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La poesia

comico-realistica
Una prospettiva
dal basso
LA POESIA COMICO-REALISTICA / UNA PROSPETTIVA DAL BASSO

LA POESIA COMICO-REALISTICA

Quasi in opposizione allo Stilnovo, nella Toscana del Duecento si


sviluppa un altro tipo di esperienza poetica, denominata
comico-realistica, ma anche parodica, burlesca, borghese.

I tratti distintivi sono il realismo e la giocosità.

Nel Medioevo la poesia comico-realistica non viene percepita come un genere autonomo, ma come un’opzione
stilistica tra le tante.
LA POESIA COMICO-REALISTICA / UNA PROSPETTIVA DAL BASSO

I PRINCIPALI PROTAGONISTI DELLA POESIA COMICO-REALISTICA

poeti stilnovisti
Rustico Filippi
(satira scanzonata)

POESIA
Cecco Angiolieri COMICO-REALISTICA
(rovesciamento dissacrante delle • Guido Guinizzelli
tematiche amorose dello Stilnovo) • Guido Cavalcanti
• Dante Alighieri
Folgóre da San Gimignano
(ordinato godimento delle • tenzone con l’amico Forese Donati
gioie terrene) • invettive politiche nella stessa Commedia
LA POESIA COMICO-REALISTICA / UNA PROSPETTIVA DAL BASSO

CARATTERISTICHE DELLA POESIA COMICO-REALISTICA


ALTO COMPOSITORI
(aspetti più elevati STILNOVO
La poesia comico-realistica non è semplice
dell’esperienza Tende all’elevazione.
umana) espressione dei ceti popolari.
I suoi esponenti sono poeti colti, spesso nobili o
borghesi, che conoscono bene la poesia d’amore.

TEMI, LINGUA STILE E METRO


TEMI
• Aspetti materiali dell’esistenza umana
• Politica
POESIA COMICO-REALISTICA • Contesto storico-culturale (personaggi storici)
Recupera gli aspetti terreni e corporei LINGUA
dell’esistenza umana. • Vernacoli locali
Il “basso” è correlato con l’ “alto”, ne è il volto STILI
complementare. • Vituperium
• Satira
• Rime difficili
BASSO METRO
(aspetti terreni e POESIA GOLIARDICA • Sonetto
corporei dell’esistenza Mira a rovesciare il canone ufficiale
umana) (si pensi, ad esempio, ai dissacranti Carmina Burana).
L’espressionismo stilistico
di Rustico Filippi
LA POESIA COMICO-REALISTICA / L’ESPRESSIONISMO STILISTICO DI RUSTICO FILIPPI

LA FORZA CARICATURIALE E L’IRONIA DI RUSTICO FILIPPI

Rustico Filippi
• È il primo esponente della poesia comico-realistica toscana.
• ghibellino
• La sua produzione (60 testi) è detta ‘‘bifronte’’, perché equamente suddivisa in:
• muore tra il 1291 e il 1300
- sonetti di materia amorosa in stile siculo-toscano
- sonetti burleschi (soprattutto del genere Vituperium)
• I suoi scritti si caratterizzano per una particolare forza caricaturale e ironica.
• Nei suoi sonetti rappresenta il microcosmo municipale dell’epoca, con le sue
passioni politiche, le lotte intestine, i vizi dei personaggi che lo popolano. Le
nuove figure sociali iniziano a caratterizzarsi con tratti stereotipati.
• Utilizza una sintassi vicina alla vivacità del parlato, fa ricorso a forme
proverbiali tipiche del linguaggio popolare, il lessico è colorito, spesso
influenzato dalle forme dialettali toscane.
• Parte delle sue opere viene a lungo trascurata a causa dello stile allusivo, della
sintassi complicata e della presenza di situazioni o personaggi non noti al
lettore.
Il vituperio e la ricadía:
Cecco Angiolieri
LA POESIA COMICO-REALISTICA / IL VITUPERIO E LA RICADÍA: CECCO ANGIOLIERI

CECCO ANGIOLIERI: IL POETA COMICO PER ECCELLENZA

Cecco Angiolieri è il più celebre tra i poeti comici medievali.

Figlio di genitori appartenenti a due delle più influenti e ricche famiglie


senesi, prende parte alla battaglia di Campaldino, contro i ghibellini: qui
potrebbe aver incontrato Dante.

A lui, infatti indirizza tre sonetti.


LA POESIA COMICO-REALISTICA / IL VITUPERIO E LA RICADÍA: CECCO ANGIOLIERI

IL PERSONAGGIO CECCO ANGIOLIERI

Cecco Angiolieri
• Utilizza il registro comico nella totalità della sua produzione.
• 1260 ca. - tra il 1311 e il
• È un uomo insofferente e indisciplinato; la sua poesia insiste molto sugli
1313
aspetti provocatori di una vita dissipata e sregolata.
• il più celebre tra i poeti
comici medievali • Ama la critica feroce degli ideali cortesi e stilnovisti, nonché dei valori tipici
della società comunale dell’epoca (il lavoro, l’onestà , la famiglia, la morale
condivisa).
• L’amore delle sue composizioni rovescia i canoni dello Stilnovo, producendo
un effetto comico: il sentimento è fatto di liti, tradimenti e ripicche. La donna,
seppur oggetto di desiderio, è avida e di facili costumi, utilizza un linguaggio
plebeo ed è spesso causa delle sfortune dell’uomo (legame con la tendenza
misogina dell’epoca).
• Utilizza in chiave comica i toni pessimistici e violenti, parlando della ricadía
(=ricaduta, abbattimento), ossia della malinconia nei suoi aspetti più materiali.
La ricadía è causata dal rifiuto dell’amata a consumare un amore carnale, dalla
miseria materiale, che porta a maledire padre e madre poco generosi o,
addirittura, a invocare la morte perché preferibile all’indigenza.

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