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ELEMENTI DI
DIRITTO
DELL’UNIONE
EUROPEA
Aggiornato all’entrata in vigore
del Trattato di Lisbona
VII Edizione
SIMONE
EDIZIONI GIURIDICHE ®
* I termini segnalati con asterisco sono riportati nel glossario finale di questo capitolo.
10 Parte Prima - La nascita e la struttura istituzionale dell’Unione europea
l’adesione furono riavviate nel 1976 e si conclusero nel 1979; a partire dal 1° gennaio 1981 la
Grecia è diventato il decimo Stato membro delle Comunità.
Negli anni ’70 caddero altri due regimi autoritari in Europa, quello portoghese e quello
spagnolo, avviando un processo di democratizzazione che avrebbe consentito a questi due
Stati di aderire a pieno titolo alle Comunità europee. Nel 1974, infatti, in Portogallo ebbe fine
la dittatura militare con la cd. rivoluzione dei garofani e l’anno successivo moriva in Spagna
Francisco Franco, che da circa 40 anni guidava un regime dittatoriale. Le trattative per l’ade-
sione dei due Stati mediterranei si conclusero nel mese di marzo del 1985 e dal 1° gennaio
dell’anno successivo essi aderirono a pieno titolo alle Comunità, portando il numero totale dei
paesi membri da 10 a 12.
Ulteriore ampliamento delle Comunità europee si è avuto nel 1995, con l’acquisizione
dello status di membro anche da parte di Austria, Finlandia e Svezia. In realtà la domanda di
adesione era stata presentata anche dalla Norvegia, ma come negli anni settanta un referendum
aveva bocciato l’ingresso del paese scandinavo. Dal 1° gennaio 1995, quindi, i paesi membri
sono passati da 12 a 15, più del doppio rispetto ai sei Stati che inizialmente avevano aderito
all’idea di Robert Schuman.
Nel par. 11 daremo conto del successivo ampliamento dell’Unione che oggi conta ben 27
Stati membri.
UNIONE
EUROPEA
COOPERAZIONE
POLITICA ESTERA
CE + GIUDIZIARIA
E DI SICUREZZA
CECA + E DI POLIZIA IN
COMUNE (PESC)*
EURATOM MATERIA PENALE*
(TITOLO V TUE)
(TITOLO VI TUE)
DISPOSIZIONI COMUNI
(Artt. 1-7 e 46-53 TUE)
14 Parte Prima - La nascita e la struttura istituzionale dell’Unione europea
9. IL TRATTATO DI AMSTERDAM
Frutto dei lavori svolti dalla Conferenza intergovernativa (CIG) dal mar-
zo 1996 al giugno 1997, il Trattato di Amsterdam è stato ufficialmente
firmato il 2 ottobre 1997 ed è entrato in vigore il 1° maggio 1999 (l’Italia
ha provveduto alla ratifica con L. 16 giugno 1998, n. 209).
La più importante novità introdotta dal Trattato nell’ambito delle politi-
che comunitarie è consistita nell’impegno assunto per la promozione di un
più alto livello occupazionale: nel Trattato istitutivo della Comunità euro-
pea, infatti, è stato aggiunto un nuovo titolo interamente dedicato alle pro-
blematiche occupazionali, con il quale, pur ribadendo che la responsabilità
dei singoli Stati membri in materia di occupazione, si è tentato di introdurre
un coordinamento anche a livello europeo. Si è, inoltre, modificato l’assetto
istituzionale, aumentando i poteri del Parlamento europeo, snellendo il pro-
cesso di adozione degli atti comunitari e rafforzando i poteri del Presidente
della Commissione.
Le modifiche più rilevanti hanno, però, investito il terzo pilastro, con la
comunitarizzazione di alcune materie che in precedenza venivano trattate
esclusivamente secondo il metodo intergovernativo (rilascio di visti, con-
cessione di asilo, azione comune in materia di immigrazione, cooperazione
giudiziaria in materia civile etc.).
È stata, infine, introdotta la cd. cooperazione rafforzata, consistente
nella facoltà, per quegli Stati membri intenzionati a perseguire determinate
politiche comuni, di procedere anche in assenza di una volontà condivisa da
tutti i Paesi membri. Tale strumento ha rappresentato il fondamento di un’in-
tegrazione differenziata, multilivello, ideata allo scopo di far procedere il
processo di integrazione al ritmo degli Stati più dinamici, superando in tal
modo le reticenze dei Paesi meno «entusiasti».
Il Consiglio europeo del 21-22 giugno 2007 ha, così, incaricato la Con-
ferenza intergovernativa svoltasi tra il 23 luglio e il 18 ottobre dello stesso
anno di elaborare il testo di riforma (che ha ripreso, tra l’altro, molte delle
proposte del progetto costituzionale)
Il 13 dicembre 2007 è stato, dunque, firmato il Trattato di Lisbona,
entrato in vigore il 1° dicembre 2009 dopo un lungo e travagliato iter di
ratifica da parte degli Stati membri.
Tale iter si è concluso solo il 3 novembre 2009, in seguito alla sentenza emessa dalla Corte
costituzionale della Repubblica ceca che ha confermato la compatibilità del Trattato con la
Carta costituzionale.
Prima di ciò, il processo di ratifica era stato ostacolato da una serie di circostanze:
— l’esito negativo del referendum tenutosi in Irlanda il 12 giugno 2008, superato con l’indi-
zione di una seconda consultazione il 2 ottobre 2009 in cui il popolo irlandese, ottenute le
necessarie garanzie giuridiche in ordine alle politiche fiscali, alle questioni sociali e ai
diritti alla vita e alla famiglia, si è espresso in favore della ratifica;
18 Parte Prima - La nascita e la struttura istituzionale dell’Unione europea
— la lunga attesa, in Germania, della pronuncia di compatibilità del Trattato con la Legge
fondamentale tedesca da parte della Corte costituzionale federale;
— l’euroscetticismo del Presidente polacco, che ha finalmente firmato lo strumento di ratifi-
ca nell’ottobre 2009 (dopo ben sei mesi dall’approvazione di quest’ultimo in sede parla-
mentare).
Articoli Contenuto
Art. 1 Modifiche, in 61 punti, al Trattato sull’Unione europea (TUE)
Art. 2 Modifiche, in 295 punti, al Trattato istitutivo della Comunità europea (TCE), ri-
denominato Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE)
Art. 3 Durata: il trattato è concluso per una durata illimitata
Art. 4 Protocolli allegati:
— protocollo n. 1, contenente le modifiche ai protocolli allegati al TUE, al
TCE e/o al Trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica
(TCEEA)
— protocollo n. 2, contenente le modifiche al TCEEA
Art. 5 Nuova numerazione del TUE e del TCE (articoli, sezioni, capi, titoli, parti) così
come indicata nelle «tabelle di corrispondenza» allegate al trattato per costituirne
parte integrante
Art. 6 Entrata in vigore: prevista per il 1° gennaio 2009 o il primo giorno del mese
successivo al deposito dell’ultimo strumento di ratifica
Art. 7 Lingue di redazione: sono ventitré. L’«unico esemplare» in ciascuna lingua del
trattato è depositato negli archivi del governo della Repubblica italiana.
Il Trattato di Lisbona è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C306 del 17 dicembre 2007.
20 Parte Prima - La nascita e la struttura istituzionale dell’Unione europea
Preambolo
Titolo I Disposizioni comuni
Titolo II Disposizioni relative ai principi democratici
Titolo III Disposizioni relative alle istituzioni
Titolo IV Disposizioni sulle cooperazioni rafforzate
Titolo V Disposizioni generali sull’azione esterna dell’Unione e disposizioni specifiche
sulla politica estera e di sicurezza comune
Capo I. Disposizioni generali sull’azione esterna dell’Unione
Capo II. Disposizioni specifiche sulla PESC (con due Sezioni)
Titolo VI Disposizioni finali
Il Trattato sull’Unione europea riformato consta, oltre che del preambolo, di 55 articoli che, a seguito del conso-
lidamento, hanno la «rinumerazione» progressiva da 1 a 55.
Preambolo
Parte I Tit. I. Categorie e settori di competenza dell’Unione
Principi Tit. II. Disposizioni di applicazione generale
Parte II
Non discriminazione
e cittadinanza dell’Unione
Parte III Tit. I. Mercato interno
Politiche e azioni interne Tit. I bis. Libera circolazione delle merci
dell’Unione Tit. II. Agricoltura e pesca
Tit. III. Libera circolazione persone, servizi, capitali (con
4 Capi)
Tit. IV. Spazio di liberà, sicurezza e giustizia (con 5 Capi)
Tit. V. Trasporti
Tit. VI. Norme comuni concorrenza, fiscalità, ravvicina-
mento legislazioni (con 3 Capi e Sezioni)
Tit. VII. Politica economica e monetaria (con 5 Capi)
Tit. VIII. Occupazione
Tit. IX. Politica sociale
Tit. X. Fondo sociale europeo
Tit. XI. Istruz., formaz. professionale, gioventù e sport
Tit. XII. Cultura
Tit. XIII. Sanità pubblica
Tit. XIV. Protezione dei consumatori
Capitolo Primo - Dalle Comunità europee all’Unione europea 21
Il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea consta, oltre che del preambolo, di 358 articoli.
Glossario
Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale: tale cooperazione è di tipo
intergovernativo e riguarda:
— la cooperazione fra forze di polizia, autorità doganali e autorità competenti di tutti gli
Stati membri anche tramite l’Ufficio europeo di polizia volta a prevenire e individuare
i reati attraverso lo scambio di informazioni, la formazione di ufficiali e funzionari e
l’uso di attrezzature;
— la cooperazione tra le autorità giudiziarie in materia penale volta a rendere più facile
l’estradizione fra Stati membri, a garantire l’applicazione di normative compatibili ne-
gli Stati membri e a prevenire eventuali conflitti di giurisdizione.
Dazi doganali: tributi indiretti dovuti al momento dell’entrata in un dato paese della merce
estera.
22 Parte Prima - La nascita e la struttura istituzionale dell’Unione europea
Libro bianco: documento elaborato dalla Commissione nel quale sono presentate propo-
ste ufficiali in settori specifici ed individuate le azioni necessarie per darvi seguito.
Metodo comunitario: espressione con la quale si indicava il procedimento istituzionale
del primo pilastro, che utilizzava le procedure proprie delle tre Comunità istituite negli anni
50; era fondato sul criterio dell’integrazione fra Stati membri e disponeva degli strumenti
legislativi e delle procedure definite dai trattati istitutivi delle Comunità.
Metodo intergovernativo: espressione con la quale si definiva il sistema di funzionamen-
to istituzionale proprio del secondo e terzo pilastro dell’Unione europea, le cui politiche
erano perseguite mediante una collaborazione tra Stati secondo strumenti tipici del diritto
internazionale (in particolare le convenzioni) anche se la loro gestione veniva comunque
affidata agli stessi organi comunitari.
Politica estera e di sicurezza comune (PESC): ambito di cooperazione che abbraccia tutti
i settori della politica estera e tutte le questioni relative alla sicurezza dell’unione introdotta
dal Trattato di Maastricht, era originariamente concepita come «secondo pilastro» della
struttura tripolare dell’UE. Oggi è disciplinata dal Titolo V TUE così come modificato a
Lisona, si prefigge i seguenti obiettivi:
— la salvaguardia dei valori comuni, degli interessi fondamentali, dell’indipendenza e del-
l’integrità dell’Unione;
— il rafforzamento con ogni misura possibile dell’Unione e dei suoi Stati membri;
— il mantenimento della pace ed il rafforzamento della sicurezza internazionale;
— la promozione della cooperazione internazionale;
— lo sviluppo ed il consolidamento della democrazia e dello Stato di diritto, nonché il
rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.
Tariffa doganale comune: suo scopo precipuo è:
— fondere le voci tariffarie nazionali in una nomenclatura uniforme;
— armonizzare le tariffe doganali degli Stati membri divergenti tra loro.
La tariffa doganale comune, ha assunto, a partire dal 1° gennaio 1998, la denominazione di
Tariffa integrata comunitaria.
Unione doganale: è l’elemento essenziale del mercato comune, ultimata nel 1° luglio del
1968 costituiva l’obiettivo principale nel Trattato di Roma.
CAPITOLO SECONDO
LE ISTITUZIONI DELL’UNIONE EUROPEA