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Macroeconomia esami passati

Analisi finanziaria (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli)

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MACROECONOMIA E POLITICA ECONOMICA 01


Istruzioni: Il candidato ha un’ora di tempo per rispondere a tutte le domande (quesiti 1-4) e risolvere l’esercizio (quesiti
5-9). All’esercizio verrà attribuito il 50% del punteggio.

1) Sulla base della lettura dell’articolo “Opening the floodgates” (The Economist 07/05/2009), il taglio delle tariffe sulle
importazioni in India ha avuto i seguenti effetti sull’economia domestica indiana:
(a) La domanda domestica di beni finali prodotti all'estero è aumentata
(b) Il saldo commerciale non è cambiato perché l’aumento delle importazioni a seguito del taglio delle tariffe è
stato compensato da un incremento delle esportazioni.
(c) Il taglio delle tariffe alle importazioni ha portato grandi vantaggi all’industria manufatturiera che, negli anni
successivi, ha visto la sua produzione incrementare più del 50%.
(d) Il taglio delle tariffe ha avuto solo effetti negativi sull’economia domestica indiana in quanto ha ridotto il grado
di protezione dei beni domestici.

Nessuna o più di una opzioni potrebbero essere corrette.


Spiegare brevemente SOLO le opzione/i che ritenete corrette. In mancanza di una spiegazione adeguata nessun punto
verrà assegnato alla risposta. Alle risposte errate verranno assegnati punti di penalizzazione.
R: Le risposte corrette sono (a) e (c). Infatti, il taglio delle tariffe ha ridotto il prezzo dei beni importati e questo a fatto
si che il volume delle importazioni (i.e. domanda domestica di beni finali) aumentasse negli anni successivi alla riforma
(opzione a). D’altro canto, anche il prezzo dei beni intermedi è diminuito e questo a favorito le imprese riducendo i
costi di produzione e rendendo disponibili input produttivi prodotti all’estero che in precedenza non erano accessibili.
Tutto questo ha favorito il settore manufatturiero che ha visto incrementare la produzione (opzione c).

2) Si supponga che il livello di fiducia dei consumatori c0 aumenti causando un aumento esogeno del consumo. Si assuma
inoltre che gli investimenti siano endogeni (i.e. la spesa per beni di investimento dipende positivamente dal livello della
produzione). Dal modello del mercato dei beni, si può dedurre con certezza che in equilibrio l’aumento di c0 causerà:
(a) un aumento del moltiplicatore della spesa
(b) una riduzione del livello di risparmio perché gli individui consumano una frazione maggiore di reddito
(c) un aumento del livello di risparmio
(d) un aumento dell’investimento delle imprese.

Nessuna o più di una opzioni potrebbero essere corrette.


Spiegare brevemente SOLO le opzione/i che ritenete corrette. In mancanza di una spiegazione adeguata nessun punto
verrà assegnato alla risposta. Alle risposte errate verranno assegnati punti di penalizzazione.
R: La risposta corretta è (d). Infatti, un aumento esogeno del consumo determina un aumento della domanda aggregata
e, in equilibrio, un aumento della produzione. L’aumento della produzione determina un aumento dell’investimento in
equilibrio poiché l’investimento è endogeno (opzione d).
Nota per gli studenti: In nessun caso S diminuisce con certezza in equilibrio. Infatti S=Yd-C e quindi: S=-c0+(1-
c1)Yd. Se, da un lato, l’aumento di c0 ha un effetto negativo su S (a parità di Yd) in equilibrio l’aumento di c0 determina
un aumento di Y e quindi un aumento di S. L’effetto ultimo è incerto. In economia chiusa l’effetto dell’aumento di Y
prevale su quello di c0 per cui il risparmio aumento. Infatti sappiamo che in eq. S=I, se I aumenta in eq. anche S
aumenta in equilibrio. Quindi anche l’opzione (c) sarebbe corretta in economia chiusa.
Macroeconomia e Politica Economica, 8 giugno 2020 1

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3) Spiegare se la seguente affermazione è vera, falsa o incerta e motivare in modo conciso ciascuna risposta (in mancanza
di una spiegazione adeguata nessun punto verrà assegnato alla risposta):
La legge di Okun stabilisce che il tasso di disoccupazione non può aumentare fintanto che il tasso di crescita del PIL è
positivo.
R: L’affermazione è falsa. Se la produttività e la forza lavoro crescono nel tempo, non è sufficiente un tasso di crescita
positivo del Pil. Il PIL deve aumentare ad un tasso maggiore o uguale della somma dei tassi di crescita di produttività e
della forza lavoro affinché il tasso di disoccupazione non aumenti.
Alternativamente:
R: L’affermazione è vera solo se produttività e forza lavoro sono costanti.
4) Spiegare se la seguente affermazione è vera, falsa o incerta e motivare in modo conciso ciascuna risposta (in mancanza
di una spiegazione adeguata nessun punto verrà assegnato alla risposta):
In economia aperta, una politica di riduzione del disavanzo di bilancio pubblico a parità di tassi di interesse ha un effetto
positivo sul saldo commerciale perché comporta un aumento della domanda estera di beni domestici.
R: L’affermazione è falsa nella seconda parte. Una politica di riduzione del disavanzo di bilancio pubblico è una politica
fiscale restrittiva che in equilibrio ha un effetto negativo su Y e quindi sulle importazioni. Quindi NX migliora per la
diminuzione delle importazioni e non in seguito all’aumento delle esportazioni.

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ESERCIZIO

Considerate una economia caratterizzata dalle seguenti equazioni:


Lato dell’offerta (mercato del lavoro):
Y=AN (funzione di produzione)
W =Pe (0.75-0.5u) (WS)
P=(1+0.39)W/A (PS)
dove Y è la produzione, N il numero di lavoratori, A è la produttività, W è il livello dei salari nominali, P e Pe sono
rispettivamente il livello dei prezzi effettivi e dei prezzi attesi. Si assuma che la forza lavoro (L) sia costante e pari a
4000 e la produttività (A) sia costante e pari a 1.
Lato della domanda
C=340+0.80(Y-T)
I=280-320(r+x)
G=T=700
dove r è il tasso di interesse reale di policy fissato dalla banca centrale e x è il premio per il rischio. Si assuma che x sia
esogeno e pari a 0 e che il tasso di interesse reale sia pari a 0.05.
Sulla base di tali informazioni rispondere ai quesiti (5)-(9)
5) Usando le equazioni del lato dell’offerta si mostrino le condizioni di equilibrio del mercato del lavoro di medio periodo
e si calcolini il livello dei salari reali, il tasso di disoccupazione naturale e il corrispondente livello della produzione.
[Suggerimento: Non è necessario riportare tutti i passaggi algebrici. Riportate le condizioni iniziali di equilibrio e i
valori delle variabili richieste. Si arrotondi il salario reale e il tasso di disoccupazione naturale alla terza cifra
decimale]
R: L’equilibrio di medio periodo nel mercato del lavoro comporta: P=Pe e il salario reale della WS uguale al salario
reale della PS. Per cui:
0.75-0.5u=1/(1+0.39)
Risolvendo per u otteniamo
u_n=0.061
Dalla PS: W/P=0.719
Y_n=(1-u_n)*4000=3756

6) Usando le equazioni del lato della domanda si derivino l’equazione IS e l’equazione LM assumendo che la banca
centrale controlli il tasso di interesse reale. Si calcolino quindi il livello di produzione e il tasso di disoccupazione di
equilibrio.
[Suggerimento: Non è necessario riportare tutti i passaggi algebrici. Riportate solo le condizioni iniziali di equilibrio,
le equazioni finali della IS e LM e i valori di equilibrio della produzione e del tasso di disoccupazione].
IS: Y=C+I+G
Sostituendo le equazioni otteniamo:
IS: Y=3800-1600r

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LM: r=0.05
Sostituiamo r=0.05 nella IS e otteniamo
Yeq=3720
u_eq=1-3720/4000=0.07
7) Usando i risultati dei quesiti (5) e (6), si discuta se l’economia è in equilibrio di medio periodo e le implicazioni
sull’inflazione nel caso in cui: (a) l’inflazione attesa al tempo t è uguale all’inflazione realizzata nell’anno precedente
(aspettative adattive); (b) l’inflazione attesa è uguale ad un valore dato costante nel tempo e pari al 3%.
Per la risposta si considera la seguente equazione della curva di Phillips: p(t)=pe(t)-0.5(u(t)-u_n), dove p(t) è il tasso di
inflazione al tempo t, pe(t) è il tasso di inflazione attesa al tempo t, u(t) è il tasso di disoccupazione al tempo t, u_n è il
tasso naturale di disoccupazione
[Suggerimento: Non è necessario calcolare l’inflazione algebricamente]
L’economia non è in eq. di MR in quanto: u_eq>u_n e di conseguenza Y_eq<Y_n.
(a) Nel caso di aspettative adattive u_eq>u_n comporta un inflazione decrescente nel tempo (ad un tasso annuo di
-0.45%)
(b) Nel caso di di inflazione attesa costante u_eq>u_n comporta un inflazione minore del 3% (=2.55%) ma stabile
nel tempo
Nota per gli studenti: La quantificazione (in giallo) non è richiesta. Per ottenere i punti lo studente deve spiegare il
tipo di equilibrio (breve o medio periodo) e i conseguenti effetti sull’inflazione. In mancanza di tale spiegazione la
risposta è sbagliata

8) Si assumano ora aspettative adattive. Si descriva la politica che la banca centrale deve implementare per portare
l’economia all’equilibrio di medio periodo e si calcoli il tasso di interesse naturale. Come cambierebbe la tua risposta
se l’obiettivo della banca centrale non è solo di mantenere un’inflazione stabile ma anche di mantenere il tasso di
inflazione pari ad un dato target predefinito?
La BC deve attuare una politica monetaria espansiva attraverso la riduzione del tasso di interesse reale che riporti
l’economia in eq. di MR. Il tasso di interesse reale (r_n) è tale che:
Y_n=3800-1600r_n
r_n=(3800-3756)/1600=0.027
Se l’obiettivo della BC è di mantenere il tasso di inflazione pari ad un target predefinito, la BC deve portare il tasso di
interesse al di sotto del 2.7% per avere un periodo di espansione con inflazione in aumento in quanto altrimenti
l’inflazione si stabilizzerà ad un tasso al di sotto di quello prefissato dalla BC.
9) Supponete ora che la produttività del lavoro A aumenti del 3%. Che effetto ha tale variazioni sul livello dei salari reali
di medio periodo e sul tasso di disoccupazione naturale? Descrivi a parole l’effetto di tale variazione nel grafico WS-
PS.
[Suggerimento: Non è necessario calcolare algebricamente l’effetto sui salari reali e sul tasso di disoccupazione.]
Se A aumenta le imprese pagheranno salari reali più elevati. Questo comporta nel grafico WS-PS uno spostamento
verso l’alto della curva PS. Di conseguenza in equilibrio di MR a salari reali maggiori corrisponderà un tasso di
disoccupazione naturale minore.

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MACROECONOMIA E POLITICA ECONOMICA 03


Istruzioni: Il candidato ha un’ora di tempo per rispondere a tutte le domande (quesiti 1-4) e risolvere l’esercizio (quesiti
5-9). All’esercizio verrà attribuito il 50% del punteggio.

1) Si supponga che il livello di fiducia dei consumatori c0 aumenti causando un aumento esogeno del consumo. Si assuma
inoltre che gli investimenti siano endogeni (i.e. la spesa per beni di investimento dipende positivamente dal livello della
produzione). Dal modello del mercato dei beni, si può dedurre con certezza che in equilibrio l’aumento di c0 causerà:
(a) una riduzione del livello di risparmio perché gli individui consumano una frazione maggiore di reddito
(b) un aumento del livello di risparmio
(c) un aumento dell’investimento delle imprese.
(d) un aumento del moltiplicatore della spesa.

Nessuna o più di una opzioni potrebbero essere corrette.


Spiegare brevemente SOLO le opzione/i che ritenete corrette. In mancanza di una spiegazione adeguata nessun punto
verrà assegnato alla risposta. Alle risposte errate verranno assegnati punti di penalizzazione.
R: La risposta corretta è (c). Infatti, un aumento esogeno del consumo determina un aumento della domanda aggregata
e, in equilibrio, un aumento della produzione. L’aumento della produzione determina un aumento dell’investimento in
equilibrio poiché l’investimento è endogeno (opzione c).
Nota per gli studenti: In nessun caso S diminuisce con certezza in equilibrio. Infatti S=Yd-C e quindi: S=-c0+(1-
c1)Yd. Se, da un lato, l’aumento di c0 ha un effetto negativo su S (a parità di Yd) in equilibrio l’aumento di c0 determina
un aumento di Y e quindi un aumento di S. L’effetto ultimo è incerto. In economia chiusa l’effetto dell’aumento di Y
prevale su quello di c0 per cui il risparmio aumento. Infatti sappiamo che in eq. S=I, se I aumenta in eq. anche S
aumenta in equilibrio. Quindi anche l’opzione (b) sarebbe corretta in economia chiusa.

2) Sulla base della lettura dell’articolo “Opening the floodgates” (The Economist 07/05/2009), il taglio delle tariffe sulle
importazioni in India ha avuto i seguenti effetti sull’economia domestica indiana:
(a) La domanda domestica di beni finali prodotti all'estero è aumentata.
(b) Il taglio delle tariffe alle importazioni ha portato grandi vantaggi all’industria manifatturiera che, negli anni
successivi, ha visto la sua produzione incrementare più del 50%.
(c) Il taglio delle tariffe ha avuto solo effetti negativi sull’economia domestica indiana in quanto ha ridotto il grado
di protezione dei beni domestici.
(d) Il saldo commerciale non è cambiato perché l’aumento delle importazioni a seguito del taglio delle tariffe è
stato compensato da un incremento delle esportazioni.

Nessuna o più di una opzioni potrebbero essere corrette.


Spiegare brevemente SOLO le opzione/i che ritenete corrette. In mancanza di una spiegazione adeguata nessun punto
verrà assegnato alla risposta. Alle risposte errate verranno assegnati punti di penalizzazione.
R: Le risposte corrette sono (a) e (b). Infatti, il taglio delle tariffe ha ridotto il prezzo dei beni importati e questo a fatto
si che il volume delle importazioni (i.e. domanda domestica di beni finali) aumentasse negli anni successivi alla riforma
(opzione a). D’altro canto, anche il prezzo dei beni intermedi è diminuito e questo ha favorito le imprese riducendo i

Macroeconomia e Politica Economica, 8 giugno 2020 1

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costi di produzione e rendendo disponibili input produttivi prodotti all’estero che in precedenza non erano accessibili.
Tutto questo ha favorito il settore manufatturiero che ha visto incrementare la produzione (opzione b).

3) Spiegare se la seguente affermazione è vera, falsa o incerta e motivare in modo conciso ciascuna risposta (in mancanza
di una spiegazione adeguata nessun punto verrà assegnato alla risposta):
La legge di Okun stabilisce che il tasso di disoccupazione può aumentare anche in presenza di un tasso di crescita del
PIL positivo.
R: L’affermazione è vera. Se la produttività e la forza lavoro crescono nel tempo, anche in presenza di un tasso di
crescita positivo del Pil la disoccupazione può aumentare. Il PIL deve aumentare ad un tasso maggiore o uguale della
somma dei tassi di crescita di produttività e della forza lavoro affinché il tasso di disoccupazione non aumenti.

4) Spiegare se la seguente affermazione è vera, falsa o incerta e motivare in modo conciso ciascuna risposta (in mancanza
di una spiegazione adeguata nessun punto verrà assegnato alla risposta):
In economia aperta, una politica di riduzione del disavanzo di bilancio pubblico a parità di tassi di interesse ha un effetto
positivo sul saldo commerciale perché comporta un aumento della domanda estera di beni domestici.
R: L’affermazione è falsa nella seconda parte. Una politica di riduzione del disavanzo di bilancio pubblico è una politica
fiscale restrittiva che in equilibrio ha un effetto negativo su Y e quindi sulle importazioni. Quindi NX migliora per la
diminuzione delle importazioni e non in seguito all’aumento delle esportazioni.

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ESERCIZIO

Considerate una economia caratterizzata dalle seguenti equazioni:


Lato dell’offerta (mercato del lavoro):
Y=AN (funzione di produzione)
W =Pe (0.69-0.6u) (WS)
P=(1+0.52)W/A (PS)
dove Y è la produzione, N il numero di lavoratori, A è la produttività, W è il livello dei salari nominali, P e Pe sono
rispettivamente il livello dei prezzi effettivi e dei prezzi attesi. Si assuma che la forza lavoro (L) sia costante e pari a
4000 e la produttività (A) sia costante e pari a 1.
Lato della domanda
C=330+0.8(Y-T)
I=270-320(r+x)
G=T=900
dove r è il tasso di interesse reale di policy fissato dalla banca centrale e x è il premio per il rischio. Si assuma che x sia
esogeno e pari a 0 e che il tasso di interesse reale sia pari a 0.03.
Sulla base di tali informazioni rispondere ai quesiti (5)-(9)

5) Usando le equazioni del lato dell’offerta si mostrino le condizioni di equilibrio del mercato del lavoro di medio periodo
e si calcolini il livello dei salari reali, il tasso di disoccupazione naturale e il corrispondente livello della produzione.
[Suggerimento: Non è necessario riportare tutti i passaggi algebrici. Riportate le condizioni iniziali di equilibrio e i
valori delle variabili richieste. Si arrotondi il salario reale e il tasso di disoccupazione naturale alla terza cifra
decimale]
R: L’equilibrio di medio periodo nel mercato del lavoro comporta: P=Pe e il salario reale della WS uguale al salario
reale della PS. Per cui:
0.69-0.6u=1/(1+0.52)
Risolvendo per u otteniamo
u_n=0.054
Dalla PS: W/P=0.658
Y_n=(1-u_n)*4000=3784

6) Usando le equazioni del lato della domanda si derivino l’equazione IS e l’equazione LM assumendo che la banca
centrale controlli il tasso di interesse reale. Si calcolino quindi il livello di produzione e il tasso di disoccupazione di
equilibrio.
[Suggerimento: Non è necessario riportare tutti i passaggi algebrici. Riportate solo le condizioni iniziali di equilibrio,
le equazioni finali della IS e LM e i valori di equilibrio della produzione e del tasso di disoccupazione].
IS: Y=C+I+G
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Sostituendo le equazioni otteniamo:


IS: Y=3900-1750r
LM: r=0.03
Sostituiamo r=0.05 nella IS e otteniamo
Yeq=3847.5
u_eq=1-3847.5/4000=0.038

7) Usando i risultati dei quesiti (5) e (6), si discuta se l’economia è in equilibrio di medio periodo e le implicazioni
sull’inflazione nel caso in cui: (a) l’inflazione attesa al tempo t è uguale all’inflazione realizzata nell’anno precedente
(aspettative adattive); (b) l’inflazione attesa è uguale ad un valore dato costante nel tempo e pari al 3%.
Per la tua risposta si consideri la seguente equazione della curva di Phillips: p(t)=pe(t)-0.6(u(t)-u_n), dove p(t) è il tasso
di inflazione al tempo t, pe(t) è il tasso di inflazione attesa al tempo t, u(t) è il tasso di disoccupazione al tempo t, u_n è
il tasso naturale di disoccupazione
[Suggerimento: Non è necessario calcolare l’inflazione algebricamente.]
L’economia non è in eq. di MR in quanto: u_eq<u_n e di conseguenza Y_eq>Y_n.
(a) Nel caso di aspettative adattive u_eq<u_n comporta un inflazione crescente nel tempo (ad un tasso annuo di
+0.9%)
(b) Nel caso di di inflazione attesa costante u_eq>u_n comporta un inflazione maggiore del 3% (=3.9%) ma
stabile nel tempo
Nota per gli studenti: La quantificazione (in giallo) non è richiesta. Per ottenere i punti lo studente deve spiegare il
tipo di equilibrio (breve o medio periodo) e i conseguenti effetti sull’inflazione. In mancanza di tale spiegazione la
risposta è sbagliata

8) Si assumano ora aspettative adattive. Si descriva la politica che la banca centrale deve implementare per portare
l’economia all’equilibrio di medio periodo e si calcoli il tasso di interesse naturale. Come cambierebbe la tua risposta
se l’obiettivo della banca centrale non è solo di mantenere un’inflazione stabile ma anche di mantenere il tasso di
inflazione pari ad un dato target predefinito?
La BC deve attuare una politica monetaria restrittiva attraverso l’aumento del tasso di interesse reale che riporti
l’economia in eq. di MR. Il tasso di interesse reale (r_n) è tale che:
Y_n= 3900-1750r_n
r_n=(3900-3784)/1750=0.066
Se l’obiettivo della BC è di mantenere il tasso di inflazione pari ad un target predefinito, la BC deve portare il tasso di
interesse al di sopra del 6.6% per avere un periodo di recessione con inflazione in diminuzione in quanto altrimenti
l’inflazione si stabilizzerà ad un tasso al di sopra di quello prefissato dalla BC.

9) Supponete ora che la produttività del lavoro A aumenti del 3%. Che effetto ha tale variazioni sul livello dei salari reali
di medio periodo e sul tasso di disoccupazione naturale? Descrivi a parole l’effetto di tale variazione nel grafico WS-
PS.
[Suggerimento: Non è necessario calcolare algebricamente l’effetto sui salari reali e sul tasso di disoccupazione.]

Macroeconomia e Politica Economica, 8 giugno 2020 4

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Se A aumenta le imprese pagheranno salari reali più elevati. Questo comporta nel grafico WS-PS uno spostamento
verso l’alto della curva PS. Di conseguenza in equilibrio di MR a salari reali maggiori corrisponderà un tasso di
disoccupazione naturale minore.

Macroeconomia e Politica Economica, 8 giugno 2020 5

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Prova scritta Macroeconomia e Politica Economica


(I Appello Sessione Estiva 13/05/2029)

La risposta corretta alle domande è in blu. Le “Nota per gli studenti” sono note chiarificatrici e non sono
richieste esplicitamente nel rispondere alla domanda.

1. Per rispondere a questa domanda si assuma che sia la spesa pubblica che la tassazione siano esogene,
mentre consumo e investimento siano entrambi endogeni. Un aumento della spesa pubblica finanziato
da un pari incremento della tassazione ha i seguenti effetti:
a. una riduzione del consumo in equilibrio poiché il reddito disponibile diminuisce
b. b. un aumento dell’investimento in equilibrio
c. c. un aumento del livello della produzione e del reddito in equilibrio
d. d. nessuna variazione della spesa autonoma

Nessuna o più di una opzioni potrebbero essere corrette.


Indicare solo le opzione/i che ritenete corrette e spiegarne brevemente le ragioni. Alle risposte errate
verranno assegnati punti di penalizzazione.

Risposte corrette (b) e (c)


Un aumento di G ha un effetto positivo sulla domanda aggregata e quindi sulla produzione di equilibrio.
Viceversa, un aumento della tassazione ha un effetto negativo tramite la diminuzione (ceteris paribus) del
reddito disponibile e quindi del consumo. L’effetto totale su Y rimane comunque positivo perche la tassazione
impatta in misura minore sulla spesa aggregata rispetto a G. Quindi (c) corretto. Se Y aumenta anche I aumenta
in quanto endogeno (b)

Nota per gli studenti: notare che il reddito disponibile (Yd=Y-T) non diminuisce in equilibrio perché
l’aumento di T è più che compensato dall’aumento di Y, per cui in equilibrio Yd aumenta e il consumo
aumenta. Per cui (a) è errata.

2. In assenza di progresso tecnologico, mentre l’economia si aggiusta ad una variazione del tasso di
risparmio verso lo stato stazionario, il livello di produzione per lavoratore:
a. aumenta ad un tasso costante e continua ad aumentare quando l’economia raggiunge lo stato
stazionario
b. aumenta per un certo periodo di tempo fintanto che l’economia non raggiunge lo stato
stazionario
c. diminuisce per un certo periodo di tempo fino a tornare al suo livello di partenza
d. rimane costante perché il tasso di risparmio non ha alcun effetto sul tasso di crescita della
produzione per lavoratore

Nessuna o più di una opzioni potrebbero essere corrette.


Indicare solo le opzione/i che ritenete corrette e spiegarne brevemente le ragioni. Alle risposte errate
verranno assegnati punti di penalizzazione.

Due possibilità:
a) in caso di aumento di s opzione corretta (b):
L’aumento di s fa si che temporaneamente l’investimento sia maggiore del deprezzamento. Questo determina
accumulazione positiva di stock di capitale per lavoratore e quindi una crescita positiva della produzione. Tale

Macroeconomics, May 13th, 2020

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effetto dura fintanto che l’economia non converge al nuovo stato stazionario nel quale il livello di reddito pro-
capite è più elevato e il tasso di crescita del reddito procapite è di nuovo nullo perche non abbiamo progresso
tecnologico.
b) in caso di una diminuzione di s nessuna opzione è corretta
Se s diminuisce, l’economia si muove verso uno stato stazionario caratterizzato da minori k* e y* e quindi la
transazione sarà caratterizzata da tassi di crescita negativi mentre in SS il tasso di crescita del reddito pro-capite
è di nuovo nullo perche non abbiamo progresso tecnologico. Di conseguenza nessuna opzione è corretta.

Nota 1 per gli studenti: In seguito ad una diminuzione di s, si determinerà un nuovo stato stazionario.
Dunque, il livello di produzione per lavoratore non potrà tornare al suo livello di partenza. Per cui (c) è
errata.
Nota 2 per gli studenti: è vero che s non ha effetti sul tasso di crescita dell’output per worker in SS, tuttavia
la domanda non si riferisce allo stato stazionario bensì alla transizione verso lo stato stazionario. Per cui (d)
è errata.

3. Si spieghi cosa c’è di corretto, sbagliato, confuso o incompleto nella seguente affermazione:
Nel mercato della moneta, il tasso di interesse nominale di equilibrio aumenta solo quando la banca
centrale persegue una politica monetaria restrittiva vendendo titoli sul mercato aperto.

Incompleta.
L’affermazione è incompleta da diversi punti di vista. I tassi di interesse possono aumentare anche quando la
banca centrale non interviene nel mercato della moneta, ma in seguito ad un credit crunch (ad esempio via
variazione del coefficiente di riserva obbligatoria) che determina una diminuzione del moltiplicatore della
moneta e quindi riducendo l’offerta complessiva di moneta.
Inoltre, il tasso di interesse di equilibrio dipende non solo dall’offerta della moneta ma anche dalla domanda
di moneta. Quindi un aumento di i si verifica non solo per una diminuzione di Ms (come indicato nella
affermazione), ma anche in seguito ad un aumento di Md (per esempio causato da un aumento di Y)

4. Uno shock di domanda negativo ha un effetto negativo sul livello della produzione. Di conseguenza il
tasso di disoccupazione aumenta nel medio periodo.

Sbagliata. L’affermazione è vera nel breve periodo ma non nel medio periodo in quanto sia la produzione che
il tasso di disoccupazione dipendono unicamente dai parametri strutturali dell’offerta (mi, A, e z)

ESERCIZIO
Si consideri un’economia aperta con tassi di cambio flessibili, che è caratterizzata dalle seguenti equazioni (per
convenienza di notazione assumiamo P/P*=1, e quindi il tasso di cambio reale e nominale sono uguali)
C=600+0.75(Y-T)
I=700+0.1Y-8000i
X=800+0.4Y*-1000E
Q=0.05Y+900E

Macroeconomics, May 13th, 2020 2

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G=T=800
i=0.06
dove X sono le esportazioni, Q sono le importazioni, i è il tasso di interesse nominale domestico, i* è il tasso
di interesse nominale estero, Y* è il livello di reddito estero, E è il tasso di cambio nominale.
Si assuma inoltre che i*=0.03, Y*=8000 e che il tasso di cambio nominale atteso al tempo t+1 sia esogeno è
pari a 0.97.
Sulla base delle seguenti istruzioni, si risponda alle seguenti domande (5-9)
5. Si calcoli il tasso di cambio nominale consistente con la parità dei tassi di interesse.
[Suggerimento: Arrotondare il tasso di cambio così ottenuto alla seconda cifra decimale]
Partendo dalla IRP:
E=[(1+i)/(1+i*)]Ee(t+1)
e sostituendo i valori otteniamo E= E=[1.06/1.03]*0.97=0.998 che arrotondato alla seconda cifra
decimale è pari ad 1.00.

6. Si calcoli il moltiplicatore della spesa, il livello della produzione domestica e il saldo della bilancia
commerciale in equilibrio.
[Suggerimento: Non è necessario riportare tutti i passaggi. Scrivi la condizione di equilibrio di partenza
e il risultato finale.]
Moltiplicatore=1/(1-0.75-0.10+0.05/E)=5 (E=1 vedi risposta sopra)
Equilibrio nel mercato dei beni Y=C(Y-T)+I(Y)+G+NX(Y,Y*,E)
Sostituendo i, E, T, G nell’equazione otteniamo:
Yeq=15600
Esportazioni nette:
NX=X(Y*,E)-Q(Y,E)/E
Sostituendo E, Y* e Y di equilibrio (Yeq=15600) otteniamo
NX=1320

7. Si assuma che uno shock globale colpisca sia l’economia domestica che l’economia estera causando
una diminuzione della fiducia dei consumatori e delle imprese domestiche e, allo stesso tempo,
riducendo il livello del reddito estero Y*. Qual è l’effetto di tale shock negativo sulla produzione
domestica e sul tasso di cambio nominale quando sia la banca centrale domestica sia la banca centrale
estera lascia immutato il tasso di cambio? Si spieghino i canali attraverso i quali lo shock di domanda
globale impatta sul livello di produzione domestica in equilibrio.
Macroeconomics, May 13th, 2020 3

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[Suggerimento: Non è necessario risolvere il modello analiticamente per rispondere a questa domanda]

In equilibrio la produzione diminuisce perchè la spesa di beni domestici diminuisce per effetto del
doppio shock: da un lato per effetto della diminuzione esogena di consumo e investimento (tramite c0
e d0), dall’altro per la diminuzione di Y* che determina una diminuzione delle esportazioni. Si noti
come il saldo commerciale in equilibrio da un lato diminuisca per effetto della contrazione delle
esportazioni e dall’altro aumenti per effetto della riduzione delle importazioni. Dunque, in equilibrio si
avrà una riduzione di consumo, investimenti mentre l’effetto sul saldo commerciale è ambiguo. Poiché
il tasso di cambio è lasciato immutato, i tassi di interessano non cambiano o variano nella stessa
direzione (e approssimativamente dello stesso ammontare).

8. Suggerisci un intervento di policy che riporti l’economia domestica al livello di produzione pre-shock
senza avere effetti negativi sulle esportazione nette. Si discuta brevemente come tale intervento di
policy impatta sulla produzione domestica e la bilancia commerciale e si descrivano brevemente a
parole gli effetti sul grafico IS-LM-IRP.
[Suggerimento: Non è necessario risolvere il modello analiticamente per rispondere a questa domanda.
IRP sta per Parità dei Tassi di Interesse]
Per stimolare la domanda e la produzione senza diminuire il saldo commerciale, occorre una
politica monetaria espansiva tramite la diminuzione del tasso di interesse. Questa politica avrà due
effetti: (a) gli investimenti aumentano perché le imprese si indebitano a tassi minori; (b) la
diminuzione di i determina una diminuzione del tasso di cambio nominale (e reale) con un effetto
positivo su NX (se vale la condizione di Marshall-Lerner). Nel grafico IS-LM-IRP la politica
monetaria espansiva fa spostare la LM verso il basso e Y aumenta per effetto dell’aumento di I.
Inoltre, sulla IRP la diminuzione di i determina uno spostamento lungo la IRP e un deprezzamento
di E (la IRP non si sposta). Il deprezzamento di E fa aumentare NX e quindi sposta la IS verso
destra con un incremento ulteriore di Y. In equilibrio, l’effetto complessivo su NX di tale intervento
di policy è probabilmente positivo, se la reattività delle importazioni a Y (il parametro q1
nell’equazione delle importazioni) non è eccessivamente elevata.
Nota per gli studenti: Stimolare domanda e produzione via aumento della spesa pubblica (politica fiscale
espansiva) farebbe aumentare Y ma anche diminuire con certezza il saldo delle esportazioni nette perché le
importazioni aumenterebbero (per l’aumento di Y) a parità di importazioni.

9. Ritieni che lo shock negativo di domanda sul livello di produzione domestica sia maggiore o minore in
un’economia chiusa oppure in un’economia aperta? Motiva brevemente la risposta.

Macroeconomics, May 13th, 2020 4

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La risposta dipende dalle differenze tra l’impatto dello shock sulla spesa autonoma e le differenze tra
il moltiplicatore della spesa tra economia aperta e chiusa (trasmissione dello shock sulla produzione).
In termini di impatto sulla spesa autonoma, in economia aperta lo shock di domanda impatta
negativamente sulla produzione sia a causa della diminuzione della domanda domestica (C e I) sia a
causa della diminuzione della domanda estera tramite le esportazioni (X che dipendono da Y*). In
economia chiusa l’effetto negativo è unicamente dovuto a C e I (la diminuzione di Y* non ha alcune
effetto su Y domestico).
In termini di moltiplicatore, in economia aperta il moltiplicatore della spesa è minore e quindi gli shock
di domanda hanno effetti minori sulla produzione. Il moltiplicatore della spesa in economia aperta è
tanto più piccolo quanto maggiore è la propensione alle importazioni.
La risposta dipende quindi dalle reattività esportazioni e importazioni in economia aperta
rispettivamente a Y* (il parametri x1 nell’equazione delle esportazioni) e a Y (il parametro q1
nell’equazione delle importazioni). Se la reattività dalle esportazioni a Y*è più rilevante rispetto alla
reattività delle importazioni a Y, probabilmente l’effetto spesa autonoma è maggiore dell’effetto
moltiplicatore e quindi lo shock globale ha effetti maggiori in economa aperta (causa la diminuzione di
Y*). Viceversa, se la reattività delle importazioni è elevata relativamente a quella delle esportazioni,
l’effetto moltiplicatore è maggiore dell’effetto di maggiore spesa autonoma e l’impatto dello shock con
una maggiore probabilità risulterà maggiore in economia chiusa.

Macroeconomics, May 13th, 2020 5

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