxi-emergenza è definita CATASTROFE
VERA E PROPRIA: - quando ci sia il coinvolgimento
e/o la possibile distruzione delle strutture di
comando e controllo esistenti sul territorio -
quando l’evento abbia un’elevata estensione nel
territorio coinvolto - quando la quantità di
popolazione coinvolta nell’evento sia
significativamente elevata (> 100) - quando ci sia
un prolungamento delle operazioni di soccorso
per l’elevata estensione nel tempo (> 12 ore)
Catena dei soccorsi
La Catena dei soccorsi consiste nella identificazione,
delimitazione e coordinamento di vari settori di
intervento per il salvataggio delle vittime,
l’allestimento di una Noria di Salvataggio tra il
luogo dell’evento e il Posto Medico Avanzato e
l’allestimento di una Noria di Evacuazione tra il
Posto Medico Avanzato e gli ospedali” (DPCM 13
Febbraio 2001, Criteri di massima per
l’organizzazione dei soccorsi sanitari nelle
catastrofi).
Protocollo di intervento
L’obiettivo primario in una situazione di maxi-
emergenza è quello di favorire la sopravvivenza
immediata del maggior numero di vittime con le
risorse disponibili: ad esempio, di fronte ad una
vittima le cui probabilità di sopravvivenza sono
minime e che richiede l’utilizzo del 20% delle
risorse disponibili, si privilegia il trattamento di
altri 10 feriti in condizioni meno compromesse e
che potrebbero peggiorare se non subito assistiti.
E’ un discorso eticamente difficile ma suffragato
da una logica aritmetica: dieci vite contro una.
Medicina delle catastrofi
1-la strategia, definibile come l’elaborazione dei
piani di soccorso
2- la logistica, con cui s’intende l’insieme di
personale, mezzi e materiali che sostengono i
piani
3- la tattica, in altre parole l’applicazione dei
piani con lo svolgimento della catena dei
soccorsi.
Dinamica della risposta rapida
La fase di risposta rapida consiste in:
- chiamata d’allarme
- individuazione e verifica dell’emergenza
- attivazione degli equipaggi di prima partenza con il compito di
effettuare la ricognizione del sito
- dimensionamento dell’evento
- individuazione della tipologia prevalente dell’evento e delle
conseguenze sulle persone
- individuazione e segnalazione delle possibilità d’accesso -
individuazione dei luoghi più adatti all’allestimento della catena dei
soccorsi (P.M.A., etc.)
- salvataggio dei feriti
- primo triage sul luogo e soccorso ai feriti (triage)
Dinamica della risposta differita
La fase di risposta differita consiste in:
- mobilitazione delle risorse locali previste per
le maxi-emergenze
- allestimento dei vari elementi della catena dei
soccorsi
- secondo triage e stabilizzazione primaria
(triage )
- evacuazione organizzata dei feriti
MIMMS: major incident medical
management and suppoprt
Il protocollo MIMMS definisce incidente maggiore un
incidente in cui la collocazione o il numero, la gravità o
il tipo dei feriti vivi richieda risorse straordinarie.
Definisce inoltre l’incidente maggiore semplice
quell’incidente in cui le infrastrutture, cioè strade,
ospedali e vie di comunicazione restano intatte.
Quando le infrastrutture sono danneggiate l’incidente
maggiore viene definito composito; si ha un incidente
compensato quando è possibile gestire i feriti
mobilizzando risorse aggiuntive (il carico è inferiore alla
capacità). Nel caso in cui il carico supera le capacità si è
in presenza di un incidente scompensato.
Fasi della catena dei soccorsi
1. Fase di allarme
2. Fase di intervento
3. Fase di medicalizzazione
4. Fase di coordinamento
5. Fase di ricovero delle vittime
6. Fase intraospedaliera
Catena dei soccorsi
Fase di allarme
La buona riuscita dei soccorsi deve essere garantita
dall’esistenza di una struttura che svolga le funzioni di
ricezione e verifica dell’allarme, ossia un punto di
riferimento per testimoni diretti o organismi pubblici,
venuti a conoscenza dell’evento. Ruolo degli operatori
di centrale in questa fase è pertanto quello di ricevere,
verificare e gestire l’allarme. Utile può essere la verifica
incrociata con altri enti istituzionali collegati con la
centrale operativa. L’impiego immediato delle risorse
disponibili dovrà essere razionale: nel caso di viabilità
compromessa o in presenza di rischio evolutivo
maggiore sarà indispensabile l’invio preliminare o
contemporaneo di supporti tecnici.
Fase di intervento
Dopo una prima fase
in cui è riconoscibile un inevitabile periodo di
improvvisazione, con scarse possibilità di
coordinamento, che inizia subito dopo l’evento e
crea reazioni inadeguate, e una fase successiva di
ricognizione a carico dei primi mezzi che arrivano
sul posto, con compiti specifici che verranno
successivamente trattati. Compito degli operatori
è raccogliere le informazioni pervenute ed
elaborarle per la gestione del soccorso.
Fase di medicalizzazione
inizia con la valutazione delle vittime, a
cominciare dal triage primario effettuato sul
posto dagli equipaggi, l’istituzione dell’Area di
Raccolta destinata al concentramento delle
vittime e l’allestimento del P.M.A. (posto
medico avanzato) dove verranno trasferiti i
feriti dall’area di raccolta (piccola noria) per la
selezione ed il trattamento (triage).
Fase di coordinamento
Inizia con l’arrivo del medico che assumerà la
funzione di Direttore dei Soccorsi Sanitari
(D.S.S.) e la successiva costituzione del posto
di comando avanzato (P.C.A.)
Fase di ricovero delle vittime

Trasporto delle vittime con evacuazione


controllata dal P.M.A. all’ospedale più idoneo.
Fondamentale il ruolo della centrale operativa
che si dovrà occupare dell’allertamento degli
ospedali limitrofi, della ricerca dei posti letto
specifici, oltre che del coordinamento delle
ambulanze
Fase intraospedaliera

Tutte le strutture ospedaliere dovrebbero avere


predisposto un piano intra-ospedaliero per il
massiccio afflusso di feriti.
La pianificazione
La Pianificazione rappresenta lo “strumento che consente
alle autorità competenti di predisporre e coordinare gli
interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni
in un’area a rischio, e di garantire con ogni mezzo il
mantenimento del livello di vita civile messo in crisi da una
situazione che comporta necessariamente gravi disagi fisici
e psicologici”. Dal momento che gli ambiti di intervento
differiscono in relazione alla tipologia ed alle dimensioni
degli eventi, deve essere prevista una programmazione e
pianificazione degli interventi a diversi livelli – nazionale,
regionale, provinciale, comunale, di singolo ente con
contenuti, però, univoci e condivisi
Pianificazione provinciale d’emergenza.
FUNZIONI DI SUPPORTO

1-TECNICO SCIENTIFICO-PIANIFICAZIONE
Gruppi di ricerca scientifica(Consiglio Nazionale delle Ricerche), Istituto
Nazionale di Geofisica, Regioni Dipartimento PC, Servizi Tecnici Nazionali
2- SANITA’ UMANA E VETERINARIA-ASSISTENZA SOCIALE
Responsabile il 118, Regione/Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere, Croce
Rossa Italiana, Volontariato Socio-Sanitario
3- MASS MEDIA E INFORMAZIONE
RAI, Emittenti TV/Radio Private: Nazionali e Locali, Stampa
4- VOLONTARIATO
Dipartimento PC, Associazioni locali, Associazioni
provinciali,regionali,nazionali
5- MATERIALI E MEZZI
Ministero dell’Interno, Sist. Mercuri (chiamate emergenza/antincendio),
Forze Armate, Croce Rossa Italiana,
Aziende pubbliche e private, Volontariato
6- TRASPORTI E CIRCOLAZIONE-VIABILITA’
Ferrovie dello Stato, Trasporto gommato, marittimo, aereo,
ANAS,Soc.Autostrade, Provincie, Comuni, ACI
7- TELECOMUNICAZIONI
Telecom, Ministero Poste, IMMARSAT, COSPAS/SARSAT, Radioamatori
8- SERVIZI ESSENZIALI
Enel, Sman, Gas, Acquedotto, Aziende Municipalizzate, Sistema Bancario,
Distribuzione carburante
9- CENSIMENTO DANNI, PERSONE E COSE
Attività produttive (Industria, Artigianato, Commercio), Opere pubbliche, Beni
culturali, Infrastrutture, Privati
10- STRUTTURE OPERATIVE
Dipartimento PC, Vigili del Fuoco, Forze Armate, CRI, Carabinieri, Guardia di
Finanza, Forestale, Corpi di Polizia, volontariato, Corpo Nazionale di Soccorso
Alpino (Club Alpino Italiano)
11- ENTI LOCALI
Regioni, Province, Comuni, Comunità montane
12- MATERIALI PERICOLOSI
Vigili del Fuoco, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Depositi ed Industrie a
rischio
13- LOGISTICA EVACUATI-ZONE OSPITANTI
Forze Armate, Ministero Interno, CRI, Volontariato, Regione, Province,
Comuni
14- COORDINAMENTO CENTRI OPERATIVI
Collegamento con i Centri Operativi Misti, Gestione delle Risorse,
Informatica

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