Sei sulla pagina 1di 6

LA COMUNITÀ DI DIFESA EUROPEA: LA CED

I paesi della CECA propongono di fare un passo avanti, è un po’ troppo ambizioso
infatti fallirà; vogliono avviare un progetto di tipo militare.

Lo statista De Gasperi presidente del consiglio italiano definisce la CED come un


trattato di pace tra gli stati europei per scoraggiare qualsiasi attacco esterno.

È un progetto molto ambizioso perché pone le basi di un’integrazione politica


europea.

Siamo nel 1950 quindi gli anni successivi alle seconda guerra mondiale, un periodo
di conflittualità tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Scoppia la guerra di Corea
dove si scontrano le due potenze e l’UE teme concretamente che il conflitto possa
avere delle ripercussioni anche in Europa.

La Corea dopo la seconda guerra mondiale, con la sconfitta del Giappone (prima
era un protettorato giapponese) viene divisa in due parti:

Ø Corea del Nord legata all’Unione Sovietica

Ø Corea del Sud sotto l’influenza americana

Questa suddivisione doveva essere una soluzione temporanea, in attesa che si


avviassero i negoziati di pace. Oggi la suddivisione permane.

La Corea del Nord dopo l’ennesimo scontro sul confine avanza e inizia ad
invadere la Corea del Sud che fa ricorso alle nazioni unite, in quel momento
l’Unione Sovietica non ne fa parte per protesta e quindi le decisioni del consiglio di
sicurezza dell’Onu sono delle decisioni solamente americane che non vengono
rispettate dagli altri contendenti.

La guerra di Corea diventa molto sentita in Europa perché si confrontano le due


potenze, Truman allora presidente invia delle navi da guerra nel golfo. Il generale
americano è MacArthur che chiede di poter utilizzare la bomba atomica per far
concludere la guerra. Al comando dell’URSS vi è Stalin.

Il pericolo è molto sentito per questo motivo nasce la CED.

1963 à termina la guerra, la Corea rimane spartita come prima.

Ancora una volta è Jean Monnet a risolvere la questione, propone di applicare


quello che era stato applicato nella CECA anche per nella CED. La Francia aveva
sentimenti antitedeschi e non voleva la riunificazione o il riarmo tedesco, la
Germania era una zona strategica.
Con il funzionalismo e quindi un’integrazione per gradi à la Francia è consapevole
che ci sarà un riarmo della Germania ma almeno se si collabora in una struttura
militare allora si potrà controllare la Germania.

Nasce così il piano Pleven che prevede un’integrazione della Germania


nell’ambito della difesa europea, questo si scontra con gli interessi degli Stati Uniti
ma loro accettano perché sarà tutto sotto il comando americano.

L’articolo 38 del trattato afferma che la CED sarebbe stata creata dall’assemblea
CECA che però non esiste ancora perché è in corso la ratifica. L’intuizione di De
Gasperi è quella di raccogliere il consenso di tutti per realizzare: una comunità
politica europea e la modifica dell’articolo 38 per permettere all’assemblea CECA
di partecipare ai lavori di creazione della CED.

Ci si rende conto che si sarebbe creato un esercito senza stato ovvero un esercito
di mercenari per questo si ha la necessità di creare anche una comunità politica
europea che potesse coordinare e gestire questa CED.

Gli Stati Uniti, dopo una prima opposizione, sono d’accordo perché con la CED
riescono a risolvere il problema del riarmo della Germania e al tempo stesso
saranno loro i capi di questo esercito.

Per quanto riguarda la politica internazionale: Stalin è morto, il pericolo di una


terza guerra mondiale viene meno à nei vari stati (soprattutto Italia e Francia) la CED
viene considerata come un escamotage per riarmare la Germania. Allora partiti
comunisti si oppongo alla creazione della CED.

Il trattato CED viene realizzato e poi viene portato all’attenzione dei parlamenti che
lo devono ratificare. La Francia però non ratifica il trattato CED per una questione
procedurale, la Francia propone che venga ridiscusso il trattato ma il trattato non
viene più ridiscusso e quindi muore il trattato CED e muore anche il trattato
Comunità Politica Europea (CECA) perché erano vincolati.

In Italia De Gasperi alle elezioni è convinto di ottenere un maggior consenso dai


cittadini. Tuttavia le elezioni non vanno come aveva previsto De Gasperi, non si
rafforza il suo schieramento politico, e i governi che seguono durano solo alcuni
mesi, quindi i problemi di carico internazionale vengono accantonati per gestire
tutte le situazioni interne.

Intanto in Russia è morto Stalin e sale al potere Krusciov con il quale inizia il
disgelo e il principio della coesistenza pacifica tra USA e URSS, il pericolo della
guerra viene così abbandonato.

Il funzionalismo funziona finché l’integrazione non riguarda una materia


fondamentale come la difesa. Se l’integrazione prosegue il suo cammino per settori
economici può progredire ma se si vuole avere una comunità politica che gestisca
la difesa di questi paesi allora si fallisce e il progetto viene accantonato, ancora oggi
non abbiamo un esercito europeo.

Il comandante della NATO è u n americano. Era nell’interesse della NATO riarmare


la Germania che era un paese cuscinetto per l’espansione sovietica. Quindi la
Germania viene riarmata nell’ambito dell’UEO ed entra poi a far parte della NATO
(successivamente anche l’Italia). La Germania accetta di buon grado di entrare nel
consesso europeo perché gli dà la possibilità di ritornare un grande paese
dell’Europa.

L’UEO nasce con il Trattato di Bruxelles del 1948, che poi viene modificato per
permettere l’ingresso della Germania e conseguentemente anche quello dell’Italia.

Fallita la CED però il processo di integrazione continua.

LA NASCITA DELLA CEE E DELLA CEEA (EURATOM)

L’Europa decide di riprendere il dialogo europeo attraverso il progetto di


un’integrazione funzionalista. Il dialogo riprende dopo un periodo di euro pessimismo
e crisi nelle relazioni.

I francesi propongono un'altra soluzione all’integrazione economica.

Jean Monnet propone quindi l’ipotesi di un mercato liberalizzato in grado di


ampliare le potenzialità del settore cargo-siderurgico con la commercializzazione
anche di altri prodotti. Propone anche iniziative comuni nell’ambito del settore
dell’energia atomica, è l’inizio degli anni in cui si parla dell’utilizzo dell’energia
atomica. Nel giugno del 1955 si tiene a Messina un vertice dei rappresentati dei 6
paesi della vecchia Europa (Germania, Francia, Italia, Belgio, Lussemburgo e Paesi
Bassi).

La conferenza di Messina vuole realizzare un progetto di rilancio dell’integrazione,


si conclude con una risoluzione: la sfera economica è un elemento fondamentale
nel processo di integrazione.

Questa conferenza viene affidata ad un gruppo di esperti indipendenti che hanno


il compito di studiare e elaborare il progetto che prevede da un lato un mercato
unico e dall’altro un’organizzazione che sia in grado di gestire e controllare lo
sviluppo dell’energia atomica.

Questo gruppo di esperti viene guidato e coordinato dal Ministro degli Esteri belga
Spaak che conclude i lavori in breve tempo. Abbiamo due progetti che si realizzano:
1) CEE à progetto di realizzazione di una Comunità Economica Europa con
l’obiettivo di realizzare un mercato comune

2) CEEA o EURATOM à Comunità Europea dell’Energia Atomica

Il progetto quindi prevede due OI perché così in caso una fosse fallita sarebbe
rimasta l’altra, legarle avrebbe potuto ricreare quello che era successo con la CED.

I trattati vengono ratificati a Roma e prendono il nome di Trattati di Roma.

14 gennaio 1958 à i trattati entrano in vigore.

L’Euratom essendo un settore specifico non si evolve nell’ambito del processo di


integrazione ≠ CEE

Strutturalmente la CEE è formata da un assemblea comune, una commissione, un


consiglio e una corte di giustizia.

In questo momento coesistono tre OI:

· CECA à trattato di Parigi del 1951

· CEE à trattati di Roma del 1957

· EURATOM à trattati di Roma del 1957

Queste tre OI hanno in comune solo l’assemblea comune che però ha valore
consultivo, è formata da delegati dei parlamenti nazionali e quindi è una
rappresentanza indiretta ed imperfetta.

La corte di giustizia è comune a tutte e tre. La commissione i consigli sono


diversi per tutte e tre.

Le istituzioni in parte separate vengono mantenute fino al 1965 quando con il


trattato di fusione degli esecutivi a Bruxelles avremo una fusione degli organi
che però non corrisponde ad un’unificazione delle competenze o funzioni.

Le funzioni dell’alta autorità passano in parte alla commissione e in parte al consiglio


dei ministri. Nell’ambito della CEE la commissione gestisce le politiche e presenta
le iniziative legislative ma non prende le decisioni che ritornano agli Stati e
l’organo decisionale per eccellenza è il Consiglio dei Ministri (= rappresentanti
dei governi) à gli stati si riappropriano del potere decisionale.

Ø l’Assemblea Comune rappresenta i cittadini;

Ø la Commissione rappresenta il governo della Comunità Europea;

Ø il Consiglio dei Ministri rappresenta i governi dell’Unione Europea.


Da questo momento in poi i trattati vengono redatti in tutte le lingue dei paesi
membri.

Il cammino dell’UE avviene in modo graduale: Il primo traguardo è l’unione


doganale, poi va avanti e si arriva unione economica ed infine unione economica e
monetaria.

L’Unione Europea comprende 28 stati – 1 (= Regno Unito). Oggi 27 paesi.

La Comunità Economica Europea è una OI aperta quindi possono entrare altri stati
che non hanno partecipato ala nascita e gli stati possono uscirne. Inizialmente non
era stata stabilita la modalità di uscita dall’UE perché non era stata prevista questa
ipotesi.

L’adesione all’UE è prevista dall’articolo 49 dell’UE del trattato, questo articolo


enuncia che i paesi membri devono rispettare valori come il rispetto dei diritti
umani, il pluralismo, la non-discriminazione, la giustizia, la solidarietà, la parità
tra uomo e donna.

Chi ha redatto il trattato ha definito ogni stato europeo, non uno in particolare, ha
lasciato volutamente generica questa affermazione.

La stessa Russia aveva proposto di entrare nell’UE e gli era stata negata la
possibilità.

Lo stato richiedente che vuole entrare nell’UE invia una domanda al Consiglio che
si pronuncia all’unanimità, e a sua volta deve informare il Parlamento Europeo e tutti
i parlamenti degli Stati. Ci vuole il parere favorevole della Commissione.

Per l’ingresso nell’UE la domanda prevede due fasi:

1) fase europea

2) fase intergovernativa à finalizzata a redigere l’accordo dell’ingresso dello


Stato nell’UE, questo accordo deve rispecchiare i criteri di Copenaghen ovvero
dei criteri di ammissibilità: gli stati che chiedono di entrare devono avere delle
istituzioni stabili, democratiche e devono rispettare della legge, i diritti
dell’uomo e delle minoranze; devono avere un’economia di mercato stabile e
sana, l’UE aiuta gli stati a migliorare le proprie condizioni economiche; infine
l’impegno di accettare gli obblighi derivanti dall’adesione, in particolare di
rispettare le norme europee e se è il caso modificare le proprie leggi per
uniformarle a quelle europee

Albania, Macedonia, Montenegro, Serbia e Turchia hanno lo status di paesi


candidati per entrare nell’UE.
L’articolo 50 sancisce le regole del recesso, lo Stato membro che decide di
recedere notifica tale intenzione al Consiglio Europeo. L’Unione cerca di negoziare e
concludere con tale stato un accordo volto a definire le modalità del recesso. La
recessione del Regno unito è stata travagliata. Se l’accordo viene concluso lo firma il
Consiglio e poi passa all’approvazione del Parlamento Europeo che acquisisce
sempre più importanza, oggi ha potere decisionale.

Lo Stato che decide di lasciare l’UE può in u secondo momento chiedere di rientrare.

Potrebbero piacerti anche