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Psicologia dei Tarocchi di Alice Savarè

Psicologia dei Tarocchi


Come utilizzare i Tarocchi per fare luce su se
stessi, superando le proprie paure

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Psicologia dei Tarocchi di Alice Savarè

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Psicologia dei Tarocchi di Alice Savarè

1. Focalizzarsi sul presente


I Tarocchi possono essere considerati una collezione di simboli raffiguranti le
condizioni che incontriamo ogni giorno nella nostra vita, e che dobbiamo
affrontare a livello fisico, emotivo, mentale e spirituale.

Quasi sempre, a partire dal nostro primo incontro con le carte, poniamo delle
domande che riguardano il futuro. Li usiamo a scopo divinatorio, ma la loro
natura permette un uso della loro saggezza ben più proficuo del mero
conoscere se “mi chiamerà stasera?”.

I Tarocchi ci permettono di gettare uno sguardo sul presente, ci


possono aiutare a conoscere le motivazioni, i desideri e le paure più profonde
che formano l’insieme del nostro comportamento. E molti degli eventi nella
nostra vita sono alimentati e modificati dal nostro comportamento.

I Tarocchi sono sicuramente uno strumento divinatorio, ma chiedere


semplicemente se e come una situazione si risolverà, significa ridurre se stessi
al ruolo di recipienti passivi di un volere già stabilito. Ma la Vita ci ha creati con
il libero arbitrio e con la responsabilità di operare delle scelte per definire il
nostro cammino.

Normalmente siamo all’oscuro di molte delle motivazioni e degli aspetti che


generano il nostro modo d’agire, ma i Tarocchi utilizzati per scopi
psicologici sanno gettare luce anche nelle situazioni più calcificate e intricate.
Questo perché agiscono come uno specchio della Realtà, nel quale vediamo il
riflesso delle catene che imprigionano il nostro Io più profondo.

Se non ci si ferma al solo uso divinatorio dei Tarocchi, scopriamo che il loro uso
primario è mettere a nudo le dinamiche psicologiche e comportamentali di
ognuno di noi, e il modo in cui le applichiamo alle diverse circostanze.
Diventare consapevoli del nostro modo di agire e comprenderlo è
vitale, perché soltanto avendo chiarezza sulle dinamiche dei nostri
comportamenti possiamo aggiustare il tiro quando viviamo delle difficoltà.

Quindi è importante instaurare un dialogo con i Tarocchi chiedendo, con le


nostre domande, chiarificazioni su noi stessi, sulle nostre motivazioni e sul
percorso migliore da seguire. Il modo in cui poniamo le domande rivela come
ci relazioniamo alle carte e come consideriamo noi stessi di fronte all’Universo.

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Possiamo scegliere di essere spettatori passivi, intenti unicamente a sapere


cosa accadrà, se ce la caveremo o se il nostro desiderio si avvererà, oppure
possiamo porci come soggetti consci del proprio libero arbitrio, capaci di
scegliere come affrontare ogni specifica situazione per la quale chiediamo il
responso dei Tarocchi. Conoscere il linguaggio dei Tarocchi inoltre,
incoraggia la riflessione e ci pone nella posizione ideale per meditare.

2. Un esempio pratico
La nostra relazione con Andrea è in cattive acque e ultimamente ci siamo
separati. Ufficialmente lui dice di voler fare una pausa per capire come è
messo verso di noi e verso la relazione, ma interiormente sentiamo che questa
è molto più di una ‘pausa’ perché c’è di mezzo un’altra donna.

Se usiamo i Tarocchi con atteggiamento supino la domanda tipo sarà: Io e


Andrea ci siamo separati. Tornerà da me? Se a questa domanda riceviamo
un responso favorevole reputiamo il nostro lavoro concluso; staremo lì ad
aspettare speranzosi il momento in cui Andrea ci ricontatterà e si cospargerà il
capo di cenere.

Se il responso è negativo, di norma iniziamo una lunga sequela di domande


mirate a ‘spiare’ la vita di Andrea per capire come eventualmente manipolare
le cose a nostro vantaggio, trarre le nostre conclusioni e poter fare deduzioni
sulle chance a nostra disposizione riguardo un suo ipotetico ritorno.

Poniamo domande come:

➢ Cosa prova Andrea per me?

➢ Sta vedendo un’altra persona?

➢ Come stanno andando le cose con questo nuovo partner?

➢ Si lasceranno?

➢ Andranno a vivere insieme?

➢ Da quanto tempo va avanti la storia con questa donna?

➢ Quando tornerà da me?

➢ Mi chiamerà domani?

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➢ Ecc.

In questo primo esempio è evidente come ogni domanda verte su Andrea e


sulla sua vita. Nessuna domanda ha noi come soggetto, noi non siamo mai
in discussione, non verifichiamo mai la nostra comprensione degli eventi, a noi
stessi non chiediamo nessun cambiamento e soprattutto non riconosciamo
nessuna possibilità di intervento, di decisione o di responsabilità.

Ci consideriamo i recipienti passivi di un responso verso il quale la nostra


libera scelta non ha voce in capitolo. Questo è un uso dei Tarocchi alquanto
limitante che, oltre essere insoddisfacente, crea dipendenza, perché sperando
di ottenere il responso che vorremmo, continuiamo a chiedere e chiedere e
chiedere ancora quando il risultato non soddisfa le nostre aspettative.

Se le carte dicono che Andrea tornerà bene, altrimenti cercheremo in ogni


modo di far dire alla carte quello che vorremmo sentire, e quando questo
continua a non succedere imputeremo tutto alle colpe di Andrea, alla sfortuna
e/o al destino.

Ma i Tarocchi non sono nati per aiutarci a manipolare gli eventi e le


situazioni, non sono fatti per spiare le vite degli altri. Servono a farci gettare
uno sguardo sulle nostre potenzialità e su ciò che affiora dal nostro inconscio.
Cominciamo a usare l’intero potenziale dei Tarocchi solo quando mettiamo noi
stessi al centro di ogni domanda e quando accettiamo di ricevere
spassionatamente il responso.

Questo modo di approcciare un consulto ci rende il soggetto della lettura e ci


predispone ad assumere la responsabilità di come rispondere alle indicazioni
che le carte suggeriranno. Non restiamo dei semplici spettatori sottomessi alla
buona o alla cattiva sorte di una lettura il cui esito non sembra mai essere
nelle nostre mani.

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Nota bene: Se ci si accosta ai Tarocchi consapevoli di essere i
protagonisti delle situazioni che viviamo, chiari sul fatto che
la decisione finale sul come affrontare la questione spetta a
noi, sarà più facile formulare le domande che getteranno più
luce sul nostro cammino.

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3. Ora rivolgiamo la domanda a noi stessi

Ritorniamo all’ipotetica relazione con Andrea in cattive acque. Stavolta


poniamo una domanda in cui il fulcro verta su di noi, una domanda alla
quale i Tarocchi possano rispondere usando pienamente il loro linguaggio su
cosa è meglio o doveroso fare, quale atteggiamento ci conviene assumere o
che strada seguire per ottenere il risultato che ci metta in armonia con la
nostra vera natura.

Una domanda come: Come pormi nel modo migliore verso Andrea in questa
situazione? Oppure:

✔ Quali paure tocca in me l’allontanamento di Andrea?

✔ Come affrontare le paure che la separazione con Andrea fa affiorare in


me?

✔ Qual’è la vera natura del rapporto fra me e Andrea?

✔ Qual’è il potenziale della mia relazione con Andrea?

✔ A quali bisogni profondi si indirizza il mio rapporto con Andrea?

Sottoponendo queste domande, qualunque risposta otterremo ci fornirà


sempre preziosi suggerimenti su noi stessi, sul modo di proseguire e sulla
situazione. Inoltre, diventa evidente che in un mazzo non ci sono carte
negative perché ogni input che i Tarocchi ci danno sarà finalizzato
all’apprendimento di informazioni tese ad aiutarci ad affrontare la situazione.

Orientandoci verso l'essere il fulcro della lettura e delle decisioni da


prendere, permettiamo ai Tarocchi di darci informazioni preziose sul nostro
presente, nel pieno rispetto di noi stessi e di Andrea.

Inoltre riceviamo dettagli che ci facilitano la comprensione di quale percorso


seguire, e di scegliere di seguirlo deliberatamente. Ciò significa non essere
pupazzi assoggettati a un Fato unico fautore del bello e cattivo tempo.

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4. I Tarocchi come strumento di crescita personale


Lasciamelo ripetere: i Tarocchi non esistono per soddisfare le curiosità
del momento o calmare le ansie che ci assalgono; vogliono invece
allargare le prospettive e l’orizzonte sulla nostra vita, farci comprendere a che
punto del nostro cammino ci troviamo, ci riconducono sempre al nostro viaggio
e non a quello degli altri.

Sondare i Tarocchi per conoscere meglio se stessi è una fonte infinita di


informazioni preziose che diventano strumenti di crescita personale, grazie ai
quali superare le nostre paure.

Consideriamo la domanda:
«Perché i partner che attiro a me non mi corrispondono?» Questa
domanda mostra che ci reputiamo responsabili dei risvolti delle nostre relazioni
e dichiara la nostra intenzione di voler affrontare il problema costruttivamente.

Se il responso è La Torre, i Tarocchi ci stanno informando che


l’auto-sabotaggio è alla base delle nostre relazioni fallimentari.

Questa informazione fondamentale perché è il bandolo della


matassa che dovremo dipanare; ci fa capire da dove cominciare il
nostro lavoro di presa di responsabilità dei nostri comportamenti.

Un’altra domanda:
«Perché finisco sempre in ambienti lavorativi difficili e stressanti?»

Se il responso fosse la carta de Il Papa, indicherebbe il nostro


bisogno di imparare a lavorare in team, a gestire il rapporto con gli
altri, a rispettare i colleghi e a farci rispettare.

La carta accenna anche a un atteggiamento che assumiamo


probabilmente senza rendercene conto, quello di chi sa tutto meglio
degli altri, atteggiamento che dai colleghi non viene mai perdonato.

Queste sono informazioni ben più utili del “Sì” o “No” che si otterrebbe
chiedendo: «Cambierò lavoro?»

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5. Riflessioni su quanto detto finora


Sì, è vero, una parte di noi vorrà sempre chiedere: «Andrea tornerà da me?»,
e sicuramente porremo questa domanda ai Tarocchi. Ma non fermiamoci lì!

Proviamo a metterci in prima linea, in discussione veramente, e chiediamo con


umiltà ai Tarocchi di parlarci di noi, di come siamo finiti nel pasticcio che ci sta
facendo vivere un momento difficile della nostra vita.

Ponendo le domande appropriate, otterremo i risultati più idonei!

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Ecco come abbinare i significati dei Tarocchi in


modo semplice e intuitivo
In questa guida hai compreso come utilizzare i Tarocchi per fare luce su te
stesso, diventando più consapevole delle problematiche del presente,
aiutandoti a risolverle.

Ebbene, sappi che questo è solo l'inizio, il primo passo per qualcosa di più
grande: il passo successivo è apprendere come abbinare i significati dei
Tarocchi, vero cuore di quest'arte, in modo da poter dare una risposta a tutte
le domande, anche quelle rivolte al futuro.

Se sei interessato ad apprendere come interpretare intuitivamente gli


Arcani Maggiori ed essere così in grado di dare un responso chiaro alla
domanda fatta, ecco di seguito il manuale in pdf con illustrazioni pratiche che ti
spiega come fare:

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