Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
2
Le strutture di tensegrità sono
costruite con barre e corde
attaccate alle estremità delle
barre. Le barre possono resistere
alla forza di compressione e le
corde no. La maggior parte delle
configurazioni bar-stringa che si
potrebbero concepire non sono in
equilibrio e, se effettivamente
costruite, collasseranno in una
forma diversa. Solo le
configurazioni barra-stringa in un
equilibrio stabile saranno chiamate
strutture di tensegrità.
St
ru
tt
ur
La disposizione è tale che gli ao
ss
elementi compressi non si 8596Ch17Frame Page 319 Friday, November 9, 2001 6:33 PM ea
toccano mentre quelli in tensione
delineano il sistema nello
spazio: il sistema che si crea è amorphous
chain
entanglement
el
at
gn
hydrogen bond
ra
a
un
di
y
z
o
f il
x
6nm
il
FIGURE 17.2 Structure of the Spider Fiber. (From Termonia, Y., Macromolecules, 27, 7378–7381, 1994.
Reprinted with permission from the American Chemical Society.)
4 The remainder of the introduction describes the main results of this chapter. We start with formal
definitions and then turn to results.
-P+T1-T2=0
T1=2T2
T1a-T2b=0
6
Sostituendo nella prima equazione
-P+T1-T2=0
T1=2T2
T1a-T2b=0
-P+2T2-T2=0
T2=P=MAg
T1=2MAg
8
I PONTI DI CORDA: LA CATENARIA
9
10
Di che curva si tratta? Forse una parabola?
Facciamo un esperimento anche noi: ma cerchiamo di essere accurati.
Disegniamo una parabola (magari con un programma come “grapher”), La
!
parabola in figura ha equazione y = "# x #
11
12
Proprietà meccaniche della fune:
13
14
Supponendo che la fune
(sospeso ai suoi estremi A e
B) sia flessibile, questa giace
B nel piano verticale passante
per A e B. Sull’elemento di
A filo PP′ = ds agiscono le
tensioni ai suoi estremi e il
T’ peso Fpds, essendo Fp il peso
per unità di lunghezza.
Determiniamo la condizione
T Fpds di equilibrio:
T’y-Ty-Fpds = 0
T’x-Tx = 0
15
16
La tensione della catena nel punto P sarà il
vettore T tangente alla catena (le catene
possono esercitare solo trazioni. Anche il
vettore T sarà funzione di s:
T = T (s)
Detto T(s) il modulo della tensione nel punto P,
allora il vettore T(s) nel sistema di riferimento
scelto avrà componenti:
𝑑𝑥 𝑑𝑦
𝐓 s = 𝑇 𝑠 , 𝑇(𝑠)
𝑑𝑠 𝑑𝑠
17
𝐓 s + 𝐓 s + ds + 𝐅pds = 0
18
Fp è un vettore la cui componente nella direzione orizzontale è nulla e
quella verticale è il peso specifico p lineare (o la densità lineare)
dell'elemento ds. Abbiamo supposto la catena omogenea quindi la
densità p è costante.
pds rappresenta la massa dell’elemento ds della catena.
19
Pertanto:
𝑑𝑥
𝑙𝑢𝑛𝑔𝑜 𝑙 ! 𝑎𝑠𝑠𝑒 𝑥: 𝑇 𝑠 + 𝑑𝑠 − 𝑇 𝑠 =0
𝑑𝑠
𝑑𝑥
𝑙𝑢𝑛𝑔𝑜 𝑙 ! 𝑎𝑠𝑠𝑒 𝑦: 𝑇 𝑠 + 𝑑𝑠 − 𝑇 𝑠 = pgds
𝑑𝑠
1 𝑑𝑥 1 𝑑𝑥
𝑇 𝑠 + 𝑑𝑠 − 𝑇 𝑠 =0 𝑇 𝑠 =0
𝑑𝑠 𝑑𝑠 → 𝑑𝑠 𝑑𝑠
1 𝑑𝑥 1 𝑑𝑦
𝑇 𝑠 + 𝑑𝑠 − 𝑇 𝑠 = pg 𝑇 𝑠 = 𝑝𝑔
𝑑𝑠 𝑑𝑠 𝑑𝑠 𝑑𝑠
20
Integrando si ottiene:
𝑑𝑥
𝑇 𝑠 = 𝑐𝑜𝑠𝑡
𝑑𝑠
𝑑𝑦 (
𝑇 𝑠 = . 𝑝𝑔𝑑𝑠 = 𝑝𝑔𝑆'(
𝑑𝑠 '
La prima equazione ci dice che la tensione orizzontale è costante per tutta la
lunghezza della catena, mentre la seconda equazione, supponendo che p sia
costante (e in questo caso l'integrale è semplicemente pgs) ci dice che la
tensione verticale cresce, a partire dal punto più basso O, proporzionalmente
alla lunghezza S dell'arco da O a P.
Nell’ipotesi p costante, consideriamo il rapporto tra le due eq. precedenti:
𝑑𝑥
𝑇 𝑠 = 𝐶 (𝐶 = 𝑐𝑜𝑠𝑡)
𝑑𝑠
(
𝑑𝑦
𝑇 𝑠 = . 𝑝𝑔𝑑𝑠 = 𝑝𝑔𝑆
𝑑𝑠 '
21
𝑑𝑥
𝑇 𝑠
𝑑𝑠 = 𝐶 → 𝑑𝑥 = 𝐶 → 𝑆𝑑𝑥 = 𝐶′𝑑𝑦
𝑑𝑦 𝑝𝑔𝑆 𝑑𝑦 𝑝𝑔𝑆
𝑇 𝑠
𝑑𝑠
T(s) si semplifica e, nominando C’=C/pg la costante relativa alla equazione
precedente, unita alla relazione ds2= dx2 +dy2, otteniamo:
𝑆𝑑𝑥 = 𝐶′𝑑𝑦
ds2 = dx2 + dy #
Queste due equazioni legano tra loro i differenziali delle quantità x, y, s e il
problema si riduce a quello di calcolare le funzioni che verificano queste
relazioni.
ricavando dy dalla prima e sostituendolo nella seconda si ottiene:
# $
𝐶𝑑𝑠
𝐶𝑑𝑠 = 𝐶 ! + 𝑠 ! 𝑑𝑥 → / = / 𝑑𝑥
" 𝐶! + 𝑠! "
# #
𝑑𝑠 𝑐𝑑𝑡 𝑠
→ 𝑥 𝑠 =/ =/ 𝑎𝑣𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑝𝑜𝑠𝑡𝑜 𝑡 =
" 𝑠! " 1+ 𝑡! 𝐶
1+
𝐶!
22
#
𝑑𝑡 𝑠 𝑠!
𝑥 𝑠 = 𝐶′ / = 𝑐 log 𝑡 + 1 + 𝑡 ! |#" = 𝑐 log + 1+ ! →
" 1 + 𝑡! 𝐶′ 𝐶′
1 𝑠 𝑠! % 𝑠 𝑠! % 𝑠 𝑠!
𝑥 𝑠 = log + 1+ ! → 𝑒& = + 1 + ! → 𝑒& − = 1+ →
𝐶 𝐶 𝐶 𝐶 𝐶 𝐶 𝐶!
!% 2𝑠 % 𝑠 ! 𝑠! !% 2𝑠 %
𝑒& − 𝑒& + ! = 1 + ! → 𝑒 & − 𝑒& = 1
𝐶 𝐶 𝐶 𝐶
!"
Moltiplicando entrambi i membri per 𝑒 # si ottiene:
% '%
% 2𝑠 '% 𝑒& − 𝑒 &
𝑒& − =𝑒& → 𝑠=𝐶
𝐶 2
23
(
(
𝑥 𝑥 𝑥
𝐶𝑑𝑦 = 𝐶𝑠𝑖𝑛ℎ 𝑑𝑥 → . 𝑑𝑦 = . 𝑠𝑖𝑛ℎ 𝑑𝑥 → 𝑦 𝑥 − 𝑦 0 = 𝐶𝑐𝑜𝑠ℎ
𝐶 ' 𝐶 𝐶
'
24
In definitiva, poiché y(0)=0:
𝑥
𝑦 𝑥 = 𝐶𝑐𝑜𝑠ℎ
𝐶
E la lunghezza di un arco di catena dal punto O a un punto P di ascissa x si
ottiene da:
𝑥
𝑠(𝑥) = 𝐶𝑠𝑖𝑛ℎ
𝐶
𝒙
La curva 𝒚 𝒙 = 𝑪𝒄𝒐𝒔𝒉 prende il nome di CATENARIA
𝑪
25
Grafichiamo le «catenarie»
All’aumentare di C le curve
C=10 si allargano. Il termine
additivo «–c» serve a
C=20
riportare il minimo della
curva sull’asse x
C=40
C=60
26
27
28
Molti ponti sono costruiti in questa maniera e non solo quelli primitivi fatti di
liane e tronchi
29
Le strutture realizzate secondo tale curva subiscono soltanto sforzi a trazione, come
le funi di sostegno nei ponti sospesi, oppure, in alternativa, a compressione, quando la
struttura realizzata ha la forma di una catenaria rovesciata, come nelle strutture di
cupole.
30